Nella mia ora di libertà
2010
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
NELLA MIA ORA DI LIBERTÀ
(continua)
(continua)
6/8/2017 - 22:08
Sogno numero due
2010
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
SOGNO NUMERO DUE
(continua)
(continua)
6/8/2017 - 21:16
La bomba in testa
2010
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
LA BOMBA IN TESTA
(continua)
(continua)
6/8/2017 - 21:06
Canzone del padre
2010
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
Storia di un impiegato (in occitano)
Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
CANZONE DEL PADRE
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 6/8/2017 - 19:09
Italiella
Cito da vecchia ""tammurriata":
"aiccanna 'a tabacchera ... favurite
cercate 'e pazzià nun m''a rumpite
zitta nennella mia nun dubitate
si sana m'aita data... rotta l'avite"
il riferimento all'organo sessuale è evidente, piaccia o non piaccia fa parte della tradizione, quindi quoto in pieno quanto "giustamente" scritto dai Sigg. Masula e Venturi
"aiccanna 'a tabacchera ... favurite
cercate 'e pazzià nun m''a rumpite
zitta nennella mia nun dubitate
si sana m'aita data... rotta l'avite"
il riferimento all'organo sessuale è evidente, piaccia o non piaccia fa parte della tradizione, quindi quoto in pieno quanto "giustamente" scritto dai Sigg. Masula e Venturi
6/8/2017 - 11:57
Makeba
(2016)
dall'album Zanaka
In questa calda estate le CCG si concedono un pezzo assolutamente danzereccio, ma dedicato alla grandissima Miriam Makeba e alla sua lotta contro l'apartheid e per i diritti umani.
dall'album Zanaka
In questa calda estate le CCG si concedono un pezzo assolutamente danzereccio, ma dedicato alla grandissima Miriam Makeba e alla sua lotta contro l'apartheid e per i diritti umani.
Ooohe
(continua)
(continua)
5/8/2017 - 22:13
Kalašnjikov
Hi I'm Jacopo Belluz from Italy.
I carefully read the page related to this song and I want to truly help.
These are the words and.... YES, there's a meaning.. truly sad, ironic and sarcastic as Gypsies always are..
At the same time it wants people to react lively and wildly in joy against stupid "macho wars"!...
... and YES... it has sexually explicit metaphors in "candies", "kalasnikov", "blue tulips" and so on..
because sex is the dance of life, in that culture.. and in mine (not italian) too
I leave to you the translation... it's a discovery...
I carefully read the page related to this song and I want to truly help.
These are the words and.... YES, there's a meaning.. truly sad, ironic and sarcastic as Gypsies always are..
At the same time it wants people to react lively and wildly in joy against stupid "macho wars"!...
... and YES... it has sexually explicit metaphors in "candies", "kalasnikov", "blue tulips" and so on..
because sex is the dance of life, in that culture.. and in mine (not italian) too
I leave to you the translation... it's a discovery...
Cigani! Juris!!!
(continua)
(continua)
inviata da Jacopo 5/8/2017 - 15:19
Hijos naturales de Pizarro
2017
EP Giramondi
EP Giramondi
Hijos naturales de Pizarro
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 4/8/2017 - 19:35
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Supper's Ready
anch'io vecchia guardia, classe '64, ringrazio Riccardo per la traduzione e le note veramente utili ed interessanti, ho stampato la traduzione e la conservo gelosamente! complimenti e grazie di cuore ! Un saluto da Spoleto - Alberto
alberto 4/8/2017 - 17:52
Sott'à lu ponte
La versione per coro a voci pari è stata effettivamente armonizzata dal maestro di coro Mauro Camisa, ex direttore del coro CAI di Bologna ma fu a lui riportata da un amico che era stato fatto prigioniero in Corsica e che l'aveva memorizzata sia come armonia che come parole (un pò strafalciate ma molto simili al corso autentico). A Mauro Camisa ed al coro tutto è dovuta la splendida armonizzazione con la quale la eseguiamo tutt'oggi col coro CAI
Renzo Moretti 3/8/2017 - 16:14
Chi vole lo mondo desprecçare
[XIII° secolo]
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”
Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”
Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Chi vol[e] lo mondo desprecçare
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 14:05
Il denaro dei nani
[anni 80]
Parole di Luisa Zappa Branduardi (ispirate da qualche leggenda di tradizione celtica)
Musica di Angelo Branduardi
Un inedito presente in “Senza spina”, album live registrato durante un concerto all’Olympia di Parigi nel dicembre 1986 e pubblicato soltanto nel 2009.
«[…] Oggi che la crisi è sotto gli occhi di tutti, che gli effetti dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali si toccano con mano, essere antimoderno è diventato un valore. Abbiamo visto cadere due muri, il Muro di Berlino e ora il muro del turbocapitalismo. Tutti sappiamo che il mito della crescita continua è falso, non può reggere, e che non potremo più vivere come siamo vissuti prima. Non mi piace citarmi, ma in fondo questo lo dicevo già qualche anno fa, nella canzone Il denaro dei nani (2009, nell’album Senza spina, ndr). È uno dei pochi testi del mio repertorio che si presta a una duplice lettura.... (continua)
Parole di Luisa Zappa Branduardi (ispirate da qualche leggenda di tradizione celtica)
Musica di Angelo Branduardi
Un inedito presente in “Senza spina”, album live registrato durante un concerto all’Olympia di Parigi nel dicembre 1986 e pubblicato soltanto nel 2009.
«[…] Oggi che la crisi è sotto gli occhi di tutti, che gli effetti dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali si toccano con mano, essere antimoderno è diventato un valore. Abbiamo visto cadere due muri, il Muro di Berlino e ora il muro del turbocapitalismo. Tutti sappiamo che il mito della crescita continua è falso, non può reggere, e che non potremo più vivere come siamo vissuti prima. Non mi piace citarmi, ma in fondo questo lo dicevo già qualche anno fa, nella canzone Il denaro dei nani (2009, nell’album Senza spina, ndr). È uno dei pochi testi del mio repertorio che si presta a una duplice lettura.... (continua)
Ora te la canto, canta che io conto.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 13:40
I lupi
Io sarei per evitare le classificazioni di cantautori di serie A o B... Direi che Ivan è stato semplicemente un grande!
Leti 3/8/2017 - 12:43
Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]
anonimo
Alla memoria di Michael Hedges
Un gran amico di Pierre Bensusan
https://www.youtube.com/watch?v=r4AysS-WN0A
Un gran amico di Pierre Bensusan
https://www.youtube.com/watch?v=r4AysS-WN0A
Krzysiek 2/8/2017 - 21:09
Les dictateurs
[2014]
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Les dictateurs
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 13:09
Liberté
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Liberté mon cul !
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:54
La Reine d'Angleterre
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”
God Save The Queen!
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”
God Save The Queen!
Dam-Dam, Dam-Dam, Dam-Dam
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:48
Percorsi:
Nostra sorella la merda
Juifs Arabes
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Juifs Arabes
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:37
11 septembre
[2005]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Je suis allé à la préfecture
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:35
'Ndé piö in America
Prove in famiglia di Non andate più in America, brano a 4 voci del 1892
Luciano Ravasio 1/8/2017 - 17:22
Au cours de cette terrible guerre
anonimo
[Prima o Seconda Guerra Mondiale]
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français
Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.
Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français
Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.
Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Au cours de cette terrible guerre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2017 - 13:34
Nous étions trois camarades
anonimo
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVII sec., Beppe Chierici
Le note informative di questo brano le invierò in un secondo momento, perchè mentre sto scrivento mi è venuto in mente il testo, ma i riferimenti li devo estrapolare dal 33 giri di cui fa parte questo brano. i cui interpreti sono Beppe Chierici e Daisy Lumini. Nella mia memoria c'è questo canto anche perchè l'ho proposto diverse volte nel corso delle mie proposte di canti popolari.
[Gildo dei Fantardi]
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per... (continua)
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVII sec., Beppe Chierici
Le note informative di questo brano le invierò in un secondo momento, perchè mentre sto scrivento mi è venuto in mente il testo, ma i riferimenti li devo estrapolare dal 33 giri di cui fa parte questo brano. i cui interpreti sono Beppe Chierici e Daisy Lumini. Nella mia memoria c'è questo canto anche perchè l'ho proposto diverse volte nel corso delle mie proposte di canti popolari.
[Gildo dei Fantardi]
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per... (continua)
ERAVAMO TRE COMPAGNI
(continua)
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 1/8/2017 - 08:34
Brigante
2017
Eternal Vibes
Eternal Vibes
Nu aggiu crisu mai a quiddhru ca dici
(continua)
(continua)
inviata da dq82 31/7/2017 - 18:09
Himna generacije
[2017]
Singolo : Himna generacije
Singolo : Himna generacije
Čim progledam ujutro
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 11:25
Sull'argine
Alla camminata del 25 aprile 2017, nel 72° anniversario della Liberazione, il cantautore cesenate Enrico Farnedi ha composto una canzone ispirata al passaggio del fronte sul Senio.
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina
2020
Canzoni sul Senio
1945-2020: 75° anniversario della Liberazione
Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it
Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Le uova nel cartoccio
(continua)
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 10:50
Le soldat mécontent
anonimo
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XVIII sec., Beppe Chierici
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo... (continua)
Autori: Anonimo Franc. XVIII sec., Beppe Chierici
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo... (continua)
IL MALCONTENTO DEL SOLDATO
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 31/7/2017 - 07:08
Orsù compagni di Civitavecchia
anonimo
San Giovanni di Bieda era il vecchio nome di Villa San Giovanni in Tuscia. Prima fu aggregato a Blera, poi tornò autonomo e infine cambiò definitivamente nome (it.wikipedia)
San Giovanni di Bieda è un nome che ricorre frequentemente nelle cronache della Resistenza nel Viterbese.
San Giovanni di Bieda è un nome che ricorre frequentemente nelle cronache della Resistenza nel Viterbese.
B.B. 30/7/2017 - 20:49
Difendiamo i territori
«L'hip-hop di Reggio dice no al nazirap di Casa Pound»
Mc, dj e writer prendono posizione: «Qui il loro odio non ha cittadinanza. I nostri padri vittime della discriminazione, noi siamo intolleranti nei confronti del razzismo»
Lunedì, 24 Luglio 2017
REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gruppi nazi-rap che gravitano nell’ambiente neofascista. L’evento, che si terrà in luoghi privati e non annunciati pubblicamente per evitare contestazioni da parte della comunità locale, ha incontrato ovviamente il rifiuto e la dissociazione più netta da parte della scena Hip-Hop reggina, che – attraverso i social network – ha diffuso una nota in cui rivendica i veri valori della cultura e della terra d’appartenenza. «Deve essere chiaro a tutti che... (continua)
Mc, dj e writer prendono posizione: «Qui il loro odio non ha cittadinanza. I nostri padri vittime della discriminazione, noi siamo intolleranti nei confronti del razzismo»
Lunedì, 24 Luglio 2017
REGGIO CALABRIA Il prossimo sabato 29 luglio a Scilla, in provincia di Reggio Calabria, l’organizzazione di estrema destra Casa Pound terrà un raduno nazionale, con tanto di concerto di uno dei gruppi nazi-rap che gravitano nell’ambiente neofascista. L’evento, che si terrà in luoghi privati e non annunciati pubblicamente per evitare contestazioni da parte della comunità locale, ha incontrato ovviamente il rifiuto e la dissociazione più netta da parte della scena Hip-Hop reggina, che – attraverso i social network – ha diffuso una nota in cui rivendica i veri valori della cultura e della terra d’appartenenza. «Deve essere chiaro a tutti che... (continua)
Dq82 30/7/2017 - 19:21
L'uomo al centro del mondo
2012
Cuori e confini
L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Cuori e confini
L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Se alzo gli occhi nell'ora di punta non vedo che un rumore che soffoca in fretta tra insegne e passanti tra passato e futuro perché quando tutto intorno ruota come se l'uomo non c'è il deserto che avanza e un ordigno che esplode sul ponte delle parole ma se
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 17:46
La mia terra
2012
Cuori e confini
La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continua)
Cuori e confini
La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continua)
Vivo in una terra che non si dimentica
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 15:21
Educato delirio
2012
Cuori e confini
Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cuori e confini
Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cosa dovrei cantare del mio tempo
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 14:52
Miniè dell'Elba datemi respiro
anonimo
Cara Marianna, prima di tutto un grande saluto a te e a Micol Cattan, ma davvero di cuore. Il bello è che sono appena tornato dall'Elba, e proprio da quella casa di famiglia dove abitava anche mia zia che teneva i quaderni; torno e mi trovo questa che non so come definire: una sorpresa, un ritorno, un riannodar di fili. Comunque una cosa bellissima che mi ha lasciato a occhi spalancati, anzi "spipati" per dirla all'elbana. Io penso che pure mia zia Clara, e magari anche la Tina che non si sa chi era, saranno lì da qualche parte a ascoltare.
Non sapevo, naturalmente e purtroppo, di questa cosa che avevate fatto a Capoliveri per la festa dell'uva. A Capoliveri ci sono stato pochi giorni fa, peraltro, e si vede che ci doveva essere "qualcosa nell'aria", come quando la stessa zia Clara, quand'ero piccolo, ogni volta che ci si passava anche vicino si sentiva in dovere di raccontare la famosa... (continua)
Non sapevo, naturalmente e purtroppo, di questa cosa che avevate fatto a Capoliveri per la festa dell'uva. A Capoliveri ci sono stato pochi giorni fa, peraltro, e si vede che ci doveva essere "qualcosa nell'aria", come quando la stessa zia Clara, quand'ero piccolo, ogni volta che ci si passava anche vicino si sentiva in dovere di raccontare la famosa... (continua)
Riccardo Venturi 29/7/2017 - 10:21
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Testo di Angelo Caria (o di Vincenzo Migaleddu??)
Musica: По долинам и по взгорьям
Il canto, divenuto un vero e proprio inno indipendentista sardo, fu scritto nel 1973 dal poeta e attivista indipendentista Angelo (Anghelu, Anzelu) Caria, autore tra le altre cose anche della versione sarda dell'Internazionale. Angelo Caria, nato a Nuoro/Nùgoro il 19 maggio 1947 e morto sempre a Nuoro il 24 febbraio 1996, è stato un protagonista della lotta indipendentista sarda in chiave socialista, anticolonialista e antimilitarista. Fu il fondatore del quotidiano marxista e anticolonialista Su populu Sardu, da cui nascerà un movimento omonimo nel 1973.
Non esiste un “titolo fisso” per questo canto, che Angelo Caria adattò alla melodia del canto partigiano russo По долинам и по взгорьям (e, quindi, anche della Makhnovtchina, il canto delle milizie anarchiche ucraine di Nestor Makhno). Il canto... (continua)