Sólo le pido a Dios
ITALIANO / ITALIAN / ITALIANO [5]
Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco
Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
Versione italiana (solo di una strofa) cantata da Ginevra Di Marco
Ginevra Di Marco, Francesco Magnelli e Andrea Salvadori hanno pubblicato il disco "La rubia canta la negra" interamente dedicato a canzoni di Mercedes Sosa. Nel disco la canzone viene interpretata in spagnolo ma si chiude con la traduzione italiana di questa strofa.
Sólo le pido a Dios
(continua)
(continua)
9/1/2017 - 22:34
Hell Broke Luce
9-1-17 19:59
Guardare le Note
Il titolo della canzone è un gioco di parole sull'espressione All hell broke loose = “si è scatenato l'inferno, si è scatenato un putiferio”. Poiché i giochi vanno accettati, nella resa italiana si è coniato il termine “luciferio”, che da un lato rimanda a Lucifero e all'inferno, e dall'altra ricorda il soldato Lucey. Ma il vero inferno è la traduzione di questo testo, per la quale si rimanda anche alle Note. Tom Waits è un genio, e su questo nulla da dire. Voleva riprodurre una mente schiantata già da prima, e poi definitivamente schiantata dalla guerra; e c'è riuscito agghiacciantemente bene. Poi, certo, secondo me era pure briaco, as usual. Un po' briachi bisogna esserlo anche per cercare di "tradurre" una cosa del genere, peraltro. Parti consistenti del testo sono semplicemente un delirio, senza contare le acrobazie linguistiche waitsiane. Se, putacaso,... (continua)
Guardare le Note
Il titolo della canzone è un gioco di parole sull'espressione All hell broke loose = “si è scatenato l'inferno, si è scatenato un putiferio”. Poiché i giochi vanno accettati, nella resa italiana si è coniato il termine “luciferio”, che da un lato rimanda a Lucifero e all'inferno, e dall'altra ricorda il soldato Lucey. Ma il vero inferno è la traduzione di questo testo, per la quale si rimanda anche alle Note. Tom Waits è un genio, e su questo nulla da dire. Voleva riprodurre una mente schiantata già da prima, e poi definitivamente schiantata dalla guerra; e c'è riuscito agghiacciantemente bene. Poi, certo, secondo me era pure briaco, as usual. Un po' briachi bisogna esserlo anche per cercare di "tradurre" una cosa del genere, peraltro. Parti consistenti del testo sono semplicemente un delirio, senza contare le acrobazie linguistiche waitsiane. Se, putacaso,... (continua)
SI E' SCATENATO UN LUCIFERIO
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 9/1/2017 - 20:00
Ils ont brûlé
8-1-17 21:17
Prima di parlare della canzone, caro mio amico Lucian Làsino, ritorno un attimo sul suo titolo e sulla sua antifona.
D'accordo, Marco Valdo M.I. E, esattamente, per dire che cosa?
Di preciso, è che questa canzone, come altre che ho scritto, si basa su un ritornello che mi frulla in testa, o su una canzone precedente che mi serve da canovaccio. In questo caso, è una canzone di Léo Ferré che fa da base a questa storia: Ils ont voté, nella quale Léo Ferré dice in particolare:
“Hanno votato...e dopo?”
E' quel che per me resta la domanda principale da porre alla “democrazia”. Basta pensare a qualche grande paese del nostro mondo...Ti lascio la scelta.
Qui non si tratta solamente di votare, ma anche di bruciare. E la cosa puzza.
Racconto ora la vicenda che riguarda la canzone. Si riferisce ad un avventimento recente, anzi recentissimo.
Ultima piccola notizia dall'Italia:
Nella... (continua)
Prima di parlare della canzone, caro mio amico Lucian Làsino, ritorno un attimo sul suo titolo e sulla sua antifona.
D'accordo, Marco Valdo M.I. E, esattamente, per dire che cosa?
Di preciso, è che questa canzone, come altre che ho scritto, si basa su un ritornello che mi frulla in testa, o su una canzone precedente che mi serve da canovaccio. In questo caso, è una canzone di Léo Ferré che fa da base a questa storia: Ils ont voté, nella quale Léo Ferré dice in particolare:
“Hanno votato...e dopo?”
E' quel che per me resta la domanda principale da porre alla “democrazia”. Basta pensare a qualche grande paese del nostro mondo...Ti lascio la scelta.
Qui non si tratta solamente di votare, ma anche di bruciare. E la cosa puzza.
Racconto ora la vicenda che riguarda la canzone. Si riferisce ad un avventimento recente, anzi recentissimo.
Ultima piccola notizia dall'Italia:
Nella... (continua)
HANNO BRUCIATO
(continua)
(continua)
8/1/2017 - 21:18
What Did You Learn In School Today?
CUSA T’ÀI DÌT A SCÖLA ENCÖ?
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/1/2017 - 22:33
Meceчина [Mesečina]
Versione italiana del brano "Mesecina" tratta dall'album dei Flexus "Flexus in concerto - This land is your land"
Versione italiana di Gianluca Magnani.
AL CHIAR DI LUNA
(continua)
(continua)
inviata da Gianluca Magnani 7/1/2017 - 19:23
Ganz Deutschland im Fieber
Chanson allemande – Ganz Deutschland im Fieber – Juliane Werding – 1995
« Toute l’Allemagne transpire », quel titre fabuleux, Marco Valdo M.I. mon ami. J’aime autant ne pas y penser, car rien que d’y penser je me sens mal. Imagine l’atmosphère !
Comme dirait Bartleby : « I would prefer not to». C’est d’ailleurs, Lucien l’âne mon ami, l’attitude de Juliane Werding vis-à-vis de toute l’agitation sportive et le fanatisme du fitness dominical et vespéral. Comme tu l’entendras, elle – dans ces cas-là, elle reste au lit. C’est du moins le sens revendicatif de la chanson. Dans les faits, c’est aussi une chanson contre l’effort et sa mythologie, contre le « arbeit macht frei » de si jolie mémoire.
À propos de formules qui se rencontrent ou qu’on fait, comme tu viens de le faire, se rencontrer, je trouve ce tandem : « Arbeit macht frei » – « I would prefer not to », absolument renversant et... (continua)
« Toute l’Allemagne transpire », quel titre fabuleux, Marco Valdo M.I. mon ami. J’aime autant ne pas y penser, car rien que d’y penser je me sens mal. Imagine l’atmosphère !
Comme dirait Bartleby : « I would prefer not to». C’est d’ailleurs, Lucien l’âne mon ami, l’attitude de Juliane Werding vis-à-vis de toute l’agitation sportive et le fanatisme du fitness dominical et vespéral. Comme tu l’entendras, elle – dans ces cas-là, elle reste au lit. C’est du moins le sens revendicatif de la chanson. Dans les faits, c’est aussi une chanson contre l’effort et sa mythologie, contre le « arbeit macht frei » de si jolie mémoire.
À propos de formules qui se rencontrent ou qu’on fait, comme tu viens de le faire, se rencontrer, je trouve ce tandem : « Arbeit macht frei » – « I would prefer not to », absolument renversant et... (continua)
TOUTE L’ALLEMAGNE TRANSPIRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2017 - 14:07
Suola ja noaiddi
anonimo
da Unsongs (2014), compilation di canzoni censurate da tutto il mondo.
The English version recorded by Moddi in his album Unsongs (2014)
Traditional song, written down by Jacob Fellmann (app. 1830).
English lyrics by Maren Skolem, based on translation from Harald Gaski. Melody by Pål Moddi Knutsen.
In 1820 Jakob Fellman was appointed priest in Utsjoki, Lapland, the northernmost parish in Finland. The village was beyond the reach of any road, and even the closest Finnish town was five days of travel away. It was easier for Fellman to travel to Norway.
Fellman was priest in Utsjoki for 11 years. He documented his travels in Finland and northern Norway in writing and drawing, paying interest in anything from the local fauna to religious traditions. The memoirs from his stay in Lapland comprises 2567 (!) pages, spanning folklore and mythology, history and language, botany and correspondences.
In... (continua)
The English version recorded by Moddi in his album Unsongs (2014)
Traditional song, written down by Jacob Fellmann (app. 1830).
English lyrics by Maren Skolem, based on translation from Harald Gaski. Melody by Pål Moddi Knutsen.
In 1820 Jakob Fellman was appointed priest in Utsjoki, Lapland, the northernmost parish in Finland. The village was beyond the reach of any road, and even the closest Finnish town was five days of travel away. It was easier for Fellman to travel to Norway.
Fellman was priest in Utsjoki for 11 years. He documented his travels in Finland and northern Norway in writing and drawing, paying interest in anything from the local fauna to religious traditions. The memoirs from his stay in Lapland comprises 2567 (!) pages, spanning folklore and mythology, history and language, botany and correspondences.
In... (continua)
THE SHAMAN AND THE THIEF
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/1/2017 - 11:08
Việt Nam tôi đâu?
da Unsongs, compilation di canzoni censurate da tutto il mondo.
Written by Viet Khang.
Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem.
Written by Viet Khang.
Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem.
WHERE IS MY VIETNAM
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/1/2017 - 10:46
Plegaria a un labrador
da Unsongs (2014), compilation di canzoni censurate da tutto il mondo.
Written by Chilean musician and theatre director Víctor Jara.
Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem.
Written by Chilean musician and theatre director Víctor Jara.
Translation by Pål Moddi Knutsen and Maren Skolem.
OUR WORKER
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 7/1/2017 - 10:28
Maramao, perché sei morto?
Si tratta del famigerato Mausoleo di Ciano.
Era stato progettato in onore e come tomba del "ras di Livorno" Costanzo Ciano, morto il 26 giugno 1939 e padre di Galeazzo Ciano. Costanzo Ciano era detto dai livornesi "Ganascina" per i suoi formidabili appetiti (gastronomico, sessuale, pecuniario).
Nel progetto, il gigantesco "mausoleo" sarebbe dovuto essere così, sito in una posizione che domina tutta Livorno:
"La costruzione del mausoleo ebbe inizio dopo la morte di Costanzo Ciano, avvenuta nel 1939. Secondo il progetto il monumento avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 12 metri, dello stesso gerarca alla guida del suo "mas" ("motoscafo armato silurante") e da un colossale faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri. Il mausoleo fu finanziato da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno; i lavori furono affidati... (continua)
Era stato progettato in onore e come tomba del "ras di Livorno" Costanzo Ciano, morto il 26 giugno 1939 e padre di Galeazzo Ciano. Costanzo Ciano era detto dai livornesi "Ganascina" per i suoi formidabili appetiti (gastronomico, sessuale, pecuniario).
Nel progetto, il gigantesco "mausoleo" sarebbe dovuto essere così, sito in una posizione che domina tutta Livorno:
"La costruzione del mausoleo ebbe inizio dopo la morte di Costanzo Ciano, avvenuta nel 1939. Secondo il progetto il monumento avrebbe dovuto essere costituito da un grande basamento sormontato da una statua marmorea, alta 12 metri, dello stesso gerarca alla guida del suo "mas" ("motoscafo armato silurante") e da un colossale faro a forma di fascio littorio alto più di 50 metri. Il mausoleo fu finanziato da una sottoscrizione pubblica aperta dal Podestà di Livorno; i lavori furono affidati... (continua)
L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 6/1/2017 - 20:24
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Habla la hija de Victor Jara