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Gdeim Izik

Gdeim Izik
2014
Soutak

A Gdeim Izik attivisti Saharawi posero un campo di protesta il 9 ottobre 2010. Durante la protesta si passò da qualche centinaio di tende ad alcune migliaia. Se inizialmente le istanze erano solo contro la povertà, la discriminazione e le violazioni dei diritti umani contro il popolo Saharawi successivamente la protesta si è evoluta in una vera e propria richiesta di indipendenza. Il 24 ottobre la polizia marocchina sparò contro un mezzo che stava entrando nel campo uccidendo un ragazzo di 14 anni. L'8 novembre il campo fu smantellato, sgombero che si concluse con 18 morti e 176 feriti, oltre a 3000 arresti. Alcuni processi sono ancora in corso

شفت العذاب
(continua)
inviata da Dq82 13/5/2017 - 23:35
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L'armata perduta di re Cambise

L'armata perduta di re Cambise
Nel silenzio, che rincanta, una voce canta stanca
(continua)
inviata da Leoskini 13/5/2017 - 21:41
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L'uomo che viaggiò nel tempo

Guardando le dita muoversi compose nuovi codici,
(continua)
inviata da Leoskini 13/5/2017 - 21:38
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Martino e il ciliegio

….e Martino che da bimbo s’era fatto guerriero
(continua)
inviata da Leoskini 13/5/2017 - 21:32
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لاجئ [Lagi]

لاجئ [Lagi]
2014
Album: Soutak

Nata in Algeria in un campo profughi Saharawi, presto orfana di padre, rimasto in Marocco, educata a Cuba e poi tornata nel campo profughi. Canta un po' in spagnolo un po' nella sua lingua natia, vale a dire il dialetto berbero hassanya, parlato dai Saharawi. [DQ82 + RV]

La canzone che qui presentiamo è tratta dall'album Soutak, del 2014; il suo titolo significa "Profugo, rifugiato".

Dopo oltre un anno dal suo inserimento viene reperito il testo originale che pertanto viene inserito. Lasciamo l'immagine dal libretto dell'album, anche se scarsamente leggibile, a memoria dell'inserimento del brano.
[DQ82 16/07/2018]
من يوم ترعرعت في الدنيا وانا لاجئ
(continua)
inviata da Dq82 + CCG/AWS Staff 13/5/2017 - 21:19
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Alghafiyat

Alghafiyat
2013

La lingua tuareg, detta Tamasheq, viene scritta con l'alfabeto Tifinagh (o tamazight). I testi che si trovano on line (a dire il vero ben pochi se si esclude questo bel canale Youtube con tanto di testi e sottotitoli in inglese/francese) sono tutti in caratteri latini, con notevoli modifiche della trascrizione anche nello stesso testo. Ad esempio il titolo di questo brano Alghafiyat (Pace), che nel primo verso è trascritto Alghafet.
Lascio a Riccardo qualche delucidazione in più
Alghafiyat ibad itala ibaness
(continua)
inviata da dq82 13/5/2017 - 20:17
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Imidiwan win Sahara

Imidiwan win Sahara
2011
Tassili
Imidiwan win Sahara ibas negraw elhuria
(continua)
inviata da dq82 13/5/2017 - 19:08
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Την αντίσταση βαρέθηκα

Την αντίσταση βαρέθηκα
Tin andístasi varéthika
[1979]
Στίχοι και μουσική: Νικόλας 'Ασιμος
Από τη "Παράνομη Κασέτα 0000001"
"Η κασέτα με το Βαρέλι που για να Βγει το Σπάει"

Testo e musica di Nikolas Asimos
Dalla "Cassetta illegale n° 0000001"

Ci avete presenti certi nostri personaggi che, a distanza di settanta e rotti anni parlano ancora, magari il “25 aprile”, di “resistenza”? Ma non importa nemmeno ricorrere a certi personaggi più o meno improponibili; occorrerebbe dare un'occhiatina anche dentro noi stessi, per così dire. È tanto bello, e anche abbastanza facile, dichiararsi “resistenti” o roba del genere; in realtà non si “resiste” proprio a un bel nulla, pur illudendosene in modo più o meno consistente. Figurarsi come si doveva sentire un Nikolas Asimos (Gian Piero Testa scriveva sempre “Assimos”, che in greco suona: “insignificante”...) uscito da non molto di galera; vi era entrato nell'ottobre del... (continua)
Επειδής με ρωτήσαν πολλοί
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 13/5/2017 - 10:34
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Problem, Reaction, Solution

Problem, Reaction, Solution
(2008)
Album: Sharing Space
Through my heart
(continua)
13/5/2017 - 00:34
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Ni Dieu ni maître

Ni Dieu ni maître
Album: Une Goutte de miel dans un litre de Plomb (2009)

Né Dio, né padrone, come cantava Léo Ferré. Contro tutte le religioni che trasformano le loro menzogne in strumenti di oppressione e di morte.
Dis moi à quoi ça sert vraiment d'avoir la foi éperdument
(continua)
13/5/2017 - 00:07
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Sir Aldingar

Sir Aldingar
Child #59
Dal Percy's Folio
From the Percy's Folio
1. Thomas Percy, Reliques of Ancient English Poetry (1765)
2. Sir Walter Scott, Minstrelsy of the Scottish Border (1803)
Nessuna melodia tradizionale è pervenuta.
No traditional tune is extant.
Musica non originale e interpretazione / Non-original music and performance:
a. 1985, Kornog, Ar seizh avel ("Sui sette vènti / On Seven Winds)
b. Francis Elder, 2013.

Nei miei « salti all'indietro » eccomi arrivato, o tornato, a Sir Aldingar (da pronunciarsi Òldingar). Dico « tornato » , perché, nella mia storia personale, questa ballata ha uno status del tutto particolare. Talmente particolare, perché legato ad un particolarissimo periodo della mia vita, da avermi fatto assumere, per un certo tempo, lo pseudonimo (o « nickname ») di "Aldingar" nelle prime cose che scrivevo in Rete (una Rete pressoché preistorica, e che non esiste più).... (continua)
Our king he kept a ffalse steward
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/5/2017 - 22:11
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The lies que vous disiez

The lies que vous disiez
[1995]
Parole e musica di Marco Ongaro
Nell'album intitolato “Certi sogni non si avverano”
In questa e altre tre canzoni contenute nel disco alla voce c'è Dodi Moscati, che firma anche il ritratto di Ongaro in copertina.
Lavoravo a Glasgow
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2017 - 17:22
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Factory

Factory
[1982]
Parole di Stan Ridgway
Musica dei Wall of Voodoo (Joe Nanini, Chas T. Gray, Stan Ridgway, Marc Moreland)
Nell'album intitolato “Call of the West”, lo stesso della hit “Mexican Radio” che quell'anno le radio mettevano a palla.
Now, I know I had something to say
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2017 - 17:02
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Terra

Terra
1993

Terra” non è altro che un’onesta traccia in stile eurodance corredata da qualche elemento trance, caratterizzata però da una componente alquanto bizzarra: è cantata (o forse sarebbe meglio dire recitata) in italiano. Con uno strano accento, è vero, ma pur sempre italiano.

Questo in barba all’imperante moda dell’epoca che imponeva anzitutto l’inglese come lingua abbligatoria, una strofa rappata da voce maschile e il ritornello cantato da voce femminile. Ma qui il mistero s’infittisce perché, se ai tempi l’Italia si ritrovava al centro dell’attenzione per le produzioni di musica dance (sic!) ed era in grado di attrarre ed esportare i suoi prodotti in modo molto influente anche sui mercati esteri, sugli Onda del Futuro non si sa molto, le notizie sono poche e confuse eppure, a parte il linguaggio utilizzato, nulla sembra indicare una loro provenienza dalla nostra penisola.

Dietro questo... (continua)
Terra
(continua)
inviata da Dq82 11/5/2017 - 17:03
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Dopo finito di vendemmiare

Dopo finito di vendemmiare
Canto di fine vendemmia

nel disco "Sole sole vieni" pubblicato nel 1979.
Poi (con il titolo Si ballerà) nell'ultimo album dell'artista toscana scomparsa nel febbraio del 1998, intitolato “Bacio di cane bacio di gatto” (1997), con il gruppo tosco romagnolo dei Mazapegul (che si sciolsero nel 1999 in seguito alla scomparsa in un incidente stradale del frontman Daniele “Dido” Di Domenico).
Il testo corretto ci è stato fornito da Flavio Poltronieri.
Dopo finito di vendemmiare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2017 - 11:31
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Padroni e religiosi

Padroni e religiosi
[1997]
Non so se il testo sia della Dodi Moscati oppure popolare...
Nell'ultimo album dell'artista toscana scomparsa nel febbraio del 1998, intitolato “Bacio di cane bacio di gatto”, con il gruppo tosco romagnolo dei Mazapegul (che si sciolsero nel 1999 in seguito alla scomparsa in un incidente stradale del frontman Daniele “Dido” Di Domenico).
Il testo corretto è stato fornito da Flavio Poltronieri
Ascoltate, amici, amanti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2017 - 10:53

Coro dell’ultimo atto

Coro dell’ultimo atto
[1945]
La poesia che significativamente chiude la prima edizione della raccolta “Foglio di via e altri versi”, pubblicata nel 1946 e contenente versi composti da Fortini tra il 1938 ed il 1945.
Il testo l'ho trovato in una recente tesi di laurea, quella di Bernardo De Luca intitolata “Foglio di via e altri versi di Franco Fortini. Edizione critica e commentata”, discussa nel 2016 presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.

L’ultima poesia della prima edizione di Foglio di via, sin dal titolo allude alla sua funzione conclusiva, suggerendo, attraverso la metafora drammatica, la chiusura di un percorso narrativo. Inoltre, sempre nel titolo abbiamo una seconda indicazione particolarmente significativa: la raccolta, infatti, si conclude con un componimento dall’impostazione corale, sulla scorta di testi quali il Coro dei deportati e il Canto degli ultimi partigiani.
Datata 1945,... (continua)
Dunque fra poco tutto sarà compiuto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2017 - 09:14
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Avec les Pompiers

Avec les Pompiers
Avec les Pompiers

Chanson française – Avec les Pompiers – Fred Adison – 1934
Paroles : Charlys et Couvé
Musique : Henry Himmel

Interprètes : Fred Adison, Georges Milton 



Donc, Lucien l’âne mon ami, nous sommes en 1934, année quasiment liminaire de la consolidation du parti nazi à la tête de l’Allemagne et du renforcement de la dictature d’Adolf Hitler sur le-dit parti – par l’élimination de tous ses concurrents nationalistes et même de la SA, milice nazie, par la SS milice hitlérienne, sorte de garde prétorienne du Führer. Les choses prennent tournure et même, mauvaise tournure. Comme tu pourras aisément le comprendre, on était là devant le début d’un formidable incendie qui va embraser le monde entier quelques années plus tard.
C’est à ce moment que Charlys et Couvé pour les paroles et Henry Himmel pour la musique lancent par la voix de Fred Adison, cette chanson qui raconte l’étrange... (continua)
Chez nous au village,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/5/2017 - 21:49

Franco Fortini: Per un compagno ucciso

Franco Fortini: Per un compagno ucciso
[1945]
Una poesia di Franco Fortini presente nella raccolta “Foglio di via e altri versi”, pubblicata per la prima volta nel 1946 e contenente versi composti da Fortini tra il 1938 ed il 1945.
Il testo l'ho trovato in una recente tesi di laurea, quella di Bernardo De Luca intitolata “Foglio di via e altri versi di Franco Fortini. Edizione critica e commentata”, discussa nel 2016 presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II.

Come precisa De Luca nella sua tesi, nella raccolta la poesia è datata 1944 ma si tratta di un'erronea retrodatazione, perchè è dedicata al partigiano Luciano Bolis, un militante del Partito d'Azione che, catturato dai nazisti a Genova nel febbraio del 1945, venne sottoposto a giorni di sevizie. Si sparse poi la notizia che fosse stato ucciso e Fortini, che l'aveva conosciuto in Svizzera, gli dedicò questi versi. In realtà fu Bolis stesso a tentare il suicidio per scampare alla tortura: si tagliò la gola e i polsi, stette per parecchi giorni tra la vita e la morte ma sopravvisse, menomato nella voce.
Eri ogni ora dentro la quieta letizia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 15:40

Tombeau pour la patrie

Tombeau pour la patrie
Una poesia di Yacoub, un brano musicalmente inedito che si rifà alla tradizione dei “tombeaux” di epoca barocca, un genere con cui i musicisti rendevamo omaggio a defunti importanti. Penso al “Tombeau des regrets” del Monsieur de Sainte-Colombe, uno dei magnifici brani dal film “Tous les matins du monde” diretto nel 1991 da Alain Corneau.
Testo trovato sul sito di Yacoub

“Les tombeaux étaient des pièces musicales composées à l'occasion du décès d'un personnage influent au XVIIème siècle, pour honorer sa mémoire ou pour rendre hommage à sa valeur. J'ai adapté ce concept afin d'évoquer certaines idées, ou certaines situations, pour lesquelles je ressens du mépris, ou de l'amertume, et que j'espère condamner à un déclin imminent. Je souhaite que cette humble poésie y contribuera.” (Gabriel Yacoub)
Il m'est arrivé plus souvent qu'à mon tour
(continua)
inviata da Bernart Bartelby 10/5/2017 - 12:18

Mon père m'y marie (ou Le crapaud)

Mon père m'y marie (<em>ou</em> Le crapaud)
Canzone tradizionale ripresa e riarrangiata da Yacoub
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Mon père m'y marie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:35

Sandrine

Sandrine
“Xandrine” è una canzone tradizionale che Yacoub conobbe nel Vivarés, regione storica francese della Linguadoca, oggi nel dipartimento dell'Ardèche, Massiccio Centrale.
Il brano è contenuto nel disco “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Adieu ma Sandrine, adieu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:28

Dans la ville où je suis (ou La fille du boucher)

Dans la ville où je suis (<em>ou</em> La fille du boucher)
Valse tradizionale del Corrèze (Nuova Aquitania) che Yacoub apprese dall'amico musicista Jean Blanchard, il quale collaborò anche all'album in cui il brano è contenuto, “Trad. Arr.”, pubblicato nel 1978
Testo trovato sul sito di Yacoub
Dans la ville où je suis là où j'ai resté
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2017 - 11:20
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Morire per i vostri errori

Morire per i vostri errori
1998

1982

L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
Morire per i vostri fottutissimi errori
(continua)
inviata da Dq82 10/5/2017 - 09:01
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Rifiuto

Rifiuto
1998

1982

L'album viene pubblicato nel 1998 e propone brani del primo periodo dei primi anni '80, da cui il titolo
Fiumi, sangue
(continua)
inviata da Dq82 10/5/2017 - 06:41
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Παυσίλυπον

Παυσίλυπον
Pafsílypon
[1996]
Στίχοι: Νίκος Τσακνής
Μουσικἠ και ερμηνεία: Λαυρέντης Μαχαιρίτσας
'Αλμπουμ: Παυσίλυπον

Testo: Nikos Tsaknìs
Musica e interpretazione: Lavrendis Maheritsas
Album: Παυσίλυπον ("Consolazione del dolore")

E' tutta colpa di Pattakòs. Sì, lui, Stylianos Pattakòs, il fascista greco morto a 104 anni di età lo scorso ottobre, l'anima più nera della dittatura dei colonnelli, e quant'altro. Quello cui Melina Mercouri, quando fu privata della cittadinanza ellenica, rivolse le famose parole: “Io sono nata e morirò greca, tu sei nato e morirai fascista”. Cercando nel “mare magnum” di stixoi.info, che rischia di essere oramai il più grosso sito di canzoni del mondo (seguito dal nostro sito, probabilmente), canzoni sulla dittatura greca, oggi mi era venuto di impostare la ricerca a partire da Pattakòs, sic. Così ho digitato Παττακός sulla tastiera greca, e l'unica canzone che conteneva... (continua)
Ήταν ένας άνθρωπος
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 9/5/2017 - 23:26
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Where Do We Go From Here?

Where Do We Go From Here?
(1996)
Album: Rising

Esiste anche una versione remixata da Tricky

Da un album ispirato ai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki (vedi anche Warzone), una canzone in cui Yoko Ono si chiede se l'umanità sarà mai stanca del sangue e dell'orrore.
Where do we go from here?
(continua)
9/5/2017 - 23:22
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Nique la France

Nique la France
[2009]
Nell'album intitolato “Devoir d'insolence”

Un brano scritto dal sociologo Saïd Bouamama e dal rapper Saïdou (Saïd Zouggagh), che con Salim Sferdjella, Kamel Flouka e Saknes, tutti giovani francesi i cui nomi tradiscono l'origine nordafricana o mediorientale, fanno parte della ZEP, gruppo hip hop dalla metropoli di Lille.
Un brano che già a suo tempo provocò accese polemiche e un lungo procedimento giudiziario a carico dei membri della ZEP a causa di una denuncia di un'associazione vicina all'estrema destra che li accusava di istigazione all'odio e alla violenza.
Oggi forse questi versi non sarebbero nemmeno più proponibili e verrebbero subito tacciati di “terrorismo”, né accorrerebbero in soccorso della ZEP gli intellettuali della gauche, pure essi qui pesantamente attaccati come ipocriti, “piccoli fascisti con gli occhiali”
Proprio per questo, all'indomani delle presidenziali... (continua)
Nique la France
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/5/2017 - 08:29
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Sisters, O Sisters

Sisters, O Sisters
(1972)
dall'album di John Lennon & Yoko Ono "Some Time in New York City"

Un potente inno femminista e probabilmente una delle migliori interpretazioni di Yoko Ono. Sul disco arrivava subito dopo Woman Is The Nigger Of The World a cui si riallacciava tematicamente, e fu pubblicata anche come lato B nel singolo.
Incisa insieme alla band degli Elephant's Memory, era stata pensata originariamente come un pezzo reggae e in effetti risente delle sonorità giamaicane. Piu recentemente è stata rivisitata in chiave elettronica da Yoko Ono con Le Tigre.
Sisters, O sisters, let's stand up right now
(continua)
8/5/2017 - 22:37
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I Pompieri di Viggiù

I Pompieri di Viggiù
I pompieri di Viggiù
Gigliola Cinquetti – 1975
interpretazioni : Gigliola Cinquetti (1975)
Canzone di Armando Fragna – Nino Rastelli
Altra interpretazione : Enrico Gentile (1948)
Clara Jaione – Claudio Villa – Gigliola Cinquetti – Quartetto Cetra – Natalino Otto – Nuccia Bongiovanni – Claudio Villa & Nuccia Bongiovanni


I Pompieri di Viggiù
(wikipedia)

Si deve risalire al 1881, perché si prospetti l'idea di formare un gruppo volontario per un corpo di pompieri Croce Verde ed assistenza a Viggiù. Sino ad allora, per dare l'allarme allorché una canna fumaria, una cascina o un bosco si fossero incendiati si usavano le campane a martello, e coloro che volevano intervenivano in aiuto. Non appena fu possibile, con la sovvenzione dei privati e degli stessi volontari, si acquistò una pompa manuale. Gli idranti, però, erano in numero esiguo e si doveva utilizzare l'acqua dei pozzi,... (continua)
Per volere del Visconte
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/5/2017 - 17:05
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Taliban Tour

Taliban Tour
[2010] - Evolve Or Die!

Il testo è semplice, esplicito, una condanna forte dei danni collaterali della guerra perpetrata con la scusa del concetto di "esportazione della democrazia" e della violenza sui più deboli: i bimbi.

Il pezzo è stato utilizzato dal collettivo Fontioni al minuto 4.45 per il video Free Palestina.
Alive in Baghdad
(continua)
inviata da eddy 8/5/2017 - 06:51
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Pace

Pace
2017
Feat.: Paolo Vallesi
Album: Pace
Basterebbe solamente un attimo di pace per fermare questa paura.
(continua)
inviata da Pierangelo Indolfi 8/5/2017 - 00:35
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Make love, no war

Make love, no war
(1971)

Album: Otoño
Make Love, No War.
(continua)
7/5/2017 - 22:26
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Make Love Not War

Make Love Not War
(2017)

Non si sono purtroppo qualificati per rappresentare l'Estonia all'Eurovision 2017... Si tratta comunque di una interessante band jazz - funk con la particolarità che i testi delle loro canzoni sono scritti in lingua elfica. Purtroppo non c'è traccia del testo originale (nessun elfo si è messo a trascriverlo!) e dobbiamo proporre la traduzione inglese.
Finland
(continua)
7/5/2017 - 22:06

Δὲν πρέπει

Δὲν πρέπει
Den prépei

[1974]
Da Vi scrivo da un carcere in Grecia / Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα
Musica: Ennio Morricone
Vi scrivo da un carcere in Grecia, Artefact, 1974




Vi scrivo da un carcere in Grecia (Μέσ' ἀπὸ φυλακὴ σᾶς γράφω στὴν Ἑλλάδα) è una raccolta poetica di Alexandros Panagulis pubblicata nel 1974 da Rizzoli Editore.

Il libro raccoglie componimenti scritti da Panagulis durante la sua carcerazione dal 1968 al 1973 sotto la dittatura greca. Le poesie, spesso molto brevi e composte in alcuni casi soltanto da incisive anafore, ricreano la crudezza e la violenza delle carceri in cui i colonnelli imprigionavano gli oppositori politici. Non è solo una questione stilistica, ma anche dovuta alla difficoltà nel reperire carta e penna per scriverle.

L'edizione italiana fu curata da Filippo Maria Pontani, Oriana Fallaci e Pier Paolo Pasolini, che scrisse la prefazione. Si scelse... (continua)
Νέμεση
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/5/2017 - 18:12
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Se questo è un uomo

Se questo è un uomo
Deutsche Fassung von Riccardo Venturi
21 febbraio / 21. Februar 2006
OB DIES EIN MENSCH SEI*
(continua)
inviata da RV 6/5/2017 - 19:40
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La guardia rossa

La guardia rossa
Il 25 aprile avevo 20 anni. Senza niente di eroico ero in contatto con i partigiani della 53 Garibaldi. Tra le canzoni che ho imparato allora La Guardia Rossa, che spesso inavvertitamente mi torna in testa a ricordarmi quei giorni e che, tra l'altro, non mi pare sia così popolare nel dopoguerra. La 53 Garibaldi agiva in Valcamonica, terra di montanari e, nei miei giorni felici alla fine della guerra, non c'è per esempio Bella Ciao oggi tanto citata, evidentemente nata nelle risaie padane.
Un piccolo pensiero a più di 70 da quel tempo inebriante.
Giuseppe Gola 6/5/2017 - 17:04
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
Semplicemente fantastica, non smetto di ascoltare. Grandissimo Eugenio!
6/5/2017 - 14:59
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Stornelli viterbesi (So' stato a lavorà)

Stornelli viterbesi (So' stato a lavorà)
Vita da cani, mannaggia...
Kri Kri 6/5/2017 - 10:18
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Inno della rivolta, o Inno del Molinari

Inno della rivolta, <i>o</i> Inno del Molinari
Nel fosco fin del secolo morente,
(continua)
inviata da dq82 5/5/2017 - 14:34
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Seven Curses

Seven Curses
E’ una storia che ha conosciuto una grande fortuna nell’Europa medievale in particolare la ritroviamo in una tra le più note ballate italiane “Cecilia” riportata da Costantino Nigra al numero 3 (vedi)

Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.

“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)

Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (continua)
Cattia Salto 5/5/2017 - 11:33

Καὶ προχωρᾶμε

Καὶ προχωρᾶμε
(Letta da Adriana Asti nel disco)
ANDIAMO AVANTI
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/5/2017 - 08:04

Nel tempo che regnava il re Pipino

anonimo
Nel tempo che regnava il re Pipino
il mio nonno paterno, me la raccontava spesso , e dopo della frase "per caricare lo schioppo" aggiungeva ... "er ragno che era er piu' intelligente, faceva tela per vestir la gente "..." e li pidocchi ,tutti quanti in coro, cantavano l'inno nazionale..... piannose.... a cazzotti fra de loro.
luciano mochi 4/5/2017 - 17:12
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Not One of Us

Not One of Us
NON SEI UNO DI NOI
(continua)
inviata da Paolo Gabriel 4/5/2017 - 01:21

Σκηνές - Μνῆμες

Σκηνές - Μνῆμες
(Letta da Gian Maria Volonté nel disco)
SCENE E MEMORIE [1]
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 3/5/2017 - 09:27

Ταξίδι

Ταξίδι
(Letta nel disco da Gian Maria Volonté)

" Ogni tuo gesto è un ingenuo trasporto d'amore, una goffa preghiera di essere amato, e la spavalderia di prima s'è dileguata. Ti cade la forchetta, ti cade il cucchiaio, e d'un tratto arrossisci come un bambino, mi porgi il regalo tenuto da parte per il mio ritorno: un foglio spiegazzato, coperto da una calligrafia minutissima. "Alekos! Cos'è?" "La poesia che preferisco, Viaggio. Te l'ho dedicata, guarda: c'è il tuo nome ora per titolo." Poi me la traduci con quella voce che sventra l'anima. (...) Qui ti interrompi, mi spieghi che il viaggio è la vita, che la nave sei tu, una nave che non ha mai gettato l'ancora, che non la getterà mai, né l'ancora degli affetti, né l'ancora dei desideri, né l'ancora di un meritato riposo.Perchè non ti rassegnerai mai, non ti stancherai mai di inseguire il sogno. E se ti chiedessi che sogno non sapresti rispondermi:... (continua)
VIAGGIO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 3/5/2017 - 00:14

Νὰ τὸ ποτίσεις

Νὰ τὸ ποτίσεις
(Letta da Adriana Asti nel disco)
ANNAFFIALO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2/5/2017 - 20:05

Ὑπόσχεση

Ὑπόσχεση
(Letta da Adriana Asti nel disco)
PROMESSA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 2/5/2017 - 19:37
Downloadable!

L'etica del sedentario

L'etica del sedentario
I nomi delle strade

Le strade sono
tutte di Mazzini, di Garibaldi,
son dei papi,
di quelli che scrivono,
che dan dei comandi, che fan la guerra.
E mai che ti capiti di vedere
via di uno che faceva i berretti
via di uno che stava sotto un ciliegio
via di uno che non ha fatto niente
perché andava a spasso
sopra una cavalla.
E pensare che il mondo
è fatto di gente come me
che mangia il radicchio
alla finestra
contenta di stare, d’estate,
a piedi nudi.

[Nino Pedretti, Al vòusi, Torino, Einaudi 2017, p. 19]

(dal sito di Paolo Nori)
daniela -k.d.- 2/5/2017 - 14:21

Ἡ μπογιά

Ἡ μπογιά
1-5-2017 21:23

Due parole del traduttore. Rispetto alla traduzione di Filippo Maria Pontani mi sono sentito, di fronte a un testo del genere, di mettere a disposizione una traduzione sì di scarso valore, ma più aderente all'originale.
LA TINTA
(continua)
1/5/2017 - 21:23

Τὸ πρῶτο θύμα

Τὸ πρῶτο θύμα
1-5-2017 21:06

Due parole del traduttore. Nel disco, la traduzione italiana di Filippo Maria Pontani, che non è per ora disponibile, è letta da Adriana Asti.
LA PRIMA VITTIMA
(continua)
1/5/2017 - 21:07
Downloadable! Video!

Partigiano di Valle Susa

Louis Bernard (Fulvio Davì)
Partigiano di Valle Susa
Vorrei segnalarvi che la canzone, cantata da Elio Pereno, si ascolta in sottofondo in diversi momenti di un bellissimo video realizzato circa vent'anni fa dall'Istituto Pascal di Giaveno (TO). Trovate il video nella pagina
http://valsangoneluoghimemoria.altervi...
dove viene intervistato il comandante partigiano Giulio Nicoletta che narra gli eventi del rastrellamento tedesco del maggio 1944 in Val Sangone.

Memoria di Villa Sertorio from Val Sangone Memoria on Vimeo.
Cristina 1/5/2017 - 12:31




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