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White People and the Damage Done

White People and the Damage Done
[2013]
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”

Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
White people and the damage done
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 22:10
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Night Flight

Night Flight
[1971]
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975

Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...

Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (continua)
I received a message from my brother across the water
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 21:42
Percorsi: Disertori

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa
Canto del popolo Piaroa (o Kuakua) nativo della Colombia e del Venezuela, riportato in spagnolo da Eduardo Galeano nella sua “Memoria del fuego”, tomo primo, Los nacimientos, 1982.


El agua del río está mala.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 12:02

Pika moj Ameriqì

anonimo
Pika moj Ameriqì
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
E po seç na u hap një kurbet i ri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:22

Zunë yjet po rrallojnë

anonimo
Zunë yjet po rrallojnë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
Zunë yjet po rrallojnë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:09

L'orribile naufragio della Katër i Radës

L'orribile naufragio della Katër i Radës
[28 marzo 2017]
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio

E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (continua)
Da Valona,
(continua)
28/3/2017 - 23:33

U nisa, o shokë

anonimo
U nisa, o shokë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
U nisa, o shokë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 13:43
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28-03-1997

28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.

La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.

E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continua)
Carne e sale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 10:11
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La ballata di Laika

La ballata di Laika
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco

Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Sono Laika una bianca cagnolina
(continua)
inviata da dq82 27/3/2017 - 12:42
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È la guerra

È la guerra
1975
Il tempo degli dei

Autori: Donatello, Gianfranco Manfredi
Il sole
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 19:06

D'nanz na mànn

D'nanz na mànn
A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti, vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it
"Indifferenza", "Egoismo", Violenza"
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 18:23

Ciant' d' lo spatrià

A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti. Vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it

"Bisogna aver vissuto... (continua)
P'tutt' l' vi d' lu munn' n' stun ciam'nan:
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 18:15
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Da Ursi (Storia vera)

Da Ursi (Storia vera)
1978
A mio nonno ambulante

Sicuramente vera dall'inizio alla fine (purtroppo) la storia degli operai della ditta Orsi di Tortona prestigiosa fabbrica di trattori la cui produzione è stata adattata anche per funzioni belliche nella seconda guerra mondiale
Da Ursi j'uperai i ruscan fort
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 00:05
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E dibenn miz Gwengolo

E dibenn miz Gwengolo
[1977]

Da: Glenmor "E dibenn miz gwengolo"
Le Chant DU Monde LDX 74647

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1976, Yann-Kel Kernaleguen, a 22 anni è saltato in aria a Chateaulin, mentre si apprestava a compiere un attentato contro il sito militare di Ti-Voujeret nel Finistère. Secondo Thierry Vareilles, autore dell'Enciclopedia del terrorismo internationale, stava in realtà cercando di disinnescarla perché si era accorto che una donna stava portando a passeggio il suo cane nei paraggi, secondo la versione della polizia esplose solo perché era un dilettante....... Yann-Kel riposa a Quimper. In suo ricordo, a mia conoscenza, all'epoca vennero scritte tre canzoni da quelli che sono stati tre Giganti Bretoni: oltre a “E dibenn miz Gwengolo” da Glenmor anche “Gwerz Ti Vougeret” (“Il lamento di Ti Vougeret”) da Youenn Gwernig incisa nel LP “E kreiz an noz” (“Cuore della notte”) e “Maro evit... (continua)
Er bloavezh c'hwezek ha tri-ugent
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 25/3/2017 - 20:05
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Dottrina in musica

Dottrina in musica
[1886]
Versi di Carlén Mûṡi (Carlo Musi, 1851-1920), canzonettista ed attore dialettale bolognese
Musica di Egberto Tartarini
Nel volume “El mi canzunètt”, Brugnoli editore, Bologna 1902
Testo trovato su Mûṡica bulgnaiṡa

Carlo Musi è considerato l'inventore della canzunàtt bulgnaiṡi, la canzone dialettale bolognese.
Musi – che scriveva durante le pause del suo noioso lavoro impiegatizio alle Regie Poste – fu arguto scrittore ma soprattutto un impenitente biasanot, letteralmente “colui che mastica la notte”, cioè un gaudente nottambulo, frequentatore di locali e di allegre compagnie, amante della buona tavola e del buon vino. (da Storia e memoria di Bologna)
Quella che segue è una delle sue poche canzunètt scritta in italiano.
E' stata ripresa recentemente da Joe Fallisi che nella sua versione ne potenzia, se possibile, il messaggio anticlericale e antiautoritario.
Un cardinal recatosi a Lugo di Romagna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2017 - 14:09
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Shock in My Town

Shock in My Town
[1998]
Versi di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Nell'album intitolato “Gommalacca”

1998: L'umanità, colpita dall'inguaribile ed eterno morbo del tempo, si avvicina inesorabilmente alle porte del Terzo Millennio, ma le nubi sull'avvenire sembrano ben lungi dal diradarsi: la tecnologia ed il progresso, con i quali l'uomo aveva spadroneggiato sul pianeta fino a poco tempo fa, si sono ribellati al controllo del loro creatore minacciando la Fine Del Mondo. La popolazione mondiale, soggiogata dai potenti a suon di ipnotici reality show e ingannevoli messaggi pubblicitari, sembra non volersi accorgere di quanto le stia succedendo attorno. In mezzo a quest'Apocalisse di Fine Millennio si erge una voce, un grido solitario, un urlo esasperato che racchiude in sé tutto il disprezzo contro il Male Contemporaneo: "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..." ; la voce che... (continua)
Shock in my town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2017 - 12:04
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A Nanni Sulis II

A Nanni Sulis II
Bellissimo

Giuseppe masala 15/3/2017 - 17:54
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De igual a igual

De igual a igual
Traducanzone di Andrea Buriani
ALLA PARI UGUAL
(continua)
inviata da dq82 15/3/2017 - 15:22
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The Hangin Tree

The Hangin Tree
Drvo za vješanje
(continua)
inviata da dq82 15/3/2017 - 15:14
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Kuiama

Kuiama
Greatest anti-war song ever. Very deep & emotional track which tells a fictitious human tragedy that could have happened just like it is told. The song was recorded in one take, no edits. The instrumental part starting at 5:23 is just fantastic and includes the greatest violin solo in Rock Music History (played by Wilf Gibson).

ELO's and Songwriter Jeff Lynne's Music is immortal.

Finally they'll be inducted into the Rock'N'Roll Hall of Fame in April 2017. More than deserved.
Werner Bednarzik 15/3/2017 - 14:49
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Fabrizio De André: Un Medico

Fabrizio De André: Un Medico
"Antologia Spoon River", Państwowy Instytut Wydawniczy, Warszawa 1981
DOKTOR SIEGFRIED ISEMAN
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/3/2017 - 13:15
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Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]

Un matto [Dietro ogni scemo c'è un villaggio]
"Antologia Spoon River", Państwowy Instytut Wydawniczy, Warszawa 1981
FRANK DRUMMER
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/3/2017 - 12:55
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Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]

Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
"Antologia Spoon River", Państwowy Instytut Wydawniczy, Warszawa 1981
WENDELL P. BLOYD
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/3/2017 - 12:44
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
Verzija na srpskom (latinica)

Si tratta della precedente versione trascritta in latinica. Le corrispondenze tra i due alfabeti sono del resto perfette. [CCG/AWS Staff]
BELA OBALA, CRNA OBALA
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 15/3/2017 - 10:29
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Giovanettini che andate alla guerra

anonimo
Giovanettini che andate alla guerra
Qui la riproduzione integrale del 1° volume dei Canti popolari toscani, corsi, illirici e greci curati da Niccolò Tommaseo e pubblicati a Venezia nel 1841. Le ottave qui riportate si trovano a pagina 184. Come si può vedere, i canti raccolti dal Tommaseo sono divisi in "sezioni tematiche", tipo "Gli occhi", "Il viso" ecc.; la sezione che contiene queste ottave è, ovviamente, "La guerra" (la quale segue a "La notte" e a "L'addio"). La sezione contiene altri frammenti di canti attinenti al tema.
Riccardo Venturi 15/3/2017 - 10:12
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Here I Am

Here I Am
Come suggeritoci da un contributore anonimo ecco una canzone dal film "The Boys in the company C"
dq82 15/3/2017 - 09:48
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La riva bianca, la riva nera

La riva bianca, la riva nera
Ravie de retrouver ce chant enseigne par ma prof d italien au lycee ds les annees 1973 74.
marie 14/3/2017 - 22:43
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Basta guère

Basta guère
BASTA GUERRE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/3/2017 - 21:39
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'Ndé piö in America

'Ndé piö in America
NON ANDATE PIÙ IN AMERICA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/3/2017 - 21:15
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Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]

anonimo
Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]
"Réjouissez-vous" (Rallegratevi) è un'altra complainte sullo stesso soggetto, dal repertorio di Mélanie HOUEDRY di Saint-Ouen-les-Alleux e ripresa in tempi più recenti, nell'anno 2000 dal gruppo "Obrée Alie" nel loro disco d'esordio "Alment d'If". Il bravissimo cantante di questo gruppo bretone, Bertran Obrée ha la particolarietà di utilizzare esclusivamente il gallo, una lingua di cui esistono pochi scritti e il cui repertorio cantato è spesso relegato alle danze dell'Alta Bretagna o a delle gaudrioles. Una curiosità può essere che se proprio devono cantare in francese, nel loro repertorio trova posto "La marche nuptiale" di Brassens, però attenzione: la canzone non è stata scelta solo per la sua bellezza ma soprattutto perchè si presta bene ad essere interpretata alla maniera proprio di una complainte di Alta Bretagna con una certa flessibilità ritmica (rubato).
Flavio Poltronieri 14/3/2017 - 16:12
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Ne bado ket atao

Ne bado ket atao
ESTO NO DURARA ETERNAMENTE
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 14/3/2017 - 12:25
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Aqualung

Aqualung
Cristo,che bravo che sei.
14/3/2017 - 10:26
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Caterina Bueno: Eran tre falciatori

Caterina Bueno: Eran tre falciatori
Gant Richard Gwenndour eo bet brezhonekaet
14-3-2017
evit Flav Kadorvrec'her

TRI EOSTER
(continua)
14/3/2017 - 10:24

Propagande des chansons

Propagande des chansons
Musica di Sandra Boninelli
Interpretata da Paolo Ciarchi (che suona con una “violotta trattata con scatolino della pece sulle corde”) e Sandra Boninelli (voce e chitarra) nel disco di quest'ultima intitolato “Legàmi” (2005)
Dal sito della Boninelli
PROPAGANDA DELLE CANZONI
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/3/2017 - 22:06




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