Avete sentito? La guerra è finita
Antiwar Songs Blog
Il 23 novembre 1967 Phil Ochs pubblica sul Village Voice un articolo intitolato Have You Heard? The War is Over! che è praticamente la presentazione del concetto alla base della sua canzone “The War Is Over“, l’idea di dichiarare dal basso la fine della guerra. La trovata era di Allen Ginsberg che aveva scritto l’anno […]
Antiwar Songs Staff 2016-08-03 21:54:00
Il Drone
Ipertecnologica, chirurgica, intelligente: aggettivi che vengono spesso associati alla parola "guerra" per renderla più accettabile a chi la osserva da lontano, senza subirla. In realtà la guerra è mostruosa, stupida, inutile, bestiale, primitiva. È una partita in cui tutti i giocatori perdono.
Un drone, un drone
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 3/8/2016 - 14:42
Angelicamente anarchico
(Canzone dedicata a Don Andrea Gallo)
Canzone scritta dal cantautore toscano Joe Natta e dedicata a Don Andrea Gallo, Prete di strada e Partigiano italiano, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.
Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)
Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.
Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove... (continua)
Canzone scritta dal cantautore toscano Joe Natta e dedicata a Don Andrea Gallo, Prete di strada e Partigiano italiano, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto di Genova.
Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)
Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.
Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad Ivrea, dove... (continua)
Ci sono uomini che quando se ne vanno
(continua)
(continua)
inviata da Marco 3/8/2016 - 14:10
Катюша
ပန်းသီးပင်နဲ့ သစ်တော်သီးပင်တွေ အပွင့်တွေပွင့်ခဲ့ကြပြီ
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 3/8/2016 - 08:40
Ripetizioni di fascismo in diretta - per studenti pigri
Uno studia sui libri il fascismo
(continua)
(continua)
inviata da adriana 3/8/2016 - 07:46
El lazo
[1967]
Parole e musica di Víctor Jara
In un disco senza titolo pubblicato nel 1967, noto anche come El aparecido o “Desde Lonquén hasta siempre”, titolo quest'ultimo assegnatogli in edizioni successive a partire dal 1980.
Lonquén (“luogo in basso”, in lingua mapuche) è il nome di una località nel municipio di Talagante, nella regione metropolitana di Santiago del Cile. Lonquén è anche il nome di una delle due grandi haciendas del posto, latifondi che nell'800 furono persino di proprietà di un grosso politico conservatore, brevemente alla presidenza del Cile.
Pochi giorni dopo l'assassinio di Víctor Jara, detenuto nell'Estadio de Chile, a Lonquén gli stessi militari golpisti assassinarono 15 contadini che avevano tratto in arresto poco prima. I loro resti furono ritrovati nel 1978. Solo nel 2010 a quei resti sono state restituite le rispettive identità, cosicchè il 26 marzo si è potuto... (continua)
Parole e musica di Víctor Jara
In un disco senza titolo pubblicato nel 1967, noto anche come El aparecido o “Desde Lonquén hasta siempre”, titolo quest'ultimo assegnatogli in edizioni successive a partire dal 1980.
Lonquén (“luogo in basso”, in lingua mapuche) è il nome di una località nel municipio di Talagante, nella regione metropolitana di Santiago del Cile. Lonquén è anche il nome di una delle due grandi haciendas del posto, latifondi che nell'800 furono persino di proprietà di un grosso politico conservatore, brevemente alla presidenza del Cile.
Pochi giorni dopo l'assassinio di Víctor Jara, detenuto nell'Estadio de Chile, a Lonquén gli stessi militari golpisti assassinarono 15 contadini che avevano tratto in arresto poco prima. I loro resti furono ritrovati nel 1978. Solo nel 2010 a quei resti sono state restituite le rispettive identità, cosicchè il 26 marzo si è potuto... (continua)
Cuando el sol se inclinaba
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2016 - 23:07
Alle Waffen gegen Hitler
Chanson allemande – Alle Waffen gegen Hitler – Ernst Busch – 1941
L’appel « Toutes les armes contre Hitler ! » fut écrit par le militant communiste allemand Erich Bernhard Gustav Weinert. Combattant dans les Brigades Internationales pendant la guerre d’Espagne, Weinert se réfugia ensuite en Union soviétique où, après l’agression nazie, il devînt l’initiateur et un représentant de premier plan du « Nationalkomitee Freies Deutschland » (NKFD), le Comité National pour une Allemagne Libre, une des principales organisations anti-nazies allemandes à l’œuvre pas seulement à l’étranger mais aussi en Allemagne.
Malheureusement encore souvent on croit généralement que le « Widerstand », la Résistance allemande au nazisme, a été un phénomène marginal, soit en raison du consentement populaire dont Hitler jouissait, soit de l’impitoyable et efficace machine de répression de l’opposition intérieure…
Ce... (continua)
L’appel « Toutes les armes contre Hitler ! » fut écrit par le militant communiste allemand Erich Bernhard Gustav Weinert. Combattant dans les Brigades Internationales pendant la guerre d’Espagne, Weinert se réfugia ensuite en Union soviétique où, après l’agression nazie, il devînt l’initiateur et un représentant de premier plan du « Nationalkomitee Freies Deutschland » (NKFD), le Comité National pour une Allemagne Libre, une des principales organisations anti-nazies allemandes à l’œuvre pas seulement à l’étranger mais aussi en Allemagne.
Malheureusement encore souvent on croit généralement que le « Widerstand », la Résistance allemande au nazisme, a été un phénomène marginal, soit en raison du consentement populaire dont Hitler jouissait, soit de l’impitoyable et efficace machine de répression de l’opposition intérieure…
Ce... (continua)
TOUTES LES ARMES CONTRE HITLER
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/8/2016 - 22:56
Abre la ventana
[1970]
Parole e musica di Víctor Jara
Nell'album “El derecho de vivir en paz”, pubblicato nel 1971.
In Cile le elezioni presidenziali del 1970 furono vinte dal socialista Salvador Allende, rappresentante la coalizione di sinistra Unidad Popular. Benchè non si trattò certo di un trionfo (solo 40.000 voti di scarto rispetto a Jorge Alessandri, candidato della destra), la festa popolare fu comunque grande, anche se effimera (purtroppo, come sappiamo, “lo más cruel” doveva ancora arrivare). Questa canzone fu composta da Jara in quel clima di festa e di speranza.
Parole e musica di Víctor Jara
Nell'album “El derecho de vivir en paz”, pubblicato nel 1971.
In Cile le elezioni presidenziali del 1970 furono vinte dal socialista Salvador Allende, rappresentante la coalizione di sinistra Unidad Popular. Benchè non si trattò certo di un trionfo (solo 40.000 voti di scarto rispetto a Jorge Alessandri, candidato della destra), la festa popolare fu comunque grande, anche se effimera (purtroppo, come sappiamo, “lo más cruel” doveva ancora arrivare). Questa canzone fu composta da Jara in quel clima di festa e di speranza.
María
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2016 - 21:58
Canzone del tempo e della memoria
Quindi... pare che per ragioni non del tutto chiare i video non siano più disponibili su youtube. Non mi sembra che ci siano le masse qui attorno, dato che la cosa è passata inosservata finora. Tuttavia, nel caso in cui qualcuno passi e voglia ascoltare, esiste un metodo per aggirare il blocco.
Consiste nel copiare l'URL del video (su youtube, non nella finestra embedded nel sito) e aggiungere "ss" al posto di http://www. ovvero, si passa da
http://www.youtube.com/url
a
ssyoutube.com/url
una volta inserita questa nuova url nel browser, si aprirà un servizio online che permette di scaricare il video su youtube.
Consiste nel copiare l'URL del video (su youtube, non nella finestra embedded nel sito) e aggiungere "ss" al posto di http://www. ovvero, si passa da
http://www.youtube.com/url
a
ssyoutube.com/url
una volta inserita questa nuova url nel browser, si aprirà un servizio online che permette di scaricare il video su youtube.
2/8/2016 - 19:13
Canción de cuna para un niño vago
[1965]
Parole e musica di Víctor Jara
In un disco senza titolo pubblicato nel 1967, noto anche come El aparecido o “Desde Lonquén hasta siempre”, titolo quest'ultimo assegnatogli in edizioni successive a partire dal 1980.
Parole e musica di Víctor Jara
In un disco senza titolo pubblicato nel 1967, noto anche come El aparecido o “Desde Lonquén hasta siempre”, titolo quest'ultimo assegnatogli in edizioni successive a partire dal 1980.
La luna en el agua
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2016 - 18:32
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Caminando, caminando
[1970]
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco “Canto libre”
Parole e musica di Víctor Jara
Nel disco “Canto libre”
Lalalalala...
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2016 - 18:14
Grazie alla guerra
"Ma grazie alla guerra
La pace sulla Terra
Presto tornerà"
La pace sulla Terra
Presto tornerà"
È il ritornello che massmedia e governi continuano a ripeterci da anni per giustificare azioni militari, che invece di risolvere i problemi, li aggravano, come dimostra l'attuale situazione internazionale. È ciò che da sempre le persone di buon senso pensano e denunciano, ma che nessuno finora aveva "cantato" in maniera così esplicita.
E per evitare sermoni tristi e pedanti, i kuTso accostano il realismo dei loro testi ad una musica solare, divertente e trascinante, che ti fa venire voglia di scendere in piazza ad urlare.
“Grazie alla guerra” non è una semplice e ovvia denuncia sociale, ma una nuda fotografia, con cui i kuTso prendono una posizione chiara nel dualismo Occidente – Oriente. E lo fanno con il loro inconfondibile stile ironico che, probabilmente, farà storcere il naso a qualcuno... ma quale arma migliore, se non il sarcasmo, per abbattere i luoghi comuni sulla guerra, sul terrorismo e sull’Islam?!
Tutta colpa di Maometto e quel libretto
(continua)
(continua)
inviata da Pamela Mariano 2/8/2016 - 18:13
Progetti contratti
[2015]
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Progetti contratti è una canzone d’amore sotto forma di serenata.
Ma è anche una canzone sul lavoro, o meglio su come le condizioni precarie nel lavoro influiscano necessariamente sui progetti di vita di una coppia. Per dirla con il titolo: dai contratti a progetto, ai progetti contratti. Un ipotetico Lui canta il suo irrefrenabile desiderio di convolare a nozze (o almeno così è quello che promette), mentre un’impassibile Lei non gli risponde mai, sfiancata da una serie di sempre più preoccupanti pensieri …
La canzone, tratta dall’album Canti di lavoro e d’amore precario dei Disabilié, ne è forse a livello tematico quella che meglio rappresenta il titolo dell’album.
Disabilié
Ma è anche una canzone sul lavoro, o meglio su come le condizioni precarie nel lavoro influiscano necessariamente sui progetti di vita di una coppia. Per dirla con il titolo: dai contratti a progetto, ai progetti contratti. Un ipotetico Lui canta il suo irrefrenabile desiderio di convolare a nozze (o almeno così è quello che promette), mentre un’impassibile Lei non gli risponde mai, sfiancata da una serie di sempre più preoccupanti pensieri …
La canzone, tratta dall’album Canti di lavoro e d’amore precario dei Disabilié, ne è forse a livello tematico quella che meglio rappresenta il titolo dell’album.
Disabilié
Vorrei sposarti al più presto vorrei sposarti mio amor
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 15:47
Scioscie viento
Scioscie viento puortame ‘a forza pe’ guarda’ annanze
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 15:14
Corri
Un brano dedicato a chi fugge dalla disperazione e si sottopone a fatiche e sofferenze terribili per cercare la possibilità di continuare a vivere.
Corri corri non ti fermare
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 2/8/2016 - 15:12
Exotic-menù
[2015]
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Exotic-menù è una ricetta sotto forma di canzone grottesca e paradossale.
Volete assaporare il gusto dell’esotico, restando comodi a casa vostra? Bene, ma non ponetevi troppe domande sulla reale provenienza dei prodotti che state cucinando. Il rischio è che ne escano fuori racconti particolarmente indigesti, e “ai vostri ospiti potrebbe anche non risultare del tutto gradito”!
Volete assaporare il gusto dell’esotico, restando comodi a casa vostra? Bene, ma non ponetevi troppe domande sulla reale provenienza dei prodotti che state cucinando. Il rischio è che ne escano fuori racconti particolarmente indigesti, e “ai vostri ospiti potrebbe anche non risultare del tutto gradito”!
Ingredienti: 300 grammi di gamberetti del Bangladesh, 500 grammi di pomodori del Cilento, 3 banane del Costa Rica, olio del Salento, zucchero di canna del Brasile, un limone di Sicilia, noce moscata del Madagascar.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 14:54
Filastrocca del precario
[2015]
Testo e musica: Stefano Onnis
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Testo e musica: Stefano Onnis
Album : Canti di lavoro e d'amore precario
Filastrocca del precario è una canzone e ispirata a una nota filastrocca popolare di origine toscana.
Come questa usava le lettere dell’alfabeto per giocare con le parole e piano piano far addormentare un bambino, l’idea è stata di ribaltare completamente questa immagine a partire dal fatto che tutte le parole legate a un’attuale condizione di precarietà lavorativa non hanno proprio niente a che fare con la “buonanotte e sogni d’oro”…
Disabilié
Come questa usava le lettere dell’alfabeto per giocare con le parole e piano piano far addormentare un bambino, l’idea è stata di ribaltare completamente questa immagine a partire dal fatto che tutte le parole legate a un’attuale condizione di precarietà lavorativa non hanno proprio niente a che fare con la “buonanotte e sogni d’oro”…
Disabilié
A come annuncio di lavoro su un giornale
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 14:31
Con te
Dedicata a Giovanna Daffini
Chiudo gli occhi e fuori dal mio tempo,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 11:54
Mario il musicista
Testo di Sandra Boninelli con la collaborazione di Bruno Grulli.
Musica di Sandra Boninelli
Musica di Sandra Boninelli
Sono Mario il musicista, sette figli e la mia tromba,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/8/2016 - 11:38
Percorsi:
Disertori, La Grande Guerra (1914-1918)
El Nino
E quando morirà
L'ultimo uomo
Ammazzato da un altro uomo
Ricomincierà di nuovo
La vita
Piano, piano
Attaccherà il suo canto
La fenice
Fuoco alato
L'ultimo uomo
Ammazzato da un altro uomo
Ricomincierà di nuovo
La vita
Piano, piano
Attaccherà il suo canto
La fenice
Fuoco alato
krzyś 2/8/2016 - 02:44
I Don't Want Your Pardon
(1975)
Testo e informazioni tratte da DDPro
Un'opportuna risposta di Tom Paxton alle proposte di amnistia per i renitenti alla leva.
Originariamente pubblicata sulla rivista "Come for to Sing" Vol. 7, No. 2, ma gli accordi pubblicati erano completamente sbagliati (quelli giusti si trovano nella pagina citata). La canzone non fu incisa in nessun album ma Paxton la cantò al concerto celebrativo della fine della guerra in Vietnam, The War Is Over, organizzato da Phil Ochs e svoltosi a New York l'11 maggio 1975.
Testo e informazioni tratte da DDPro
Un'opportuna risposta di Tom Paxton alle proposte di amnistia per i renitenti alla leva.
Originariamente pubblicata sulla rivista "Come for to Sing" Vol. 7, No. 2, ma gli accordi pubblicati erano completamente sbagliati (quelli giusti si trovano nella pagina citata). La canzone non fu incisa in nessun album ma Paxton la cantò al concerto celebrativo della fine della guerra in Vietnam, The War Is Over, organizzato da Phil Ochs e svoltosi a New York l'11 maggio 1975.
I don't want your pardon, don't want your amnesty.
(continua)
(continua)
1/8/2016 - 23:26
Percorsi:
Disertori, Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Day Is Done
(1968)
Words and music by Peter Yarrow
"Day is Done", scritta da Peter Yarrow, è stato l'ultimo singolo registrato da Peter, Paul & Mary prima dello scioglimento del trio. Peter Yarrow la cantò in pubblico come solista in varie occasioni, in particolare durante la marcia contro la guerra in Vietnam a Washington nel 1969 e al concerto in Central Park del 1975 per celebrare la fine della guerra. In quell'occasione fece seguire la canzone da un breve discorso in cui sosteneva che il premio nobel per la pace non spettasse certo a Kissinger ma a tutti quelli che negli Stati Uniti avevano protestato, cantato contro la guerra, erano scappati in Canada o erano finiti in galera per essersi rifiutati di partire.
"Day is done" è apertamente dedicata ai bambini, alle nuove generazioni con la speranza che riescano a costruire un mondo migliore.
Words and music by Peter Yarrow
"Day is Done", scritta da Peter Yarrow, è stato l'ultimo singolo registrato da Peter, Paul & Mary prima dello scioglimento del trio. Peter Yarrow la cantò in pubblico come solista in varie occasioni, in particolare durante la marcia contro la guerra in Vietnam a Washington nel 1969 e al concerto in Central Park del 1975 per celebrare la fine della guerra. In quell'occasione fece seguire la canzone da un breve discorso in cui sosteneva che il premio nobel per la pace non spettasse certo a Kissinger ma a tutti quelli che negli Stati Uniti avevano protestato, cantato contro la guerra, erano scappati in Canada o erano finiti in galera per essersi rifiutati di partire.
"Day is done" è apertamente dedicata ai bambini, alle nuove generazioni con la speranza che riescano a costruire un mondo migliore.
Tell me why you're crying, my son
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 1/8/2016 - 22:59
Percorsi:
Guerra in Vietnam: vista dagli USA
Oh Mary, Don't You Weep
Strofe improvvisate da Pete Seeger l'11 maggio 1975 durante il concerto "The War Is Over" per celebrare la fine della guerra in Vietnam
video
video
Everybody now clap your hands
(continua)
(continua)
1/8/2016 - 22:44
We Are The World
Un piccolo omaggio ad Anna Marchesini con questa versione di We are the world, da I promessi sposi
Dq82 1/8/2016 - 21:28
The War Is Over
L'11 maggio 1975 si tenne un grande concerto al Central Park di New York per celebrare la fine della guerra in Vietnam. Phil Ochs partecipò cantando tre canzoni: I Ain't Marching Anymore, There But For Fortune (con Joan Baez) e questa The War Is Over che aveva scritto otto anni prima e che dava il titolo al concerto. Fu l'ultima volta che la canzone venne eseguita in pubblico dal suo autore. Phil decise di abbandonare questo mondo meno di un anno dopo.
CCG Staff 1/8/2016 - 20:10
Immer langsam
Chanson allemande – Immer langsam – Max Ehrlich – 1943
Écrite par Willy Rosen et Max Ehrlich pour le spectacle Humor und Melodie, mis en scène en septembre 1943 par des prisonniers dans le camp de concentration et de transit de Westerbork.
Interprétée par Max Ehrlich, avec Mara Rosen et Günther Witepski, dans une petite scène en carrosse située dans la période soi-disant « Biedermeier » (première moitié du 19ième siècle allemand), celui où, durant la Restauration, triomphait l’esthétique petit-bourgeoise.
« Prenons-la vie avec calme, inutile de courir, nous avons encore plein de temps… », chantaient-ils joyeusement à Westerbork, devant Albert Konrad Gemmeker, commandant allemand du camp… En août 1944, Gemmeker mit fin à toute activité récréative des prisonniers… Pas même un mois après, Ehrlich, Rosen et beaucoup d’autres furent transférés à Auschwitz et à peine arrivés au camp, menés aux chambres à gaz.
Écrite par Willy Rosen et Max Ehrlich pour le spectacle Humor und Melodie, mis en scène en septembre 1943 par des prisonniers dans le camp de concentration et de transit de Westerbork.
Interprétée par Max Ehrlich, avec Mara Rosen et Günther Witepski, dans une petite scène en carrosse située dans la période soi-disant « Biedermeier » (première moitié du 19ième siècle allemand), celui où, durant la Restauration, triomphait l’esthétique petit-bourgeoise.
« Prenons-la vie avec calme, inutile de courir, nous avons encore plein de temps… », chantaient-ils joyeusement à Westerbork, devant Albert Konrad Gemmeker, commandant allemand du camp… En août 1944, Gemmeker mit fin à toute activité récréative des prisonniers… Pas même un mois après, Ehrlich, Rosen et beaucoup d’autres furent transférés à Auschwitz et à peine arrivés au camp, menés aux chambres à gaz.
TOUJOURS LENTEMENT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/8/2016 - 14:43
Lo único que tengo - Tonada
[1972]
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara. Il ritmo è quello della “tonada”, genere musicale folklorico risalente al dominio spagnolo e ancora oggi molto presente in Argentina, Cile e Venezuela.
Nell’album intitolato “La población”, dove la canzone è interpretata da Isabel Parra
“Lo único que tengo” è la canzone che apre “La población”, un concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi... (continua)
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara. Il ritmo è quello della “tonada”, genere musicale folklorico risalente al dominio spagnolo e ancora oggi molto presente in Argentina, Cile e Venezuela.
Nell’album intitolato “La población”, dove la canzone è interpretata da Isabel Parra
“Lo único que tengo” è la canzone che apre “La población”, un concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi... (continua)
Quién me iba a decir a mí
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2016 - 09:07
Ach, all wir armen Teufel
VOI, KAIKKIA MEITÄ PIRUPARKOJA
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/8/2016 - 09:06
Για την Κύπρο
Un film che racconta la realtà della Buffer zone cipriota, girato da e con le persone che ho avuto la fortuna conoscere quest'estate in Norvegia.
Buona visione a tutti :)
Salud
Kris
Buona visione a tutti :)
Salud
Kris
Krzysiek 31/7/2016 - 23:46
Un Sócrates gitano
Chanson espagnole – Un Sócrates gitano – Olga Manzano y Manuel Picón – 1978
Paroles et musique de Manuel Picón
Paroles et musique de Manuel Picón
SOCRATE GITAN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2016 - 21:36
La Comune di Parigi
Per non scordare la nostra storia.
"Soltanto dopo una lotta di otto giorni gli ultimi difensori della Comune caddero sulle alture di Belleville e Ménilmontant; e l’eccidio di uomini inermi, delle donne, dei fanciulli, che infuriò con rabbia crescente per tutta la settimana, raggiunse qui il suo punto più alto. Il fucile a ripetizione non uccideva abbastanza rapidamente; i vinti vennero trucidati collettivamente a centinaia dalle mitragliatrici. Il “Muro dei federati” nel cimitero di Père Lachaise, dove fu consumato l’ultimo eccidio in massa, rimane ancor oggi come un muto ma eloquente documento della furibonda follia di cui è capace la classe dominante, non appena il proletariato osa farsi innanzi per far valere i suoi diritti." da F. Engels, Guerra civile in Francia, 1891.
"Sarebbe del resto assai comodo fare la storia universale, se si accettasse battaglia soltanto alla condizione di... (continua)
"Soltanto dopo una lotta di otto giorni gli ultimi difensori della Comune caddero sulle alture di Belleville e Ménilmontant; e l’eccidio di uomini inermi, delle donne, dei fanciulli, che infuriò con rabbia crescente per tutta la settimana, raggiunse qui il suo punto più alto. Il fucile a ripetizione non uccideva abbastanza rapidamente; i vinti vennero trucidati collettivamente a centinaia dalle mitragliatrici. Il “Muro dei federati” nel cimitero di Père Lachaise, dove fu consumato l’ultimo eccidio in massa, rimane ancor oggi come un muto ma eloquente documento della furibonda follia di cui è capace la classe dominante, non appena il proletariato osa farsi innanzi per far valere i suoi diritti." da F. Engels, Guerra civile in Francia, 1891.
"Sarebbe del resto assai comodo fare la storia universale, se si accettasse battaglia soltanto alla condizione di... (continua)
La futura umanità
(continua)
(continua)
31/7/2016 - 17:15
Percorsi:
La Comune di Parigi, 1871
Ballad of a Deadman
Dall'album "Once Upon a Time in the West"
2012
2012
The moon lights up over the battlefield now,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 31/7/2016 - 16:47
Le Parti des petits Lapins
Chanson française – Le Parti des petits Lapins – Henri Tachan – 1982
Lucien l’âne mon ami, si je pensais un instant que tu ne connaissais pas Henri Tachan, je me lancerais illico dans une longue histoire à propos de ce chanteur que je connais depuis longtemps. Mais voilà, je sais que tu le connais et qu’il n’est pas nécessaire de te tresser une biographie. Cependant, il me paraît utile de dire deux trois choses à propos de cette chanson. Sans doute, Henri Tachan devait avoir dans l’oreille ou dans un coin perdu de sa mémoire, le souvenir d’une chanson de Pierre Dac et Francis Blanche qui portait un titre fort proche de celui-ci : Le Parti d’en rire et qui abordait l’univers politique avec une forte dose d’acide ironique. Tachan est lui aussi sceptique que ces deux-là et que par exemple, Georges Brassens. Cela dit, à lire son titre, on dirait une chanson enfantine ou une chanson pour... (continua)
Lucien l’âne mon ami, si je pensais un instant que tu ne connaissais pas Henri Tachan, je me lancerais illico dans une longue histoire à propos de ce chanteur que je connais depuis longtemps. Mais voilà, je sais que tu le connais et qu’il n’est pas nécessaire de te tresser une biographie. Cependant, il me paraît utile de dire deux trois choses à propos de cette chanson. Sans doute, Henri Tachan devait avoir dans l’oreille ou dans un coin perdu de sa mémoire, le souvenir d’une chanson de Pierre Dac et Francis Blanche qui portait un titre fort proche de celui-ci : Le Parti d’en rire et qui abordait l’univers politique avec une forte dose d’acide ironique. Tachan est lui aussi sceptique que ces deux-là et que par exemple, Georges Brassens. Cela dit, à lire son titre, on dirait une chanson enfantine ou une chanson pour... (continua)
J’ai ma carte, je suis au parti des petits lapins,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/7/2016 - 15:16
La porte à droite
(1985)
Album: Je ne suis qu'un cri
Opportuna risposta di Ferrat a chi lo accusa di essere un nostalgico, spronandolo a lasciare da parte le sue vetuste idee di sinistra e scegliere la porta di destra...
Album: Je ne suis qu'un cri
Opportuna risposta di Ferrat a chi lo accusa di essere un nostalgico, spronandolo a lasciare da parte le sue vetuste idee di sinistra e scegliere la porta di destra...
On m'a dit tes idées ne sont plus à la mode
(continua)
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31/7/2016 - 12:18
Genova 2001
Sono tutti figli miei
(continua)
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inviata da adriana 31/7/2016 - 11:06
Percorsi:
Genova - G8
Non lavorare stanca
L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.
Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto.
Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.
Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto.
Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.
Non lavorare stanca e già la testa imbianca
(continua)
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inviata da adriana 30/7/2016 - 16:30
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