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Nikita
Traduzione di Roberto Malfatti
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NIKITA
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 23/8/2016 - 14:37
La frase "Oh Nikita is the other side of any given line in time" l'ho tradotta con "Oh, Nikita è ciò che desideri e non riesci a raggiungere". Non è una traduzione letterale, ma esprime correttamente il concetto e lo esprime in forma, credo, ben comprensibile per il lettore italiano.
PS. Questa canzone l'ho tradotta per mia curiosità e perchè nel sito mancava la versione italiana. Ma non è il massimo per me.
PS. Questa canzone l'ho tradotta per mia curiosità e perchè nel sito mancava la versione italiana. Ma non è il massimo per me.
Roberto Malfatti 23/8/2016 - 14:42
Attenzione Roberto, il nome greco Νικήτας, cioè Nikita è un nome maschile popolare una volta tra i slavi dell'Est. Ma è maschile!!! In occidente chissà perche lo davano alle ragazze. Comunque credo che nonostanta la sua dichiarata l'omosessualià Leleton si riferiva a una bardassa, mica a Nikita Sergeevič Chruščëv
:DDD
salutum alosckum
vedi foto
:DDD
salutum alosckum
vedi foto
krzyś 23/8/2016 - 22:52
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Беловежская пуща
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da Lyrics Translate
Belovezhskaya pushcha (woodland) is one of the symbols of Belarus, an unique ecological pearl in the middle of the industrial Europe
Left it untranslated as a name.
Belovezhskaya pushcha (woodland) is one of the symbols of Belarus, an unique ecological pearl in the middle of the industrial Europe
Left it untranslated as a name.
BELOVEZHSKAYA PUSHCHA
(continua)
(continua)
23/8/2016 - 23:45
FORÊT DE BIALOWIEZA
(continua)
(continua)
Un po' di materiale trovato in giro sulla rete da integrare:
Popular song written by Herman Yablokoff (1903-1981). In his memoirs ... Yablokoff recounts the history and popularity of the song. In 1922, he witnessed the misery of lonely orphans who were struggling to survive. It reminded him of the German occupation of Grodno during World War I, when he as a child peddled cigarettes. When he came to the United States, he conducted a radio program on WEVD and, in 1932, introduced part of the song 'Papirosn' at the end of a program... Yablokoff was invited to sing the song on other radio stations and thousands of copies of the song sheet were printed. The song became very popular in Europe as well. Part of the melody was incorporated into a song 'Nemile' by Leib Neidus. "During the Holocaust, the words and music were adapted for two ghetto songs, one by Rikle Glezer, 'Es iz geven a zumertog'...... (continua)
Popular song written by Herman Yablokoff (1903-1981). In his memoirs ... Yablokoff recounts the history and popularity of the song. In 1922, he witnessed the misery of lonely orphans who were struggling to survive. It reminded him of the German occupation of Grodno during World War I, when he as a child peddled cigarettes. When he came to the United States, he conducted a radio program on WEVD and, in 1932, introduced part of the song 'Papirosn' at the end of a program... Yablokoff was invited to sing the song on other radio stations and thousands of copies of the song sheet were printed. The song became very popular in Europe as well. Part of the melody was incorporated into a song 'Nemile' by Leib Neidus. "During the Holocaust, the words and music were adapted for two ghetto songs, one by Rikle Glezer, 'Es iz geven a zumertog'...... (continua)
Dq82 23/8/2016 - 10:23
Il zio Wiki polacco dice che qualche pogrom di abitanti ebrei di Grodno aveva luogo nel 1920 da parte dell'armata polacca che dopo aver preso il controllo della città nel 1919 cacciando i tedeschi doveva ritirarsi temporaneamente a causa dell'offensiva bolscevica. Dopo le 10 settimane i polacchi hanno ripreso la città che fino 1939 è rimasta nei confini della repubblica polacca di Piłsudski. Non è citato il numero dlle vittime. Ma le cose sono succese. E ripeto, sono le informazioni riportate sulla Wikipedia polacca, mica questa isrealiana.
Ciuz
Ciuz
Krzysiek 23/8/2016 - 22:37
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Over the Hills and Far Away
![Over the Hills and Far Away](img/thumb/c53290_130x140.jpeg?1471954492)
OVER THE HILLS AND FAR AWAY AI TEMPI DI NAPOLEONE
Thomas D’Urfey in “Pills to Purge Melancholy” riporta la melodia e due versioni testuali una con il titolo di “Jockey’s Lamentation” (di argomento bucolico) l’altro con il titolo "The Recruiting Officer: Or, the Merry Volunteers: Being an Excellent New Copy of Verses upon raising Recruits.
Su YouTube ci sono un paio di versioni con questo testo e non con quello di John Tams (1993)
Thomas D’Urfey in “Pills to Purge Melancholy” riporta la melodia e due versioni testuali una con il titolo di “Jockey’s Lamentation” (di argomento bucolico) l’altro con il titolo "The Recruiting Officer: Or, the Merry Volunteers: Being an Excellent New Copy of Verses upon raising Recruits.
Su YouTube ci sono un paio di versioni con questo testo e non con quello di John Tams (1993)
HARK! NOW THE DRUMS BEAT UP AGAIN
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 23/8/2016 - 22:23
da ascoltare nel video montato da Constantino Magno (magnifica sovrapposizione della canzone -marcetta con le immagini e i rumori della battaglia)
UDITE I TAMBURI RULLARE
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 23/8/2016 - 22:27
Józef Wittlin: Żydom w Polsce
![Józef Wittlin: Żydom w Polsce](img/thumb/c53298_130x140.jpeg?1471959989)
*richiesta di servizio
scusate, come si fa le parentesi quadre sulla tastiera italiana, mi semplificherebbe un pochetto la vita saperlo.
Grazie
scusate, come si fa le parentesi quadre sulla tastiera italiana, mi semplificherebbe un pochetto la vita saperlo.
Grazie
Krzysiek 23/8/2016 - 19:12
Una canzone, a mio avviso splendida, di non immediata comprensione. Questa intervista in inglese a Patti smith può aiutare a comprenderla meglio: http://www.austinchronicle.com/music/2...
Roberto Malfatti 23/8/2016 - 19:04
Ho cercato di andare alla fonte: mi sono rivolto direttamente agli Amon Düül II chiedendo loro chiarimenti sul titolo. Spero che mi rispondano.
Roberto Malfatti 23/8/2016 - 11:24
Bravo Roberto, suggestiva la tua ipotesi sul titolo.
E hai fatto bene a contattare gli Amon Düül: a me non era nemmeno venuto in mente.
Grazie per tutto il tuo lavoro.
Saluti
E hai fatto bene a contattare gli Amon Düül: a me non era nemmeno venuto in mente.
Grazie per tutto il tuo lavoro.
Saluti
Bernart Bartleby 23/8/2016 - 13:24
Tecnica del Mozambique Drill. Tom Cruise in "Collateral" di Michael Mann, 2004.
Bernart Bartleby 23/8/2016 - 13:40
... Anche se "La belva bianca è nel villaggio" deputerebbe proprio per un'ambientazione africana... Forse la canzone è sulla guerra in Mozambico, putrida di mercenari, e la dedica alla Ertl è solo, appunto, una dedica, visto che fu uccisa proprio quell'anno...
Che dici, Roberto?
Che dici, Roberto?
B.B. 23/8/2016 - 13:44
Si B.B., ci stavo ripensando proprio poco fa, prima di leggerti. La mia ipotesi è un pò contorta: chi scrive in un tipìtolo "Mozambico", normalmente si riferisce al paese africano, non ad altre cose che hanno lo stesso nome. La musica all'inizio poi ha sonorità africane. Quindi, adesso dopo qualche ripensamento, mi concentrerei meno sulla storia (straordinaria) di Monica Ertl. E la mia nota la cancellerei senz'altro, se potessi. Grazie Bernart :)
Roberto Malfatti 23/8/2016 - 14:04
Segnalo, per chi fosse interessato, che il libro di Jürgen Schreiber su Monika Ertl è tradotto fin dal 2011 in italiano: La ragazza che vendicò Che Guevara, trad. di V. Gallico e F. Lucaferri, editore Nutrimenti. A Monika Ertl è dedicato anche un capitolo intero dell'opera di Paola Staccioli, Non per odio ma per amore, storie di donne e femministe internazionaliste, ed. Derive/Approdi 2012, con prefazione di Silvia Baraldini e Haidi Gaggio Giuliani (una delle donne di cui si raccontano le storie è Maria Elena Angeloni: "Nel 1970 partecipa a un’azione in sostegno alla resistenza greca. Lo scopo è duplice: denunciare la dittatura dei colonnelli e denunciare la responsabilità degli Usa. Il meccanismo a orologeria della bomba artigianale confezionata si inceppa e l’auto salta in aria… Lascia un bambino di nove anni, Federico, che ha avuto con Veniero, fratello di Haidi, la mamma di Carlo Giuliani").
Riccardo Venturi 23/8/2016 - 14:29
Ma ti pare, Roberto! Tra l'altro sono stato molto contento di trovare qua dentro Monika Ertl: per quel che riguarda il libro della Staccioli, ho assistito ad una sua presentazione (al CPA Firenze Sud) con la presenza dell'autrice e di Silvia Baraldini (Haidi Giuliani era collegata in videoconferenza), mentre la traduzione del libro di Schreiber l'avevo trovata a suo tempo nella biblioteca del mio quartiere. Entrambe, letture che raccomando davvero.
Riccardo Venturi 23/8/2016 - 15:36
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