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Prima del 2016-7-30

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Panem et circenses

Panem  et  circenses
"O divina musa,
(continua)
inviata da adriana 30/7/2016 - 17:13
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Non lavorare stanca

Non lavorare stanca
L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.

Per cinquant’anni è stato difficile poter parlare dell’Ilva di Taranto, oggi invece diventa necessario discuterne. L’altoforno comprende due racconti che hanno l’uno per protagonista e l’altro sullo sfondo la fabbrica tarantina: in Sisifo Re la minaccia di Sifone e dei suoi fratelli (le numerose ciminiere dell’Ilva) è concreta e personificata, e la resistenza della popolazione si struttura intorno al dissidente Sisifo; in Mala Estate Taranto è scenario delle aspirazioni di un giovane in cerca della propria collocazione ma oscillante fra ambizione e disincanto.

Il CD allegato comprende le tracce L’Altoforno (già presente nell’album ‘Non so più che cosa scrivo’) e Non lavorare stanca, inedita. I testi delle canzoni sono in appendice al libro.
Non lavorare stanca e già la testa imbianca
(continua)
inviata da adriana 30/7/2016 - 16:30
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Power in the Blood

Power in the Blood
Parole originali e musica / Original lyrics and music: Alabama 3 (2002)
Nuove parole/New Lyrics: Buffy Sainte Marie (2015)
Album: Power In The Blood

Conosciuta come cantante folk, protagonista del folk revival degli anni '60, fiera e autentica voce dei nativi americani, Buffy Sainte Marie si avventura a più di settant'anni in sonorità che fanno pensare più a Bjork che a Joan Baez. Nella title track dell'album riscrive le parole di un classico della musica elettronica trasformandolo in una potente canzone contro la guerra (che nella prima strofa si scaglia anche contro gli OGM).

The wisdoms inherent in our own DNA are our real power, and we won’t be goaded into war by feudal system racketeers who can outgun us.

I wrote new words to the Alabama3 classic, and they lent me samples from their original recording. I re-wrote some of the words, turned it into an anti-war song. Strange: we seem so different musically and personally, but we’re mutual fans and I love the cross-pollination in the song.

Buffy Sainte Marie
GMO GMO has got to go
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 29/7/2016 - 23:13
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Mutterns Hände

Mutterns Hände
Dear Admin,

Sorry to bother you with an issue like this: my Finnish translation above is written in Karelian dialect that was spoken on the Karelian Isthmus lost to the Soviet Union in World War II an is still being spoken in the southeast of Finland, but it's categorized under Careliano / Karelian which is not a dialect but a Finnic language spoken in the Republic of Karelia in the nortwest of Russia. So Karelian is a language and the Karelian dialect a regional variety of Finnish.

Sincerely

Juha Rämö
Juha Rämö 29/7/2016 - 18:02
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17 Words

17 Words


English
Italiano

This song, released in 2016, is dedicated to the memory of Norman Morrison and his act of self-immolation, performed below Secretary of Defense McNamara's Pentagon Office, in protest against the Vietnam War and devastating impacts on the Vietnamese people.

The "17 words" refer to the brief letter he sent, hours before the fact, to his wife Anne, explaining his decision. The chorus remembers the conflicting reaction to his extreme act, while the second part of the song recalls the consequences it had on his family and how he achieved "hero status" in Vietnam.
Questa canzone, pubblicata nel 2016, è ispirata al sacrificio di Norman Morrison, che si immolò il 2 novembre del '65 sotto gli occhi del segretario della difesa americano McNamara, in segno di protesta contro la Guerra del Vietnam e, in particolar modo, le sue tragiche conseguenze per il popolo vietnamita.

Le... (continua)
He scribbled down what’d be his last
(continua)
inviata da Andrea Imberciadori 29/7/2016 - 17:03
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L’altoforno

L’altoforno
[2011]

Album : Non so più che cosa scrivo

L’Altoforno. L’Ilva nei racconti e nelle canzoni di un cantautore di Taranto, libro e Cd, Stilo editrice, 2012.
Lavoro, poco male però mi so arrangiare
(continua)
inviata da adriana 29/7/2016 - 09:05
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Le costole africane

Le costole africane
[2014]

Album : Il mio garage
Le costole africane sono pane per i pesci
(continua)
inviata da adriana 29/7/2016 - 09:00
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In un antico palazzo

In un antico palazzo
la sentivo su rcf tanti anni fà l'ho ritrovata oggi per caso 27.08.2016 bellissima
gianlorenzo 28/7/2016 - 16:17
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FMI

FMI
(2011)

Uscita su due EP e nell'edizione deluxe dell'album Écoute s'il pleut
Ça sonne les conséquences,
(continua)
28/7/2016 - 00:05
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ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען

ניט קײן ראָזשינקעס, ניט קײן מאַנדלען


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (continua)
dq82 27/7/2016 - 18:05
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ציגײַנערליד

ציגײַנערליד


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (continua)
dq82 27/7/2016 - 18:01
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Hoka Hey

Hoka Hey
A me sembra che la canzone condanni l'imperialismo colonizzatore ed esalti il diritto dei popoli ad autodeterminarsi e a vivere liberamente e senza costrizioni nella propria terra d'origine. Non vedo come tutto questo possa essere in contraddizione con gli ideali leghisti.
Detto questo non è affatto importante la collocazione politica di Davide, ma certamente è ridicolo il tentativo di ricondurre sempre tutto al pensiero unico dominante.
Luca Ghezzi 27/7/2016 - 13:38

בּעריאָזקעלע

בּעריאָזקעלע
27 luglio 2016 09:50

Due parole del traduttore. Integrata con la strofa mancante (la seconda) della canzone originale. La traduzione è stata fatta il più possibile alla lettera, stavolta non rinunciando neppure a qualche diminutivo (lo yiddish, come è noto, è tra le lingue che più al mondo esprime l'affettività per mezzo di diminutivi spesso impossibili da rendere in altre lingue). In un unico caso, il "raggio rosso" dell'originale è stato reso con "raggio di sole".
PICCOLA BETULLA
(continua)
27/7/2016 - 09:48

בּעריאָזקעלע

בּעריאָזקעלע
Trascrizione in caratteri latini in base ai criteri YIVO
(di Riccardo Venturi, 27 luglio 2016 09:27)
BERYOZKELE
(continua)
27/7/2016 - 09:27

Sov mitt barn i ro

Sov mitt barn i ro
NUKU RAUHASSA LAPSENI
(continua)
inviata da Juha Rämö 27/7/2016 - 07:01
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111

111
Album: "Uno" (2007)

Una canzone che comincia lenta e avvolgente con il racconto di una storia di ordinario fallimento coniugale, poi esplode in un finale noise in cui l'assassino parla in prima persona svelando il terribile epilogo di questa triste storia troppo simile a tante altre storie vere.
Si sposarono in estate
(continua)
26/7/2016 - 23:42
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Traffic: Dear Mr. Fantasy

Traffic: Dear Mr. Fantasy
Ho visto i Traffic molti anni fa e poi ho rivisto winwood insieme a Tito Puente una cosa indimenticabile...!!!
26/7/2016 - 22:20
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By the Waters of Babylon

By the Waters of Babylon
(2015)

Will Butler degli Arcade Fire ha scritto diverse "instant song" ispirate a storie lette sul Guardian. Questa "By The Waters of Babylon" il cui testo è basato sul celebre Salmo 137 racconta la distruzione del museo di Mosul in Iraq da parte dei nazi-islamisti dell'ISIS nel febbraio 2015.
By the waters of Babylon we hung up our harps
(continua)
26/7/2016 - 21:41
Abbiamo introdotto la timeline, un nuovo strumento per tenere d'occhio le ultime canzoni, traduzioni e commenti e per fare ricerche nell'archivio. Raggiungibile direttamente cliccando su "Ultimi arrivi".
Lorenzo Masetti 26/7/2016 - 16:46
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Installazione per il progetto Il sentiero del silenzio nel comune di Gallio (VI)
Paola 26/7/2016 - 14:52
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An den deutschen Mond

An den deutschen Mond
SAKSALAISELLE KUULLE
(continua)
inviata da Juha Rämö 26/7/2016 - 08:25

צי איז מײַן הערץ

Il testo così come risulta dal programma di sala dello spettacolo Tutto ciò che mi resta:
ZI IS MEIN HERZ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2016 - 01:35

צי איז מײַן הערץ

La trascrizione del testo secondo i criteri YIVO
Romanized Yiddish lyrics according to YIVO guidelines
TSI IZ MAYN HERTS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/7/2016 - 01:32
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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
Chanson allemande – Mensch ohne Pass – Max Werner Lenz – 1935
Paroles de Max Werner Lenz (1887-1973), acteur, réalisateur, cabarettiste et auteur suisse
Musique d’Otto Weissert (1903-1969), compositeur et directeur de théâtre allemand.

Max Werner Lenz et Otto Weissert (le second fuit en 1934 en Suisse, car il est marié à une femme juive) furent parmi les fondateurs en 1934 à Zurich du Cabaret Cornichon, un cabaret théâtre qui visait à reproduire les expériences allemandes artistiques qui venaient d’être détruites par la montée au pouvoir du nazisme. Malgré les limitations imposées par la censure et en dépit de la surveillance constante et l’intimidation des services secrets nazis, le Cabaret Cornichon réussit malgré tout à condamner ouvertement fascisme et nazisme.

Le dictionnaire de la Suisse indique : « Le Cornichon fut d’abord un cabaret de divertissement; considéré comme l’une des armes... (continua)
HOMME SANS PAPIERS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/7/2016 - 22:42




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