Our Captain Cried All Hands
anonimo
Dave Swarbrick era già stato dato per morto nel 1999, quando il quotidiano britannico "Daily Telegraph" ne aveva annunciato il decesso per poi smentirsi il giorno seguente.
Questa volta, purtroppo, la notizia della scomparsa del musicista è vera e confermata: la morte è avvenuta venerdì 3 giugno, per ragioni probabilmente connesse all'enfisema di cui Dave Swarbrick soffriva da molti anni.
Nato il 5 aprile del 1941 nei dintorni di Londra, si era poi trasferito con la famiglia nello Yorkshiore del nord, dove aveva imparato a suonare il violino. Aveva iniziato a farlo professionalmente nel 1960 con il Campbell Folk Group, poi collaborando con Martin Carthy per parecchi dischi fra il 1965 e il 1968. Session man molto richiesto - oltre al violino, suonava viola, mandolino, mandola e chitarra - fu chiamato a partecipare alla registrazione di "A sailor's life" per i Fairport Convention nell'album... (continua)
Questa volta, purtroppo, la notizia della scomparsa del musicista è vera e confermata: la morte è avvenuta venerdì 3 giugno, per ragioni probabilmente connesse all'enfisema di cui Dave Swarbrick soffriva da molti anni.
Nato il 5 aprile del 1941 nei dintorni di Londra, si era poi trasferito con la famiglia nello Yorkshiore del nord, dove aveva imparato a suonare il violino. Aveva iniziato a farlo professionalmente nel 1960 con il Campbell Folk Group, poi collaborando con Martin Carthy per parecchi dischi fra il 1965 e il 1968. Session man molto richiesto - oltre al violino, suonava viola, mandolino, mandola e chitarra - fu chiamato a partecipare alla registrazione di "A sailor's life" per i Fairport Convention nell'album... (continua)
dq82 17/6/2016 - 17:31
Polly on the Shore
L’avvertimento espresso nella ballata è quello di stare alla larga dalla guerra e negli anni del folk revival e dell’intervento americano nella guerra del Vietnam questo divenne ovviamente un gettonato brano anti-militarista.
La versione di Martin Carthy come quella di Shirley Collins si rifanno alla versione di George Maynard Copthorne, Sussex.
Nella versione di Trevor Lucas (nell’album Nine dei Fairport convention) il capitano di mare responsabile dell’impressment è invece un corsaro.
La mia recensione in Terre Celtiche
La versione di Martin Carthy come quella di Shirley Collins si rifanno alla versione di George Maynard Copthorne, Sussex.
Nella versione di Trevor Lucas (nell’album Nine dei Fairport convention) il capitano di mare responsabile dell’impressment è invece un corsaro.
La mia recensione in Terre Celtiche
POLLY SULLA SPIAGGIA
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 17/6/2016 - 15:03
Tu m’hai promesse quatte muccadora [Canto delle lavandaie del Vomero]
anonimo
Bellissima canzone , mi sono innamorata ! Vorrei scaricarla ma non so come ?
Aleksandra Lazich 17/6/2016 - 12:36
Fernande 2016
[Venerdì 17 giugno 2016 / Vendredi 17 juin 2016]
Un petit détournement de Riccardo Scocciante
Una piccola rielaborazione di Riccardo Scocciante
(Si veda Fernande di Tonton Georges)
Dopo un lungo silenzio, ci scrive il nostro famigerato beneamato Riccardo Scocciante: “Miei adorati fanz, poiché -come tutti sanno- il mio quasi omonimo Riccardo Cocciante si fa chiamare in Francia “Richard Cocciante” (pronuncia: koksiànt), ho pensato anch'io, oggi, di trasformarmi in “Richard Scocciante” (pronuncia: skoksiànt) e di proporre alla vs. viscida spettabile attenzione questo piccolo détournement basato sulla celeberrima Fernande, vecchia canzone pagliarda dello zio Georges. Si tratta invero di una rielaborazioncina semplice semplice e facile facile, ma spero comunque efficace. L'ultima strofa deve essere intesa come una interessante variatio da prendere in senso squisitamentre apotropaïco.” Ora,... (continua)
Un petit détournement de Riccardo Scocciante
Una piccola rielaborazione di Riccardo Scocciante
(Si veda Fernande di Tonton Georges)
Dopo un lungo silenzio, ci scrive il nostro famigerato beneamato Riccardo Scocciante: “Miei adorati fanz, poiché -come tutti sanno- il mio quasi omonimo Riccardo Cocciante si fa chiamare in Francia “Richard Cocciante” (pronuncia: koksiànt), ho pensato anch'io, oggi, di trasformarmi in “Richard Scocciante” (pronuncia: skoksiànt) e di proporre alla vs. viscida spettabile attenzione questo piccolo détournement basato sulla celeberrima Fernande, vecchia canzone pagliarda dello zio Georges. Si tratta invero di una rielaborazioncina semplice semplice e facile facile, ma spero comunque efficace. L'ultima strofa deve essere intesa come una interessante variatio da prendere in senso squisitamentre apotropaïco.” Ora,... (continua)
Une manie de vieux garçon
(continua)
(continua)
17/6/2016 - 11:00
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Mio nonno è morto in guerra
2012
Mio nonno è morto in guerra
voci, canzoni e memorie della seconda guerra mondiale
uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra
voci, canzoni e memorie della seconda guerra mondiale
uno spettacolo di e con Simone Cristicchi
Mio nonno è morto in guerra, o almeno così mi ha raccontato.
(continua)
(continua)
inviata da dq82 17/6/2016 - 10:55
Stay Down Here Where You Belong
Finnish Translation by Heikki Salojärvi
Suomennos: Heikki Salojärvi
Suomennos: Heikki Salojärvi
Da/From: Groucho Marx, Groucho ja minä, Suom. Heikki Salojärvi, Love Kirjat, WSOY Helsinki 2009.
Riprodotta dalla pagina di Kaija Olin-Arvola
Reproduced from Kaija Olin-Arvola's webpage
Riprodotta dalla pagina di Kaija Olin-Arvola
Reproduced from Kaija Olin-Arvola's webpage
PYSY TÄÄLLÄ ALHAALLA MISSÄ PAIKKASI ON
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/6/2016 - 09:51
'O padrone
[1977]
Album : Terra mia
Album : Terra mia
'O padrone nun va' dduje sorde
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/6/2016 - 07:03
Do They Know It's Christmas?
I'm not afraid to say that I think Band Aid was diabolical. Or to say that I think Bob Geldof is a nauseating character. Many people find that very unsettling, but I'll say it as loud as anyone wants me to. In the first instance the record itself was absolutely tuneless. One can have great concern for the people of Ethiopia, but it's another thing to inflict daily torture on the people of Great Britain. It was an awful record considering the mass of talent involved. And it wasn't done shyly it was the most self-righteous platform ever in the history of popular music.
*
Non ho paura a dire che penso che la Band Aid è stata diabolica. O di dire che penso che Bob Geldof sia un personaggio nauseante. Molte persone lo ritengono molto inquietante e io lo dirò forte come qualcuno forse si aspetta da me. Il disco era veramente terribile, considerando anche la massa di talenti coinvolti. Uno può... (continua)
*
Non ho paura a dire che penso che la Band Aid è stata diabolica. O di dire che penso che Bob Geldof sia un personaggio nauseante. Molte persone lo ritengono molto inquietante e io lo dirò forte come qualcuno forse si aspetta da me. Il disco era veramente terribile, considerando anche la massa di talenti coinvolti. Uno può... (continua)
16/6/2016 - 23:45
World War None!
[1979]
Scritta da Gordon Hill Jenkins (1910–1984), celebre compositore e pianista statunitense.
In “The Future (Reflections on the Future in Three Tenses)”, terza parte di “Trilogy: Past Present Future”, raccolta di Frank Sinatra pubblicata nel 1980
Okkei, un personaggio controverso, comunque un grandissimo artista del 900...
E questa sarà anche una canzone retorica - soprattutto per uno che sostenne politicamente gente come Reagan e Nixon - ma è una CCG a tutti gli effetti.
Scritta da Gordon Hill Jenkins (1910–1984), celebre compositore e pianista statunitense.
In “The Future (Reflections on the Future in Three Tenses)”, terza parte di “Trilogy: Past Present Future”, raccolta di Frank Sinatra pubblicata nel 1980
Okkei, un personaggio controverso, comunque un grandissimo artista del 900...
E questa sarà anche una canzone retorica - soprattutto per uno che sostenne politicamente gente come Reagan e Nixon - ma è una CCG a tutti gli effetti.
Where I live in the desert
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/6/2016 - 22:24
Wie lang es auch noch dauern mag
VIELÄ KOITTAA SE PÄIVÄ
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 16/6/2016 - 10:38
Union Maid
Vi confermo che esiste anche la versione degli Stormy Six nell'album "Canti Della Rivoluzione Nel Mondo" del 1975
carla 16/6/2016 - 10:36
L'Internationale
ITALIANO / ITALIAN 10
La versione di Salvo Lo Galbo interpretata da Margot Galante Garrone
Italian version by Salvo Lo Galbo performed by Margot Galante Garrone
2016
La versione di Salvo Lo Galbo interpretata da Margot Galante Garrone
Italian version by Salvo Lo Galbo performed by Margot Galante Garrone
2016
"Tentativo di traduzione rammodernata e (come può) fedele all'originale di Pottier. Di Salvo Lo Galbo."
L'Internazionale
(continua)
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 15/6/2016 - 21:53
Krieg
Version française – GUERRE – Marco Valdo M.I. – 2016
Chanson de langue allemande – Krieg – Josef Luitpold – 1926
Texte de Josef Luitpold (1886-1966), poète et pacifiste autrichien, lié au mouvement ouvrier. Exilé aux USA en 1934.
Musique de Béla Reinitz (1878-1943), compositeur hongrois.
Interprétée par Ernst Busch in « Es kommt der Tag ».
Chanson de langue allemande – Krieg – Josef Luitpold – 1926
Texte de Josef Luitpold (1886-1966), poète et pacifiste autrichien, lié au mouvement ouvrier. Exilé aux USA en 1934.
Musique de Béla Reinitz (1878-1943), compositeur hongrois.
Interprétée par Ernst Busch in « Es kommt der Tag ».
GUERRE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/6/2016 - 20:56
Sans haine, sans armes, et sans violence
[2015]
Album: Rallumeurs d'étoiles
Album: Rallumeurs d'étoiles
Sans haine, sans arme, sans violence
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 13:47
49.3 (Censure Populaire)
De et par :
KOTT Maolune / PAREDES Franck / MKZ THE TURFU / Syfrax TAOUFIQ / Amïs OLLIVIER / Margaux CHAILLOUS / LORI / Cécile CARISTAN /Aurélien CAROTENUTO-GAROT / François SCHMITT (Chanteurs d'Actu) / Jean Sitka (Loca Tangata)
KOTT Maolune / PAREDES Franck / MKZ THE TURFU / Syfrax TAOUFIQ / Amïs OLLIVIER / Margaux CHAILLOUS / LORI / Cécile CARISTAN /Aurélien CAROTENUTO-GAROT / François SCHMITT (Chanteurs d'Actu) / Jean Sitka (Loca Tangata)
49.3 un déni de démocratie
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 13:18
An allem sind die Juden schuld
ON KAIKKI SYYTÄ JUUTALAISTEN
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/6/2016 - 09:21
Ce soir nous irons au bal
Hommage aux victimes du 13 novembre
Ils voudront nous diviser jusqu’au dernier
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 06:52
Passer ma vie
[2012]
Album : Les Temps Modernes
« Toute mon vie » raconte l'histoire d'un ouvrier réunionnais ayant trimé toute sa vie et trouvant un beau matin son usine fermée. A travers cette histoire particulière, cette chanson est un hommage à la condition ouvrière.
Album : Les Temps Modernes
« Toute mon vie » raconte l'histoire d'un ouvrier réunionnais ayant trimé toute sa vie et trouvant un beau matin son usine fermée. A travers cette histoire particulière, cette chanson est un hommage à la condition ouvrière.
Passer ma vie sur les routes, nomade, tel un vagabond.
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 06:37
Citoyen Du Monde
[2011]
Album : Citoyen Du Monde
Album : Citoyen Du Monde
Je n'ai pas d'hymne guerrier pas de patrie pas de président
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 06:26
On Lache Rien
[2011]
Album : Citoyen Du Monde
Album : Citoyen Du Monde
Du fond de ma cité HLM
(continua)
(continua)
inviata da adriana 15/6/2016 - 06:13
Freedom
(2016)
feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)
"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.
feat. Kendrick Lamar
Album: Lemonade
Campionamenti: Let Me Try (Kaleidoscope) e due registrazioni sul campo di Alan Lomax: Collection speech / Unidentified lining hymn e Stewball (1947/48)
"Freedom" è un inno afroamericano, dedicato alle donne nere. Nella canzone Beyoncé fa frequenti riferimenti alla schiavitù e al razzismo. La canzone sostiene il movimento "Black Lives Matter, nato in seguito ai vari assassini di cittadini afroamericani, tra cui Eric Garner a New York, Freddy Gray a Baltimora e Michael Brown nel Missouri.
[Verse 1: Beyoncé]
(continua)
(continua)
14/6/2016 - 23:32
None of Us Are Free
It was first recorded by Ray Charles on his 1993 album My World, but received relatively little attention at that time.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
A version was also included by Lynyrd Skynyrd on their 1997 album Twenty.
14/6/2016 - 22:21
Centro temporaneo permanente
Recorded by Sir Oliver Skardy
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (continua)
CENTRO TEMPORANEO PERMANENENTE
Music by Paolo BALDINI, SKARDY / Lyrics by SKARDY
Questa personale versione di Centro di gravità permanente, cover del famosissimo testo di Franco Battiato, dà a Sir Oliver Skardy la possibilità di esprimere la sua visione su un tema delicato come quello dell’immigrazione, reinterpretando il testo del brano con il suo linguaggio schietto e originale, che l’hanno reso noto al pubblico italiano.
No voio star su un Centro Temporaneo Permanente, par far da prigioniero parchè no go fatto niente: "Un giorno per caso - racconta Skardy - ho cominciato a cantare Centro di gravità permanente sopra una base musicale reggae; da qui, l'idea di esprimere la mia opinione sulla condizione umana a cui tutto il mondo sta assistendo da anni. Migliaia e migliaia di persone scappano da guerre provocate da politiche mirate all'economia finanziaria... (continua)
Go fatto fora le scarpe e so sbarcà da un gomon
(continua)
(continua)
inviata da Luana Vacchi 14/6/2016 - 18:09
Seifenlied
La Chanson du Savon – Marco Valdo M.I. – 2016
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (continua)
Seifenlied – Julian Arendt – 1928
Voici, mon cher Lucien l’âne, une chanson de cabaret qui ridiculise avec beaucoup d’ironie les sociaux-démocrates allemands, dont les candidats, pendant la campagne électorale de 1928, distribuaient aux meetings des savons estampillés « Votez SPD ».
Hola, dit Lucien l’âne, voilà bien une mauvaise idée. Il est vrai que la publicité et la propagande ne font généralement pas preuve d’énormément de subtilité. Mais quand même, c’est fort lourd un pareil symbole. De deux choses l’une en matière interprétation : soit le cadeau de savon pourrait laisser supposer que l’on considère que les électeurs à qui on les distribue sont des gens sales ; soit le SPD se prend lui-même pour une sorte de Monsieur Propre et a comme programme de tout nettoyer.
De mémoire d’âne, cette manie de la propreté est une des bases des partis... (continua)
LA CHANSON DU SAVON
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/6/2016 - 16:54
Elle reste là
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (continua)
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915, nel periodo dei "Tre Pascià", il triumvirato retto Ismail Enver, Ahmed Djemal e Mehmed Talat Pasha, proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani. E nel 1915 i “Giovani Turchi”, autori della rivoluzione nel 1908, erano già saldamente al potere, nucleo originario di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Una donna sola e disarmata, nel giardino... (continua)
Elle reste là, à les attendre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2016 - 13:57
Anatolienne
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
C'est une musique anatolienne
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:36
Percorsi:
Il genocidio armeno
De l'autre côté de la mer
[2012]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Instants Volés”, con Jean-Pierre Auffrédo
Testo trovato sul sito dell’autore
La famiglia di Aram Sédèfian era originaria di Erzurum (Karin, nella traslitterazione dall’armeno), una provincia dove tradizionalmente risiedeva una consistente comunità armena. Ma nel 1894–96 e poi nel 1915 proprio Erzurum divenne uno dei luoghi dove gli armeni furono maggiormente perseguitati e massacrati dagli ottomani, che nel 1915 erano già quei “Giovani Turchi” autori della rivoluzione nel 1908 e consolidatisi al potere come “İttihat ve Terakki Cemiyeti” (Comitato per l’Unione e il Progresso) a partire dal 1912-13, l’abbozzo di quella che, dopo la Grande Guerra, sarebbe diventata la nuova Turchia kemalista.
Je sais qu'il me faudra partir
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2016 - 11:20
Percorsi:
Il genocidio armeno
Cinturini
Il canto delle operaie dello Jutificio Centurini, a Terni.
Semo de Cinturini
(continua)
(continua)
inviata da adriana 13/6/2016 - 09:53
Bella ciao senza frontiere
testo Angela Batoni,
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
violino e chitarra Matteo Ceramelli,
fisarmonica Sabrina Barbucci,
contrabbasso Mirco Capecchi,
voce Angela Batoni
dall'album "Canto alle radici"
Rifacimento di Bella Ciao dedicato all'immigrazione attraverso il Mar Mediterraneo.
Questa mattina mi son svegliato
(continua)
(continua)
inviata da Silva & Lorenzo 12/6/2016 - 21:57
Du côté d'Erzeroum
[1997]
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Parole e musica di Aram Sédèfian (1944-), autore, compositore, interprete francese di origine armena, della regione di Erzurum, Anatolia orientale.
Nel disco intitolato “Ces moments là”
Testo trovato sul sito dell’autore
La regione di Erzurum (Karin, in armeno traslitterato) fu epicentro sia dei massacri di armeni ed assiri di fine ottocento (1894-96), sia del genocidio armeno del 1915, entrambi ad opera dei vertici dell’impero ottomano. Quando i sovietici occuparono l’area nel 1916, dei 20.000 armeni che componevano la comunità di Erzurum non ne rimanevano che poche centinaia...
Deux vieux passeports
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2016 - 21:56
Percorsi:
Il genocidio armeno
Ostalghia, Осталгия
Antiwar Songs Blog
Da oramai parecchi anni, il carrarino Davide Giromini detto “Darmo”, con la sua Cooperfisa, le sue pettinature estreme, le sue varie formazioni e progetti, i suoi gatti neri e il suo celeberrimo disimpegno (termine non facilmente coglibile da chi non abbia mai avuto la ventura di mangiarsi una pasta al pomodoro in casa sua), porta […]
Antiwar Songs Staff 2016-06-12 11:19:00
Ein Taschenkrebs und ein Känguruh
TASKURAPU JA KENGURU
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/6/2016 - 09:40
Bella Ciao
anonimo
"Bella ciao senza frontiere", con il testo di Angela Batoni.
Ho sentito ieri per la prima volta questa versione cantata dal coro "Novecento" di Fiesole, ieri sera al cinema teatro Buondelmonti di Impruneta.
Ho sentito ieri per la prima volta questa versione cantata dal coro "Novecento" di Fiesole, ieri sera al cinema teatro Buondelmonti di Impruneta.
Silva 12/6/2016 - 09:22
A las mujeres
anonimo
Ieri sera all'Impruneta questa canzone è stata cantata dal coro "Novecento" di Fiesole. Secondo il direttore artistico Giacomo Gentiluomo, la canzone è dedicata a 13 ragazze uccise durante il regime di Franco (le 13 rose / Trece Rosas), ricordate in questo film
Silva 12/6/2016 - 09:09
Il maschio di Volterra [Storia di Cesare Batacchi]
anonimo
June 11, 2016
THE DONJON OF VOLTERRA
(continua)
(continua)
11/6/2016 - 22:20
Stucky
Giromini-Lega-Rovelli-Baldoni-Rosignoli
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
DALLO SPETTACOLO "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
adriana 11/6/2016 - 17:45
'A Flobert o Sant'Anastasia
Giromini -Lega -Rovelli -Baldoni Rosignoli
Dallo spettacolo "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
Dallo spettacolo "Gli anni del controcanto. 1968-1978: dieci anni di canzoni di lotta e di realtà"
adriana 11/6/2016 - 17:38
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