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Prima del 2017-11-13

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Modlitba pro Martu

Modlitba pro Martu
Rieccoci. Modlitba pro Martu è di nuovo oggetto di repressione.

Mercoledì scorso, l'8 novembre, c’è stato a Lipník nad Bečvou (in Moravia) un incontro del presidente della Repubblica Ceca Miloš Zeman con la cittadinanza; uno dei tanti meeting che il presidente fa finanziare alle regioni e usa spudoratamente per la propria campagna elettorale – le elezioni presidenziali sono in vista, si voterà a gennaio. Un gruppo di cittadini della zona ha organizzato una protesta pacifica: si sono presentati in piazza con uno striscione e con dei cartellini rossi (per porre fine in modo simbolico alla “partita” di Zeman nella politica). Mentre qualcuno dei presentatori si accingeva a parlare sul podio, da una finestra affacciata sulla piazza s’è sentito il nastro con la canzone Modlitba pro Martu. Una canzone non a caso: un simbolo vero e proprio per il popolo ceco, una canzone che è molto di più di quel... (continua)
Stanislava 13/11/2017 - 21:40
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Attenzione all'estinzione

Attenzione all'estinzione
Chanson italienne – Attenzione all’estinzione – Il Parto delle Nuvole Pesanti – 2004
Texte de Salvatore De Siena et Peppe Voltarelli
Musique de Salvatore De Siena, Amerigo Sirianni et Peppe Voltarelli



« Attention à l’Extinction ! », voilà un titre qui parle. Cette fois, Marco Valdo M.I. mon ami, je n’aurai pas trop à me poser de questions à propos du titre de la canzone, ni de peine à imaginer ce que peut raconter la chanson. Disons qu’à mon avis, avec un titre pareil, et sans l’avoir entendue, ni lue, elle devrait parler de la pollution et des dangers qu’elle fait courir à la vie sur Terre.

Eh bien, c’est parfait, Lucien l’âne mon ami, tu as résumé l’affaire. Dès lors, il n’y a pas lieu d’épiloguer longuement. Cependant, deux ou trois choses doivent être remarquées. La première est que la chanson commence déjà à dater – elle est de 2004.

Mais enfin, Marco Valdo M.I. mon ami, 2004,... (continua)
ATTENTION À L’EXTINCTION !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2017 - 20:43
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Una bala en mi cabeza

Una bala en mi cabeza
2016
Corren malos tiempos para ser anarquista...sincronicemos la utopia
Laberintos de desidia,
(continua)
inviata da Dq82 13/11/2017 - 17:11
Percorsi: Genova - G8
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Genova tace

Genova tace
2004
Maledetto Copernico
Se ti muovi lentamente non ti fermeranno,
(continua)
inviata da Dq82 13/11/2017 - 12:39
Percorsi: Genova - G8
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Тaмо дaлеко / Tamo daleko

Тaмо дaлеко / Tamo daleko
Versione principale nella pagina fino al 13.11.2017
"Soldier and Sweetheart Version"
Main version in this page until 13.11.2017

" Una delle più famose canzoni popolari serbe, ripresa anche in Croazia, e certamente derivata da un in cui venivano enunciate con accenti nostalgici e nazionalistici tutte le principali località della Serbia storica. La versione che qui presentiamo è invece il triste e desolato canto di un giovane inviato alla guerra che ripensa alla sua amata e al suo paese. Il tema eterno di chi viene mandato a fare la guerra. " Così il lontano 28 agosto 2005 per introdurre brevemente questa tra le tante versioni del Tamo Daleko, che fino a questi giorni di ristrutturazione profonda della pagina [13.11.2017] è rimasta come versione principale, senz'altro per la sua aderenza al tema generale del sito. [RV]
ТАМО ДАЛЕКО
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/11/2017 - 12:22
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Sarajevo

Sarajevo
1997
Voodo vibes
Families worlds apart
(continua)
inviata da Dq82 13/11/2017 - 10:41
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Тaмо дaлеко / Tamo daleko

Тaмо дaлеко / Tamo daleko
Il testo in alfabeto serbo-latino (Latinica)
The lyrics in Latin Serbian characters (Latinica)
Les paroles dans l'alphabet Serbo-latin (Latinica)
TAMO DALEKO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/11/2017 - 05:28
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War

War
WAR
(continua)
12/11/2017 - 21:26
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Тaмо дaлеко / Tamo daleko

Тaмо дaлеко / Tamo daleko
Adaptación chilena de canción tradicional yugoslava

Recinto: Campamento de Prisioneros Isla Dawson

Testimonio de: Jorge Grez Leuquén
Fecha de la experiencia: 2007
Mis recuerdos de la canción: Como documentalista durante algunos años registré la historia de algunos detenidos en dictadura. Fue así como en algunas de estas sesiones se revivió la canciónTamo daleko que tantas veces cantaron en Isla Dawson. Un humilde aporte desde el sur del sur.
cantoscautivos.cl


Testimonio de: Miguel Lawner
Fecha de la experiencia: marzo o abril de 1974
Mis recuerdos de la canción:
Baldovino  invita a Daniel a encabezar el coro que cantará una canción. El negro Ruiz (1) como se le conoce amistosamente, ha sido toda su vida un hombre de radio, y ahora no se despega de una pequeña grabadora que porta en su mano izquierda.

Este gordo afable, goza de gran aprecio como recitador, especialista en la poesía romántica... (continua)
Tamo daleko
(continua)
inviata da Dq82 12/11/2017 - 14:32
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Richard and Linda Thompson: The Great Valerio

Richard and Linda Thompson: The Great Valerio
Caro Riccardo, anche Vladimir Vysotskij un paio d'anni prima (nel 1972)di Richard Thompson, aveva composto una canzone metaforica sull'equilibrista che si potrebbe tradurre come "La Corda Tesa" o "Il funambolo" (interpretata più volte anche dai polacchi con i titoli "Napięta lina" o "Linoskoczek"....Big Krzys ne sa sicuramente qualcosa):

Канатоходец

Он не вышел ни званьем, ни ростом.
Не за славу, не за плату -
На свой, необычный манер
Он по жизни шагал над помостом -
По канату, по канату,
Натянутому, как нерв.

Посмотрите - вот он
без страховки идёт.
Чуть правее наклон -
упадет, пропадёт!

Чуть левее наклон - всё равно не спасти...
Но должно быть, ему очень нужно пройти
четыре четверти пути.

«Он дойдет, он дойдет!» - уверяли
Трех медведей из Малайи
Морские ученые львы, -
Но упрямо и зло повторяли
Попугаи, попугаи:
«Ему не сносить головы!»

Посмотрите - ведь он
без страховки... (continua)
Flavio Poltronieri 11/11/2017 - 18:57
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Refugees

Refugees
Sono 46 anni che piango ogni volta che ascolto questa canzone, che nel 1971 era la mia preferita dei VDGG, insieme a "A Plague of Lighthouse Keepers" di Pawn Hearts.
Anch'io avevo 15 anni nel 1971 e anch'io andai a quel concerto a Napoli, al Teatro Mediterraneo, ma credo che fosse stato nel 1972, quando andò via la corrente e Claudio Rocchi, che era la loro spalla, aprì il concerto con la sola chitarra acustica, salvando la situazione!
Roberto Romano 11/11/2017 - 01:13
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Henna

Henna
Non credo che dipenda dalle canzoni. In Italia l'artista e la sua arte sono la stessa cosa. Quindi se l'artista è vecchio di pari passo anche i suoi lavori, comunque sia, sono vecchi, superati. Negli Stati Uniti e in Inghilterra non è così. Rispetto fino alla fine. Vedasi Frank Sinatra, James Brown, Ray Charles e tanti altri.
Guglielmo 10/11/2017 - 21:36
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Ho continuato la mia strada

Ho continuato la mia strada
Grazie Roberta, purtroppo il link non funziona più. Grazie Andrea, anche se è passato un anno non perdo la speranza che tu la possa trovare e condividere :)
Peppe - Ercolano I
Giuseppe Ascione 9/11/2017 - 22:02
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La Locomotiva

La Locomotiva
Don’t know what... even had a name
(continua)
inviata da Dq82 9/11/2017 - 15:21
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In Time Of "The Breaking of Nations"

In Time Of
AL TEMPO DELLO « SFACELO DELLE NAZIONI »
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 14:28
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Cantiga da velha mãe e dos seus dois filhos

Cantiga da velha mãe e dos seus dois filhos
La canzone è stata solo interpretata da Godinho.
Parole e musica sono di Branco
Il sottotitolo del brano è "Mãe Coragem"
Il disco "Margem de certa maneira" è del 1972.
B.B. 9/11/2017 - 13:41
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Till Jack

Till Jack
9 novembre 2017 13:14
A JACK
(continua)
9/11/2017 - 13:14
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Inno dei lavoratori del mare

Inno dei lavoratori del mare
Segnalo prima di tutto l'autore dell'arrangiamento musicale ed accompagnatore: si tratta del mio amico chitarrista Marco Del Giudice.
Devo correggere il testo (e correggermi); al terzo verso dell'ultima strofa bisogna sostituire "vedetta" a "vendetta".
Il libretto di navigazione della Cooperativa Garibaldi inoltre riporta una ulteriore strofa (in seconda posizione):

Su da le spiaggie da le calate
dai golfi dove le navi stan
ed ove sopra schiene curvate
scende il prodotto del braccio uman
da le riviere che udir tra i venti
di più naufragi l'urlo salir
di madri e spose preci e lamenti
echeggi il carme dell'avvenir

Pardo Fornaciari
Pardo Fornaciari 8/11/2017 - 16:19
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Canción para mi América

Canción para mi América
Daniel Viglietti, dalle dita di un chitarrista alla voce degli Indios

«Dai la tua mano all’Indio, porgigliela ti farà bene…». Daniel Viglietti cantava questo verso d’apertura nella sua “Canción para mi América”. Daniel Viglietti ha lasciato la nostra di mano, il 30 Ottobre 2017, un anno da dimenticare anche per la scomparsa di un altro punto cardine della canzone latino americana e suo caro amico, il cantautore cileno Angel Parra. L’America Latina piange il musicista uruguayano, bandiera di un intero continente. In Uruguay, dopo i precursori Carlos Molina (1927-1998) e Anìbal Sampayo (1926-2007), la nuova canzone d’autore è rappresentata da Alfredo Zitarrosa (1936-1989) e, soprattutto, da Daniel Viglietti, che nasce a Montevideo nel 1939 da una famiglia di musicisti, studia chitarra classica con i migliori maestri della scuola uruguayana impostando le sue composizioni tra le sonorità proprie... (continua)
Dq82 8/11/2017 - 15:21
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Alice no País dos Matraquilhos

Alice no País dos Matraquilhos
ALICE NEL PAESE DEL CALCIO BALILLA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2017 - 13:54
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La Locomotiva

La Locomotiva
La versione inglese della Mark Hanna band a Webnotte

Mark Hanna Band- La locomotiva in inglese
Dq82 8/11/2017 - 10:57
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El hombre que se convirtió en animal

El hombre que se convirtió en animal
I wrote this song shortly after reading Franz Kafka’s The Metamorphosis, one of the books that circulated in Camp Melinka from hand to hand and cabin to cabin. I presume I don’t have to explain who is one experiencing the metamorphosis here. Due to security considerations, these verses were only sung in a low voice and before a select audience of political prisoners. Today they are part of my record Documento (1986), that I produced upon completing ten years in exile in Germany, which compiles the 27 songs that were born from my prison experience.
THE MAN WHO TRANSFORMED INTO AN ANIMAL
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:53
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Curas y milicos

Curas y milicos
I don’t want to exaggerate but Camp Melinka became not only a factory that produced handicrafts and a performance hall but also a university. Every day there were classes to learn foreign languages, art, medicine or literature. Solar ovens were built. Talks were given on arachnology. Literacy programs were offered. For a twenty something year-old like me, interested in learning greater depth about Latin American history, history professors would share a round of mate in the cabins, and happy to also share their knowledge free of charge. Listening to one of those professors I learned about Father Bartolomé de las Casas, a priest who lived in Central America and earned the title of Defender of the Indians during the harshest period of the Spanish Conquest. His life was marked by defeat. He was unable to stop the abuses committed with the consent of the Catholic Church, which was his spiritual... (continua)
PRIESTS AND SOLDIERS
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:34
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Amor

Amor
Written by: Sergio Vesely / Guillermo Núñez

This song is based on a poem Guillermo wrote in the Puchuncaví Prison Camp dedicated to his partner Soledad. Of all the songs I composed as a prisoner, this is the only one where the lyrics are not mine. The reason is very human and simple. One day Guillermo asked me if I could set to music verses he had written so he could sing them to his beloved the next time she visited him. I found the idea so original and I liked it so much that I decided to help him. I took the sheet of paper with the poem to my cell in one of the adjacent huts. After reading and re-reading it several times, I began to compose this song. It’s a shame, but I don’t recall if Soledad ever got a chance to hear it.
Today ‘Amor’ is now in my album Documento (1986), together with 26 other songs born of my confinement in various detention centres of the dictatorship.
LOVE
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:29
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Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos

Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos
At Puchuncaví Detention Camp (Melinka) I shared a cell with an elderly man from Lota, where he had spent his entire life working in the coal mines. I was struck by the way he spoke. It was very different from the “Chilean” way of a twenty-something year-old like me from the capital like me. When he talked to our fellow prisoners, I could barely understand a word he said. I composed this song in the cell by transcribing some of our conversations. It is one of the 27 songs on the recording Documento (1986) that I produced on the tenth anniversary of my exile in Germany, an anthology of all the songs that were inspired by my experience as prisoner.
MUSICALIZED DIALOGUE BETWEEN TWO OLD PRISONERS
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:25
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Canción de amor a una desaparecida

Canción de amor a una desaparecida
Daniela was the political codename of María Cecilia Labrín, a member of the Movement of the Revolutionary Left (MIR). Agents of the DINA (the regime’s secret police) arrested her at her home on Latadía Street in Santiago in August 1974. She has never been seen again.

In my cell I composed this song dedicated to the memory of Daniela, that is, of Cecilia. It is one of 27 songs on the album Documento (1986) that I recorded to mark ten years of exile in Germany. The album brings together all the compositions born of my experience as a prisoner.
LOVE SONG FOR A DISAPPEARED WOMAN
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:16
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Capitán, el rumbo es una isla errante

Capitán, el rumbo es una isla errante
This song was dedicated to Óscar Castro, who I was lucky to meet in 1975 in Puchuncaví. With his experience in theatre – Óscar was already a fairly well-known actor before his arrest – he threw himself into the cultural work we had organised in what was then called “Camp Melinka” where the prisoners presented a show every Friday. Our friendship was brief but very intense. Several times, in the middle of a serious conversation he would disconnect and climb aboard an imaginary boat called El Supertricio and he would invite me to sail with him through the kingdom of his imagination. At such moments, I was able to forget that I was in prison.
“Capitán, el rumbo es una isla errante” is on the phonograph record Documento (1986), as are another 26 songs inspired by my imprisonment at different detention centres of the dictatorship.
CAPTAIN, OUR DESTINY IS A WANDERING ISLAND
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:15
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Canción del desaparecido

Canción del desaparecido
Several of my friends and comrades disappeared after being arrested. The dictatorship denied knowledge of their whereabouts but I knew they were lying. Many of these people had been in prison with me in the dungeons of Villa Grimaldi. This song was sung in a cell of Valparaíso Jail with one comrade keeping watch next to the door in case a prison guard approached. Today, in addition to the other 26 songs that were born in prison, ‘Canción del desaparecido’ is included in my record Documento (1986) that I produced in Germany on the tenth anniversary of my exile.
SONG OF THE DISAPPEARED
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:08




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