mi sa che qui ci sono tre pagine da integrare in una sola, la presente e quelle relative a Vietnam e Vietnam Blues. Si tratta infatti della stessa canzone in due varianti.
Posso procedere a riaccorpare e ristrutturare il tutto proponendovi la nuova pagina via mail?
Saluti
Bernart Bartleby 10/2/2017 - 22:34
Ma non avevi appena scritto che si trattava di una versione completamente diversa?
Comunque invece di proporre la pagina via mail puoi scegliere una delle tra (magari la più vecchia) e proporre le integrazioni come commento. Poi noi le riportiamo nell'introduzione e cancelliamo i doppioni !
La versione italiana qui attribuita al duo Black Sun Productions, che pure l'ha interpretata, è in realtà quella di Milva, nella trascrizione di Helena Janaczek e traduzione di Kurt Schwaen, così come nel citato album “Milva canta un nuovo Brecht" del 1996.
Se la memoria non mi inganna, mi pare che Fabrizio, in una sua intervista, affermò che con questa canzone volle parlare dei rivoluzionari che attuano appunto una rivoluzione per poi prendere le poltrone delle stesse persone che combattevano. Da qui, credo, il prendere "il posto lasciato dal padre".
Una foto dei Destir in Rete c'è, la copertina del loro primo demo, ma è su Discogs e non so se sia utilizzabile qui:
(B.B.)
Inutilizzabile, purtroppo.
9/2/2017 - 08:28
Ma le immagini da Discogs non sono utilizzabili nemmeno una volta salvate o catturate con uno screenshot? O caricate su di un servizio di condivisione? (B.B.)
Almeno a chi ci ha provato, non è comparsa nemmeno una immagine: è comparsa una pagina bianca che si è rifiutata di aprirsi...
Segnalo anche che sul Tubo si trovano adesso altri pezzi dei Destir, tra cui questo:
che andrebbe, a mio parere, inserito. Solo che -ovviamente- di testi manco a parlarne, quindi and(e)rebbe trascritto. Il problema è che non si capisce perfettamente tutto.
Io ho inserito la copertina del primo demo, visto che è l'unica immagine disponibile dei Destir, però bisogna dire che questo primo demo non conteneva "L'alba di Piero" e che mi pare che la formazione del gruppo fosse anche diversa
Caro Riccardo, non è Gabriel a cantarla, bensì Olivier Kowalski. E fu la sua prima volta all'interno del gruppo (inizialmente a dire il vero avrebbe dovuto farlo Marie). La fisarmonica così evocativa è un "piano à bretelle" che nel brano mescola le sue particolari sonorità con un piano a coda e un sintetizzatore. Le parole del testo ispireranno Marc Lavoine per il successo nel 1985 di "Elle a des yeux revolver".
però non credo che in questo caso c'entrino i contrabbandieri di pellicce del nord America... Forse il significato può essere inteso più letteralmente come "colui che percorre i boschi" e, quindi, "boscaiolo".
Saluti
Bernart Bartleby 9/2/2017 - 09:06
Sembra un po' la famosa battuta: Come si chiama il taglialegna russo? Andrej Peribosky... :-P
Ciao cari. Mi pare che la canzone voglia più che altro descrivere uno stato d'animo. Il resto è un pretesto. Un contenitore di secondaria importanza. C è in rete una interessante interpretazione dal vivo in solo di Gabriel che descrive dettagliatamente il brano. Adelard penso sia un rappresentante di molte figure. Il mio intervento parte essenzialmente dall' correzione del titolo, il resto è aggiunto per completezza di intervento.....sapete bene voi che pochi parlano di canzoni di questo tipo e unire le forze e le conoscenze o riordinare le informazioni può sempre eventualmente facilitare qualcuno