Due parole del traduttore. Rispetto alla traduzione di Filippo Maria Pontani mi sono sentito, di fronte a un testo del genere, di mettere a disposizione una traduzione sì di scarso valore, ma più aderente all'originale.
Vorrei segnalarvi che la canzone, cantata da Elio Pereno, si ascolta in sottofondo in diversi momenti di un bellissimo video realizzato circa vent'anni fa dall'Istituto Pascal di Giaveno (TO). Trovate il video nella pagina
http://valsangoneluoghimemoria.altervi...
dove viene intervistato il comandante partigiano Giulio Nicoletta che narra gli eventi del rastrellamento tedesco del maggio 1944 in Val Sangone.
Memoria di Villa Sertorio from Val Sangone Memoria on Vimeo.
Testi come questi mi mettono tristezza, mi fanno pensare a vecchi bavosi senza più un domani che inseguono culi di ragazzine alla messa (tipo "L'après-midi d'un faune" di Debussy, ma nella versione di Bruno Bozzetto), oppure a giovani arrapati che non si sono dati grandi prospettive quanto al territorio di caccia... C'è tutta una congerie di canzoni come questa, piuttosto machiste, e alcune sconfinano financo nella pederastia.
E non mi pare nemmeno che ci sia molto rispetto per le femmine.
E io non le sopporto 'ste canzoni, volevo solo fare presente questo.
B.B. 28/4/2017 - 02:19
Esiste un'insistita aneddotica che fa pensare che neppure un certo Maicol Gecson fosse poi troppo selettivo in materia di pascolo abusivo...
[Yuppiiii!!! Uno a zero...!!]
Io non sto con Oriana (ne su' cenci, come si dice a Firenze) 29/4/2017 - 16:49
L'immagine sopra riportata non è "l'interno della copertina", bensì il retro, all'interno venivano poste dalla ESP delle meravigliose stampe a colori dei quadri, dipinti scelti da Tom Rapp per rappresentare anche visivamente il disco. "Il trionfo della morte" con le sue atrocità era perfetto per descrivere la malvagità di cui è capace la natura umana attraverso la guerra. Neanche la natura si salva: alberi e animali distrutti, la morte a cavallo, avvolta in una atmosfera infernale, falcia uomini di ogni ceto sociale come spighe, uno scheletro mostra una clessidra ad un imperatore, uno strimpella una viola a manovella sul carro della morte, altri di bianco vestiti che suonano le trombe dell'Apocalisse...
Fa rabbrividire poi anche l'introduzione che è un frammento audio originale di uno dei trombettieri della carica di questa famosa battaglia (guerra di Crimea)del 25-10-1854, tale Martin Lanfried,... (continua)
Bellissime disquisizioni interpretative. Dall americano all italiano e sempre una sfida stimolante specie quando i testi sn avvincenti. Bravi, vero godimento.
Dollar – il nome viene dal taler, ovvero, dal Joachimstaler, coniato nel Regno di Boemia intorno all'anno 1520 nell'argento che era estratto dai Conti di Schlick — Stefano ed i suoi sette fratelli — nella loro ricca miniera vicino a Joachimsthal — in ceco: Jáchymov, ora nella Repubblica Ceca —, la valle di San Gioacchino, in cui Thal (Tal) significa "valle" in tedesco. Fu una moneta ceca, allora, infatti sul retro portava il leone di Boemia, con la doppia coda e la corona. Lo Joachimstaler ha dato a molte valute il suo nome di "tallero" o "dollaro". https://it.wikipedia.org/wiki/Joachimstaler