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Prima del 2017-8-2

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Les dictateurs

Les dictateurs
[2014]
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Les dictateurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 13:09
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Liberté

Liberté
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Liberté mon cul !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:54
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La Reine d'Angleterre

La Reine d'Angleterre
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”

God Save The Queen!
Dam-Dam, Dam-Dam, Dam-Dam
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:48
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Juifs Arabes

Juifs Arabes
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”

[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Juifs Arabes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:37
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11 septembre

11 septembre
[2005]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Je suis allé à la préfecture
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:35
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J’ai 30 ans

J’ai 30 ans
[1998]
Parole di Philippe Blanchard, in arte Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e del duo jazz e improvvisazione musicale The Recyclers, composto da Benoît Delbecq e Steve Arguëlles.
Nell’album intitolato “Les créatures”, pubblicato nel 1999
J'ai trente ans aujourd'hui 8 décembre 1998 mardi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:32
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Au cours de cette terrible guerre

anonimo
Au cours de cette terrible guerre
[Prima o Seconda Guerra Mondiale]
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français

Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.

Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Au cours de cette terrible guerre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2017 - 13:34
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Brigante

Brigante
2017
Eternal Vibes
Nu aggiu crisu mai a quiddhru ca dici
(continua)
inviata da dq82 31/7/2017 - 18:09
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Himna generacije

Himna generacije
[2017]
Singolo : Himna generacije
Čim progledam ujutro
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 11:25
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Sull'argine

Sull'argine
Alla camminata del 25 aprile 2017, nel 72° anniversario della Liberazione, il cantautore cesenate Enrico Farnedi ha composto una canzone ispirata al passaggio del fronte sul Senio.

Enrico ha visitato Cotignola, il Museo Varoli, si è fatto raccontare le storie di Vittorio e Serafina Zanzi, Luigi e Anna Varoli, Leno e don Stefano... questa è la canzone che ne è nata.
Da questa pagina

2020
Canzoni sul Senio


1945-2020: 75° anniversario della Liberazione

Canzoni sul Senio è un disco che nasce sugli argini del fiume e parla di quando la guerra qui si fermò. È dedicato a tutti coloro che non possono più ascoltare le storie dai diretti testimoni degli eventi del fronte.
primolacotignola.it


Sull'argine - Enrico Farnedi
Un giovedì - Francesca Amati
La città di carta - Giacomo Scudellari
A cuore freddo - Mara Luzietti
Il ponte Bailey - Vittorio Bonetti
Regali mai scartati - Eloisa Atti
Per... (continua)
Le uova nel cartoccio
(continua)
inviata da adriana 31/7/2017 - 10:50

Belfast Shoemaker

anonimo
Belfast Shoemaker
[dopo il 1798]
Testo trovato sull'insostituibile Mudcat Café
Nel repertorio di Frank Harte

Frank Harte – Traditional Songs of Dublin Streets

Pure interpretata da Wallace House in “Irish Songs Of Resistance - The Great Rebellion”

Una delle tante versioni di questa canzone assai cara agli irlandesi, che fu composta dopo la grande (e sconfitta) rivolta del 1798, guidata da un gruppo di rivoluzionari di ispirazione repubblicana, la Society of United Irishmen, sulla quale si vedano – tra le diverse presenti sul sito – le canzoni Henry Joy e The Croppy Boy.
Come all you true born Irishmen wherever you may be
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2017 - 21:50
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L'uomo al centro del mondo

L'uomo al centro del mondo
2012
Cuori e confini

L’uomo al centro del mondo - Porre “l’uomo al centro del mondo” in una sorta di neo-umanesimo allargato che riporti nella quotidianità i valori più autentici dell’umanità, per vestire di maggio il giorno, ridare al sogno il coraggio, gettare le armi - non solo quelle che feriscono i corpi, ma anche quelle che trucidano l’anima- rivedere la luna nel cielo, “la sposa danzare la banda suonare”. Rimettere l’umanità al centro del mondo per far germogliare il giardino del vivere e togliere spazio al deserto che avanza. Ospite Papet J dei Massilia Sound System in un raggamuffin finale tra rock e drum & bass.
Se alzo gli occhi nell'ora di punta non vedo che un rumore che soffoca in fretta tra insegne e passanti tra passato e futuro perché quando tutto intorno ruota come se l'uomo non c'è il deserto che avanza e un ordigno che esplode sul ponte delle parole ma se
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 17:46
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La mia terra

La mia terra
2012
Cuori e confini

La mia terra - Il Salento, terra della band, difesa nella sua bellezza ancestrale ed arcaica. Una difesa della propria terra, la terra che si ama, che si fa difesa di ogni terra, che porta a denunciare “gli assalti di chi la vuole violentare”: di chi la svende mettendola “in vetrina” o di chi la sfregia con emissioni inquinanti, progetti di centrali nucleari e piattaforme petrolifere o barattando “alberi antichi per nuovi alberghi sul mare”. Terra che ieri “danzava col ragno per liberarsi del veleno” mentre oggi è asfissiata da un veleno meno simbolico che la uccide, la diossina. Terra ieri “che fu contadina” mentre oggi quell’immensità culturale di gesti, credenze e saperi del vissuto quotidiano -compresa la creativa capacità di inventare parole nuove in dialetto- si smarrisce sotto i tacchi dell’incalzante modernità consumistica che tutto appiattisce ed omologa inducendo... (continua)
Vivo in una terra che non si dimentica
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 15:21
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Educato delirio

Educato delirio
2012
Cuori e confini

Educato Delirio - Educare “condurre fuori”. Delirio “uscire dal solco”. Un recupero dei significati etimologici di queste due parole, per scoprirne la loro portata rivoluzionaria ed eretica. Un invito ad alimentare, coltivare, fomentare un educato deliro, tra strofe raggamuffin e un ritornello in levare, citazione modernizzata nella lingua di un passo leopardiano.
Cosa dovrei cantare del mio tempo
(continua)
inviata da Dq82 30/7/2017 - 14:52
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Завещание

Завещание
1841

Se ne trovano versioni musicate in russo. Una della band Aloe

Musicata e tradotta in italiano da Beppe Chierici e Daisy Lumini
Наедине с тобою, брат,
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 19:15

Boris Vian: Lettre à sa Magnificence le Baron Jean Mollet  Vice-Curateur du Collège de 'Pataphysique sur les truqueurs de la guerre'

Boris Vian: Lettre à sa Magnificence le Baron Jean Mollet  Vice-Curateur du Collège de 'Pataphysique sur les truqueurs de la guerre'
L'on s'en doutait parfois, comme je ne saurais l'apprendre à Votre Magnificence, mais le doute n'est plus possible ; le moment est venu de le dire au grand jour ; la guerre est truquée. Quelle guerre ? Je n'en mets aucune spécialement en cause ; à mon avis, il n'y en a pas encore eu une bonne, et l'on verra pourquoi. Il me semble, et c'est tout, utile et urgent d'attirer l'attention des bons citoyens sur le mauvais usage que l'on fait de leurs deniers.
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 17:29
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Orsù compagni di Civitavecchia

anonimo
Orsù compagni di Civitavecchia racconta dei comunisti di Civitavecchia che dovettero abbandonare la loro città distrutta da innumerevoli bombardamenti aerei. Parte di loro andranno a costituire la formazione partigiana che avrebbe operato sui monti della Tolfa. Altri, invece, si raduneranno nel viterbese, nella zona circostante il paese di Bieda. Il testo del canto è di autore anonimo, mentre la musica è quella della canzone anarchica Inno della rivolta . Il canto è stato raccolto a Roma dalla voce di alcuni comunisti ex-detenuti nel carcere di Civitavecchia nel 1939 [Cfr. Savona A. V., Straniero M. L., cit., p. 508]
Da questa pagina
Orsù compagni di Civitavecchia
(continua)
inviata da adriana 28/7/2017 - 17:07

Tao Te Ching: XXXI

Tao Te Ching: XXXI
Il Daodejing (道德經T, 道德经S, Pinyin:Dàodéjīng, Wade-Giles: Tao Te Ching «Libro della Via e della Virtù») è un testo cinese di prosa talvolta rimata, la cui composizione risale a un periodo compreso tra il IV e il III secolo a.C.

Il testo è stato musicato nella sua traduzione italiana da Daisy Lumini e Beppe Chierici
第三十一章
(continua)
inviata da Dq82 28/7/2017 - 16:19
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Gotta Get a Grip

Gotta Get a Grip
(2017)
EP: Gotta Get a Grip / England Lost

Quanto a Gotta Get a Grip (traducibile con “devo darmi una calmata”), qui si va giù duri: «Il mondo è sottosopra, guidato da pazzi e pagliacci, nessuno dice la verità e il manicomio governa la città». Come se ne esce? Provando di tutto: «Ho provato una deviazione e la coercizione, meditazione e medicazione, la cultura di Los Angeles e l’acquapuntura, ingozzarmi di cibo e incontri di sesso, pazzia indotta e il Cristianesimo, lunghe passeggiate e guide veloci, bordelli e immersioni di profondità». Niente da fare: «Piovono immigrati, i rifugiati entrano sotto pelle, teniamoli giù, teniamoli fuori. Intellettuali chiudete il becco. Picchiamoli con un bastone. Caos, crisi, instabilità, Isis, bugie e scandali, guerre e vandali, truffe informatiche e false politiche, sbattiamo tutto in gattabuia». Il tutto detto, o gridato, con quella sua voce ormonale... (continua)
Gotta get a grip
(continua)
27/7/2017 - 21:56
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La tempesta

La tempesta
2017
EP Giramondi
Per cuscino un salvagente
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2017 - 17:27
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Timor

Timor
1996
Birrkuta – Wild Honey
I saw a man in my dream, calling out, in the Timorese language,
(continua)
inviata da Dq82 27/7/2017 - 13:29

Letters From Iraq

Letters From Iraq
2017
Letters from Iraq



Rahim AlHaj – Letters from Iraq (Smithsonian Folkways, 2017)

#CONSIGLIATOBLOGFOOLK

Rahim AlHaj ha incontrato l’‘ūd all’età di nove anni quando frequentava la scuola primaria. A tredici è stato ammesso al Conservatorio di Baghdad dove si è diplomato; è stato discepolo dell’immenso maestro Munir Bachir e di Salim Abdul Kareem. Sappiamo dai dati di cronaca che, tuttavia, la sua carriera di prestigioso strumentista alla quale era avviato è stata ostacolata dal suo rifiuto di sostenere il Ba’ath, il partito all’epoca al potere in Iraq. Dopo aver subito carcere e tortura, dopo la Prima Guerra del Golfo, nel 1991, AlHaj lascia il paese, stabilendosi prima in Giordania, poi in Siria. Nel 2000 riesce a emigrare negli Stati Uniti, nel New Mexico, dove inizia – non a cuor leggero, considerato il suo status di virtuoso dello strumento principe della musica araba – ad esibirsi... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 27/7/2017 - 12:58

The Deserter (When the Battle It Was Won)

anonimo
The Deserter (When the Battle It Was Won)
[XIX° sec.?]
Testo trovato sul sempre ottimo Mudcat Café
La fonte è “Songs of the Newfoundland Outports”, a cura di Kenneth Peacock, 1965

Una canzone che in una versione raccolta in Nova Scotia termina semplicemente con la prigionia del soldato disertore, mentre in un'altra scovata nel Newfoundland (sempre in Canada) negli anni 50 dall'etnomusicologo Kenneth Howard Peacock (1922–2000) prosegue nel racconto. “Willie” viene fucilato per diserzione e l'ufficiale che ha comandato il plotone d'esecuzione (anvédi 'sto stronzo!) si mette a corteggiare la di lui ormai ex fidanzata Mary. La quale lo lascia avvicinarsi e poi gli spara, uccidendolo e vendicando il suo amore... Brava! Ben fatto!
You tender-hearted parents wherever that you be,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2017 - 21:14
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Letters Home

Letters Home
[2013]
Parole e musica di Ben Cooper (1982-), songwriter di Jacksonville, Florida
Da “The Branches”, secondo album della trilogia “The Family Tree” inaugurata nel 2011 e interamente dedicata alla storia di una famiglia immaginaria, i Northcotes, attraverso più generazioni.

“Robert’s son, Chase (also mentioned as the older brother in “Mountains”), is writing home from his hospital bed. He was shot in the abdomen and doesn’t know if he will pull through. He makes peace with his fate over the course of writing it, but dies soon after. Robert receives the body of his son.” (Radical Face)

Chase è partito militare ed è stato spedito su qualche fronte a combattere. Viene ferito e scrive dal letto dell’ospedale. Sa che sta morendo e fa pace con sé stesso. Nella seconda parte del brano (“Letters Home: Aftermath”, brano presente nell’EP parallelo “The Bastards: Volume Two”, sempre del 2013) il padre Robert riceve le spoglie del figlio.
So...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2017 - 13:23
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The Deserter's Song

The Deserter's Song
[2010]
Parole e musica di Ben Cooper (1982-), songwriter di Jacksonville, Florida
Nell’EP intitolato “Touch the Sky”
Skies black, cold and vacant now
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2017 - 08:31
Percorsi: Disertori
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Sodade

Sodade
[1954]
Parole e musica di Armando Zeferino Soares (1920-2007), di professione commerciante, compositore nativo di Praia Branca, sull'isola di São Nicolau, nell'arcipelago di Cabo Verde.

Una canzone che è il simbolo stesso di Cabo Verde, resa immortale nell'interpretazione di Cesária Évora ma, ancor prima di lei, dal cantautore angolano José Adelino Barceló de Carvalho, detto Bonga che la interpretò fin dai primi anni 70 e la incise – con il titolo “Kamin Longe”, poi cambiato in “Sodade” nelle edizioni più recenti – nel suo secondo disco, “Angola 74”.



Per molto tempo la canzone è stata attribuita ad Amândio Cabral e Luís Morais, anche loro musicisti caboverdiani, ma nel 2006, dopo approfonditi accertamenti, la giustizia si è pronunciata in via definitiva riconoscendo ad Armando Zeferino Soares la paternità del brano. Lui non si godette per nulla celebrità e diritti, visto che morì l'anno... (continua)
Quem mostro'b ess caminho longe?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2017 - 22:36
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Mariquinha

Mariquinha
[1988]
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga, cantautore angolano
Nell’album “Malembe, Malembe e Reflexão”
Mariquinha vem comigo p’r Angola
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2017 - 08:56
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Ngo Kuivu

Ngo Kuivu
[2016]
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga
In “Recados de Fora”, ultimo album del grande cantautore angolano.
Testo trovato sul suo sito ufficiale
Ngo kuivu nakuetenu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2017 - 08:33
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There Were Tears

There Were Tears
(2016)
Album: The Wrong Kind of War

Un bel pezzo folk-soul presentato come un dialogo immaginario tra Nelson Mandela e le nuove generazioni, sull'importanza di combattere per la giustizia perché "Mandela non era un eroe ma solo una persona determinata a far trionfare la pace che non può esistere senza giustizia".
There were tears and fears even in my dreams
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 24/7/2017 - 21:05
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Pernacchie contro la guerra

Pernacchie contro la guerra
Testo reperito nel volume "Mostra inCantata"
C’è un uomo nel mondo
(continua)
inviata da adriana 24/7/2017 - 11:29
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Mona Ki Ngi Xiça

Mona Ki Ngi Xiça
[1972]
Parole e musica di José Adelino Barceló de Carvalho (1942), detto Bonga, cantautore angolano.
Nel suo album d'esordio, “Angola 72”

Giovane promessa dell'atletica quando l'Angola era ancora sotto dominazione portoghese, José Adelino Barceló de Carvalho scelse poi la musica e, attraverso di essa, l'impegno per la liberazione del suo paese. Questa canzone in kimbundu, una delle tante lingue angolane, racconta di esilio, il destino che toccò a José Adelino Barceló de Carvalho fin dai primi anni 70 quando, ricercato dalla PIDE per la sua attività politica, dovette riparare a Rotterdam, dove registrò questo suo album d'esordio adottando il nome d'arte e di battaglia di Bonga.

Non conosco il kimbundu, ma in un'edizione francese del 1975 ("Noir, Ton Pays!") il titolo “Mona Ki Ngi Xiça” è tradotto come “Le dernier message” e la traduzione parziale è la seguente, diversa da quella che normalmente... (continua)
Alukenn n'golafua
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2017 - 21:00
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Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito

anonimo
Lamento di Marinetta per la morte di Masaniello suo marito
Qu eBien....muchas gracias!
23/7/2017 - 02:05
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La Cà S'la Colin-a

La Cà S'la Colin-a
mi sembra facesse il muratore va corretto con: mio padre faceva il muratore.
L'ha fatta per quattro signori: sarebbe più appropriato "per quattro ricchi".
Brano bellissimo e bravissimi voi a pubblicarla!
Beppe 23/7/2017 - 01:49
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Sweet Anne's Road

Sweet Anne's Road
For more information on the song go to www.folkfilms.com and click on the "Sweet Anne's Road" tab.
Kind friends my heart is broken I can no longer stand
(continua)
inviata da Jim Sharkey 23/7/2017 - 01:41
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St Patrick's Brave Brigade

St Patrick's Brave Brigade
2012
It's all good

Well, my name is Patrick O'Connor
(continua)
inviata da Dq82 22/7/2017 - 22:11
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No Human Is Illegal

No Human Is Illegal
2016
Venceremos
Five hundred words are signed and sealed
(continua)
inviata da Dq82 22/7/2017 - 18:32
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Gaetano

Gaetano
2012
Volevamo uccidere il re
Dicono che sono un assassino, è vero
(continua)
inviata da Dq82 22/7/2017 - 17:12
Percorsi: Gaetano Bresci
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11 settembre '73

11 settembre '73
2015
Non canto per cantare
Attraverso i deserti del salnitro e le miniere sottomarine di carbone
(continua)
inviata da Dq82 22/7/2017 - 16:53
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Eroe Borghese

Eroe Borghese
2015
Non canto per cantare

Canzone dedicata all'avvocato Giorgio Ambrosoli (Milano, 17 ottobre 1933 –Milano, 11 luglio 1979).
Nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere siciliano Michele Sindona, fu assassinato l'11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona.
Uno che secondo Andreotti "se la andò a cercare".
Santo subito o criminale
(continua)
inviata da Dq82 22/7/2017 - 16:49
Percorsi: Mafia e mafie
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Battan l'otto

Battan l'otto
Marco Rovelli - Davide Giromini - Battan l'otto - Genova, Piazza Carlo Giuliani - 20 luglio 2017

adriana 22/7/2017 - 10:44
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Easter Mourn

Easter Mourn
2017
One more last Hurrah

“The song was inspired by a story I read about Canon O’Neill who wrote the modern lyrics to The Foggy Dew. Came up with my own arrangement for the upcoming release and read about how he wrote it after he attended the first sitting of the new Irish Parliament, known as the Dail. The names of the elected members were called out, but many were absent. Their names were answered by the reply “faoi ghlas ag na Gaill” which means “locked up by the foreigner”. the line just hit me and it call came from there… it’s an homage to Foggy Dew basically”
Easter mourn in the early light of Spring April 1916
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 22:37
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Rising Down

Rising Down
Album: Nine Pin (2015)

It’s a testament to Kaia’s skill as a lyricist that the following pair of songs, ‘Paradise Fell’ and ‘Rising Down’ – both inspired by the Black Lives Matter movement – can include thought-provoking political points within what may seem to be simple descriptive narratives. It’s a powerful combination – think of Abel Meeropol’s 1937 poem Strange Fruit, as interpreted by Billie Holiday – poverty, racism and the host of daily microaggressions inflicted on Black people the world over are all invoked with grace and subtlety. ‘Rising Down’ in particular should be enough to make any white person reflect on the part she plays in these continuing inequalities and what she can contribute to the vital process of anti-oppression work. There’s no doubt in my mind that these two songs together are the highlight of the album, more than worth the price of admission on their own.

Folkradio
Arise, Arise
(continua)
21/7/2017 - 22:13
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Dictatorship of Capital

Dictatorship of Capital
1991
Dance of the underclass
You're trying to tell me capital has won at last
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 22:08
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Blue Murder

Blue Murder
1995
Saturday Johnny & Jimmy the Rat – Hulett and Swarbrick

Blue Murder’ was one of two songs he wrote about the suffering of those who worked in the blue asbestos mine in Wittenoom, Western Australia. Countless miners and their families who paid with their health and lives after being exposed to lethal asbestos fibres, a health hazard well known to those who ran the mine.

Alistair originally wrote the song for a play while still in Roaring Jack. He eventually recorded it for his third solo album “Saturday Johnny & Jimmy the Rat”, together with folk legend Dave Swarbrick on fiddle!
They say it’s easy money
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 21:58
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The Ballad of N.A.T.O.

The Ballad of N.A.T.O.
2000
Long Dim Road
You say you’re telling me right now of how you think that it should be
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 21:21
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Hunger Strike/Harmony

Hunger Strike/Harmony
2008
On A Fine Spring Evening

Canzone dei Tossers che parla di Bobby Sands e della sua morte per fame dopo 66 giorni di sciopero. Non sono riuscito a trovare se il recitativo sia uno scritto di Sands. Anche il titolo dell'album richiama la morte di Bobby Sands, morto il 5 maggio.
When I was a child I would lie in the green
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 21:12
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1969

1969
2017
Smash the windows

1969: Fervono movimenti per i diritti civili in Irlanda del Nord (come il Nicra, Norther Ireland Civil Right Association, o il People’s Democracy), che denunciano le disparità tra le due comunità nordirlandesi. La tensione sale alle stelle in corrispondenza della rivolta cattolica a Derry, scoppiata in opposizione a una marcia unionista che aveva attraversato il Bogside, storico quartiere cattolico della città. I disordini e le violenze tra le due comunità si estendono anche a Belfast, dove i britannici decidono di costruire un muro - ancora oggi esistente - per separare il quartiere cattolico da quello protestante, nell’ovest della città. È l’inizio dei cosiddetti ‘Troubles’ (letteralmente: disordini), che vedranno da questo momento in avanti il sistematico scoppio di violenze tra le due fazioni.

Per approfondimenti irlandaonline.com
Long ago, far away, far across the sea
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 20:57
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Катюша

Катюша
INDONESIANO 2/ INDONESIAN 2


Versione indonesiana da wikipedia
Indonesian translation from wikipedia
Pohon apel dan pir bermekaran
(continua)
inviata da Dq82 21/7/2017 - 19:15
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Su fratelli pugnamo da forti

anonimo
Su fratelli pugnamo da forti
Marco Rovelli - Davide Giromini - Piazza Alimonda 20 luglio 2017

adriana 21/7/2017 - 18:26
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Dall'ultima galleria

Dall'ultima galleria
Genova, 20 luglio 2017 - Ascanio Celestini e Alessio Lega

Grazie all'infaticabile lavoro di documentazione di Sergio Gibellini.

adriana 21/7/2017 - 09:47
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Crawling

Crawling
Morto suicida Chester Bennington, cantante dei Linkin Park.
Aveva 41 anni.
La notizia in radio e TV viene accompagnata, al solito, con la sottolineatura dell'abuso di droghe e di alcol come causa ultima del suicidio. Ed è sicuramente vero che Chester Bennington avesse anche questo problema. Però non ho ancora sentito dire che lui conviveva da sempre con una forte depressione latente dovuta agli abusi sessuali subiti per molti anni da bambino.

Spero che la morte ti abbia dato pace, Chester.
(Certo che un bel buco o un bel cocktail era forse un modo migliore e più coerente che non impiccarsi, ma tant'è: mistero della vita e della morte...)
B.B. 21/7/2017 - 08:14
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Mon fils chante

Mon fils chante
(integrata nella seconda strofa da Lorenzo Masetti)

Tornando a Genova, 20 luglio 2017
FIGLIO MIO, CANTA!
(continua)
20/7/2017 - 22:15
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The Ballad of Birmingham

The Ballad of Birmingham
Questa poesia fu messa in musica da Jerry Moore, oggi dimenticato singer songwriter afroamericano, attivo nel Greenwich Village di New York negli anni 60.
Il brano si trova in quello che credo sia il suo unico album, "Life Is A Constant Journey Home", pubblicato nel 1967.
B.B. 20/7/2017 - 21:28
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Хотят ли русские войны?‎

This is the spanish version by Chilean teacher, folklorist, soloist and composer, Rolando Alarcón (1929-1973), from his 1971 album called "Canta a los poetas soviéticos".
Хотят ли русские войны?‎
¿QUERRÍAN LOS RUSOS LA GUERRA?
(continua)
inviata da Catalina A. 20/7/2017 - 20:38
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Van Loon

Van Loon
...e ho trovato anch'io un Van Loon sui miei scaffali di libri, trovato su qualche bancarella. Il titolo è Le Arti ed è' un bel libro corposo che recita nella pagina prima del frontespizio:
Questo libro è stato scritto ed illustrato da Hendrik Willem van Loon per dare al lettore ordinario (che forse ha sempre considerato la cosa come materia lontana dal suo spirito) una miglior comprensione di quanto è stato fatto nel regno della pittura e dell'architettura, della musica e della scultura come nel teatro e nella maggior parte delle cosiddette arti minori dal principio dei tempi fino a quei giorni che per esser troppo vicini a noi ci impediscono di avere la giusta prospettiva.

Comunque dissento da Guccini che paragona van Loon a Piero Angela... Piero Angela è uno che si è prostrato ai voleri della scienza e della cultura ufficiali. Non credo che van Loon abbia fatto altrettanto; credo che il suo intento fosse proprio quello dichiarato in questo scritto che ho riportato sopra.
Maria Rivelazione 20/7/2017 - 13:23
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Piazza Barberina

anonimo
Piazza Barberina
Della terza strofa esiste una variante: "Attento sor bojaccia, te sbatto sur serciato, io sono un delegato delle guardie di città". Anche la seconda strofa ha una variante: "Me se presenta uno, vestito da borghese, cor cappello alla calabrese, me dice: 'Che stai a fa?' 'Nun vedi, sto a piscià!'
La fonte è mia madre, che nacque nel 1909 e ben conosceva la poesiola il cui titolo dovrebbe essere "Un fischio acuto..."
Domenico 19/7/2017 - 23:35
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Combattono a Morsiano

Combattono a Morsiano
Buongiorno,
nella foto che avete inserito, al centro Luigi "Lino" Paganelli e a destra Giovanni Manfredi.
Nel combattimento di Novellano caddero altri tre partigiani della Brigata Italia: Attilio Capitani, Vincenzo Rinaldi e Stefano Zanni.
Per l'esattezza lo scontro avvenne alle porte di Novellano, sulla strada che da Sud entra in paese, vicino alla località detta "faggiola": i partigiani tentarono di salire rispetto alla loro posizione (Strinati, piccolo borgo sul pendio sopra a Morsiano) ma una pattuglia di Tedeschi aveva già occupato il paese tagliando loro la strada.
Paolo Cavazzuti 19/7/2017 - 15:43
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The House of the Rising Sun

anonimo
The House of the Rising Sun
Dalla colonna sonora della serie "Sons of anarchy"

Maria Cristina Costantini 19/7/2017 - 14:51
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Paul Verlaine: Chanson d’automne

Paul Verlaine: Chanson d’automne
La canzone è anche l'ideale sottofondo del racconto Due, tratto da Sconosciute di Modiano. Un ritratto indelebile di un'adolescente nel difficile passaggio all'età adulta.
Matteo 19/7/2017 - 10:38




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