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Late Home Tonight (Part I & II)

Late Home Tonight (Part I & II)
dall'album "Amused to Death" (1992)

Late Home Tonight Part si riferisce all'attacco USA sulla Libia nel 1986, dalla prospettiva di due mogli di militari e di un giovane pilota di F-111.

Standing at the window
(continua)
21/8/2016 - 22:52
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Things Have Changed

Things Have Changed
[1999]
Parole e musica di Bob Dylan
Canzone scritta per la colonna sonora del film “Wonder Boys” (2000), diretto da Curtis Hanson, con Michael Douglas.
A worried man with a worried mind
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/8/2016 - 23:54
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Boney was a Warrior

anonimo
Boney was a Warrior
Una sea shanty nata inizialmente come street ballad sulle guerre napoleoniche: Napoleone incarnò le speranze d’indipendenza e le istanze rivoluzionarie delle popolazioni europee e delle Colonie americane (Irlanda in testa); amato dagli strati più poveri come dagli intellettuali è l’eroe romantico per eccellenza, nella sua grandezza e nella sua caduta. Oggi più nessuno parteggia per Napoleone ma due secoli prima gli animi si infiammavano per lui !!

LA VERSIONE SEA SHANTY

Scrive AL Lloyd “A short drag shanty. These simple shanties were uses when only a few strong pulls were needed, as in boarding tacks and sheets and bunting up a sail in furling, etc. Boney was popular both in British and American vessels and in one American version Bonaparte is made to cross the Rocky Mountains.” Così ci sono moltissime versioni testuali che tutte tratteggiano le vittorie e le sconfitte di Napoleone in pochi... (continua)
Boney was a warrior, Wey, hay, yah
(continua)
inviata da Cattia Salto 19/8/2016 - 22:51
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Nell Flaherty’s Drake

anonimo
Nell Flaherty’s Drake

“Il papero di Nell Flaherty” (in inglese “Nell Flaherty’s drake”) è il titolo di una canzone irlandese di origini ottocentesche in cui ci si rammarica per l’uccisione di un anatra, ma in realtà si vuole parlare della morte di un ribelle, affiliato della Società degli Irlandesi Uniti, si tratta perciò di una irish rebel song in codice.

Robert Emmet (1778-1803) è il nostro “papero nostrano” ovvero un giovane ribelle irlandese (della chiesa anglicana), convinto sostenitore dell’indipendenza dell’Irlanda dalla Corona Inglese, nonché seguace degli ideali di fratellanza e solidarietà sociale propugnati dalla Rivoluzione Francese! Erano gli anni in cui i giovani irlandesi non potevano esimersi dal prendere una posizione, e il fratello maggiore Thomas (caro amico di Theobald Wolfe Tone) si era già schierato con i nazionalisti. Anche il fratellino più giovane mostra le sue simpatie per gli Irlandesi... (continua)
My name it is Nell (1), quite candid I tell,
(continua)
inviata da Cattia Salto 19/8/2016 - 22:15
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Avondale

Avondale
La canzone è stata scritta da Dominic Behan e dedicata a Charles Stewart Parnell (si veda The Blackbird of Sweet Avondale). La melodia è un’aria tradizionale dal titolo “The Orange Maid of Sligo”.

Tra gli interpreti: Christy Moore, The Dubliners

IL GIARDINO D’IRLANDA

Avondale è una tranquilla città a Wicklow, contea eletta a “giardino d’Irlanda” per i suoi paesaggi; si trova proprio a Sud di Dublino e ne costituisce il polmone verde, un incantato paradiso naturale dominato per la maggior parte dalle Wicklow Mountains, luoghi favoriti dagli amanti dell’escursionismo!!
Ad Avondale si trova la casa natale di Charles Stewart Parnell, una villa georgiana ora sede di un museo a lui dedicato.
Oh, have you been to Avondale
(continua)
inviata da Cattia Salto 19/8/2016 - 20:37
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Venite Adoremus

Venite Adoremus
[2016]

Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(continua)
inviata da adriana 19/8/2016 - 10:14

Maulkorb, Maulkorb über alles

Maulkorb, Maulkorb über alles
[fine 800/inizio 900]
Versi di Frank Wedekind (1864-1918), scrittore, drammaturgo e chansonnier, uno dei principali precursori del Kabarett tedesco.
Parodia della canzone patriottica “Das Lied der Deutschen”, il “Deutschland über Alles”, composto nel 1846 da August Heinrich Hoffmann von Fallersleben.
Testo trovato qui

Una canzonetta contro la censura guglielmina che Wedekind pubblicò sul Simplicissimus, rivista satirica fondata a Monaco di Baviera nel 1896. Questa ed altre invettive contro la casta politico militare del tempo gli costarono diversi mesi di galera. Simbolo del Simplicissimus era un disegno dell’illustratore Thomas Theodor Heine raffigurante un cagnaccio tutto rosso, scatenato e ringhiante, pronto ad avventarsi sull’aristocrazia prussiana e sul clero suo benedicente.
Maulkorb, Maulkorb über alles;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/8/2016 - 09:08
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The Blackbird of Sweet Avondale

anonimo
The Blackbird of Sweet Avondale
Versione dei Silly Wizard
Silly Wizard Version
Interpretata anche dai Wolfe Tones

Charles Stewart Parnell (1846-1891) fu membro della nobiltà protestante anglo-irlandese e uomo politico carismatico che lottò per realizzare la Riforma Agraria in favore dei contadini poveri (riduzione degli affitti, miglioramento delle condizioni di lavoro).
Nel 1870 fu tra i fondatori dell’Home Rule Party [in italiano “il partito per l’autonomia“] che si era posto come primo obiettivo il conseguimento dell’autonomia dell’Irlanda, anche se non era chiaro tra tutti i suoi sostenitori, se si auspicasse un completo distacco dell’Irlanda dal Regno Unito, o solo una limitata autonomia. Lo stesso Parnell arrivò a dire: “Nessuno di noi, sia in America che in Irlanda, non sarà mai soddisfatto fino a che non avremo distrutto l’ultimo anello che ci tiene legati all’Inghilterra.”
Uomo affascinante, grande oratore,... (continua)
I
(continua)
inviata da cattia salto 19/8/2016 - 01:56
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Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)

Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)
Testo di Luigi Lunari

Si tratta del bel recitativo che nello spettacolo "Non spingete, scappiamo anche noi" (1969) introduceva una canzone che è già presente su questo sito col titolo un po' improprio di "Ballata del milite ignoto" e che quindi non replico. In realtà, come si capisce dal testo, ha un significato più generale.

Qui siamo sepolti per sempre
(continua)
inviata da Piersante Sestini 19/8/2016 - 01:13
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Alla mattina quando spunta il sole

Alla mattina quando spunta il sole
Una satira del risveglio della caserma, dallo spettacolo antimilitarista "Non spingete scappiamo anche Noi" (1969)

Alla mattina quando sorge il sole
(continua)
inviata da Piersante Sestini 19/8/2016 - 00:02
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Risotto Militare

Risotto Militare
Un pot-pourri di canzoni anti-militariste dello spettacolo "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Pubblicate su vinile in quegli anni e in CD solo nel 2006
-Olio minerale
-Nella notte
-Fucile
-Con i missili sulle colline
-Carro armato
-Ho imparato a far da solo
-Fratelli soldati
-La mia battaglia l'è al sabato sera (in versione accelerata)

Olio, olio, olio minerale
(continua)
inviata da Piersante Sestini 18/8/2016 - 23:53
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Ahmed

Ahmed
(2016)
featuring Mai Khalil

Ahmed, un bambino siriano in fuga dalla guerra, come Alan Kurdi, affogato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere la Fortezza Europa.
[Intro]
(continua)
18/8/2016 - 23:46
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Dear England

Dear England
feat. Mai Khalil
Album: Soundtrack to the Struggle (2014)

Aperta critica all'Inghilterra dove i banchieri si arricchiscono mentre nelle periferie povere scoppiano le rivolte, come nel 2011. La canzone cita l'uccisione da parte della polizia di Mark Duggan, che scatenò le rivolte nel quartiere di Tottenham e di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista.

Come in Inghilterra i poliziotti possono sparare ai neri, nelle montagne dell'Afghanistan i soldati hanno la mano libera e le bombe scendono sulla Libia...

Note approfondite sul sempre ottimo genius.
[Hook: Mai Khalil]
(continua)
18/8/2016 - 23:27
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Berliner Weihnacht 1918

Berliner Weihnacht 1918
[1918]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE

Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...

“Al Kurfürstendamm s’incontrano persone piene di boria,
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”

(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Am Kurfürstendamm da hocken zusamm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 22:53
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Radio Aut

Radio Aut
[2013]

Album : In bilico
Eccolo che arriva sulla sua seicento bianca,
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 16:02
Percorsi: Mafia e mafie
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God's Gift to the Caliphate

God's Gift to the Caliphate
[2015]

Album : 1939

A song for Daesh's chief recruiter, Donald Trump.-David Rovics
He was born a rich man, then he got richer still
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 12:05

Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna

anonimo
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
Testo e info reperiti in questa pagina del Portale dei Lombardi nel Mondo

Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 11:00
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פּאַפּיראָסן

פּאַפּיראָסן
Papirosn
1932

Innanzitutto il titolo, "Papirosn" è la forma in yiddish standard. In yiddish il plurale si forma in parecchi modi, ma "-n" è la forma normale. Alcuni altri nomi lo formano normalmente in "-en", però in pratica le due forme sono interscambiabili perché la "e" di "-en" è comunque semimuta (come in tedesco, del resto). "Papirossen" è invece la forma tedesca standard (Papirosse, pl. Papirossen).

La canzone Papirosn è tratta dall'omonima commedia che Yablokoff scrisse nel 1932 negli Stati Uniti.
Hermann Yablokoff (1903-1981), originario di Hrodna, oggi in Bielorussia, era emigrato negli USA nel 1924. Personaggio molto noto nel teatro yiddish americano, alla fine della guerra Yablokoff fece molte tournée in Germania, Austria ed Italia per portare conforto ai rifugiati sopravvissuti alla Shoah.
Testo trovato su Yidlid - Chansons yiddish.

La canzone parla di un bambino che vende... (continua)
אַ קאַלטע נאַכט אַ נעפּלדיקע פֿינצטער אומעטום
(continua)
inviata da Dq82 + Bernart Bartleby 17/8/2016 - 09:47
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E con la cicca in bocca

anonimo
E con la cicca in bocca
[primi del 900]
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.

La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (continua)
E con la cicca in bocca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 09:43

Prendi quel sasso, butta quel pan

anonimo
Prendi quel sasso, butta quel pan
[1877]
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Prendi quel sasso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 08:51
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Here at the End of the World

Here at the End of the World
[2014]

Album : Songs For Mahmud


It’s really crazy being alive today, and having the knowledge that our species is on the edge of extinction, and those in power in most of the world just go on pretending it’s not happening. It’s really surreal, really depressing, really maddening, among other things.David Rovics
Standing here on a highway
(continua)
16/8/2016 - 15:07
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Cruell Farewell

Cruell Farewell
[2016]

Canzone vincitrice del Premio della Giuria Popolare Voci per la Libertà – Una canzone per Amnesty"
Cruel farewell
(continua)
inviata da adriana 16/8/2016 - 12:24
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Pebble Mine

Pebble Mine
[2013]

Album : Spies Are Reading My Blog

"There are so many reasons to oppose a gargantuan new mining project, I don’t know where to start."
They’ve been trying now for thirty years or more
(continua)
inviata da adriana 16/8/2016 - 11:54
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TPP 101

TPP 101
“TPP 101” appears on the 2014 Bandcamp album, All the News That’s Fit to Sing.

The TPP is the US-Pacific trade deal. TTIP is the one between the US and Europe. They are both horrible for the working class around the world, and great for the capitalist class, which is how these trade deals work. Which is why real progressives always oppose them, and corporate lobbyists love them. Is your local Congressperson supporting the deal? That is an indication that he or she is a corporate thug. If the corporate thug pretends to be progressive, support of these trade deals is a clear indication that they are bullshitting in order to get votes. They’re clearly more interested in those envelopes stuffed with cash they’re getting from the pharmaceutical companies.
David Rovics
Free traders and traitors, bankers and thieves
(continua)
inviata da adriana 16/8/2016 - 11:05
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Tubel Trophy

Tubel Trophy
[1992]
Scritta da Boni Koller
Nell’album intitolato “Trendy”

Una canzone in “Schweizerdeutsch”, in tedesco alemanno, che racconta – così almeno ho capito googolando la traduzione in tedesco - di un grosso e tronfio nazistello locale, prototipo del gran bevitore di birra ed agitatore da pub (e, come sappiamo, l’ideatore stesso del nazismo nacque offrendo birra in una birreria di Monaco nel 1923 – si veda al proposito la canzone francese Mr Pif Paf) il quale, nel corso di una delle sue interminabili bevute, condite da insulti ad immigrati, neri e gay, si lascia convincere a partecipare ad un trofeo di sopravvivenza nella giungla, una gara per veri uomini… Non tornerà mai più a sparare cazzate nella suo amato pub, dove sarà in breve dimenticato e sostituito da un altro idiota decerebrato come lui.

I Baby Jail si sono sciolti nel 1994 ma recentemente si sono riuniti ed hanno riproposto questo che fu il loro più grande successo, finalizzando l’incasso delle vendite ad un progetto di aiuto ai rifugiati.
Es isch emal en Tubel gsi, e richtig miesi Fläsche
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/8/2016 - 09:42
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Me Want Marò Back

Me Want Marò Back
[2015]
Nell'album intitolato “Diamo un calcio all'Aldilà”, secondo lavoro di questo spensierato gruppo bergamasco.

Reggae semplicemente geniale, sotto ogni punto di vista, sia testuale che musicale.
Feat. Matteo Salvini: il suo “contributo” è indicato in corsivo.

“Me voglio indietro i due marò... molti nemici, molto onore... e un bel bulldozer sui campi rom...”

Me want marò back: l’unica canzone reggae di estrema destra mai scritta. Feat. Matteo Salvini.” (presentazione del brano a cura dei PTN)
Ciao to everybody, I'm the player of the bongo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2016 - 21:44
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Questa Storia

Il freddo che abbaiava,
(continua)
inviata da Enrico Zambelli 15/8/2016 - 19:52
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Naku

Naku
[2016]

Anni fa registrammo dei brani con l’intento di stampare un nuovo cd
Il progetto non vide mai la luce.
Oggi abbiamo pensato di pubblicare qualcuno dei brani registrati allora.
All’epoca della registrazione il gruppo degli Zuf de Zur era formato da:

Gabriella Gabrielli : voce
Mauro Punteri: chitarra e voce
Francesca Altran: violino
Federico Magris: violoncello
Roberto Nonini: clarinetto
Emanuele Diego Primosi: batteria e percussioni
Maurizio Veraldi: organetto

In questo brano composto da Mauro Punteri ed arrangiato da Valter Sivilotti ha anche suonato il nostro caro amico ed ex Zuf, Aleksandar Paunovic al contrabbasso.



Il testo della canzone è formato da un insieme di filastrocche e ninnananne di provenienza diversa (filastrocche italiane, slovene, ninnananne rumene, africane e dei paesi di lingua spagnola). Naku è il nome di un bimbo africano Be oko: in africano significa... (continua)
Essen dum... La la la la
(continua)
inviata da adriana 15/8/2016 - 16:24
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Oval Room

Oval Room
Pubblicata in 45 giri nel 1984, ha dato il titolo all'omonimo CD postumo pubblicato nel 2004

Studio Ovale:
Una presa in giro del presidente Ronald Reagan, ma che si può adattare anche anche ad altri
In his oval room, in his rockin' chair
(continua)
inviata da Piersante sestini 15/8/2016 - 15:51
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קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945

קאַלט: אַ לידל פֿון לאָדזשער געטאָ 1945
1945
Kalt: a lidl fun lodzher geto 1945


Nota testuale. Il testo completo in caratteri ebraici non è presente in rete ed è stato ricostruito arbitrariamente a partire dalla trascrizione in caratteri latini reperibile in rete e proposta originariamente per questa pagina. Tale trascrizione rispecchia però caratteristiche e varianti locali dello yiddish polacco, e presenta inoltre diversi errori e refusi che sono stati emendati. La ricostruzione del testo in caratteri ebraici è stata condotta però in yiddish standard, per cui è stata approntata una ulteriore trascrizione che la riproduce. Come testo della canzone deve valere quello presentato nella trascrizione originale corretta. [RV]

Miriam Goldberg, nata nel 1924 a Łódź, vi viveva con i genitori e 6 fratelli, di cui il primo, Israel era sposato con 3 figlie.
Sopravviveranno all'Olocausto solo Miriam e altre 2 sorelle, Rachel e Hanka.... (continua)
קאַלט.
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 15:40
Percorsi: Ghetti
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WW III

WW III
Pubblicato nell'album postumo Oval Room, 2004

World War III: Terza guerra mondiale.
Un testo sarcastico sulla necessità delle guerre per chi detiene il potere: Zio Sam, se non ti sbrighi, rischia di esserci una generazione che invecchia senza poter avere un'opportunità di morire per la patria!
I've been thinking Uncle Sam
(continua)
inviata da Piersante Sestini 15/8/2016 - 15:37
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Bare a vela

Bare a vela
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Vedo le stelle che cadono
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:40
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Verso un altro altrove

Verso un altro altrove
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

In tre versioni: nel primo cd folk version e rock version (con la partecipazione di Alessandro Sipolo), e una versione acustica nel secondo cd

Verso un altro altrove, che apre le danze, è il canto di speranza di chi si lascia alle spalle un pezzo di storia, legami, affetti e quant’altro, per intraprendere un viaggio che non sa ancora dove lo porterà. E’ un invito al viaggio, una sorta di incoraggiamento da dedicare a chi parte senza conoscere la meta di destinazione: “Adelante Comandante, nelle scarpe del migrante / nelle tasche di chi ha niente una rosa nascerà…”.
ilflaneur.com
Adelante comandante questa notte sei distante
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:21
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Vater komm erzähl vom krieg

Vater komm erzähl vom krieg
[1966]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
In un'antologia del 1967 intitolata “Thema: Frieden”
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Papà, raccontami della guerra... Perchè è stata fatta? E tu, che cosa hai fatto? Come sei stato ferito? E come... sei morto... Papà, raccontami della guerra...
Domande assurde, senza possibile risposta, di un figlio ad un padre caduto in un'assurda guerra...
Chissà se Bruce Springsteen e Joe Grushecky conoscevano questa poesia quando scrissero What Did You Do in the War?‎...
vater komm erzähl vom krieg
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2016 - 13:56
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Da Genova alla luna

Da Genova alla luna
2016
Perle d'insaggezza

(ft. Antonello Giovanni Budano)

Canzone dedicata Fabrizio De André
Sempre a lui dedicate si vedano Canzone di gennaio degli Atarassia Grop e Dal nido dei Luf
Aeah-eaah Aeah-eaah Aeah-eaah Aeah-eaah
(continua)
inviata da dq82 15/8/2016 - 00:07
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La al de legn

La al de legn
[2013]
Mat e Famat

Testo Dario Canossi
Musica Tradizionale di American Land, nell'arrangiamento di Bruce Springsteen

La canzone era già presente come una versione di American Land, in quanto avevamo solo la prima strofa e qualche video. Finalmente siamo riusciti a trovare il testo completo e pertanto la inseriamo come canzone a se stante, non essendo una cover della canzone di Springsteen, ne riprende solamente melodia ed arrangiamento

Dalla Valcamonica si partiva per trovare fortuna e guadagnare i soldi per costruirsi una casa. Tra i lavori più diffusi quello del minatore. Spesso si tornava nella "Al de legn", con la veste di legno.
'n vala la la domà par laorà fin a la sera
(continua)
inviata da dq82 14/8/2016 - 23:34
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Poesia facile

Poesia facile
[2015]
Poesia di Dino Campana [1928]
Dai Canti Orfici
(1a edizione: Pubblicazione a cura dell'autore, Firenze, 1914)
Musica di Massimiliano Larocca
Interpretazione di Massimiliano Larocca
Voce e chitarra tenore di Cesare Basile
Album: Un mistero di sogni avverati [2015]

Il poeta Dino Campana, nato il 20 agosto 1885 a Marradi, nella Romagna Toscana, si dice fosse pazzo. Poiché di biografie di questo grande poeta, filologicamente corrette oppure romanzate (ed anche filmate e sceneggiate) ne esistono oramai parecchie, non ne aggiungerò certo un'altra in sedicesimo, non parlerò del suo famoso e grande amore con Sibilla Aleramo e andrà a finire che non dirò neppure che in manicomio ci morì davvero, il 1° marzo 1932 a Castelpulci nei pressi di Lastra a Signa, a un tiro di schioppo proprio dalla villa (di proprietà del tenore Enrico Caruso) che vide molta della sua relazione con la Aleramo.... (continua)
Pace non cerco, guerra non sopporto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/8/2016 - 21:34
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Беловежская пуща

Беловежская пуща
[1974]
Parole di Никола́й Никола́евич Добронра́вов
Musica di Алекса́ндра Никола́евна Па́хмутова
Dall'album del gruppo Песняры intitolato "Песняры III"
Il testo da http://song-story.ru/belovezhskaya-pushcha/

Pesniary combined various types of music, but it mostly used Belarusian folklore though often with various psychedelic rock elements and later rock as well. Several of the Pesniary's songs were composed by Alexandra Pakhmutova. The surprising influence of early Frank Zappa was also notable. The band often used lyrics from the famous Russian and Belarusian poets of the past. Pesniary's favourite was Yanka Kupala. The band adapted his poems into stage musicals twice: Pesnia o Dole (Song of Fate, 1976) and Guslar (1980), the latter also released as concept album. Among their best known song are "Kasiu Jas Kaniushynu", "Belovezhskaya Pushcha", "Belorussiya" and "Alesia".
Заповедный напев, заповедная даль,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/8/2016 - 21:15

Wien : Heldenplatz

Wien : Heldenplatz
[1962]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Nella raccolta intitolata “Laut und Luise” pubblicata nel 1966
Musica del compositore austriaco Friedrich Cerha, nel disco intitolato “Eine Art Chansons” (1993)

Era adolescente Ernst Jandl quando Hitler si annesse l'Austria. Era il 12 marzo del 1938. L'Anschluss fu un'operazione studiata a tavolino e si risolse non solo con l'intervento militare ma pure con un successivo “democraticissimo” referendum, tenutosi il 10 aprile, il cui semplice quesito era il seguente:

“Sei d'accordo con la riunificazione dell'Austria con il Reich tedesco avvenuta il 13 marzo 1938 e voti per la lista del nostro Führer Adolf Hitler?”

Ovviamente le ragioni del “No” non ebbero alcuno spazio, persino nella scheda elettorale, dove la casella dei contrari era relegata ai margini e molto più piccola di quella riservata ai favorevoli... Il risultato: oltre... (continua)
der glanze heldenplatz zirka
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/8/2016 - 21:15
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Schtzngrmm

Schtzngrmm
[1956]
Versi del poesta austriaco Ernst Jandl (1925-2000)
Musica per sola tromba del compositore Johannes X. Schachtner (2004).
Anche il musicista jazz Christian Muthspiel si è cimentato col brano nel 2008.

Se al termine tedesco “Schützengraben”, trincea, si tolgono tutte le vocali (e si tengono solo le consonanti, con nell'ultima sillaba una concessione al dialetto viennese), ecco che possiamo ottenere una serie di suoni molto evocativi, onomatopeici, di quello che fu davvero la guerra in trincea. Si tratta di cosiddetta “poesia concreta”.

La poesia qui di seguito provoca sempre, inevitabilmente, qualche sorriso, al pari di quelle di Marinetti o di Palazzeschi. Ma è un sorriso di breve durata. L’autore è un poeta austriaco, Ernst Jandl, che dopo essere stato catturato dagli inglesi nella Seconda Guerra Mondiale, tornò a Vienna ad insegnare. Jandl mescolò la terribile esperienza della... (continua)
schtzngrmm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/8/2016 - 22:22
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Drifting Through the Days

Drifting Through the Days
ANDANDO ALLA DERIVA GIORNO DOPO GIORNO
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 13/8/2016 - 17:41
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Da lontano

Da lontano
2016
Perle d'insaggezza
C’è chi c’ha piccoli problemi in famiglia invece io la mia famiglia non so neanche dove sta
(continua)
inviata da Dq82 13/8/2016 - 15:30
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Homeless Blues

Homeless Blues
BLUES DEI SENZA CASA
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 13/8/2016 - 13:59
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One Day

One Day
UN GIORNO
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 13/8/2016 - 11:21
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
Doppia trascrizione del precedente testo:
1. Secondo i criteri YIVO e in yiddish standard
2. Trascrizione tradizionale secondo la pronuncia
1.Ikh hob oykh yidelekh epes tsu zogn:
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/8/2016 - 08:32
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One Word (Peace)

One Word (Peace)
UNA PAROLA (PACE)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 12/8/2016 - 23:37
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Foutez-nous la paix (Chanson des enfants)

Foutez-nous la paix  (Chanson des enfants)
Comment acheter l'album de Fugain:
Un jour d’été dans un havre de paix
Salut
B.B. 12/8/2016 - 23:03
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High Society

High Society
2016
High Society EP

Parla del capitalismo e del tentativo di spezzare le catene che questa società si è creata. Un titolo dalla duplice lettura. High come drogato, perché negli Stati Uniti lo siamo tutti. Ma High Society è anche il film con Satchmo, Louis Armstrong, preferito da mio padre". Le note redatte per il sito ufficiale a proposito di High Society, spiegano come spezzare le catene: "Concentratevi su cosa vi rende felici e disconnettetevi da tutto il resto. Una profezia che si autoavvera. Ha salvato la mia vita, può salvare la vostra. Se lo volete".
repubblica.it
I've been a cog in the wheel, spinning for the big machine
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2016 - 23:02
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It's a Sin

It's a Sin
Bravissimi: non è mai tardi per pentirsi delle proprie malvagità, se ci si vede prigionieri del peccato e condannati alla tenebra eterna...![*]

[*]Citazione oscenamente facile per i fiorentini che leggono.
Io non sto con Oriana 12/8/2016 - 21:48
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Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack

Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack
2016
High Society EP


Come distruggere Donald Trump e diventare celebre con una canzone
Da autore per altri, il musicista svedese Daniel Ledinsky al vertice delle top ten dei brani più virali su Spotify con 'Donald Trump Makes Me Wanna Smoke Crack'. Una canzone sull'America di oggi e sul pericolo rappresentato dal "sogno" di nuova grandezza spacciato dal candidato repubblicano alla Casa Bianca

PAOLO GALLORI
03 Agosto 2016

Neil Young, Adele, Rolling Stones, la famiglia di Pavarotti, Queen, Aerosmith, Rem. Sono tutti accomunati da una richiesta: "Donald Trump la smetta di usare la nostra musica per la sua campagna elettorale". Bene, è vicino il giorno in cui sarà Trump a chiedere che qualcuno la smetta di usarlo, o meglio, di cantarlo in termini non proprio lusinghieri per farsi strada nel music business. Perché il giochetto sta riuscendo alla grande a Daniel Ledinsky, svedese, musicista... (continua)
Money, money
(continua)
inviata da Dq82 12/8/2016 - 20:35
Percorsi: Donald Trump
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Killin' Time

Killin' Time
AMMAZZANDO IL TEMPO
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 12/8/2016 - 14:24
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רומקאָװסקי חײם

רומקאָװסקי חײם
Doppia trascrizione della precedente strofa:
1. Secondo i criteri YIVO e in yiddish standard
2. Trascrizione tradizionale secondo la pronuncia
1.Rumkovski Chaim
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/8/2016 - 12:56
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È qui il martello che batte le ore

anonimo
Nel disco di Nanni Svampa “I donn a lavurà e num a soldà” 1977 e poi anche nella sua raccolta “Milanese: Antologia della canzone lombarda”
Il commento che segue è tratto dal libro di Svampa “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, 1977 (ultima riedizione 2007)

Milanese

Villotta lombarda che riprende il tema del soldato che parte e deve lasciare la morosa. Al tono alquanto funereo del giovanotto la ragazza risponde "di passione non sono mai morta... né questa volta non morirò". In questa, come in altre canzoni popolari, la donna sconvolge le presuntuose previsioni dell'uomo che la vuole addirittura pronta a “morire di la passione" ed afferma un‘indipendenza che a quei tempi era privilegio solo delle donne del popolo, lavoratrici quanto gli uomini e quindi più emancipate delle loro contemporanee borghesi.
Nata nella seconda metà dell’800, questa canzone e cantata ancora... (continua)
Bernart Bartleby 12/8/2016 - 09:13
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Maggie Holland: Black Cat

Maggie Holland: Black Cat
Un saluto lupino dalla Puszcza Białowieska (in Polonia verso Belorussia)

Tu też są czarne kiciorki

Od łowców bobrów

Krzyś % Mario
krzyś 12/8/2016 - 01:29
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Aida

Aida
Caro Lucini, Rino non era un compagno; e non gli piaceva essere nè collocato nè classificato. A lui gli ideali della sinistra (e della politica in generale) non interessavano, in un periodo dove ai cantautori era richiesto di schierarsi. Lui era uno spirito libero. E scriveva testi che sentiva profondamente. Un poeta, un menestrello ed un eroe; Rino ha avuto un grande coraggio a denunciare certe verità scomode e certi personaggi, sia pure in alcune canzoni metaforicamente, mentre in altre con nomi e cognomi. E questo coraggio l'ha pagato caro. Le sue canzoni sono oggi più che mai attuali.
Shimaine 12/8/2016 - 00:19
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Soldiers

Soldiers
SOLDATI
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 23:47

Cossa dirà la mia morosa

anonimo
“La coscrizione obbligatoria, iniziata con la rivoluzione francese, si fece sentire pesantemente in Italia al tempo della dominazione di Napoleone I che, con tutte le guerre che faceva, aveva un gran bisogno di soldati. A quest'epoca risalgono molti canti militari non solo lombardi (si pensi ad esempio alla bellissima canzone toscana Partire partirò partir bisogna, cosi diffusa e cantata ancora nell'ultima guerra). Tutti sono improntati ad una rassegnata inevitabile obbedienza ed al dolore del distacco dai parenti e dalle “morose”. Alcune di queste canzoni saranno poi cantate, tal quali o con piccole varianti, in tutti i periodi in cui più acuto ridiventerà il problema della partenza per la guerra.
Riportiamo per prima questa 'Cossa dirà la mia morosa?' perché, pur essendo stata raccolta da Gian Battista Bolza (autore di 'Canzoni popolari comasche', 1867) nel 1864 nel Comasco, veniva già... (continua)
Bernart Bartleby 11/8/2016 - 22:57
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El alma llena de banderas

El alma llena de banderas
DIE SEELE VOLLER FAHNEN
(continua)
inviata da KahEsDeh 11/8/2016 - 22:08
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Earth Dies Screaming

Earth Dies Screaming
Un vento secco e caldo è l'unica cosa che spezza la quiete
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 18:39
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Je suis humain

Je suis humain
Écrite suite aux attentats de janvier 2015 à Paris et illustrée par un dessin de Jim d'après le Grand Duduche de Cabu.
Y'a une seule cartouche d'encre noire
(continua)
inviata da adriana 11/8/2016 - 14:39




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