Do They Know It's Christmas?
Il singolo Do They Know It's Christmas? con annesso disco è perfetto e Paul Young è meraviglioso, il migliore!!
a tutti piace
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10/12/2018 - 20:18
Befragung eines Kriegsdienstverweigerers
ASEISTAKIELTÄYTYJÄN KUULUSTELU
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/12/2018 - 11:57
Rovesciala
2014
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)
La canzone ha vinto come Inno per i mondiali antirazzisti a pari merito con un brano dei Los Fastidios.
Mo' mo'
(Audioglobe, New Model Label)
La canzone ha vinto come Inno per i mondiali antirazzisti a pari merito con un brano dei Los Fastidios.
Il mio mondo è tuo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/12/2018 - 06:04
Percorsi:
Inni e Controinni
Fausto Mesolella: Van Gogh
fra primi di novembre e primi di dicembre del 2018
VAN GOGH
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/12/2018 - 22:30
Les Prisonniers des Gueux
Les Prisonniers des Gueux
Chanson française – Les Prisonniers des Gueux – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 116
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XVII)
Dialogue Maïeutique
Après l’expédition nocturne, Dirk Slosse, les gens de la ferme et tout le butin sont ramenés à bord de la Brielle. On en était là, rappelle Marco Valdo M.I., quand commence la chanson.
Je ne souviens fort bien de toute cette cavalcade, dit Lucien l’âne. Et je suis très curieux de connaître la suite.
Et tu as bien raison, Lucien l’âne mon ami, car elle est peu ordinaire. Ayant appris la chose, le nouvel amiral Worst, que le Taiseux avait désigné à la place de Guillaume de la Marck, dit Lumay, considéré comme trop... (continua)
Chanson française – Les Prisonniers des Gueux – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 116
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XVII)
Dialogue Maïeutique
Après l’expédition nocturne, Dirk Slosse, les gens de la ferme et tout le butin sont ramenés à bord de la Brielle. On en était là, rappelle Marco Valdo M.I., quand commence la chanson.
Je ne souviens fort bien de toute cette cavalcade, dit Lucien l’âne. Et je suis très curieux de connaître la suite.
Et tu as bien raison, Lucien l’âne mon ami, car elle est peu ordinaire. Ayant appris la chose, le nouvel amiral Worst, que le Taiseux avait désigné à la place de Guillaume de la Marck, dit Lumay, considéré comme trop... (continua)
Sur la Brielle, arrive au matin.
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/12/2018 - 18:34
Ballad om en amerikansk officer
BALLADI AMERIKKALAISESTA UPSEERISTA *)
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/12/2018 - 13:37
Taranta migrante
L'ultimo verso è "Pure i vostri cari figli cominciano a emigrare"
Qui il link al video dell'esecuzione dal vivo per la presentazione del disco a Radio Tre in occasione della giornata mondiale del rifugiato il 20 giugno 2018 https://www.youtube.com/watch?v=STRKsVvsoTI
Qui il link al video dell'esecuzione dal vivo per la presentazione del disco a Radio Tre in occasione della giornata mondiale del rifugiato il 20 giugno 2018 https://www.youtube.com/watch?v=STRKsVvsoTI
Ludovica 9/12/2018 - 13:01
Per Sergio
J ecoute toujours cette très belle chanson
à la mémoire de Sergio et de toutes les victimes
des attentats. Honte aux hommes, gloire aux femmes qui
Continuent malgré tout de nous aimer. Richard Lévy
à la mémoire de Sergio et de toutes les victimes
des attentats. Honte aux hommes, gloire aux femmes qui
Continuent malgré tout de nous aimer. Richard Lévy
8/12/2018 - 23:47
All Those Years Ago
(1981)
Album: Somewhere in England
Con Ringo Starr alla batteria e Paul & Linda McCartney ai cori, una canzone che vede i tre Beatles superstiti registrare un tributo a John Lennon assassinato l'8 dicembre 1980.
Inizialmente la canzone era destinata a essere cantata da Ringo Starr che la rifiutò a causa del registro troppo estremo in altezza. Successivamente, in seguito alla morte di John Lennon George modificò il testo e la dedicò alla memoria dell'ex compagno.
Il testo si fa riferimento all'impegno pacifista di John e cita All You Need Is Love e Imagine
Album: Somewhere in England
Con Ringo Starr alla batteria e Paul & Linda McCartney ai cori, una canzone che vede i tre Beatles superstiti registrare un tributo a John Lennon assassinato l'8 dicembre 1980.
Inizialmente la canzone era destinata a essere cantata da Ringo Starr che la rifiutò a causa del registro troppo estremo in altezza. Successivamente, in seguito alla morte di John Lennon George modificò il testo e la dedicò alla memoria dell'ex compagno.
Il testo si fa riferimento all'impegno pacifista di John e cita All You Need Is Love e Imagine
I'm shouting all about love
(continua)
(continua)
8/12/2018 - 22:25
Song for Bob Dylan
(2008)
Revolution EP
Una canzone per Bob Dylan scritta come lettera sulla falsariga della Song To Woody che Dylan aveva scritto per Woddy Guthrie.
Revolution EP
Una canzone per Bob Dylan scritta come lettera sulla falsariga della Song To Woody che Dylan aveva scritto per Woddy Guthrie.
You sound out a warning when you see the signs in the sky
(continua)
(continua)
8/12/2018 - 20:17
The War Machine
(2011)
Album: Liberty
The War Machine che schiaccia le vite dei soldati in nome del profitto di pochi.
Album: Liberty
The War Machine che schiaccia le vite dei soldati in nome del profitto di pochi.
Ashes to ashes, we’re falling down
(continua)
(continua)
8/12/2018 - 20:11
La complainte des Terre-Neuvas
La cosa assolutamente straordinaria è che questo testo fa oramai parte dei classici del repertorio dei "chants de marins" e, in Bretagna e fino a Sant-Pêr-har-Mìkelon, sono in molti a crederlo un tradizionale. Invece lo si deve all'arte di Gaston Couté, che nessuno se lo fila, non figura nelle antologie, accanto agli altri più celebri "poeti maledetti" della letteratura francese, mi par di vedere che in rete non ci siano traduzioni italiane (ad eccezione che in questo sito), a lui viene riservata solo indifferenza, non solo qui da noi ma anche oltralpe. Se non ci fosse chi si è ostinato a mettere in musica le sue poesie, gli regnerebbe intorno il più sordo silenzio, anche se a Parigi gli hanno intitolato una strada nel 18° arrondissement. Povero Gaston, che a 18 anni aveva già scritto buona parte della sua opera, con quell'aria un po' sinistra, vestito come un contadino de La Beauce, cappellaccio... (continua)
Flavio Poltronieri 8/12/2018 - 19:08
Triviale Poursuite
Tra la nota 5 e la nota 6, forse sarebbe opportuno aggiungerne una anche al termine della riga che cita il Popolo Kanako.
Quando il 24 settembre del 1853, l’ammiraglio Febvrier des Pointes firmò l’atto di adesione della Nuova Caledonia alla Francia, firmò anche l'inizio del dominio coloniale francese su quest'isola melanesiana e sul suo popolo nativo, i Kanaki. Per vent'anni, ogni anno ci furono rivolte, finchè tutte le numerose tribù kanake non decisero di unirsi contro gli invasori, ma non avevano considerato il tradimento dei Baxea di Canala e degli Houaiflou, che nel momento cruciale dell’insurrezione decisero di abbandonare lo scontro e allearsi con il nemico francese. Così, assassinato Atai, il condottiero che guidava la rivolta (tramite decapitazione) la repressione colonialista europea compì uno altro disumano e feroce genocidio: lo sterminio dell’etnia Kanak, senza distinzione... (continua)
Quando il 24 settembre del 1853, l’ammiraglio Febvrier des Pointes firmò l’atto di adesione della Nuova Caledonia alla Francia, firmò anche l'inizio del dominio coloniale francese su quest'isola melanesiana e sul suo popolo nativo, i Kanaki. Per vent'anni, ogni anno ci furono rivolte, finchè tutte le numerose tribù kanake non decisero di unirsi contro gli invasori, ma non avevano considerato il tradimento dei Baxea di Canala e degli Houaiflou, che nel momento cruciale dell’insurrezione decisero di abbandonare lo scontro e allearsi con il nemico francese. Così, assassinato Atai, il condottiero che guidava la rivolta (tramite decapitazione) la repressione colonialista europea compì uno altro disumano e feroce genocidio: lo sterminio dell’etnia Kanak, senza distinzione... (continua)
Flavio Poltronieri 8/12/2018 - 16:33
Νύχτωσε χωρίς φεγγάρι
Di tutte le interpretazioni quella più toccante per me é quella di Sotiria Bellou.
Nonostante siano trascorsi settant'anni la canzone ha ancora una certa diffusione.L'ho ascoltata un anno fa ad Atene,in una taverna di Psyri.
Nonostante siano trascorsi settant'anni la canzone ha ancora una certa diffusione.L'ho ascoltata un anno fa ad Atene,in una taverna di Psyri.
Riccardo Gullotta 8/12/2018 - 11:26
Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
Forse ho individuato un'altra piccola imprecisione.
Al sesto verso, credo che sia «se gh'è» e non «s'è gh'è». Nel manoscritto sembra «se ghé».
«Se gh'è» significa semplicemente «si c'è», cioè in italiano corrente «ci si è». Ci si è fatto il nido. Sembra abbastanza semplice.
Grazie ancora per il vostro lavoro che ci dà l'opportunità di capire meglio quello che ascoltiamo.
Al sesto verso, credo che sia «se gh'è» e non «s'è gh'è». Nel manoscritto sembra «se ghé».
«Se gh'è» significa semplicemente «si c'è», cioè in italiano corrente «ci si è». Ci si è fatto il nido. Sembra abbastanza semplice.
Grazie ancora per il vostro lavoro che ci dà l'opportunità di capire meglio quello che ascoltiamo.
Anon 7/12/2018 - 23:55
Hapishane Şarkısı IV (ya da Ey yar, bu acı demlerde)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio da Kerem Güney, nel suo disco del 1976 intitolato "Yetmez Mi Gönül", con Güneşin Sofrası, interamente dedicato alla poesia di Sabahattin Ali. Nel disco il brano s'intitola "Aci Demlerde"
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor), Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) e Hapishane Şarkısı II (ya da Ey gönül, kuşa benzerdin).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continua)
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio da Kerem Güney, nel suo disco del 1976 intitolato "Yetmez Mi Gönül", con Güneşin Sofrası, interamente dedicato alla poesia di Sabahattin Ali. Nel disco il brano s'intitola "Aci Demlerde"
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor), Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül) e Hapishane Şarkısı II (ya da Ey gönül, kuşa benzerdin).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continua)
Ey yar, bu acı demlerde
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2018 - 20:40
Hapishane Şarkısı II (ya da Ey gönül, kuşa benzerdin)
[1933]
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio dai Kızılırmak, un gruppo musicale fondato nel 1990 che prende il nome dal "Fiume Rosso", il più lungo corso d'acqua della Turchia.
In "Gölge", album dei Kızılırmak realizzato nel 2000, dove la poesia è intitolata "Hapishane Türküsü".
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor) e Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continua)
Versi di Sabahattin Ali (1907-1948), scrittore, poeta e giornalista turco.
Testo trovato qui
Si tratta già di per sé di una canzone (şarkı) ma è stata messa anche in musica, per esempio dai Kızılırmak, un gruppo musicale fondato nel 1990 che prende il nome dal "Fiume Rosso", il più lungo corso d'acqua della Turchia.
In "Gölge", album dei Kızılırmak realizzato nel 2000, dove la poesia è intitolata "Hapishane Türküsü".
Si vedano anche Hapishane Şarkısı I (ya da Göklerde kartal gibiydim), Hapishane Şarkısı III (ya da Geçmiyor günler, geçmiyor) e Hapishane Şarkısı V (ya da Aldırma Gönül).
"Sabahattin Ali era un comunista convinto, un giornalista, docente di lingua tedesca, poeta e scrittore. Per i suoi articoli, le sue storie e le sue opinioni politiche, critiche nei confronti di Atatürk, venne ripetutamente imprigionato nei primi anni della Repubblica di Turchia. Morì barbaramente... (continua)
Ey gönül, kuşa benzerdin,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/12/2018 - 20:16
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Oppure no
Sono d’accordissimo con questo articolo: purtroppo la canzone non fu capita perché raccontava di un dramma che l’autore stava vivendo che nn voleva rivelare ..così è stato solo criticato per la performance canora non perfetta : i salotti cinici si fermarono come al solito alla superficie, senza tentare di capre l’essenza del testo. Che è sempre attuale perché le malattie non cambiano nei secoli..
Carla 7/12/2018 - 20:16
La voce delle donne
LA VOIX DES FEMMES
(continua)
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci, 07122018, con la classe 67ITA3, con Emanuela, Lydia, Julia, Eva, Rawan, Grace, Alex, Vano, Emmy, Malo, Lorenzo, Clément - Lycée Masséna (Nice) 7/12/2018 - 08:55
Menschheit
© Bertram Kottmann
(Source / Fonte / Lähde : lieder.net)
(Source / Fonte / Lähde : lieder.net)
MANKIND
(continua)
(continua)
6/12/2018 - 23:34
L'estaca
FIORENTINO [Anonimo Toscano del XXI Secolo, 2018]
FLORENTINE [21th Century Tuscan Anonymous, 2018]
Dice l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: “La seguente versione è in fiorentino estremamente popolaresco e la scena deve immaginarsi ambientata a San Bartolo a Cintoja, forse l'ultimo baluardo in tutta Firenze dei vecchini e delle vecchine che stanno sull'uscio a guardare e a chiacchierare. Il tono della canzone è, come dire, adattato un po' a questi tempi, specialmente nel finale."
FLORENTINE [21th Century Tuscan Anonymous, 2018]
Dice l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: “La seguente versione è in fiorentino estremamente popolaresco e la scena deve immaginarsi ambientata a San Bartolo a Cintoja, forse l'ultimo baluardo in tutta Firenze dei vecchini e delle vecchine che stanno sull'uscio a guardare e a chiacchierare. Il tono della canzone è, come dire, adattato un po' a questi tempi, specialmente nel finale."
I' PALO (L'ESTÀHA)
(continua)
(continua)
6/12/2018 - 21:34
Claudio Lolli: Anna di Francia
In che modo esattamente questa sarebbe una canzone contro la guerra?
Caro navigante anonimo, questo sito contiene anche alcune canzoni non strettamente attinenti al sito, o perché non contro la guerra, o perché non canzoni (le poesie non musicate). E questa è esattamente una di quelle canzoni Extra, come indicato in maniera evidente a inizio pagina
CCG/AWS Staff
CCG/AWS Staff
6/12/2018 - 20:15
L'estaca
OCCITANO 4 (PROVENZALE) [ André Chiron, 1996]
OCCITAN 4 (PROVENÇAL) [ André Chiron, 1996]
La versione occitana provenzale di André Chiron proviene dall'album del 1996 Canto e conto: La Provence chantée. La versione è redatta in grafia "mistraliana", diversa da quella classica e più vicina all'effettiva realtà fonetica della lingua. André Chiron è noto anche per alcuni album di versioni in provenzale da Georges Brassens (che era occitano di nascita). [RV]
OCCITAN 4 (PROVENÇAL) [ André Chiron, 1996]
La versione occitana provenzale di André Chiron proviene dall'album del 1996 Canto e conto: La Provence chantée. La versione è redatta in grafia "mistraliana", diversa da quella classica e più vicina all'effettiva realtà fonetica della lingua. André Chiron è noto anche per alcuni album di versioni in provenzale da Georges Brassens (che era occitano di nascita). [RV]
L'ESTACO
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/12/2018 - 18:52
Muerte en la catedral
In realtà non si tratta di una canzone popolare ma fu inventata dal gruppo di Cantacronache e dai loro referenti spagnoli anti franchisti durante un periodo di ricerca sulla canzone anti franchista. Tutte le altre pubblicate Be “I canti della nuova Resistenza spagnolo” sequestrato in Italia, sono autentici. Questa fu una beffa...
6/12/2018 - 13:02
La más bella niña
Audio link to the song composed and performed by Caj Chydenius and first released as a single by Love Records in 1969:
KAIKKEIN KAUNEIN TYTTÖ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/12/2018 - 12:01
L'estaca
CORSO [2] [ Ghjacumu Biancarelli, 1985 ]
CORSICAN [2] [ Ghjacumu Biancarelli, 1985 ]
CORSICAN [2] [ Ghjacumu Biancarelli, 1985 ]
La versione corsa di Ghjacumu Biancarelli (1936-1999)
Versione in corsu d'Ajacciu di Ghjacumu Biancarelli (1936-1999)
Corsican version by Ghjacumu Biancarelli (1936-1999)
Version corse de Ghjacumu (Jacky) Biancarelli (1936-1999)
Ghjacumu Biancarellin korsikankielinen versio (1936-1999)
Interpretata da Arapà
Alla fine, dopo qualche ricerca un po' più approfondita, siamo riusciti a determinare che la versione còrsa di Ghjacumu (Jacky) Biancarelli risale al 1985 ed è quindi la prima in assoluto in quella lingua -oltre ad appartenere alle versioni “antiche” (prima del 1990). Non solo: a differenza della più nota ”Catena” dei Chjami Aghjalesi, che è in realtà una riscrittura, la Stanga di Ghjacumu Biancarelli è una versione discretamente fedele dell'originale catalano. Le differenze sono anche linguistiche: la versione di Biancarelli è, infatti, nel nativo còrso meridionale sartenese di Portovecchio. [RV]
Versione in corsu d'Ajacciu di Ghjacumu Biancarelli (1936-1999)
Corsican version by Ghjacumu Biancarelli (1936-1999)
Version corse de Ghjacumu (Jacky) Biancarelli (1936-1999)
Ghjacumu Biancarellin korsikankielinen versio (1936-1999)
Interpretata da Arapà
Alla fine, dopo qualche ricerca un po' più approfondita, siamo riusciti a determinare che la versione còrsa di Ghjacumu (Jacky) Biancarelli risale al 1985 ed è quindi la prima in assoluto in quella lingua -oltre ad appartenere alle versioni “antiche” (prima del 1990). Non solo: a differenza della più nota ”Catena” dei Chjami Aghjalesi, che è in realtà una riscrittura, la Stanga di Ghjacumu Biancarelli è una versione discretamente fedele dell'originale catalano. Le differenze sono anche linguistiche: la versione di Biancarelli è, infatti, nel nativo còrso meridionale sartenese di Portovecchio. [RV]
A STANGA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/12/2018 - 11:15
Visite à la Ferme
Visite à la Ferme
Chanson française – Visite à la Ferme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 115
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XVII)
Dialogue Maïeutique
L’autre jour, dit Lucien l’âne, on a fait ici la version française d’une chanson italienne (La fattoria degli animali), une version qu’on avait intitulée « La Ferme des Animaux ». Est-ce la suite ?
Oh non, pas du tout, se récrie Marco Valdo M.I., et tu le sais fort bien, puisque celle-ci est une chanson de la Légende, un épisode de la Geste de Till. De plus, faux devin, elle ne raconte pas du tout la même chose. C’est forcé, rappelle-toi, nous avions laissé Till, Lamme et compagnie – toute une flotte en vérité – devant Amsterdam.... (continua)
Chanson française – Visite à la Ferme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 115
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XVII)
Dialogue Maïeutique
L’autre jour, dit Lucien l’âne, on a fait ici la version française d’une chanson italienne (La fattoria degli animali), une version qu’on avait intitulée « La Ferme des Animaux ». Est-ce la suite ?
Oh non, pas du tout, se récrie Marco Valdo M.I., et tu le sais fort bien, puisque celle-ci est une chanson de la Légende, un épisode de la Geste de Till. De plus, faux devin, elle ne raconte pas du tout la même chose. C’est forcé, rappelle-toi, nous avions laissé Till, Lamme et compagnie – toute une flotte en vérité – devant Amsterdam.... (continua)
« Silence les Gueux ! Sans parler, sans chanter,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/12/2018 - 10:50
Il tenente e il soldato
anonimo
Mi sono collegato ora per caso. Cercavo qualche riferimento su quella storia di Poldina (il Tenente e il soldato) che è da voi pubblicato. Il fatto successe a Lucca e personalmente ho fatto ricerche sull'argomento ed ho trovato diverse notizie in merito. Per quanto riguarda il canto registrato, ho avuto notizia che è stato rintracciato un 78 giri in america, dove nel lato a c'è il canto interpretato da un tenore italiano e nel lato b una ipotetica risposta della Poldina alla lettera del soldato ed è interpretata da una soprano, credo anche lei di origine italiana. Credo che questo, o questi brani si trovano oggi anche su you tube. Nell'eventualità chi volesse notizie più certe, Alessandro Bencistà, ricercatore, cultore e ideatore della rivista Toscana Folk, ha la registrazione di tutto questo. Se poi volete altre esecuzioni dal vivo di questo canto, io Gildo dei Fantardi Cantastorie finito... (continua)
sono@gildodeifantardi.it 6/12/2018 - 01:16
Lilith
le streghe oggi è 'na speccie protetta (PRO TETTA), come dice il sommo poeta stramoderno (e un po' romano) Brunello Robertetti...
Tanto, pare che anche buon Bergoglio ha capito che l'Italia è uno stato LAJK... :-)
https://www.youtube.com/watch?v=ggqa9wRIHBA
Tanto, pare che anche buon Bergoglio ha capito che l'Italia è uno stato LAJK... :-)
https://www.youtube.com/watch?v=ggqa9wRIHBA
krzyś Ѡ 5/12/2018 - 23:17
L'Amour anarchiste
[1899]
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Gaston Couté
Musica / Musique / Music / Sävel: Marc Robine
Testo di Gaston Couté, originariamente pubblicato in "Le Libertaire" nell'ottobre del 1899. Dal 1937 rititolato "L’amour qui s’fout de tout". Musica e interpretazione del grande Marc Robine, nel suo LP Cezame interamente dedicato a Couté e registrato nell'aprile del 1979 in rue des Bleuets a Parigi.
Flavio Poltronieri
Testo / Paroles / Lyrics / Sanat: Gaston Couté
Musica / Musique / Music / Sävel: Marc Robine
Testo di Gaston Couté, originariamente pubblicato in "Le Libertaire" nell'ottobre del 1899. Dal 1937 rititolato "L’amour qui s’fout de tout". Musica e interpretazione del grande Marc Robine, nel suo LP Cezame interamente dedicato a Couté e registrato nell'aprile del 1979 in rue des Bleuets a Parigi.
Flavio Poltronieri
Le gars était un tâcheron
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 5/12/2018 - 19:07
Corpse #564
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
Wake me not, I beg you friend, wake me up, never
(continua)
(continua)
inviata da DQ82 5/12/2018 - 16:57
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Listen in the Twilight Breeze
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
Oh weep not for me, prophetic tender owls,
(continua)
(continua)
inviata da DQ82 5/12/2018 - 16:55
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Darkling Fields of Stowborough
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
Last to leave was I, those Darkling Fields of Stowborough,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 16:54
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Eternal Bleak Darkness of My Death
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
It's the eternal bleak darkness of my death, that troubles me
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 16:53
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
I Am the Messenger
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
I am the messenger
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 16:51
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Expressionist Tell
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
Gas, guns, mortar fire
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 15:58
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Lost Bastard Son of War
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
I am the lost bastard son of war and I bring you death and destruction!
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 15:54
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Pounding for Peace
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
They're pounding for peace again, the guns at the front
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 15:51
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
Softly Spoken Bill
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
I never saw a sight so strange as softly spoken Bill
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 15:50
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
The Kindness of Ravens
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War
Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).
La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (continua)
Patiently we watch each other, my hungry raven friend and I
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 5/12/2018 - 15:48
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
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Parole di Morrissey
Musica di Johnny Marr
Nell'album "Meat Is Murder"