Mi sa proprio di sì, Lorenzo; anzi, direi con certezza. Mi hai fatto venire a mente di quando la cercavo a suo tempo, meno di dieci anni fa ma un secolo internettaro fa. Mi sto chiedendo se non sia il caso di inserire questa canzone anche nel percorso sulla violenza sulle donne...
Maria Teresa Gomes Baptista era un’attrice di teatro “leggero” (la nostra “rivista”) e cantante divenuta piuttosto celebre da giovanissima nel Brasile dei primi anni 50. Aveva scelto il nome artistico di Teresa Torga in onore del suo scrittore e poeta preferito, Miguel Torga (il cui vero nome era Adolfo Correia da Rocha, 1907-1995). Rientrata nel natale Portogallo nel 1963, a causa della malattia della madre, la sua carriera artistica andò rapidamente declinando e lei cominciò a soffrire di depressione. Nel 1975 non era già più nel fiore degli anni e la sua carriera era probabilmente già terminata. Sicchè il suo improvvisato spogliarello aveva un che di disperato e di liberatorio insieme, indice di un disagio personale ma anche celebrazione della bellezza e della libertà della donna e dell’artista che era stata.
Non immaginate il piacere che mi fa, quello che finalmente sia stata fatta luce su Teresa Torga e sulla sua vicenda, spiegandola appieno. Davvero una cosa molto bella e degna. Lì per lì mi ero detto che si sarebbe a questo punto dovuto rifare l'introduzione, o quantomeno ampliarla; poi ho pensato che, in questo caso, è meglio lasciarla così com'è, come una specie di "marcia di avvicinamento", di storie e canzoni che non vengono mai "lasciate stare". Grazie davvero a tutti.
Beh, ma vedo che a corredo della tua traduzione italiana del 2003 e contribuita nel 2009, nell'articolo di Rogério Rodrigues la storia di Teresa Torga c'era già tutta.
Semplicemente ci sono storie che devono emergere e rivivere anche se sono da tempo sotto gli occhi di tutti.
Spero solo che Teresa Torga non abbia finito i suoi giorni in qualche ospedale psichiatrico... Se così fosse stato, bisognerebbe inserire la canzone anche nel percorso sul "lager dei matti".
A dire il vero la canzone nel percorso sul lager dei matti c'è sempre stata...e comunque hai ragione, avevo trovato l'articolo di Rogério Rodrigues ma non lo avevo mai sviluppato come meritava. Poi, in un certo senso mi hai come letto nel pensiero: prima ho cercato notizie su Teresa Torga, posteriori all'episodio del 1975; non ho trovato niente, come fosse scomparsa dopo quel 4 maggio a Lisbona. Chissà che fine ha fatto.
"... anche se sono da tempo sotto gli occhi di tutti", mi permetto l'autocitazione solo a commento del fatto che non avevo visto in quale percorso era inserita la canzone.
Certo che Riccardo hai ragione: anche in quello sulla violenza contro le donne!
E, perchè no, pure in quello sulla Rivoluzione portoghese. Forse non ci furono garofani quel giorno per Teresa Torga, nuda di fronte a tutti, ma fu la sua battaglia e la sua rivoluzione.
Giusta anche l'osservazione sul percorso sulla Rivoluzione dei Garofani. L'episodio di Teresa Torga è considerato da molti come tipico del cosiddetto PREC (Processo Revolucionário em Curso), vale a dire il periodo di attività rivoluzionarie che ebbe luogo a partire dalla rivoluzione del 25 aprile 1974 fino all'approvazione della costituzione portoghese, nell'aprile del 1976. Un periodo di fibrillazione in cui, secondo il parere degli storici ma anche nei ricordi di chi se ne sovviene seppur da lontano, un po'tutto sembrava possibile, quella normale sarabanda esplosiva che segue a un evento che, nella fattispecie, aveva messo fine a cinquant'anni di una durissima dittatura e a interminabili guerre coloniali fuori dal tempo, che avevano peraltro dissanguato un paese come il Portogallo che, all'epoca, era il più povero dell'Europa occidentale. 4 maggio 1975, in pieno PREC e all'inizio del cosiddetto... (continua)
Mentre noi stiamo qui tranquilli a spippolare sulle nostre tastiere, la città di Raqqa, quartier generale dell'ISIS in Siria, è stata liberata dalle forze curde. Nella foto la comandante Rojda Felat.
"Heroes", la canzone che sconfisse il Muro
Il 14 ottobre 1977 usciva l'album con uno dei brani più celebri di David Bowie, scritto con Brian Eno e registrato a Berlino
Quarant'anni fa usciva Heroes, l'album e la canzone entrati a far parte della grande storia del rock. Il disco fa parte della trilogia berlinese del Duca Bianco (con Low e Lodger)realizzata tra il 1976 e il 1979, un periodo fondamentale per l'artista che nella città tedesca trovò la forza e l'energia per uscire da una profonda crisi. E fu un successo, raggiungendo la terza posizione in classifica nel Regno Unito, mentre la title track divenne il brano più celebre di Bowie. La canzone, scritta con Brian Eno, racconta gli incontri di due amanti divisi dal Muro.
Il brano è stato inserito anche nella colonna sonora di Christiane F. Noi i ragazzi dello zoo di Berlino(1981), prodotta dallo stesso Bowie che contiene le sue canzoni... (continua)
la traduzione italiana non e' corretta in alcune parti:
Then she'll be a true love of mine
e' tradotto:
Un tempo era la mia innamorata
invece dovrebbe essere:
allora lei sara' il mio vero amore
Giuseppe 16/10/2017 - 22:46
Il problema, caro Giuseppe, è che a suo tempo avevo inserito qui una traduzione da me fatta per la ballata tradizionale completa, rimandando per il suo testo ad un mio vecchio sito non più accessibile (o difficilmente accessibile tramite la "Wayback Machine" o altre diavolerie del genere);in alcuni punti il testo tradizionale che avevo utilizzato allora differisce dalla versione (abbreviata) cantata da Simon & Garfunkel (e anche da altre versioni della canzone tradizionale). Problemi di quando Internet era ancora pura fantascienza: credo di aver fatto quella versione nella seconda metà degli anni '80 su una macchina per scrivere, e ancor prima a mano su un quaderno. Ad ogni modo è pur vero che il "procedimento" di inserire una traduzione di un testo differente e più lungo non è ortodosso, per non dire scorretto, e sto provvedendo a ristrutturare la cosa (vedi ad esempio qua, dove sei stato debitamente "credited"). Grazie per la segnalazione!
La versione tradizionale completa e dialogata, con indicazione delle parti e dei rispettivi compiti. Si tratta con tutta probabilità di una versione ottocentesca, come quasi tutte le altre pervenuteci. Le strofe riassuntive, o esplicative (in pratica quelle cantate in duetto, a parte la prima) sono probabilmente spurie rispetto all'impianto della canzone tradizionale.
The traditional version of the ballad, complete and based on dialogues, with stating of roles and relative tasks. It is probably a 18th century version, like almost all versions still available. The summarizing, or explanatory verses (practically,
the all the verses sung by man and woman together, except the first one) are probably spurious with relation to the structure of the traditional song.
Tutto l'equivoco parte probabilmente dal sito ufficiale dell'artista dove non solo vengono scambiati i testi di due canzoni, cioè "Kanou" e "Sowa", ma anche le rispettive traduzioni in inglese e francese sotto i testi originali.
Nell'album “Zero Tolerance”, realizzato da Attila The Stockbroker's Barnstormer nel 2004
Guy Fawkes (1570-1606) fu uno dei protagonisti della cosiddetta “Congiura delle polveri”, il tentativo di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi di far saltare in aria re Giacomo I d'Inghilterra con tutto il Parlamento. Qualcosa andò storto e vennero tutti beccati, torturati e macellati. A partire dall'800 la figura di Guy Fawkes venne rivalutata (e sopravalutata). Il suo volto stilizzato è diventata la maschera di V, l'anarchico che nella serie a fumetti “V for Vendetta” scritta da Alan Moore e disegnata da David Lloyd a partire dal 1982, cerca di sovvertire il regime dittatoriale in una Gran Bretagna distopica del futuro. Dopo l'uscita nel 2006 dell'adattamento cinematografico firmato da James McTeigue, la maschera di V/Guy Fawkes ha accompagnato molte delle proteste di massa in tutto il mondo,... (continua)