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Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)
![Soffriamo! Ne' giorni che il popolo langue (Inno anarchico)](img/upl/Un_affare_di_cuore_.jpg)
Soffriamo! Ne’ giorni che il popolo langue
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2017 - 22:46
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All for You Sophia
![All for You Sophia](img/upl/sam_1563.jpg)
(2004)
lato B del singolo "Take Me Out" tratto dal primo album della band scozzese
In realtà avremmo dovuto inserire questa canzone il 28 giugno 2014, in occasione del centenario dell'attentato di Sarajevo, ma non l'abbiamo fatto e rimediamo oggi. I Franz Ferdinand sono una rock band scozzese che prende il nome dalla vittima dell'attentato che fu il casus belli della Grande Guerra. Si esibiscono spesso con alle spalle il classico ritratto di Gavrilo Princip, l'attentatore di Sarajevo.
Forse questa canzoncina non è esattamente contro la guerra, ma racconta la storia dell'attentato dal punto di vista del principe ereditario che si rivolge prima di morire all'amata moglie Sofia e si immagina il disastroso futuro che si profila con la sua morte (Europe's going to weep...). Nient'altro che una canzone pop, ma che ha certamente qualcosa da dire su come l'attentato di Sarajevo sia entrato a... (continua)
lato B del singolo "Take Me Out" tratto dal primo album della band scozzese
In realtà avremmo dovuto inserire questa canzone il 28 giugno 2014, in occasione del centenario dell'attentato di Sarajevo, ma non l'abbiamo fatto e rimediamo oggi. I Franz Ferdinand sono una rock band scozzese che prende il nome dalla vittima dell'attentato che fu il casus belli della Grande Guerra. Si esibiscono spesso con alle spalle il classico ritratto di Gavrilo Princip, l'attentatore di Sarajevo.
Forse questa canzoncina non è esattamente contro la guerra, ma racconta la storia dell'attentato dal punto di vista del principe ereditario che si rivolge prima di morire all'amata moglie Sofia e si immagina il disastroso futuro che si profila con la sua morte (Europe's going to weep...). Nient'altro che una canzone pop, ma che ha certamente qualcosa da dire su come l'attentato di Sarajevo sia entrato a... (continua)
Bang, bang, Gavrilo Princip
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 23/2/2017 - 22:39
Percorsi:
La Grande Guerra (1914-1918)
A un poeta, dolcissimo
![A un poeta, dolcissimo](img/upl/_dwn1487853843_438459191.jpg)
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Mi ammalia un dolcissimo poeta
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/2/2017 - 12:10
Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari
![Minaccia di chiusura: manifestazione a Cagliari](img/upl/_dwn1487715673_650518144.jpg)
[primi anni 70]
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Fiorirono i mandorli
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/2/2017 - 13:18
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Sigue caminando
![Sigue caminando](img/upl/contratiempos_l.png)
2014
Contratiempos
La terra sta diventando un deserto...
Contratiempos
La terra sta diventando un deserto...
Dicen que en otro tiempo
(continua)
(continua)
inviata da dq82 22/2/2017 - 11:25
Percorsi:
Guerra alla Terra
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Bomba nucleare
![Bomba nucleare](img/upl/R-1939185-1434523506-6522.jpeg.jpg)
2008
Domino
Domino
Στη Βαγδάτη στη Περσία
(continua)
(continua)
inviata da Stratos Diamantis 22/2/2017 - 09:07
La povertà, figlio
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Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
La povertà è la gamba spezzata dall’autopala,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/2/2017 - 08:41
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Mare varcandu
![Mare varcandu](img/upl/Nidi_d_Arac.jpg)
Album: It/Aliens (2016)
Lu mare è prufundu, lu jundi luntani
(continua)
(continua)
inviata da Letizia 21/2/2017 - 23:17
Dio è rosso
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Versi di Manlio Massole (1930-), poeta, insegnante e minatore a Buggerru, Cagliari
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Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Testo trovato su SardoLog
Poesia inclusa nella raccolta intitolata “Bethger: il lungo dolore”, pubblicata nel 1976 e riedita nel 1994
Nel 1993 alcune poesie di Manlio Massole furono il fulcro del progetto musicale-teatrale “Pelle di mulo” del gruppo Turya Trance, con musiche di Carlo La Manna.
Ho visto
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/2/2017 - 23:14
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Supercapitalism
![Supercapitalism](img/upl/38620-from-the-plantation-to-the-penitentiary.jpg)
[2007]
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Brano facente parte dell'album “From the Plantation to the Penitentiary”, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)
Propongo questo bel pezzo come Extra, vista la sua soggettiva, ma forse varrebbe bene un CCG se si considera che il Supercapitalism è il mandante di quasi tutte le guerre e di quasi tutti i mali che affliggono l'umanità...
Bravissima la Jennifer Sanon.
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Brano facente parte dell'album “From the Plantation to the Penitentiary”, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)
Propongo questo bel pezzo come Extra, vista la sua soggettiva, ma forse varrebbe bene un CCG se si considera che il Supercapitalism è il mandante di quasi tutte le guerre e di quasi tutti i mali che affliggono l'umanità...
Bravissima la Jennifer Sanon.
Gimme that. Gimme this.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/2/2017 - 22:55
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Qualsevol nit pot sortir el sol
![Qualsevol nit pot sortir el sol](img/upl/16797538_1290909850987640_1100168049103387472_o.jpg)
(1975)
dal secondo album del "cantautore galattico" catalano Jaume Sisa.
Jaume Sisa è un personaggio assolutamente eccentrico e particolare nella galassia della Nova Cançó catalana. Autore di canzoni immaginifiche e surreali, si autodefinisce "cantautore galattico". Le sue canzoni devono qualcosa a Dylan ma anche a Frank Zappa e alla beat generation.
Il suo primo successo, la sua canzone più famosa, è questa "Qualsevol nit pot sortir el sol" (Ogni notte può venir fuori il sole), un invito a un party notturno a cui partecipano personaggi dei fumetti, delle fiabe e dei cartoni animati. Solo apparentemente una canzone per bambini, è una canzone di sogno e amicizia, con un messaggio di pace e di accoglienza. Sin dalla sua pubblicazione nel fatidico 1975 (anno cruciale per la Spagna che vide la morte del dittatore e l'avvio della transizione democratica), il pubblico non tardò a identificarsi... (continua)
dal secondo album del "cantautore galattico" catalano Jaume Sisa.
Jaume Sisa è un personaggio assolutamente eccentrico e particolare nella galassia della Nova Cançó catalana. Autore di canzoni immaginifiche e surreali, si autodefinisce "cantautore galattico". Le sue canzoni devono qualcosa a Dylan ma anche a Frank Zappa e alla beat generation.
Il suo primo successo, la sua canzone più famosa, è questa "Qualsevol nit pot sortir el sol" (Ogni notte può venir fuori il sole), un invito a un party notturno a cui partecipano personaggi dei fumetti, delle fiabe e dei cartoni animati. Solo apparentemente una canzone per bambini, è una canzone di sogno e amicizia, con un messaggio di pace e di accoglienza. Sin dalla sua pubblicazione nel fatidico 1975 (anno cruciale per la Spagna che vide la morte del dittatore e l'avvio della transizione democratica), il pubblico non tardò a identificarsi... (continua)
Fa una nit clara i tranquil·la,
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/2/2017 - 22:39
Gwerz Gigi Ontanetti
![Gwerz Gigi Ontanetti](img/upl/ontaiso.jpg)
[21 febbraio 2017]
[21 e viz-C'hwevrer 2017]
Avevo pensato di ricordare, qua dentro, Pierluigi Ontanetti con un breve scritto, ché le cose lunghe e pallose non gli piacevano per niente. Era un uomo d'azione, Gigi; l'ultima volta che l'ho visto, quasi alla fine, era a manifestare davanti al Comune di Bagno a Ripoli in una giornata torrida d'inizio agosto, l'anno scorso, in una mattina da tregenda cominciata all'alba con il paventato sgombero del libero podere di Mondeggi, e proseguita con il vero sgombero manu militari dello squat di via Toselli. Gigi era arrivato non so come, con la bombola dell'ossigeno attaccata; non ce la faceva quasi più a respirare, ma era lì. Mi disse che lo stavano per mettere in un “moritoio”, parole sue, ovvero in una residenza per malati terminali. Della sua vita e di quel che aveva fatto conoscevo delle cose a macchia di leopardo, delle sue cose non si “beava”.... (continua)
[21 e viz-C'hwevrer 2017]
Avevo pensato di ricordare, qua dentro, Pierluigi Ontanetti con un breve scritto, ché le cose lunghe e pallose non gli piacevano per niente. Era un uomo d'azione, Gigi; l'ultima volta che l'ho visto, quasi alla fine, era a manifestare davanti al Comune di Bagno a Ripoli in una giornata torrida d'inizio agosto, l'anno scorso, in una mattina da tregenda cominciata all'alba con il paventato sgombero del libero podere di Mondeggi, e proseguita con il vero sgombero manu militari dello squat di via Toselli. Gigi era arrivato non so come, con la bombola dell'ossigeno attaccata; non ce la faceva quasi più a respirare, ma era lì. Mi disse che lo stavano per mettere in un “moritoio”, parole sue, ovvero in una residenza per malati terminali. Della sua vita e di quel che aveva fatto conoscevo delle cose a macchia di leopardo, delle sue cose non si “beava”.... (continua)
Ur werz nevez evitañ, ur werz a zo savet
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 21/2/2017 - 22:04
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From the Plantation to the Penitentiary
![From the Plantation to the Penitentiary](img/upl/38620-from-the-plantation-to-the-penitentiary.jpg)
[2007]
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Title track dell'album del 2007, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)
“Why I say from the plantation to the penitentiary is because I see a lot of similarities between the incarceration, the style of it now and the way of enslavement. Is it the same? No it is not exactly the same, but it is the same result in many ways, it generates a lot of income, and it reduces people to less than what they are.”
(Wynton Marsalis in un'intervista citata da Li Onesto su Revolution #82, March 18, 2007)
Parole e musica di Wynton Learson Marsalis (1961-), trombettista, compositore e docente di musica jazz afroamericano.
Title track dell'album del 2007, con Carlos Henriquez (contrabbasso), Ali Jackson (batteria), Dan Nimmer (pianoforte), Walter Blanding (sax tenore e soprano) e Jennifer Sanon (voce)
“Why I say from the plantation to the penitentiary is because I see a lot of similarities between the incarceration, the style of it now and the way of enslavement. Is it the same? No it is not exactly the same, but it is the same result in many ways, it generates a lot of income, and it reduces people to less than what they are.”
(Wynton Marsalis in un'intervista citata da Li Onesto su Revolution #82, March 18, 2007)
From the plantation
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/2/2017 - 21:20
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A my nie chcemy uciekać stąd
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[1980]
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1980 scoppiò un enorme incendio nell'ospedale psichiatrico di Górna Grupa, nel voivodato Kujawsko-Pomorskie. Morirono 55 pazienti, 26 rimasero gravemente ustionati. Il fatto ispirò Jacek Kaczmarski a scrivere il brano "E noi non vogliamo scappare da qua" che in seguito fu musicato da Przemysław Gintrowski ed divenne un inno della resistenza alla giunta di Jaruzelski, essendo stato interpretato come una metafora della situazione in cui si trovava la Polonia negli anni 80.
Il brano è presente su diverse cassette di Gintrowski uscite nel cosidetto "drugi obieg" (circuito alternativo o "sotterraneo", o in russo Самиздат) negli anni '80 in Polonia. Tutte erano intitolate "Pamiątki" (Souvenir). La prima con una datazione accertata è del 1989. (Da questa pagina)
A destra, la... (continua)
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Nella notte tra il 31 ottobre e il 1° novembre 1980 scoppiò un enorme incendio nell'ospedale psichiatrico di Górna Grupa, nel voivodato Kujawsko-Pomorskie. Morirono 55 pazienti, 26 rimasero gravemente ustionati. Il fatto ispirò Jacek Kaczmarski a scrivere il brano "E noi non vogliamo scappare da qua" che in seguito fu musicato da Przemysław Gintrowski ed divenne un inno della resistenza alla giunta di Jaruzelski, essendo stato interpretato come una metafora della situazione in cui si trovava la Polonia negli anni 80.
Il brano è presente su diverse cassette di Gintrowski uscite nel cosidetto "drugi obieg" (circuito alternativo o "sotterraneo", o in russo Самиздат) negli anni '80 in Polonia. Tutte erano intitolate "Pamiątki" (Souvenir). La prima con una datazione accertata è del 1989. (Da questa pagina)
A destra, la... (continua)
Stanął w ogniu nasz wielki dom
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 21/2/2017 - 03:47
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Lezione di storia
![Lezione di storia](img/upl/59_big.jpg)
Versi di Manlio Massole (1930-), poeta di Buggerru, Cagliari
Nella raccolta “Il sentimento della lotta che qui si respira”, audiolibro pubblicato nel 2013 dalle edizione Bohumil.
Poesia recitata da Gisella Vacca, con l'accompagnamento musicale di Josep Maria Cols, al pianoforte, e Chiara Vittone, all'arpa.
Testo trovato su SardoLog
La situazione nelle miniere dell'Iglesiente nella seconda metà dell'800 era terribile. Fu rilevata anche ufficialmente nel rapporto che Quintino Sella, deputato del Regno e ingegnere idraulico esperto in miniere, stilò nel 1871: bassissimi salari, sfruttamento, assenza di sicurezza.
All'inizio del 900 la situazione non era cambiata di molto.
A Buggerru i padroni erano francesi, la Société des Mines de Malfidano, e se la spassavano come se fossero a Parigi, mentre i minatori morivano nelle gallerie. Fu proprio dopo l'ennesimo incidente avvenuto il 7 maggio... (continua)
Nella raccolta “Il sentimento della lotta che qui si respira”, audiolibro pubblicato nel 2013 dalle edizione Bohumil.
Poesia recitata da Gisella Vacca, con l'accompagnamento musicale di Josep Maria Cols, al pianoforte, e Chiara Vittone, all'arpa.
Testo trovato su SardoLog
La situazione nelle miniere dell'Iglesiente nella seconda metà dell'800 era terribile. Fu rilevata anche ufficialmente nel rapporto che Quintino Sella, deputato del Regno e ingegnere idraulico esperto in miniere, stilò nel 1871: bassissimi salari, sfruttamento, assenza di sicurezza.
All'inizio del 900 la situazione non era cambiata di molto.
A Buggerru i padroni erano francesi, la Société des Mines de Malfidano, e se la spassavano come se fossero a Parigi, mentre i minatori morivano nelle gallerie. Fu proprio dopo l'ennesimo incidente avvenuto il 7 maggio... (continua)
Io dico tre uomini uccisi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/2/2017 - 13:48
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Genosse Julian Grimau
![Genosse Julian Grimau](img/upl/R-831871-1333891006.jpeg.jpg)
1975
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Julián Grimau.
Julián Grimau García, nato a Madrid nel 1911, fu militante della Gioventù socialista unificata e poi del Partito comunista spagnolo. Partecipò alla guerra civile come soldato e come funzionario del governo e delle organizzazioni popolari e fu agente del SIM, il Servizio di Informazione Militare repubblicano incaricato di eliminare gli agenti franchisti. Nel 1939 riparò prima in America Latina e poi in Francia, dove visse per qualche tempo nel campo di concentramento di Argelès.
Eletto membro del Comitato Centrale del Partito comunista spagnolo, nel 1954 venne delegato al lavoro politico in Spagna; nel 1959 assunse la direzione di tutte le attività del partito in Spagna. Arrestato l'8 novembre 1962 su un autobus a Madrid, venne portato alla Direzione Generale di Sicurezza, dove venne picchiato a sangue e gettato da una finestra per... (continua)
Es Gibt Ein Leben Vor Dem Tod
Julián Grimau.
Julián Grimau García, nato a Madrid nel 1911, fu militante della Gioventù socialista unificata e poi del Partito comunista spagnolo. Partecipò alla guerra civile come soldato e come funzionario del governo e delle organizzazioni popolari e fu agente del SIM, il Servizio di Informazione Militare repubblicano incaricato di eliminare gli agenti franchisti. Nel 1939 riparò prima in America Latina e poi in Francia, dove visse per qualche tempo nel campo di concentramento di Argelès.
Eletto membro del Comitato Centrale del Partito comunista spagnolo, nel 1954 venne delegato al lavoro politico in Spagna; nel 1959 assunse la direzione di tutte le attività del partito in Spagna. Arrestato l'8 novembre 1962 su un autobus a Madrid, venne portato alla Direzione Generale di Sicurezza, dove venne picchiato a sangue e gettato da una finestra per... (continua)
Ach Schwester!
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 20/2/2017 - 06:57
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Bosenn Langolen
![Bosenn Langolen](img/upl/yuppidou.jpg)
1348. Nella frazione di Langolen arriva implacabile la peste. I Tri Yann interpretano solennemente questo canto a più voci con accompagnamento di organo. E' la quarta traccia di Rummadoù - 2010
La peste che nel 1348 arrivò anche nel paesino bretone di Langolen, altro non è che la celeberrima e terribile Peste Nera che, secondo le stime, tra il 1347 e il 1353 fece quasi trenta milioni di morti nella sola Europa (nell'Europa di quell'epoca, significò circa un terzo dell'intera popolazione). E', come è noto, la pestilenza descritta anche dal Boccaccio nel Decamerone: la popolazione di Firenze si ridusse di due terzi. L'area di origine della Peste Nera sembra essere stata l'Asia centrale; si dice che la peste sia portata dai topi, ma la causa scatenante sembra essere stata proprio una moria di topi per le rigide condizioni climatiche. Questo fece sì che le pulci, vettori del bacillo, affamate... (continua)
La peste che nel 1348 arrivò anche nel paesino bretone di Langolen, altro non è che la celeberrima e terribile Peste Nera che, secondo le stime, tra il 1347 e il 1353 fece quasi trenta milioni di morti nella sola Europa (nell'Europa di quell'epoca, significò circa un terzo dell'intera popolazione). E', come è noto, la pestilenza descritta anche dal Boccaccio nel Decamerone: la popolazione di Firenze si ridusse di due terzi. L'area di origine della Peste Nera sembra essere stata l'Asia centrale; si dice che la peste sia portata dai topi, ma la causa scatenante sembra essere stata proprio una moria di topi per le rigide condizioni climatiche. Questo fece sì che le pulci, vettori del bacillo, affamate... (continua)
En iliz emañ bodet an holl wazed:
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 20/2/2017 - 00:06
Percorsi:
2020-2023: Canzoniere del COVID-19
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Himne galàctic
![Himne galàctic](img/upl/_dwn1487539276_1261934419.jpg)
Habitant de terrestres confins,
(continua)
(continua)
19/2/2017 - 22:19
Percorsi:
Inni e Controinni
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Why? (Am I Treated So Bad)
![Why? (Am I Treated So Bad)](img/upl/ACTION_021712_hdr.jpg)
[1965]
Parole e musica di Roebuck "Pops" Staples (1914–2000), il patriarca del gruppo
Nell'album intitolato “Why”
Una canzone dedicata ai cosiddetti Little Rock Nine, un gruppetto di nove studenti afroamericani che nel 1957 si iscrissero alla scuola superiore di Little Rock, Arkansas.
Il governatore segregazionista Orval E. Faubus mandò i soldati ad impedire l'ingresso ai nuovi alunni, ma il presidente Eisenhower mandò l'esercito federale a scortarli affinchè potessero entrare. Finalmente ammessi, i nove furono costretti a subire ogni sorta di violenze ed angherie inflitte loro dai compagni bianchi. Particolarmente accanite furono le ragazze, che arrivarono a gettare dell'acido in faccia a Melba Joy Pattillo, una dei nove.
Per un'introduzione più accurata alla vicenda dei Little Rock Nine rimando a State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts) di Pete Seeger.
Parole e musica di Roebuck "Pops" Staples (1914–2000), il patriarca del gruppo
Nell'album intitolato “Why”
Una canzone dedicata ai cosiddetti Little Rock Nine, un gruppetto di nove studenti afroamericani che nel 1957 si iscrissero alla scuola superiore di Little Rock, Arkansas.
Il governatore segregazionista Orval E. Faubus mandò i soldati ad impedire l'ingresso ai nuovi alunni, ma il presidente Eisenhower mandò l'esercito federale a scortarli affinchè potessero entrare. Finalmente ammessi, i nove furono costretti a subire ogni sorta di violenze ed angherie inflitte loro dai compagni bianchi. Particolarmente accanite furono le ragazze, che arrivarono a gettare dell'acido in faccia a Melba Joy Pattillo, una dei nove.
Per un'introduzione più accurata alla vicenda dei Little Rock Nine rimando a State of Arkansas (My Name Is Terry Roberts) di Pete Seeger.
Why, am I treated so bad?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 21:43
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Sins of the Father
![Sins of the Father](img/art/t82294.jpg)
Questa lunga, ossessiva, biblica, visionaria canzone, contenuta in Real Gone del 2004, contiene allusioni ai brogli elettorali di Jeb Bush, fratello di George W.
God said: don't give me your tin horn prayers
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 19/2/2017 - 20:51
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Passant par les champs le long de la rivière
![Passant par les champs le long de la rivière](img/upl/manulannhuelriv.jpg)
[1976/77]
Testo e musica: Manu Lann Huel
Paroles et musique: Manu Lann Huel
Album: Passant par les champs le long de la rivière
- Manu Lannhuel - Textes et Musiques
- Henry 'Sam' Chevreton - Guitare acoustique, Banjo
- Philippe 'Phyl' Paugam - Guitare, Basse
- Francois 'Saik' Daniel - Batterie, Percusions, Piano, Vocaux
- Andre 'DéDé' Grall - Guitare electrique, Guitare acoustique, Vocaux, Percussions
- Pierre Daniel - Guitare acoustique (A5)
- Laurent 'Basile' Krzewina - Sax-tenor (B6)
- Marie-Ange Aud'Hui - Vocaux (A5)
Per una di quelle strane alchimie della sorte, Flavio Poltronieri parla di questa canzone proprio nel momento della morte di Pierluigi Ontanetti, un uomo di pace, un attivista, un operaio, un ostinato anarchico cristiano (come lo ha giustamente definito Io Non Sto Con Oriana ) e, per me, anche un vecchio amico. Vorrei quindi dedicare questa canzone alla memoria... (continua)
Testo e musica: Manu Lann Huel
Paroles et musique: Manu Lann Huel
Album: Passant par les champs le long de la rivière
- Manu Lannhuel - Textes et Musiques
- Henry 'Sam' Chevreton - Guitare acoustique, Banjo
- Philippe 'Phyl' Paugam - Guitare, Basse
- Francois 'Saik' Daniel - Batterie, Percusions, Piano, Vocaux
- Andre 'DéDé' Grall - Guitare electrique, Guitare acoustique, Vocaux, Percussions
- Pierre Daniel - Guitare acoustique (A5)
- Laurent 'Basile' Krzewina - Sax-tenor (B6)
- Marie-Ange Aud'Hui - Vocaux (A5)
Per una di quelle strane alchimie della sorte, Flavio Poltronieri parla di questa canzone proprio nel momento della morte di Pierluigi Ontanetti, un uomo di pace, un attivista, un operaio, un ostinato anarchico cristiano (come lo ha giustamente definito Io Non Sto Con Oriana ) e, per me, anche un vecchio amico. Vorrei quindi dedicare questa canzone alla memoria... (continua)
M'en descendant un soir d'été
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour & Flav Kadorvrec'her 19/2/2017 - 20:50
Percorsi:
Disertori, Il Papavero: un fiore contro la guerra?
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Chocolate City
![Chocolate City](img/upl/CS1783931-02A-BIG.jpg)
[1975]
Scritta da George Clinton, Bootsy Collins e Bernie Worrell
Title track dell'album del 1975
La voce nella parti recitate è quella di George Clinton
Testo ripreso da Genius
Le “Chocolate Cities” sono le città statunitensi a maggioranza nera. Quelle che George Clinton citava a metà degli anni 70 erano Washington, D.C., Newark, New Jersey, Gary, Indiana, Los Angeles, California, Atlanta, Georgia e New York City, New York.
I Parliament, alfieri del funk e del black pride, immaginavano il potere in mano agli afroamericani ed un governo con Muhammad Ali presidente, Aretha Franklin first lady e Stevie Wonder ministro della cultura..
Scritta da George Clinton, Bootsy Collins e Bernie Worrell
Title track dell'album del 1975
La voce nella parti recitate è quella di George Clinton
Testo ripreso da Genius
Le “Chocolate Cities” sono le città statunitensi a maggioranza nera. Quelle che George Clinton citava a metà degli anni 70 erano Washington, D.C., Newark, New Jersey, Gary, Indiana, Los Angeles, California, Atlanta, Georgia e New York City, New York.
I Parliament, alfieri del funk e del black pride, immaginavano il potere in mano agli afroamericani ed un governo con Muhammad Ali presidente, Aretha Franklin first lady e Stevie Wonder ministro della cultura..
Uh, what's happening CC?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 18:22
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Blues for Martin Luther King
![Blues for Martin Luther King](img/upl/Otis-Spann-IS-The-Blues-review-518351.jpg)
[1968]
Il pianista e cantante di Chicago Otis Spann scrisse questo struggente blues all'indomani dell'assassinio di MLK
Il brano si trova in alcune raccolte, a partire da “Rare Gems” del 1977.
Otis Spann è stato uno dei più grandi pianisti blues di sempre ma nel 1970, quando se lo portò via prematuramente un cancro al fegato, venne sepolto in una tomba anonima... Ci vollero 30 anni e una colletta tra i suoi estimatori prima che il bluesman ricevesse una lapide. Fu inaugurata nel 1999 e recita: “Otis played the deepest blues we ever heard – He'll play forever in our hearts” (en.wikipedia)
Il pianista e cantante di Chicago Otis Spann scrisse questo struggente blues all'indomani dell'assassinio di MLK
Il brano si trova in alcune raccolte, a partire da “Rare Gems” del 1977.
Otis Spann è stato uno dei più grandi pianisti blues di sempre ma nel 1970, quando se lo portò via prematuramente un cancro al fegato, venne sepolto in una tomba anonima... Ci vollero 30 anni e una colletta tra i suoi estimatori prima che il bluesman ricevesse una lapide. Fu inaugurata nel 1999 e recita: “Otis played the deepest blues we ever heard – He'll play forever in our hearts” (en.wikipedia)
Oh, did you hear the news
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 17:54
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Ramblin' Round
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Ramblin' around your city,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 17:25
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We're a Winner
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[1967]
Parole di Curtis Mayfield
Musica di Curtis Mayfield e Johnny Pate
Singolo del 1967, poi title track di un album del 1968.
Il testo di questo inno fondamentale del black pride si trova in Rete riportato da un mucchio di siti di lyrics e immancabilmente con svariati strafalcioni... Sono dovuto andare sul numero del 15 febbraio 1968 della rivista musicale “Jet” (su Google Books) per trovare il testo corretto...
Parole di Curtis Mayfield
Musica di Curtis Mayfield e Johnny Pate
Singolo del 1967, poi title track di un album del 1968.
Il testo di questo inno fondamentale del black pride si trova in Rete riportato da un mucchio di siti di lyrics e immancabilmente con svariati strafalcioni... Sono dovuto andare sul numero del 15 febbraio 1968 della rivista musicale “Jet” (su Google Books) per trovare il testo corretto...
We're a winner
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 15:38
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Carbone
![Carbone](img/upl/9788807421105_quarta.jpg)
Poesia di Erri De Luca dalla raccolta "Solo Andata" (2005)
Musicata da Ilaria Bocchino, pubblicata dai Secondamarea nel disco Canzoni a Carburo (2009)
Musicata da Ilaria Bocchino, pubblicata dai Secondamarea nel disco Canzoni a Carburo (2009)
Raschiato con l’esplosivo e il ferro
(continua)
(continua)
inviata da dq82 19/2/2017 - 14:47
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Where's the Revolution
![Where's the Revolution](img/upl/d99be619.png)
[2017]
Scritta da Martin Lee Gore
Primo singolo estratto dall'album “Spirit”, di prossima uscita
Scritta da Martin Lee Gore
Primo singolo estratto dall'album “Spirit”, di prossima uscita
You've been kept down
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 14:12
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Fiorella Mannoia: Che sia benedetta
![Fiorella Mannoia: Che sia benedetta](img/upl/Combattente-Fiorella-Mannoia.jpg)
[2016]
Parole di Erika Mineo, in arte Amara, e Salvatore Mineo
Musica di Amara
Nell'album della Mannoia intitolato “Combattente”
Brano 2° classificato alla 67ª edizione del Festival di Sanremo (e avrebbe potuto benissimo vincerlo contro “Occidentali's Karma” di Gabbani, riedizione appena più cerebrale di Amen)
Parole di Erika Mineo, in arte Amara, e Salvatore Mineo
Musica di Amara
Nell'album della Mannoia intitolato “Combattente”
Brano 2° classificato alla 67ª edizione del Festival di Sanremo (e avrebbe potuto benissimo vincerlo contro “Occidentali's Karma” di Gabbani, riedizione appena più cerebrale di Amen)
Ho sbagliato tante volte nella vita
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 13:38
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Liv
![Liv](img/upl/manulannhuel.jpg)
[1999]
Testo: Manu Lann Huel
Musica: Melodia tradizionale
raccolta da Nicolas Quemener e dal gruppo Skeduz
assieme al musicista Hervé Le Meur,
fondatore della casa discografica Keltia Musique.
In album: Couleurs / Livioù, Skeduz, 1999
All'inizio del “nuovo millennio”, vale a dire nel gennaio del 2000 (in realtà il nuovo millennio sarebbe cominciato il 1° gennaio 2001, ma la suggestione del Duemila -ivi compreso il famoso “baco informatico” ebbe a giocare il suo ruolo...) fu organizzato alla Cité de la Musique di Saint-Brieuc un concerto straordinario che riunì sei delle più grandi voci di Bretagna; il concerto s'intitolava, appunto, Voix de Bretagne, e prevedeva che gli artisti vi eseguissero loro composizioni allora inedite o edite da poco tempo, come indicazione della loro attività futura. Accompagnati da musicisti di vaglia, come il contrabbassista jazz Riccardo Dal Fra, il cornamusista... (continua)
Testo: Manu Lann Huel
Musica: Melodia tradizionale
raccolta da Nicolas Quemener e dal gruppo Skeduz
assieme al musicista Hervé Le Meur,
fondatore della casa discografica Keltia Musique.
In album: Couleurs / Livioù, Skeduz, 1999
All'inizio del “nuovo millennio”, vale a dire nel gennaio del 2000 (in realtà il nuovo millennio sarebbe cominciato il 1° gennaio 2001, ma la suggestione del Duemila -ivi compreso il famoso “baco informatico” ebbe a giocare il suo ruolo...) fu organizzato alla Cité de la Musique di Saint-Brieuc un concerto straordinario che riunì sei delle più grandi voci di Bretagna; il concerto s'intitolava, appunto, Voix de Bretagne, e prevedeva che gli artisti vi eseguissero loro composizioni allora inedite o edite da poco tempo, come indicazione della loro attività futura. Accompagnati da musicisti di vaglia, come il contrabbassista jazz Riccardo Dal Fra, il cornamusista... (continua)
Va mammig lavar diñ-me
(continua)
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 19/2/2017 - 12:10
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Cease the Bombing
![Cease the Bombing](img/upl/grangrecarry.jpg)
[1969]
Scritta da Earl Neal Creque (1940–2000), organista e compositore jazz afroamericano
Nell'album del chitarrista Grant Green intitolato “Carryin' On”, pubblicato nel 1970, con Jimmy Lewis (basso), Idris Muhammad (batteria), Earl Neal Creque e Clarence Palmer (piano elettrico), Claude Bartee (sax tenore) e Willie Bivens (vibrafono).
Scritta da Earl Neal Creque (1940–2000), organista e compositore jazz afroamericano
Nell'album del chitarrista Grant Green intitolato “Carryin' On”, pubblicato nel 1970, con Jimmy Lewis (basso), Idris Muhammad (batteria), Earl Neal Creque e Clarence Palmer (piano elettrico), Claude Bartee (sax tenore) e Willie Bivens (vibrafono).
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 11:35
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The Selma March
![The Selma March](img/upl/grangre.jpg)
[1965]
Scritta dal grande chitarrista jazz afroamericano Grant Green, prematuramente scomparso nel 1979 per un attacco cardiaco
Nel disco intitolato “His Majesty King Funk”, con Harold Vick (sax tenore), Larry Young (organo), Ben Dixon (batteria), Candido Camero (bongo, conga).
Come March on Selma di Blue Mitchell, un altro tributo di una grande maestro del jazz alle marce da Selma a Montgomery del 1965, punto di svolta nella lotta degli afroamericani per il riconoscimento dei diritti civili e la fine del segregazionismo.
Scritta dal grande chitarrista jazz afroamericano Grant Green, prematuramente scomparso nel 1979 per un attacco cardiaco
Nel disco intitolato “His Majesty King Funk”, con Harold Vick (sax tenore), Larry Young (organo), Ben Dixon (batteria), Candido Camero (bongo, conga).
Come March on Selma di Blue Mitchell, un altro tributo di una grande maestro del jazz alle marce da Selma a Montgomery del 1965, punto di svolta nella lotta degli afroamericani per il riconoscimento dei diritti civili e la fine del segregazionismo.
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 19/2/2017 - 11:21
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Oliver Cromwell
![Oliver Cromwell](img/upl/Monty-Python.jpg)
[1969]
Parole di John Cleese
Sulle note di "Polonaise héroïque" Polonez As-dur op. 53 di Fryderyk Chopin
Da http://www.montypython.net/scripts/oli...
"Oliver Cromwell"" is a song released by Monty Python in 1989, and featured in their 1991 album Monty Python Sings. John Cleese, who wrote the lyric, originally debuted the song on February 2, 1969 in the radio show I'm Sorry, I'll Read That Again, where it was introduced as "The Ballad of Oliver Cromwell". It is sung to Frédéric Chopin's Heroic Polonaise, and documents the career of British statesman Oliver Cromwell, from his service as Member of Parliament (MP) for Huntingdon to his installation as Lord Protector of the Commonwealth of England. The main lyrics are performed by John Cleese, accompanied by a small chorus comprising Eric Idle and other singers.
"Oliver Cromwell" is sung to the first ("A") section of the Polonaise, including... (continua)
Parole di John Cleese
Sulle note di "Polonaise héroïque" Polonez As-dur op. 53 di Fryderyk Chopin
Da http://www.montypython.net/scripts/oli...
"Oliver Cromwell"" is a song released by Monty Python in 1989, and featured in their 1991 album Monty Python Sings. John Cleese, who wrote the lyric, originally debuted the song on February 2, 1969 in the radio show I'm Sorry, I'll Read That Again, where it was introduced as "The Ballad of Oliver Cromwell". It is sung to Frédéric Chopin's Heroic Polonaise, and documents the career of British statesman Oliver Cromwell, from his service as Member of Parliament (MP) for Huntingdon to his installation as Lord Protector of the Commonwealth of England. The main lyrics are performed by John Cleese, accompanied by a small chorus comprising Eric Idle and other singers.
"Oliver Cromwell" is sung to the first ("A") section of the Polonaise, including... (continua)
Spoken: THE MOST INTERESTING THING ABOUT
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek :) 19/2/2017 - 08:34
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Przemysław Gintrowski: Śmiech
![Przemysław Gintrowski: Śmiech](img/upl/_dwn1487410437_1502101452.jpg)
[1991]
Parole di Krzysztof Maria Sieniawski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dall'album del trio Przemysław Gintrowski, Jacek Kaczmarski, Zbigniew Łapiński "Mury w Muzeum Raju"
Da Questa pagina
Parole di Krzysztof Maria Sieniawski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dall'album del trio Przemysław Gintrowski, Jacek Kaczmarski, Zbigniew Łapiński "Mury w Muzeum Raju"
Da Questa pagina
Krzysztof Maria Sieniawski (1951-2001) fu un poeta, traduttore, drammaturgo e crittico letterario poco conosciuto persino in Polonia. Ha tradotto tra l'altro le poesie di Esenin e gli altri autori russi. Scriveva in polacco e in russo. Per un lungo tempo mantenne un contatto epistolare con la poetessa russa Evgenija Alekseevna Slavorossova (Евге́ния Алексе́евна Славоро́ссова), che gli ha dedicato parecchie sue poesie.
Ecco l'unica pagina dove vengono ricordate la figura e l'opera di Krzysztof Maria Sieniawski che sono riuscito a trovare in rete, ma è soltanto in polacco, purtroppo. [KrW]
Ecco l'unica pagina dove vengono ricordate la figura e l'opera di Krzysztof Maria Sieniawski che sono riuscito a trovare in rete, ma è soltanto in polacco, purtroppo. [KrW]
Bardzo śmiesznie jest umierać
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 18/2/2017 - 04:32
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March on Selma
![March on Selma](img/upl/selmaanniversary.jpg)
[1965]
Brano composto dal trombettista afroamericano Richard Allen "Blue" Mitchell (1930-1979)
Nel suo album intitolato “Down with It!”, con una band composta da Gene Taylor (contrabbasso), Aloysius Foster (batteria), Chick Corea (pianoforte) e Junior Cook (sax tenore).
Un pezzo di “hard bop” che celebra le tre (anzi, quattro) marce di revindicazione per i diritti civili che nel marzo del 1965 partirono da Selma in Alabama, con l'obiettivo di raggiungere Montgomery, la capitale dello Stato.
Una prima marcia pacifica per i diritti civili fu organizzata il 26 febbraio 1965 nella vicina Marion, e si concluse con la morte di Jimmie Lee Jackson, un attivista nero che fu ucciso da un colpo sparato da un poliziotto - tal James Bonard Fowler che è stato condannato (simbolicamente) per quel delitto soltanto nel 2010 (all’età di 77 anni).
Una seconda marcia fu organizzata per il 7 marzo sul percorso... (continua)
Brano composto dal trombettista afroamericano Richard Allen "Blue" Mitchell (1930-1979)
Nel suo album intitolato “Down with It!”, con una band composta da Gene Taylor (contrabbasso), Aloysius Foster (batteria), Chick Corea (pianoforte) e Junior Cook (sax tenore).
Un pezzo di “hard bop” che celebra le tre (anzi, quattro) marce di revindicazione per i diritti civili che nel marzo del 1965 partirono da Selma in Alabama, con l'obiettivo di raggiungere Montgomery, la capitale dello Stato.
Una prima marcia pacifica per i diritti civili fu organizzata il 26 febbraio 1965 nella vicina Marion, e si concluse con la morte di Jimmie Lee Jackson, un attivista nero che fu ucciso da un colpo sparato da un poliziotto - tal James Bonard Fowler che è stato condannato (simbolicamente) per quel delitto soltanto nel 2010 (all’età di 77 anni).
Una seconda marcia fu organizzata per il 7 marzo sul percorso... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2017 - 23:04
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Been in the Storm So Long
anonimo
![Been in the Storm So Long](img/upl/image-000147-1374780165_multiple.jpg)
Uno spiritual afroamericano ottocentesco, che intitola il disco realizzato dalla Smithsonian Folkways nel 1967, dove i brani sono interpretati da un gruppo storico che si rinnova di generazione in generazione, The Moving Star Hall Singers di Johns Island, Charleston County, South Carolina.
La registrazione fu curata da Guy Carawan, celebre musicista e ricercatore folklorico.
La registrazione fu curata da Guy Carawan, celebre musicista e ricercatore folklorico.
I been in the storm so long
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2017 - 22:17
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The Freedom Rider
![The Freedom Rider](img/upl/5fdb6e9c60930b9288e3dc65b54eed29.jpg)
[1961]
Brano composto dal batterista e bandleader afroamericano Arthur "Art" Blakey (1919-1990)
Dà il titolo al suo album con la band de The Jazz Messengers, pubblicato nel 1964 (Blue Note)
Del gruppo facevano parte Wayne Shorter (sax tenore), Lee Morgan (tromba), Bobby Timmons (pianoforte) e Jymie Merritt (contrabbasso)
“The Freedom Rider” è un brano per sola batteria che celebra il convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
Brano composto dal batterista e bandleader afroamericano Arthur "Art" Blakey (1919-1990)
Dà il titolo al suo album con la band de The Jazz Messengers, pubblicato nel 1964 (Blue Note)
Del gruppo facevano parte Wayne Shorter (sax tenore), Lee Morgan (tromba), Bobby Timmons (pianoforte) e Jymie Merritt (contrabbasso)
“The Freedom Rider” è un brano per sola batteria che celebra il convoglio del CORE (Congress of Racial Equality) che nel 1961 attraversò Virginia, Carolinas, Georgia, Alabama, Mississippi e Louisiana per denunciare che la segregazione razziale, bandita dalla Corte Suprema degli USA, continuava a persistere. Nonostante i continui, violentissimi attacchi armati da parte di segregazionisti e membri del KKK, i Freedom Riders portarono a termine con successo il loro viaggio a New Orleans.
[Strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 17/2/2017 - 21:46
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Ma chi ha detto che non c'è
![Ma chi ha detto che non c'è](img/thumb/c7461_130x140.jpeg?1486910821)
Questa canzone la cantavamo (a bassa voce) in azienda mentre il fotoplotter molto lentamente svolgeva la bobina di pellicola.... Grazie Gianfranco per averci tenuto vivi in quelle lunghe giornate grigie.
Dalla parte dei lavoratori! Contro ogni ingiustizia!
Luca B.
Gruppo Operai Modena
Dalla parte dei lavoratori! Contro ogni ingiustizia!
Luca B.
Gruppo Operai Modena
Luca B 15/2/2017 - 23:31
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Blowin' in the Wind
![Blowin' in the Wind](img/thumb/c101_130x140.jpeg?1328957438)
Grandissimo Sam Cooke!
Per me, la versione più bella...
Per me, la versione più bella...
Bernart Bartleby 15/2/2017 - 23:06
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Foreign Accents
![Foreign Accents](img/thumb/c6063_130x140.jpeg?1487284710)
In sintesi, per facilitare la lettura:
Mordechai Vanunu: scienziato israeliano condannato a 18 anni di carcere per tradimento dopo aver rivelato l'esistenza di testate nucleari segrete in Israele.
Mohammad Mossadegh: primo ministro iraniano deposto nel 1953 da un colpo di stato militare favorito dai servizi segreti americani e inglesi per il gravissimo crimine di avere nazionalizzato il petrolio.
Wyatt nel libretto riferendosi a Hiroshima e Nagasaki definisce "distruzione di massa" l'effetto delle bombe. All'epoca della registrazione del disco "distruzione di massa" era una espressione frequentemente utilizzata da Bush e Blair come giustificazione dell'imminente invasione dell'Iraq. La guerra scoppiò esattamente il giorno in cui terminarono le registrazioni di Cuckooland,che significa all'incirca Paese della Cuccagna, una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie, un mondo dei sogni ma per contro la maggior parte dei brani è ispirata a fatti reali nazionali o internazionali.
Mordechai Vanunu: scienziato israeliano condannato a 18 anni di carcere per tradimento dopo aver rivelato l'esistenza di testate nucleari segrete in Israele.
Mohammad Mossadegh: primo ministro iraniano deposto nel 1953 da un colpo di stato militare favorito dai servizi segreti americani e inglesi per il gravissimo crimine di avere nazionalizzato il petrolio.
Wyatt nel libretto riferendosi a Hiroshima e Nagasaki definisce "distruzione di massa" l'effetto delle bombe. All'epoca della registrazione del disco "distruzione di massa" era una espressione frequentemente utilizzata da Bush e Blair come giustificazione dell'imminente invasione dell'Iraq. La guerra scoppiò esattamente il giorno in cui terminarono le registrazioni di Cuckooland,che significa all'incirca Paese della Cuccagna, una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie, un mondo dei sogni ma per contro la maggior parte dei brani è ispirata a fatti reali nazionali o internazionali.
Flavio Poltronieri 15/2/2017 - 15:30
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Bakai
![Bakai](img/thumb/c55229_130x140.jpeg?1487107705)
In arabo, il verbo بَكى [bakā] significa effettivamente "piangere, gridare, lamentarsi"; il sostantivo corrispondente è però بَكّاء [bukāʼ] "pianto, grido, lamento". Di "Bakai" non trovo né conosco traccia, ma potrebbe anche trattarsi di una resa alla bell'e meglio del termine arabo, oppure di una particolare forma grammaticale araba (tipo "il mio pianto", "il mio grido") che non conosco. Il mio arabo è solo leggermente al di sopra dello zero Kelvin. Sulla eventuale lingua africana saprei dire poco, a meno di non sapere quale lingua africana dovrebbe essere...insomma, mi sa che in questo caso la mia parola resterà penultima e forse anche terz'ultima...
Riccardo Venturi 14/2/2017 - 20:23
Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]
anonimo
![Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]](img/thumb/c48031_130x140.jpeg?1409094773)
Viene intonata a più riprese ne "Il Decameron" di Pier Paolo Pasolini (1971).
Abel Ferrara, nel suo "Pasolini" (2014), la inserisce sul finale, quando Pasolini (William Dafoe) e Pino Pelosi (Damiano Tamilia) si avviano verso la spiaggia d'Ostia, in automobile, nella versione cantata da Roberto Murolo.
Abel Ferrara, nel suo "Pasolini" (2014), la inserisce sul finale, quando Pasolini (William Dafoe) e Pino Pelosi (Damiano Tamilia) si avviano verso la spiaggia d'Ostia, in automobile, nella versione cantata da Roberto Murolo.
Salvo Lo Galbo 14/2/2017 - 01:06
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La guerra dei vecchietti
![La guerra dei vecchietti](img/upl/Vieux2Bsoldat.png)
Chanson italienne – La guerra dei vecchietti – Remo Remotti
Récitatif
Récitatif
LA GUERRE AUX VIEILLARDS
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/2/2017 - 21:35
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Guantanamera
![Guantanamera](img/thumb/c1913_130x140.jpeg?1328476676)
LATINO / LATIN
Hunc carmen e Cubani poëtae Iosephi Martí “Ingenuis Versibus” abstractum in Latinum sermonem vertit Tuscus Anonymus XXI Saeculi die XIII mensis Februarii a.d. MMXVII. Hispanica antiphona versa non est quia totidem verbis reddi non potest.
GUANTANAMERA
(continua)
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inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 13/2/2017 - 19:37
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Old Man Trump
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Il primo sito che compare se si scrive "Trump" su Google è quello della sua Trump Organization, dove la prima frase che campeggia è la seguente (l'immagine a commento invece l'ho messa io):
Bernart Bartleby 13/2/2017 - 08:26
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Fischia il vento
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FISCHIA IL VENTO - DAVIDE GIROMINI E LA MALEDIZIONE
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 12/2/2017 - 19:05
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Sapevamo già che Giovanni Pascoli compose un'ode all'anarchico Passannante, sfortunato attentatore di Umberto I nel 1878, la cui missione fu portata a termine da Gaetano Bresci una ventina d'anni dopo... Quel sentimento di solidarietà con il mancato regicida, poi fatto marcire in carcere, costò a Pascoli qualche settimana di galera ma il suo componimento non sopravvisse se non nel verso «Con la berretta d'un cuoco faremo una bandiera», con riferimento ad uno dei mestieri praticati dal Passannante...
Ignoravo però completamente che il Pascoli in quello stesso 1878 compose per l'Internazionale anarchica un inno che invece ci è giunto. Lo ha scoperto una decina d'anni fa Elisabetta Graziosi, studiosa dell'Università di Bologna, scartabellando tra i volumi della biblioteca di palazzo Filomarino a Napoli, dove visse quel Benedetto Croce che di Pascoli era stato un detrattore e che in... (continua)