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Shaking the Tree

Shaking the Tree
(1989)
con Youssou N'Dour

Originariamente apparsa sull'album di Youssou N'Dour e poi in una nuova versione nella raccolta di Peter Gabriel "Shaking the Tree" del 1990, una bella canzone sui diritti delle donne e sulla necessità della lotta per l'emancipazione femminile, in Africa e nel mondo.
Souma Yergon, Sou Nou Yergon, We are shakin' the tree
(continua)
8/3/2017 - 23:53
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Modlitwa o wschodzie słońca

Modlitwa o wschodzie słońca
[1981]
Parole di Natan Tenenbaum
Musica di Przemysław Gintrowski
Il primo brano dell'album "Muzeum"(Museo) del trio Gintrowski, Kaczmarski, Łapiński
Da http://tujek.linuxpl.info/tworczosc/wi...


Każdy Twój wyrok przyjmę twardy
(continua)
inviata da Free Krzyś 8/3/2017 - 21:37
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Kto dziś największy w Polsce skurwysyn?

Kto dziś największy w Polsce skurwysyn?
[1968]
Parole di Natan Tenenbaum
Musica tradizionale (anonimo)
Ripreso da YT

Nell'anniversario del Marzo Polacco 1968

The Polish 1968 political crisis, also known in Poland as March 1968 or March events (Polish: Marzec 1968; wydarzenia, wypadki marcowe), pertains to a major student and intellectual protest action against the government of the Polish People's Republic. The crisis resulted in the suppression of student strikes by security forces in all major academic centres across the country and the subsequent repression of the Polish dissident movement. It was also accompanied by a mass emigration following an antisemitic (internally branded "anti-Zionist" at the time) campaign waged by the minister of internal affairs, General Mieczysław Moczar, with the approval of First Secretary Władysław Gomułka of the Polish United Workers' Party. The protests coincided with the events of the... (continua)
Kłócą się w Kłaju, kłócą w Warszawie
(continua)
inviata da Krzysiek 8/3/2017 - 20:36
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Erupt and Matter

Erupt and Matter
[2016]
Scritta da Richard Melville Hall, in arte Moby
Nell'album intitolato “These Systems Are Failing”, con The Void Pacific Choir (Mindy Jones, Julie Mintz, Jonathan e Joel Nesvadba, Jamie Drake e Lauren Tyler Scott)

“These systems are failing” è un bel calcio nel culo. Un calcio in culo sferrato con forza. Un calcio in culo sferrato con rabbia. E’ un album da ascoltarsi preferibilmente ad alto volume, senza tregua. Moby & the Void Pacific Choir hanno espresso in questo disco il loro punto di vista che è uno e uno solo: il nostro sistema ha fallito.
(dalla recensione di Paolo Panzeri su Rockol)
Step out of the dancehall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/3/2017 - 15:58
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Anima latina

Anima latina
[1974]
Scritta da Giulio Rapetti Mogol e Lucio Battisti
Title track del nono album in studio di Battisti

Per me, un CAPOLAVORO!, nel testo e nella musica

« Questo mio ultimo LP, 'Anima Latina', è per me un'operazione culturale, quasi un esperimento, e tale dovrà restare »
(Lucio Battisti in un'intervista a Renato Marengo, su Ciao 2001, 1º dicembre 1974)
Scende ruzzolando
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/3/2017 - 11:00
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Vietnam Veterano

Vietnam Veterano
Album: California Corazón (1983)

Una canzone dedicata ai chicanos, gli statunitensi di origine messicana che hanno combattuto nella guerra del Vietnam. Al pari dei neri, los chicanos sono stati mandati a morire in guerra ma hanno continuato ad essere discriminati, sia all'interno dell'esercito che nel loro paese.


An emotional musical saga, "Vietnam Veterano" portrays the feelings that Chicano communities experienced during the Vietnam War. In the song, Al Reyes, a musician and an award-winning journalist, reveals some of the tensions caused by the war; however, it is the interview excerpts (with veteran David Rodriguez) woven into the composition that illuminate the hard-to-understand feelings soldiers and protesters of the war were having. Combat soundscapes, added to the musical and narrative sections, intensify the affect of the track, complementing Reyes' plaintive vocals.

(liner notes from Rolas de Aztlán: Songs of the Chicano Movement, Smithsonian Folkways)
You found yourself on a beach in Da Nang
(continua)
7/3/2017 - 22:23
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E forse un giorno

E forse un giorno
[2015]
Parole e musica di Carmen Consoli
Nell'album “L'abitudine di tornare”
Per quanto tempo dovrò
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/3/2017 - 20:06
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Sventola bandiera rossa

Sventola bandiera rossa
[1921?]
Ne “I canti di Spartaco ed altri celebri inni sociali”, Roma, Mondini, 1944
Ascoltabile in “Sventolerai lassù. Antologia della canzone comunista in Italia 2”, Milano, I dischi del Sole, Ds 1078-80, aprile 1977 (ma forse si tratta di una ristampa di un disco degli anni 60).
La trovo anche interpretata dal Coro della Bassa Romagna nel CD allegato al volume intitolato “Noi siam le canterine antifasciste. I canti delle mondine di Lavezzola”, a cura di Cristina Ghirardini, pubblicato nel 2012. Originariamente nell'LP “Unità e lotta. Lotta e unità”, pubblicato negli anni 70.

"All'inizio del 1920 mi trovo a Torino e qui i compagni annunciarono sull' 'Avanti!' e con manifesti murali, che sul palcoscenico del teatro della Casa del Popolo, Spartacus Picenus avrebbe intonato le sue canzoni in una festa a beneficio dei Mutilati della Lega Proletaria. Non potevo rifiutarmi, sebbene fossi... (continua)
T'amo con tutto il cuore
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/3/2017 - 14:13
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E-tal ar groaz

E-tal ar groaz
[1976]
Musica, recitazione e canto di Alan Stivell
Poesia di Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis

Musique, récitation et chant d'Alan Stivell
Poème de Yann Sohier (1933/35)
Album: Trema'n inis

Sonerezh, dibunadur ha kan: Alan Stivell
Barzhoneg Yann Sohier [1933/35]
Album: Trema'n inis

Si dice che E-tal ar groaz, messa in musica, recitata e cantata da Alan Stivell nel 1976, sia stata l'unica poesia scritta in bretone da Yann Sohier. Nato il 10 settembre 1901 a Loudéac, Yann Sohier morì il 21 marzo 1935 a Plourivo per una una broncopolmonite fulminante, all'età di soli 34 anni. Come parecchi altri militanti bretoni, Yann Sohier era un insegnante elementare.

Figlio di un gendarme a cavallo, Yann Sohier (all'anagrafe francese: Jean Lucien Léon Marie Sohier) visse l'infanzia e l'adolescenza in varie località bretoni (il padre, lasciata la gendarmeria, si era impiegato come esattore... (continua)
E-tal ar groaz
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 7/3/2017 - 13:29
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Cesare Basile: Cincu pammi

Cesare Basile: Cincu pammi
[2017]
Cesare Basile
Album: U fujutu su nesci chi fa?

Cincu Pammi, cinque palmi.
Tanto misura il bastone siciliano, scelto con cura fra le piante selvatiche dell’isola, in particolari periodi dell’anno, indurito e modellato con il fuoco.
Il maestro Alfio Di Bella danza e fa volteggiare il bastone, disegna mulinelli nell’aria ed esplode in affondi diretti e potenti. I suoi movimenti sembrano racchiudere l’essenza di queste terre, un’elegante e armoniosa compostezza contrapposta al caos e all’imprevedibilità della sorte.
Sono i movimenti della “paranza rutata”, antica tecnica di combattimento vernacolare, nata nel mondo agro-pastorale del 1300 e sopravvissuta a una lunga clandestinità.
Sono anche i movimenti di una vita, il continuo tendere a una perfezione impossibile, passo dopo passo, nell’attesa del momento opportuno.

A scola è longa quantu è longu u vastuni
Cu cogghi u fruttu prima do so tempu cogghi amarizza
Camina comu na tartaruga
Sauta comu na buffa
Fonte
Mi fici 'n lignu
(continua)
inviata da adriana 7/3/2017 - 08:30
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Lijatura

Lijatura
[2017]

Album: U fujutu su nesci chi fa?

Della sua nuova fatica discografica, Basile scrive:
 
"Questa è la storia della Dannata, la città in cui per sortilegio gli offesi sono grati a chi li offende. La storia della tromba d'aria che viene a distruggerla, la storia che si racconta quando una donna si fa scuro e tempesta per giustizia o per vendetta. La vigilia, la sorte improvvisa, i passi di un bastone che ruota nella quiete, il gioco dell'oca della rivolta, il fuoco della sconfitto deriso e beffato financo dal demonio. È storia narrata agli angoli delle piazze della voce consumata di un vecchio cuntista. Ed è la paura, il nostro insoddisfatto bisogno di consolazione".
Ci vinni na bella pinsata
(continua)
inviata da adriana 7/3/2017 - 08:01
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Non vogliamo più la guerra

Non vogliamo più la guerra
Canto del secondo dopoguerra, registrato negli anni 70 da un coro di mondine di Lavezzola, frazione di Conselice, Ravenna.
Nel volume con CD intitolato “Noi siam le canterine antifasciste. I canti delle mondine di Lavezzola”, a cura di Cristina Ghirardini, pubblicato nel 2012.

Il volume è stato realizzato nell’ambito delle attività del Centro per il dialetto romagnolo della Fondazione Casa di Oriani e ripercorre le attività del coro delle mondine di Lavezzola – che preferiva farsi chiamare Coro della Bassa Romagna - e i suoi legami con la Federbraccianti, il Partito Comunista e il mondo cooperativo, che lo hanno portato a cantare anche nella ex Jugoslavia, nell’URSS e in Germania.

Il CD allegato al volume ripropone i canti delle mondariso, alcuni dei quali furono registrati in un LP intitolato “Unità e lotta. Lotta e unità” prodotto negli anni Settanta proprio a cura della Fedrbraccianti CGIL. I brani sono stati digitalizzati nel laboratorio musicale del Dipartimento Beni Culturali dell'Università di Bologna.
Non vogliamo più la guerra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2017 - 22:36
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Vota Cthulhu!

Vota Cthulhu!
[2015]
Parole di Helios Pu (ovvero Porz, frontman della band)
Musica di Lanzoni (Simone, ovvero Mort)
Da “Swinesong”, l'ultimo – proprio l'ultimo – album della band folk black metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)

Copio e incollo dal booklet dell'album dei Malnàtt:
“L’Ordine Mistico Musicale di Malnàtt è stato fondato il 31 ottobre 1999 in una birreria di Monaco. O forse era una pizzeria di San Giovanni in Persiceto in provincia di Bologna. Non è importante. Il mondo è una palla di fango, che a una pozzanghera venga dato il nome di Monaco, Bologna, Oslo o Göteborg è assolutamente indifferente. Tutte le città sono identiche: gli stessi negozi, le stesse facce alienate, le stesse religioni con regole assurde, gli stessi format televisivi per rendere più stupida la gente...

A noi fanno schifo tutte le band che cantano in inglese. Anche quelle... (continua)
Ritorno alla terra, autarchia, orto e campo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2017 - 20:53
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Piramide

Piramide
[2015]
Parole di Helios Pu (ovvero Porz, fontman della band) e Magoni (Marcello, ossia Gumira)
Musica di Lanzoni (Simone, ovvero Mort)
Da “Swinesong”, l'ultimo – proprio l'ultimo – album della band folk black metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)

Copio e incollo dal booklet dell'album dei Malnàtt:
“Malnàtt da sempre è un gruppo apolitico. La band non promuove né ideali né partiti né movimenti politici neppure sotto il pagamento di cospicue somme di denaro.
Malnàtt è contro tutto e contro tutti, sempre.
Però se credi di essere nazifascista o se hai mai votato un partito che promuovesse qualsiasi forma di nazismo, fascismo, capitalismo, neoliberismo o neomercantilismo, sappi che ci fai schifo ci fa schifo pensare che un album di Malnàtt si trovi in casa tua.
Ti preghiamo di buttare via tutti i nostri cd o di regalarli a qualcuno di più intelligente... (continua)
Arrivano i mostri della propaganda
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2017 - 20:26
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Abd el-Salam

Abd el-Salam
[2017]
Parole e musica di Alessio Lega
Lyrics and music by Alessio Lega
Paroles et musique d'Alessio Lega

Va bene anche allearsi con la morte
di Riccardo Venturi.

Abd el-Salām el-Danaf, 53 anni, egiziano, padre di cinque figli, operaio; ma un operaio che, in Egitto, insegnava. Faceva il professore.

Piacenza. La città di Piacenza è uno dei principali poli della logistica in Italia; la logistica (termine di precisa derivazione militare) è quella cosa per la quale io, tu, tutti noi -ad esempio- ci riempiamo il frigorifero, la casa o l'azienda di prodotti. Le merci sono sì prodotte con sfruttamenti vari, ma poi qualcuno le deve pure portare a destinazione, trasferendo così quegli sfruttamenti vari dalla produzione alla distribuzione. Quando si entra nel bel supermercato, ipermercato, centro commerciale così ben fornito, lo si fa a partire dalle otto di mattina; nessuno ci va alle tre... (continua)
Va bene anche allearsi con la morte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/3/2017 - 10:58
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Don Matteo

Don Matteo
[2012]
Parole di Pu
Musica di Malnàtt
Nell'album “Principia Discordia” della band folk black metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)

Ancora in questi giorni siamo costretti a leggere di vecchie e nuove atrocità praticate da rappresentanti della Chiesa cattolica.

Nelle scorse settimane a Tuam, contea di Galway, nella verde Irlanda, è stata ritrovata una fossa comune con i resti di circa 800 bambini, da pochi mesi fino a tre anni di età. L'agghiacciante sepoltura si trova in una proprietà che fino ai primi anni 60 ospitò una “Casa Magdalene”, o “Casa del Buon Soccorso”, una delle tante istituzioni religiose che nella cattolicissima Irlanda si sono “prese cura” in passato delle ragazze madri (rese spesso madri giovani e sole dalla violenza dei maschi e dall'abbandono da parte di famiglie e comunità) e dei loro bambini. Quello di Tuam è stato un vero... (continua)
Il mio orecchio è quello di Dio,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2017 - 10:42
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Sleipnir, il progresso

Sleipnir, il progresso
[2015]
Parole di Pu
Musica di Lanzoni
Da “Swinesong”, l'ultimo – proprio l'ultimo – album della band folk black metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)

Nella mitologia norrena Sleipnir è il cavallo di Óðinn. Il significato del suo nome è "colui che scivola rapidamente", anche grazie al fatto che h ben otto zampe... Una canzone che mi riporta ad un mio contributo recente, Torino è la mia città: anche qui sempre più spesso il cielo ha degli splendidi colori rosso, verde ed arancione...

Copio e incollo dal booklet dell'album dei Malnàtt:
“Malnàtt da sempre è un gruppo apolitico. La band non promuove né ideali né partiti né movimenti politici neppure sotto il pagamento di cospicue somme di denaro.
Malnàtt è contro tutto e contro tutti, sempre.
Però se credi di essere nazifascista o se hai mai votato un partito che promuovesse qualsiasi forma di... (continua)
Inneggiamo al movimento, la macchina è la divinità
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/3/2017 - 09:48
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Who Shot Ya?

Who Shot Ya?
(2016)
Cover di un celebre brano del rapper Notorious B.I.G. del 1994

Nel 2016 i Living Colour sono tornati con una interpretazione di un vecchio brano di Notorious B.I.G., generalmente interpretato in riferimento alla faida tra rapper della West Coast e della East Coast in cui furono uccisi sia il rivale Tupac Shakur che lo steosso Notorious B.I.G.

Nella versione dei Living Colour la canzone diventa una denuncia contro le violenze della polizia contro la comunità afro-americana,
[Intro: ?]
(continua)
5/3/2017 - 23:34
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La lancetta di Longino

La lancetta di Longino
[2015]
Parole di Pu
Musica di Lanzoni
Da “Swinesong”, l'ultimo – proprio l'ultimo – album della band folk black metal bolognese (da non confondersi con gli omonimi fascisti skinhead di Milano)

Copio e incollo dal booklet dell'album:

“Malnàtt da sempre è un gruppo apolitico. La band non promuove né ideali né partiti né movimenti politici neppure sotto il pagamento di cospicue somme di denaro.
Malnàtt è contro tutto e contro tutti, sempre.
Però se credi di essere nazifascista o se hai mai votato un partito che promuovesse qualsiasi forma di nazismo, fascismo, capitalismo, neoliberismo o neomercantilismo, sappi che ci fai schifo ci fa schifo pensare che un album di Malnàtt si trovi in casa tua.
Ti preghiamo di buttare via tutti i nostri cd o di regalarli a qualcuno di più intelligente di te.
Nel caso decidessi di buttarli: il jewel box va nel bidone della plastica, il booklet in quello della carta mentre il cd va portato in un’oasi ecologica poiché di difficile smaltimento.”
Sangue e Merda e nessuna medaglia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2017 - 20:55

La guerra di Berto

La guerra di Berto
[1916?]
Parole e musica di Berto Bernardini (?) e di alcuni suoi commilitoni, mentre combattevano nella Grande Guerra.
Berto era cugino di Maria Bernardini, informatrice di questo testo, e come lei originario di Pavana, frazione di Sambuca, sull'appennino pistoiese.
Testo e commento di Francesco Guccini trovati sulla rivista Il Cantastorie dell'agosto/novembre 1968.

« La guerra di Berto » fa parte di una serie di canti registrati la scorsa estate a Pavana, Pistoia; Pavana è un paese dell’Appennino tosco-emiliano, in posizione particolare nella valle del Limentra. Posto a circa trenta chilometri da Pistoia, si trova invece circondato da località bolognesi, e Porretta Terme, il primo centro di una certa importanza che si incontra, è a soli quattro chilometri. Le tradizioni popolari mostrano quindi spesso elementi di fusione tosco-emiliana, caratteristica riscontrabile specialmente nel dialetto.
Il... (continua)
Benché sia un po’ confusa la mia mente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/3/2017 - 14:54
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Nexşe Mîrzo

Nexşe Mîrzo
[1997]
Nell'album intitolato “Dergüş”
Poi nella colonna sonora del documentario “La espalda del mundo”, diretto nel 2000 dal regista peruviano Javier Corcuera Andrino. Uno dei tre episodi del film è dedicato a Leyla Zana, scrittrice e parlamentare turca di etnia curda, più volte incarcerata dal governo di Ankara.
Kanya jorê cot kanî ne
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/3/2017 - 23:23
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Immobili

Immobili
(2017)
dal nuovo album di Angela Baraldi, Tornano sempre
con Giorgio Canali, Vittoria Burattini (batterista dei Massimo Volume), Stewie Dalcol (Frigidaire Tango)
in questa canzone al basso Gianni Maroccolo

Lo scorrere continuo nella storia di vite spezzate e ammutolite dall’eterno conflitto che nessun progresso è riuscito a fermare: la guerra.
rockit
Erano anime in fila anime
(continua)
4/3/2017 - 20:05
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Sabato

Sabato
dal disco "Domenica" (2014)

La voce è tratta dal documentario D'amore si vive diretto dal regista Silvano Agosti composto di interviste raccolte a Parma nei primi anni '80.

In questo spezzone Franck, un bambino di nove anni, descrive le prime esperienze sentimentali e sessuali e commenta l'atteggiamento degli adulti.
- Eh. Mi spiego con le mie parole
(continua)
4/3/2017 - 18:12
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Primo Levi: Nulla rimane della scolara di Hiroshima

Primo Levi: Nulla rimane della scolara di Hiroshima
Chanson italienne – Nulla rimane della scolara di Hiroshima – Primo Levi – 1978


À Hiroshima, Japon, où tomba la première bombe atomique, il existe un Parc de la Paix, dans lequel on a bâti un monument aux enfants. Voici ce qu’en dit le site qui y est consacré :
« Le Monument des Enfants est dédiée à Sadako Sasaki, fillette de 2 ans lors de l’explosion de la bombe, qui vivait alors à deux kilomètres de l’épicentre.
Alors que la plupart de ses voisins furent tués ou blessés, Sadako sembla être épargnée. Aucune blessure… visible.
Jusqu’en 1954, ce fut une petite fille comme les autres.
Bonne élève, enfance sans problème. Tout allait bien. Elle faisait même de la compétition de course à pied.
Mais, en 1954 tout bascula.
Après une course, elle fut prise de vertiges. On crut à une fatigue passagère.
Mais les vertiges se multiplièrent. Emmenée à l’hôpital de la Croix Rouge on diagnostiqua une... (continua)
RIEN NE RESTE DE L’ÉCOLIÈRE D’HIROSHIMA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2017 - 21:16
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Menez Daou

Menez Daou
dq82 e Riccardo, lo sapevate che Loran ha vissuto per ben tredici anni in una comunità alternativa in Italia? Si è stabilito nel Finistère all'inizio degli anni duemila autodefinendosi "futuro rifugiato politico in una regione in resistenza". Sarà forse anche per questo che Bella Ciao fu cantata mescolando bretone, francese e italiano: certo che unita alla melodia di Kan Bale An ARB di Glenmor suonata da bombarda e biniou, a mo' di inno anarco-punk, mentre l'anziana Louise Ebrel seduta li vicino, li stava ad ascoltare prima di cantare Dans Gwadek in omaggio a sua madre e alle sue care, famose ziette, les Soeurs Goadec, mi fa comunque un certo effetto...
Flavio Poltronieri 2/3/2017 - 21:09
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I didn't raise my boy to be a soldier

I didn't raise my boy to be a soldier
Inserito anche il testo in ebraico e in arabo.
CCG Staff 2/3/2017 - 19:22
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C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones

C'era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones
Gianluca Spirito e i Ned Ludd tutti hanno ormai stretto una grande amicizia e una collaborazione artistica con i Gang. Negli ultimi anni avranno suonato insieme più di una decina di volte; Gianluca è stato anche in tour coi Gang. Domenica scorsa in occasione della presentazione del nuovo album dei Gang, Gianluca ha presentato la sua "Calibro 77". La prima canzone che ha presentato è questa.

dq82 2/3/2017 - 09:30
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
Bellissima!!!!!!!
Corroborante!!!!
Piena!!
Corposa!!!!
Maria teresa 1/3/2017 - 21:06

Les Ambassadrices

Les Ambassadrices

Le Rêve oublié


Après le Rêve de Guillaume, premier tome des Histoires d’Allemagne, le second tome intitulé : Le Rêve de Weimar, le troisième intitulé Le Rêve d’Adolf, voici un autre livre de Marco Valdo M.I. : il s’intitule le Rêve oublié et couvre les années 1946 à 1963, les années où une Allemagne, toujours sous le choc du Millénaire avorté, divisée et désillusionnée essaye de se réconcilier avec le monde. Une période difficile qui commence dans les ruines et la honte et qui finit dans les confortables habitudes retrouvées des uns et les premières révoltes des générations d’après.

Ce qu’il faut absolument dire ici, ce qui mérite d’être dit et souligné ici, c’est que sans les Chansons contre la Guerre (CCG), cette édition papier n’aurait sans doute jamais existé puisque toutes les chansons et tous les textes (ou presque) qui y figurent viennent en droite ligne des C.C.G. Ils y ont été... (continua)
Marco Valdo M.I. 1/3/2017 - 19:06
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Corazón maldito

Corazón maldito
non so lo spagnolo ma ho imparato a memoria questa canzone tanti anni fa accompagnandomi con la chitarra. ho sempre pensato che "tu me desvelas" fosse riferito alla "carabela" e quindi fosse una sorta di"come la caravella nella tempesta tu mi strappi le vele" e contemporaneamente "mi svegli. Puó essere?
1/3/2017 - 12:11

Die Dummheit

Die Dummheit
Chanson allemande – Die Dummheit – Erika Mann – 1934

Poème d’Erika et Klaus Mann
Musique de Magnus Henning (1904-1995), compositeur et pianiste bavarois
Dans le spectacle de cabaret intitulé « Die Pfeffermühle », « le Moulin à poivre », imaginé par Erika et Klaus Mann, avec la collaboration de Walter Mehring et de Wolfgang Koeppen, et interprété par la même Erika, son amie Therese Giehse et d’autres acteurs et de danseurs (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang et Igor Pahlen.)



Zurich, 1er janvier 1934. C’est le premier anniversaire du « Moulin à Poivre ». La famille Mann a fui l'année précédente l’Allemagne et Erika rencontre un succès avec son Kabarett anti-nazi en tournée en Europe … Le rideau s’ouvre et voici Erika qui introduit le spectacle en chantant la chanson Kälte – FROID. Puis apparaît sur scène Thérèse Giehse, debout sur un piédestal, un bras levé comme certaines statues... (continua)
LA BÊTISE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/2/2017 - 22:17
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Hañvezh ar bonedoù ruz

Hañvezh ar bonedoù ruz
Anche "Gwerz Goulven Salaun" dal cd "Portraits" descrive la rivolta dei “berretti rossi”, che iniziata con questo rintocco di campane, alla fine costò la vita a 30.000 Bretoni.
Flavio Poltronieri 28/2/2017 - 19:45
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Prince qu'en mains tenez

Prince qu'en mains tenez
Il titolo del disco è l'enfatico recitato posto a conclusione del medesimo con accompagnamento musicale dei Tri Yann è opera dello scrittore nantese Morvan Lebesque. Trattasi di un piccolo estratto da pagina 18 (qui sotto tradotto in italiano) del libro "Comment Peut-On Etre Breton?" pubblicato sei anni prima, nel 1970 e sottotitolato "Essai sur la démocratie française". Qui il giornalista-scrittore si interroga sull'esistenza di una reale democrazia francese nel momento in cui non vengono rispettate e addirittura sono oppresse culturalmente le minoranze e auspica un'Europa che raggruppi i veri popoli che la costituiscono. Vengono rievocati dapprima la vergogna e in seguito l'onore di essere bretoni. I Tri Yann hanno fatto di questo testo un po' il loro manifesto. Vorrei ricordare che Nantes (Naoned) si trova nel dipartimento della Loira Atlantica, non nella Bretagna geografica, bensì in... (continua)
Flavio Poltronieri 28/2/2017 - 19:23
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Dans l'cul (Chant national des evadés de guerre)‎

Dans l'cul (Chant national des evadés de guerre)‎
super ! J'aimerais bien la chanter pour certains aujourd'hui.....
28/2/2017 - 17:46
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Pierre de Grenoble

Pierre de Grenoble
la canzone è interpretata nel 2014 anche dal gruppo Sourdeline ‎nel cd in edizione limitata "Sourdeline & Friends"
Etichetta:
Reverb Worship ‎– RW 261
Flavio Poltronieri 28/2/2017 - 04:20
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Run and Hide

Run and Hide
Questa canzone vuol essere una canzone contro ogni tipo di guerra, anche se è stata immaginata nei panni di un iracheno costretto ad affrontare ogni giorno della sua vita pericoli tremendi. Volendo trasportarla ai giorni nostri, potrebbe essere immaginata nei panni di un siriano. Sconfiggere la guerra sarebbe la vittoria più grande dell'umanità.
Alessandro 27/2/2017 - 19:37
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La casa in riva al mare

La casa in riva al mare
Un tuffo di struggente nostalgia - per me - nel passato, con una dolcissima Fiorella, voce e persona adorabile

Abi52 27/2/2017 - 19:26
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Little Drummer Boy

Little Drummer Boy
PICCOLO TAMBURINO
(continua)
inviata da Gloria Nasca 26/2/2017 - 23:55
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Nevermind

Nevermind
C'è anche una bellissima foto in bianco e nero che non sono in grado di inviarvi nel post del 27 Novembre 2016 by DrHGuy su cohencentric.

When Leonard Cohen Was “The only tourist in Havana”

Come, my brothers,
let us govern Canada,
let us find our serious heads,
let us dump asbestos on the White House,
let us make the French talk English,

not only here but everywhere,
let us torture the Senate individually
until they confess,
let us purge the New Party,
let us encourage the dark races
so they’ll be lenient
when they take over,
let us make the CBC talk English,
let us all lean in one direction
and float down
to the coast of Florida,
let us have tourism,
let us flirt with the enemy,
let us smelt pig-iron in our back yards,
let us sell snow
to under-developed nations,
(It is true one of our national leaders
was a Roman Catholic?)
let us terrorize Alaska,
let us unite
Church... (continua)
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 21:04
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La complainte du coureur de bois

La complainte du coureur de bois
Caro Riccardo, fatto interessante e credo abbastanza inedito è che la foto della copertina sia presa da un vagone originale dell'Orient-Express, presso il Musée du chemin de fer (SNCF) e che il personaggio che rappresenta il nostro caro Adélard altro non è che un manichino di cera raffigurante Gesù e recuperato dal Museo Grevin, che si trova in Boulevard Montmartre a Parigi.
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 11:30
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La fiancée du timbalier

La fiancée du timbalier
Caro Riccardo, vorei contribuire ricordando che la scelta di musicare una poesia del padre del Romanticismo francese Victor Hugo, non era del tutto casuale: ne "Les Orientales" pubblicato nel 1829, figurano parecchie ballate nello stile dei canti popolari.
Per questa interpretazione i Malicorne si affidarono ad un arrangiatore esterno, Jean-Daniel Mercier, che introdusse ottoni e percussioni pieni di vigore. Il gruppo suona un po' "progressive" e sono evidenti i richiami all'aria di Alison Gross degli altrettanto immensi Steeleye Span.
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 11:05
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La fille aux chansons, ou Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau et alia]

La fille aux chansons, <i>ou</i> Marion s'y promène [Isabeau s'y promène; Sur le bord de l'eau <i>et alia</i>]
Caro Riccardo, sono molto affezionato a questo brano, non vorrei sbagliarmi ma credo sia stato addirittura il primo che ho ascoltato del gruppo, capivo poco in quel tempo del francese ma fu un bene, perchè quando si è ragazzi l'immaginazione vola a mille....mi ero convinto allora che fosse un ratto piratesco, l'interpretazione dei Malicorne mi seduceva più di tutte le altre canzoni anche se la musica era veramente gracile rispetto a molte delle loro interpretazioni.

E' molto curioso il ricordo di Laurent Vercambre al proposito, più o meno lui raccontò: registrammo in quattro l'accompagnamento ritmico di Marion, una penitenza di quindici strofe con accordi iper-lenti che non finiva mai. Quando finalmente terminammo, riscoltando il risultato, ci rendemmo conto costernati che c'era uno spazio vuoto, un respiro un po' più lungo, un leggero ritardo sull'accordo che seguiva...non era possibile... (continua)
Flavio Poltronieri 26/2/2017 - 10:47
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Corrido de Donald Trump (El Donald de Alambre)

Corrido de Donald Trump (El Donald de Alambre)
English translation of “Corrido de Donald Trump” (El Donald de Alambre)

Note: This corrido is a takeoff on the age-old, bawdy Mexican folk song “El Mono de Alambre.”
Good day, ladies and gentlemen.
(continua)
inviata da adriana 26/2/2017 - 10:17

Kälte

Kälte
Chanson allemande – Kälte – Erika Mann – 1933

Poème d’Erika et Klaus Mann
Musique de Magnus Henning (1904-1995), compositeur et pianiste bavarois
Dans le spectacle de cabaret intitulé « Die Pfeffermühle », « le Moulin à poivre », imaginé par Erika et Klaus Mann, avec la collaboration de Walter Mehring et de Wolfgang Koeppen, et interprété par la même Erika, son amie Therese Giehse et d’autres acteurs et de danseurs (Lotte Goslar, Sybille Schloß, Cilli Wang et Igor Pahlen.)



En 1933, la majeure partie des cabarettistes allemands avait déjà quitté l’Allemagne. Il fut alors qu’Erika et son frère Klaus – en guerre ouverte avec l’encombrante figure de leur père Thomas Mann, jusqu’à ce moment silencieux face au nazisme alors triomphant – décidèrent de se charger de cette scène littéraire et théâtrale en extinction et de la proposer de manière ouvertement anti-nazie.
« Die Pfeffermühle », « le... (continua)
FROID
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/2/2017 - 22:02
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La ragazza e la miniera

La ragazza e la miniera
Ma il fuochista non muore nel naufragio del Titanic?
Bruno 25/2/2017 - 18:58
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I muri del ventuno

I muri del ventuno
Da un po' di tempo non è più inedita: è stata infatti pubblicata nella raccolta "Nevica sulla mia mano", nel 2013, in una versione dal vivo del 1976 che si sente comunque molto bene (cfr.: Nevica sulla mia mano)
Vito Vita 25/2/2017 - 04:26
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Rodeo

Rodeo
Da un po' di tempo non è più inedita: è stata infatti pubblicata nella raccolta "Nevica sulla mia mano", nel 2013, in una versione dal vivo del 1976 che si sente comunque molto bene (cfr.: Nevica sulla mia mano)
Vito Vita 25/2/2017 - 04:25
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Richard and Linda Thompson: The Great Valerio

Richard and Linda Thompson: The Great Valerio
Non è corretto affermare nell'intestazione che il brano compare negli Albums: I Want to See the Bright Lights Tonight [1974]
Live (More or Less) [1976]
poichè nell'anno 1976 con una ben discutibile operazione commerciale, la Island Records mise sul mercato americano questa doppia raccolta dal titolo Live (More or Less), inserendovi I Want to See the Bright Lights Tonight di due anni prima, nella sua interezza accoppiato a un secondo LP chiamato appunto Live, More or Less che comprendeva una selezione dal doppio vinile Guitar, vocal - a collection of unreleased and rare material 1967-1976, indirizzato in contemporanea al mercato inglese.
Quindi: The Great Valerio, a parte essere eseguito originariamente in I Want...troverà spazio in seguito solo nel live Small Town Romance in una versione finalmente cantata dal suo autore al Folk City di New York City a fine settembre 1982. Senza dubbio... (continua)
Flavio Poltronieri 24/2/2017 - 14:41
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L'Air de la Bêtise

L'Air de la Bêtise
He hum... Et si tout simplement l'auteur de la phrase mystérieuse sur l'Opéra Fantôme "La Vie Quotidienne" avait voulu faire une métaphore plaisante, inscrivant un air qui traite de la bêtise dans la vie quotidienne, où effectivement on rencontre souvent la bêtise ? A travers l'image d'un opéra inventé pour la circonstance et perceptible seulement par les lecteurs avisés ?
Avant d'enfourcher un cheval fougueux, s'assurer qu'il est bien équipé de brides et de mors. Autre métaphore.
Quant aux ânes....ils ne s'appellent pas tous Martin.
Michel 24/2/2017 - 09:52
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All for You Sophia

All for You Sophia
Il film sarà presentato l'11 marzo a Firenze
23/2/2017 - 23:14
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Lucio Battisti: Il nostro caro angelo

Lucio Battisti: Il nostro caro angelo
Quanto qualunquismo nelle parole di Riccardo. Stai muovendo le stesse critiche che venivano mosse a Mogol dalle femministe in quegli anni: l'essere misogino, reazionario, soppressore di coscienze e chi più ne ha più ne metta. Mogol attraverso le canzoni che tu hai citato (una minimissima parte dell'immensa teoria di "tipi" che ha messo in versi) non ha fatto altro che mettere in circolo, appunto, dei "tipi" di uomini e di donne, senza per forza apporre un giudizio preciso. Il sempliciotto, l'emancipata, il piccolo-borghese, la prostituta: sono tutti tipi che esprimono la contraddizione della società del tempo (caos e inquietudini cittadine contro la secolarità e la stabilità reazionaria della campagna, in cui sono sacrificati certi valori in favore di altri e viceversa). Sono idee tutt'altro che univoche o che sopiscono la capacità critica, ma anzi pongono interrogativi profondi su diverse... (continua)
Stebre 23/2/2017 - 22:46

A un poeta, dolcissimo

A un poeta, dolcissimo
Testo trovato sul blog (a)tipico
B.B. 23/2/2017 - 12:16
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Forty Acres And A Mule

Forty Acres And A Mule
Mi sa che il testo contribuito 10 anni fa vada un po' verificato...
B.B. 22/2/2017 - 21:52




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