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Ballata de la Guera
![Ballata de la Guera](img/upl/29850575_350_350.jpg)
2006
Tre Ballate per Thiene
1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Tre Ballate per Thiene
1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Guera guera tuti zo par tera
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 17:19
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Ballata del Ciel che s’è sbregà
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2006
Tre Ballate per Thiene
1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Tre Ballate per Thiene
1492, un anno che segna un confine e che indica l’inizio di un’epoca nuova: il Rinascimento italiano. Un periodo straordinario, durante il quale si è sviluppato il culto per il bello, una predisposizione che ha contrassegnato per sempre la nostra storia, creando una situazione privilegiata. Spetta all’Italia l’onore di avere nel suo territorio più del 50% dei tesori d’arte della terra. Solo in Veneto sono state costruite più di 4.000 ville e dimore storiche. Un numero significativo che rende, agli occhi dei turisti, unico ogni borgo, preziosa ogni città. Gli ospiti amano respirare la fragranza del luogo, riempirsi gli occhi di immagini nuove e percepire suoni diversi. Desiderano che tutti i sensi vengano coinvolti nell’esperienza. E questo emerge in modo evidente durante la Rievocazione Storica: la partecipazione emotiva è forte.
All’inizio del 2006 è stata... (continua)
Tiro le campane me ciamo Nane
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 17:18
Bientôt
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[1941]
Versi di Paul Éluard, dal ciclo presente nella raccolta “Poésie et Vérité ” pubblicata nel 1942
Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Col titolo “De tous les printemps du monde”, si tratta del primo movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.
Versi di Paul Éluard, dal ciclo presente nella raccolta “Poésie et Vérité ” pubblicata nel 1942
Musica di Francis Poulenc (1899-1963), grande compositore e pianista francese.
Col titolo “De tous les printemps du monde”, si tratta del primo movimento della cantata “Figure humaine”, interamente basata su poesie di Éluard presenti nella raccolta citata.
De tous les printemps du monde
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 14:28
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Bêtes et méchants
![Bêtes et méchants](img/upl/md9380694863.jpg)
[1942]
Versi di Paul Éluard, nella raccolta “Au rendez-vous allemand” pubblicata nel 1944
Musica di Henri-Pierre Poupard, in arte Henri Sauguet (1901-1989), compositore francese.
Si tratta di una delle molte poesie scritte da Éluard in clandestinità, pubblicate in ordine sparso su riviste ed opuscoli e firmate spesso con gli pseudonimi di Jean du Haut o Maurice Hervent.
Versi di Paul Éluard, nella raccolta “Au rendez-vous allemand” pubblicata nel 1944
Musica di Henri-Pierre Poupard, in arte Henri Sauguet (1901-1989), compositore francese.
Si tratta di una delle molte poesie scritte da Éluard in clandestinità, pubblicate in ordine sparso su riviste ed opuscoli e firmate spesso con gli pseudonimi di Jean du Haut o Maurice Hervent.
Venant du dedans
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 13:54
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Terra dei pomodori
![Terra dei pomodori](img/upl/gasparazzo-obiettivo-sensibile-cover2012-250x250.jpg)
[2012]
Album :Obiettivo sensibile
atmosfera da Mantra per una ode al vento, alla terra, al lavoro umile, alla dignità dell'uomo che lavora sulla terra e su se stesso. Brano modale ed intimo.
Album :Obiettivo sensibile
atmosfera da Mantra per una ode al vento, alla terra, al lavoro umile, alla dignità dell'uomo che lavora sulla terra e su se stesso. Brano modale ed intimo.
perché la radice che tace e non dice
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 13:40
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L'attesa
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2005
L' attesa ci ha portati a Berlino per un laboratorio con le scuole, lì poi abbiamo suonato in un condominio nella ex Berlino est ed in un centro sociale storico: il Clash.
Dietrich Bonhoeffer. teologo e poeta tedesco, figura di una poco nota Resistenza tedesca al Nazismo. La canzone è la sintesi di un percorso alla ricerca dell'opera e la vita di questo attivista luterano. La band e le classi di una scuola superiore emiliana sono stati in viaggio a Berlino sulle sue tracce. Tra l' approfondimento storico ed il calore da centro sociale di Kreuzberg.
[2012]
Album :Obiettivo sensibile
L' attesa ci ha portati a Berlino per un laboratorio con le scuole, lì poi abbiamo suonato in un condominio nella ex Berlino est ed in un centro sociale storico: il Clash.
Dietrich Bonhoeffer. teologo e poeta tedesco, figura di una poco nota Resistenza tedesca al Nazismo. La canzone è la sintesi di un percorso alla ricerca dell'opera e la vita di questo attivista luterano. La band e le classi di una scuola superiore emiliana sono stati in viaggio a Berlino sulle sue tracce. Tra l' approfondimento storico ed il calore da centro sociale di Kreuzberg.
[2012]
Album :Obiettivo sensibile
trattati come cani dai cani
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 13:33
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Romanca o trzech siostrach emigrantkach
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Testo di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musica di Jacek Bończyk nell'album Tango Kameleon (2002)
La canzone racconta di tre sorelle (Romanzo delle tre sorelle emigrate), che per fame emigrano in Venezuela, SudAmerica, ma durante il viaggio la nave affonda... insomma una storia già sentita che ahimé si ripete da secoli, prima era l'atlantico, ora il Mediterraneo o l'Oceano Indiano o Pacifico...
Musica di Jacek Bończyk nell'album Tango Kameleon (2002)
La canzone racconta di tre sorelle (Romanzo delle tre sorelle emigrate), che per fame emigrano in Venezuela, SudAmerica, ma durante il viaggio la nave affonda... insomma una storia già sentita che ahimé si ripete da secoli, prima era l'atlantico, ora il Mediterraneo o l'Oceano Indiano o Pacifico...
Były ongi trzy siostry
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/1/2017 - 09:31
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Oklahoma, U.S.A.
![Oklahoma, U.S.A.](img/upl/x-le9rm6c9ovuhurd3kjcpfyftekngxhpjgc7bstqkw.jpg)
[1971]
Scritta da Ray Davies
Nell’album dei Kinks intitolato “Muswell Hillbillies”
Una donna, piegata dal lavoro e dalla vita, che sogna di andare a vivere in Oklahoma, non certo perché sia il posto più bello del mondo ma perché “Oklahoma!” è stato uno dei musical di Broadway più famosi di sempre, poi reso immortale nel film diretto nel 1955 da Fred Zinnemann, con Shirley Jones e Gordon MacRae protagonisti.
Scritta da Ray Davies
Nell’album dei Kinks intitolato “Muswell Hillbillies”
Una donna, piegata dal lavoro e dalla vita, che sogna di andare a vivere in Oklahoma, non certo perché sia il posto più bello del mondo ma perché “Oklahoma!” è stato uno dei musical di Broadway più famosi di sempre, poi reso immortale nel film diretto nel 1955 da Fred Zinnemann, con Shirley Jones e Gordon MacRae protagonisti.
All life we work, oh, work is a bore
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/1/2017 - 09:08
Percorsi:
Mort au Travail / Morte al Lavoro
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List jeńca (Kochanie moje, kochanie)
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[1942]
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musicata da A. Panas e interpretata da Michał Bajor
Nell'album"83'-93': Czwarta Płyta" del 1998
(con il titolo "Kochanie moje, kochanie")
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński
Musicata da A. Panas e interpretata da Michał Bajor
Nell'album"83'-93': Czwarta Płyta" del 1998
(con il titolo "Kochanie moje, kochanie")
(Si veda qua per l'introduzione alla figura di Konstanty Ildefons Gałczyński)
La moglie di Konstanty Ildefons Gałczyński si chiamava Natalia Avalov, e doveva essere un grande amore. Si erano sposati nel 1930. La seguente è una lettera in forma di poesia che il prigioniero Gałczyński le indirizzò dal campo di concentramento nazista di Altengrabow il 19 marzo 1942: la Lettera del prigioniero. Il testo originale è ripreso anch'esso da questo sito. [AT-XXI]
La moglie di Konstanty Ildefons Gałczyński si chiamava Natalia Avalov, e doveva essere un grande amore. Si erano sposati nel 1930. La seguente è una lettera in forma di poesia che il prigioniero Gałczyński le indirizzò dal campo di concentramento nazista di Altengrabow il 19 marzo 1942: la Lettera del prigioniero. Il testo originale è ripreso anch'esso da questo sito. [AT-XXI]
Kochanie moje, kochanie,
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 17/1/2017 - 01:38
Konstanty Ildefons Gałczyński: Na śmierć Esteriny, deportowanej przez hitlerowców, Wenecjanki
![Konstanty Ildefons Gałczyński: Na śmierć Esteriny, deportowanej przez hitlerowców, Wenecjanki](img/upl/galcz.jpg)
[1948]
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński
Presso la Biblioteca pubblica dell'Isolotto, il mio quartiere, esiste una benemerita istituzione: lo “Scambialibro”. In pratica e in breve: all'ingresso della Biblioteca (che è uno splendore, va detto), c'è una specie di scaffale dove chiunque può lasciare liberamente vecchi libri di casa propria, vecchie riviste, qualsiasi cosa; e dove la Biblioteca stessa ripone i suoi libri dismessi e sostituiti da copie più nuove. Il famoso chiunque può prenderseli, e lasciarne a sua volta altri; poi c'è il sottoscritto, che ha la tendenza a prenderseli e basta. Confesso. Ci si trova di tutto: dai manuali per il nuovissimo computer del 1982 alle riviste legali, dai romanzacci rosa, neri, gialli e di ogni colore ai vecchi libri scolastici, da Shakespeare agli sconosciuti poeti. Ecco, sto per parlare di un poeta semisconosciuto, almeno dalle nostre parti,... (continua)
Poesia di Konstanty Ildefons Gałczyński
Presso la Biblioteca pubblica dell'Isolotto, il mio quartiere, esiste una benemerita istituzione: lo “Scambialibro”. In pratica e in breve: all'ingresso della Biblioteca (che è uno splendore, va detto), c'è una specie di scaffale dove chiunque può lasciare liberamente vecchi libri di casa propria, vecchie riviste, qualsiasi cosa; e dove la Biblioteca stessa ripone i suoi libri dismessi e sostituiti da copie più nuove. Il famoso chiunque può prenderseli, e lasciarne a sua volta altri; poi c'è il sottoscritto, che ha la tendenza a prenderseli e basta. Confesso. Ci si trova di tutto: dai manuali per il nuovissimo computer del 1982 alle riviste legali, dai romanzacci rosa, neri, gialli e di ogni colore ai vecchi libri scolastici, da Shakespeare agli sconosciuti poeti. Ecco, sto per parlare di un poeta semisconosciuto, almeno dalle nostre parti,... (continua)
Na śmierć Esteriny
(continua)
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 17/1/2017 - 00:32
Percorsi:
Campi di sterminio
Klage der Garde
![Klage der Garde](img/upl/c0001.jpg)
[X°-VII° secolo a.C. / 1915]
Versi di Klabund, da “Chinesische Gedichte. Nachdichtungen”, raccolta di traduzioni di antiche poesie e canzoni cinesi tratte dallo “Shījīng”, di parecchi secoli avanti Cristo.
Musica di Hanns Eisler
Testo trovato su Project Gutenberg
Nel 1916 Hanns Eisler fu richiamato in guerra. Venne ferito e ricoverato diverse volte, e in queste “pause” continuò a comporre. Nel 1917 scrisse un intero oratorio intitolato “Gegen den Krieg” (“Contro la guerra”, proprio lo stesso titolo della composizione creata 20 anni più tardi su testo di Brecht), che andò perduto nell'incendio della baracca dove era acquartierato, e mise in musica alcune poesie di Klabund, adattamento di antichi canti cinesi tratti dallo Shījīng, la più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza, datata tra tra il X° e il VII° secolo avanti Cristo. (Purtroppo non saprei indicare al link citato quale sia il canto originale corrispondente)
Versi di Klabund, da “Chinesische Gedichte. Nachdichtungen”, raccolta di traduzioni di antiche poesie e canzoni cinesi tratte dallo “Shījīng”, di parecchi secoli avanti Cristo.
Musica di Hanns Eisler
Testo trovato su Project Gutenberg
Nel 1916 Hanns Eisler fu richiamato in guerra. Venne ferito e ricoverato diverse volte, e in queste “pause” continuò a comporre. Nel 1917 scrisse un intero oratorio intitolato “Gegen den Krieg” (“Contro la guerra”, proprio lo stesso titolo della composizione creata 20 anni più tardi su testo di Brecht), che andò perduto nell'incendio della baracca dove era acquartierato, e mise in musica alcune poesie di Klabund, adattamento di antichi canti cinesi tratti dallo Shījīng, la più antica raccolta di testi poetici cinesi di cui si sia a conoscenza, datata tra tra il X° e il VII° secolo avanti Cristo. (Purtroppo non saprei indicare al link citato quale sia il canto originale corrispondente)
General!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 21:32
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Ballad of Struggle and Being
![Ballad of Struggle and Being](img/upl/Ballad_Of_Struggle_And_Being.png)
(2016)
"Ballata di lotta e di essere" affronta il tortuoso percorso dell'individuo moderno nella ricerca di sé, fornendo una chiave di liberazione nella lotta collettiva basata su teorizzazione politica, indipendenza e autodeterminazione dei popoli nell'attuale realtà dei rapporti fra Stati. Ne scaturisce una forte denuncia del grave scenario internazionale, in cui la disinformazione su scala globale giustifica la guerra imperialista omettendo la distinzione tra aggressori e aggrediti, in cui la "società dello spettacolo" fa le veci del potere, perpetuando così lo sfruttamento dei singoli individui e del loro tempo, ora come non mai quantificato esclusivamente in denaro o, più precisamente, in Dollari statunitensi.
"Ballata di lotta e di essere" affronta il tortuoso percorso dell'individuo moderno nella ricerca di sé, fornendo una chiave di liberazione nella lotta collettiva basata su teorizzazione politica, indipendenza e autodeterminazione dei popoli nell'attuale realtà dei rapporti fra Stati. Ne scaturisce una forte denuncia del grave scenario internazionale, in cui la disinformazione su scala globale giustifica la guerra imperialista omettendo la distinzione tra aggressori e aggrediti, in cui la "società dello spettacolo" fa le veci del potere, perpetuando così lo sfruttamento dei singoli individui e del loro tempo, ora come non mai quantificato esclusivamente in denaro o, più precisamente, in Dollari statunitensi.
To hit the wall once for all
(continua)
(continua)
inviata da Ivan Guillaume Cosenza 16/1/2017 - 16:53
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[2016]
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius
Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista visuale cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.
Nicolas Jaar ha esordito come compositore di musiche da club, ma ben presto la sua attenzione si è spostata sulla sperimentazione musicale. Ha fondato un'etichetta e ha prodotto lavori di artisti come Lydia Lunch e William Basinski. Ha composto... (continua)
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius
Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista visuale cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.
Nicolas Jaar ha esordito come compositore di musiche da club, ma ben presto la sua attenzione si è spostata sulla sperimentazione musicale. Ha fondato un'etichetta e ha prodotto lavori di artisti come Lydia Lunch e William Basinski. Ha composto... (continua)
(Alfredo Jaar): Pongamos un poco de música y bailamos? Para hacer la película más entretenida?
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/1/2017 - 08:54
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Tutto fin qui
![Tutto fin qui](img/upl/_dwn1484496637_1464410287.jpg)
2016
Tutto fin qui
Singolo dell'album "Che spettacolo è"
Tutto fin qui
Singolo dell'album "Che spettacolo è"
Il prestigiatore mentre ti distrae
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2017 - 17:10
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South Africa
![South Africa](img/upl/R-1009485-1429321376-9059.jpeg.jpg)
1988
South Africa
feat. Ruud Gullit
South Africa
feat. Ruud Gullit
South African, downpressorman
(continua)
(continua)
inviata da dq82 15/1/2017 - 16:42
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Monsieur Thiébat
![Monsieur Thiébat](img/upl/enricothiebat.jpg)
2016
La macchina del tempo
Enrico Thiébat (Aosta, 2 agosto 1949 – Verrayes, 14 dicembre 1992) è stato un cantautore, cabarettista, produttore televisivo e scultore italiano, anarchico.
La macchina del tempo
Enrico Thiébat (Aosta, 2 agosto 1949 – Verrayes, 14 dicembre 1992) è stato un cantautore, cabarettista, produttore televisivo e scultore italiano, anarchico.
Bonsoir Monsieur Thiébat, bonsoir
(continua)
(continua)
inviata da dq82 15/1/2017 - 14:49
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La guerre
![La guerre](img/upl/Marignano.jpg)
Cari amici, vi invio il testo di questa canzone rinascimentale, che ho appena ascoltato su Radio 3 (Concerti del Quirinale). Non è propriamente una canzone contro la guerra, però racconta di una battaglia (quella di Merignano, o Melegnano, vicino a Milano) del 1515 tra Francesi e Svizzeri, che provocò la morte di più di 15.000 uomini. Sconfitti, gli Svizzeri stipularono una pace, che fu l'inizio della loro scelta perpetua di neutralità.
Escoutez, tous gentilz Galloys,
(continua)
(continua)
inviata da Renato Stecca 15/1/2017 - 13:09
Percorsi:
Musica classica contro la guerra
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La frontiera
![La frontiera](img/upl/Un-dettagli-della-copertina-di-Apriti-Cielo-il-nuovo-album-di-Mannarino-oto-Ilaria-Magliocchetti-Lombi-artwork-di-Nazario-Graziano.jpg)
2017
Apriti cielo
È senz’altro un disco di fuga; di gente che non sente di appartenere alle sue bandiere e alle sue preghiere. È un disco di guerra sporca, palesato nella title-track, ma anche nella commovente La frontiera, tra le cime più alte del disco. Mannarino disegna due uomini che fanno l’amore davanti a soldati in combattimento che in fila per uno vanno via non appena vedono loro due che, nudi, insegnano come “sono nati gli esseri umani”. Un orgasmo in mezzo alla guerra tracciato con un’eleganza da far invidia a tutti gli storytellers del mondo. Un orgasmo che ricorda che dietro a quelle guerre senza senso ci sono vite umane.
spettakolo.it
Apriti cielo
È senz’altro un disco di fuga; di gente che non sente di appartenere alle sue bandiere e alle sue preghiere. È un disco di guerra sporca, palesato nella title-track, ma anche nella commovente La frontiera, tra le cime più alte del disco. Mannarino disegna due uomini che fanno l’amore davanti a soldati in combattimento che in fila per uno vanno via non appena vedono loro due che, nudi, insegnano come “sono nati gli esseri umani”. Un orgasmo in mezzo alla guerra tracciato con un’eleganza da far invidia a tutti gli storytellers del mondo. Un orgasmo che ricorda che dietro a quelle guerre senza senso ci sono vite umane.
spettakolo.it
Una voce più forte dell'altra parlò dal balcone
(continua)
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inviata da Dq82 15/1/2017 - 10:39
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Gandhi
![Gandhi](img/upl/Un-dettagli-della-copertina-di-Apriti-Cielo-il-nuovo-album-di-Mannarino-oto-Ilaria-Magliocchetti-Lombi-artwork-di-Nazario-Graziano.jpg)
2017
Apriti cielo
A proposito di Gandhi, una canzone per niente pacifica: anzi appare come un’invettiva contro un certo buonismo, come aveva fatto Gaber con “Il potere dei più buoni”. Con chi ce l’ha, Mannarino?
«Ce l’ho con le icone pop come Marylin Monroe ed Einstein, con la pace edulcorata di Gandhi. Vedo una sottile linea che divide il pacifismo dalla remissività e rassegnazione, perché a uno che passa la vita ad asfaltare strade sotto il sole cocente d’agosto non gli puoi insegnare il pacifismo, semmai lo subisce. Nei miei frequenti viaggi in Brasile, a Rio De Janeiro, ho visto tutte le contraddizioni di chi vive nelle favelas e di chi invece vive circondato dal lusso, costretto però a barricarsi nelle case. Dov’è la cattiveria del povero? Sarebbe utile rifondare il pensiero dell’essere umano. Ce l’ho con gli intellettuali che trovo totalmente astratti dalla realtà. Io non sono tra questi anche se ho studiato filosofia, faccio un lavoro manuale e mi sporco le mani come un operaio».
unita.tv
Apriti cielo
A proposito di Gandhi, una canzone per niente pacifica: anzi appare come un’invettiva contro un certo buonismo, come aveva fatto Gaber con “Il potere dei più buoni”. Con chi ce l’ha, Mannarino?
«Ce l’ho con le icone pop come Marylin Monroe ed Einstein, con la pace edulcorata di Gandhi. Vedo una sottile linea che divide il pacifismo dalla remissività e rassegnazione, perché a uno che passa la vita ad asfaltare strade sotto il sole cocente d’agosto non gli puoi insegnare il pacifismo, semmai lo subisce. Nei miei frequenti viaggi in Brasile, a Rio De Janeiro, ho visto tutte le contraddizioni di chi vive nelle favelas e di chi invece vive circondato dal lusso, costretto però a barricarsi nelle case. Dov’è la cattiveria del povero? Sarebbe utile rifondare il pensiero dell’essere umano. Ce l’ho con gli intellettuali che trovo totalmente astratti dalla realtà. Io non sono tra questi anche se ho studiato filosofia, faccio un lavoro manuale e mi sporco le mani come un operaio».
unita.tv
Ci si radunava nelle piazze con i fiori nelle mani
(continua)
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inviata da Dq82 15/1/2017 - 10:23
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In viaggio
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2011
Nell’album intitolato “Sud”
(Cesare Chiodo, Bungaro, Fiorella Mannoia)
Fiorella Mannoia presenta questa canzone, nei live, raccontando che in quel periodo suonava con musicisti stranieri (africani e sudamericani) e che ha messo in musica i loro racconti: immaginando il saluto si una madre ad un figlio che parte, emigra... Alcune volte questa presentazione è più esplicitamente rivolta all'emigrazione, altre volte più intima parlando di un generico saluto materno al propri* figli*. Ma considerando anche il titolo dell'album in cui è inserita secondo me è una CCG a tutti gli effetti
Nell’album intitolato “Sud”
(Cesare Chiodo, Bungaro, Fiorella Mannoia)
Fiorella Mannoia presenta questa canzone, nei live, raccontando che in quel periodo suonava con musicisti stranieri (africani e sudamericani) e che ha messo in musica i loro racconti: immaginando il saluto si una madre ad un figlio che parte, emigra... Alcune volte questa presentazione è più esplicitamente rivolta all'emigrazione, altre volte più intima parlando di un generico saluto materno al propri* figli*. Ma considerando anche il titolo dell'album in cui è inserita secondo me è una CCG a tutti gli effetti
Domani partirai
(continua)
(continua)
inviata da dq82 14/1/2017 - 09:58
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Mother's Pride
![Mother's Pride](img/upl/CD2002311.b.jpg)
Testo, musica e arrangiamento di George Michael.
Bella e potente ma al tempo stesso semplice e piena di grazia nel suo dipingerci - con immagini vivide che sfumano l'una nell'altra - il quadro di un tragico "passaggio di consegne" generazionale. Nel segno immutato ed immutabile, da una decade all'altra, della guerra.
E' tratta da "Listen Without Prejudice vol. 1" (1990), album ricco di momenti intensi, riflessivi e cantautoriali (vero atto di coraggio per una popstar dal successo planetario che avrebbe voluto essere riconosciuta per quello che era: un'anima - sincera ed ispirata - innanzitutto).
"The track "Mother's Pride" was played often on US radio stations during the first months of the Gulf War in 1991. Programmers took telephone calls from soldiers' loved ones and mixed their greetings into the song as tributes, along with other patriotic sound bites" (dall'edizione in lingua inglese di Wikipedia)
Bella e potente ma al tempo stesso semplice e piena di grazia nel suo dipingerci - con immagini vivide che sfumano l'una nell'altra - il quadro di un tragico "passaggio di consegne" generazionale. Nel segno immutato ed immutabile, da una decade all'altra, della guerra.
E' tratta da "Listen Without Prejudice vol. 1" (1990), album ricco di momenti intensi, riflessivi e cantautoriali (vero atto di coraggio per una popstar dal successo planetario che avrebbe voluto essere riconosciuta per quello che era: un'anima - sincera ed ispirata - innanzitutto).
"The track "Mother's Pride" was played often on US radio stations during the first months of the Gulf War in 1991. Programmers took telephone calls from soldiers' loved ones and mixed their greetings into the song as tributes, along with other patriotic sound bites" (dall'edizione in lingua inglese di Wikipedia)
Oh she knows
(continua)
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 14/1/2017 - 02:58
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Killing Time
![Killing Time](img/upl/jaar-025.jpg)
[2016]
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius
Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.
Tra le sue installazioni - esposte alle biennali di Venezia, São Paulo e Istanbul nei maggiori musei d'arte contemporanea in tutto il mondo – c'è “Infinite Cell” (2004), ricostruzione della cella in cui fu rinchiuso Antonio Gramsci. Il visitatore è invitato... (continua)
Parole e musica di Nicolas Jaar (1990-), musicista e compositore di musica elettronica e sperimentale, newyorkese ma di origine cilena.
Testo trovato su Genius
Nicolas Jaar è nato a New York nel 1990. I suoi genitori si erano lì trasferiti nel 1982, provenienti dal Cile. Suo padre è Alfredo Jaar (1956-), importante artista cileno, cresciuto anche artisticamente nel pieno del regime di Pinochet e divenuto oppositore della dittatura. “Sono nato in Cile sessanta anni fa: ho visto la dittatura di Pinochet e il golpe contro Allende; per fare arte, ho imparato a parlare fra le righe. Era l’arte della Resistenza”, racconta Alfredo Jaar.
Tra le sue installazioni - esposte alle biennali di Venezia, São Paulo e Istanbul nei maggiori musei d'arte contemporanea in tutto il mondo – c'è “Infinite Cell” (2004), ricostruzione della cella in cui fu rinchiuso Antonio Gramsci. Il visitatore è invitato... (continua)
I think we’re just out of time
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2017 - 23:30
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La complainte de Rossel
anonimo
![La complainte de Rossel](img/thumb/c5389_130x140.jpeg?1328631001)
Magnifique complainte en honneur de Louis Nathaniel, cousin germain de mon arrière grand-père. Mon frère s'appelle Louis et mon petit-fils Nathaniel en son souvenir.
Andréa Aguirre 13/1/2017 - 22:09
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How Does the Grass Grow?
![How Does the Grass Grow?](img/upl/83dc50db.jpg)
[2010-12]
Parole e musica di David Bowie.
Il riff del ritornello è mutuato da “Apache”, brano stumentale di cui fu autore Jerry Lordan (1934–1995), cantautore e compositore inglese e che fu portato al successo da The Shadows nel 1960 e poi di nuovo nel 1973 nella versione della Incredible Bongo Band.
Nell’album “The Next Day” del 2013
L’ambientazione, esplicitata nella prima strofa, è quella di una qualche paese sovietico o post-sovietico. “Le ragazze che indossano gonne di nylon e sandali ungheresi e i ragazzi in sella ai loro Riga” (motorini di fabbricazione lettone, prodotti tra il 1952 e il 1992) è una descrizione di un villaggio sovietico ripresa pari pari da uno scritto (in “Twenty Letters to a Friend”) del 1967 di Svetlana Alliluyeva, che pur essendo figlia di Stalin fu una dissidente e nel 1966 fuggì dal suo paese rifugiandosi negli USA (dove è morta nel 2011).
Il protagonista... (continua)
Parole e musica di David Bowie.
Il riff del ritornello è mutuato da “Apache”, brano stumentale di cui fu autore Jerry Lordan (1934–1995), cantautore e compositore inglese e che fu portato al successo da The Shadows nel 1960 e poi di nuovo nel 1973 nella versione della Incredible Bongo Band.
Nell’album “The Next Day” del 2013
L’ambientazione, esplicitata nella prima strofa, è quella di una qualche paese sovietico o post-sovietico. “Le ragazze che indossano gonne di nylon e sandali ungheresi e i ragazzi in sella ai loro Riga” (motorini di fabbricazione lettone, prodotti tra il 1952 e il 1992) è una descrizione di un villaggio sovietico ripresa pari pari da uno scritto (in “Twenty Letters to a Friend”) del 1967 di Svetlana Alliluyeva, che pur essendo figlia di Stalin fu una dissidente e nel 1966 fuggì dal suo paese rifugiandosi negli USA (dove è morta nel 2011).
Il protagonista... (continua)
There’s a graveyard by the station
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/1/2017 - 09:03
Scoperta
![Scoperta](img/art/t1044351.jpg)
1974
45 giri Scoperta/Marcia d'amore
45 giri Scoperta/Marcia d'amore
Pareva fosse un giorno come gli altri,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 17:42
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Maria coraggio
![Maria coraggio](img/thumb/c53737_130x140.jpeg?1479295760)
"A lottare la PIOVRA".... mi sembra più che chiaro a cosa si riferisce!
Angela 12/1/2017 - 17:07
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Il sipario
![Il sipario](img/upl/9df483_3f70df5d4fa24f96aa62d09607d5658a.jpg)
2014
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Cari ragazzi ha inizio la recita
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:27
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Cortogno
![Cortogno](img/upl/9df483_3f70df5d4fa24f96aa62d09607d5658a.jpg)
2014
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Incerti Dante
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:20
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Campazzo
![Campazzo](img/upl/img19.jpg)
2014
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Il tenente Totonelli
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:14
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Staffette
![Staffette](img/upl/anselmi-2_1958718.jpg)
2014
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Esiste chi Resiste
Testo di Alessandro Caporossi
Testo fornitoci direttamente dai Gasparazzo (nella persona di Generoso Pierascenzi), Ringraziamo immensamente, sperando di far conoscere questo splendido disco a quante più persone possibili
“…la parola umana si oppone alla morte…fa vivere anche chi non è più in vita, poiché anche la memoria è parola, e con la memoria noi salviamo dal caos dell’oblio chi non è più tra noi…"
da “Nessuno ha mai visto Dio” di Gabriella Caramore
La zona intorno a Modena e Reggio Emilia , verso il territorio di pianura e Nonantola, da quel fatidico 8 settembre 1943, ha conosciuto momenti di violenza e di lacrime, di atti di coraggio e di abnegazione che non devono essere cancellati. Non diversamente da altri paesi, ha visto i suoi figli combattersi e uccidersi, ha visto l’odio che “…si sfrena tra i fratelli in ira a morte…” (Ungaretti- Mio fiume anche... (continua)
Sono nostri questi figli, non della guerra
(continua)
(continua)
inviata da dq82 12/1/2017 - 13:02
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Rosso colore
![Rosso colore](img/upl/pierangelo-bertoli-rosso-colore-dell-amore-1974.jpg)
La canzone pubblicata nel 1977 è la fusione di tre canzoni (con la stessa musica e con parte del testo ripetuto) pubblicate nell'album di esordio del cantautore emiliano, inizialmente uscito come vinile (come supplemento al n° 5 di Mezzo cielo, rivista del movimento politico Lega del Vento Rosso, di cui Bertoli all'epoca faceva parte, e che pubblicava alcuni dischi di musica militante come allegati alla rivista), ristampato come musicassetta l'anno successivo (ed allegato al n° 30 del 14 settembre 1974 della rivista Servire il popolo), ed infine stampato sotto forma di CD nel 2006.
Le tre canzoni erano Rosso, Rosso Colore e Rosso colore dell'amore.
Riportiamo le due che hanno delle strofe aggiuntive non riprese nella versione del 1977
0.00 Rosso
3.02 Rosso colore
8.08 Rosso colore dell'amore
Le tre canzoni erano Rosso, Rosso Colore e Rosso colore dell'amore.
Riportiamo le due che hanno delle strofe aggiuntive non riprese nella versione del 1977
0.00 Rosso
3.02 Rosso colore
8.08 Rosso colore dell'amore
ROSSO
(continua)
(continua)
11/1/2017 - 23:16
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The Case of Otto Schwarzkopf
![The Case of Otto Schwarzkopf](img/thumb/c54826_130x140.jpeg?1484174019)
La traduzione inglese originale di Neville Teller, dal suo libro “One Man's Israel”
THE CASE OF OTTO SCHWARZKOPF
Your case
Otto Schwarzkopf
has reached Jerusalem.
In the leather A.L.L.l
branded black
and Otto Schwarzkopf
a Prague address.
On the back
a hotel sticker
mountains of the Tyrol
prayer-shawl draped
with snow
pine pierced blue skies
a lake you swam in?
You went up into the mountain
alone
or was it a family outing?
The case gapes wide
a soundless cry
they pause to gaze at it at you
Otto.
Where now your content?
Under-wear
towel toothbrush shirt socks
the works of Heinrich Heine.
Family snaps.
In the winter of forty-four
the German order
just take what you need
twenty kilos apiece
one suitcase each
you’re off to the east
no fuss leave everything else to us.
Now it’s here
on show
the handle
your palm warmed Otto
cold
iron clasps rust covered.
Reference... (continua)
THE CASE OF OTTO SCHWARZKOPF
Your case
Otto Schwarzkopf
has reached Jerusalem.
In the leather A.L.L.l
branded black
and Otto Schwarzkopf
a Prague address.
On the back
a hotel sticker
mountains of the Tyrol
prayer-shawl draped
with snow
pine pierced blue skies
a lake you swam in?
You went up into the mountain
alone
or was it a family outing?
The case gapes wide
a soundless cry
they pause to gaze at it at you
Otto.
Where now your content?
Under-wear
towel toothbrush shirt socks
the works of Heinrich Heine.
Family snaps.
In the winter of forty-four
the German order
just take what you need
twenty kilos apiece
one suitcase each
you’re off to the east
no fuss leave everything else to us.
Now it’s here
on show
the handle
your palm warmed Otto
cold
iron clasps rust covered.
Reference... (continua)
Bernart Bartleby 11/1/2017 - 22:45
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Tre uomini di troppo (liberi liberi)
![Tre uomini di troppo (liberi liberi)](img/thumb/c54088_130x140.jpeg?1484146741)
grazie a Roberto dello staff dei Gang, che ci ha scritto per darci nuove informazioni su questa canzone inedita (riportate nell'introduzione). La canzone è dedicata a Sofri, Bompressi e Pietrostefani.
CCG Staff 11/1/2017 - 15:58
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Les cathédrales de l'industrie
![Les cathédrales de l'industrie](img/thumb/c47601_130x140.jpeg?1403528296)
Quando Gabriel Yacoub canta "andrò in queste città dell'inferno dell'est che portano tutte nomi d'angelo" l'immagine richiama gli altoforni di Uckange,Gandrange e Florange en Lorraine che stavano chiudendo una dopo l'altra.
Flavio Poltronieri 11/1/2017 - 14:19
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Fünf vor zwölf
![Fünf vor zwölf](img/upl/Toten2BHosen.png)
Chanson allemande – Fünf vor zwölf – Campino (Andreas Frege) et Andi (Andreas Meurer) [Die Toten Hosen] – 1990
Reprise sur le disque collectif intitulé : « Nazis Raus ! (Nazis Dehors !) » en 1991, republié en CD en 2003.
Canzones
Lucien l’âne, à voir ce qu’on y raconte, on ne dirait pas que c’est une chanson qui date de plus d’un quart de siècle. Elle raconte l’attaque d’un commerçant, un verdurier, un épicier turc quelque part dans une ville allemande.
Chez nous aussi, il y a des commerçants turcs qui vendent les légumes, le pain, l’épicerie. Il y a aussi le « paki », le « marocain »… Drôle comme on désigne les gens ainsi par une sorte de qualificatif générique. Comme si parlant de moi, il dirait « l’âne » ; pas Lucien l’âne, mais juste « l’âne ». À propos, le garagiste du coin est d’origine turque, mais tout le monde l’appelle Jacky. Il y a plus de vingt ans qu’il est là. Mais en... (continua)
Reprise sur le disque collectif intitulé : « Nazis Raus ! (Nazis Dehors !) » en 1991, republié en CD en 2003.
Canzones
Lucien l’âne, à voir ce qu’on y raconte, on ne dirait pas que c’est une chanson qui date de plus d’un quart de siècle. Elle raconte l’attaque d’un commerçant, un verdurier, un épicier turc quelque part dans une ville allemande.
Chez nous aussi, il y a des commerçants turcs qui vendent les légumes, le pain, l’épicerie. Il y a aussi le « paki », le « marocain »… Drôle comme on désigne les gens ainsi par une sorte de qualificatif générique. Comme si parlant de moi, il dirait « l’âne » ; pas Lucien l’âne, mais juste « l’âne ». À propos, le garagiste du coin est d’origine turque, mais tout le monde l’appelle Jacky. Il y a plus de vingt ans qu’il est là. Mais en... (continua)
MOINS CINQ
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/1/2017 - 12:05
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Sólo le pido a Dios
![Sólo le pido a Dios](img/thumb/c643_130x140.jpeg?1328224761)
Una Bella Versione... queste tre parole contengono tutta la "l'italianità" !!!
krzyś 11/1/2017 - 03:42
Ils ont brûlé
![Ils ont brûlé](img/upl/ekmqXSE.jpg)
Mi dispiace per I'Rovo. Davvero.
Ma sapessi quanti casolari abbandonati ho visto bruciati così... Proprio per il fatto che qualcuno cercava di "disabbandonarli".
Eh, tanto tutto è una questione di convenzione, purtroppo.
https://www.youtube.com/watch?v=qVpnsFjrY6A
Nell'anno nuovo getto uno appello... difendiamo àsto animaletto!!!
https://it.wikipedia.org/wiki/Desmana_...
Buom mondo
Ma sapessi quanti casolari abbandonati ho visto bruciati così... Proprio per il fatto che qualcuno cercava di "disabbandonarli".
Eh, tanto tutto è una questione di convenzione, purtroppo.
https://www.youtube.com/watch?v=qVpnsFjrY6A
Nell'anno nuovo getto uno appello... difendiamo àsto animaletto!!!
https://it.wikipedia.org/wiki/Desmana_...
Buom mondo
krzyś 11/1/2017 - 00:56
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Anna Pardini è la vittima più piccola con i suoi venti giorni di età. Si trovava tra le braccia della mamma Bruna, a Coletti, assieme alle sorelle Cesira, Maria, Lilia, Adele, e altre venti persone quando i nazisti hanno fatto fuoco contro di loro.
Cesira, la più grande, ha tentato di salvare Adele, Maria, Lilia e Anna.
Anna era gravemente ferita: aveva gli arti praticamente mutiliati. Adele e Lilia, grazie a Cesira, hanno avuto salva la vita, la stessa sorte non è toccata a Maria, ormai ferita a morte, e alla stessa Anna, deceduta dopo pochi giorni.
santannadistazzema.org