Wer hütet uns bei Tag und Nacht (Der Posten)
Des nouvelles d’Alfred Schrappel
Comme je retravaillais cette chanson pour l’insérer dans les Histoires d’Allemagne, j’ai été gêné par le fait qu’il y avait une discordance énorme entre le texte de la chanson et son attribution à un « gardien inconnu » du K.Z. de Colditz, d’autant qu’en 1933, les camps improvisés pour y mettre les opposants au nazisme (anarchistes, socialistes, communistes…) étaient gardés par des S.A. ou des S.S., dont l’humour et l’autodérision n’étaient pas la principale vertu.
J’ai donc fait une nouvelle recherche, dont voici le résultat.
Une première remarque est que lorsque j’avais établi la version française de cette chanson, je m’étais contenté de traduire le commentaire italien. Ce fut sans doute une erreur ; à tout le moins, j’aurais dû le vérifier. Mieux vaut tard que jamais.
Donc, comme il était dit par le commentateur italien de la chanson qu’Alfred Schrapppel... (continua)
Marco Valdo M.I. 19/8/2016 - 23:43
Non spingete, scappiamo anche noi
Grazie ai recenti contributi di Piersante Sestini, ho introdotto l'indice della scaletta dello spettacolo (come riportato su discogs). Manca ancora qualche testo (Cento e cento soldatini si trova ma mi sembra più una canzone ironica che proprio antimilitarista, gli altri non si trovano. "La piccola vedetta lombarda" dovrebbe essere un pezzo recitato presa in giro del celebre racconto del libro Cuore)
Lorenzo 19/8/2016 - 21:52
Warszawianka 1905 roku [Варшавянка; La Varsovienne; ¡A las barricadas!]
1h1. La versione estone dei Vennaskond dall'omonimo album del 1999.
1h1. Estonian version by Vennaskond from the 1999 homonymous album.
Nota. Rispetto alla fonte, tutte le "w" nel testo sono state sostituite da "v" come è prescritto dall'ortografia estone. La "w", di origine tedesca, non è più usata dagli anni '30 del XX secolo e ignoro come mai molti siti estoni continuino ad usarla. [RV]
1h1. Estonian version by Vennaskond from the 1999 homonymous album.
Nota. Rispetto alla fonte, tutte le "w" nel testo sono state sostituite da "v" come è prescritto dall'ortografia estone. La "w", di origine tedesca, non è più usata dagli anni '30 del XX secolo e ignoro come mai molti siti estoni continuino ad usarla. [RV]
WARSZAWIANKA
(continua)
(continua)
inviata da leoskini + CCG/AWS Staff 19/8/2016 - 18:25
William Moore The Mailman
WILLIAM MOORE IL POSTINO
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 19/8/2016 - 17:32
God's Counting on Me, God's Counting on You
DIO CONTA SU DI ME, DIO CONTA SU DI TE
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 19/8/2016 - 11:34
Venite Adoremus
[2016]
Album : Sulla testa dell'elefante
Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(continua)
(continua)
inviata da adriana 19/8/2016 - 10:14
Inner City Blues (Make Me Wanna Holler)
Grazie di cuore Gianpietro, questo è tempo speso bene !
19/8/2016 - 02:01
Tempo di Berceuse (Qui siamo sepolti per sempre)
Testo di Luigi Lunari
Si tratta del bel recitativo che nello spettacolo "Non spingete, scappiamo anche noi" (1969) introduceva una canzone che è già presente su questo sito col titolo un po' improprio di "Ballata del milite ignoto" e che quindi non replico. In realtà, come si capisce dal testo, ha un significato più generale.
Si tratta del bel recitativo che nello spettacolo "Non spingete, scappiamo anche noi" (1969) introduceva una canzone che è già presente su questo sito col titolo un po' improprio di "Ballata del milite ignoto" e che quindi non replico. In realtà, come si capisce dal testo, ha un significato più generale.
Qui siamo sepolti per sempre
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 19/8/2016 - 01:13
Alla mattina quando spunta il sole
Una satira del risveglio della caserma, dallo spettacolo antimilitarista "Non spingete scappiamo anche Noi" (1969)
Alla mattina quando sorge il sole
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 19/8/2016 - 00:02
Risotto Militare
Un pot-pourri di canzoni anti-militariste dello spettacolo "Non spingete scappiamo anche noi" (1969)
Pubblicate su vinile in quegli anni e in CD solo nel 2006
-Olio minerale
-Nella notte
-Fucile
-Con i missili sulle colline
-Carro armato
-Ho imparato a far da solo
-Fratelli soldati
-La mia battaglia l'è al sabato sera (in versione accelerata)
Pubblicate su vinile in quegli anni e in CD solo nel 2006
-Olio minerale
-Nella notte
-Fucile
-Con i missili sulle colline
-Carro armato
-Ho imparato a far da solo
-Fratelli soldati
-La mia battaglia l'è al sabato sera (in versione accelerata)
Olio, olio, olio minerale
(continua)
(continua)
inviata da Piersante Sestini 18/8/2016 - 23:53
Ahmed
(2016)
featuring Mai Khalil
Ahmed, un bambino siriano in fuga dalla guerra, come Alan Kurdi, affogato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere la Fortezza Europa.
featuring Mai Khalil
Ahmed, un bambino siriano in fuga dalla guerra, come Alan Kurdi, affogato nel Mediterraneo mentre cercava di raggiungere la Fortezza Europa.
[Intro]
(continua)
(continua)
18/8/2016 - 23:46
Dear England
feat. Mai Khalil
Album: Soundtrack to the Struggle (2014)
Aperta critica all'Inghilterra dove i banchieri si arricchiscono mentre nelle periferie povere scoppiano le rivolte, come nel 2011. La canzone cita l'uccisione da parte della polizia di Mark Duggan, che scatenò le rivolte nel quartiere di Tottenham e di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista.
Come in Inghilterra i poliziotti possono sparare ai neri, nelle montagne dell'Afghanistan i soldati hanno la mano libera e le bombe scendono sulla Libia...
Note approfondite sul sempre ottimo genius.
Album: Soundtrack to the Struggle (2014)
Aperta critica all'Inghilterra dove i banchieri si arricchiscono mentre nelle periferie povere scoppiano le rivolte, come nel 2011. La canzone cita l'uccisione da parte della polizia di Mark Duggan, che scatenò le rivolte nel quartiere di Tottenham e di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista.
Come in Inghilterra i poliziotti possono sparare ai neri, nelle montagne dell'Afghanistan i soldati hanno la mano libera e le bombe scendono sulla Libia...
Note approfondite sul sempre ottimo genius.
[Hook: Mai Khalil]
(continua)
(continua)
18/8/2016 - 23:27
Song of the World’s Last Whale
LA CANZONE DELL'ULTIMA BALENA DEL MONDO
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 18/8/2016 - 23:18
Vietnam
We don't want another Vietnam in Afghanistan:
Jimmy Cliff at Glastonbury - 2011
Jimmy Cliff at Glastonbury - 2011
18/8/2016 - 22:59
Chimes Of Freedom
dall'album The Guide (Wommat) del 1994
CHIMES OF FREEDOM
(continua)
(continua)
18/8/2016 - 18:40
This Train (Bound for Glory)
QUESTO TRENO (DIRETTO VERSO LA GLORIA)
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 18/8/2016 - 18:14
Land of Hope and Dreams
TERRA DI SPERANZA E DI SOGNI
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 18/8/2016 - 14:38
Killing Jar
IL BARATTOLO DELLA MORTE - KILLING JAR (1)
(continua)
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 18/8/2016 - 09:35
Berliner Weihnacht 1918
[1918]
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE
Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...
(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Versi di Alfred Henschke (1890–1928), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Klabund, scrittore tedesco.
Interpretata da Katja Ebstein e più recentemente messa in musica da Hein Ratz nel suo album “Klabund - Leuchtet ihre Uhr des Nachts?” pubblicato nel 2006.
Testo trovato su Projekt Gutenberg-DE
Poesia gemella di Weihnachten di Kurt Tucholsky, e altrettanto bella e terribile.
Il Kurfürstendamm (familiarmente Ku'damm) è uno dei più famosi viali di Berlino, paragonabile agli Champs-Élysées di Parigi...
“Al Kurfürstendamm s’incontrano persone piene di boria,
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”
vogliose di baldoria,
brillanti con signore, frac, visone,
cuore di pietra con doppio mento e corruzione.
E perle, perle, perle,
tra fiumi di champagne effervescente.
Gridano le cocottes allegramente,
mio caro, a noi non può mancare proprio niente,
e se muoiono di fame in milioni,
noi vogliam divertirci coi soldoni.”
(traduzione italiana da “Kabarett! Satira, politica e cultura tedesca in scena dal 1901 al 1967”, a cura di Paola Sorge. LIT Edizioni 2015)
Am Kurfürstendamm da hocken zusamm
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 22:53
Non maledire questo nostro tempo (25 Aprile 1945)
"Ricorda, o cittadino, questa data
E spiegala ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Racconta loro
Come un popolo in rivolta
Si liberasse un giorno
Dall’oppressore
E narra loro
Le mille e mille gesta di quei prodi
Che sui monti, nei borghi e in ogni passo
Sbarrarono il passo all’invasore
Né ti scordar dei morti
Né ti scordar di raccontare
Cos’è stato il fascismo
E il nazismo
E la guerra
Ricorda le rovine, le stragi, la fame e la miseria
Lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri
Ricordati di Buchenwald
Delle camere a gas, dei forni crematori
E tutto questo
Spiega ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Non perché l’odio e la vendetta duri
Ma perché sappian quale immenso bene
Sia la libertà
E imparino ad amarla
E la conservino intatta
E la difendano sempre."
E spiegala ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Racconta loro
Come un popolo in rivolta
Si liberasse un giorno
Dall’oppressore
E narra loro
Le mille e mille gesta di quei prodi
Che sui monti, nei borghi e in ogni passo
Sbarrarono il passo all’invasore
Né ti scordar dei morti
Né ti scordar di raccontare
Cos’è stato il fascismo
E il nazismo
E la guerra
Ricorda le rovine, le stragi, la fame e la miseria
Lo scroscio delle bombe e il pianto delle madri
Ricordati di Buchenwald
Delle camere a gas, dei forni crematori
E tutto questo
Spiega ai tuoi figli
E ai figli dei tuoi figli
Non perché l’odio e la vendetta duri
Ma perché sappian quale immenso bene
Sia la libertà
E imparino ad amarla
E la conservino intatta
E la difendano sempre."
Bernart Bartleby 17/8/2016 - 21:24
Radio Aut
[2013]
Album : In bilico
Album : In bilico
Eccolo che arriva sulla sua seicento bianca,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 16:02
Percorsi:
Mafia e mafie
(White Man) in Hammersmith Palais
Quando tutto diventa troppo anestetizzato, White Man in Hammersmith Palais cantata a denti stretti nel gelo è l'unica che ti fa sentire vivo.
(UOMO BIANCO) NELL'HAMMERSMITH PALAIS
(continua)
(continua)
inviata da Lulu 17/8/2016 - 13:33
God's Gift to the Caliphate
He was born a rich man, then he got richer still
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 12:05
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
anonimo
Testo e info reperiti in questa pagina del Portale dei Lombardi nel Mondo
Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 11:00
E con la cicca in bocca
anonimo
[primi del 900]
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.
La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (continua)
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.
La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (continua)
E con la cicca in bocca
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 09:43
Prendi quel sasso, butta quel pan
anonimo
[1877]
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Prendi quel sasso
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 08:51
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Parole e musica di Bob Dylan
Canzone scritta per la colonna sonora del film “Wonder Boys” (2000), diretto da Curtis Hanson, con Michael Douglas.