Yankee Doodle
[1973]
Parole di Ewan MacColl, sull'aria del noto inno patriottico americano
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger, Folkways Records
Feroce condanna della strage in Vietnam parodiando la settecentesca “Yankee Doodle”, canzonetta con cui gli inglesi prendevano in giro i miliziani americani ma che poi, dopo l'indipendenza, divenne uno dei più popolari inni patriottici degli USA...
Parole di Ewan MacColl, sull'aria del noto inno patriottico americano
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger, Folkways Records
Feroce condanna della strage in Vietnam parodiando la settecentesca “Yankee Doodle”, canzonetta con cui gli inglesi prendevano in giro i miliziani americani ma che poi, dopo l'indipendenza, divenne uno dei più popolari inni patriottici degli USA...
Yankee Doodle came to town
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2017 - 21:53
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Buffalo Holler
[1973]
Parole e musica di Peggy Seeger
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Ewan MacColl, Folkways Records
Aberfan, Wales, United Kingdom, 1966 = Buffalo Creek, West Virginia, USA, 1972.
In entrambe le località minerarie dedite all'estrazione del carbone si verificò che enormi accumuli di scarti di lavorazione, posti nel tempo a monte degli abitati, franarono a valle in seguito a giorni di piogge torrenziali, uccidendo nelle loro case centinaia di persone.
Responsabili furono le compagnie, che per aumentare il profitto non avevano provveduto ad uno smaltimento in sicurezza, e i governi, che avevano omesso i controlli più volte richiesti dagli abitanti, che sapevano della pericolosità della situazione ma molti di loro, le famiglie più povere, non erano in condizioni di mettersi da soli in sicurezza.
Nel caso di Aberfan, ci fu un padre che, quando venne chiamato dal... (continua)
Parole e musica di Peggy Seeger
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Ewan MacColl, Folkways Records
Aberfan, Wales, United Kingdom, 1966 = Buffalo Creek, West Virginia, USA, 1972.
In entrambe le località minerarie dedite all'estrazione del carbone si verificò che enormi accumuli di scarti di lavorazione, posti nel tempo a monte degli abitati, franarono a valle in seguito a giorni di piogge torrenziali, uccidendo nelle loro case centinaia di persone.
Responsabili furono le compagnie, che per aumentare il profitto non avevano provveduto ad uno smaltimento in sicurezza, e i governi, che avevano omesso i controlli più volte richiesti dagli abitanti, che sapevano della pericolosità della situazione ma molti di loro, le famiglie più povere, non erano in condizioni di mettersi da soli in sicurezza.
Nel caso di Aberfan, ci fu un padre che, quando venne chiamato dal... (continua)
Born in west Virginia, I've lived here all my life
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2017 - 21:10
La Tempête (ou Les adieux de La Tempête)
anonimo
Caro Dead End la canzone è effettivamente stata nel repertorio di Marc Robine, la trovi nel meraviglioso disco "Le Temps des Cerises", mentre non lo era in quello dei Malicorne, ma si può facilmente spiegare l'affermazione perchè quando Marc incise questo canto dei coscritti originario de l'Anjou, Gabriel Yacoub partecipò alle armonie vocali.
Flavio Poltronieri 13/6/2017 - 20:31
Pelot d'Hennebont
All'inizio però la canzone proveniente dalla Haute-Bretagne, si chiamava "La lettre de Pelot de Betton " (vedi "l'anthologie de la chanson française" di Marc Robine) e le parole erano tradizionali, mentre la musica fu composta da Simone Morand nel 1930. I Tri Yann hanno accellerato il ritmo e l'hanno riveduta anche nel testo. Questo era comunque quello originale:
LA LETTRE DE PELOT DE BETTON
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 13/6/2017 - 20:16
The Children
Parole e musica di Peggy Seeger
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Ewan MacColl, Folkways Records
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Ewan MacColl, Folkways Records
The children are born, they bud and they bloom
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2017 - 20:15
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
We Don't Want to Live Like That!
[1973]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger, Folkways Records
“For students of any age, includin' students of life”
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco “Folkways Record of Contemporary Songs”, con Peggy Seeger, Folkways Records
“For students of any age, includin' students of life”
We've learned to distinguish the hollow men from the rest
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2017 - 20:04
Die Hungerkünstlerin
Chanson allemande (berlinois) – Die Hungerkünstlerin – Friedrich Hollaender – Années 1920 (après 1922 et avant 29)
Paroles et musique de Friedrich Hollaender
Dans le cycle de chansons pour cabaret intitulé « Lieder eines armen Mädchens », écrit pour sa (première) femme Blandine Ebinger (1899-1993).
Une chanson inspirée du récit de Franz Kafka « Ein Hungerkünstler » (« Un artiste de la faim », ou « Un Jeûneur »), publié en 1922, où un soi-disant artiste réalise un jeûne à outrance en s’exposant au public dans une boîte de verre. Il meurt dans l’indifférence générale et sera remplacé par une panthère famélique .
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je t’apporte la version française d’une chanson berlinoise, écrite à Berlin, pour Berlin, en berlinois et comment dire, dans l’esprit berlinois, du moins celui qui inspirait Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Walter Mehring, Robert... (continua)
Paroles et musique de Friedrich Hollaender
Dans le cycle de chansons pour cabaret intitulé « Lieder eines armen Mädchens », écrit pour sa (première) femme Blandine Ebinger (1899-1993).
Une chanson inspirée du récit de Franz Kafka « Ein Hungerkünstler » (« Un artiste de la faim », ou « Un Jeûneur »), publié en 1922, où un soi-disant artiste réalise un jeûne à outrance en s’exposant au public dans une boîte de verre. Il meurt dans l’indifférence générale et sera remplacé par une panthère famélique .
Dialogue maïeutique
Cette fois, Lucien l’âne mon ami, je t’apporte la version française d’une chanson berlinoise, écrite à Berlin, pour Berlin, en berlinois et comment dire, dans l’esprit berlinois, du moins celui qui inspirait Kurt Tucholsky, Erich Kästner, Walter Mehring, Robert... (continua)
L’ARTISTE DE LA FAIM
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/6/2017 - 18:58
Letter to Britannia From the Union Jack
1976
All American Alien Boy
L'Union Jack scrive alla Britannia e chiede di non essere più alzata a mezz'asta, dopo aver visto molte guerre...
All American Alien Boy
L'Union Jack scrive alla Britannia e chiede di non essere più alzata a mezz'asta, dopo aver visto molte guerre...
Poor Britannia - drowning in your waves
(continua)
(continua)
inviata da dq82 13/6/2017 - 18:03
The Pete Seeger Song
[1961]
Parole e musica di Karen James, oggi dimenticata cantautrice statunitense che tra la fine dei 50 e l'inizio dei 60 incise alcune canzoni per la Folkways Records.
Nel suo album eponimo.
Un tributo a Pete Seeger il quale, come tanti altri artisti ed intellettuali americani negli anni del maccartismo, era caduto vittima della “caccia alle streghe” anticomunista e che nel 1955 si rifiutò di testimoniare di fronte alla speciale commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività anti-americane: "I am not going to answer any questions as to my association, my philosophical or religious beliefs or my political beliefs, or how I voted in any election, or any of these private affairs. I think these are very improper questions for any American to be asked, especially under such compulsion as this." (Pete Seeger)
Parole e musica di Karen James, oggi dimenticata cantautrice statunitense che tra la fine dei 50 e l'inizio dei 60 incise alcune canzoni per la Folkways Records.
Nel suo album eponimo.
Un tributo a Pete Seeger il quale, come tanti altri artisti ed intellettuali americani negli anni del maccartismo, era caduto vittima della “caccia alle streghe” anticomunista e che nel 1955 si rifiutò di testimoniare di fronte alla speciale commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività anti-americane: "I am not going to answer any questions as to my association, my philosophical or religious beliefs or my political beliefs, or how I voted in any election, or any of these private affairs. I think these are very improper questions for any American to be asked, especially under such compulsion as this." (Pete Seeger)
Gather round children, I'm going to tell you a story
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2017 - 09:04
Toro Capovolto
204
Girotondo
Girotondo
Con stupore li invitammo a fumare
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/6/2017 - 17:56
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Bieda
[2015]
Parole e musica di Paweł "Gura" Górecki
Poeta, cantautore, musicista e performer breslaviano.
Il testo da YT.
Parole e musica di Paweł "Gura" Górecki
Poeta, cantautore, musicista e performer breslaviano.
Il testo da YT.
Intro:
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 12/6/2017 - 16:54
Cristoforo Colombo
(2013)
Storie in forma di canzone
Storie in forma di canzone
Con la presunzione dei cantautori
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 12/6/2017 - 12:47
Percorsi:
Genocidio dei Nativi Americani
Lavorare stanca
“Matteo dammi il fucile”, Renzi imbattibile mercante d’armi
Nei 1204 giorni a Palazzo Chigi ha moltiplicato sei volte l’esportazione di bombardieri, cannoni, armi leggere. Medio Oriente e Paesi arabi clienti pronto cassa. Record nella storia della Repubblica. “Riserbo” della sottosegretaria Boschi.
di Giorgio Beretta
Lo sa, ma non lo dice in pubblico. E la notizia non compare né sul suo sito personale, né sul portale Passo dopo passo e nemmeno tra “I risultati che contano” messi in bella mostra con tanto di infografiche da Italia in cammino. Eppure è stata la miglior performance del suo governo. Nei 1024 giorni di permanenza a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ha raggiunto un primato storico di cui però, stranamente, non parla: ha sestuplicato le autorizzazioni per esportazioni di armamenti. Dal giorno del giuramento (22 febbraio 2014) alla consegna del campanellino al successore (12 dicembre... (continua)
Nei 1204 giorni a Palazzo Chigi ha moltiplicato sei volte l’esportazione di bombardieri, cannoni, armi leggere. Medio Oriente e Paesi arabi clienti pronto cassa. Record nella storia della Repubblica. “Riserbo” della sottosegretaria Boschi.
di Giorgio Beretta
Lo sa, ma non lo dice in pubblico. E la notizia non compare né sul suo sito personale, né sul portale Passo dopo passo e nemmeno tra “I risultati che contano” messi in bella mostra con tanto di infografiche da Italia in cammino. Eppure è stata la miglior performance del suo governo. Nei 1024 giorni di permanenza a Palazzo Chigi, Matteo Renzi ha raggiunto un primato storico di cui però, stranamente, non parla: ha sestuplicato le autorizzazioni per esportazioni di armamenti. Dal giorno del giuramento (22 febbraio 2014) alla consegna del campanellino al successore (12 dicembre... (continua)
11/6/2017 - 22:55
1999
(1982)
Don't worry, I won't hurt you...
(continua)
(continua)
11/6/2017 - 22:28
Percorsi:
Contro il Nucleare
Musimy na wojnę iść
[2015]
Parole e musica di Paweł "Gura" Górecki
Poeta, cantautore, musicista e performer breslaviano.
Come bassista e coautore dei testi, insieme con Krzysztof Rodak, fa parte del gruppo Antybiotyka.
Il testo trascritto all'orecchio da YT.
Parole e musica di Paweł "Gura" Górecki
Poeta, cantautore, musicista e performer breslaviano.
Come bassista e coautore dei testi, insieme con Krzysztof Rodak, fa parte del gruppo Antybiotyka.
Il testo trascritto all'orecchio da YT.
Nie dla nas cykor czy trwoga
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/6/2017 - 22:12
Ho saputo di una casa sfitta
(1992)
pubblicata in "In transito… briciole del Generale" (2000)
da una delle voci storiche del reggae fiorentino e italiano, un inno delle occupazioni per il diritto alla casa della Firenze degli anni '90 (ma ben poco è cambiato se non il milione da aggiornare a mille euro o più). Da dedicare a Lorenzo Bargellini e al movimento di lotta per la casa.
pubblicata in "In transito… briciole del Generale" (2000)
da una delle voci storiche del reggae fiorentino e italiano, un inno delle occupazioni per il diritto alla casa della Firenze degli anni '90 (ma ben poco è cambiato se non il milione da aggiornare a mille euro o più). Da dedicare a Lorenzo Bargellini e al movimento di lotta per la casa.
Mai mai più
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 11/6/2017 - 19:58
Safety Dance
1982
We can dance if we want to
(continua)
(continua)
11/6/2017 - 18:12
Percorsi:
Contro il Nucleare
Oklahoma, 1917
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
A tribute to the almost entirely forgotten period of Oklahoma history when socialism was mainstream, and a secret organization known as the Working Class Union had 35,000 active members.
David Rovics
David Rovics
The wisdom a story imparts
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:44
Gather Round
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
Most English-language labor songs were written sometime before 1932. This is an update.
David Rovics
David Rovics
Gather round all you workers
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:37
Age of the Robber Barons
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
Inequality in the United States in 2017 is greater than it has been since the 19th century -- the Age of the Robber Barons.
David Rovics
David Rovics
There was a time when the rich did not pay tax
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:29
1848
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
And then every once in a very rare while, there are years like 1848, where the masses across multiple borders rise up all at once, and overthrow the existing order. Which they did throughout Europe back then, regardless of what you may have heard.David Rovinc
The famine had affected many people
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:13
If This Were a War
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
A song about what happened in that parking lot in Dallas in the summer of 2016.David Rovics
If this were a war, if he were a soldier
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:09
Just a Renter
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
In a city where half the population are renters who have no idea whether their rent will double over the course of the next year, there is no community. Half the city is hoping a new organic supermarket will open up near them, and the other half are hoping it will burn down. That's not a community, that's class war. David Rovics
Ten thousand yuppies just moved here
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 09:02
Song for a Refugee
[2017]
Album: Punk Baroque
Album: Punk Baroque
There's this concept that has been talked about so much in so many different contexts that it seems to have been rendered meaningless. But it's not. Humans should have rights -- because they are human, no matter where on Earth they happen to find themselves, regardless of citizenship or lack thereof.
David Rovics
David Rovics
I breathe the air that you do
(continua)
(continua)
inviata da adriana 11/6/2017 - 08:50
Salt of the Earth
Io ne ho 34 ma adoro gli Stones da quando ne avevo 14, sono le pietre miliari, e rotolanti, del rock...e ho avuto la fortuna e il privilegio di vederli dal vivo... grandissimi...
11/6/2017 - 02:55
Happiness
2017
White African Power
Ennesimo prodotto del produttore Ian Brennan. Un viaggio sull'isola sperduta di Ukerewe sul lago Vittoria, dove si è rifugiata una comunità di albini, fuggiti dalle persecuzioni che subiscono nelle loro comunità. Gli albini sono considerati magici, motivo per cui vengono uccisi per venderne pezzi, oppure le donne vengono stuprate (e infettate) perchè vi è la credenza che siano curative per l'AIDS.
Ian Brennan e la moglie hanno inciraggiato i membri della comunità a scrivere e cantare dei brani propri. Solo uno sapeva suonare uno strumento perchè l'isolamento a cui vengono sottoposti gli albini nelle loro famiglie e comunità originarie impedisce loro anche di cantare in Chiesa.
Le canzoni sono cantate in swahili, ma anche nei dialetti Kikirewe e Jeeta, scoraggiati e repressi dal 1964.
Unica pecca dei lavori prodotti da Brennan, come già in They Will Kill You,... (continua)
White African Power
Ennesimo prodotto del produttore Ian Brennan. Un viaggio sull'isola sperduta di Ukerewe sul lago Vittoria, dove si è rifugiata una comunità di albini, fuggiti dalle persecuzioni che subiscono nelle loro comunità. Gli albini sono considerati magici, motivo per cui vengono uccisi per venderne pezzi, oppure le donne vengono stuprate (e infettate) perchè vi è la credenza che siano curative per l'AIDS.
Ian Brennan e la moglie hanno inciraggiato i membri della comunità a scrivere e cantare dei brani propri. Solo uno sapeva suonare uno strumento perchè l'isolamento a cui vengono sottoposti gli albini nelle loro famiglie e comunità originarie impedisce loro anche di cantare in Chiesa.
Le canzoni sono cantate in swahili, ma anche nei dialetti Kikirewe e Jeeta, scoraggiati e repressi dal 1964.
Unica pecca dei lavori prodotti da Brennan, come già in They Will Kill You,... (continua)
Here we are on the stage
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2017 - 22:27
Leonard Cohen: Bird On The Wire
...da Hydra a tutti quelli che lo hanno amato.
Flavio Poltronieri 10/6/2017 - 18:45
Il Diciassette (anno del centenario) Primi di Maggio
Arriva maggio. Son problemi seri
(continua)
(continua)
inviata da adriana 10/6/2017 - 07:38
Terra amer
[2015]
Testo e musica di Dante Francani
Lyrics and music by Dante Francani
Paroles et musique de Dante Francani
L'album di Dante Francani è un capolavoro dalla prima all'ultima canzone, stop. Però, se mi è consentito, ho per questa canzone, Terra amer, un'inclinazione particolare. Cantata in italiano con il ritornello in dialetto foggiano stretto, è la storia di una terra amara e bellissima. La Daunia, la provincia di Foggia, la Capitanata. Terra di agricoltura e caporalato, terra amara e dura dalla quale si scappa. Così Daniela, perché questa è la sua storia di povertà e di ribellione. A dieci anni finita la scuola, c'è già da lavorare, da cucinare per il padre che lavora nei campi, affogandosi nel vino e ridotto già a uno scheletro. Poco dopo ci sarà da maritarsi; Daniela scappa di casa. “Fammi andar via di qua, da questa vita e da questa terra, anche in famiglia è tutta una guerra”.... (continua)
Testo e musica di Dante Francani
Lyrics and music by Dante Francani
Paroles et musique de Dante Francani
L'album di Dante Francani è un capolavoro dalla prima all'ultima canzone, stop. Però, se mi è consentito, ho per questa canzone, Terra amer, un'inclinazione particolare. Cantata in italiano con il ritornello in dialetto foggiano stretto, è la storia di una terra amara e bellissima. La Daunia, la provincia di Foggia, la Capitanata. Terra di agricoltura e caporalato, terra amara e dura dalla quale si scappa. Così Daniela, perché questa è la sua storia di povertà e di ribellione. A dieci anni finita la scuola, c'è già da lavorare, da cucinare per il padre che lavora nei campi, affogandosi nel vino e ridotto già a uno scheletro. Poco dopo ci sarà da maritarsi; Daniela scappa di casa. “Fammi andar via di qua, da questa vita e da questa terra, anche in famiglia è tutta una guerra”.... (continua)
Arida asciutta
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi & daniela -k.d.- 10/6/2017 - 00:30
Is This the Life We Really Want?
È QUESTA LA VITA CHE VOGLIAMO DAVVERO?
(continua)
(continua)
10/6/2017 - 00:10
Broken Bones
con l'aiuto di quella apparsa su Pink Floyd - la corte dei miracoli
OSSA ROTTE
(continua)
(continua)
9/6/2017 - 23:39
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Primo singolo estratto dall'album Binary
‘Play God’ is a song that recognizes reproductive freedom as a civil rights issue. As a society, it is time to acknowledge that unless a woman is in control of her own reproduction, she is not free, and it is the responsibility of our American government to protect and ensure the freedom of all American citizens. It is time we get serious about addressing and achieving this great unfinished business of civil rights in America. Only a constitutional amendment can ultimately save us from the whim of misogynists like Trump who have a vision of women as sexual objects and reproductive slaves.
Q. Do you have a favorite song on “Binary?”
A. I’m pretty excited about “Play God,” because I feel like feminism is the answer—for all of us. I believe that patriarchy is the source of all our social diseases. I came to this awareness after enough years... (continua)