You Ain't Talkin' to Me
Da leggere: la reazione di Jim Krause
Lawrence musician's lyrics quoted — but not credited — in Bob Dylan's Nobel Prize lecture
Story by Joanna Hlavacek
Thursday, June 22, 2017
A Lawrence musician is enjoying his “15 minutes of fame,” as Jim Krause puts it, after word spread that legendary singer-songwriter Bob Dylan quoted his lyrics during Dylan’s Nobel Prize lecture earlier this month.
Dylan, who delivered his lecture June 4 in Los Angeles after receiving the 2016 Nobel Prize for Literature last fall, used his speech to ruminate on whether song lyrics could be considered literature. In his remarks, Dylan quoted a verse from “You Ain’t Talkin’ To Me,” an old Charlie Poole song that Krause had reworked and recorded with Lawrence’s Alferd Packer Memorial String Band in 1985.
Dylan, unfortunately, credited Poole in his remarks, not Krause.
Krause, though, has a sense of humor about... (continua)
Lawrence musician's lyrics quoted — but not credited — in Bob Dylan's Nobel Prize lecture
Story by Joanna Hlavacek
Thursday, June 22, 2017
A Lawrence musician is enjoying his “15 minutes of fame,” as Jim Krause puts it, after word spread that legendary singer-songwriter Bob Dylan quoted his lyrics during Dylan’s Nobel Prize lecture earlier this month.
Dylan, who delivered his lecture June 4 in Los Angeles after receiving the 2016 Nobel Prize for Literature last fall, used his speech to ruminate on whether song lyrics could be considered literature. In his remarks, Dylan quoted a verse from “You Ain’t Talkin’ To Me,” an old Charlie Poole song that Krause had reworked and recorded with Lawrence’s Alferd Packer Memorial String Band in 1985.
Dylan, unfortunately, credited Poole in his remarks, not Krause.
Krause, though, has a sense of humor about... (continua)
Lorenzo Masetti 12/7/2017 - 22:06
J'ai vu
[1972]
Brano d'apertura del secondo album (senza titolo) di questo gruppo di rock progressivo francese composto da Gérard "Papillon" Fournier (basso, voce), Jean-Pierre Prévotat (batteria), François Jeanneau (tastiere, fiati), Paul Farges (chitarra)
Testo trovato su Bide & Musique
Brano d'apertura del secondo album (senza titolo) di questo gruppo di rock progressivo francese composto da Gérard "Papillon" Fournier (basso, voce), Jean-Pierre Prévotat (batteria), François Jeanneau (tastiere, fiati), Paul Farges (chitarra)
Testo trovato su Bide & Musique
J'ai vu dans la rue des gens qui marchaient dans le brouillard
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2017 - 21:43
Peut-être demain
[1970]
Brano d'apertura dell'LP “Triangle”, esordio di questo gruppo di rock progressivo francese composto da Gérard "Papillon" Fournier (basso, voce), Jean-Pierre Prévotat (batteria), François Jeanneau (tastiere, fiati), Paul Farges (chitarra)
Il brano inizia con un inquietante rumore di stivali sul selciato...
Bellissima canzone che più che il rock progressive mi ricorda certe cose dei Black Sabbath o giù di lì...
Brano d'apertura dell'LP “Triangle”, esordio di questo gruppo di rock progressivo francese composto da Gérard "Papillon" Fournier (basso, voce), Jean-Pierre Prévotat (batteria), François Jeanneau (tastiere, fiati), Paul Farges (chitarra)
Il brano inizia con un inquietante rumore di stivali sul selciato...
Bellissima canzone che più che il rock progressive mi ricorda certe cose dei Black Sabbath o giù di lì...
Ils viendront la nuit
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2017 - 21:15
Fuga e morte
[1972]
Parole di Vito Paradiso
Musica di Gilberto Trama e Matteo Vitolli
Nell'LP intitolato “Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò, uomo è il nome che mi han dato”
La prima delle sette canzoni che compongono l'album è Fuga e Morte, che si apre con il suono quasi marziale dei timpani, che porta in scena un duetto di chitarre dal timbro piacevolmente ruvido, sui cui si innesta la voce calda e un po' rauca di Vito Paradiso, accompagnata dalle linee di flauto traverso che, nella loro interazione con le chitarre ricordano molto le sonorità dei Jethro Tull. Il brano è il punto di partenza del concept e si apre con l'immagine di un uomo in fuga in una foresta, braccato e colpito a morte.
Nell'accompagnare la sua ultima parte la musica diventa più delicata, spariscono le distorsioni ed entrano in scena chitarre acustiche e tastiere.
Trumetal.it
Parole di Vito Paradiso
Musica di Gilberto Trama e Matteo Vitolli
Nell'LP intitolato “Io non so da dove vengo e non so dove mai andrò, uomo è il nome che mi han dato”
La prima delle sette canzoni che compongono l'album è Fuga e Morte, che si apre con il suono quasi marziale dei timpani, che porta in scena un duetto di chitarre dal timbro piacevolmente ruvido, sui cui si innesta la voce calda e un po' rauca di Vito Paradiso, accompagnata dalle linee di flauto traverso che, nella loro interazione con le chitarre ricordano molto le sonorità dei Jethro Tull. Il brano è il punto di partenza del concept e si apre con l'immagine di un uomo in fuga in una foresta, braccato e colpito a morte.
Nell'accompagnare la sua ultima parte la musica diventa più delicata, spariscono le distorsioni ed entrano in scena chitarre acustiche e tastiere.
Trumetal.it
Correvo per sentieri
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/7/2017 - 20:18
Espagne 1937
Espagne 1937
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Voici, Lucien l’âne mon ami, une nouvelle chanson qui s’intitule Espagne 1937. Elle fait suite, dans une très courte série, à celle que j’avais intitulée « La Maison des Morts » (on trouvera là un complément à ce commentaire). Comme cette première chanson, elle est tirée du récit d’Arthur Koestler qui relatait sa terrible mésaventure espagnole et son destin d’otage, de prisonnier politique et de condamné à mort dans la partie de l’Espagne aux mains des putschistes franquistes, alors qu’A.K. était à Malaga comme envoyé d’un journal libéral britannique. Condamné à mort sans procès, il est détenu dans la prison de Séville.
« Ce que j’ignorais, c’est que la cour martiale de Malaga avait déjà prononcé ma condamnation à mort sans m’avoir auparavant cité à comparaître. La seconde chose que je ne savais pas, c’était qu’à ce jour – samedi... (continua)
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Voici, Lucien l’âne mon ami, une nouvelle chanson qui s’intitule Espagne 1937. Elle fait suite, dans une très courte série, à celle que j’avais intitulée « La Maison des Morts » (on trouvera là un complément à ce commentaire). Comme cette première chanson, elle est tirée du récit d’Arthur Koestler qui relatait sa terrible mésaventure espagnole et son destin d’otage, de prisonnier politique et de condamné à mort dans la partie de l’Espagne aux mains des putschistes franquistes, alors qu’A.K. était à Malaga comme envoyé d’un journal libéral britannique. Condamné à mort sans procès, il est détenu dans la prison de Séville.
« Ce que j’ignorais, c’est que la cour martiale de Malaga avait déjà prononcé ma condamnation à mort sans m’avoir auparavant cité à comparaître. La seconde chose que je ne savais pas, c’était qu’à ce jour – samedi... (continua)
Où allons-nous, monsieur ?
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/7/2017 - 17:34
Lumantela par tri nôs paisân
Trovo su Stragi nazifasciste i nomi dei tre partigiani fucilati per rappresaglia nel cimitero di Castano Primo il 26 febbraio del 1945. Erano tutti e tre nativi di Castano Primo e appartenevano alla Brigata Autonoma “Leopoldo Gasparotto” operante nell'Alto milanese, intitolata a “Poldo”, comandante delle Brigate Giustizia e Libertà della Lombardia, internato nel campo di Fossoli e lì ucciso insieme ad altri prigionieri nel giugno del 1944.
I nomi dei tre giovani partigiani:
Griffanti Franco, nato il 14 luglio 1925
Noè Antonio, nato il 19 novembre 1924
Noè Franco, nato il il 25 maggio 1923
I nomi dei tre giovani partigiani:
Griffanti Franco, nato il 14 luglio 1925
Noè Antonio, nato il 19 novembre 1924
Noè Franco, nato il il 25 maggio 1923
Bernart Bartleby 12/7/2017 - 10:56
Nego Malê
[1969]
Scritta da Alcyvando Liguori da Luz (1937-1998), grande compositore, polistrumentista e virtuoso della chitarra, e Jairo Simões (?)
Canzone presentata al Festival Nordestino da Música Popular di quell'anno
Interpretata da Lui Muritiba nell'LP dello stesso Alcyvando Luz intitolato “Fala Moço” (1980)
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Scritta da Alcyvando Liguori da Luz (1937-1998), grande compositore, polistrumentista e virtuoso della chitarra, e Jairo Simões (?)
Canzone presentata al Festival Nordestino da Música Popular di quell'anno
Interpretata da Lui Muritiba nell'LP dello stesso Alcyvando Luz intitolato “Fala Moço” (1980)
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
La laiá la laiá... Alah
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2017 - 08:47
Ave Maria do retirante
[1969]
Scritta da Alcyvando Liguori da Luz (1937-1998) e Carlos Coqueijo Torreão da Costa (1924-1988).
Entrambi bahiani, il primo è stato un grande compositore, polistrumentista e virtuoso della chitarra, il secondo fu anche giurista, poeta, giornalista e magistrato del lavoro.
Canzone partecipante al IV Festival Internacional da Canção Popular a Rio de Janeiro, interpretata dalla cantante Maysa. In seguito registrata da diversi artisti, come Luiz Vieira, Quinteto Violado, Fafá de Belém, Ubiratan Ferraz, Xangai e Clara Nunes
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
“Retirante é o nome dado a pessoa ou grupo que abandona a sua terra devido a seca e a miséria em busca de um melhor local para viver.
É comumente é caracterizado por uma família que parte a pé, com pouca bagagem em rumo a cidade grande, que acaba se deparando com novos costumes.
A condição de retirante, é uma das... (continua)
Scritta da Alcyvando Liguori da Luz (1937-1998) e Carlos Coqueijo Torreão da Costa (1924-1988).
Entrambi bahiani, il primo è stato un grande compositore, polistrumentista e virtuoso della chitarra, il secondo fu anche giurista, poeta, giornalista e magistrato del lavoro.
Canzone partecipante al IV Festival Internacional da Canção Popular a Rio de Janeiro, interpretata dalla cantante Maysa. In seguito registrata da diversi artisti, come Luiz Vieira, Quinteto Violado, Fafá de Belém, Ubiratan Ferraz, Xangai e Clara Nunes
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
“Retirante é o nome dado a pessoa ou grupo que abandona a sua terra devido a seca e a miséria em busca de um melhor local para viver.
É comumente é caracterizado por uma família que parte a pé, com pouca bagagem em rumo a cidade grande, que acaba se deparando com novos costumes.
A condição de retirante, é uma das... (continua)
É hora em que a morte é certa
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2017 - 08:35
Know Your Enemy
(1992)
dal fondamentale album di debutto dei RATM
con la partecipazione di Maynard James Keenan dei Tool
Il governo presenta gli Stati Uniti come la "Terra dei Liberi" ma è solo una menzogna. Se conosci i tuoi nemici, sai bene qual è la realtà del cosiddetto Sogno Americano.
dal fondamentale album di debutto dei RATM
con la partecipazione di Maynard James Keenan dei Tool
Il governo presenta gli Stati Uniti come la "Terra dei Liberi" ma è solo una menzogna. Se conosci i tuoi nemici, sai bene qual è la realtà del cosiddetto Sogno Americano.
HUH!
(continua)
(continua)
11/7/2017 - 23:55
La Maison des Morts
La Maison des Morts
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Lucien l’âne mon ami, as-tu souvenance d’un écrivain d’origine hongroise, né à Budapest au temps de l’Empire austro-hongrois, naturalisé britannique en 1949 et qui durant sa vie, a écrit dans au moins, trois langues différentes : le hongrois, l’allemand et l’anglais et qui est fort connu – entre autres choses – pour sa prise de position contre la peine de mort et sa défense de la République espagnole ?
Marco Valdo M.I. mon ami, tu me poses toujours des devinettes du genre, comme si tu ne savais pas que je sais de qui tu me parles ; ils ne sont d’ailleurs pas nombreux qui pourraient correspondre à ce portrait. Sans aucune hésitation, je te dirai qu’il s’agit d’Arthur Koestler, dont je sais pertinemment aussi que tu es un grand lecteur de ses écrits. Moi, je l’avais croisé clandestinement en Grèce quand il rencontrait les... (continua)
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Lucien l’âne mon ami, as-tu souvenance d’un écrivain d’origine hongroise, né à Budapest au temps de l’Empire austro-hongrois, naturalisé britannique en 1949 et qui durant sa vie, a écrit dans au moins, trois langues différentes : le hongrois, l’allemand et l’anglais et qui est fort connu – entre autres choses – pour sa prise de position contre la peine de mort et sa défense de la République espagnole ?
Marco Valdo M.I. mon ami, tu me poses toujours des devinettes du genre, comme si tu ne savais pas que je sais de qui tu me parles ; ils ne sont d’ailleurs pas nombreux qui pourraient correspondre à ce portrait. Sans aucune hésitation, je te dirai qu’il s’agit d’Arthur Koestler, dont je sais pertinemment aussi que tu es un grand lecteur de ses écrits. Moi, je l’avais croisé clandestinement en Grèce quand il rencontrait les... (continua)
À Séville, dans la maison des morts
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/7/2017 - 23:11
D'Angola é, camará
[1977]
Scritta da José Carlos Figueiredo, in arte Jocáfi, e Geraldo Magela Cantalice Júnior (?)
Nell'album del duo bahiano Antônio Carlos e Jocáfi intitolato “Louvado seja”
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Nel 1975, pochi mesi dopo la Rivoluzione dei Garofani, il Portogallo riconobbe l'indipendenza dell'Angola. Poteva essere la fine della sofferenza per il popolo angolano e invece iniziò una sanguinosa e lunghissima guerra civile che si è protratta fino al 2002. Molti angolani hanno lasciato il paese alla volta del Portogallo e, soprattutto, del Brasile.
Scritta da José Carlos Figueiredo, in arte Jocáfi, e Geraldo Magela Cantalice Júnior (?)
Nell'album del duo bahiano Antônio Carlos e Jocáfi intitolato “Louvado seja”
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Nel 1975, pochi mesi dopo la Rivoluzione dei Garofani, il Portogallo riconobbe l'indipendenza dell'Angola. Poteva essere la fine della sofferenza per il popolo angolano e invece iniziò una sanguinosa e lunghissima guerra civile che si è protratta fino al 2002. Molti angolani hanno lasciato il paese alla volta del Portogallo e, soprattutto, del Brasile.
Camará donde é que vem, camará?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 22:51
Menino de invasão
[1961-62]
Scritta da Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore brasiliano, con Geraldo Portela (?)
Interpretata da Matilde Nogueira ed il Trio Xangô e poi nel 1967 dal gruppo Shirley (Shirley Saldanha) e o Tuca Trio nel loro disco intitolato “Gosto do que é bom”
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Scritta da Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore brasiliano, con Geraldo Portela (?)
Interpretata da Matilde Nogueira ed il Trio Xangô e poi nel 1967 dal gruppo Shirley (Shirley Saldanha) e o Tuca Trio nel loro disco intitolato “Gosto do que é bom”
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Olhe o menino pobre que desce da ponte, vem lá da invasão
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 21:45
Tu t’en iras les pieds devant…
Merci à Bernart Bartleby d'avoir transmis ce texte
Paul Hubinon 11/7/2017 - 21:21
Canção que ninguém ouviu
[1968]
Parole e musica di Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore brasiliano
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Fernando Lona è stato prima di tutto un grande compositore di colonne sonore per il testro e la televisione. Fu amico di Geraldo Vandré, con cui scrisse alcuni brani, come la bellissima Porta estandarte
Nel 1977 Fernando Lona pubblicò il suo primo LP, “Cidadão do mundo”, e subito dopo perse la vita in un incidente stradale. In quel suo unico disco c'è la sua interpretazione di “Porta estandarte”, ma non questa bellissima “Canzone che nessuno ha sentito” del 1968, un brano forte, diretto, coraggioso, di denuncia contro la repressione che affliggeva il paese in quegli anni bui di dittatura militare (1964-1985).
Parole e musica di Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore brasiliano
Testo trovato su TempoMusica: Estudos Cronológicos
Fernando Lona è stato prima di tutto un grande compositore di colonne sonore per il testro e la televisione. Fu amico di Geraldo Vandré, con cui scrisse alcuni brani, come la bellissima Porta estandarte
Nel 1977 Fernando Lona pubblicò il suo primo LP, “Cidadão do mundo”, e subito dopo perse la vita in un incidente stradale. In quel suo unico disco c'è la sua interpretazione di “Porta estandarte”, ma non questa bellissima “Canzone che nessuno ha sentito” del 1968, un brano forte, diretto, coraggioso, di denuncia contro la repressione che affliggeva il paese in quegli anni bui di dittatura militare (1964-1985).
Há certos dias nos dias da vida
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 21:02
Porta estandarte
[1966]
Scritta da Geraldo Vandré e Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore
In molti dischi di Vandré, a cominciare da “5 anos de canção”
Manifesto politico e artistico del grande cantautore brasiliano.
Ma due anni dopo fu costretto all’esilio prima in Cile e poi in Francia. Il Vandré che poi fece ritorno in Brasile non era più quello che l’aveva lasciato. L’ultimo disco è del 1973, realizzato ancora in Francia, poco prima di rientrare. Poi abbandonò la musica e la vita pubblica, campando come avvocato. Qualcosa doveva essersi rotto irrimediabilmente in lui...
Scritta da Geraldo Vandré e Fernando José Magalhães Lona (1937-1977), cantante e compositore
In molti dischi di Vandré, a cominciare da “5 anos de canção”
Manifesto politico e artistico del grande cantautore brasiliano.
Ma due anni dopo fu costretto all’esilio prima in Cile e poi in Francia. Il Vandré che poi fece ritorno in Brasile non era più quello che l’aveva lasciato. L’ultimo disco è del 1973, realizzato ancora in Francia, poco prima di rientrare. Poi abbandonò la musica e la vita pubblica, campando come avvocato. Qualcosa doveva essersi rotto irrimediabilmente in lui...
Olha que a vida tão linda se perde em tristezas assim
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 20:36
La guerre à vingt ans
[1966]
Parole e musica di Serge Lama
Arrangiamento orchestrale di Alain Goraguer
In un 7” del 1966 e poi in molti dischi successivi, a partire da “Les ballons rouges” del 1969
Parole e musica di Serge Lama
Arrangiamento orchestrale di Alain Goraguer
In un 7” del 1966 e poi in molti dischi successivi, a partire da “Les ballons rouges” del 1969
Si j'étais parti en guerre à vingt ans
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 20:08
Fatti di terra
2017
Fatti di terra
Testo e musica di Pippo Barrile
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Fatti di terra
Testo e musica di Pippo Barrile
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Semu fatti di terra, di acqua, di ventu e di suli
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/7/2017 - 16:35
Ogni Jornu
2017
Fatti di terra
Testo e musica di Giana Guaiama
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Fatti di terra
Testo e musica di Giana Guaiama
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Ogni jornu è un gran turmentu,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/7/2017 - 16:29
Pauvre Jésus-Christ
[1972]
Parole di Bernard Michel (1919-1992), compositore
Musica di Henri Salvador
Lato A di un 45” del 1972, poi nella raccolta “Cocktail 1” pubblicata nel 1991
Testo trovato su FrMusique
Parole di Bernard Michel (1919-1992), compositore
Musica di Henri Salvador
Lato A di un 45” del 1972, poi nella raccolta “Cocktail 1” pubblicata nel 1991
Testo trovato su FrMusique
Mon pauvre Jésus Christ, ne reviens jamais sur terre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 16:24
Qualchi Banna
2017
Fatti di terra
Testo e musica di Pippo Barrile
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Fatti di terra
Testo e musica di Pippo Barrile
Giana Guaiana & Pippo Barrile – Fatti Di Terra (Autoprodotto, 2017)
“Fatti di Terra” è questo il titolo del disco nato dal sodalizio artistico e sentimentale tra la cantautrice Giana Guaiana e lo storico frontman dei Konsertu Pippo Barrile i quali, dopo l’incontro tra le loro voci avvenuto nel 2012, hanno intrapreso un percorso di ricerca comune volto a vivificare la tradizione musicale siciliana, attraverso la composizione di brani inediti. Complice la scelta di vivere in campagna a contatto con la natura, e il desiderio di condividere ispirazioni e suggestioni, i due artisti siciliani hanno trovato il proprio comun denominatore nei rispettivi back ground artistici e ciò li ha condotti in modo quasi naturale alla realizzazione dei dieci brani che compongono l’album. Inciso con la collaborazione del polistrumentista ed arrangiatore... (continua)
Lampi e trona ‘n celu, chianti (1) e grida ‘n terra,
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 11/7/2017 - 16:21
Ave Maria des pêcheurs
[1958]
Parole di Boris Vian
Musica di Henri Salvador
Nell'album di “Salvador / Boris Vian” del 1979
Testo trovato su FrMusique
Parole di Boris Vian
Musica di Henri Salvador
Nell'album di “Salvador / Boris Vian” del 1979
Testo trovato su FrMusique
Oh...
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 13:09
Kissinger, le Duc Tho
[1973]
Parole e musica di Henri Salvador
Lato B del 45” “Un chagrin d'amour”
Testo trovato su FrMusique
Phan Dinh Khai, meglio conosciuto come Lê Đức Thọ (1911-1990), è stato il capo negoziatore della delegazione nord vietnamita durante i negoziati di Parigi del 1973, quelli che portarono alla fine dell'aggressione militare americana contro il Vietnam. Il suo corrispettivo di parte statunitense fu Henry Kissinger. Entrambi vennero insigniti del premio Nobel per la pace ma Lê Đức Thọ, con grande dignità e concretezza, rifiutò l'onorificenza perchè, disse, la pace non era stata veramente raggiunta. E infatti la guerra continuò fino al 1975.
Grand'uomo quel Lê Đức Thọ, il cui nome non può essere in alcun modo assimilato a quello del boia Kissinger...
Parole e musica di Henri Salvador
Lato B del 45” “Un chagrin d'amour”
Testo trovato su FrMusique
Phan Dinh Khai, meglio conosciuto come Lê Đức Thọ (1911-1990), è stato il capo negoziatore della delegazione nord vietnamita durante i negoziati di Parigi del 1973, quelli che portarono alla fine dell'aggressione militare americana contro il Vietnam. Il suo corrispettivo di parte statunitense fu Henry Kissinger. Entrambi vennero insigniti del premio Nobel per la pace ma Lê Đức Thọ, con grande dignità e concretezza, rifiutò l'onorificenza perchè, disse, la pace non era stata veramente raggiunta. E infatti la guerra continuò fino al 1975.
Grand'uomo quel Lê Đức Thọ, il cui nome non può essere in alcun modo assimilato a quello del boia Kissinger...
Kissinger, Le Duc Tho
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 09:21
La guerre en dentelles
[1958]
Parole di Bernard Michel (1919-1992), compositore
Musica di Henri Salvador
Credo che la prima interprete sia stata la cantante Jacqueline François, ma trovo il brano anche bella discografia de Les Compagnons de la Chanson
Bellissima! Vado presto a tradurla...
“Nel XVIII secolo la logistica si basò sul sistema dei depositi, per cui le marce delle truppe combattenti erano limitate dalla possibilità di rifornimento tramite i convogli che portavano dai depositi all'esercito combattente. Questo periodo, definito guerre en dentelles (guerra con i merletti) in contrapposizione alle campagne napoleoniche, ebbe la caratterizzazione tattica della maggior parte delle battaglie proprio dalla necessità di copertura delle linee di rifornimento, per cui gli eserciti preferivano ritirarsi prima di essere tagliati fuori dai propri depositi.” (it.wikipedia)
Parole di Bernard Michel (1919-1992), compositore
Musica di Henri Salvador
Credo che la prima interprete sia stata la cantante Jacqueline François, ma trovo il brano anche bella discografia de Les Compagnons de la Chanson
Bellissima! Vado presto a tradurla...
“Nel XVIII secolo la logistica si basò sul sistema dei depositi, per cui le marce delle truppe combattenti erano limitate dalla possibilità di rifornimento tramite i convogli che portavano dai depositi all'esercito combattente. Questo periodo, definito guerre en dentelles (guerra con i merletti) in contrapposizione alle campagne napoleoniche, ebbe la caratterizzazione tattica della maggior parte delle battaglie proprio dalla necessità di copertura delle linee di rifornimento, per cui gli eserciti preferivano ritirarsi prima di essere tagliati fuori dai propri depositi.” (it.wikipedia)
S'il fallait faire la guerre en dentelles
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2017 - 08:34
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Masters Of War
ITALIANO / ITALIAN [8] - Salvo Lo Galbo
PADRONI DELLA GUERRA
(continua)
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 11/7/2017 - 04:53
Guerra e pace
[1937]
Una poesia di Raffaele Viviani (1888-1950), dallo spettacolo “Io, Raffaele Viviani - Poesie e canti” (1971), a cura di Antonio Ghirelli e Achille Millo. Con Achille Millo, Antonio Casagrande, Marina Pagano, Franco Acampora. Elaborazioni musicali di Roberto De Simone.
Una poesia di Raffaele Viviani (1888-1950), dallo spettacolo “Io, Raffaele Viviani - Poesie e canti” (1971), a cura di Antonio Ghirelli e Achille Millo. Con Achille Millo, Antonio Casagrande, Marina Pagano, Franco Acampora. Elaborazioni musicali di Roberto De Simone.
'N tiempo 'e pace 'e marenare:
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 21:52
Salmo siglo XX, Era de la destrucción
[1968]
Parole di Roberto Fiorilli (1944-), batterista e percussionista.
Nell'album intitolato “En el maravilloso mundo de Ingesón”, l'ultimo de The Speakers (o Los Speakers) di Bogotà, pionieri del rock in Colombia negli anni 60.
Canzone pure questa sgangherata, che si conclude con una bella esplosione catastrofica.
L'autore del testo, Roberto Fiorilli, è originario di Grosseto, emigrato con la famiglia in America Latina da piccolo. In Colombia partecipò ad alcuni dei gruppi pionieri del rock in quel paese. E' ritornato in Toscana a metà degli anni 70 e ha continuato con la musica fino a tempi recentissimi.
Parole di Roberto Fiorilli (1944-), batterista e percussionista.
Nell'album intitolato “En el maravilloso mundo de Ingesón”, l'ultimo de The Speakers (o Los Speakers) di Bogotà, pionieri del rock in Colombia negli anni 60.
Canzone pure questa sgangherata, che si conclude con una bella esplosione catastrofica.
L'autore del testo, Roberto Fiorilli, è originario di Grosseto, emigrato con la famiglia in America Latina da piccolo. In Colombia partecipò ad alcuni dei gruppi pionieri del rock in quel paese. E' ritornato in Toscana a metà degli anni 70 e ha continuato con la musica fino a tempi recentissimi.
Siglo veinte
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 21:33
It's a long way to the Holy Sepulchre ou La Croisade du Prince de Palerme
It's a long way to the Holy Sepulchre
ou
La Croisade du Prince de Palerme
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, où l’as-tu dénichée, cette histoire de la dernière croisade et que raconte-t-elle vraiment ?
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu me croiras ou tu ne me croiras pas, cette petite chanson raconte effectivement la dernière croisade en date, celle que le Prince Monroy de Pandolfina, citoyen de Palerme en Sicile, a faite, il n’y a pas si longtemps. C’est du moins ce que raconte un livre d’histoires méditerranéennes, qui sont un peu comme nos histoires d’Allemagne. Ce livre, dont je te recommande la lecture, est dû à la plume alerte de François Beaune, un écrivain français, qui a créé une association qui rassemble ces histoires comme les Chansons contre la Guerre rassemblent des chansons. En particulier, l’histoire de la libération du Saint... (continua)
ou
La Croisade du Prince de Palerme
Chanson française – Marco Valdo M.I. – 2017
Dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, où l’as-tu dénichée, cette histoire de la dernière croisade et que raconte-t-elle vraiment ?
Eh bien, Lucien l’âne mon ami, tu me croiras ou tu ne me croiras pas, cette petite chanson raconte effectivement la dernière croisade en date, celle que le Prince Monroy de Pandolfina, citoyen de Palerme en Sicile, a faite, il n’y a pas si longtemps. C’est du moins ce que raconte un livre d’histoires méditerranéennes, qui sont un peu comme nos histoires d’Allemagne. Ce livre, dont je te recommande la lecture, est dû à la plume alerte de François Beaune, un écrivain français, qui a créé une association qui rassemble ces histoires comme les Chansons contre la Guerre rassemblent des chansons. En particulier, l’histoire de la libération du Saint... (continua)
Passent les nuits, sonnent les heures
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/7/2017 - 21:31
Lamento per la Guerra
Trovo il brano nel disco intitolato "Alla Todina" (1969) del gruppo vocale La Brigata Pretolana (di Pretola, frazione di Perugia)
B.B. 10/7/2017 - 21:09
Queremos guerra
[1968]
Scritta da Jorge Ben e da lui interpretata insieme a Gilberto Gil e Caetano Veloso nel corso del IV Festival di musica popolare brasiliana
Nel secondo volume della raccolta “IV Festival da Música Popular Brasileira”, TV Record de São Paulo, 1968
Testo trovato su Caetano Veloso... en detalle
Scritta da Jorge Ben e da lui interpretata insieme a Gilberto Gil e Caetano Veloso nel corso del IV Festival di musica popolare brasiliana
Nel secondo volume della raccolta “IV Festival da Música Popular Brasileira”, TV Record de São Paulo, 1968
Testo trovato su Caetano Veloso... en detalle
Guerra queremos guerra
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 20:41
Guerra
[1968]
Scritta da Arnaldo Saccomani (1940-), compositore e produttore musicale brasiliano
Interpretata da Denise de Kalafe - cantante brasiliana poi radicatasi in Messico - nella formazione De Kalafe e A Turma.
Scritta da Arnaldo Saccomani (1940-), compositore e produttore musicale brasiliano
Interpretata da Denise de Kalafe - cantante brasiliana poi radicatasi in Messico - nella formazione De Kalafe e A Turma.
Guerra, guerra, guerra
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 20:02
Si la guerra es buen negocio invierte a tus hijos
[1968]
Parole di Humberto Monroy (1945-1992), bassista.
Nell'album intitolato “En el maravilloso mundo de Ingesón”, l'ultimo de The Speakers (o Los Speakers) di Bogotà, pionieri del rock in Colombia negli anni 60.
“Se la guerra è un buon affare, investici i tuoi di figli!
Canzone sgangherata, diretta e divertente, soprattutto nel finale con il bambino che canta il ritornello come una filastrocca...
Parole di Humberto Monroy (1945-1992), bassista.
Nell'album intitolato “En el maravilloso mundo de Ingesón”, l'ultimo de The Speakers (o Los Speakers) di Bogotà, pionieri del rock in Colombia negli anni 60.
“Se la guerra è un buon affare, investici i tuoi di figli!
Canzone sgangherata, diretta e divertente, soprattutto nel finale con il bambino che canta il ritornello come una filastrocca...
Si la guerra es buen negocio invierte a tus hijos
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 18:30
Facciamo l'amore non la guerra
Davide e Sara
Scritta da Marcello Minerbi (Los Marcellos Ferial) e tal Tommaso Biggero (info da Discogs)
B.B. 10/7/2017 - 18:12
Non voglio far la guerra
[1967]
Un brano da un oscuro gruppo beat italiano (emiliano? abruzzese?) capitanato da tal Franco Mimmo. Pare che avessero anche un nome inglese, “The Wampir Blue” (mentre Franco Mimmo restava Franco Mimmo...)
Lato B di un 45” intitolato “Aveva un occhio di vetro” (!), pubblicato dalla Dischi Roma nel 1967
Un brano da un oscuro gruppo beat italiano (emiliano? abruzzese?) capitanato da tal Franco Mimmo. Pare che avessero anche un nome inglese, “The Wampir Blue” (mentre Franco Mimmo restava Franco Mimmo...)
Lato B di un 45” intitolato “Aveva un occhio di vetro” (!), pubblicato dalla Dischi Roma nel 1967
Non voglio far la guerra
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 18:01
La complainte des mineurs
[1951]
Parole e musica di Paul Brunelle, pioniere del genere country in Québec.
Una canzone scritta in ricordo dei 12 minatori di una miniera d'oro di Malartic, nella regione di Abitibi-Témiscamingue, Québec, morti nel 1947 in un incendio sotterraneo.
Parole e musica di Paul Brunelle, pioniere del genere country in Québec.
Una canzone scritta in ricordo dei 12 minatori di una miniera d'oro di Malartic, nella regione di Abitibi-Témiscamingue, Québec, morti nel 1947 in un incendio sotterraneo.
Plut à la mort à mille pieds sous terre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2017 - 13:49
La complainte du corsaire
Attribuirei questa canzone al suo autore, Henri Contet (1904-1998), un protagonista della canzone francese degli anni 40 e 50.
Oppure al citato Armand Mestral, che mi risulta il primo ad averla incisa negli anni 50 ("Du haut du Sacré-Coeur", 1957) e comunque il suo più importante interprete (di Jean Denis, al contrario, non risulta nessuna evidenza particolare).
Oppure al citato Armand Mestral, che mi risulta il primo ad averla incisa negli anni 50 ("Du haut du Sacré-Coeur", 1957) e comunque il suo più importante interprete (di Jean Denis, al contrario, non risulta nessuna evidenza particolare).
B.B. 10/7/2017 - 13:17
Brown-Eyed Children of the Sun
That's correct. The poem, "Brown Eyed Children of the Sun" was written by Pedro Contreras. It was published in "La Raza" newspaper during the late sixties early seventies.
David Saucedo and Sylvia Galán collaborated on putting the poem to music--Galán with the melody, Saucedo with the chordal arrangement.
David Saucedo and Sylvia Galán collaborated on putting the poem to music--Galán with the melody, Saucedo with the chordal arrangement.
David Saucedo 10/7/2017 - 00:59
Complainte (Gentilz gallans de France)
anonimo
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XV sec., A. M. Avanzini, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani,... (continua)
La cattiva erba (1970)
Autori: Anonimo Franc. XV sec., A. M. Avanzini, Daisy Lumini
La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.
Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani,... (continua)
COMPIANTO POPOLARE
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 9/7/2017 - 23:24
Fiume Sand Creek
SARDO / SARDINIAN - Marco (Hampsicora)
da Lyrics Translate
da Lyrics Translate
ARRIU SAND CREEK
(continua)
(continua)
9/7/2017 - 21:40
Aquí estamos
(2004)
Testo e musica di Rodolfo Parada
Dal disco collettivo registrato dal vivo "Canto por el cambio"
Testo e musica di Rodolfo Parada
Dal disco collettivo registrato dal vivo "Canto por el cambio"
Que venimos de muy lejos
(continua)
(continua)
9/7/2017 - 16:02
Los dos filhets del rei
anonimo
Ho trovato chi probabilmente ha interpretato ll brano originale Renè Zosso nell'album Chante & Vielle (1968), potrebbe essere la fonte di Lumini e Chierici o comunque un'interpretazione della versione originale (o almeno così credo visto che oltre al titolo al momento non ho reperito altro): A La Guerre Qui Y Va: romance provençale : de l'anthologie "Le petit cançonnier d'Oc". Alain Ward. Nello stesso album anche La guerre est truquèe di Boris Vian.
Dq82 9/7/2017 - 08:48
Mutation
Caro B.B. ce ne sono altre di poesie di Apollinaire, nato romano Guillaume de Kostrowitsky.....figlio della nobile Angelica e di ufficiale borbonico, che parlano della guerra '15-'18. "Niente spada, onorata arcaicità, niente gladio, ma Speranza".Così sul momento mi viene in mente "Un oiseau chante" (...credo che sia la tua anima che veglia fra tutti i soldati da un soldo, il tuo canto tanto dolce ripetilo alla mitraglia funesta...)
METAMORFOSI
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/7/2017 - 08:28
Le déserteur
Una precisazione:
Gabriel Yacoub in questa canzone ha utilizzato come base un canto di crociata intitolato "Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira" di Thibaut le chansonnier, Comte de Champagne et de Brie et roi de Navarre, lo stesso che sarà molto tempo dopo utilizzato anche dai Tri Yann, per la canzone "Aloïda" sul disco "Portraits" anch'essa presente nel sito. Recandovi là troverete le note di Riccardo. Thibaut fu uno dei grandi poeti e troubadours francesi del tredicesimo secolo.
Questo era il testo originale completo del canto in langue d’Oil:
Gabriel Yacoub in questa canzone ha utilizzato come base un canto di crociata intitolato "Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira" di Thibaut le chansonnier, Comte de Champagne et de Brie et roi de Navarre, lo stesso che sarà molto tempo dopo utilizzato anche dai Tri Yann, per la canzone "Aloïda" sul disco "Portraits" anch'essa presente nel sito. Recandovi là troverete le note di Riccardo. Thibaut fu uno dei grandi poeti e troubadours francesi del tredicesimo secolo.
Questo era il testo originale completo del canto in langue d’Oil:
Seignor, sachiés : qui or ne s’en ira
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/7/2017 - 08:26
The Last Refugee
Deux mots pour Maso et pour tout qui fait des « tentatives de traduction »
de Riccardo Venturi
12-6-2017 10:32
Selon moi, comme je l’ai dit tant de fois, la « traduction » n’existe pas vraiment, et donc des « tentatives » n’existent même pas. Face à un texte, qu’on désire de toute façon rendre, il faut être, au choix, ou suprêmement modestes, ou modestement arrogants. Le vieil Ariodante Marianni, face aux poésies de Dylan Thomas, revendiquait clairement ne pas connaître véritablement l’anglais (tout comme Montale, en traduisant une seule poésie du même Dylan Thomas, écrivit en réalité une poésie de Montale entièrement autonome). Sans vouloir aller si loin, j’ai toujours cru que c’était l’attitude la plus correcte. Se laisser prendre à l’« imagery » (au monde imaginaire) d’un texte, se laisser couler au dedans et en de laissant surgir, nécessairement, soi-même (ou mieux, soi-même à l’intant... (continua)
de Riccardo Venturi
12-6-2017 10:32
Selon moi, comme je l’ai dit tant de fois, la « traduction » n’existe pas vraiment, et donc des « tentatives » n’existent même pas. Face à un texte, qu’on désire de toute façon rendre, il faut être, au choix, ou suprêmement modestes, ou modestement arrogants. Le vieil Ariodante Marianni, face aux poésies de Dylan Thomas, revendiquait clairement ne pas connaître véritablement l’anglais (tout comme Montale, en traduisant une seule poésie du même Dylan Thomas, écrivit en réalité une poésie de Montale entièrement autonome). Sans vouloir aller si loin, j’ai toujours cru que c’était l’attitude la plus correcte. Se laisser prendre à l’« imagery » (au monde imaginaire) d’un texte, se laisser couler au dedans et en de laissant surgir, nécessairement, soi-même (ou mieux, soi-même à l’intant... (continua)
Marco Valdo M.I. 8/7/2017 - 20:52
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Parole e musica di Michal Braxatoris
Dall'album "Osamělý tyjátr"
Il testo dal sito ufficiale http://www.braxatoris.eu/texty/na-bile-dni/
EXTRA