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Lorenzo Masetti 26/7/2016 - 16:46
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Six to Go

Six to Go
1990
Hell's ditch

(Terry Woods)

The title here could refer to two possible "6s." It probably refers to the "Birmingham Six" who were still in custody at the time that this album was originally released. It could be also interpreted more broadly to refer to the 6 counties in the north of Ireland that are still under English rule.

The lyrics for this one are not included in either the cd or vinyl releases of "Ditch " (well, maybe it's because the band already encountered the wrath of BBC censors for "Streets of Sorrow/Birmingham Six" and in the intervening years the laws changed to make public support for the IRA much riskier), which makes intepretation a bit more difficult.

Poguetry
O-we-o-o
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 11:25

צי איז מײַן הערץ

צי איז מײַן הערץ
Tsi iz mayn herts
(Zi is mein herz)
[1944]
Canto composto da un anonimo prigioniero polacco, ebreo ortodosso, internato a Märzbachtal, nei pressi di Glinica (Slesia, Polonia), uno degli oltre 100 sotto-campi del campo di concentramento nazista di Groß-Rosen.
Il canto è stato solo recentemente riscoperto grazie a Jack (Jacob) Garfein (1930-), importante figura del teatro e del cinema statunitensi, ebreo originario della Rutenia (regione storica che comprende porzioni dell'Ucraina, della Bielorussia, della Russia, nonché, più marginalmente, della Slovacchia e della Polonia).
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Garfein finì ad Auschwitz Birkenau... (continua)
צי איז מײַן הערץ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby / RV 22/7/2016 - 11:09
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Lorca's Novena

Lorca's Novena
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan)
Federico Garcia Lorca was a Spanish poet and playwright (1898-1936). Shane "discovered" Lorca's work while the band was in Spain during the filming of "Straight to Hell." Here's a short interview excerpt from "The Lost Decade" where Shane discusses Lorca:

"His poetry reads beautifully, and it was his area we were in. He was a popular poet in the same way that a lot of Irish poets were, in that he wrote in ballad form and wrote about what was going on among the people. His poetry doesn't come from intellectual thought, it comes from the connection between emotion and seeing and feeling. The other thing about him is that he was a faggot, and during the Civil War the fascists went round pulling out all the Republican sympathisers they could find, and they got Lorca and shot him along with a lot of others, but because he was a faggot they rammed the gun... (continua)
Ignacio(1) lay dying in the sand
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 11:06
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Hell's Ditch

Hell's Ditch
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan/Jem Finer)

Una canzone dedicata a Jean Génet, a lungo in carcere, disertore dalla legione straniera, omosessuale, prima filo nazista, ma poi anticolonialista, filo palestinese e sostenitore delle pantere nere.

This song is based largely on the life and writings of French author and playwright Jean Génet (1910-1986). Génet spent much of his youth and early adulthood in and out of prisons across Europe. In 1948, following his 10th conviction for theft, he received a life sentence but he was released upon the intevention of Jean-Paul Sartre and other stars in the French intellectual firmament.

"The killer's hands are bound with chains
At six o'clock it starts to rain..."

These lines relate to a scene in Génet's Miracle of the Rose (1946) describing the execution of a murderer.

"He'll never see the dawn again
Our lady of the flowers..."

Our Lady of... (continua)
Life's a bitch, then you die
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 10:50
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800 588 605

800 588 605
[2016]

Album : Il lato ruvido

Dopo l'ultima sentenza che ha assolto i responsabili della morte di Giuseppe Uva, vogliamo mostrarvi in anteprima il video del brano "800 588 605", che è il numero verde di ACAD, l'associazione contro gli abusi in divisa che noi stiamo sostenendo e vi chiediamo di sostenere.
Così i Punkreas hanno presentato in anteprima rispetto al loro disco questo brano...
Hai sentito la notizia Mario è stato beccato
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 09:49
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Qui in questa terra

Qui in questa terra
Breve canto-invocazione scritto dalle donne ebree italiane nel blocco femminile di Auschwitz-Birkenau.
Sulla melodia dell’HaTikvah, oggi inno nazionale israeliano, composta nel 1888 da Samuel Cohen (1870-1940), un ebreo rumeno, e a sua volta basata su di un canto popolare italiano cinquecentesco, noto come “La Mantovana” (o “Fuggi fuggi fuggi”)
La versione di Frida Misul, ebrea livornese, fu sostanzialmente confermata anche da Settimia Spizzichino (1921-2000), anche lei deportata ad Auschwitz-Birkenau in seguito al rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.
Il recupero di questo canto è dovuto all’impareggiabile lavoro del pianista e compositore Francesco Lotoro, uno dei massimi esperti mondiali di musica concentrazionaria.

Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno... (continua)
Qui in questa terra triste e maledetta soffrono molto i figli d’Israele.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 16:36

Février - Les pauvres

Février - Les pauvres
[1895]
Versi di Émile Verhaeren (1855-1916), poeta belga fiammingo di scrittura francese
Nella raccolta “Les Visages de la vie”, pubblicata nel 1899
Messi in nusica da alcuni compositori non molto noti, come Francis Bousquet (1890-1942) e Joseph Jongen (1873-1953).
Il est ainsi de pauvres coeurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 09:27
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“Floep” zei de stamper

“Floep” zei de stamper
[1944]
Parole e musica di Johnny & Jones
Il brano si trova in alcune raccolte, come “Maak Het Donker In Het Donker” del 2001
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Johnny & Jones, “due ragazzi e una chitarra” (Johnny “Max” Salomon Meyer Kannewasser, nato nel 1916, e Jones “Nol” Arnold Siméon van Wesel, nato nel 1918) sono stati un duo di musica leggera, in gran parte ispirata allo swing ed al jazz statunitensi, molto celebre nei Paesi Bassi negli anni 30.

Quando nel maggio del 1940 i nazisti invasero Paesi Bassi e Belgio, anche Johnny e Jones, come tanti ebrei nederlandesi e di molte altre nazionalità che in Olanda si erano rifugiati... (continua)
Kom ik ´s morgens uit mijn bed
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 09:09

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
[1899]
Parole di Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema
Dal racconto “Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke”, scritto in una sola notte nel 1899 ma pubblicato solo anni più tardi.

Musica di Viktor Ullmann (1898-1944), compositore ebreo austriaco, internato a Terezín (Theresienstadt) e poi assassinato ad Auschwitz.
Fa parte di “Die Weise von Liebe und Tod (Rilke). 12 Stücke für Sprecher und Orchester oder Klavier”, 1944, una delle ultime composizioni di Ullmann.
... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2016 - 09:31

בּעריאָזקעלע

בּעריאָזקעלע
Beryozkele
Il testo di questa poesia yiddish viene comunemente attribuito a David Einhorn (1886–1973), oscuro poeta di fede ebraica, probabilmente originario di qualche luogo dello sconfinato impero russo.
La traslitterazione in caratteri latini potrebbe essere corretta perchè una delle fonti consultate (il libretto dello spettacolo “Jewish Cabaret in Exile” della New Budapest Orpheum Society) ne riporta come autori Menachem Kipnis (in un volume intitolato “Folkslider” edito a Varsavia) e Jaldati Lin ed Eberhard Robling nel loro volume “Es brennt Brüder, es brennt: Jiddische Lieder” edito a Berlino nel 1985. (Si veda qui.)
Per quanto riguarda l’originale in caratteri ebraici, rimando - per esempio - a “Jewish Music and Modernity” di Philip Bohlman, consultabile su Google Books

Per quanto riguarda la musica, questa fu scritta dal grande compositore ebreo austriaco Viktor Ullmann. La compose... (continua)
רוּאיג, רוּאיג שׁאָקעלט איר געלאָקטעס גרינעס קעפעל
(continua)
inviata da Bernart Bartleby (con assistenza da parte di RV) 19/7/2016 - 23:01
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پژمان مصلح

پژمان مصلح
18th July is the Birthday of the great man of history and the myth of freedom, Nelson Mandela who tried and struggled for liberality and equality all of his life, who suffered of pain and grief, who forgave but never forgot. Before being a man of political morality he was a man of humanity.



Pezhman Mosleh, an international Iranian composer and musician who sang and composed the first Persian song for Mandela and dedicated to him when he was alive, which has attracted so many attentions in the world such as South African BroadcastingCorporation (SABC News), he has also expressed for Mandela death:
“When Mandela passed away, the long walk to freedom will be longer and harder. I wish with my tears that every parent tell about Mandela to their children, shall their children grow up firmly and with faith.”

SABC News
ماندلا
(continua)
18/7/2016 - 23:43
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Конь

Конь
Un evergreen russo come ninna nanna
Gradite
Выйду ночью в поле с конем
(continua)
inviata da krzyś 17/7/2016 - 23:10
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Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien

Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien
[1966]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, paroliere e pittore
Musica di Jacques Dutronc
Nel suo album del 1966, comunemente noto con il titolo della canzone d’apertura, “Les play-boys”




Stavo pensando a tutte le balle che ci hanno raccontato i questi decenni, dalla prima guerra del Golfo del 1990-91 fino dall’autogolpe di Erdowahn di qualche ora fa... Ci nascondono tutto, non ci dicono nulla, più si sa e più non si sa niente, non ci informano davvero su di nulla...
On nous cache tout, on nous dit rien
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:55

Die Unentwegten

Die Unentwegten
Versi di Kurt Tucholsky, credo risalenti a poco dopo la fine della Grande Guerra o ai primissimi anni 20. Non sono riuscito a trovare la data esatta. Facile che siano stati pubblicati sulla Weltbühne allora diretta da Siegfried Jacobsohn.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net

Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (continua)
Ein blinder Mann ist zu bedauern,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:35
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Erdowie, Erdowo, Erdowahn

Erdowie, Erdowo, Erdowahn
[2016]
Scritta da Dennis Kaupp (1972-), autore ed attore, conduttore del programma satirico “Extra 3” sulla rete TV tedesca NDR.
Sulla melodia della canzone “Irgendwie Irgendwo Irgendwann”, successo risalente al 1984 del gruppo tedesco Nena, quello di 99 Luftballons.
Testo trovato - com moltissime traduzioni, compresa quella in italiano - su Lyricstranslate

Canzoncina satirica all’indirizzo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale si è molto offeso e ha richiamato già un paio di volte l’ambasciatore tedesco ad Ankara. Eppure il testo non è altro che una fedele cronaca della particolare e svergognata propensione di Erdoğan alla dittatura, sfociata nelle ultime ore in un autogolpe finalizzato al rafforzamento definitivo della sua autorità e all’annientamento dell’opposizione... Proprio come fece Hitler nel 1933.

Stante che la migliore storpiatura del cognome Erdoğan è senz’altro... (continua)
Er lebt auf großem Fuß,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 16:48
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Change

Change
2016
Change, il nuovo singolo di Christina Aguilera il cui ricavato verrà donato alle famiglie delle vittime della strage di Orlando.
When I was young I would look in the mirror
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:19
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Love Make the World Go Round

Love Make the World Go Round
2016
Feat. Lin-Manuel Miranda

Altra canzone dedicata alla strage di Orlando, un po' semplicistico pensare che l'amore ci salverà.
And love is love, is love, is love is love!
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:15
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Hands (a Song for Orlando)

Hands (a Song for Orlando)
2016

Selena Gomez, Meghan Trainor, gli Imagine Dragons, Troye Sivan sono solo alcuni degli artisti che qualche giorno fa hanno unito le loro voci per creare Hands – A Song for Orlando, un pezzo davvero magnifico dedicato alle 49 vittime della strage avvenuta lo scorso 12 giugno al Pulse, locale gay di Orlando.

Il pezzo, che include anche le voci di Jennifer Lopez, Adam Lambert e P!nk, è stato scritto in collaborazione con Justin Tranter e registrato in diverse città e paesi del mondo, da New Orleans a Londra passando per la Spagna e il Lussemburgo: i proventi dei A Song for Orlando andranno a favore dell’Equality Florida Pulse Victims Fund,IL Centro della Comunità LGBT di Orlando e il GLAAD. Un’iniziativa davvero ammirevole che segue a breve distanza quella di Christina Aguilera, interprete della toccante Change.

La strage di Orlando è stata una sparatoria di massa avvenuta all'interno... (continua)
[Verse 1: Britney Spears + Gwen Stefani]
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:00
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I Find It Hard to Say (Rebel)

I Find It Hard to Say (Rebel)
2002
MTV Unplugged No. 2.0

Amadou Diallo fu ucciso da 41 colpi dalla polizia. Ci ha scritto una canzone anche Springsteen. Lauryn Hill invita a ribellarsi... e sono passati 14 anni

Si veda anche American Skin (41 Shots) di Bruce Springsteen
See also American Skin (41 Shots) by Bruce Springsteen

Altre canzoni su Amadou Diallo


Centuries of Pain: the Ballad of Amadou Diallo di Lorcan Otway
Diallo di Wyclef Jean
I Know You Don't Care About Me di Brothers Keepers
A Tree Never Grown di Black Star
Contempt Breeds Contamination di Trivium
Bang! Bang! de Le Tigre
The Other White Meat di Immortal Tecnique
I Find It Hard to Say (Rebel) di Lauryn Hill
Forty-one bullets Africa Unite

...I've written it about the whole Amadou Diallo situation...
(continua)
inviata da Dq82 14/7/2016 - 22:48
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No Woman, No Cry

No Woman, No Cry
1996
The score

Cover dell'omonima canzone di Bob Marley
A dedication to all the refugees worldwide
(continua)
inviata da Dq82 14/7/2016 - 22:11
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Zdravíme vás, pane prasidente

Zdravíme vás, pane prasidente
Una canzone contro l'attuale presidente della Repubblica Ceca, Miloš Zeman, prima o poi doveva finire sulle CCG. Personaggio ambiguo, coinvolto in vari intrighi e scandali, leader di carattere arrogante che ama offendere in modo scriteriato.

Dalla sua elezione nel 2013 ha suscitato una serie di polemiche e scandali interni. Durante una delle prime cerimonie pubbliche del suo mandato, la presentazione dei “gioielli della corona”, non si reggeva in piedi e molti, a vedere la videoregistrazione, hanno attribuito il suo stato alla sua nota passione per il liquore boemo Becherovka. Secondo la versione ufficiale, Zeman in quei giorni si era preso un'influenza.

Si parlava molto anche del suo rifiuto a conferire il titolo onorario di professore a Martin C. Putna (per la legge ceca il presidente della repubblica deve firmare le nomine a professore e consegnare il titolo ai candidati durante una... (continua)
Jó letos na dušičky pěkná mela strhla se,
(continua)
inviata da Stanislava 14/7/2016 - 19:54
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One Hundred Years

One Hundred Years
Music by Robert Smith
Lyrics by Robert Smith
Vocals by Robert Smith

Musica di Robert Smith
Parole di Robert Smith
Cantata da Robert Smith

Contenuta nell'album 'più intenso' dei Cure, a detta della stessa band: Pornography del 1982. È una traccia cupa, gothic come nella miglior tradizione del gruppo: 'i soldati avanzano sotto la luna gialla', canta Robert Smith; e ancora: 'tutte le ombre sono sotto una bandiera nera. Cent’anni di sangue'.
It doesn't matter if we all die
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 14/7/2016 - 17:38

Lied vom Trockenbrot

Lied vom Trockenbrot
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler
Nell’opera teatrale di Mehring intitolata "Der Kaufmann von Berlin", messa in scena da Erwin Piscator al Berliner Volksbühne nel 1929.
In seguito interpretata da Eric Bentley (“Songs Of Hanns Eisler”, 1964) e da Ernst Busch (“Walter Mehring - Das Lied vom Leben”, 1974)
Testo trovato su Erinnerungsort.de

“Il mercante di Berlino” è una satira feroce contro gli speculatori negli ultimi anni della Repubblica di Weimar, travolta dai debiti di guerra, dalla crisi internazionale e dal rafforzarsi del nazionalsocialismo. La prima dello spettacolo fece scandalo e fu accompagnata da manifestazioni violente delle squadracce delle SA. Joseph Goebbels in persona tuonò contro Mehring il quale, ormai condannato a sicura morte, fu costretto a riparare in Francia, paese dove del resto aveva vissuto per molti anni. L’occupazione nazista del maggio... (continua)
Wer arbeit' muß auch essen.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2016 - 18:20
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Les Animaux du Zoo de Vincennes

Les Animaux du Zoo de Vincennes
Les Animaux du Zoo de Vincennes

Chanson française – Les Animaux du Zoo de Vincennes – Henri Tachan – 1981
Paroles et musique: Henri Tachan



Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson qui devrait te plaire et qui d’une certaine manière rejoint les principes évoqués dans la Déclaration Universelle des Droits de l’Âne. Elle raconte l’histoire (malheureusement imaginaire) des animaux d’un zoo (ici, celui de Vincennes) qui se révoltent conter cette détention et qui s’échappent.

Évidemment, dit Lucien l’âne en riant comme un soleil de printemps, qu’elle me plaît cette chanson, d’autant qu’elle est d’Henri tachan, un chanteur que j’aime bien et qui malgré un répertoire passionnant, mais sans doute trop révolté, n’est pas très connu.

C’est assez normal qu’Henri Tachan ait été mis à l’écart. D’ailleurs, lui-même, savait bien qu’au regard de l’univers du commerce musical, il était un « En... (continua)
Les animaux du zoo de Vincennes se sont taillés :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/7/2016 - 16:29

Für Recht und Freiheit bin ich gefangen

anonimo
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
[1920]
Parole di anonimo risalenti all’epoca del cosiddetto “Putsch di Kapp”, un tentativo di golpe contro la Repubblica di Weimar ordito quell’anno dall’estrema destra e dai militari.
Sulla melodia di una canzone popolare ottocentesca dedicata a Johannes Bückler (1779-1803), brigante tedesco soprannominato Schinderhannes (“Giovanni l’aguzzino”, o qualcosa del genere) per la sua particolare ferocia ed abilità.
Testo trovato sul Volksliederarchive
Nella raccolta “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern” edita nel 1962 dalla Taschen

A due anni dalla fine della Grande Guerra, con i nazionalisti e militaristi umiliati dalle condizioni poste alla Germania dal trattato di Versailles, convinti che la Repubblica fosse quella dei traditori che non avevano sostenuto ed anzi boicottato lo sforzo bellico, provocando la sconfitta del Secondo Reich, alcuni esponenti dell’estrema destra,... (continua)
Für Recht und Freiheit bin ich gefangen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2016 - 09:08
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The Most Dangerous Woman in America

The Most Dangerous Woman in America
2009
Blood and candle smoke

Dedicata a Mary Harris Jones, nota come Mother Jones, (Cork, 1º maggio 1837 – Silver Spring, 30 novembre 1930), una sindacalista e operaia statunitense di origine irlandese, membro dell'IWW.
Three weeks out of prison
(continua)
inviata da Dq82 12/7/2016 - 21:37
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Percy Sledge: When a Man Loves a Woman

Percy Sledge: When a Man Loves a Woman
[1966]
Scritta da Calvin Houston Lewis ed Andrew James Wright
Prima registrazione di Percy Sledge (1940-2015), uno dei più grandi interpreti R&B, soul e gospel afroamericani di sempre.
Title track dell’album del 1966, la canzone rimase per due settimane in vetta alla classifica generale dei singoli più venduti negli USA.

Calvin Lewis ed Andrew Wright erano membri de The Muscle Shoals Rhythm Section, noti anche come The Swampers, una band di soli bianchi con base a Sheffield, Alabama, che nella sua carriera ha accompagnato soprattutto grandi interpreti neri. Allora Sledge doveva ancora sfondare e non si curò di depositare la sua firma come coautore.

Ancora oggi negli States - ma non solo - “When a Man Loves a Woman” è una gettonatissima “wedding song”, ma lo fu soprattutto negli anni della guerra in Vietnam. Molto popolare tra i soldati a stelle e strisce, non ci fu un reduce che... (continua)
When a man loves a woman
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 21:07
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A-Z

A-Z
[2006]
Scritta da Tracey Thorn (Everything But the Girl) e Thomas Gandey (DJ e produttore musicale di Brighton).
In “Out of the Woods”, il secondo album solista della Thorn dopo “A Distant Shore” del 1982

Una canzone sugli adolescenti gay vittime del bullismo a scuola. Una rivisitazione della famosa Smalltown Boy dei Bronski Beat...
Per A-Z credo s’intenda la mappa di Londra... Sono passati 30 anni ma è sempre una/un smalltown girl/boy con uno zainetto, un pacchetto di sigarette e una cartina della grande città per trovare un posto migliore dove vivere...

Si legga al proposito l’articolo della stessa Thorn pubblicato recentemente sul New Statesman e tradotto per Internazionale: Cosa si prova quando tua figlia va al gay pride dopo la strage di Orlando
Some things never seem to change
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 02:07

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.

Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continua)
Ach, all wir armen Teufel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 19:16

Wir haben so manches Lager gebaut

anonimo
Wir haben so manches Lager gebaut
[1939-45]
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.

Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Wir haben so manches Lager gebaut
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 18:22
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Questa casa non la mollerò

Questa casa non la mollerò
[1975]

45 gg - La Poiana Dischi di parte LPS 001 [1978] insieme a Liberiamo

Testo di Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi
Musica tratta dal country/rock "Six Days On the Road" (Carl Montgomery / Earl Green), reinterpretata anche da Steve Earle (1987)

Eseguita dal vivo al Parco Lambro 26-29 giugno 1976

I Gang stanno preparando un nuovo disco di cover di canzoni degli anni 70 (titolo Calibro77), tra quelle che compariranno c'è questa. Che qui mancava e rimanda alle lotte sulla casa. Valida allora come oggi
Son qui per buttarci fuori di città
(continua)
inviata da Dq82 11/7/2016 - 18:14
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A’ senzu sulu

A’ senzu sulu
[2015]
Album : Kyma
E cu sta’ peddi comu scorza di na’ nuci
(continua)
11/7/2016 - 12:13

Muselmane

Muselmane
Versi composti da Karl Szamek, un internato a Sachsenhausen di cui si conoscono solo il nome e cognome con cui ha firmato alcune poesie o canzoni.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Testo trovato qui

Sia “Kazett” che “Muselmane” sono termini in Lagersprache, lo slang parlato dai prigionieri nei campi nazisti, una lingua basata sul tedesco, quello elementare e duro degli ordini impartiti da guardie e kapo, su cui si innestavano le lingue di provenienza degli internati.

Nello specifico, “Kazett” è abbreviazione di Konzentrationslager, mentre “Muselmane” (o Muselmann, o Muzułman in polacco) designava il prigioniero in procinto di morire d’inedia, nello stadio... (continua)
Es ist vielleicht zum zehntenmale,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 09:09
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Les affreux

Les affreux
(1968)

Paroles : Albert Vidalie
Musique : Louis Bessières

I mercenari francesi partiti a combattere in Katanga non fanno una bella figura e soprattutto fanno una brutta fine in questa canzone di Serge Reggiani che può ben rappresentare l'altra faccia del mercenario di Lucera, la canzone intrisa di romanticismo da due soldi che per questo ebbe tanto successo tra i neofascisti italiani.
Les filles sont en deuil
(continua)
inviata da Euskalion 10/7/2016 - 17:30
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The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)

The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)
Chanson du film extraordinaire de Sergio Leone :
"Le bon, la brute et le truand".

Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire.
Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...

Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr !
Bugles are calling
(continua)
inviata da Euskalion 10/7/2016 - 16:38
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Radicalized

Radicalized
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Gli effetti della guerra e dell’ingiustizia su chi rimane e vede radicarsi dentro di sè l’odio fino a perdere la ragione...

Lo sfondo è lo stesso, un teatro di guerra, un paese sotto occupazione come l’Iraq o l’Afghanistan.
Il primo punto di vista è quello di un ragazzo del posto, un musulmano, che vede la propria famiglia morire per le bombe e per la fame, la sorellina uccisa dagli occupanti...
Nella strofa successiva è un ragazzino americano che riceve la notizia della morte del fratello maggiore, reclutato di recente nell’esercito (perchè senza prospettive di lavoro), spedito a combattere in Medio Oriente e saltato in aria con il suo humvee su di una mina dei ribelli...

Personalmente non è che condivida molto questa associazione piuttosto semplificante. Ritengo invece più corretta la seguente:
My whole family tree has got nothing to eat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:29
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Von Maur Massacre

Von Maur Massacre
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Robert A. Hawkins era nato nel 1988 da genitori americani in una base della RAF in Gran Bretagna. I suoi lo abbandonarono da piccolo e Robert crebbe in una famiglia di amici nei pressi di Omaha, Nebraska (la stessa città da cui provengono Conor Oberst e i suoi Desaparecidos). Come spesso accade ai bambini abbandonati anche Robert sviluppò subito una forte sofferenza e fin dall’età di 4 anni anni fu avviato a trattamenti psichiatrici, che non risolsero nulla. Robert trascorse 15 anni entrando e uscendo dagli ospedali. Nel 2006 Robert fu espulso dalla scuola che frequentava e l’anno seguente, nelle settimane precedenti il Natale, fu lasciato dalla sua fidanzata e licenziato... (continua)
Tearing all the posters off the wall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:04
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Barbos barbel barbù

Barbos barbel barbù
2013
Mat e famat

Poi in
2015
Terra e pace

Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Barbos barbel barbù
(continua)
inviata da Dq82 9/7/2016 - 17:58
Percorsi: Disertori

Die Menschen balancieren

anonimo
Die Menschen balancieren
[19 settembre 1941]
Versi composti da anonimo prigioniero nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, Oranienburg, a una trentina di chilometri da Berlino.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Il termine “Kazett” era usato dai prigionieri come abbreviazione di Konzentrationslager.
Testo trovato qui

Il manoscritto di questa poesia - ma potrebbe trattarsi benissimo di una canzone - fu ritrovato alla fine degli anni 50 conservato in una bottiglia sigillata sepolta sotto il pavimento dell’edificio che a Sachsenhausen ospitava la lavanderia del campo, una struttura - ancora oggi esistente - che divenne luogo d’incontro e scambio d’informazione tra i prigionieri... (continua)
Heute ist der 19. September 1941. Eben erfahren wir, dass wieder 400 Rotgardisten zur Ermordung eingeliefert wurden. Wir stehen alle unter dem erschütternden Eindruck der Massenmorde, die die Zahl 1000 bereits überschritten haben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2016 - 11:19
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Cala a boca, Bárbara

Cala a boca, Bárbara
[1972]
Scritta da Chico Buarque de Hollanda con il cineasta Ruy Guerra (che era stato anche il primo marito di Nara Leão)
Testo trovato sul sito di Chico Buarque
Nel disco intitolato “Calabar: o elogio à traição”, colonna sonora di uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di Domingos Fernandes Calabar (1600-1635), un mulatto, facoltoso imprenditore zuccheriero del Pernambuco brasiliano che tradì gli spagnoli (che in quel periodo dominavano il Portogallo) per allearsi con i nemici olandesi. Catturato, finì malamente garrotato e poi squartato...

Dopo aver “annientato” Geraldo Vandré, i militari brasiliani si trovarono subito un altro artista da perseguitare con particolare accanimento. Oltre a soffrire un anno di esilio in Italia, Chico Buarque vide censurate parzialmente o totalmente molte sue canzoni, come “Apesar de você”.

Quella di “Calabar” era una vera e propria operazione di... (continua)
Ele sabe dos caminhos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2016 - 22:20
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Vietnam

Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:54
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A Day for the Hunter, a Day for the Prey

A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (continua)
If I go away,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:48
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Ad amarti ora

Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 8/7/2016 - 14:23
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L’Enterrement

L’Enterrement
[1965]

Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier


Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.

Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (continua)
Je suis mort, je suis bien mort.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/7/2016 - 23:28
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Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος

Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος
Erotókritos
Στίχοι: Από το ποίημα “Ερωτόκριτος” του Βιτσέντζου Κορνάρου (1553-1614)
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Έγχορδο τοξοτό: Γιάννης Ξυλούρης, Ζ. Φασουλάς
Επιμέλεια κειμένων: Ερρίκος Θαλασσινός
Δίσκος: Ερωτόκριτος, Νίκος Ξυλούρης και Τάνια Τσανακλίδου [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Versi: dal poema Erotocrito di Vincenzo Cornaro (1553-1614)
Musica: Christodoulos Halaris
Strumenti ad arco: Giannis Xylouris, Z. Fasoulàs
Trattamento dei testi: Errikos Thalassinos
Disco: Erotocrito [Ερωτόκριτος], Nikos Xylouris e Tania Tsanaklidou [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Il qui presente “paginone extra” ha, come dire, una lunga storia. O meglio, una lunga preistoria. Lo si potrebbe chiamare una vecchia promessa che non ho fatto in tempo a mantenere, anche per le non poche difficoltà che presenta; però, nelle tante e lunghissime telefonate notturne con Gian Piero Testa, era diventato come... (continua)
1. Ὁ τροχὸς τῆς Μοίρας
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/7/2016 - 23:41
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Vietcong

Vietcong
[1971]
Parole di Hakim Jami, contrabbassista jazz afroamericano
Musica di Gary Bartz, con la sua formazione di allora, la NTU Troop
Nell’album intitolato “Harlem Bush Music - Uhuru”

Gary Bartz è un grandissimo sassofonista contralto e clarinettista che a partire dal 1967 ha suonato con quasi tutti i grandi del jazz. La sua cifra stilistica è costituita da una combinazione di soul, funk, African music, hard bop e avant-garde jazz. Negli anni 70 è stato assai vicino ai movimenti per i diritti degli afroamericani e contro la guerra in Vietnam.

E scrivere e, ancor più, interpretare quanto segue, nel 1971 poteva essere molto pericoloso, specie se non eri famoso come Jane Fonda, la quale nel 1972, in visita ad Hanoi, poteva permettersi di accompagnarsi personalmente a soldati nordvietnamiti su di un battello dotato di contraerea... Una foto che fece ovviamente scalpore negli USA...

La descrizione del Vietcong non corrisponde solo a quella di un qualunque combattente nordvietnamita ma a quella del Vietcong per antonomasia, Ho Chi Minh.
Little old man walking through the jungle, the Vietcong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 22:00
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Everybody Knows

Everybody Knows
TODO EL MUNDO SABE
(continua)
inviata da Santiago 4/7/2016 - 21:23
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African Lady

African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog

Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 20:21
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Kimegyek a doberdói harctérre

András Széles
Kimegyek a doberdói harctérre
DOBERDÒN TAISTELUKENTÄT
(continua)
inviata da Juha Rämö 4/7/2016 - 10:04
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Gagiò romanò

Gagiò romanò
Chanson italienne – Gagiò romanò – Alessandro Sipolo – 2015



C’est l’histoire d’un insoumis de Brescia, qui, dans les années 1970, se joint à un groupe de forains roms pour échapper au service militaire. Après la fuite, la contumace, la prison, les interpellations parlementaires à son propos, les tragédies personnelles, il revient à son existence de banlieue en refusant, avec sa cohérence habituelle, toute représentation « héroïque » de ses choix.

Dialogue maïeutique

Quand même, dit Marco Valdo M.I., on ne pouvait pas laisser cette canzone sans quelques mots d’explication. Pour mille raisons et la première étant que le personnage dont parle cette chanson, dont le narrateur raconte l’histoire, est d’abord et surtout, un insoumis.

C’est en effet un homme de raison. Un insoumis est un personnage que l’on se doit de saluer, dit Lucien l’âne, grattant le sol de son petit sabot noir pour... (continua)
GAGIÒ ROMANÒ
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/7/2016 - 22:04
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Yellow Triangle

Il testo completo (reperito su “I Know what I Know: The Music of Charles Mingus”, di Todd S. Jenkins) della versione di Charles Mingus, il brano con cui si chiude il suo album dal vivo “Music Written for Monterey, 1965 ( Not Heard... Played in its Entirety, at UCLA), registrato nel 1965 e pubblicato l’anno seguente.
Yellow Triangle
DON’T LET IT HAPPEN HERE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2016 - 21:55
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Freedom

Freedom
[1962]
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).

L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
This mule ain’t from Moscow
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2016 - 21:18
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Quello che non ho

Quello che non ho
Testo cantabile / Singable lyrics / Paroles chantables / Laulettavat sanat: Juha Rämö
MITÄ MULL' EI OO
(continua)
inviata da Juha Rämö 3/7/2016 - 09:02
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Joan of Arc

Joan of Arc
JUANA DE ARCO
(continua)
inviata da Santiago 3/7/2016 - 04:44
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La morte

La morte
LA MUERTE
(continua)
inviata da Santiago 3/7/2016 - 04:12
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Terra del fuoco

Terra del fuoco
TIERRA DEL FUEGO
(continua)
inviata da Santiago 3/7/2016 - 03:49
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Dance Me to the End of Love

Dance Me to the End of Love
Ciao Flavio, hai ragione, ho trovato quel disco, eccolo:

e infatti fra le altre intepretazioni delle ballate di Cohen c'è anche la canzone di Poniedzielski. Cercherò di tradurla prima O! dopo, visto che si tratta di una poesia a se, una versione reinventata che si serve soltanto della musica coheniana e dice altre cose.
Un saluto a te e tutti i fiorentini che si stanno squagliando sotto il sole rovente dalla freschissima Norvegia.

Kristoffer
Kris Rickardsson 2/7/2016 - 21:06

Ge ej upp hoppet

Ge ej upp hoppet
ÄLÄ HEITÄ TOIVOASI
(continua)
inviata da Juha Rämö 2/7/2016 - 10:05
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L'Internationale

L'Internationale
OKINAWANO [UCHINAAGUCHI] / OKINAWAN [UCHINAAGUCHI]

La versione nella lingua okinawana (Uchinaaguchi) effettuata dal 2channel's Communist Party Board (2012)
Okinawan version by 2channel's Communist Party board (2012)



でいひゃ気張らなや
(continua)
2/7/2016 - 07:05
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Tencere tava havası

Tencere tava havası
MELODÍA DE OLLAS Y SARTENES
(continua)
inviata da Santiago 2/7/2016 - 03:55
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Il ritorno di Giuseppe

Il ritorno di Giuseppe
EL RETORNO DE JOSÉ
(continua)
inviata da Santiago 2/7/2016 - 02:45




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