La ballata delle morti bianche
Version française – LA BALLADE DES MORTS BLANCHES – Marco Valdo M.I. – 2017
Chanson italienne – La ballata delle morti bianche – Uniko neurone – 2013
Lucien l’âne mon ami, sais-tu ce qu’est la mort blanche ?
Évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, que je le sais. Elle a frappé aussi tant d’ânes qui étaient, comme tout le monde le sait, des bêtes de somme, de véritables esclaves, contraints, forcés au travail. La mort blanche est la mort au travail, car le travail tue et tue beaucoup.
En effet, Lucien l’âne mon ami, c’est bien d’elle qu’il s’agit, même si l’expression « mort blanche » désigne d’autres choses. En premier, la mort qu’entraîne une avalanche de neige ou une tempête de neige ou plus généralement, la neige, mais aussi, les périodes de grand froid des régions polaires désertiques ; puis, aussi, plus curieusement, la « mort blanche » est un tireur d’élite finlandais qui dans les guerres contre les Russes – les batailles se déroulant dans la neige du grand... (continua)
Lucien l’âne mon ami, sais-tu ce qu’est la mort blanche ?
Évidemment, Marco Valdo M.I. mon ami, que je le sais. Elle a frappé aussi tant d’ânes qui étaient, comme tout le monde le sait, des bêtes de somme, de véritables esclaves, contraints, forcés au travail. La mort blanche est la mort au travail, car le travail tue et tue beaucoup.
En effet, Lucien l’âne mon ami, c’est bien d’elle qu’il s’agit, même si l’expression « mort blanche » désigne d’autres choses. En premier, la mort qu’entraîne une avalanche de neige ou une tempête de neige ou plus généralement, la neige, mais aussi, les périodes de grand froid des régions polaires désertiques ; puis, aussi, plus curieusement, la « mort blanche » est un tireur d’élite finlandais qui dans les guerres contre les Russes – les batailles se déroulant dans la neige du grand... (continua)
LA BALLADE DES MORTS BLANCHES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/4/2017 - 22:07
Das neue Deutschland
Sarcasmo lacerante ma di qualità eccelsa!
Noske era il ministro della guerra che aveva arruolato e scatenato i temibili Frei Korps,
responsabili sia d'infami stragi, della deposizione della bavarese Repubblica dei Consigli (di cui era ministro delle finanze l'eccelso GESELL) sia dell'assassinio di Rosa LUXEMBURG.
Mi meraviglio solo di trovar coinvolto e maltrattato anche Parvus HELPHAND,il russo-tedesco che aveva ideato ed organizzato l'interessato ritorno di LENIN in Russia, attraverso la Germania in guerra con la Russia,
nonché – a quanto si dice – il socialista che ebbe per primo l'intuizione della Rivoluzione Permanente, poi teorizzata dal suo grande amico TROCKIJ, da me venerato.
Ma M. stava là, e bisogna quindi credergli, mentre io mi trovo a 100 anni di distanza.
Noske era il ministro della guerra che aveva arruolato e scatenato i temibili Frei Korps,
responsabili sia d'infami stragi, della deposizione della bavarese Repubblica dei Consigli (di cui era ministro delle finanze l'eccelso GESELL) sia dell'assassinio di Rosa LUXEMBURG.
Mi meraviglio solo di trovar coinvolto e maltrattato anche Parvus HELPHAND,il russo-tedesco che aveva ideato ed organizzato l'interessato ritorno di LENIN in Russia, attraverso la Germania in guerra con la Russia,
nonché – a quanto si dice – il socialista che ebbe per primo l'intuizione della Rivoluzione Permanente, poi teorizzata dal suo grande amico TROCKIJ, da me venerato.
Ma M. stava là, e bisogna quindi credergli, mentre io mi trovo a 100 anni di distanza.
LA NUOVA GERMANIA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 19:06
Kriegslied [So lebt der edle Kriegerstand]
CANTO DI GUERRA
(continua)
(continua)
inviata da Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 18:59
Gesang der Intellektuellen
CANTO DEGLI INTELLETTUALI
(continua)
(continua)
inviata da Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 18:54
Kalender 1913
Aver selezionato questa (come anche Die Ahnung) non fà onore al grande M., solo confermando il vecchio detto che "Talvolta sonnecchia anche il grande Omero!"
Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 18:48
Die Ahnung
Sono un grande ammiratore di M. fuorché di questa poesia - che a mio giudizio - non gli rende onore. Suggerisco di spostare tutta la commovente nota biografica sotto 'Der Gefangene' - che invece la merita pienamente - e, al Vostro posto, neanche escluderei di cancellare questa.
Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 18:41
Der Gefangene (Sich Fügen heißt Lügen!)
La più famosa, delle poesie del grande anarchico, ma in cui in realtà l'ultimo verso d'ogni strofa, tradotto letteralmente é uno scarsamente comprensibile, non significativo e glaciale “rassegnarsi significa mentire!”
Ovviamente quel mentire é un mentirsi, un autoingannare se stessi da quindi rifiutare, da cui la mia sintesi, fatta col potere del traduttore-ermeneuta
(intendi: il traduttore simbiotico con l'autore e che quindi – mentre la scrittura può comunicare solo il definito – riesce a percepire anche il cosiddetto 'scritto tra le righe') io la sento così, emozionalmente; e, così aggiustata, a me piace di più e mi auguro che di più piaccia a Voi.
Il disegno della tortura é di G. GROSZ, che gli era amico.
Ovviamente quel mentire é un mentirsi, un autoingannare se stessi da quindi rifiutare, da cui la mia sintesi, fatta col potere del traduttore-ermeneuta
(intendi: il traduttore simbiotico con l'autore e che quindi – mentre la scrittura può comunicare solo il definito – riesce a percepire anche il cosiddetto 'scritto tra le righe') io la sento così, emozionalmente; e, così aggiustata, a me piace di più e mi auguro che di più piaccia a Voi.
Il disegno della tortura é di G. GROSZ, che gli era amico.
L'IMPRIGIONATO
(continua)
(continua)
inviata da Francesco RAUCEA 14/4/2017 - 18:30
Ticking Bomb
[2011-13]
Scritta da Antonina Armato, Timothy James, Adam Schmalholz ed Egbert Nathaniel Dawkins III, in arte Aloe Blacc
Nell'EP “Wake Me Up” e poi nell'album “Lift Your Spirit” (2013)
Propongo questo brano per commentare l'escalation guerrafondaia con cui nel giro di pochi giorni The Donald è riuscito a sfrucugliare sia il vespaio mediorientale che quello nordcoreano a suon di Tomahawk e Mother Of All Bombs (MOAB).
Non penso che Kim Jong-un e Putin siano rimasti più impressionati di tanto dalla prova di forza americana ma adesso inevitabilmente partirà la gara a chi ce l'ha più grosso e più lungo. E quanto a missilozzi e bombacce varie ai due signori di cui sopra non glielo mette in culo nessuno. Parlando anche solo di ordigni convenzionali, se quel cowboy di Trump c'ha la MOAB, quel kazzuto di Putin c'ha il FOAB, il Father Of All Bombs, quattro volte più potente.
Scritta da Antonina Armato, Timothy James, Adam Schmalholz ed Egbert Nathaniel Dawkins III, in arte Aloe Blacc
Nell'EP “Wake Me Up” e poi nell'album “Lift Your Spirit” (2013)
Propongo questo brano per commentare l'escalation guerrafondaia con cui nel giro di pochi giorni The Donald è riuscito a sfrucugliare sia il vespaio mediorientale che quello nordcoreano a suon di Tomahawk e Mother Of All Bombs (MOAB).
Non penso che Kim Jong-un e Putin siano rimasti più impressionati di tanto dalla prova di forza americana ma adesso inevitabilmente partirà la gara a chi ce l'ha più grosso e più lungo. E quanto a missilozzi e bombacce varie ai due signori di cui sopra non glielo mette in culo nessuno. Parlando anche solo di ordigni convenzionali, se quel cowboy di Trump c'ha la MOAB, quel kazzuto di Putin c'ha il FOAB, il Father Of All Bombs, quattro volte più potente.
The whole world sitting on a ticking bomb
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/4/2017 - 09:05
The Grave
Le parole di Don McLean alla notizia della scomparsa di George Michael lo scorso Natale:
I never met George Michael but I wish I had. I would have thanked him for the beautiful performance of my song "The Grave" which he did to protest the invasion of Iraq and the disastrous war which he knew would follow and still continues. The authorities had everybody cowered in the shadows as we hoped for a '60s style protest which never materialized. George Michael was fearless and had a great artist's need to speak the truth even in cowardly times. We should remember what he did. I always will.
Don McLean
Don McLean
Alberta Beccaro - Venezia 13/4/2017 - 15:51
Mark Ronson: The Bike Song
[2010]
Scritta da Dave McCabe, Homer Steinweiss, Naeem Juwan e Victor Axelrod
Nell'album di Mark Ronson intitolato “Record Collection”
Mark Ronson, uno dei più grandi e prolifici produttori musicali degli ultimi 15 anni, ha realizzato questo brano con la collaborazione del cantante Kyle Falconer (della band The View) ed il rapper Spank Rock.
Il videoclip è stato diretto da Warren Fu, uno dei più importanti videomakers musicali degli ultimi tempi.
La canzone è stata utilizzata dall'agenzia dei trasporti di Londra per promuovere la mobilità sostenibile
Propongo questa canzone in vista dell'imminente partenza del Gran Premio della Liberazione di ciclismo su strada, riservato agli atleti under 23, che si tiene a Roma ininterrottamente dal 1946.
Un tempo gli organizzatori del Premio erano soliti accompagnare il vincitore a deporre un mazzo di fiori a Porta San Paolo, simbolo della resistenza... (continua)
Scritta da Dave McCabe, Homer Steinweiss, Naeem Juwan e Victor Axelrod
Nell'album di Mark Ronson intitolato “Record Collection”
Mark Ronson, uno dei più grandi e prolifici produttori musicali degli ultimi 15 anni, ha realizzato questo brano con la collaborazione del cantante Kyle Falconer (della band The View) ed il rapper Spank Rock.
Il videoclip è stato diretto da Warren Fu, uno dei più importanti videomakers musicali degli ultimi tempi.
La canzone è stata utilizzata dall'agenzia dei trasporti di Londra per promuovere la mobilità sostenibile
Propongo questa canzone in vista dell'imminente partenza del Gran Premio della Liberazione di ciclismo su strada, riservato agli atleti under 23, che si tiene a Roma ininterrottamente dal 1946.
Un tempo gli organizzatori del Premio erano soliti accompagnare il vincitore a deporre un mazzo di fiori a Porta San Paolo, simbolo della resistenza... (continua)
I run around town
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/4/2017 - 23:26
Aqualung
Veramente pregevole la traduzione ed interpretazione. Un nome una garanzia
12/4/2017 - 14:24
Zen Circus: Canzone di Natale
Un anno e rotti dopo la rovente polemica con i perfidi Admins qui sopra testimoniata, mi accorgo ora che oltre tutto che il testo della canzone di Natale degli Zen Circus non era nemmeno completo... C'è un bellissimo e determinante dialogo finale tra il protagonista ed il suo pusher maghrebino e poi il brano si chiude con la ripetizione del ritornello:
Bernart Bartleby 11/4/2017 - 22:57
Liberté
Finalmente trovato il video dell'interpretazione di Francesca Solleville dal 45 giri del 1964.
CCG Staff 11/4/2017 - 21:59
Dead Cities of Syria
[2011]
Parole di Carl-Michael Eide, in arte Czral Michael (e altri vari pseudonimi)
Musica dei Virus (Czral Michael, polistrumentista, ed Einar ‘Einz’ Sjursø, batteria), band avant-garde metal norvegese.
Nell'album “The Agent That Shapes the Desert”
La musica di questo brano – e, credo, dell'intera produzione dei Virus, ma non voglio nemmeno provare ad approfondire – è per me inascoltabile e disturbante. Ma, dal punto di vista testuale, la canzone è significativa e, forzandone l'interpretazione, in qualche modo profetica, visto che nel febbraio del 2011, quando uscì l'album in cui è contenuta, in Siria c'era la “primavera araba” che solo alla fine dell'anno si sarebbe trasformata nel lungo inverno/inferno della guerra cui stiamo ancora oggi assistendo...
In ogni caso i Virus si riferiscono qui agli Antichi villaggi della Siria settentrionale, le cosiddette Città Morte, un gruppo consistente... (continua)
Parole di Carl-Michael Eide, in arte Czral Michael (e altri vari pseudonimi)
Musica dei Virus (Czral Michael, polistrumentista, ed Einar ‘Einz’ Sjursø, batteria), band avant-garde metal norvegese.
Nell'album “The Agent That Shapes the Desert”
La musica di questo brano – e, credo, dell'intera produzione dei Virus, ma non voglio nemmeno provare ad approfondire – è per me inascoltabile e disturbante. Ma, dal punto di vista testuale, la canzone è significativa e, forzandone l'interpretazione, in qualche modo profetica, visto che nel febbraio del 2011, quando uscì l'album in cui è contenuta, in Siria c'era la “primavera araba” che solo alla fine dell'anno si sarebbe trasformata nel lungo inverno/inferno della guerra cui stiamo ancora oggi assistendo...
In ogni caso i Virus si riferiscono qui agli Antichi villaggi della Siria settentrionale, le cosiddette Città Morte, un gruppo consistente... (continua)
Dancing on the surface of my eyes
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/4/2017 - 21:17
Oiseau
2016
I Dreamed An Island
I wanted the album to end with a plea. Oiseau, written the day after the 2015 Paris attacks while I was on tour in Tunisia, describes a sleeping man caught in a nightmare of terrorist violence . In it, he hears the hollow thud of bullets, of bombs exploding, of bodies falling. From the darkness of his dream, he calls to a songbird outside his window to wake him from the nightmare. He begs the bird to sing to him, to bring him back to the light, to wake him with song. Music is his only hope.
I Dreamed An Island
I wanted the album to end with a plea. Oiseau, written the day after the 2015 Paris attacks while I was on tour in Tunisia, describes a sleeping man caught in a nightmare of terrorist violence . In it, he hears the hollow thud of bullets, of bombs exploding, of bodies falling. From the darkness of his dream, he calls to a songbird outside his window to wake him from the nightmare. He begs the bird to sing to him, to bring him back to the light, to wake him with song. Music is his only hope.
Oiseau ta mélodie est mon réveil
(continua)
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 16:02
Drone
2016
I Dreamed An Island
"Drone” riconduce l’album all’attualità di un attacco di droni in Siria.
Although I Dreamed An Island is inspired by the lost multi-cultural idyll of 12th century Norman Sicily, I wanted the album to flow, both musically and narratively between the past and the contemporary. Drone, as its title suggests, brings us back to the present day where silent unmanned aircraft have replaced the dagger and sword and the thunder of galloping horses as the new messengers of death, wreaking havoc in the night. The song describes the aftermath of a drone strike in Syria.
I Dreamed An Island
"Drone” riconduce l’album all’attualità di un attacco di droni in Siria.
Although I Dreamed An Island is inspired by the lost multi-cultural idyll of 12th century Norman Sicily, I wanted the album to flow, both musically and narratively between the past and the contemporary. Drone, as its title suggests, brings us back to the present day where silent unmanned aircraft have replaced the dagger and sword and the thunder of galloping horses as the new messengers of death, wreaking havoc in the night. The song describes the aftermath of a drone strike in Syria.
I saw my town disappear in smoke
(continua)
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 15:58
Percorsi:
Droni di merda
Bring Down the Wall
2016
I Dreamed An Island
lyrics in Salentino by Mauro Durante
More and more walls are going up around the world. Whether it’s Donald Trump’s idea for a great wall of Mexico or the Calais fence, stories of structures or barriers that separate one people from another fill the airwaves and screens of the world’s daily news. On my Island utopia, child-like as it may be, the walls would all come down.
I Dreamed An Island
lyrics in Salentino by Mauro Durante
More and more walls are going up around the world. Whether it’s Donald Trump’s idea for a great wall of Mexico or the Calais fence, stories of structures or barriers that separate one people from another fill the airwaves and screens of the world’s daily news. On my Island utopia, child-like as it may be, the walls would all come down.
Bring down the wall break it stone by stone
(continua)
(continua)
inviata da dq82 11/4/2017 - 15:53
To Britain
anonimo
[1777]
Canzone di anonimo partigiano americano pubblicata sul “The Craftsman; or Say's Weekly Journal” nel pieno della Rivoluzione.
Certo, si tratta di una canzone di propaganda pro ribelli, ma non così fortemente anti britannica, piuttosto un appello per il riconoscimento dell'indipendenza, la fine della guerra fratricida e la pace che sola può garantire la prosperità.
“During the Revolutionary period, music was spread primarily through the print media; therefore, it was tightly controlled by the social elites of the time. Songs were written by well-educated individuals whereas common folk, the ones most affected by war and thus the ones most likely to argue for peace, didn’t have a public voice. Thus, the vast majority of protest songs from this era followed a propaganda-like style.
This perspective is epitomized by tunes like “To Britain,” a song originally published in The Craftsman’s... (continua)
Canzone di anonimo partigiano americano pubblicata sul “The Craftsman; or Say's Weekly Journal” nel pieno della Rivoluzione.
Certo, si tratta di una canzone di propaganda pro ribelli, ma non così fortemente anti britannica, piuttosto un appello per il riconoscimento dell'indipendenza, la fine della guerra fratricida e la pace che sola può garantire la prosperità.
“During the Revolutionary period, music was spread primarily through the print media; therefore, it was tightly controlled by the social elites of the time. Songs were written by well-educated individuals whereas common folk, the ones most affected by war and thus the ones most likely to argue for peace, didn’t have a public voice. Thus, the vast majority of protest songs from this era followed a propaganda-like style.
This perspective is epitomized by tunes like “To Britain,” a song originally published in The Craftsman’s... (continua)
Blush Britain! Blush at thy inglorious war,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/4/2017 - 13:57
India
Chanson italienne – India – Le Orme (Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra) – 1974
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (continua)
Ah, Lucien l’âne mon ami, je m’en vais te raconter une histoire véritable qui illustre on ne peut mieux la canzone « India » – « INDE » et qui dit aussi pourquoi j’ai pris cette peine d’en faire une version en langue française. Elle concerne, comme on l’oublie aisément, principalement, deux pays qui à eux seuls représentent à peu près un tiers de la population de la planète et si on y ajoute le troisième intervenant, on se rapproche encore de la moitié des humains. C’est dire si elle a de l’importance et de la gravité et singulièrement, dans le cas d’un conflit entre eux. On va voir que ce conflit a été éloigné par la possession de l’arme de dissuasion la plus forte : la bombe atomique. Cependant, de ce côté-ci du monde, on a fortement tendance à négliger cette partie du monde et l’histoire qui la concerne... (continua)
INDE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/4/2017 - 10:37
I matri
testo : Jaka
musica : Jaka / Princevibe / Fede k 9
Album: Forza originaria (2011)
musica : Jaka / Princevibe / Fede k 9
Album: Forza originaria (2011)
le madri piangono per i figli che scelgono la strada della malavita
(continua)
(continua)
10/4/2017 - 20:39
Percorsi:
Mafia e mafie
The Spirit of Mother Jones
2010
Abocurragh
Words and Music by Andy Irvine
Mary Harris “Mother” Jones (1837 – 30 November 1930) was an Irish-born American schoolteacher and dressmaker who became a prominent labor and community organizer. She helped coordinate major strikes and cofounded the Industrial Workers of the World.
Jones worked as a teacher and dressmaker, but after her husband and four children all died of yellow fever in 1867 and her dress shop was destroyed in the Great Chicago Fire of 1871, she began working as an organizer for the Knights of Labor and the United Mine Workers union. From 1897, at about 60 years of age, she was known as Mother Jones. In 1902 she was called “the most dangerous woman in America” for her success in organizing mine workers and their families against the mine owners. In 1903, to protest the lax enforcement of the child labor laws in the Pennsylvania mines and silk mills, she organized a children’s march from Philadelphia to the home of President Theodore Roosevelt in New York.
Abocurragh
Words and Music by Andy Irvine
Mary Harris “Mother” Jones (1837 – 30 November 1930) was an Irish-born American schoolteacher and dressmaker who became a prominent labor and community organizer. She helped coordinate major strikes and cofounded the Industrial Workers of the World.
Jones worked as a teacher and dressmaker, but after her husband and four children all died of yellow fever in 1867 and her dress shop was destroyed in the Great Chicago Fire of 1871, she began working as an organizer for the Knights of Labor and the United Mine Workers union. From 1897, at about 60 years of age, she was known as Mother Jones. In 1902 she was called “the most dangerous woman in America” for her success in organizing mine workers and their families against the mine owners. In 1903, to protest the lax enforcement of the child labor laws in the Pennsylvania mines and silk mills, she organized a children’s march from Philadelphia to the home of President Theodore Roosevelt in New York.
Mother Jones is dead and gone she could no longer stay
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/4/2017 - 15:53
Tom Mooney Is Free
1967
Hard Hitting Songs For Hard Hit People, 2012 - Guthrie, Lomax, & Seeger
Thomas Joseph "Tom" Mooney (December 8, 1882 – March 6, 1942) was an American political activist and labor leader, who was convicted with Warren K. Billings of the San Francisco Preparedness Day Bombing of 1916. Believed by many to have been wrongly convicted of a crime he did not commit, Mooney served 22 years in prison before finally being pardoned in 1939.
Hard Hitting Songs For Hard Hit People, 2012 - Guthrie, Lomax, & Seeger
Thomas Joseph "Tom" Mooney (December 8, 1882 – March 6, 1942) was an American political activist and labor leader, who was convicted with Warren K. Billings of the San Francisco Preparedness Day Bombing of 1916. Believed by many to have been wrongly convicted of a crime he did not commit, Mooney served 22 years in prison before finally being pardoned in 1939.
Mister Tom Mooney is free!
(continua)
(continua)
inviata da dq82 10/4/2017 - 15:37
Hemmige
La rr palatale, diffusa soprattutto in Argentina e Cile, ma anche nel resto dell'area Andina, viene dal sostrato delle lingue precolombiane, in questo caso, dal Quechua.
Un fonema simile c'è anche nello spagnolo parlato in Messico (non so se anche in altri paesi del Centro America), per la doppia erre, per "tr" (es "adentro", e qui veramente sembra di essere dalle parti del siciliano!!!) e anche nella r finale.
Chiaro che non tutti pronunciano così; una Colombiana una volta mi disse che era caratteristico di un linguaggio popolare, per non dire basso, ma non mi fido molto: prima di tutto l'ho sentito anche in scrittori e musicisti, e poi la signorina era la stessa che, al mio commento ammirato sull'avvenenza del capitano della nazionale colombiana (Mario Yepes), aveva risposto con una smorfia e un "Sì, ma... Troppo Indio..."
Un fonema simile c'è anche nello spagnolo parlato in Messico (non so se anche in altri paesi del Centro America), per la doppia erre, per "tr" (es "adentro", e qui veramente sembra di essere dalle parti del siciliano!!!) e anche nella r finale.
Chiaro che non tutti pronunciano così; una Colombiana una volta mi disse che era caratteristico di un linguaggio popolare, per non dire basso, ma non mi fido molto: prima di tutto l'ho sentito anche in scrittori e musicisti, e poi la signorina era la stessa che, al mio commento ammirato sull'avvenenza del capitano della nazionale colombiana (Mario Yepes), aveva risposto con una smorfia e un "Sì, ma... Troppo Indio..."
Maria Cristina 10/4/2017 - 14:53
Mother's Pride
George Michael ha eseguito questa canzone dal vivo solo nel "Cover To Cover" tour del 1991 (un tour dedicato, come lascia intendere il nome, soprattutto all'esecuzione di cover di altri artisti intervallate da poche canzoni di Michael). Questo è l'audio di una performance statunitense - di cui esiste anche un bootleg video ma la qualità delle immagini è meno che amatoriale) - in cui la reazione del pubblico lascia piacevolmente sorpresi, visti il tema e l'atmosfera del brano.
Alberta Beccaro - Venezia 10/4/2017 - 14:14
Take It Back
(1967)
da Disraeli Gears, secondo album della celebre blues band inglese.
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Un classico blues dall'album dei Cream che contiene il loro maggiore successo, Sunshine Of Your Love. La canzone è ispirata alle immagini degli studenti statunitensi che bruciavano le cartoline di leva durante la guerra in Vietnam.
da Disraeli Gears, secondo album della celebre blues band inglese.
Parole di Pete Brown
Musica di Jack Bruce
Un classico blues dall'album dei Cream che contiene il loro maggiore successo, Sunshine Of Your Love. La canzone è ispirata alle immagini degli studenti statunitensi che bruciavano le cartoline di leva durante la guerra in Vietnam.
Take it back, take it back, take that thing right out of here.
(continua)
(continua)
9/4/2017 - 22:08
Maria
(1969)
Album: Here We Are Again
Album: Here We Are Again
Maria, I'm growing so tired of fighting this war,
(continua)
(continua)
9/4/2017 - 21:55
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Vietato morire
[2017]
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.
Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)
Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Parole e musica di Ermal Meta
Canzone presentata all'ultima edizione del Festival di Sanremo e uscita come singolo estratto dall'omonimo album.
Traccia d'apertura dell'album, il brano funge da seguito per il singolo “Lettera a mio padre” del 2014, nel quale Meta descriveva il rapporto conflittuale con una figura paterna violenta. In questo testo viene invece trattato il tema più generale della violenza domestica.
Il brano è di speranza ed è dedicato alla madre, che trovò il coraggio di lasciare il marito e successivamente di trasferirsi con i tre figli in Italia, lasciandosi il passato alle spalle.” (it.wikipedia)
Abbiamo già incontrato Ermal Meta su queste pagine come autore di 28-03-1997 del gruppo la Fame di Camilla, una canzone sulla strage della Katër i Radës, la nave carica di profughi albanesi che il 28 marzo di 20 anni fa venne speronata ed affondata da un'unità della marina militare italiana.
Ricordo quegli occhi pieni di vita
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/4/2017 - 21:07
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