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The Most Dangerous Woman in America

The Most Dangerous Woman in America
2009
Blood and candle smoke

Dedicata a Mary Harris Jones, nota come Mother Jones, (Cork, 1º maggio 1837 – Silver Spring, 30 novembre 1930), una sindacalista e operaia statunitense di origine irlandese, membro dell'IWW.
Three weeks out of prison
(continua)
inviata da Dq82 12/7/2016 - 21:37
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Percy Sledge: When a Man Loves a Woman

Percy Sledge: When a Man Loves a Woman
[1966]
Scritta da Calvin Houston Lewis ed Andrew James Wright
Prima registrazione di Percy Sledge (1940-2015), uno dei più grandi interpreti R&B, soul e gospel afroamericani di sempre.
Title track dell’album del 1966, la canzone rimase per due settimane in vetta alla classifica generale dei singoli più venduti negli USA.

Calvin Lewis ed Andrew Wright erano membri de The Muscle Shoals Rhythm Section, noti anche come The Swampers, una band di soli bianchi con base a Sheffield, Alabama, che nella sua carriera ha accompagnato soprattutto grandi interpreti neri. Allora Sledge doveva ancora sfondare e non si curò di depositare la sua firma come coautore.

Ancora oggi negli States - ma non solo - “When a Man Loves a Woman” è una gettonatissima “wedding song”, ma lo fu soprattutto negli anni della guerra in Vietnam. Molto popolare tra i soldati a stelle e strisce, non ci fu un reduce che... (continua)
When a man loves a woman
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 21:07
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A-Z

A-Z
[2006]
Scritta da Tracey Thorn (Everything But the Girl) e Thomas Gandey (DJ e produttore musicale di Brighton).
In “Out of the Woods”, il secondo album solista della Thorn dopo “A Distant Shore” del 1982

Una canzone sugli adolescenti gay vittime del bullismo a scuola. Una rivisitazione della famosa Smalltown Boy dei Bronski Beat...
Per A-Z credo s’intenda la mappa di Londra... Sono passati 30 anni ma è sempre una/un smalltown girl/boy con uno zainetto, un pacchetto di sigarette e una cartina della grande città per trovare un posto migliore dove vivere...

Si legga al proposito l’articolo della stessa Thorn pubblicato recentemente sul New Statesman e tradotto per Internazionale: Cosa si prova quando tua figlia va al gay pride dopo la strage di Orlando
Some things never seem to change
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/7/2016 - 02:07

Ach, all wir armen Teufel

Ach, all wir armen Teufel
[1942]
Parole di Walter Hammer, pseudonimo di Walter Hösterey (1988-1966), scrittore ed editore tedesco.
Testo trovato sul Volksliederarchiv, dove non viene detto nulla circa la melodia.
Il testo, o una sua parte, si trova anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen” (1995), dove però viene attribuito ad autore anonimo.

Scrittore precoce, Walter Hammer assunse il suo nome d’arte in onore di Nietzsche e del suo “Crepuscolo degl'idoli; come si filosofa col martello”. Poi se ne partì entusiasta per la Grande Guerra ma vi fece ritorno da convinto pacifista e antimilitarista, disgustato dall’orrore di quella inutile carneficina. Dopo la guerra Hammer divenne persino presidente dell’Associazione Veterani per la Pace. Militante ed esponente del Partito Repubblicano, nel 1932 fu tra i firmatari dell’appello all’unione delle forze democratiche... (continua)
Ach, all wir armen Teufel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 19:16

Wir haben so manches Lager gebaut

anonimo
Wir haben so manches Lager gebaut
[1939-45]
Canzone con melodia ignota, di anonimo autore di lingua tedesca, quasi sicuramente un prigioniero politico, internato in qualche campo nazista. E, a meno che non si tratti di un testo collettivo, l’autore doveva essersi passato diversi campi, almeno quello di Esterwegen nell’Emsland e quelli di Sachsenhausen e Ravensbrück nel Brandeburgo.
Il brano può essere datato tra il 1939, anno in cui fu inaugurato il campo di Ravensbrück, ed il 1945.

Il testo l’ho trovato sul Volksliederarchiv, così come ripreso da “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, una raccolta edita dalla Taschen nel 1962. Ma le prime due strofe si trovano anche in “Kazett-Lyric. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri di Sachsenhausen, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Wir haben so manches Lager gebaut
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 18:22
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Questa casa non la mollerò

Questa casa non la mollerò
[1975]

45 gg - La Poiana Dischi di parte LPS 001 [1978] insieme a Liberiamo

Testo di Ricky Gianco e Gianfranco Manfredi
Musica tratta dal country/rock "Six Days On the Road" (Carl Montgomery / Earl Green), reinterpretata anche da Steve Earle (1987)

Eseguita dal vivo al Parco Lambro 26-29 giugno 1976

I Gang stanno preparando un nuovo disco di cover di canzoni degli anni 70 (titolo Calibro77), tra quelle che compariranno c'è questa. Che qui mancava e rimanda alle lotte sulla casa. Valida allora come oggi
Son qui per buttarci fuori di città
(continua)
inviata da Dq82 11/7/2016 - 18:14
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A’ senzu sulu

A’ senzu sulu
[2015]
Album : Kyma
E cu sta’ peddi comu scorza di na’ nuci
(continua)
11/7/2016 - 12:13

Muselmane

Muselmane
Versi composti da Karl Szamek, un internato a Sachsenhausen di cui si conoscono solo il nome e cognome con cui ha firmato alcune poesie o canzoni.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Testo trovato qui

Sia “Kazett” che “Muselmane” sono termini in Lagersprache, lo slang parlato dai prigionieri nei campi nazisti, una lingua basata sul tedesco, quello elementare e duro degli ordini impartiti da guardie e kapo, su cui si innestavano le lingue di provenienza degli internati.

Nello specifico, “Kazett” è abbreviazione di Konzentrationslager, mentre “Muselmane” (o Muselmann, o Muzułman in polacco) designava il prigioniero in procinto di morire d’inedia, nello stadio... (continua)
Es ist vielleicht zum zehntenmale,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/7/2016 - 09:09
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Les affreux

Les affreux
(1968)

Paroles : Albert Vidalie
Musique : Louis Bessières

I mercenari francesi partiti a combattere in Katanga non fanno una bella figura e soprattutto fanno una brutta fine in questa canzone di Serge Reggiani che può ben rappresentare l'altra faccia del mercenario di Lucera, la canzone intrisa di romanticismo da due soldi che per questo ebbe tanto successo tra i neofascisti italiani.
Les filles sont en deuil
(continua)
inviata da Euskalion 10/7/2016 - 17:30
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The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)

The Story of a Soldier (La Storia Di Un Soldato)
Chanson du film extraordinaire de Sergio Leone :
"Le bon, la brute et le truand".

Elle est chantée par un choeur accompagné de musiciens de prisonniers sudistes, "dirigé" négligemment par un gardien de prison nordiste, dans un camp où se retrouvent les trois "héros" de l'histoire.
Les soldats doivent chanter pour couvrir le bruit du tabassage de celui qu'ils prennent pour l'un des leurs. Mais il s'agit d'un épisode déconcertant, mêlant la bagarre entre des fripouilles sans scrupules et l'émotion irrésistible qui saisit les prisonniers obligés de couvrir la séance de torture.
Une des scènes les plus poignantes du cinéma !
Pendant ce temps dans l'Espagne de Franco où était tournée la scène, de vrais policiers et militaires torturaient d'auhentiques prisonniers, souvent des prisonniers politiques. La poésie est parfois si dérisoire...

Les paroles sont de Tommie Connor, et la musique... d'Ennio Morricone bien sûr !
Bugles are calling
(continua)
inviata da Euskalion 10/7/2016 - 16:38
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Radicalized

Radicalized
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Gli effetti della guerra e dell’ingiustizia su chi rimane e vede radicarsi dentro di sè l’odio fino a perdere la ragione...

Lo sfondo è lo stesso, un teatro di guerra, un paese sotto occupazione come l’Iraq o l’Afghanistan.
Il primo punto di vista è quello di un ragazzo del posto, un musulmano, che vede la propria famiglia morire per le bombe e per la fame, la sorellina uccisa dagli occupanti...
Nella strofa successiva è un ragazzino americano che riceve la notizia della morte del fratello maggiore, reclutato di recente nell’esercito (perchè senza prospettive di lavoro), spedito a combattere in Medio Oriente e saltato in aria con il suo humvee su di una mina dei ribelli...

Personalmente non è che condivida molto questa associazione piuttosto semplificante. Ritengo invece più corretta la seguente:
My whole family tree has got nothing to eat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:29
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Von Maur Massacre

Von Maur Massacre
[2015]
Parole di Conor Oberst, membro fondatore della band e pure front man dei Bright Eyes
Musica dei Desaparecidos (Conor Oberst, Landon Hedges, Matt Baum, Denver Dalley e Ian McElroy)
Nel disco intitolato “Payola”

Robert A. Hawkins era nato nel 1988 da genitori americani in una base della RAF in Gran Bretagna. I suoi lo abbandonarono da piccolo e Robert crebbe in una famiglia di amici nei pressi di Omaha, Nebraska (la stessa città da cui provengono Conor Oberst e i suoi Desaparecidos). Come spesso accade ai bambini abbandonati anche Robert sviluppò subito una forte sofferenza e fin dall’età di 4 anni anni fu avviato a trattamenti psichiatrici, che non risolsero nulla. Robert trascorse 15 anni entrando e uscendo dagli ospedali. Nel 2006 Robert fu espulso dalla scuola che frequentava e l’anno seguente, nelle settimane precedenti il Natale, fu lasciato dalla sua fidanzata e licenziato... (continua)
Tearing all the posters off the wall
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/7/2016 - 15:04
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Barbos barbel barbù

Barbos barbel barbù
2013
Mat e famat

Poi in
2015
Terra e pace

Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Barbos barbel barbù
(continua)
inviata da Dq82 9/7/2016 - 17:58
Percorsi: Disertori

Die Menschen balancieren

anonimo
Die Menschen balancieren
[19 settembre 1941]
Versi composti da anonimo prigioniero nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, Oranienburg, a una trentina di chilometri da Berlino.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Il termine “Kazett” era usato dai prigionieri come abbreviazione di Konzentrationslager.
Testo trovato qui

Il manoscritto di questa poesia - ma potrebbe trattarsi benissimo di una canzone - fu ritrovato alla fine degli anni 50 conservato in una bottiglia sigillata sepolta sotto il pavimento dell’edificio che a Sachsenhausen ospitava la lavanderia del campo, una struttura - ancora oggi esistente - che divenne luogo d’incontro e scambio d’informazione tra i prigionieri... (continua)
Heute ist der 19. September 1941. Eben erfahren wir, dass wieder 400 Rotgardisten zur Ermordung eingeliefert wurden. Wir stehen alle unter dem erschütternden Eindruck der Massenmorde, die die Zahl 1000 bereits überschritten haben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2016 - 11:19
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Cala a boca, Bárbara

Cala a boca, Bárbara
[1972]
Scritta da Chico Buarque de Hollanda con il cineasta Ruy Guerra (che era stato anche il primo marito di Nara Leão)
Testo trovato sul sito di Chico Buarque
Nel disco intitolato “Calabar: o elogio à traição”, colonna sonora di uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di Domingos Fernandes Calabar (1600-1635), un mulatto, facoltoso imprenditore zuccheriero del Pernambuco brasiliano che tradì gli spagnoli (che in quel periodo dominavano il Portogallo) per allearsi con i nemici olandesi. Catturato, finì malamente garrotato e poi squartato...

Dopo aver “annientato” Geraldo Vandré, i militari brasiliani si trovarono subito un altro artista da perseguitare con particolare accanimento. Oltre a soffrire un anno di esilio in Italia, Chico Buarque vide censurate parzialmente o totalmente molte sue canzoni, come “Apesar de você”.

Quella di “Calabar” era una vera e propria operazione di... (continua)
Ele sabe dos caminhos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2016 - 22:20
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Vietnam

Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:54
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A Day for the Hunter, a Day for the Prey

A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (continua)
If I go away,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:48
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Ad amarti ora

Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 8/7/2016 - 14:23
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L’Enterrement

L’Enterrement
[1965]

Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier


Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.

Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (continua)
Je suis mort, je suis bien mort.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/7/2016 - 23:28
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Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος

Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος
Erotókritos
Στίχοι: Από το ποίημα “Ερωτόκριτος” του Βιτσέντζου Κορνάρου (1553-1614)
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Έγχορδο τοξοτό: Γιάννης Ξυλούρης, Ζ. Φασουλάς
Επιμέλεια κειμένων: Ερρίκος Θαλασσινός
Δίσκος: Ερωτόκριτος, Νίκος Ξυλούρης και Τάνια Τσανακλίδου [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Versi: dal poema Erotocrito di Vincenzo Cornaro (1553-1614)
Musica: Christodoulos Halaris
Strumenti ad arco: Giannis Xylouris, Z. Fasoulàs
Trattamento dei testi: Errikos Thalassinos
Disco: Erotocrito [Ερωτόκριτος], Nikos Xylouris e Tania Tsanaklidou [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Il qui presente “paginone extra” ha, come dire, una lunga storia. O meglio, una lunga preistoria. Lo si potrebbe chiamare una vecchia promessa che non ho fatto in tempo a mantenere, anche per le non poche difficoltà che presenta; però, nelle tante e lunghissime telefonate notturne con Gian Piero Testa, era diventato come... (continua)
1. Ὁ τροχὸς τῆς Μοίρας
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/7/2016 - 23:41
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Vietcong

Vietcong
[1971]
Parole di Hakim Jami, contrabbassista jazz afroamericano
Musica di Gary Bartz, con la sua formazione di allora, la NTU Troop
Nell’album intitolato “Harlem Bush Music - Uhuru”

Gary Bartz è un grandissimo sassofonista contralto e clarinettista che a partire dal 1967 ha suonato con quasi tutti i grandi del jazz. La sua cifra stilistica è costituita da una combinazione di soul, funk, African music, hard bop e avant-garde jazz. Negli anni 70 è stato assai vicino ai movimenti per i diritti degli afroamericani e contro la guerra in Vietnam.

E scrivere e, ancor più, interpretare quanto segue, nel 1971 poteva essere molto pericoloso, specie se non eri famoso come Jane Fonda, la quale nel 1972, in visita ad Hanoi, poteva permettersi di accompagnarsi personalmente a soldati nordvietnamiti su di un battello dotato di contraerea... Una foto che fece ovviamente scalpore negli USA...

La descrizione del Vietcong non corrisponde solo a quella di un qualunque combattente nordvietnamita ma a quella del Vietcong per antonomasia, Ho Chi Minh.
Little old man walking through the jungle, the Vietcong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 22:00
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African Lady

African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog

Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 20:21
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Freedom

Freedom
[1962]
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).

L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
This mule ain’t from Moscow
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2016 - 21:18
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El payande

El payande
Testo del colombiano Victor Holguín, musica del peruviano Luis Eugenio Albertini.
Composta nel 1867, la canzone parla della disperazione di una schiava nera che maledice le proprie catene.

Lhasa de Sela ne canta solo la prima strofa.
Naci en la playa de mar y arena
(continua)
inviata da Dora ed Io non sto con Oriana 3/7/2016 - 16:58
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Only in America

Only in America
[2015]

Album: The American Dream Died
Risk their lives for us all
(continua)
inviata da Ivan 2/7/2016 - 00:18
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Final War

Final War
[1983]

Album: United Blood


Non è certamente il pezzo migliore degli Agnostic, anzi... l'EP United Blood fa abbastanza pena e non ha niente a che vedere con capolavori come Victim In Pain e Cause For Alarm... ma è una canzone contro la guerra. Quindi...
Better look out you've gotta move quick
(continua)
inviata da Ivan 2/7/2016 - 00:09
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L’uomo col megafono

L’uomo col megafono
[1995]
Parole e musica di Daniele Silvestri
Canzone presentata al Festival di Sanremo nella sezione dedicata alle nuove proposte.
Ottenne il premio “Volare” per il testo.
Poi inserita nell’album “Prima di essere un uomo”

Semplicemente bellissima! Una canzone militante e disperata sulle voci dei nostri tempi, sempre meno numerose e sempre più flebili, che pure ostinatamente hanno gridato e continuano a gridare nel deserto...
C'era una volta un re che disse alla sua serva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/7/2016 - 21:25
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Ave Maria migrante

Ave Maria migrante
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

Ave Maria migrante, che è a tutti gli effetti una preghiera laica, un’invocazione di protezione e di riparo per chi si trova ad attraversare un mare troppo grande, senza sapere cosa ci sarà dall’altra parte della riva
Ave Maria degli angeli che mi prendono per mano
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 16:15
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Lampecrucis

Lampecrucis
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Per chi scendeva la strada era dura
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 16:11
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L'esodo

L'esodo
[2015]
Album : Sale

Brillano l’arpa di Laura Vinciguerra e la voce di Elisa Nocita in “L’esodo”, il brano che chiude l’album, evocazione della tragedia dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo.
blogfoolk
Sopra un lago di legno di braccia e di eroi
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 14:38
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Chi dici Nicò

Chi dici Nicò
[2015]
Album : Sale

“Chi dici Nicò” si apre con un estratto dal film “Bronte” di Florestano Vancini, testimonianza di un Risorgimento tradito nell’eccidio perpetrato da Nino Bixio e dai garibaldini a Bronte (CT). Nella pellicola Ivo Garrani dà voce al discorso che l’avvocato Nicolò Lombardo pronunciò prima di essere giustiziato con Nunzio Frajunco, lo scemo del paese; il cunto di Muratori ricostruisce questo eccidio dimenticato del 1860 a protezione degli accordi con gli inglesi.

blogfoolk
Solo poche parole, signor Presidente, per non togliere altro tempo alla commissione.
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 14:35
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Uno de abajo

Uno de abajo
[1972]
Versi attribuiti a tal Kemel George, poeta colombiano di cui non so altro
Musica di Soledad Bravo
Nel suo album “Volumen 4”
Hermano, voy a la guerra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/6/2016 - 08:28

Kameraden, Laßt Uns Singen

Kameraden, Laßt Uns Singen
[1940]
Parole di Paul Rakow, artigiano berlinese, per la precisione pellicciaio.
Provocatoriamente sulla melodia del bellicissimo “Infantrielied”, l’inno delle truppe di fanteria tedesche
Testo trovato su Volksliederarchive
Il brano, interpretato dal Rundfunk-Jugendchor Wernigerode diretto da Friedrich Kell si trova nella raccolta “Lied-Wort-Dokument Im Deutschen Antifaschistischen Widerstand 1933-1945”, pubblicato dalla Eterna nelle RDT nel 1979.

In seguito nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Di chiara fede comunista, Paul Rakow fu arrestato il 15 aprile del 1937 e poi rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen per molti anni. Era ancora vivo all’inizio del 1945, ma come tedesco fu allora costretto a scegliere tra la morte e l’arruolamento nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione di criminali ed impresentabili, comandato da un sadico psicopatico... (continua)
Kameraden, laaßt uns singen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/6/2016 - 23:52

Son Valsusina

Son Valsusina
Conferenza stampa Movimento NO TAV 28 Giugno 2016

adriana 29/6/2016 - 17:54

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎
PIIPUT (PAKOMATKALLA)
(continua)
inviata da Juha Rämö 29/6/2016 - 08:29
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La Cà S'la Colin-a

La Cà S'la Colin-a
LA CASA SULLA COLLINA
(continua)
inviata da dq82 29/6/2016 - 07:05
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Santa Maria del pallone

Santa Maria del pallone
Sempre grandissimo Forges
28/6/2016 - 23:03
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore
VENDRÁN A PREGUNTARTE DE NUESTRO AMOR
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 22:59
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Kamikaze

Kamikaze
Chanson italienne – Kamikaze – Alessandro Sipolo – 2013



Voyage intérieur vers une mort violente et destructrice. Écrite en 2003, inspirée des guerres d’Afghanistan et d’Irak, la chanson parle d’un choix en même temps désespéré et « logique », fille de l’impuissance face à la douleur de ses gens. Le morceau conteste la rhétorique « occidentale » qui décrit le kamikaze comme un être inhumain et irrationnel en présentant sa décision comme un geste volontaire de protestation contre une guerre inégale, subie sans possibilité de réplique.

Dialogue maïeutique

Mon ami Lucien l’âne, nous vivons tous au Danemark, dans l’empire ou dans le royaume, je ne sais ; sans doute dans les deux.

Au Danemark, Marco Valdo M.I. mon ami ? Que vient faire le Danemark dans cette histoire de kamikaze ? À première vue, je ne le comprends pas, sauf si tu fais allusion au prince Hamlet et à la célèbre réplique, tirée... (continua)
KAMIKAZE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/6/2016 - 21:49
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Piccola canzone per Victor Jara

Piccola canzone per Victor Jara
Condannato un ex ufficiale dell’esercito di Pinochet per l’omicidio di Victor Jara. Un tribunale statunitense ha riconosciuto l’ex ufficiale cileno Pedro Pablo Barrientos Nuñez colpevole dell’omicidio di Victor Jara, il musicista morto nel settembre del 1973, dopo il colpo di stato del generale Augusto Pinochet contro il presidente Salvador Allende. Barrientos, 67 anni, oggi vive negli Stati Uniti ed è stato condannato a pagare un risarcimento di 28 milioni di dollari alla famiglia Jara. Le autorità cilene hanno chiesto la sua estradizione.
(Internazionale)
Bernart Bartleby 28/6/2016 - 10:42

Das Lied Der Obdachlosen

Das Lied Der Obdachlosen
KODITTOMIEN LAULU
(continua)
inviata da Juha Rämö 28/6/2016 - 10:10
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Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)

Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
LOS REBELDES DE LA MONTAÑA
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 03:33
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Cent'anni di solitudine

Cent'anni di solitudine
CIEN AÑOS DE SOLEDAD
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 02:52
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Samba delle streghe

Samba delle streghe
SAMBA DELLE STREGHE
(continua)
27/6/2016 - 09:38
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Liberté

Liberté
Ho trovato che la poesia è stata davvero cantata da Francesca Solleville e appare in un 45 giri del 1964 insieme a Nuit et brouillard di Ferrat.

La musica della versione della Solleville è firmata da Yvonne Schmitt, pianista francese che ha collaborato anche con Brigitte Fontaine.
Lorenzo 26/6/2016 - 23:55

8 aprile 1877

8 aprile 1877
PER ARISTIDE.
Sono Benito Merlino.
Scopro solo oggi la richpiesta della mia canzone La Mattanza. Dimmi come inviarti il testo.
Benitomerlino@yahoo.fr 26/6/2016 - 14:32
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Complainte d'un prisonnier à l'Hirondelle

anonimo
Traduzione presente su margutte
dq82 26/6/2016 - 14:05
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Sidùn

Sidùn
2013
Yallah!


Le parti tra parentesi sono la traduzione dei versi in arabo, trovabili (come immagine) sul libretto dell'album.

Versione live con la partecipazione di Massimo Giuntini; Andrea Chimenti e Raffaello Simeoni
(Il mio bambino il mio
(continua)
inviata da dq82 26/6/2016 - 11:15
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Nubi nere

Nubi nere
Chanson italienne – Nubi nere – Sine Frontera – 2016

Il y a des chansons tellement explicites que nul commentaire n’est vraiment nécessaire.
C’est le cas de ces Nuées noires, que tout le monde peut voir.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
NUÉES NOIRES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/6/2016 - 10:08
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Alle Tage

Alle Tage
PÄIVÄSTÄ PÄIVÄÄN
(continua)
inviata da Juha Rämö 26/6/2016 - 09:50
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Sõjavägi kohustab

Sõjavägi kohustab
L’ESERCITO CI CHIAMA
(continua)
25/6/2016 - 13:25
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Over the Rainbow

Over the Rainbow
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Usko Kemppi

A link to the song performed by Olavi Virta:
SATEENKAAREN TUOLLA PUOLEN
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/6/2016 - 08:47
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Il ritorno di Paddy Garcia

Il ritorno di Paddy Garcia
Paddy García es un personaje de fantasía que hace homenaje a aquellos héroes que han luchado contra la injusticia. Paddy es producto del encuentro entre dos culturas distantes pero semejantes, Irlanda y América Latina, de ahí el nombre Paddy, popular en las tierras irlandesas y el apellido García el más común entre los latinos.

A pesar de que no se tiene registro de irlandeses que hayan luchado en la Revolución Mexicana, como si lo hay de muchos otros extranjeros que participaron en la guerra -como el italiano Peppino Garibaldi (nieto de Giuseppe Garibaldi), entre otros- existe un pasaje memorable en el imaginario de los mexicanos durante la guerra entre México y los Estados Unidos en la que un batallón entero del ejército norteamericano conocido como el Batallón de San Patricio, conformado principalmente por inmigrantes irlandeses, desertó para unirse a las filas mexicanas.
EL REGRESO DE PADDY GARCÍA
(continua)
inviata da Santiago 25/6/2016 - 04:54
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Transamerika

Transamerika
TRANSAMERIKA
(continua)
inviata da Santiago 25/6/2016 - 03:47
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Η λιόστρα

Η λιόστρα
Purtroppo, è abbastanza noto che con il mezzo informatico io ci devo avere leticato da piccolo; quindi è oltremodo probabile che la mancata ripetizione del commento sul tuo blog sia dovuta a un qualche mio errore. Fosse per me io ristabilirei un'arcaica corrispondenza a mano, o un carteggio come si diceva una volta. Ti rispondo quindi di nuovo qui, manifestando (me lo permetterai) il mio autentico entusiasmo, quasi simile all'esultanza del famoso telecronista calcistico islandese, per essermi imbattuto nella prima persona in quarant'anni che conosce "Le lingue inventate" di Bausani e il suo markuska. La parola "orgasmica" per il giovanissimo Bausani, come ricorderai senz'altro, fu il rovesciamento di "brutto": ottenne "otturb", che poi trasformò in turp, singolarmente simile all'italiano "turpe". Non posso a questo punto che dedicarti la famosa poesiola in markuska (o markusko, "simile ai... (continua)
Riccardo Venturi 24/6/2016 - 18:51




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