Il gruppo bretone Gwalarn nel 2000 nel loro disco A-Raok Mont Pelloc'h oltre che questa canzone, omaggiano Denez Abernot interpretandone anche un altro gwerz, quello sulla disoccupazione (dilabour) che viene vista come il peggiore dei mali.Il testo ad orecchio, più o meno dice: Quest'anno in Bassa Bretagna, quando l'Ankou è arrivata con il suo rastrello, ha trovato la porta aperta. Aperte la porta e le finestre e i vecchi tutti vestiti a lutto. Nei cuori davanti alla casa né canti né grida, né urla, solo i ratti che giocano fin che possono...in francese. E pertanto in Bassa Bretagna non c'è né rivolta né epidemia, né epidemia, né rumore di guerra e a Elliant neppure la peste...
Chanson italienne – Biglietto per Sirio – Roberto Brivio – 1969
Paroles de Paola Pallottino
Album "13 canzoni di fantascienza"
Hum, ceci serait ma contribution n°1000 aux CCG/AWS…
Au début, j’ai pensé poster quelque chose qui n’avait rien à y voir (ou presque), une chanson pour hurler ma rage contre toutes les grandes et petites guerres qui polluent notre monde et nos vies… une chanson pour opposer à la haine et à l’horreur que je respire quotidiennement l’unique antidote que je connaisse : l’amour… Mon choix donc était tombé sur ce très beau et très grand poète et amoureux qui a été, au contraire, qu’est (déjà, le Venturi, qui le connaît bien, est sûr qu’il est ressuscité avec d’autres de son gabarit…) Piero Ciampi... J’aurais voulu hurler avec lui "Vaffanculo!" – « Va te faire foutre ! », le va te faire foutre d’un "uomo asociale" – un « homme asocial », un "strano uomo che può... (continua)
Bellissima, ma meglio come Extra: si parla di overdose.
Saluti
B.B. 25/9/2017 - 23:28
No, non la metto come extra: a parte il fatto che, dove si parla di questa canzone, si parla perlopiù genericamente di una "morte violenta", penso che anche la morte d'eroina sia un assassinio, e un assassinio del potere. Inoltre, ti ricordo che il primo morto per overdose di eroina in Italia è stato nel 1973 (e se mi ricordo bene, a Torino): questa canzone è del 1971. I morti per eroina cominciarono a salire l'anno dopo, nel 1974: ve ne furono otto. Ad ogni modo, penso che, nel particolare stile delle Orme, questa canzone possa (purtroppo) adattarsi ad ogni situazione; e mi risulta strano che avessero voluto "anticipare" una morte per overdose, un presagio? Per questo, stavolta non accolgo l'invito a "extrare"; ma segnalo la discussione nell'introduzione. Salud!
"Noi delle Orme eravamo ragazzi puliti, non ci siamo mai drogati. Io ho, sì, provato qualche spinello, giusto per capire di che diavolo di roba si trattasse, visto che ne sentivo parlare come di una panacea per tutti i malesseri esistenziali. Le droghe di tendenza, all'inizio, erano fondamentalmente gli spinelli e gli acidi, sull'onda dei movimenti culturali psichedelici. Ci schierammo, decisamente e subito, contro questa piaga: ad esempio, nell'album COLLAGE c'è un brano dal testo bellissimo dedicato a una ragazza morta per overdose e forse si trattò di uno dei primi decessi per droga del quale si ebbe notizia in Italia. Il titolo è Morte di un fiore. Si sapeva (e qualche personaggio lo confermava anche apertamente) che gruppi inglesi e americani, anche famosi, ne facessero abbondante uso per ottenere visioni che avrebbero dovuto essere fonte d'ispirazione. Che io sappia, questo in Italia... (continua)
Non la penso come te. La tua idea è ideologica.
Ho conosciuto un paio di persone morte di eroina. Una era una mia collega e morì dopo qualche giorno trascorso con me per allontanarsi dalla città e dai suoi pusher. Purtroppo quando tornammo chiese di essere accompagnata in un posto. Sapevo di che posto si trattava. Ci sarebbe andata comunque. La accompagnai a malincuore. La trovarono morta il mattino seguente. Per fortuna non me la fecero vedere. Il potere non c'entrava un cazzo. Era infelicità. E fu un suicidio. Mi lasciò un gatto. L'unico animale che ho mai avuto. Non l'ho mai dimenticata. E non mi sono mai perdonato.
Ah, se si parla di un'overdose mortale fuori dall'Italia il discorso cambia un po', senz'altro; ma non cambia la sostanza di quel che ho voluto fare, con questo inserimento. Occorrerebbe a questo punto ampliare un po' il discorso della diffusione dell'eroina, cominciata (in Italia) proprio negli anni successivi al '70, in piena contestazione giovanile e operaia: una generazione intera stroncata con la galera e con l'eroina (quando non direttamente con la morte poliziotta), che fu fatta immettere massicciamente assieme alle stronzate delle "filosofie e religioni orientali" che hanno bruciato quasi più cervelli della droga, neutralizzando le spinte libertarie e rivoluzionarie. Per questo e per altri motivi, ritengo che comunque qui si parli di violenza del sistema: con l'eroina, fatta circolare sempre di più col beneplacito delle "istituzioni", una generazione intera è stata sterminata e/o... (continua)
Purtroppo credo che più o meno tutti quanti abbiamo avuto una persona più o meno vicina che sia morta d'eroina; a me è capitato col fratello di un mio amico, uno che avevo conosciuto veramente da ragazzino. La mia idea sarà "ideologica", ma devi anche considerare che di morti di eroina ne ho visti fin troppi, in trenta e rotti anni di ambulanza. Visti direttamente, dico. Può darsi, certo, che poi io sia pure mosso da "ideologie", ma non credo nemmeno che la cosa possa ridursi a un puro fatto personale, di conoscenze, di amicizie. Che dici, sennò, uno dovrebbe essere spinto a delle considerazioni soltanto quando tocca a qualcuno che è vicino? Ad ogni modo, è il bello delle cose non pensarla mai uguale. Salud.
Non mi fraintendere, Riccardo, lo so bene che - come è successo da noi negli anni 70 e in America anche più tardi - una delle strategie del Potere per stroncare il dissenso e la protesta è stato quella di inondare i quartieri di droga e poi scatenare la "War on Drugs" che ancora oggi viene portata avanti con prezzi umani e sociali altissimi.
Ma le scelte autodistruttive degli individui e delle collettività non possono essere sempre imputate alla cattiveria del Potere. O c'è responsabilità, consapevolezza, resistenza ed organizzazione oppure si accetta di restare schiavi.
Detto questo, ho lavorato per anni in un ospedale e di tossicomani ne ho visti e conosciuti parecchi e 9 su 10 erano delle merde umane che avrebbero sacrificato la madre per farsi una spada.
Per questi motivi, diciamo politici ma anche personali, stento ad avere un approccio ideologico al tema.
Capisco che un anarchico sia contro l'autoritarismo, ma dal momento che per poter incidere sul relae e che per intaccare privilegi i metodi liberali non sono possibili, e che lo stesso liberalismo è stato criticato da Marx, da Lenin e dai marxisti, penso che a Tiananemen sia andata tutto sommato bene.
Se fosse stato per gli studenti oggi la Cina avrebbe un'economia in mano ai privati come quella degli stati europei. Invece oggi in Cina ancora molte cose sono dello Stato, insomma sicuramente è molto più a sinistra degli stati europei, anche se capisco che questa prospettiva sia difficile da capire in quanto non viene mai presentata e alimenta la confusione di credere che sinistra voglia dire liberalismo mentre destra autoritarismo.
La canzone non prende apertamente le parti degli studenti ma certamente scegliere un atteggiamento comprensivo ed empatico solo verso di loro è di parte.
Matteo Tripodi 26/9/2017 - 00:22
A chi ti stai riferendo, Matteo, visto che questa pagina non riporta nessun intervento di anarchici...?
Anarchici o non anarchici, dire che la Cina sia più a sinistra di tanti stati europei è una solenne sciocchezza. In Cina al giorno d'oggi regna il più spietato capitalismo selvaggio, certo non liberista ma controllato dallo stato, ma sempre capitalismo con tutti i crismi compreso lo sfruttamento dei lavoratori occupati a fare tutte le cosine made in china che poi rivendono da noi. Il fatto che al governo ci sia un partito unico che si chiama comunista e che utilizza alcuni simboli propri di quell'ideologia è secondo me solo un dettaglio.