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A Bushman's Song

A Bushman's Song
Versi di Andrew Barton "Banjo" Paterson (1864-1941), bush poet (poeta rurale, credo possa tradursi) australiano, l’autore della canzone cui fa riferimento Eric Bogle fin da titolo della sua celeberrima The Band Played Waltzing Matilda (detto tra parentesi, "Waltzing Matilda" è già di per sé una canzone anti-autoritaria che forse potrebbe avere un suo proprio posto sulle CCG/AWS...)
“A Bushman's Song” si trova nella raccolta “The Man from Snowy River and Other Verses” pubblicata nel 1895
Trovo questa bush song nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Come in “Waltzing Matilda”, anche qui il protagonista è un bush rider, uno swagman. Nei nostri dizionari il termine viene spesso tradotto con vagabondo, e in effetti lo swagman australiano era spesso una sorta di hobo ma, meglio, un lavoratore girovago... (continua)
I’m travellin’ down the Castlereagh, and I’m a station hand,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 13:54

The Old Workman

The Old Workman
Versi del poeta inglese Thomas Hardy (1840-1928), nella raccolta “Late Lyrics and Earlier with Many Other Verses” pubblicata nel 1922
Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Mi viene bene contribuire questa poesia in questi giorni in cui gente che non ha mai lavorato – almeno nell’accezione del lavoro prima di tutto come fatica fisica – discute sui cosiddetti “lavori usuranti” che consentirebbero a poche decine di migliaia di lavoratori – spesso stranieri, spesso sfruttati e malpagati, spesso già morti, caduti da qualche impalcatura, in qualche pozzo, in qualche cisterna - di andare in quiescenza (preferisco questo termine prettamente botanico/zoologico all’orrido pensione, che evoca un alberghetto lurido di quint’ordine) qualche mese prima di essere comunque raggiunti da morte naturale per “raggiunti limiti d’età”…
"Why are you so bent down before your time,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 13:06
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Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)

Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)
[1918]
Versi del poeta inglese Wilfred Owen (1893-1918), killed in action mentre attraversava il Canal de la Sambre à l'Oise il 4 novembre 1918, solo pochi giorni prima della fine della Grande Guerra.
La poesia fu pubblicata su The Nation il 26 gennaio 1918, ed è una delle pochissime poesie che Owen vide pubblicate in vita.
La trovo – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Wilfred Owen scrisse questa poesia mentre si trovava a Scarborough, North Yorkshire, convalescente dopo essere stato investito da un’esplosione sul fronte francese. E’ lì che il 12 gennaio 1918 lo raggiunse la notizia del gravissimo disastro nella miniera Minnie di Halmer End, Staffordshire, dove trovarono la morte 156 minatori, tra di loro decine di ragazzini sotto i 16 anni.

Owen scrisse... (continua)
There was a whispering in my hearth,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 11:57

Jo's Requiem (or Lost in France)

Jo's Requiem (<em>or</em> Lost in France)
Versi di Ernest Rhys (1859-1946), scrittore ed editore gallese
Nella raccolta intitolata “The Leaf Burners”, pubblicata nel 1918
Il titolo “Lost in France” fu arbitrariamente dato in un’antologia di poesie di guerra successiva, “Soldiers' Verse” del 1945

Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
He had the ploughman's strength
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 10:17
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The General

The General
[April 1917]
Versi di Siegfried Sassoon, nella raccolta “Counter Attack and Other Poems”, pubblicata nel 1918
Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Il generale descritto da Sassoon come capo degli incompetenti era Sir Reginald John Pinney, un general maggiore che sul fronte francese in Arras, nella primavera del 1917, mandò inutilmente al macello i suoi uomini e poi con freddo cinismo si giustificò dichiarando che i fallimentari attacchi erano solo un diversivo per favorire il successo nella battaglia di Messines…
“Good-morning, good-morning!” the General said
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 09:32
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Who Murdered the Minutes

Who Murdered the Minutes
Versi di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Purtroppo non so a quale anno la poesia risalga e in quale raccolta fu originariamente pubblicata
Musica di Peter Schickele
Interpretata da Joan Baez nel suo album “Baptism: A Journey Through Our Time” pubblicato nel 1968
Who murdered the minutes,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 09:04

The Conquerors

The Conquerors
[1932]
Una delle prime poesie di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Nella raccolta “38 Poems” pubblicata nel 1940

La trovo – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
By sundown we came to a hidden village
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:45

The Drum (Ode XIII)

The Drum (Ode XIII)
[1782]
Versi del giardiniere e poeta inglese, di credo quacchero, John Scott, conosciuto come Scott of Amwell (1731-1783)
Nella sua raccolta “Poetical Works”, pubblicata un anno prima della morte

Una poesia celeberrima che spesso viene inserita come prologo nelle raccolte di poesie di guerra.
E’ stata messa in musica da molti compositori: Benjamin Frankel nel 1959, Ned Rorem nel 2001 (nell’immediatezza degli attentati dell’11 settembre), William F. Funk nel 2004 e Robert Rival nel 2007.

La trovo anche – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
I hate that drum’s discordant sound,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:24
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(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America

(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America
[2006]
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Sax soprano: Nicola Alesini
Album: La scoperta dell'America
In una parte dello schermo vedi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/11/2017 - 00:51
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Attila József: Tiszta szívvel

Attila József: Tiszta szívvel
[1925. március / Marzo 1925]
Versi del grande poeta ungherese Attila József (1905-1937)

Musica Márton Vizy (1977-), cantante, cantautore e compositore originario di Budapest.
A partire dal 2009 Vizy Márton e Tóth Dávid Ágoston hanno scritto lo spettacolo teatrale musicale “Én, József Attila” (Io, Attila József), che è andato in scena nel 2012 al teatro Madach di Budapest.
Nincsen apám, se anyám,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 21:43
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Sant'Andrea

Sant'Andrea
2017
Il secondo tempo

Mi scelgo da solo i Santi da pregare. Uno è Andrea Gallo, protettore di drogati, ladri, carcerati e puttane. Di tutti quelli che, in un modo e nell’altro, non hanno mai la faccia giusta al momento giusto.



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad... (continua)
Per lei che porta gli occhi della notte
(continua)
inviata da Dq82 29/11/2017 - 16:09
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Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien

Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien
[1964]
Testo svedese: Cornelis Vreeswijk
Testo inglese originale: Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, di Allan Sherman e Lou Busch
Musica: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, dall'opera La Gioconda, atto III (1874)
Album svedese: Visor och oförskämdheter [1965]

Swedish lyrics: Cornelis Vreeswijk
English original lyrics:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, by Allan Sherman and Lou Busch
Music: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, from the opera La Gioconda, 3d Act (1874)
Swedish album: Visor och oförskämdheter [1965]

Svensk text: Cornelis Vreeswijk
Engelsk originaltext:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, av Allan Sherman och Lou Busch
Musik: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, från operan La Gioconda, 3. Akt (1874)
Svenskt album: Visor och oförskämdheter [1965]

Per terminare la nostra revisione (e ampliamento) della sezione dedicata a Cornelis Vreeswijk nel trentennale... (continua)
Hejsan morsan hejsan stabben!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/11/2017 - 15:09
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1776

1776
[2017]
Parole e musica di Janis Ian

Una nuova canzone il cui video ufficiale, firmato da Christine Lavin, Janis Ian ha commentato così: “Honoring our country's return to the dark ages, we hope this video will enlighten you!”
Back in seventeen hundred seventy-six
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 14:12
Percorsi: Donald Trump
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Younger Generation Blues

Younger Generation Blues
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
I was standing on the corner, I was smoking on the sly
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:53
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(Too Old to) Go 'Way Little Girl

(Too Old to) Go 'Way Little Girl
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Don't go out in the street, little girl
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:43
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New Christ Cardiac Hero

New Christ Cardiac Hero
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Yesterday's preacher, today's bikini beacher,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:33
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Danger Danger

Danger Danger
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
You got Ma Rainey talkin' 'bout a jelly roll
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:16
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The Great Divide

The Great Divide
[2006]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
Come good people and gather 'round
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:53
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God & the FBI

God & the FBI
[2000]
Parole e musica di Janis Ian
La canzone che dà il titolo all’album

Nel secondo dopoguerra, gli anni della “minaccia comunista”, della “caccia alle streghe” e dell’inizio della “Guerra Fredda” (che tanto fredda non fu nemmeno, anzi), il padre di Janis Eddy Fink (il vero nome di Janis Ian), un semplice allevatore di pollame, partecipò ad un raduno sindacale sul prezzo delle uova, e questo allora bastava per essere attenzionato dai servizi di J. Edgar Hoover. Ma forse, in quegli anni bui, bastava ancora meno, anche solo ascoltare un disco di Pete Seeger…

The album's title is taken from the song "God & the FBI", about Janis' early life with her parents and the FBI's effect on her. "My dad was a chicken farmer who made the mistake of going to a meeting about the price of eggs; they picked him up for questioning the next day. We were on the watch list from then on. It took me nine... (continua)
Mama's making mimeos. Pete's on the stereo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:44
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Mary's Eyes

Mary's Eyes
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”
Mary's eyes are startling blue
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:31
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Matthew

Matthew
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”

Con And Saddness Will Sear e Scarecrow, un’altra canzone dedicato al giovane Matthew Shepard, brutalmente assassinato nel 1998 a Laramie, Wyoming, soltanto perché gay.

I suoi assassini, tali Aaron McKinney e Russell Henderson, furono subito arrestati e marciranno in galera per tutta loro squallida vita.
Footsteps on gravel at the neighborhood bar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:19
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Seaching for America

Seaching for America
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
They herded us like so much meat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:58
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Black & White

Black & White
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
We were marching from Montgomery,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:56
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Tattoo

Tattoo
[1993]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Breaking Silence”
Her new name was tattooed to her wrist
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:38
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Burn, Baby, Burn

Burn, Baby, Burn
[1965]
Parole e musica di Bill Frederick, pseudonimo usato in gioventù dal cantautore statunitense Fred Stanton
Una canzone che non credo sia mai stata incisa su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

Una canzone dedicata ai Watts Riots dell’agosto 1965, quando nel sobborgo losangelino di Watts si scatenarono violentissimi tumulti razziali che durarono 6 giorni e causarono 34 morti, centinaia di feriti e danni per oltre 40 milioni di dollari, con quasi 1.000 edifici distrutti o gravemente danneggiati dagli incendi. E tutto a partire da un banale controllo di polizia…

A proposito dei Watts Riots si vedano anche Trouble Every Day e In The Heat Of The Summer
Back in the days of ancient Rome,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:59

It's Enough to Be Young

It's Enough to Be Young
[1966]
Parole e musica di Malvina Reynolds
Una canzone inedita su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

“Fuzz”, letteralmente peluria, è uno dei tanti termini in slang statunitense ad indicare la polizia...
It's enough to be young and walking two by two,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:13
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The Brown Girl

anonimo
The Brown Girl
[Child #295A]
Una ballata che contiene echi ad altre sette- od ottocentesche come “Lord Thomas and Fair Eleanor”, “Barbara Allen” e “The Sailor from Dover”
Interpretata innanzitutto da Frankie Armstrong nel suo album “Lovely on the Water” del 1972, poi da Steeleye Span, Martin Carthy, Jon Boden e altri artisti

A proud, vengeful creature, spurned “because she was too brown”. The implication is, she wasn't fine enough, ladies had lilywhite hands, skin as fair as milk; working girls got suntanned and coarsened in the field, unfit for gentlemen. The ballad, containing echoes of Lord Thomas and Fair Eleanor, Barbara Allen, and others, doesn't seem to have been very common it its original form, more or less as Frankie sings it. But in altered shape, in which it is the man, sometimes a sailor, not the girl who is slighted and pitiless, it had wildfire success in England as The Dover Sailor, and... (continua)
“I am as brown as brown can be,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 16:11
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Hát trên những xác người

Hát trên những xác người
[1968]
Parole e musica di Trịnh Công Sơn
Nell’album intitolato “Ca Khúc Da Vàng”

Una canzone che Trịnh Công Sơn terminò di scrivere il 28 febbraio 1968, alla fine dell’offensiva del Têt (30 gennaio - 3 marzo) e della violentissima battaglia per il controllo di Huế, città nevralgica nel conflitto perché posta sul confine tra nord e sud Vietnam. Ad Huế i vietcong, che erano riusciti ad occuparla in forze, furono protagonisti di una vasta e cruenta epurazione di tutti i civili che loro ritenevano aver collaborato con l’occupante americano. I morti furono tra i 2.800 e i 6.000, il 5/10 per cento dell’intera popolazione della città-

Questa canzone, a causa dell’identità del tema, viene spesso confusa con Bài ca dành cho những xác người (Hue 1968)
Chiều đi lên đồi cao,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 13:17
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Ambaradan

Ambaradan
27/11/2017 - 11:14
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Carlo Giuliani

Carlo Giuliani
CARLO GIULIANI
(continua)
inviata da Francesco 27/11/2017 - 10:49

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Questa Cantata improvvisata è dedicata a tutti voi:

https://www.youtube.com/watch?v=Jpai8dljDlI
Flavio Poltronieri 27/11/2017 - 08:53
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Cruel War

Cruel War
Mi pare che ci sia qualche relazione tra questa canzone e The Warfare Is Raging...
B.B. 26/11/2017 - 21:22
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Trokar kazal, trokar mazal

Trokar kazal, trokar mazal
Secenì significa secondo giorno dopo la diaspora.
Maizzi Maria Pasqua 26/11/2017 - 19:20
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Comportamento geral

Comportamento geral
Avrai notato che non ci sono piú soldi
(continua)
inviata da T1t0 26/11/2017 - 14:43
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You Want It Darker

You Want It Darker
Questo "Lubię gadać z Leonardem" di Marcin Styczeń
è il primo tributo mondiale contenente unicamente canzoni tratte dagli ultimi tre dischi di Cohen, quindi nessuna Suzanne o Halleluja. Le traduzioni in polacco sono inedite e ad opera di Marcin (ricordiamo che lo storico traduttore polacco Maciej Zembaty è purtroppo defunto nel 2011). Il titolo "Mi piace parlare con Leonard" parafrasa la prima riga di Going Home che apriva Old Ideas nel 2012.
Flavio Poltronieri 26/11/2017 - 12:32
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Прерванный полет

Прерванный полет
Questo formidabile testo del 1973 (bellissima versione di Sacchi e voce di Guccini) presente nel tributo del 1993, deriva fortemente dalle suggestioni dell'Amleto che Vysockij recitava regolarmente (crisi alcoliche permettendo!)in quegli anni. L'argomento è la predestinazione, senza alcuna connotazione mistica. La tragedia che arriva esattamente un momento prima della realizzazione di....

Il verso del cane che abbaia e del gatto che caccia i topi non può non richiamare le parole di Amleto (finale scena prima, quinto atto):

"Stammi a sentire, tu.
Perché mi tratti così? Io ti ho voluto
sempre bene. Ma lasciamo stare.
Anche se Ercole stesso farà l’ercole, il gatto
miagolerà, e il cane avrà infine il suo spasso".
Flavio Poltronieri 26/11/2017 - 11:29
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Расстрел горного эха

Расстрел горного эха
Questa è davvero una lirica meravigliosa che trascende addirittura l'argomento bellico per descrivere una violenza assoluta e inspiegabile, così fine a se stessa, senza motivo apparente, che pone in discussione perfino la natura stessa di uomini, degli autori dell'assurdo delitto. Non vengono offerte spiegazioni per giustificare di aver assassinato chi era sempre pronto a raccogliere il grido disperato di colui che si era perso. (il verso "и бережно в руки своих донесёт" dovrebbe significare "lo porterà fino a delle mani amiche").‎(Maledizione! Mi vengono in mente un sacco di episodi degni di tale indignazione nella realtà del nostro mondo contemporaneo!!!). L'enfasi poi del verso finale è assoluta: non si parla di pietre come lacrime ma di lacrime delle rocce che sono come pietre...anche per Vladimir Semënovič Vysotskij vale davvero la definizione che il mio amico Beppe Chierici usa per Jacques Brel, di "spellato vivo".
Flavio Poltronieri 26/11/2017 - 11:00
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Why We Build the Wall

Why We Build the Wall
(2017)
Album: Bridges Not Walls

Billy Bragg, who will play Rivfest in Warrington before heading out to North America for the first leg of his ‘Bridges Not Walls’ tour at the end of September, will release a new single ‘Why We Build The Wall’ on Sept 1st 2017 on the Cooking Vinyl label. ‘Why We Build The Wall’ was written by American singer-songwriter Anais Mitchell as part of her 2010 ‘folk opera’ ‘Hadestown’ (a retelling of the myth of Orpheus & Eurydice set in the Great Depression). The song has taken on a whole new contemporary resonance with Donald Trump’s vow to build a wall between the US and Mexico. Billy first began covering the song on his 2016 ‘Shine A Light’ tour with Joe Henry. ‘Why We Build The Wall’ follows hot on the heels of Billy’s previous single releases ‘King Tide And The Sunny Day Flood’ and ‘The Sleep Of Reason’, which were released in July and August respectively,... (continua)
25/11/2017 - 23:40
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
inviataci direttamente dall'autore
HO GORICO, VI TRE MALBENINDA
(continua)
25/11/2017 - 17:56
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Disamparados

Disamparados
Compagnia Daltrocanto
Di Terra, di mare e di stelle (2017)

Feat. Alberto Bertoli

Spunta la luna dal monte



Alberto Bertoli e Compagnia Daltrocanto
Dq82 25/11/2017 - 17:53
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Year of the Drum

Year of the Drum
Wonderful....I have lived in Mannum for many years and did not know of this till today
Peter Emeny 25/11/2017 - 05:12
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Te recuerdo Amanda

Te recuerdo Amanda
PAMIĘTAM CIĘ AMANDO
(continua)
inviata da krzyś 25/11/2017 - 00:55
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Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)

Il Sud è 'nu paese bellu assaj (Qua si campa d'aria)
una descrizione impeccabile e attuale.....si si attualissima!
24/11/2017 - 19:42
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Questa terra porterà il tuo nome

Questa terra porterà il tuo nome
Chanson italienne – Questa terra porterà il tuo nome – Compagnia Daltrocanto – 2017

L’histoire mythologique est celle de Palinuro, compagnon d’Énée, pris comme « victime sacrificielle » en échange du salut et de l’accostage d’Énée, donné par Neptune. Il meurt en mer et y reste sans sépulture : Palinuro devient cependant le symbole de tous ceux qui aujourd’hui meurent en mer pour fuir la guerre.

Dialogue maïeutique

Quel titre sibyllin que voilà, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l’âne un peu ébahi. Serait-il question de l’établissement d’une colonie, de la découverte d’un continent ou de je ne sais trop quoi ?

Sibyllin ? C’est le cas de le dire, Lucien l’âne mon ami, car cette chanson rassemble divers personnages mythologico-géographiques et néanmoins, héroïques, dont la Sibylle en personne et Palinuro, qui était le compagnon d’Énée, ce héros qui survécut à la chute de Troie et portant... (continua)
CETTE TERRE PORTERA TON NOM
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/11/2017 - 17:58
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The Trooper

The Trooper
The music video uses clips from black and white silent movies portraying this event. It also opens with a scroll of text explaining the Charge of the Light Brigade. Iron Maiden's "Trooper" beer released by Robinson's Brewery uses the cover art of the single for the beer label and the story of the Light Brigade is on the bottle. "The Charge of the Light Brigade, which inspired the Iron Maiden Song The Trooper, took place at the Battle of Balaclava (1854) during the Crimean War when 600 British cavalry courageously charged the massed Russian artillery. This gallant but foolhardy assault resulted in a a massive loos of life and came about due to a misunderstanding of an order given by the commanding officer, Lord Raglan."
Mike Brown 23/11/2017 - 23:50
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Mare varcandu

Mare varcandu
ATTRAVERSANDO IL MARE
(continua)
inviata da Letizia 23/11/2017 - 22:56
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Sam Stone [There's A Hole In Daddy's Arm]

Sam Stone [There's A Hole In Daddy's Arm]
La bellissima versione di Swamp Dogg

B.B. 23/11/2017 - 21:39
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Anderssons kärring

Anderssons kärring
22 novembre 2017 13:11
LA ANDERSSON
(continua)
23/11/2017 - 13:11
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Guerre guerre, vente vent

Guerre guerre, vente vent
Riccardo, a me la melodia ricorda molto "En Passant La Riviere" che ascoltavo alla Luthrie St-Léonard di Nantes:

http://raddo-ethnodoc.com/raddo/docume...

tu che dici?
Flavio Poltronieri 23/11/2017 - 12:10
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Che il Mediterraneo sia

Che il Mediterraneo sia
Bella da morire
23/11/2017 - 08:46
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Ohio

La versione de The Isley Brothers, dall’album “Givin' It Back” del 1971
Ohio
Si tratta di un medley tra la canzone di Crosby, Stills, Nash & Young e Machine Gun di Jimi Hendrix
Testo trovato su Genius

Ohio /Machine Gun
OHIO / MACHINE GUN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2017 - 08:35
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Piosenka walcząca

Piosenka walcząca
E così tanto agognata la tua variazione su tema?
Che ne dici?
Sarà da fare?

Umile l'ambasciatore di Dr Grzechu,
Krzyfon

https://www.youtube.com/watch?v=jbJF5sXFk_E
k 22/11/2017 - 23:25
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Brothers In Arms

Brothers In Arms
Musica e parole che ti graffiano il cuore come solo marK sa fare
carlo 22/11/2017 - 21:14
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Mladic

Mladic
Il boia di Srebrenica e di Sarajevo Ratko Mladić condannato in primo grado all'ergastolo dal Tribunale Penale Internazionale sui crimini nella ex Jugoslavia
E' risultato colpevole per 10 degli 11 capi di imputazione a lui ascritti, tutti crimini di guerra e/o contro l'umanità, ovvero:

- Genocidio;
- Persecuzione;
- Sterminio;
- Omicidio;
- Deportazione;
- Trasferimento forzato;
- Terrorismo;
- Attacco contro civili
- Presa di ostaggi.

Ratko Mladić, presente in aula alla lettura della sentenza, ha finto un malore e poi si è scagliato verbalmente contro la Corte, con il risultato di essere allontanato dall'aula.

L'anno scorso a marzo, per identici capi d'accusa, l'ex capo della Repubblica Serba di Bosnia ed Erzegovina Radovan Karadžić è stato condannato a 40 anni di reclusione.

“Ratko Mladić was born on 12 March 1942 in the municipality of Kalinovik in Bosnia and Herzegovina.... (continua)
Bernart Bartleby 22/11/2017 - 19:16
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Djävulens sång

Djävulens sång
22 novembre 2017 15:43

CANZONE DEL DIAVOLO
(continua)
22/11/2017 - 15:43




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