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The Train From Washington

The Train From Washington
[1980]
Parole e musica di Gil Scott-Heron
Nell'album “Real Eyes”

“40 acri (circa 16 ettari) e un mulo” è quanto il generale unionista Sherman promise agli schiavi neri liberati alla fine della guerra civile. Loro credettero ciecamante in quella promessa, soprattutto quei tanti che tra le fila dell'Unione avevano combattuto. La riforma agraria, basata sulla confisca dei latifondi e la loro parcellizzazione per garantire la redistribuzione delle terre alle famiglie degli schiavi liberati, iniziò in South Carolina, Georgia e Florida in base al Special Field Orders No. 15 emesso da Sherman nel 1865, ma ebbe vita brevissima. Nel giro di poco le terre confiscate tornarono ai loro precedenti proprietari bianchi e moltissimi furono i casi di raggiro nei confronti dei neri ad opera di truffatori che si spacciavano per agenti del governo e chiedevano soldi per facilitare il disbrigo delle pratiche... (continua)
During reconstruction time they were folks who have been promised 40 acres and a mule.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/2/2017 - 12:45
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Imagine World Peace

Imagine World Peace
"Imagine World Peace" is Italian rock noir band BELLADONNA's tribute to John Lennon and to all victims of human violence.
I am prone to fantasize
(continua)
inviata da Andrea 11/2/2017 - 21:56
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Die drei Soldaten und die Reichen

Die drei Soldaten und die Reichen
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, seconda poesia da “Die drei Soldaten. Ein Kinderbuch”, volumetto pubblicato nel 1932 con le illustrazioni di George Grosz (1893-1959), grande pittore espressionista berlinese, comunista.
Non ho trovato grandi tracce di qualche esecuzione famosa, ma il brano – forse solo recitato – sta in mezzo a tanti lieder brechtiani nello spettacolo musicale "Wie gehts? Danke, brechtig!" della cantante viennese Helga Porpaczy-Zdenek.

“I tre soldati” è tutt'altro che un'opera per bambini, o forse sì, che le sue rime baciate dicono in modo semplice molte verità.
Come quella che la guerra non è mai finita, perchè è la guerra dei 100.000 anni che i ricchi fanno ai poveri, come direbbe il nostro Marco Valdo M.I.

Qui, finita la guerra propriamente detta, nonostante il grande sfoltimento operato dal cannone, i ricchi non si sentono ancora sicuri nelle loro belle case perchè... (continua)
Die Reichen saßen in ihrem schönen Haus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2017 - 19:19
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No borders

No borders
2016
Hate & hope
No one! No one! No one is illegal!
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:31
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Eroi senza volto

Eroi senza volto
2011
Eroi senza volto

Il singolo "EROI SENZA VOLTO" è il racconto degli NH3 di una realtà in cui il precariato rappresenta il denominatore comune di situazioni differenti. In particolare, il singolo racconta in maniera cruda e sincera della condizione di migliaia di lavoratori, precari su tutti i fronti, dalla sicurezza sul lavoro alla sicurezza salariale.
Il brano è impreziosito dalla voce di Olly, già cantante degli Shandon e dei Madbones ed attualmente voce dei The Fire.
piange solo il sindacato, io cadevo e non mi ha preso
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:27
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Malcolm X

Malcolm X
2013
Rise up!

Malcolm X, nato Malcolm Little, anche noto come Detroit Red, El-Hajj Malik El-Shabazz e Omowale (Omaha, 19 maggio 1925 – New York, 21 febbraio 1965), è stato un attivista statunitense a favore dei diritti degli afroamericani e dei diritti umani in genere. Disertore durante la seconda guerra mondiale (psichicamente non adatto; in seguito, Malcolm X sostenne di aver finto una patologia mentale per evitare le armi.)
In prigione a 20 per furto e rapina, rimase affascinato dallla Nation of Islam (NOI). La NOI si autodefiniva una "setta islamica militante". La sua tesi centrale era che la maggior parte degli schiavi africani erano musulmani prima di venire catturati e che quindi i neri avrebbero dovuto riconvertirsi all'Islam. La NOI era inoltre un gruppo "nazionalista nero", ossia auspicava la creazione di una nazione nera separata all'interno degli Stati Uniti.
Nel 1950 l'FBI... (continua)
La dignità di una vita che lotta
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 17:08
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Against racism

Against racism
2013
Rise up!

feat. Los fastidos & Redska
La sola preghiera in cui io credo
(continua)
inviata da dq82 10/2/2017 - 16:52
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Lied der Galgenvögel

Lied der Galgenvögel
[1918]
Versi e musica di Bertolt Brecht, in un taccuino intitolato “Lieder zur Klampfe von Bert Brecht und seinen Freunden” (“Canzoni per chitarra di Bert Brecht e i suoi amici”)
Testo trovato su Der Funke

Una canzone giovanile decisamente poco nota (non trovo registrazioni del brano su Discogs) ma che in italiano, con il titolo “Canzone dei pendagli da forca”, è stata interpretata da Milva (in “Milva canta un nuovo Brecht", 1996) e dal duo queer post-industrial Black Sun Productions, ossia gli svizzeri Massimo e Pierce, noti anche come Anarcocks (in “OperettAmorale”, 2005)
Dass euer schlechtes Brot uns nicht tut drunken
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2017 - 09:51
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Terra desolata

Terra desolata
Musica: Roby Facchinetti
Parole: Valerio Negrini

Quarta treccia di “Opera prima” del 1971, la canzone ricorda i drammatici tre anni della “guerra nel deserto” (’40 – ’43) in Africa settentrionale, combattuta sui territori dell’Egitto, Libia, Algeria, Marocco e Tunisia, dall’esercito nazifascista tedesco, francese e italiano da un lato, e dall’altro, lo schieramento dei comandanti inglesi e statunitensi su tutti, con la partecipazione dell’africa francese, la Polonia, l’Australia, il Sudafrica, la Nuova Zelanda.

Tra aeroplani come rondini di platino, elicotteri in fiamme come carri d’argento che bruciano sopra le piramidi, e le carovane degli sfollati che attraverseranno “ponti senza fiumi”, significativi sono i versi “Statue che/ somigliano a noi/ contro il cielo piangono”. Si rimarca l’estraneità delle civiltà che assistevano a quel conflitto sul proprio suolo, senza prenderne parte... (continua)
Volano
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 10/2/2017 - 08:26
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Odio l'America

Odio l'America
Rispondendo all'appello di Riccardo, un nostro visitatore, Paolo, ci ha fornito le parole di questa canzone dei Destir. Abbiamo rimesso un po' a posto il testo e ricontrollato all'ascolto. Visto che gli stessi Destir sono intervenuti sul nostro sito aspettiamo dal gruppo qualche notizia in più anche su questa canzone (date, album....).
Candy sfida questo vento,
(continua)
inviata da Paolo + CCG Staff 9/2/2017 - 23:40
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Moderne Legende

Moderne Legende
[1914]
Versi di Bertolt Brecht, pubblicati sotto lo pseudonimo di Berthold Eugen su “Die Ernte”, un giornale studentesco stampato ad Augsburg che ebbe vita breve: sei solo numeri tra il 1913 ed il 1914.
Messi in musica sia da Ernst Busch che da Hanns Eisler
Interpretata molte volte da Busch, a cominciare dal disco “Legenden, Lieder Balladen 1914-1934” pubblicato nel 1965. Poi anche da Gisela May, su musica di Eisler, in “Gisela May Singt Brecht - Eisler – Dessau”, 1968.
Testo trovato su Erinnerungsort.de
Als der Abend übers Schlachtfeld wehte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2017 - 22:55

Leur bon Président

Leur bon Président
Chanson parodique de langue française – Leur bon Président – Marco Valdo M.I. – 2017
inspirée par Eugène Pottier et sa chanson Leur bon Dieu – 1884

L’autre soir, Lucien l’âne mon ami, j’ai reçu moi aussi la visite d’un revenant inquiet. Souviens-toi de la Commune, souviens-toi de Nuremberg, il est des massacreurs, il est des assassins qu’il vaut mieux arrêter avant qu’ils ne sévissent.

Un revenant, un fantôme, tu en as d’étranges visiteurs nocturnes ? Marco Valdo M.I. mon ami. Je me demande qui ça peut être et pourquoi tu en parles ici.

Il m’a dit : prends une de mes chansons et fais-en une bigarade contre ce gros balourd étazunien. Peut-être, lui demandai-je, veux-tu dire une arlequinade, une pasquinade, enfin bref, un pasquin.
Et il m’incite plus encore : fais-en une moquerie, une raillerie, un brocard, une goguenardise, une ironie, envoie-lui des lazzi et des gros mots. Cet... (continua)
Au citoyen Donald Trump de New-York.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2017 - 21:01
Percorsi: Donald Trump
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Ballade vom ertrunkenen Mädchen

Ballade vom ertrunkenen Mädchen
[1919]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, nella cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questa “Ballata della ragazza annegata” è una delle poesie più note di Brecht.
Racconta semplicemente del corpo di una donna annegata, trasportato dalle acque del fiume, che col passare del tempo lentamente e dolcemente si disgrega e si perde nella natura. Una giovane donna, uccisa forse, o suicida, che rimane sconosciuta, proprio come il soldato protagonista delle due ballate comprese da Weill nella stessa cantata.
Se fosse solo per questo, avrei potuto proporre questo bellissimo brano – magistralmente interpretato da Therese Giehse, da Gisela May, da Lotte Lenya e anche dalla nostra Milva – semplicemente... (continua)
Als sie ertrunken war und hinunter schwamm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 21:40
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Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Zweiter Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quinto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Seconda parte della canzone del “Milite ignoto sotto l'Arco di Trionfo”, cui rimando per l'introduzione.

Qui Brecht abbandona il grottesco e ammette che mai potrà esserci resurrezione per quel soldato assassinato, massacrato, dilaniato, smembrato e reso così ignoto. Non ci sarà mai un Giorno del Giudizio. E allora voi, maledetti che l'avete ucciso, potete star tranquilli, ma almeno rimuovete quella pietra tombale, quell'arco di trionfo, e smettetela coi vostri inutili ed oltraggiosi inni di vittoria che mi feriscono, io che ogni giorno continuo a chiedermi: perchè non siete voi ad essere morti, perchè non siete stati uccisi voi? Perchè no?
Alles was ich euch sagte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2017 - 20:12
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Gardien de la paix

Luciole
Una canzone sulla "ZAD" (Zone à defendre) ovvero i territori occupati in protesta alla costruzione di una pista d'aereoporto a Notre Dame des Landes
Gardien de la paix
(continua)
inviata da leoskini 8/2/2017 - 17:59
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Alla patria

anonimo
Ben poche notizie si sanno di questo bellissimo canto popolare certamente nato, come tanti altri di questo genere, nel periodo delle grandi guerre e forse anche prima. Il tema è sempre quello della tragedia dell'addio e l'incertezza del ritorno dalla guerra. Questi canti sembravano un ricordo di un tempo lontano, ma la triste realtà della cronaca di questi giorni rende quanto mai attuale il sentimento di precarietà di ogni partenza per il fronte, ugualmente oggi come tanti anni fa.
Tra le canzoni del repertorio del Coro Edelweiss
Alla Patria vola il mio pensiero,
(continua)
inviata da Dq82 8/2/2017 - 15:46
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Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen

Erster Bericht über den Unbekannten Soldaten unter dem Triumphbogen
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Lieder Gedichte Chöre, 1918-1933”, pubblicata nel 1934
Musica di Kurt Weill, quarto movimento della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928.

Una poesia, trasformata da Weill in canzone, che fa il paio con la Legende vom toten Soldaten del 1918 e la supera nella già inarrivabile feroce e grottesca ironia. Là il soldato morto veniva “resuscitato” a guerra quasi finita per farlo partecipare alla grancassa della propaganda e morire eroicamente una seconda volta; qui invece un soldato qualunque, un poveraccio, viene scelto ed ucciso dagli altri – di tutte le nazionalità, si badi bene – il suo corpo viene orrendamente massacrato in modo da renderlo irriconoscibile e farne così il “milite ignoto”, per poi seppellirlo con tutti gli onori sono una pesante pietra... (continua)
Wir kamen von den Gebirgen und vom Weltmeer,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2017 - 22:37
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Divide and Conquer

Divide and Conquer
This song is a commentary on the ongoing conflicts in the middle east. Listen out for some soundbytes from western leaders such as David Cameron, John Kerry, Hillary Clinton, Barack Obama and Nicolas Sarkozy concerning the war in Libya that provide additional context as to what this song is specifically condemning.

From the songwriter:

"It deals with what’s really going on in the Middle East. The media only give us one side of the story, but when you dig deeper, you find layers of truth about natural resources, like oil, that are influencing the region. The media report on how the new political regime has brought democracy to the region but maybe the inhabitants were better off before. What the West are really delivering is mainly destruction. They’re making people fight each other and when the West conquers, the big companies come in and make money.”
Divide and conquer
(continua)
7/2/2017 - 15:28
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Dancing in a Hurricane

Dancing in a Hurricane
This song is about the children living amidst warzones, attempting to have a childhood in spite of the chaos. It is written from the perspective of the mother of one of these children, who watches her "rays of light" play, while reflecting on the state of their home.

From the songwriter:
"The title comes from a line in Spectre [the James Bond film] and the lyrics were inspired by the current refugee crisis around the world. It’s the idea of children trying to enjoy their childhood in an unsafe environment; they’re literally dancing in a hurricane and I find it very sad. As a mother, I’m concerned about the well-being of children around the world. Here, our children are fed and they have a roof over their heads and I think we maybe take it for granted.”
We are force to live in silence
(continua)
7/2/2017 - 15:10
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Supernature

Supernature
[1977]
Scitta da Alain Wisniak e Marc Cerrone (1952-), compositore e produttore musicale francese tra i più importanti nella stagione d'oro della disco music.
Celeberrimo brano riempipista che intitolava il terzo album di Cerrone
Al primo posto nelle US disco/dance charts nelle prime settimane del 1978.

Chi l'ha detto che la disco music celebrava soltanto il disimpegno dopo l'ubriacatura politica degli anni della contestazione?

Un brano seminale che ritroviamo nelle sonorità di parecchi brani attuali, soprattutto in quelli realizzati dal mitico duo Daft Punk (che - guarda caso - sono francesi).
Once upon a time science opened up the door
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2017 - 14:11
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Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)

Großer Dankchoral (Lobet die Nacht)
[192?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta intitolata “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”), pubblicata nel 1927
Musica di Kurt Weill, in apertura della cantata per tenore, baritono, coro di tre voci maschili e orchestra intitolata “Das Berliner Requiem”, da lui composta nel 1928

Questo Requiem fu commissionato a Weill dalla radio di Francoforte e lui lo compose pensando al decimo anniversario della cosiddetta Rivoluzione di Novembre del 1918, quando socialisti e spartachisti tedeschi, dopo aver sostenuto scioperi nell'industria bellica e ammutinamenti in ambienti militari, proclamarono una “libera repubblica socialista tedesca” contro il capitalismo militarista e imperialista. Un anno dopo sarebbero stati tutti sterminati dai Freikorps, antesignani delle SA, i paramilitari protonazisti di Ernst Röhm, e la debole socialdemocrazia di Weimar avrebbe cominciato la sua inesorabile discesa verso gli inferi della dittatura e della guerra.

Chiaro che la cantata di Brecht/Weill non venne trasmessa...
Lobet die Nacht und die Finsternis, die euch umfangen!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2017 - 23:42
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Carmen Arvale

anonimo
Carmen Arvale
[V/IV secolo a.C. / 5th / 4th century b.C.]
Redazione nota / Known version:
Acta Fratrum Arvalium, I sec. d.C. / 1st century.
Armonizzazioni moderne:
a) Paulo Stekel, Qadosh, 2009
b) Hildigunnur Runarsdóttir, per coro / choir, 2013



L'iscrizione degli Acta Fratrum Arvalium ritrovata nel 1778. Il Carmen Arvale è nella parte evidenziata.



A proposito di Marte e di guerra per la capezzagna.
dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo, 6 febbraio 2017.

“C'è chi la capezzagna difende”; così ha tradotto Krzystof Wrona nella Piosenka walcząca, dalla sua lingua materna, obbligandomi a andare a vedere che cosa fosse, questa “capezzagna”. "Ciascuna delle due strisce di terreno che rimangono da arare alle estremità del campo, dove l'aratro inverte la marcia; anche capitagna, cavedagna.". E così, poiché si procede sempre per associazione d'idee (la quale è, in generale, la più fertile attività dell'intelletto... (continua)
Enos Lases iuuate.
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/2/2017 - 11:30

De rerum natura Liber V, 1283-1307

<i>De rerum natura</i> Liber V, 1283-1307
[I secolo a.C / 1st Century b.C. / 1er siècle a.Ch.]
De rerum natura 1283-1307

Non è qui, naturalmente, questione di addentrarci nella natura ritmica della poesia classica, e ancor di meno sul suo legame comunque indissolubile con la musica; se almeno un'intera parte della poesia antica era fin nel suo nome connessa con il canto e con l'accompagnamento musicale (sto ovviamente parlando della poesia lirica, destinata alla recitazione con la lira o altro strumento consimilare), si deve comunque ricordare che ogni tipo di componimento in versi era recitato ad alta voce (la lettura silente e personale cominciò a diffondersi in periodi molto tardi) ed anche che la natura prosodica stessa delle lingue classiche era basata su accenti non percussivi ma tonali, quindi musicali, e che la versificazione e la recitazione obbedivano a criteri di canto, o di cantillazione. Lo stesso nome della “poesia”... (continua)
[1283] Arma antiqua manus ungues dentesque fuerunt
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/2/2017 - 09:01

Ferramonti Walzer

Ferramonti Walzer
[1940-43]
Parole e musica di Kurt Sonnenfeld (1921-1997), compositore austriaco, viennese, ebreo.
Brano compreso nel programma della “Serata Colorata – Musiche dal campo di internamento di Ferramonti”, concerto tenutosi il 26 gennaio scorso all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione del Giorno della Memoria e interamente dedicato alle canzoni e alle musiche intonate e suonate dai prigionieri, in gran parte ebrei, in quel campo di concentramento che sorse nel comune di Tarsia in provincia di Cosenza.

L'intera famiglia di Kurt Sonnenfeld fu trucidata dai nazisti a Maly Trostenets, vicino a Minsk, un campo di sterminio il cui nome è poco conosciuto ma dove tra il 1941 ed il 1944 vennero assassinate non meno di 200.000 persone, in gran parte prigionieri di guerra sovietici ma circa 60.000 furono i civili ebrei. Quello di Maly Trostenets fu un campo molto efficiente, dove i nazisti... (continua)
Ganz abgesehn von den schrecklichen Leb’n
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2017 - 21:54
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Hope for the Future

Hope for the Future
[2012]
Parole di Paul McCartney
Musica di Paul McCartney, Marty O'Donnell, Michael Salvatori.
Nella colonna sonora del videogame “Destiny”, composta da Martin O'Donnell, Michael Salvatori e altri, con il contributo di Paul McCartney per questo brano (che credo l'unico non strumentale dell'intera soundtrack)
La strofa tra parentesi non viene cantata da Paul McCartney, ma si trova nella cover del brano realizzata da Jillian Aversa (cantante) ed Andrew Aversa, compositore di colonne sonore per videogames più noto con il nome d'arte di Zircon.

E' curioso che questa canzone sicuramente pacifista sia stata scritta proprio per quello che in gergo tecnico viene definito videogame FPS, acronimo di First-person shooter, letteralmente “sparatutto in prima persona”...
Ma è anche vero che se gli Obama, le Clinton, i Bush, i Trump, i Putin e tanti altri del pari loro passassero più tempo alla playstation a giocare con gli sparatutto, invece di seminare morte e distruzione per il mondo per davvero, forse sarebbe meglio per tutti...
Some hope for the future
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2017 - 18:28
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Italia

Italia
1965
Pubblicata in "L'Aria" 1981
interpretata dai Barabàn nell'album :Terre di passo (2002)
… padrun de can che lecca el cü a la serva,
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 17:20
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La prima stella

La prima stella
(2017)
Parole e musica di Gigi D'Alessio
la canzone sarà presentata al prossimo festival di Sanremo

Visto che il mitico e splendido Gigi D'Alessio non è presente su questo sito provvedo io con questa canzone sulla mamma, quella dell'immenso cantautore, rimasto, poverino, orfano da piccolo, ma sulla mamma in generale, una mamma lontana come può essere quella di un immigrato che attraversa il mare su un barcone.
Potessi avere io le ali e scavalcare il cielo
(continua)
inviata da Diletta 4/2/2017 - 17:10
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Cavaddu cecu de la minera

Cavaddu cecu de la minera
1954
45 giri: Cavaddu cecu de la minera/Ventu de sciroccu

È una canzone che parla di un cavallo, appunto si intitola ‟Cavallo cieco della miniera”. La storia è questa, la storia riguarda i cavalli che lavoravano anticamente nelle miniere in Sicilia, nelle miniere di zolfo, perché, in quei tempi, tiravano i carrelli i cavalli. Oggi è diverso, ci sono altri mezzi. E siccome stavano molto tempo sotto le miniere, i cavalli diventavano ciechi. E in Sicilia, anticamente, c’era questa festa tragica, che si chiamava appunto ‟La Pasqua dei cavalli”, ed era il padrone stesso del cavallo che lo portava su, al sole, e con un gesto tragico e pietoso lo eliminava.
wikipedia
«A Peppì, iuh, come si stanco, Peppì, iih-ah, beddo, auh.»
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 16:50
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Miniere

Miniere
2014
Ottavia
Uhm che maniere, dai le maniere
(continua)
inviata da dq82 4/2/2017 - 16:39
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Truth about

Truth about
3 febbraio 2017
Da cantarsi con accento romanesco
(vero o finto che sia)
sull'aria di Lella
di Edoardo De Angelis (1971)
(interpretata da Lando Fiorini)

In questa canzoncina, détournement di un celebre successo romanesco di qualche anno fa dove er protagonista svela di avere avuto una relazione con la moje de Projetti er cravattaro, se parla della misteriosa morte sotto tortura di un giovane ricercatore italiano, avvenuta circa un anno fa in Eggitto, e de ben artre relazzioni che intercorrono tra er governo italiano e quello eggizziano.

Se pregherebbe de legge attentamente anche questo


Articolo de Lorenzo Declich
(pubblicato da Giap - Wu Ming Foundation)


ar quale la canzoncina deve non poco pur nella sua palese semplificazione.

Se dovrebbe immagginà che a parlà è un alto membro dello stato italiano, forse addirittura er presidente der consijo.

Te lo ricordi gGiulio er friulano,
(continua)
3/2/2017 - 20:32
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Malicorne: Dormeur

Malicorne: Dormeur
[1986]
Paroles et musique: Gabriel Yacoub / Malicorne
Testo e musica: Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: Les cathédrales de l'industrie





Come ho detto in questo commento, domani 4 febbraio è il compleanno di Gabriel Yacoub, che compie 64 anni (when I am 64...). Vorrei continuare questo particolare e personale hommage d'anniversaire proponendo questa canzone, che mi ossessiona non so da quanti anni. Mi ossessiona perché, come tutte le cose della mia vita, al tempo stesso mi rimanda ad altro e a me stesso, al lontano e al vicino, all'incomprensione costellata di bagliori di comprensione; Gabriel Yacoub, in breve. Che cos'è, insomma, Dormeur? Potrebbe, chissà, sembrare una sorta di parallelo, o di séguito, del Fannullone di De André (e Paolo Villaggio); ma non è una favola. E' un testo cupo, e duro in alcuni punti, che della favola non ha niente e che invece ha tutto della tragedia umana... (continua)
Il y a les dormeurs ceux qui dorment tout le temps
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2017 - 16:51
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Il aurait dû

Il aurait dû
[2008]
"Il aurait dû" di Gabriel Yacoub
dal cd: "De la nature des choses"
Le Roseau | Harmonia Mundi

Ciao a tutti, propongo questa protest song, anche considerato:

1- l'incondizionato amore nei confronti di Malicorne che il sottoscritto condivide con Sir Riccardo

2- che finora non era presente nell'elenco nessuna canzone contro la guerra a nome di Gabriel Yacoub e la cosa mi dispiace

3- che in rete c'è un video simpaticissimo della canzone dal titolo "Il aurait dû, Gabriel Yacoub et Arthur" che si contrappone perfettamente all'argomento della canzone

4- che probabilmente non molti sono a conoscenza che la suddetta canzone si riferisce a George W. Bush e al suo maledetto ordine di guerra in Irak.

Flavio Poltronieri
Il avait dit quelques jours et c’est fini
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/2/2017 - 11:00
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Somos anormales

Somos anormales
(2017)
primo singolo estratto dall'album Residente in uscita nel marzo 2017

La normalità non esiste. Il termine "anormale" che viene usato con una connotazione dispregiativa, sta rivelando il suo lato positivo, perché è interessante essere anormali. Inoltre tutti hanno qualcosa di anormale, quindi la definizione stessa di normalità non ha senso.

Tutti veniamo dall'Africa. I primi homo sapiens venivano dal Kenya. Tutti gli esseri umani hanno nel DNA la parte nera dell'Africa. La maggior parte dei sudamericani ha almeno un 7% del DNA che viene dalla Siberia, dalle popolazioni che avevano attraversato lo stretto di Bering per colonizzare il continente americano. Veniamo tutti dallo stesso posto e non hanno senso queste guerre per motivi razziali o religiosi. Anche se l'umanità si è diffusa in tutti i paesi e ognuno possiede una propria cultura, non dovremmo mai dimenticare che siamo tutti... (continua)
Tres ojos, cuatro orejas
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 2/2/2017 - 23:31
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Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)

Mein Gott, warum hast du mich verlassen? (Psalm 22)
[III° sec. a. C. / Prima metà del XVI sec. d. C. / 1844]
Versione tedesca del Salmo 22 dal libro biblico dei Salmi, raccolta realizzata forse in Giudea nel III° secolo avanti Cristo ma con materiali anche di molto più antichi.
La versione tedesca che propongo è ripresa da Lieder.net e – se non ho capito male – l'autore sarebbe addirittura Martin Luther (1483-1546), il teologo iniziatore della riforma protestante.
Musica di Felix Mendelssohn Bartholdy (1809-1847), compositore, direttore d'orchestra, pianista e organista tedesco, terza e ultima parte dell'Op. 78 (MWV B 51) del 1844.

Ho preferito attribuire il brano a Mendelssohn Bartholdy perchè la sua musica fu tra quella bandita dal nazismo, visto che l'autore non era ariano e, anzi, appartenente ad un'importante famiglia ebrea di Amburgo. Al contrario, la musica di Mendelssohn Bartholdy fu molto suonata nei campi in cui fascisti e nazisti... (continua)
Mein Gott, mein Gott, warum hast du mich verlassen?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/2/2017 - 22:56
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Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten
Wir sind die Ratten

Wir sind die Ratten – Vorkriegsjugend – 1983
Ihr wollt uns vernichten
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2017 - 21:39
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Der Pflaumenbaum

Der Pflaumenbaum
Da / Aus
Svendborger Gedichte / Poesie di Svendborg
1926-1938
Musica / Musik: Paul Dessau (1894-1979)


Paul Dessau: Fünf Kinderlieder (nacht Brecht) (1949).

I. Vom Kinde das sich nicht waschen wollte
II. Der Pflaumenbaum
III. Kleines Bettellied
IV. Mein Bruder war ein Flieger
V. Der Gottseibeiuns

Irmgard Arnold, soprano
Paul Dessau, pianoforte



Nella sua quasi immensa produzione poetica, Bertolt Brecht scrisse anche dei Lieder classificati “per l'infanzia”; non c'è quindi da stupirsi se, alla fin fine, l'interpretazione migliore e più chiara di questo Lied poi musicato da Paul Dessau nel 1949 (che suonò anche il piano), l'ho trovata a cura dei ragazzi di una seconda media, la II-A per la precisione, di una scuola che non so:

“In questa poesia l’autore nasconde un significato profondo. Il susino di cui parla non è una qualunque pianta; infatti, l’immagine descritta del susino... (continua)
Im Hofe steht ein Pflaumenbaum,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 2/2/2017 - 18:31
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Il flessibile

Il flessibile
2007
Attenzione! Uscita Operai

feat. Yo Yo Mundi

Lavorare oggi: come sopravvivere?

A rispondere è un libro a più voci che, partito da un progetto comune, ha coinvolto scrittori e musicisti: un’opera collettiva, nata dal desiderio di divertirsi e divertire, capace di denunciare situazioni che solo dieci anni fa non avremmo considerato accettabili.
Una canzone per ogni racconto, un racconto per ogni professione.
Il risultato è un’antologia corale, ironica e tagliente, e un cd dalla musica semplice e mai banale. Entriamo nella vita di autisti, parrucchieri e spazzini, ma anche di onorevoli e pubblicitari, per scoprire che in fondo siamo tutti, ugualmente, lavoratori. Ed è proprio a loro che questo libro dà voce: attenzione! Uscita operai.
Sono agile e scattante,
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 11:01
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Il mafiologo

Il mafiologo
2012
3° (mondo)

poi nel 2013 in "Musica contro le mafie"
Si aggira qui in città lui vive in mezzo a noi
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 09:25
Percorsi: Mafia e mafie
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Africa

Africa
2017

Un'affermazione d'identità da parte di SYMO, cantante italo-etiope.
Ciao bella mora di dove sei
(continua)
inviata da dq82 2/2/2017 - 08:53
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Né So

Né So
(2016)

La title track del nuovo album di questa importante artista maliana

In un periodo in cui le migrazioni sono gerneralmente trattate dai media come una statistica (o un'invasione) , Rokia Traoré ci fa ricordare prima di tutto l'aspetto umano dei rifugiati e mette l'ascoltatore al posto dei rifugiati che cercano prima di tutto una casa (Né So signifieca “chez moi”, "a casa mia").

Le sue parole cercano di raggiungere più persone possibile perché il ritornello è cantato in francese, inglese e in bambara.

genius
En 2014 encore, cinq millions cinq-cent-mille personnes ont fui leurs maisons
(continua)
1/2/2017 - 22:48
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La miniera del 54

La miniera del 54
Il 4 maggio 1954 è da sempre "quel giorno" nella memoria di tutti, sono le prime due parole che ogni persona dice parlando della miniera, con pudore e forse doveroso rispetto.

"Quel giorno" oggi sembra solo un racconto e per chi non ha visto è difficile immaginare i volti, la disperazione; uno dei primi feriti arrivati in infermeria, sorretto da due uomini, che gridava di "andare laggiù" perché tanti erano dentro e intanto insieme agli abiti bruciati cadeva anche la pelle. "Io sto bene, andate laggiù c’è bisogno di aiuto" ma dopo pochi giorni è morto.

Chi non ha sentito il boato, chi non ha visto il fumo uscire dai pozzi è stato avvertito dalle porte spalancate dell’infermeria e la gente ha iniziato a radunarsi perché quelle porte significavano sciagura. La mattina della... (continua)
Un giorno di maggio del 54
(continua)
inviata da dq82 1/2/2017 - 17:06
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Lo avrai camerata Kesselring

Lo avrai camerata Kesselring
La versione di Giulio De Paola

dq82 1/2/2017 - 16:52
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You Want It Darker

You Want It Darker
Josh Ritter, Lee Ranaldo, Richard Thompson and More Pay Tribute to Leonard Cohen
The Village Voice, by Jonathan Bernstein

“Leonard Cohen has a pill for every illness,” said Josh Ritter shortly before Tuesday night’s tribute to the Canadian songwriter—titled “Sincerely L. Cohen”—at the Music Hall of Williamsburg. Less than three months after Cohen’s death, a group of more than a dozen songwriters and musicians gathered in Brooklyn for a loving, thoughtful tribute to Cohen’s life in music and poetry.

With a first-rate collection of local musicians led by Josh Kaufman, and including Walter Martin (keys), Annie Nero (bass) and Ray Rizzo (drums) serving as the house band, a parade of artists ranging from Elvis Perkins to Lee Ranaldo took the stage during the two-plus hour performance.

The backing band was modeled, roughly, after the extensive, impeccable touring outfit Cohen had gathered... (continua)
Flavio Poltronieri 1/2/2017 - 14:16
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Giordano

Giordano
[2006/07]
Testo e musica di Franco Fosca
Da "Ballate di Fine Inverno"
Fosca - Bernardo - Santese

"Un disco di ballate. E, anche, un disco gratis, da scaricare. Un disco di ballate belle, coinvolgenti e, per me, legate ad un periodo della mia vita che, in qualche modo, non passa, non riesce a passare, non passa mai e che, adesso, grazie a queste canzoni torna a bussare, con dolcezza. A dire che quel che eravamo, siamo. Una manciata di ballate nato al "Vicolo dei musici", a Roma. Ci sono stato più d'una volta, al "Vicolo", e anche se queste me le sono perse, adesso - grazie al cielo - le ritrovo. Nostalgia e speranza, certo, ma anche "fortuna e gloria"!
Non sono, di solito, troppo prodigo di parole, ma stavolta mi viene ancora meno d'aggiungere altro, ché continuo ad ascoltarmele e riascoltarmele, queste canzoni.
Scaricatevele, ascoltatele, leggetene i testi e riascoltate le canzoni.... (continua)
A Campo dei fiori c’è un uomo sul rogo
(continua)
inviata da dq82 1/2/2017 - 13:15
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American Land

American Land
Tonight we want to add our voices to the thousands of Americans who are protesting at airports around the country the Muslim Ban and the detention of foreign nationals and refugees. America is a nation of immigrants and we find this anti-democratic and fundamentally un-American

Adelaide - January 30, 2017


dq82 1/2/2017 - 13:00
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Konstanty Ildefons Gałczyński: Śmierć poety

Konstanty Ildefons Gałczyński: Śmierć poety
[1930]
Parole di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musica di Stanisław Staszewski
Da questa pagina
L'esecuzione più conosciuta è questa di Kazik Staszewski con il gruppo Kult dal disco "Tata 2" (1996) che contiene le canzoni cantate dal padre di Kazik, Stanisław Staszewski.

Mi sono scordato di ricordare che volevo proporre questa canzone come un EXTRA. Non è contro guerra. È contro tutto. Forse proprio per questo ha una forza di un brano di Piero Ciampi... prima di Piero Ciampi. (Krzysiek)
Nie pomogły zastrzyki,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 31/1/2017 - 22:46
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Ballad Of Bobby Sands

Begira mendira, kantua entzuten da
(continua)
inviata da Gianni Sartori 30/1/2017 - 22:35
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Cara burbetta

anonimo
Cara burbetta
cambia le due bestemmie il resto mitico ti ascolto sempre ,dove trovo altre cose di te?

30/1/2017 - 21:04
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Antonia vs Trump

Antonia vs Trump
[2016]
Letra y música: Los Morancos de Triana
Testo e musica: Los Morancos de Triana


Los Morancos enfrentan a Antonia con Trump en su nueva parodía
El País - Pablo Cantó, 18 nov. 2016

Música y humor. Esas son las herramientas con las que Los Morancos llevan dos años comentando la actualidad en su canal de YouTube. Han publicado su última canción el 18 de noviembre, con la elección de Donald Trump y sus políticas de inmigración como tema. Tres horas después de su publicación, "Los Morancos" ya se había colado entre los trending topic nacionales.



La canción enfrenta a Donald Trump, futuro presidente de los Estados Unidos –e interpretado con un parecido más que razonable por César Cadaval–, con Antonia, una madre que llama a la defensa chancla en mano y que pretende representar a todos los hispanos. Es uno de los personajes recurrentes del dúo cómico (pareja de Omaíta), interpretada... (continua)
Desde Barrameda Beach, para el mundo
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 30/1/2017 - 18:20
Percorsi: Donald Trump
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Kurt Weill: Speak Low

Kurt Weill: Speak Low
...sicuramente non è cantabile.... :)
PARLA PIANO [1]
(continua)
inviata da Bruna Parma 30/1/2017 - 14:15
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L'America

L'America
From "Compulsory Freedom", 1976
30-1-17 13:35
AMERICA
(continua)
30/1/2017 - 13:34
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Old Man Trump

Old Man Trump
29-1-17 21:44
IL VECCHIO TRUMP
(continua)
29/1/2017 - 21:43
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Land of the Free

Land of the Free
(2017)

“Land of the Free” is the third single off Joey Bada$$’s second album, AABA. It was released on January 20, coinciding with both Joey’s birthday and Donald Trump’s Presidential inauguration.

The track is about America’s many flaws, specifically focusing on corruption and inequality. Joey teased the track on January 16th for Martin Luther King Day.
genius

*

Released on Inauguration Day, "Land of the Free" is a biting anti-Trump rap delivered in a smooth package. With lines like “Donald Trump is not equipped to take this country over," its message isn't subtle—it's a clear indictment of the new president.

time.com
[Intro]
(continua)
29/1/2017 - 20:37
Percorsi: Donald Trump




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