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Lied der Bergarbeiter
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CANTO DEL MINATORE
(continua)
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 21/6/2017 - 15:21
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Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
![Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]](img/thumb/c6506_130x140.jpeg?1328189496)
Corre l'obbligo di segnalare il presente articolo di Chiara Ferrari, pubblicato su Patria Indipendente ed intitolato: “La Warszawianka”, da quasi due secoli, dalla Polonia alla Spagna al mondo. Come è lecito attendersi, questa pagina del nostro sito ne è una fonte primaria.
CCG/AWS Staff 21/6/2017 - 04:51
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The Promise
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Inside Chris Cornell's Moving, Refugee-Themed Final Video
For the video, the Armenian genocide becomes a microcosm of human-rights atrocities around the world, with Cornell drawing on personal experience, research and perennially pervasive headlines about Rwanda, Cambodia, Darfur and other regions for inspiration. "Chris had the idea of, 'How can we bridge the video … with fear-inducing images of what people have to deal with as well as messages and images of hope and perseverance and resilience and survival,' which is what the song is also about," Esrailian says.
This dichotomy – scenes of reunions, rescues and marches for justice contrast with bombed-out cities, debris-filled classrooms and crying mothers – stands at the heart of the video, whose original, darker cut focused more on genocide and its effects. Avis and Smith omitted the historical and explanatory text they originally conceived... (continua)
For the video, the Armenian genocide becomes a microcosm of human-rights atrocities around the world, with Cornell drawing on personal experience, research and perennially pervasive headlines about Rwanda, Cambodia, Darfur and other regions for inspiration. "Chris had the idea of, 'How can we bridge the video … with fear-inducing images of what people have to deal with as well as messages and images of hope and perseverance and resilience and survival,' which is what the song is also about," Esrailian says.
This dichotomy – scenes of reunions, rescues and marches for justice contrast with bombed-out cities, debris-filled classrooms and crying mothers – stands at the heart of the video, whose original, darker cut focused more on genocide and its effects. Avis and Smith omitted the historical and explanatory text they originally conceived... (continua)
20/6/2017 - 23:36
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La planète où mourir
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La versione italiana, "Un pianeta per morire"
Bernart Bartleby 20/6/2017 - 21:04
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Binary
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20-6-2017 20:19
D. La canzone che dà il titolo all'album, “Binary”, combina un groove e funky con concetti piuttosto profondi. Come è saltata fuori questa canzone?
Beh, in realtà si tratta solo di una poesia, è nata come una poesia. Poi ci ho messo sopra un groove per non farla diventare una cosa pallosa durante lo spettacolo. [Ride] E è proprio un groovino semplice semplice. Cioè, insomma, qualche volta ne ho voglia, e cazzo, ci devono essere per forza un ritornello, un ponte o qualsiasi altra cosa? Le canzoni non devono sempre attenersi a una struttura. Quanto al testo, la canzone comincia con “Nel bluore degli oggetti”, cioè dove vive la maggior parte di noi di questi tempi, nell'isolamento e nell'interazione con le macchine. Insomma...come conigli in una tana fatta di mancanza di rapporti. E allora, per un po' non ho smesso di pensare all'idea che la coscienza è binaria. Infatti, ogni... (continua)
D. La canzone che dà il titolo all'album, “Binary”, combina un groove e funky con concetti piuttosto profondi. Come è saltata fuori questa canzone?
Beh, in realtà si tratta solo di una poesia, è nata come una poesia. Poi ci ho messo sopra un groove per non farla diventare una cosa pallosa durante lo spettacolo. [Ride] E è proprio un groovino semplice semplice. Cioè, insomma, qualche volta ne ho voglia, e cazzo, ci devono essere per forza un ritornello, un ponte o qualsiasi altra cosa? Le canzoni non devono sempre attenersi a una struttura. Quanto al testo, la canzone comincia con “Nel bluore degli oggetti”, cioè dove vive la maggior parte di noi di questi tempi, nell'isolamento e nell'interazione con le macchine. Insomma...come conigli in una tana fatta di mancanza di rapporti. E allora, per un po' non ho smesso di pensare all'idea che la coscienza è binaria. Infatti, ogni... (continua)
BINARIA
(continua)
(continua)
20/6/2017 - 20:20
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Play God
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20-6-2017
‘Play God’ è una canzone che individua la libertà riproduttiva come facente parte dei diritti civili. In quanto società, è venuto il momento di riconoscere che una donna non è libera se non gestisce da sola la propria riproduzione, e che il governo americano ha la responsabilità di proteggere e garantire la libertà di ogni cittadin* american*. E' il momento di affrontare finalmente e di risolvere questa grande questione irrisolta dei diritti civili in America. Solo un emendamento alla Costituzione può in definitiva salvarci dalle vogliette dei misogini come Trump, che vedono le donne come oggetti sessuali e schiave atte alla riproduzione.
D. C'è una canzone in “Binary” che ti piace più delle altre?
R. Mi sento piuttosto vibrare per “Play God”, perché ho voglia che il femminismo sia la risposta, per tutte noi. Credo che il patriarcato sia la fonte di tutti i nostri malesseri sociali.... (continua)
‘Play God’ è una canzone che individua la libertà riproduttiva come facente parte dei diritti civili. In quanto società, è venuto il momento di riconoscere che una donna non è libera se non gestisce da sola la propria riproduzione, e che il governo americano ha la responsabilità di proteggere e garantire la libertà di ogni cittadin* american*. E' il momento di affrontare finalmente e di risolvere questa grande questione irrisolta dei diritti civili in America. Solo un emendamento alla Costituzione può in definitiva salvarci dalle vogliette dei misogini come Trump, che vedono le donne come oggetti sessuali e schiave atte alla riproduzione.
D. C'è una canzone in “Binary” che ti piace più delle altre?
R. Mi sento piuttosto vibrare per “Play God”, perché ho voglia che il femminismo sia la risposta, per tutte noi. Credo che il patriarcato sia la fonte di tutti i nostri malesseri sociali.... (continua)
FARE IL PADRETERNO
(continua)
(continua)
20/6/2017 - 15:38
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Depuis six mille ans la guerre
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La poesia fu interpretata musicalmente anche da Marc Robine. Si trova nel suo album postumo del 2003 (anno della morte) intitolato "Poétique attitude", curato dall'editore Fred Hidalgo.
Bernart Bartleby 20/6/2017 - 15:00
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L'amour et la guerre
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Sul sito Hugomanie - Poésies chantées dans la langue de Molière la poesia di Dimey viene presentata integralmente, in tre parti.
L'AMOUR ET LA GUERRE
Pourquoi donc irais-je encore à la guerre
Après ce que j'ai vu, avec ce que je sais
Où sont-ils à présent les héros de naguère
Ils sont allés trop loin chercher la vérité
Quel que soit le printemps, les cigognes reviennent
Tant de fois le coeur gros je les ai vues passer
Elles berçaient pour moi des rêveries anciennes
Illusions d'un enfant dont il n'est rien resté
Les fleurs de ce printemps se fanent sur les tombes
De tous ceux qui jamais ne reverront l'été
Sur leurs noms inconnus le silence retombe
Nul ne saura plus rien de ce qu'ils ont été
Toutes les fleurs sont mortes aux fusils de nos pères
Bleuets, coquelicots d'un jardin dévasté
J'ai compris maintenant ce qu'il me reste à faire
Ne comptez pas sur moi si vous recommencez
En... (continua)
L'AMOUR ET LA GUERRE
Pourquoi donc irais-je encore à la guerre
Après ce que j'ai vu, avec ce que je sais
Où sont-ils à présent les héros de naguère
Ils sont allés trop loin chercher la vérité
Quel que soit le printemps, les cigognes reviennent
Tant de fois le coeur gros je les ai vues passer
Elles berçaient pour moi des rêveries anciennes
Illusions d'un enfant dont il n'est rien resté
Les fleurs de ce printemps se fanent sur les tombes
De tous ceux qui jamais ne reverront l'été
Sur leurs noms inconnus le silence retombe
Nul ne saura plus rien de ce qu'ils ont été
Toutes les fleurs sont mortes aux fusils de nos pères
Bleuets, coquelicots d'un jardin dévasté
J'ai compris maintenant ce qu'il me reste à faire
Ne comptez pas sur moi si vous recommencez
En... (continua)
B.B. 20/6/2017 - 14:53
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Ripetizioni di fascismo in diretta - per studenti pigri
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Chanson italienne – Ripetizioni di fascismo in diretta – per studenti pigri – David Riondino – 2016
LEÇONS DE FASCISME EN DIRECT – POUR ÉTUDIANTS PARESSEUX
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/6/2017 - 14:15
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Ravensbrück
![Ravensbrück](img/thumb/c56064_130x140.jpeg?1497898263)
19-6-2017 20:54
Giornata Internazionale del Prigioniero Politico
Giornata Internazionale del Prigioniero Politico
RAVENSBRÜCK
(continua)
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19/6/2017 - 20:54
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Aqualung
![Aqualung](img/thumb/c45159_130x140.jpeg?1374973852)
L'ho ascoltata e riascoltata tante volte nel 1973. Mi è sempre rimasta nella mente pur non avendone mai conosciuto il significato delle parole, sino ad oggi. Dirai: "Ne hai messo del tempo per capirne la storia ed il senso". Beh, si, lo ammetto, sono in ritardo, un po' in ritardo, sebbene la percezione della bellezza del brano l'ho colta subito da ancor prima che ventenne. Complimenti.
gino1955 18/6/2017 - 16:31
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A un ragazzo
![A un ragazzo](img/thumb/c56060_130x140.jpeg?1497784941)
Il testo cantato da La Corte dei miracoli
Così nuovo alla luce di questi mesi nuovi
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/6/2017 - 15:32
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The Camp
![The Camp](img/thumb/c56051_130x140.jpeg?1497575088)
In the description of the official video, they placed a translated excerpt from Ramy Essam’s verse
I wish I had wings to fly away, far away.
(continua)
(continua)
17/6/2017 - 15:45
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Jesus Christ Was a Republican
![Jesus Christ Was a Republican](img/thumb/c56053_130x140.jpeg?1497560579)
Caro Bernart, e noi rispondiamo con semplicità:
La canzone scritta da Peio Serbielle e adattata da Gilles Servat, è cantata in francese, bretone e basco assieme ai ragazzi del Collège Diwan di Vannes e dell'Ikastola Zurriola di Saint-Sébastien e si trova nel CD "Zara" ("Tu sei")del 2014.
La canzone scritta da Peio Serbielle e adattata da Gilles Servat, è cantata in francese, bretone e basco assieme ai ragazzi del Collège Diwan di Vannes e dell'Ikastola Zurriola di Saint-Sébastien e si trova nel CD "Zara" ("Tu sei")del 2014.
Flavio Poltronieri 15/6/2017 - 19:29
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La Tempête (ou Les adieux de La Tempête)
anonimo
Caro Dead End la canzone è effettivamente stata nel repertorio di Marc Robine, la trovi nel meraviglioso disco "Le Temps des Cerises", mentre non lo era in quello dei Malicorne, ma si può facilmente spiegare l'affermazione perchè quando Marc incise questo canto dei coscritti originario de l'Anjou, Gabriel Yacoub partecipò alle armonie vocali.
Flavio Poltronieri 13/6/2017 - 20:31
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Pelot d'Hennebont
![Pelot d'Hennebont](img/thumb/c1273_130x140.jpeg?1328558865)
All'inizio però la canzone proveniente dalla Haute-Bretagne, si chiamava "La lettre de Pelot de Betton " (vedi "l'anthologie de la chanson française" di Marc Robine) e le parole erano tradizionali, mentre la musica fu composta da Simone Morand nel 1930. I Tri Yann hanno accellerato il ritmo e l'hanno riveduta anche nel testo. Questo era comunque quello originale:
LA LETTRE DE PELOT DE BETTON
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 13/6/2017 - 20:16
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Die Hungerkünstlerin
![Die Hungerkünstlerin](img/upl/Artiste2Ben2Bcage.png)
Chanson allemande (berlinois) – Die Hungerkünstlerin – Friedrich Hollaender – Années 1920 (après 1922 et avant 29)
Paroles et musique de Friedrich Hollaender
Dans le cycle de chansons pour cabaret intitulé « Lieder eines armen Mädchens », écrit pour sa (première) femme Blandine Ebinger (1899-1993).
Une chanson inspirée du récit de Franz Kafka « Ein Hungerkünstler » (« Un artiste de la faim », ou « Un Jeûneur »), publié en 1922, où un soi-disant artiste réalise un jeûne à outrance en s’exposant au public dans une boîte de verre. Il meurt dans l’indifférence générale et sera remplacé par une panthère famélique .
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je t’apporte la version française d’une chanson berlinoise, écrite à Berlin, pour Berlin, en berlinois et comment dire, dans l’esprit berlinois, du moins celui qui inspirait Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Walter Mehring, Robert... (continua)
Paroles et musique de Friedrich Hollaender
Dans le cycle de chansons pour cabaret intitulé « Lieder eines armen Mädchens », écrit pour sa (première) femme Blandine Ebinger (1899-1993).
Une chanson inspirée du récit de Franz Kafka « Ein Hungerkünstler » (« Un artiste de la faim », ou « Un Jeûneur »), publié en 1922, où un soi-disant artiste réalise un jeûne à outrance en s’exposant au public dans une boîte de verre. Il meurt dans l’indifférence générale et sera remplacé par une panthère famélique .
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je t’apporte la version française d’une chanson berlinoise, écrite à Berlin, pour Berlin, en berlinois et comment dire, dans l’esprit berlinois, du moins celui qui inspirait Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Walter Mehring, Robert... (continua)
L’ARTISTE DE LA FAIM
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/6/2017 - 18:58
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Pogrzeb Ziemi
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12 giugno 2017 18.40
IL FUNERALE DELLA TERRA
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 12/6/2017 - 18:43
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Anselm Turmeda: Elogi dels diners
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PRAISE OF MONEY
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2017 - 14:17
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A un amic d'Euskadi
![A un amic d'Euskadi](img/thumb/c56039_130x140.jpeg?1497276142)
TO A FRIEND FROM EUSKADI
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2017 - 11:16
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Ho inserito una introduzione in inglese che cerca di spiegare la cosa. Magari Riccardo potresti rivedere un po' l'inglese e eventualmente ampliarla e vediamo se qualcuno si fa vivo per risolvere il mistero?