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111

111
Album: "Uno" (2007)

Una canzone che comincia lenta e avvolgente con il racconto di una storia di ordinario fallimento coniugale, poi esplode in un finale noise in cui l'assassino parla in prima persona svelando il terribile epilogo di questa triste storia troppo simile a tante altre storie vere.
Si sposarono in estate
(continua)
26/7/2016 - 23:42
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Das Lied vom Kompromiß

Das Lied vom Kompromiß
Das Lied vom Kompromiß

Das lied vom Kompromiß – Max Werner Lenz – 1935

Versen Max Werner Lenz
Musique d’Otto Weißert
'gibt ein Staatform, die aufs Volk gestellt ischt,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/7/2016 - 22:19
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By the Waters of Babylon

By the Waters of Babylon
(2015)

Will Butler degli Arcade Fire ha scritto diverse "instant song" ispirate a storie lette sul Guardian. Questa "By The Waters of Babylon" il cui testo è basato sul celebre Salmo 137 racconta la distruzione del museo di Mosul in Iraq da parte dei nazi-islamisti dell'ISIS nel febbraio 2015.
By the waters of Babylon we hung up our harps
(continua)
26/7/2016 - 21:41
Abbiamo introdotto la timeline, un nuovo strumento per tenere d'occhio le ultime canzoni, traduzioni e commenti e per fare ricerche nell'archivio. Raggiungibile direttamente cliccando su "Ultimi arrivi".
Lorenzo Masetti 26/7/2016 - 16:46
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װײַל איך בין אָ ייִדעלע

װײַל איך בין אָ ייִדעלע
Vayl ikh bin a yidele

[1940?]
[1984]
Informatore: Yaakov Rotenberg
Yaakov Rotenberg nacque nel 1926 a Łódź, venne poi deportato nel ghetto con tutta la famiglia e successivamente ad Auschwitz. Unico sopravvissuto della sua famiglia si traferì in Israele nel 1948. A Yaakov è dedicato il 3o capitolo del libro.

Secondo Yaakov Rotenberg la canzone risale agli inizi della 2a guerra mondiale e si riferisce alle vittime innocenti dei bombardamenti tedeschi. La canzone ha poi probabilmente assunto un nuovo significato nel ghetto.
Il ritornello in tono ironico risponde alla domanda "Perché canti" perché sono ebreo. Come a dire che non mi è rimasto nient'altro.



Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University... (continua)
װײַל איך בין אָ ייִדעלע
(continua)
inviata da Dq82 26/7/2016 - 15:06
Percorsi: Ghetti
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Hälfte des Lebens

Hälfte des Lebens
[1804]
Versi di Friedrich Hölderlin (1770-1843), pubblicati per la prima volta nella raccolta “Taschenbuch für das Jahr 1805” dall’editore Friedrich Wilmans
Una poesia messa in musica da tantissimi compositori, da Britten a Ligeti a Wolpe, solo per citarne alcuni in un modo o nell’altro già presenti sulla CCG…

“Metà della vita”, una delle poesie più celebri di Hölderlin, che nel 1804 paradossalmente giungeva più o meno alla metà della sua vita e cominciava ad affacciarsi alla seconda parte, quella dominata dalla malattia mentale che però non lo piombò nell’oscurità mentale bensì in una diversa dimensione creativa, certamente più sofferente. E forse questo passaggio è qui già evidente nella differenza tra la prima strofa, solare, e la seconda, dove è l’inverno, l’ombra, il silenzio, il freddo, il vento.

Ho osato proporre questa poesia – e nemmeno come Extra – perché tra coloro che la misero... (continua)
Mit gelben Birnen hänget
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/7/2016 - 09:08

Immer langsam

Immer langsam
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie, messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.
Interpretata dallo stesso Max Ehrlich, con Mara Rosen e Günther Witepski, in una scenetta in carrozza ambientata nel periodo cosiddetto “Biedermeier” (prima metà dell’800 tedesco), quello dove, nel pieno della Restaurazione, trionfava l’estetica piccolo-borghese.

“Prendiamocela con calma, inutile correre, abbiamo ancora un sacco di tempo...”, allegri cantavano i nostri a Westerbork, davanti ad un compiaciuto Albert Konrad Gemmeker, comandante tedesco del campo... Nell’agosto del 1944 Gemmeker pose fine ad ogni attività ricreativa dei prigionieri... Nemmeno un mese dopo Ehrlich, Rosen e molti degli altri furono trasferiti ad Auschwitz e avviati alle camere a gas appena giunti nel campo...
Immer langsam, immer langsam,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2016 - 22:25
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Freedom

Freedom
[1970]
Scritta e prodotta dagli Isley Brothers per la loro etichetta T-Neck
Nell’album “Get into Something”

I temi della libertà e dei diritti civili furono molto praticati dagli Isley Bothers i quali, prima ancora del loro esordio, quando giovanissimi già cantavano e suonavano insieme, videro morire un loro fratello, Vernon, investito sul marciapiede da un camionista ubriaco. L’investitore era un bianco, il bambino, tredicenne, un nero... I poliziotti - bianchi - non trovarono nulla da ridire e lasciarono subito in libertà il camionista, che non ebbe nessuna conseguenza...
Freedom, this is what I call freedom:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/7/2016 - 20:57
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Alta felicità

Alta felicità
Giù nella valle c’è un filo d’erba porge la faccia al vento
(continua)
inviata da adriana 25/7/2016 - 18:46
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Red Carpet

Red Carpet
[2016]
Album : Happy Machine - scaricabile gratuitamente dal sito ufficiale della band
Feat. Manu Chao

Quando una canzone nasce dalla collaborazione tra i Dubioza Kolektiv e Manu Chao, non c'è da aggiungere altro...
Evolution is over, just start your browser
(continua)
inviata da Stanislava 25/7/2016 - 16:30
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שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש

שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש
Shpil zhe mir a lidele in yidish
[1930 ca.]
Versi del poeta ebreo sovietico Yosl Kotliar (1908-1962).
Musica di Henech Kon (1890–1972), compositore e cabarettista polacco, ebreo pure lui.
Testo trovato (in traslitterazione) su “Musique et camps de concentration”, convegno organizzato nel 2013 dal Consiglio d’Europa.
Il testo in caratteri ebraici è stato ricostruito a partire dalla traslitterazione.

Yosl Kotliar era nato a Berdyčiv (Ucraina), uno dei più grandi shtetl dell’allora Impero russo. Nel 1867 su 50.000 abitanti oltre l’80% erano ebrei. Durante la guerra la comunità fu spazzata via. Oggi gli ebrei che vi rimangono sono circa 500, tutti anziani. Yosl Kotliar è vissuto ed è morto a Vilnius, Lituania.
Henech Kon, di famiglia ebrea chassidica, fu avviato agli studi da rabbino ma preferì la musica e divenne uno degli artisti più in vista a Varsavia. Creò un celebre teatro di marionette... (continua)
שפיל זשע מיר אַ לידעלע אין יִידיש,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby (con assistenza da parte di RV) 25/7/2016 - 09:32
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Ἐπὶ ἀσπαλάθων

Ἐπὶ ἀσπαλάθων
Epí aspaláthon
31 του Μάρτη 1971
31 marzo 1971
Ποίημα του Γιώργου Σεφέρη
Poesia di Giorgos Seferis
Testo dal blog Latistor

Credo che questa Sugli aspalti, che è l'ultima poesia di Seferis, dovrebbe trovare posto tra gli Extra delle CCG. È una denuncia della dittatura dei Colonnelli, che all'epoca in cui furono scritti questi versi, nel marzo del '71, stava per entrare nel suo quinto anno e della quale il poeta – morto il 20 settembre – non vedrà la fine. È rievocato, grazie al riaffiorare di un antico ricordo della Repubblica di Platone, il leggendario castigo inflitto dal popolo al tiranno parricida e fratricida Ardieo, che venne scuoiato e gettato vivo sugli aspalti (o aspàlati, specie di arbusti spinosi dai fiori gialli). – Così periscano tutti i tiranni – sembra dire. [L.L.]
Ἦταν ὡραῖο τὸ Σούνιο τὴ μέρα ἐκείνη τοῦ Εὐαγγελισμοῦ
(continua)
inviata da L.L. 24/7/2016 - 23:05
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Ni gauche, ni centre, ni droite

Ni gauche, ni centre, ni droite
Texte : Henri Tachan (Montluçon, le 16 avril 1976)
Quand je suis au micro, ce n’est pas un « meeting ».
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 24/7/2016 - 19:22
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Mamaqua

Mamaqua
Album : Il primo passo
E' ora del bagno di far scorrere via le paure
(continua)
inviata da adriana 24/7/2016 - 17:42
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The Big Man

The Big Man
[2016]

Singolo :The Big Man

“The big man” è ispirato, non velatamente, a un personaggio politico d’oltreoceano molto influente con un’ingombrante pettinatura: sue molte delle parole pesanti come macigni - estratte da uno dei tanti comizi - cantate da Mauro “We gotta be tough, we gotta be strong, no fear no pity no mercy for our enemies, stay with me, we’ll win, ‘cause in the end everybody loves me”.

“Ci ho scherzato sopra, ma credo ci sia poco da ridere. Questo proliferare di nuovi dittatorelli - o aspiranti tali – ricorda tempi oscuri, in realtà assai poco lontani, il cui orribile odore arriva ancora fino a noi”.

Mauro Pagani torna alla sua prima grande passione, scrivere e cantare canzoni. Dopo 13 anni, in cui il musicista e produttore tra i più amati in Italia ha composto colonne sonore, diretto festival musicali, scritto un romanzo, prodotto album di altri colleghi, arriva “The big... (continua)
Here i am
(continua)
inviata da adriana 24/7/2016 - 12:49
Percorsi: Donald Trump

Glück Auf!

anonimo
Glück Auf!
[1943?]
Canto degli internati a Fürstengrube, sottocampo di Auschwitz
Testo trovato negli atti di «Musique et camps de concentration», un convegno internazionale tenutosi nel 2013 e patrocinato Consiglio d’Europa.

Il sottocampo di Fürstengrube, a 30 km da Auschwitz fu inaugurato nell’estate del 1943.
I prigionieri erano costretti ad estrarre carbone in una miniera dell’industria IG Farben.
Sul cancello d’ingresso, sotto l’insegna del campo, campeggiava il saluto dei minatori tedeschi “Glück auf!”, “Buona fortuna!”, che suonava ancora più cinico e derisorio del solito, onnipresente “Arbeit macht frei”.
Le condizioni di lavoro erano terribili: le gallerie erano strette, spesso soggette ad allagamenti... I prigionieri non erano adeguatamente equipaggiati e restavano costantemente esposti ad incidenti e crolli, oltre alle quotidiane vessazioni del personale.
Alla fine del 1944, nel pieno... (continua)
Glück auf! Glück auf! Wir sind die bergwerksleute.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2016 - 22:23
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Mensch ohne Pass

Mensch ohne Pass
[1935]
Parole di Max Werner Lenz (1887-1973), attore, regista, cabarettista ed autore svizzero
Musica di Otto Weissert (1903-1969), compositore e direttore teatrale tedesco.

Max Werner Lenz e Otto Weissert (il secondo fuggito nel 1934 in Svizzera perchè sposato ad una donna ebrea) furono tra i fondatori nel 1933 a Zurigo del Cabaret Cornichon, un teatro cabaret che mirava a riprodurre analoghe esperienze tedesche che erano appena state stroncate dall’avvento del nazismo. Nonostante i vincoli imposti dalla censura ed il costante monitoraggio ed intimidazione dei servizi segreti nazisti, il Cabaret Cornichon riuscì comunque a condannare apertamente fascismo e nazismo.

In questa sua “L’uomo senza passaporto” Max Werner Lenz criticava la mancanza di sostegno ai rifugiati dal regime hitleriano e, anzi, la loro persecuzione da parte delle autorità...
Una canzone molto attuale, visto il trattamento che l’Europa ancora oggi riserva ai rifugiati...
Ich bin aus aller Ordnung ausgetrieben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2016 - 13:46
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Non vale più

Non vale più
2016
Una somma di piccole cose

Fabi non è certo un cantautore militante, però questa canzone parla del potere, del popolo e della possibilità di cambiare le cose. Ascoltandola ieri sera in concerto mi sono venute le immagini della Turchia...
Se ridi ti si chiudono gli occhi
(continua)
inviata da DonQuijote82 23/7/2016 - 08:23
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Odile

Odile
[1975]


Comme tu le sais, Lucien l’âne mon ami, les émigrés connaissent de terribles nostalgies et dans ces moments d’une coloration assez dépressive, ils sont d’une faiblesse insigne et se laissent emporter par la sentimentale vague.

Oh oui, Marco Valdo M.I., je crois bien ça et j’en ai connu beaucoup qu’un air de musique, une chanson, un vêtement, un objet, un simple mot parfois, que sais-je, mettait la tête à l’envers. Mais sans doute me racontes-tu ça à propos de la chanson. Et d’abord, de qui est-elle ? Quel est son titre ? Que raconte-t-elle ?

En premier lieu, Lucien l’âne mon ami, je précise qu’il s’agit d’une chanson française écrite par l’incroyable Ricet Barrier, lequel n’a jamais émigré bien loin. Cependant, il a comme qui dirait une sorte de génie qui le travaille. Un génie de la chanson comme il y a un génie des eaux ou un génie de l’air ou du feu et ce génie lui souffle... (continua)
Depuis que j’ai quitté le pays,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/7/2016 - 22:48
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Yankele nel ghetto

Yankele nel ghetto


Klezroym
Yankele nel ghetto (2009)



Yankele nel Ghetto è l'elaborazione originale in forma di suite delle Canzoni del Ghetto di Łódź raccolte nel libro di Gila Flam: "Singing for survival, Songs of the Łódź Ghetto,1940-45", University of Illinois Press.

L’album dei KlezRoym raccoglie e rielabora le canzoni che Gila Flam, direttrice del Dipartimento di Musica e della Fonoteca di Stato dell’Università di Gerusalemme, ha ricostruito insieme ai superstiti, intervistandoli, accogliendo i loro ricordi, riannodando liriche e note preservate nella memoria di chi le ha cantate per sopravvivere. Molte di queste canzoni erano inedite, altre erano già state eseguite in pubblico.

I KlezRoym hanno così lavorato sulle liriche e le melodie di Yankele Hershkowitz, cantore di strada, di Miriam Harel, membro di un’organizzazione giovanile, e di David Beygelman, direttore musicale del teatro della Casa... (continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 18:23
Percorsi: Ghetti
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Wenn ein Paketchen kommt

Wenn ein Paketchen kommt
[1943]
Scritta da Willy Rosen e Max Ehrlich per lo spettacolo Humor und Melodie messo in scena nel settembre del 1943 dai prigionieri nel campo di concentramento e transito di Westerbork.

La canzone fu interpretata dalla star del cinema Camilla Spira insieme ad un coro femminile (Camilla Spira und das Tanzensemble)
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Nato Julius Rosenbaum, l’ebreo tedesco Willy Rosen (1894-1944) è stato un importante compositore ed autore per il cabaret. Attivissimo nella scrittura di spettacoli a Westerbork, fu poi trasferito ad Auschwitz dove fu assassinato il 29 settembre 1944.

Max Ehrlich (1892-1944), ebreo tedesco, è... (continua)
Wenn ein Paketchen kommt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2016 - 14:23
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Six to Go

Six to Go
1990
Hell's ditch

(Terry Woods)

The title here could refer to two possible "6s." It probably refers to the "Birmingham Six" who were still in custody at the time that this album was originally released. It could be also interpreted more broadly to refer to the 6 counties in the north of Ireland that are still under English rule.

The lyrics for this one are not included in either the cd or vinyl releases of "Ditch " (well, maybe it's because the band already encountered the wrath of BBC censors for "Streets of Sorrow/Birmingham Six" and in the intervening years the laws changed to make public support for the IRA much riskier), which makes intepretation a bit more difficult.

Poguetry
O-we-o-o
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 11:25

צי איז מײַן הערץ

צי איז מײַן הערץ
Tsi iz mayn herts
(Zi is mein herz)
[1944]
Canto composto da un anonimo prigioniero polacco, ebreo ortodosso, internato a Märzbachtal, nei pressi di Glinica (Slesia, Polonia), uno degli oltre 100 sotto-campi del campo di concentramento nazista di Groß-Rosen.
Il canto è stato solo recentemente riscoperto grazie a Jack (Jacob) Garfein (1930-), importante figura del teatro e del cinema statunitensi, ebreo originario della Rutenia (regione storica che comprende porzioni dell'Ucraina, della Bielorussia, della Russia, nonché, più marginalmente, della Slovacchia e della Polonia).
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Garfein finì ad Auschwitz Birkenau... (continua)
צי איז מײַן הערץ
(continua)
inviata da Bernart Bartleby / RV 22/7/2016 - 11:09
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Lorca's Novena

Lorca's Novena
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan)
Federico Garcia Lorca was a Spanish poet and playwright (1898-1936). Shane "discovered" Lorca's work while the band was in Spain during the filming of "Straight to Hell." Here's a short interview excerpt from "The Lost Decade" where Shane discusses Lorca:

"His poetry reads beautifully, and it was his area we were in. He was a popular poet in the same way that a lot of Irish poets were, in that he wrote in ballad form and wrote about what was going on among the people. His poetry doesn't come from intellectual thought, it comes from the connection between emotion and seeing and feeling. The other thing about him is that he was a faggot, and during the Civil War the fascists went round pulling out all the Republican sympathisers they could find, and they got Lorca and shot him along with a lot of others, but because he was a faggot they rammed the gun... (continua)
Ignacio(1) lay dying in the sand
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 11:06
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Hell's Ditch

Hell's Ditch
1990
Hell's ditch

(Shane MacGowan/Jem Finer)

Una canzone dedicata a Jean Génet, a lungo in carcere, disertore dalla legione straniera, omosessuale, prima filo nazista, ma poi anticolonialista, filo palestinese e sostenitore delle pantere nere.

This song is based largely on the life and writings of French author and playwright Jean Génet (1910-1986). Génet spent much of his youth and early adulthood in and out of prisons across Europe. In 1948, following his 10th conviction for theft, he received a life sentence but he was released upon the intevention of Jean-Paul Sartre and other stars in the French intellectual firmament.

"The killer's hands are bound with chains
At six o'clock it starts to rain..."

These lines relate to a scene in Génet's Miracle of the Rose (1946) describing the execution of a murderer.

"He'll never see the dawn again
Our lady of the flowers..."

Our Lady of... (continua)
Life's a bitch, then you die
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 10:50
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800 588 605

800 588 605
[2016]

Album : Il lato ruvido

Dopo l'ultima sentenza che ha assolto i responsabili della morte di Giuseppe Uva, vogliamo mostrarvi in anteprima il video del brano "800 588 605", che è il numero verde di ACAD, l'associazione contro gli abusi in divisa che noi stiamo sostenendo e vi chiediamo di sostenere.
Così i Punkreas hanno presentato in anteprima rispetto al loro disco questo brano...
Hai sentito la notizia Mario è stato beccato
(continua)
inviata da dq82 22/7/2016 - 09:49
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Qui in questa terra

Qui in questa terra
Breve canto-invocazione scritto dalle donne ebree italiane nel blocco femminile di Auschwitz-Birkenau.
Sulla melodia dell’HaTikvah, oggi inno nazionale israeliano, composta nel 1888 da Samuel Cohen (1870-1940), un ebreo rumeno, e a sua volta basata su di un canto popolare italiano cinquecentesco, noto come “La Mantovana” (o “Fuggi fuggi fuggi”)
La versione di Frida Misul, ebrea livornese, fu sostanzialmente confermata anche da Settimia Spizzichino (1921-2000), anche lei deportata ad Auschwitz-Birkenau in seguito al rastrellamento del ghetto di Roma avvenuto il 16 ottobre 1943.
Il recupero di questo canto è dovuto all’impareggiabile lavoro del pianista e compositore Francesco Lotoro, uno dei massimi esperti mondiali di musica concentrazionaria.

Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno... (continua)
Qui in questa terra triste e maledetta soffrono molto i figli d’Israele.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 16:36

Février - Les pauvres

Février - Les pauvres
[1895]
Versi di Émile Verhaeren (1855-1916), poeta belga fiammingo di scrittura francese
Nella raccolta “Les Visages de la vie”, pubblicata nel 1899
Messi in nusica da alcuni compositori non molto noti, come Francis Bousquet (1890-1942) e Joseph Jongen (1873-1953).
Il est ainsi de pauvres coeurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 09:27
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“Floep” zei de stamper

“Floep” zei de stamper
[1944]
Parole e musica di Johnny & Jones
Il brano si trova in alcune raccolte, come “Maak Het Donker In Het Donker” del 2001
Testo trovato nel programma di sala dello spettacolo “Tutto ciò che mi resta. Il miracolo della musica composta nel lager”, concerto per il Giorno della Memoria tenutosi all’Auditorium Parco della Musica di Roma il 26 gennaio 2015, a cura di Viviana Kasam e Marilena Citelli Francese.

Johnny & Jones, “due ragazzi e una chitarra” (Johnny “Max” Salomon Meyer Kannewasser, nato nel 1916, e Jones “Nol” Arnold Siméon van Wesel, nato nel 1918) sono stati un duo di musica leggera, in gran parte ispirata allo swing ed al jazz statunitensi, molto celebre nei Paesi Bassi negli anni 30.

Quando nel maggio del 1940 i nazisti invasero Paesi Bassi e Belgio, anche Johnny e Jones, come tanti ebrei nederlandesi e di molte altre nazionalità che in Olanda si erano rifugiati... (continua)
Kom ik ´s morgens uit mijn bed
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2016 - 09:09

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke

... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
[1899]
Parole di Rainer Maria Rilke (1875 - 1926), scrittore, poeta e drammaturgo austriaco di origine boema
Dal racconto “Die Weise von Liebe und Tod des Cornets Christoph Rilke”, scritto in una sola notte nel 1899 ma pubblicato solo anni più tardi.

Musica di Viktor Ullmann (1898-1944), compositore ebreo austriaco, internato a Terezín (Theresienstadt) e poi assassinato ad Auschwitz.
Fa parte di “Die Weise von Liebe und Tod (Rilke). 12 Stücke für Sprecher und Orchester oder Klavier”, 1944, una delle ultime composizioni di Ullmann.
... den 24. November 1663 wurde Otto von Rilke
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2016 - 09:31

בּעריאָזקעלע

בּעריאָזקעלע
Beryozkele
Il testo di questa poesia yiddish viene comunemente attribuito a David Einhorn (1886–1973), oscuro poeta di fede ebraica, probabilmente originario di qualche luogo dello sconfinato impero russo.
La traslitterazione in caratteri latini potrebbe essere corretta perchè una delle fonti consultate (il libretto dello spettacolo “Jewish Cabaret in Exile” della New Budapest Orpheum Society) ne riporta come autori Menachem Kipnis (in un volume intitolato “Folkslider” edito a Varsavia) e Jaldati Lin ed Eberhard Robling nel loro volume “Es brennt Brüder, es brennt: Jiddische Lieder” edito a Berlino nel 1985. (Si veda qui.)
Per quanto riguarda l’originale in caratteri ebraici, rimando - per esempio - a “Jewish Music and Modernity” di Philip Bohlman, consultabile su Google Books

Per quanto riguarda la musica, questa fu scritta dal grande compositore ebreo austriaco Viktor Ullmann. La compose... (continua)
רוּאיג, רוּאיג שׁאָקעלט איר געלאָקטעס גרינעס קעפעל
(continua)
inviata da Bernart Bartleby (con assistenza da parte di RV) 19/7/2016 - 23:01
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پژمان مصلح

پژمان مصلح
18th July is the Birthday of the great man of history and the myth of freedom, Nelson Mandela who tried and struggled for liberality and equality all of his life, who suffered of pain and grief, who forgave but never forgot. Before being a man of political morality he was a man of humanity.



Pezhman Mosleh, an international Iranian composer and musician who sang and composed the first Persian song for Mandela and dedicated to him when he was alive, which has attracted so many attentions in the world such as South African BroadcastingCorporation (SABC News), he has also expressed for Mandela death:
“When Mandela passed away, the long walk to freedom will be longer and harder. I wish with my tears that every parent tell about Mandela to their children, shall their children grow up firmly and with faith.”

SABC News
ماندلا
(continua)
18/7/2016 - 23:43
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Конь

Конь
Un evergreen russo come ninna nanna
Gradite
Выйду ночью в поле с конем
(continua)
inviata da krzyś 17/7/2016 - 23:10
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Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien

Jacques Dutronc: On nous cache tout, on nous dit rien
[1966]
Parole di Jacques Lanzmann (1927-2006), scrittore, sceneggiatore, paroliere e pittore
Musica di Jacques Dutronc
Nel suo album del 1966, comunemente noto con il titolo della canzone d’apertura, “Les play-boys”




Stavo pensando a tutte le balle che ci hanno raccontato i questi decenni, dalla prima guerra del Golfo del 1990-91 fino dall’autogolpe di Erdowahn di qualche ora fa... Ci nascondono tutto, non ci dicono nulla, più si sa e più non si sa niente, non ci informano davvero su di nulla...
On nous cache tout, on nous dit rien
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:55

Die Unentwegten

Die Unentwegten
Versi di Kurt Tucholsky, credo risalenti a poco dopo la fine della Grande Guerra o ai primissimi anni 20. Non sono riuscito a trovare la data esatta. Facile che siano stati pubblicati sulla Weltbühne allora diretta da Siegfried Jacobsohn.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1959 (“Die Unentwegten / The Stalwarts”, in “Songs to Texts by Kurt Tucholsky”)
Testo trovato su Lieder.net

Grandissima presa per il culo che Tucholsky riservava ai sostenitori dei vertici militari tedeschi (l’OHL, Oberste Heeresleitung, il Comando Supremo incarnato da gentaglia come Paul von Hindenburg ed Erich Ludendorff), incompetenti e vigliacchi (Tucholsky si riferiva precisamente alle disfatte in Marna e a diversi altri guai combinati dai nostri durante la Grande Guerra) e bugiardi (giacchè non si erano mai assunti le loro responsabilità e, anzi, le avevano scaricate sulle forse d’opposizione, comunisti ed anarchici... (continua)
Ein blinder Mann ist zu bedauern,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 22:35
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Erdowie, Erdowo, Erdowahn

Erdowie, Erdowo, Erdowahn
[2016]
Scritta da Dennis Kaupp (1972-), autore ed attore, conduttore del programma satirico “Extra 3” sulla rete TV tedesca NDR.
Sulla melodia della canzone “Irgendwie Irgendwo Irgendwann”, successo risalente al 1984 del gruppo tedesco Nena, quello di 99 Luftballons.
Testo trovato - com moltissime traduzioni, compresa quella in italiano - su Lyricstranslate

Canzoncina satirica all’indirizzo del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, il quale si è molto offeso e ha richiamato già un paio di volte l’ambasciatore tedesco ad Ankara. Eppure il testo non è altro che una fedele cronaca della particolare e svergognata propensione di Erdoğan alla dittatura, sfociata nelle ultime ore in un autogolpe finalizzato al rafforzamento definitivo della sua autorità e all’annientamento dell’opposizione... Proprio come fece Hitler nel 1933.

Stante che la migliore storpiatura del cognome Erdoğan è senz’altro... (continua)
Er lebt auf großem Fuß,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/7/2016 - 16:48
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Change

Change
2016
Change, il nuovo singolo di Christina Aguilera il cui ricavato verrà donato alle famiglie delle vittime della strage di Orlando.
When I was young I would look in the mirror
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:19
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Love Make the World Go Round

Love Make the World Go Round
2016
Feat. Lin-Manuel Miranda

Altra canzone dedicata alla strage di Orlando, un po' semplicistico pensare che l'amore ci salverà.
And love is love, is love, is love is love!
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:15
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Hands (a Song for Orlando)

Hands (a Song for Orlando)
2016

Selena Gomez, Meghan Trainor, gli Imagine Dragons, Troye Sivan sono solo alcuni degli artisti che qualche giorno fa hanno unito le loro voci per creare Hands – A Song for Orlando, un pezzo davvero magnifico dedicato alle 49 vittime della strage avvenuta lo scorso 12 giugno al Pulse, locale gay di Orlando.

Il pezzo, che include anche le voci di Jennifer Lopez, Adam Lambert e P!nk, è stato scritto in collaborazione con Justin Tranter e registrato in diverse città e paesi del mondo, da New Orleans a Londra passando per la Spagna e il Lussemburgo: i proventi dei A Song for Orlando andranno a favore dell’Equality Florida Pulse Victims Fund,IL Centro della Comunità LGBT di Orlando e il GLAAD. Un’iniziativa davvero ammirevole che segue a breve distanza quella di Christina Aguilera, interprete della toccante Change.

La strage di Orlando è stata una sparatoria di massa avvenuta all'interno... (continua)
[Verse 1: Britney Spears + Gwen Stefani]
(continua)
inviata da Dq82 17/7/2016 - 13:00
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I Find It Hard to Say (Rebel)

I Find It Hard to Say (Rebel)
2002
MTV Unplugged No. 2.0

Amadou Diallo fu ucciso da 41 colpi dalla polizia. Ci ha scritto una canzone anche Springsteen. Lauryn Hill invita a ribellarsi... e sono passati 14 anni

Si veda anche American Skin (41 Shots) di Bruce Springsteen
See also American Skin (41 Shots) by Bruce Springsteen

Altre canzoni su Amadou Diallo


Centuries of Pain: the Ballad of Amadou Diallo di Lorcan Otway
Diallo di Wyclef Jean
I Know You Don't Care About Me di Brothers Keepers
A Tree Never Grown di Black Star
Contempt Breeds Contamination di Trivium
Bang! Bang! de Le Tigre
The Other White Meat di Immortal Tecnique
I Find It Hard to Say (Rebel) di Lauryn Hill
Forty-one bullets Africa Unite

...I've written it about the whole Amadou Diallo situation...
(continua)
inviata da Dq82 14/7/2016 - 22:48
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No Woman, No Cry

No Woman, No Cry
1996
The score

Cover dell'omonima canzone di Bob Marley
A dedication to all the refugees worldwide
(continua)
inviata da Dq82 14/7/2016 - 22:11
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Zdravíme vás, pane prasidente

Zdravíme vás, pane prasidente
Una canzone contro l'attuale presidente della Repubblica Ceca, Miloš Zeman, prima o poi doveva finire sulle CCG. Personaggio ambiguo, coinvolto in vari intrighi e scandali, leader di carattere arrogante che ama offendere in modo scriteriato.

Dalla sua elezione nel 2013 ha suscitato una serie di polemiche e scandali interni. Durante una delle prime cerimonie pubbliche del suo mandato, la presentazione dei “gioielli della corona”, non si reggeva in piedi e molti, a vedere la videoregistrazione, hanno attribuito il suo stato alla sua nota passione per il liquore boemo Becherovka. Secondo la versione ufficiale, Zeman in quei giorni si era preso un'influenza.

Si parlava molto anche del suo rifiuto a conferire il titolo onorario di professore a Martin C. Putna (per la legge ceca il presidente della repubblica deve firmare le nomine a professore e consegnare il titolo ai candidati durante una... (continua)
Jó letos na dušičky pěkná mela strhla se,
(continua)
inviata da Stanislava 14/7/2016 - 19:54
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One Hundred Years

One Hundred Years
Music by Robert Smith
Lyrics by Robert Smith
Vocals by Robert Smith

Musica di Robert Smith
Parole di Robert Smith
Cantata da Robert Smith

Contenuta nell'album 'più intenso' dei Cure, a detta della stessa band: Pornography del 1982. È una traccia cupa, gothic come nella miglior tradizione del gruppo: 'i soldati avanzano sotto la luna gialla', canta Robert Smith; e ancora: 'tutte le ombre sono sotto una bandiera nera. Cent’anni di sangue'.
It doesn't matter if we all die
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 14/7/2016 - 17:38

Lied vom Trockenbrot

Lied vom Trockenbrot
[1929]
Versi di Walter Mehring
Musica di Hanns Eisler
Nell’opera teatrale di Mehring intitolata "Der Kaufmann von Berlin", messa in scena da Erwin Piscator al Berliner Volksbühne nel 1929.
In seguito interpretata da Eric Bentley (“Songs Of Hanns Eisler”, 1964) e da Ernst Busch (“Walter Mehring - Das Lied vom Leben”, 1974)
Testo trovato su Erinnerungsort.de

“Il mercante di Berlino” è una satira feroce contro gli speculatori negli ultimi anni della Repubblica di Weimar, travolta dai debiti di guerra, dalla crisi internazionale e dal rafforzarsi del nazionalsocialismo. La prima dello spettacolo fece scandalo e fu accompagnata da manifestazioni violente delle squadracce delle SA. Joseph Goebbels in persona tuonò contro Mehring il quale, ormai condannato a sicura morte, fu costretto a riparare in Francia, paese dove del resto aveva vissuto per molti anni. L’occupazione nazista del maggio... (continua)
Wer arbeit' muß auch essen.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/7/2016 - 18:20
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Les Animaux du Zoo de Vincennes

Les Animaux du Zoo de Vincennes
Les Animaux du Zoo de Vincennes

Chanson française – Les Animaux du Zoo de Vincennes – Henri Tachan – 1981
Paroles et musique: Henri Tachan



Voici, Lucien l’âne mon ami, une chanson qui devrait te plaire et qui d’une certaine manière rejoint les principes évoqués dans la Déclaration Universelle des Droits de l’Âne. Elle raconte l’histoire (malheureusement imaginaire) des animaux d’un zoo (ici, celui de Vincennes) qui se révoltent conter cette détention et qui s’échappent.

Évidemment, dit Lucien l’âne en riant comme un soleil de printemps, qu’elle me plaît cette chanson, d’autant qu’elle est d’Henri tachan, un chanteur que j’aime bien et qui malgré un répertoire passionnant, mais sans doute trop révolté, n’est pas très connu.

C’est assez normal qu’Henri Tachan ait été mis à l’écart. D’ailleurs, lui-même, savait bien qu’au regard de l’univers du commerce musical, il était un « En... (continua)
Les animaux du zoo de Vincennes se sont taillés :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/7/2016 - 16:29

Muselmane

Muselmane
MUSULMAANI
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/7/2016 - 09:59
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Il testamento di Tito

Il testamento di Tito
Finché qualcuno fa propria una canzone con una cover rendendo onore al compositore o al musicista originale, l'artista, non si indispettirà mai né, tantomeno, si rivolterà nella tomba. Dovresti approfondire il significato di cover prima di pensare cose del genere. ^^
A me anche quella dei Modena è piaciuta, hanno reso molto folkeggiante una canzone che volevano onorare; non ci vedo niente di male.
13/7/2016 - 09:07
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Rock'n'Raï

Rock'n'Raï
"Stamattina sveglia alle 4. Di fronte al Responder, la nave di Moas per il soccorso dei migranti, un peschereccio con circa 400 persone a bordo.

Ci avviciniamo. Inizia il recupero. Dalla stiva spingono fuori quattro corpi senza vita. Uno di questi è un ragazzino. Proviamo disperatamente a rianimarlo lì, sul passavanti di quell’imbarcazione, in mezzo agli altri corpi, ma non c'è nulla da fare. Altri tre ragazzi non respirano più. Anche loro vanno subito rianimati. Uno respira, ma è in coma: deve essere immediatamente evacuato con l’elicottero della Marina.

Provo rabbia perché quella che spesso viene chiamata “emergenza profughi” non è affatto emergenza. Provo rabbia perché quel che vedo ogni giorno qui in mare appare previsto e organizzato. I gommoni sono tutti uguali: tutti lunghi 15-16 metri con motori fuoribordo nuovi di pacca. E le taniche della benzina: tutte uguali. Uguali anche i... (continua)
12/7/2016 - 22:52
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The Most Dangerous Woman in America

The Most Dangerous Woman in America
2009
Blood and candle smoke

Dedicata a Mary Harris Jones, nota come Mother Jones, (Cork, 1º maggio 1837 – Silver Spring, 30 novembre 1930), una sindacalista e operaia statunitense di origine irlandese, membro dell'IWW.
Three weeks out of prison
(continua)
inviata da Dq82 12/7/2016 - 21:37
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Percy Sledge: When a Man Loves a Woman

Percy Sledge: When a Man Loves a Woman
[1966]
Scritta da Calvin Houston Lewis ed Andrew James Wright
Prima registrazione di Percy Sledge (1940-2015), uno dei più grandi interpreti R&B, soul e gospel afroamericani di sempre.
Title track dell’album del 1966, la canzone rimase per due settimane in vetta alla classifica generale dei singoli più venduti negli USA.

Calvin Lewis ed Andrew Wright erano membri de The Muscle Shoals Rhythm Section, noti anche come The Swampers, una band di soli bianchi con base a Sheffield, Alabama, che nella sua carriera ha accompagnato soprattutto grandi interpreti neri. Allora Sledge doveva ancora sfondare e non si curò di depositare la sua firma come coautore.

Ancora oggi negli States - ma non solo - “When a Man Loves a Woman” è una gettonatissima “wedding song”, ma lo fu soprattutto negli anni della guerra in Vietnam. Molto popolare tra i soldati a stelle e strisce, non ci fu un reduce che... (continua)
When a man loves a woman
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 21:07
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Ragazza di Nanchino

Ragazza di Nanchino
La traduzione è accompagnata da una traslitterazione pínyìn, ma senza indicazione dei toni. [RV]
南京姑娘
(continua)
inviata da Dq82 12/7/2016 - 18:14

Truppmina 12

Truppmina 12
TAPPAVAT MIINAT
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/7/2016 - 09:56
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A-Z

A-Z
[2006]
Scritta da Tracey Thorn (Everything But the Girl) e Thomas Gandey (DJ e produttore musicale di Brighton).
In “Out of the Woods”, il secondo album solista della Thorn dopo “A Distant Shore” del 1982

Una canzone sugli adolescenti gay vittime del bullismo a scuola. Una rivisitazione della famosa Smalltown Boy dei Bronski Beat...
Per A-Z credo s’intenda la mappa di Londra... Sono passati 30 anni ma è sempre una/un smalltown girl/boy con uno zainetto, un pacchetto di sigarette e una cartina della grande città per trovare un posto migliore dove vivere...

Si legga al proposito l’articolo della stessa Thorn pubblicato recentemente sul New Statesman e tradotto per Internazionale: Cosa si prova quando tua figlia va al gay pride dopo la strage di Orlando
Some things never seem to change
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 02:07
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Al Dievel (La marcia del Diavolo)

Al Dievel (La marcia del Diavolo)

"... Soñabamos con un mundo diferente, un mundo de libertad, un mundo de justicia, un mundo de paz y un mundo de fraternidad y serenidad. Tengo 85 años, y desde entonces han pasado sesenta, y por desgracia ése mundo no existe... Así que, reflexionen, razonen con la cabeza y continúen nuestra lucha... "

(Germano Nicolini, al final de la canción)
AL DIABLO (LA MARCHA DEL COMANDANTE DIABLO)
(continua)
inviata da Santiago 11/7/2016 - 21:43
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L'amore ai tempi del caos

L'amore ai tempi del caos
El AMOR EN LOS TIEMPOS DEL CAOS
(continua)
inviata da Santiago 11/7/2016 - 20:39

Muselmane

Muselmane
Caro Riccardo, grazie ancora, anche per questa traduzione.

Chissà che tu, conoscendo il tedesco, non riesca a trovare qualche notizia dell'autore sconosciuto, questo Karl Szamek il cui cognome, più che tedesco, mi pare possa essere polacco...

Saluti
B.B. 11/7/2016 - 19:22

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.

Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continua)
Ach, all wir armen Teufel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 19:16




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