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Street Livin'

Street Livin'
2018
Produced by Keith Harris & ​will.i.am

"Ci sono più negri in galera oggi di quanti schiavi ci sono stati a raccogliere il cotone"
Streets, streets
(continua)
31/1/2018 - 23:45
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Lemmings

Lemmings
Seguo Peter Hammill e i VDGG dal 1972. L'8 febbraio erano al teatro Massimo di Milano per due concerti: pomeridiano e serale, dove eseguirono tra gli altri brani anche "Lemmings".
Per anni ho cercato il testo originale, tuttavia possedevo solo la traduzione(di Fiorella Gentile credo) da ciao 2001 e, riascoltandola continuamente, cercavo i termini inglesi per seguire quella splendida voce.
Scusa la lunga premessa, volevo complimentarmi e ringraziarti per la traduzione e le ottime note che contestualizzano il contenuto del brano.
Maximo 31/1/2018 - 17:17
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Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg

Ballade Vom Zufälligen Tod In Duisburg
[1974?]
Parole di Walter Mossmann (1941-2015), cantautore, giornalista e regista tedesco
Sulla melodia de Le roi a fait battre tambour
Nell’album “Frühlingsanfang” del 1979
Testo trovato su LyricWiki

Una canzone dedicata al sociologo tedesco Christian Sigrist (1935-2015), più volte arrestato e processato all’epoca per la sua condanna di omicidi politici da parte della polizia.
Infatti questa canzone parla di Günter Routhier, militante comunista che nel 1974 a Duisburg, durante i disordini scoppiati nel corso di un’udienza, fu fermato dalla polizia e trascinato giù per le scale, riportando lesioni alla testa tali da ucciderlo dopo due settimane di ricovero. Le due perizie ordinate arrivarono a conclusioni diametralmente opposte, ma i giudici accolsero quella favorevole alla polizia e stabilirono che fosse denunciato chiunque sostenesse la tesi dell’omicidio in custodia.

Nel testo si... (continua)
Im Jahre dreiundsiebzig kam
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2018 - 16:25
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Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!

Nach der endgültigen und vollständigen Einführung und Inkrafttretung der Notstandsgesetze werde ich allen leichtfertig-gutgläubigen Wählern ein Liedchen singen. Vorsichtshalber singe ich es schon jetzt!
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki



Come già in Lagerlied - paradossale descrizione della Germania occidentale negli anni 60 come un grande campo di concentramento hitleriano - anche qui Süverkrüp saluta l’imminente avvento delle leggi emergenziali per contrastare la ribellione studentesca, che poi furono effettivamente adottate – guarda caso - all’indomani del grave ferimento di Rudi Dutschke ad opera di un invasato anticomunista, episodio che privò il movimento del suo leader…

Una canzone che ritengo sia pure di grande attualità, alla luce di quanto si può leggere, per esempio, sul recente rapporto di Amnesty International intitolato Dangerously disproportionate. The ever-expanding national security State in Europe (gennaio... (continua)
Ich gratuliere euch zu den Gesetzen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2018 - 14:32
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Lied vom Tod

Lied vom Tod
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”
Testo trovato su LyricWiki
Es hat der Tod ein glatt Gesicht und trinkt Champagnerwein
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2018 - 13:36
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Lagerlied

Lagerlied
[1967]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp (1934-), cantautore e pittore tedesco di grande talento.
Nel suo album intitolato “Die widerborstigen Gesänge des Dieter Süverkrüp”

Immagino che Süverkrüp volesse utilizzare un paradosso paragonando i campi di concentramento naziste alle leggi speciali che la Germania per prima in Europa varò per contenere e reprimere il movimento sessantottino. Comunque, secondo Süverkrüp l’unica differenza tra la “democrazia” tedesca (parliamo della Repubblica Federale) ed il totalitarismo hitleriano era che negli anni 60 si poteva esprimere liberamente la propria opinione, ma la repressione del dissenso restava comunque feroce.
Du da, bist du der, den man um elf hier eingeliefert hat?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2018 - 13:26
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My Last Farewell to Stirling

anonimo
My Last Farewell to Stirling
[XIX° secolo]
Una ballata compresa in “The Greig-Duncan Folk Song Collection”, raccolta di canzoni del nord-est scozzese curata dai ricercatori Gavin Greig (1856–1914) e James Bruce Duncan (1848-1917), pubblicata poco prima dello scoppio della Grande Guerra.
La versione riportata, tratta dal sito dello Scots Language Centre, è quella di Charlie Murray, classe 1916. Interpretata in seguito da molti altri artisti, tra i quali in particolare Martyn Wyndham-Read e Ewan MacColl. La versione di quest’ultimo si trova in “Scots Street Songs” del 1956.

Un bracconiere – mestiere allora svolto da poveracci per fame – catturato nella tenuta di un signore, viene condannato a 20 anni di colonia penale in Australia, nella Van Dieman's Land, la Tasmania.
Nae lark in transport mounts the sky
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/1/2018 - 11:05
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Diarsera posi un giglio, ovvero E cinquecento catenelle d'oro

anonimo
Diarsera posi un giglio, <i>ovvero</i> E cinquecento catenelle d'oro
I Cerchi Magici: Diarsera posi un giglio



Fisarmonica: Maurizio Francisci
Chitarre: Daniele Romeo, Claudio Carboni
Mandolino: Manuel Francisci
Clarinetto: Javier Camarda
Voci: Cristiana Alviti, Sonia Ciccolini, Angelica Simeoni e Manuel Francisci

Diarsera posi un giglio alla finestra,
diarsera il posi e stamani gli è nato,
andai per affacciarmi alla finestra,
con le sue fronde mi copriva il capo.
Giglio, mio giglio, quanto sei cresciuto!
ricordati del ben ch’io t’ho voluto;
giglio, mio giglio, quanto sei crescente!
ricordati del ben ch’io ti vò sempre.

E cinquecento catenelle d’oro
hanno legato lo tuo cuore al mio
e l’hanno fatto tanto stretto i’ nodo
che non si scioglierà né te né io,
e l’hanno fatto i’ nodo tanto forte
che non si scioglierà fino alla morte.



D'altro canto Duo
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/1/2018 - 22:06

Ogalla, Ogallala

Ogalla, Ogallala
Ogalla, Ogallala

Chanson française – Ogalla, Ogallala – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue maïeutique

Oh la la, oh la la, Marco Valdo M.I. mon ami, quel titre est-ce là ? De quoi elle cause la chanson-là ?

Je me doutais que tu allais faire une pareille réflexion, Lucien l’âne mon ami et comme on peut l’imaginer, j’ai une réponse à te donner, dont j’espère qu’elle ne te décevra pas. En premier lieu, ce n’est pas « Oh la la Oh la la » le titre de la chanson, c’est « Ogalla, Ogallala ». Et ça change tout, même si je dois reconnaître qu’en écho, il y a bien l’expression que tu avances qui laisse entendre qu’il y aurait un drame qui se jouerait. Et pour un drame, c’en est un et un drame à rebondissements qui n’est pas près de finir. Venons en au fait : l’Ogallala du titre n’est la petite ville du Nebraska, à laquelle tu pensais certainement, mais une gigantesque nappe aquifère (Ogallala aquifer)... (continua)
Trois ères glaciaires,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/1/2018 - 21:24
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James Raeburn

anonimo
James Raeburn
[prima metà 800 o precedente]
Canzone tradizionale scozzese che racconta un episodio di trasferimento forzato in una colonia penale in Oceania.
Il riferimento alla (Nuova) Caledonia situa la canzone a prima del 1853, quando quell’isola passò dal controllo britannico a quello francese.
Interpretata artisti come Ewan MacColl, Martyn Wyndham-Read, The Tannahill Weavers, The Corries e molti, molti altri.

Pare che James (o Jamie) Raeburn fosse un panettiere, condannato alla colonia penale per un piccolo furto, benchè si fosse sempre professato innocente. Un reato da poco, o addirittura non commesso, poteva costare allora il trasporto vero le colonie, un metodo sbrigativo con cui le classi dirigenti si procuravano manodopera a basso costo per le loro avventure coloniali.

Nell’edizione del 1901 della raccolta “Vagabond Songs and Ballads of Scotland: With Many Old and Familiar Melodies”, a... (continua)
My name is James Raeburn. In Glasgow I was born,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/1/2018 - 17:06
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Piazza Barberina

anonimo
Piazza Barberina
Nel 1958 al liceo Virgilio di Roma un amico tradusse in greco la strofetta:
Coreveno, coreveno
pareveno pompieri
questi quattro culattieri
de ‘ste guardie de città.
ἔδραμων καί ἔδραμον
(continua)
inviata da lucio versino 30/1/2018 - 15:49
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Peace and Harmony

Peace and Harmony
io veramente non mi capacito di cosa abbiamo in questo sito...
Lorenzo 29/1/2018 - 23:06
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Schooldays Over, Come on Then John

Schooldays Over, Come on Then John
[1960]
Parole di Ewan MacColl
Musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger
In "The Big Hewer - A Radio Ballad About Britain's Coal Miners", trasmissione radiofonica in onda nel 1960 sulla BBC Radio, prodotta da Charles Parker (1919-1980), scrittore, cantante ed attore teatrale. Il disco è del 1967, poi riedito nel 1999.

Si tratta della quarta di otto emissioni curate da MacColl e dalla Seeger tra il 1957 ed il 1964.
La coppia si avvalse della collaborazione di artisti prestigiosi, come Dave Swarbrick, A. L. Lloyd, Ian Campbell, Isla Cameron e Louis Killen.
Interpreta da molti, tra cui i Dubliners, i Chieftains, Dick Gaughan, Damien Dempsey, i Clancy Brothers,...

Pitman e collier sono entrambi sinonimi di miner, tre modi diversi che l'inglese ha per indicare il minatore del carbone...
Schooldays over, come on then John
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/1/2018 - 21:42
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Büyü

Büyü
English Translation by zel.ayik (L.Trans.)
GROW UP
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/1/2018 - 20:26
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Through The Barricades

Through The Barricades
Finalmente una buona traduzione di questo magnifico testo.
Bibo 29/1/2018 - 19:16
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For Anja

For Anja
2014
For Anja

For Anja, è infatti un omaggio alle vittime dell'Olocausto, in particolare a coloro che pur essendo sopravvissuti allo sterminio sono stati schiacciati dal peso delle atrocità di cui sono stati testimoni, e forse dal peso di una colpa oscura, quella di essere usciti vivi da uno dei più grandi massacri della storia. For Anja trae ispirazione dal fumetto di Art Spiegelman, Maus, che nella leggerezza dello stile fumettistico riesce ad esprimere l'enormità della tragedia dell'Olocausto.

In questa storia si muove in sordina la figura di Anja Spiegelman (Andzia Zylberberg), madre dell'autore, una donna fragile, comune, certamente non un'eroina, che malgrado la sua fragilità riesce tuttavia a sopravvivere all'internamento nel campo di Auschwitz.

Nel 1968 si toglierà la vita, compiendo una scelta difficile da comprendere eppure condivisa con molti altri che come lei erano scampati allo sterminio.
altoadige.it
What were you thinking while passing those gates, 
(continua)
inviata da Dq82 29/1/2018 - 11:52
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Il diritto di amare

Il diritto di amare
2009
Passaggi segreti

Lettera di una madre in carcere alla figlia. Il video è girato nel carcere di massima sicurezza di Ivrea
E se la vita vera fosse qui
(continua)
inviata da Dq82 29/1/2018 - 11:41
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Supper's Ready

Supper's Ready
Il mio giudizio da Ascoltatore dei Genesis dal 1980 (scoperti con Duke regalatomi al compleanno) è che Supper’s Ready rappresenti la poliedricità massima di Peter Gabriel nella sua infinita tavolozza canora. Ma quale cantante progressive di quegli anni poteva sfoggiare un tale tange di voci?
Pensate alla morbidezza della sua voce nella prima parte del pezzo, le mille voci di Willow Farm e allo stesso tempo alla potenza vocale espressa con 9/8 e il finale maestoso con un urlo degno del miglior cantante hard rock .............
Nota di tristezza: con tutto il bene che gli si possa volere, ma quando mai Phil Collins ha avuto quella potenza
Augusto 29/1/2018 - 08:07
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אונדזער שטעטל ברענט

אונדזער שטעטל ברענט
Moni Ovadia, Binario 21 della stazione centrale di Milano.

CCG/AWS Staff 28/1/2018 - 18:06
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Different Trains

Different Trains
Commovente. Struggente. Da ascoltare
Stefania 28/1/2018 - 12:38
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East Kilbride

East Kilbride
[2018]
Live in Huston

A friend in Berlin sent me a story about how the entire Chilean Air Force was essentially grounded for a time as a result of the actions of union engineers in Scotland who refused to repair the engines of their fighter jets after the 1973 coup.
Jet fighters bombed the palace, we all watched it on TV
(continua)
inviata da adriana 28/1/2018 - 10:47
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A Brief History of Jerusalem

A Brief History of Jerusalem
[2018]

It's been in the news a lot lately, since Trump announced his plan to move the US embassy from Tel Aviv to Jerusalem. So here's a little history for those who don't know.
From the frozen north with shields and swords
(continua)
inviata da adriana 28/1/2018 - 10:38
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Il giorno della terra

Il giorno della terra
[1988]
Parole di Alfredo Rapetti, in arte Cheope, paroliere, e di Alessandro Pizzamiglio, in arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
Nell'album di esordio di Alessandro Bono, eponimo.

Una canzone dedicata all'Intifada e al popolo palestinese.
Campi arati dal dolore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:14
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Oppure no

Oppure no
[1994]
Parole di Alessandro Pizzamiglio, arte Alessandro Bono (1964-1994), cantautore
Musica di Alessandro Bono e Matteo Fasolino
La canzone che dà il titolo al suo ultimo disco

Alessandro Bono partecipò a tre edizioni del Festival di Sanremo, l'ultima quella del 1994. dove presentò questa "Oppure no". La sua esibizione fu parecchio criticata, "stonato", dissero. Ma pochi sapevano che Alessandro Bono era gravemente ammalato. Morì poche settimane dopo a soli 30 anni, stroncato dall'AIDS.
Propongo questa canzone - pressochè dimenticata, come il suo autore - per via soprattutto delle prime tre strofe ma anche per altro:

"La canzone di Bono parlava di tempo che scorre inesorabile, di futuro incerto, vita precaria, di sentimenti che il futuro rischia di spazzare via. Incomprensibile per una generazione rampante, che correva verso il domani senza macchia e senza paura... Parlava di un ragazzo... (continua)
Verrà un giorno in cui vivrò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/1/2018 - 22:00
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Die Kinder von Izieu

Die Kinder von Izieu
Di tutti i crimini commessi dai nazisti, quello di Izieu - nel mio cuore - è il più abominevole, spregevole, assurdo.
Credo che nessuno abbia il dovere di perdonare. E nessuno il diritto di esser mai perdonato.
Francesca
Francesca Carlucci 27/1/2018 - 19:36

Italien-Chanson

Italien-Chanson
Chanson allemande – Italien-Chanson – Joachim Ringelnatz (Hans Gustav Bötticher) – 1926


« Qui va là ? », je hurle. Il me répond : « Je suis Joachim Ringelnatz, je suis Allemand, mais antifasciste ! Ne tirez pas ! »… Je le fais passer. Nous nous embrassons. C’est pas plus mal que chez eux tous ne sont pas des « nazis schmazi »…

Joachim Ringelnatz était un écrivain, un carbarettiste, un poète, et il peignait aussi. Il inventa un personnage littéraire, le matelot Kuddel Daddeldu, qui était un peu son alter ego, anarchiste et anti-autoritaire. Il mourut peu après la venue du nazisme, mais dans les temps pour se voir qualifié d’artiste « dégénéré ». Beaucoup de sa production fut détruite dans les années qui suivirent sa disparition.
Cette poésie-chanson sur l’Italie fasciste est datée de 1926 et c’est un véritable instantané de ces années, celles de l’assassinat de Matteotti, de l’institution... (continua)
CHANSON ITALIENNE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/1/2018 - 17:51
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Es gibt

Es gibt
Il sergente afferrò il mio fucile e puntò la canna contro il piccolo petto del bambino.
Il bambino si pisciò addosso.
Poi, mi guardò in faccia. Perché stava cercando il mio sguardo? Sperava in un mio pentimento? In una tardiva complicità?
Strappai il fucile dalle mani del sergente, e gli dissi: "Non hai il diritto di disporre della mia arma".
Il sergente reagì: "Bene, finirai davanti alla corte marziale, non pensare di passarla liscia".
Risposi: "Non me ne frega niente".

Lui mise in moto e con un'espressione in arabo maledisse mia madre, mia sorella e varie generazioni di femmine della mia famiglia.
Poi sbraitò: "Tu e tutti quelli come te, gli amanti degli arabi", così disse, gli amanti degli arabi, "dovreste essere uccisi, dovreste essere cancellati dalla faccia della terra, siete la vergogna del popolo d'Israele".

Nell'immaginario dell'Occidente, la questione del rapporto tra la... (continua)
Lorenzo 27/1/2018 - 11:56
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The Battle

The Battle
In realtà la canzone descrive una partita di scacchi in forma di battaglia medievale come fa intuire il colore delle vesti dei due schieramenti "A tide of black, the Bishops' men" "The King's men dressed in purest white"
"
Benvenuto 26/1/2018 - 21:09
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E vui durmiti ancora

E vui durmiti ancora
E VOI DORMITE ANCORA
(continua)
inviata da Dq82 26/1/2018 - 19:29
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Dove l'aria è polvere

Dove l'aria è polvere
Crónica del día en que
(continua)
inviata da Dq82 26/1/2018 - 15:41

Ballad Of The Green Berets (A Parody)

anonimo
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
Non è una vera cover, sulla stessa musica della "Ballad Of The Green Berets" una canzone d'amore di un soldato che parte

LA BALLATA DEL SOLDATO
(continua)
inviata da Dq82 26/1/2018 - 15:24
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Helpless

Helpless
SOLO E SENZA TE
(continua)
inviata da Dq82 26/1/2018 - 13:52
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Hey! Fascist

Hey! Fascist
Morto Mark E. Smith, cantante e fondatore dei Fall

Tra la fine degli anni '70 e gli anni '80 fu tra i principali interpreti del post-punk britannico

È morto questa mattina, all’età di 60 anni, il cantante e fondatore dei Fall, Mark E. Smith. A confermarlo è la stessa manager della band inglese Pamela Vander attraverso i social media legati al gruppo.
Le cause del decesso non sono state rese note e ma un annuncio più dettagliato verrà pubblicato nei prossimi giorni. Il tour dei Fall dell’anno scorso per l'ultimo album era stato cancellato in seguito al ricovero del cantante per problemi all'apparato respiratorio.

Il gruppo tra la fine degli anni Settanta e gli anni Ottanta fu tra i principali animatori del post-punk britannico, senza mai ottenere grandi successi ma costruendosi un fedele seguito di fan.

I Fall si formarono a Manchester alla fine di un concerto dei Sex Pistols, ma negli... (continua)
Dq82 26/1/2018 - 12:25
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Polly on the Shore

Polly on the Shore
LA versione più bella è quella dei Trees, gruppo inglese dei primi anni 70, cantata magistralmente da Celia Humphris.
ANdrea 26/1/2018 - 10:06
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Памятник

Памятник
Tłumaczenie: Michał B. Jagiełło
Tekstowo

Nota. A proposito di grafie, Vladimir Vysotskij si chiama esattamente Włodzimierz Wysocki in polacco. La traduzione che segue sembra essere stata effettuata da uno Jagellone in persona: probabilmente la prima traduzione nel sito effettuata da qualcuno di stirpe regale. [RV]
POMNIK
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2018 - 10:25




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