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Parchman Farm Blues

Parchman Farm Blues
[1940]
Parole e musica di Booker T. Washington "Bukka" White (1909-1977), uno dei più grandi chitarristi e cantanti Delta blues di sempre.

Presente in molte raccolte, a cominciare da “Mississippi Blues” del 1963.
Coverizzata da moltissimi artisti, come Mose Allison (che ne cambiò anche parte del testo), Georgie Fame, John Mayall, Johnny Winter e gli Hot Tuna.

La storia di Bukka White è molto simile a quella di Leadbelly ed altri noti od oscuri bluesman neri della prima metà del secolo scorso.
Nel 1937 Bukka White venne arrestato e condannato per uno scontro a fuoco in cui c’era scappato il morto. Venne imprigionato nel Mississippi State Penitentiary di Parchman, la famigerata “Parchman Farm”, una fattoria agricola dove i prigionieri, nella stragrande maggioranza neri, erano costretti ai lavori forzati e alle Chain Gang, un sistema che non era altro che la prosecuzione, sotto mentite... (continua)
Judge gimme me life this mo’nin’
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 22:38
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Dick Annegarn: Attila Jozsef

Dick Annegarn: Attila Jozsef
[1997]
Parole di Dick Annegarn
Musica di Dick Annegarn e Joseph Racaille
Nell’album intitolato “Approche-toi”

Una canzone dedicata al grande poeta ungherese Attila József (1905-1937).
Sul sito sono presenti tre sue poesie: Anyám, Külvárosi éj e Most a jövendő férfiakról szólok.
Qu’est-ce que je sais de ce poète-là
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2016 - 21:46
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Guerra de rizzi

Guerra de rizzi
(testo G.De Santis musica A.Coppola)

Album: It/Aliens (2016)

"Guerra de rizzi", il cui testo in s​alentino è scritto dal poeta Gianni De Santis e musicato da Alessandro Coppola, racconta di una guerra assurda t​ra ricci di mare e di terra che scoprendo di non poter uscire dall'acqua gli uni e di non saper nuotare gli altri, si promisero eterna pace. Un'innocente favola che fa riferimento all'assurdità delle guerre, quasi sempre atroci mezzi per far riemergere la grande economia delle multinazionali a scapito di popolazioni inermi.
Bari Today
Rizzi de mare rizzi de terra
(continua)
inviata da Letizia 30/5/2016 - 22:13
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La ballata dell'emigrante

La ballata dell'emigrante
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La Ballata dell'Emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continua)
E questa è la ballata dell'emigrante
(continua)
inviata da Dq82 30/5/2016 - 21:35
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Cervelli in fuga

Cervelli in fuga
2014
Album:L'amore (è) sostenibile

Dopo l'uscita dell'album "L'amore (è) sostenibile", nuovo singolo e videoclip per il cantautore Luca Bassanese, realizzato tra Italia e Francia e dedicato ai "Cervelli in fuga", giovani di talento o alta specializzazione professionale costretti a lasciare il nostro Paese per cercare un futuro dignitoso. Registrato a Parigi con musicisti migranti Pugliesi, del gruppo di musica tradizionale Télamuré, "La ballata dell'emigrante" con l'apertura corale, ironica e graffiante, "Cervelli in fuga", vuole essere l'inno di una generazione colpita da una grave crisi ma che non smette di sognare e nonostante tutto crede ancora in un futuro possibile e sostenibile. Una pizzica per raccontare l'esodo quotidiano di centinaia e centinaia di giovani italiani. Dice Bassanese «La canzone si inserisce nel quadro storico delle "canzoni migranti" raccontando però una nuova storia,... (continua)
Siamo pronti ad emigrare
(continua)
inviata da Dq82 30/5/2016 - 21:09
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Une décennie d'un siècle

Une décennie d'un siècle
(2011)
Album: L'Esquisse vol. 2

Dieci anni dopo l'undici settembre 2001, il mondo è cambiato e decisamente non in meglio
Et ceux de ceux qu'on a vus grandir?
(continua)
29/5/2016 - 19:19
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Intro - État d'Urgence

Intro - État d'Urgence
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Nell'introduzione si sentono vari estratti di telegiornali che commentano la dichiarazione in Francia dello Stato d'Emergenza il 14 novembre 2015 in seguito agli attentati di Parigi. Sul finale un collage di versi da altre canzoni di Keny Arkana (Une décennie d'un siècle, Reveillez-vous, V pour vérités)

Le gouvernement va demander aux parlementaires la prolongation de l'état d'urgence pendant trois mois. Mais le Président veut aussi modifier la Constitution pour donner une assise juridique à ces mesures exceptionnelles
(continua)
29/5/2016 - 18:25
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Une seule Humanité

Une seule Humanité
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Tellement loin d’être en paix avec nous-même
(continua)
29/5/2016 - 18:17
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Ne t'inquiète pas

Ne t'inquiète pas
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Ne t’inquiète pas, tout se dérègle, les eaux montent et l’air se réchauffe
(continua)
29/5/2016 - 17:39
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L'histoire se répète

L'histoire se répète
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

On a dit non à la guerre, personne n'écoute, personne n'entend
(continua)
29/5/2016 - 17:25
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Effort de Paix

Effort de Paix
dall'EP État d'Urgence (2016)
disponibile da scaricare in linea a prezzo libero dal 26 maggio 2016.

Celui qui ne reconnaît pas ses erreurs
(continua)
29/5/2016 - 17:00
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Piazza Della Loggia

Piazza  Della  Loggia
Brescia, 28 maggio 1974, accadeva quello che è accaduto. un pensierino per presentare questa canzone seria fra le tante cagate da me scritte, perché ogni tanto è utile scuotere le coscienze, in primo luogo la mia.

Perché quella bomba a Brescia l’abbiamo messa tutti noi, ogni volta che abbiamo riso e preso sottogamba episodi e fatti di estrema gravità.

La bomba l’abbiamo messa noi ogni volta che abbiamo fatto finta di arrabbiarci, e poi ci siamo scordati tutto, votando solo per chi prometteva qualcosa che faceva comodo anche a noi, mentre faceva passare indulti strategici, qualche depenalizzazione, qualche bello scudo fiscale…

Siamo noi tutti noi che abbiamo messo la bomba, ogni volta che accettiamo sentenze scandalose, tagli alla sanità e ai servizi per i deboli. Ogni volta che accettiamo che i nostri figli vogliano diventare veline o calciatori, ogni volta che siamo piccoli, meschini... (continua)
Nessun colpevole, sentenzia il giudice
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 13:43
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Chi è più ricco

Chi è più ricco
[1974]

Album : L'ultima crociata
Chi ha più soldi ha convenienza
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:39
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Nei reparti della FIAT

Nei reparti della FIAT
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Se lavori al reparto sbavatura
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:34
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Sciopero interno

Sciopero interno
[1969]

Singolo : Sciopero Interno / Nei Reparti Della FIAT
Abbiam trovato
(continua)
inviata da adriana 29/5/2016 - 08:27
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Pani e rispettu a li travagghiaturi

Pani e rispettu a li travagghiaturi
[1962?]
Versi di Salvatore Bella, detto Turi (1911-1989), poeta siciliano originario di Ficarella, frazione del comune catanese di Mascali.
Musica di Orazio Strano (1904-1981), originario di Riposto, in provincia di Catania, considerato il padre dei cantastorie siciliani. Per cantare le sue storie, tutte immancabilmente illustrate, girava tutta la Sicilia benchè fosse paralitico e ridotto su una carrozzella.

Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna.

Una lunga cantata contro i ricchi, anzi, agli arricchiti sul sudore e sul sangue dei lavoratori. “Ma oggi è finita la vita di una volta, che il lavoratore era stupido, ora vogliamo pane e rispetto per i lavoratori, e teniamo tutto scritto e niente ci scappa dalle mani; il mondo gira come una ruota e noi ci svegliamo sempre di più, e se qualcuno dorme ancora, con le sue canzoni lo risveglia Strano”...
Travagghiaturi se m'ascutati na storia vi vogghiu raccuntari
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2016 - 21:52
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La straggi di lu pani

La straggi di lu pani
[1998]
Una ballata composta da Serena Lao, cantautrice, poetessa, attrice e scrittrice siciliana, originaria del rione Ballarò di Palermo.
Nella sua raccolta di poesie e ballate intitolata “Cantu la libbertà ca m'apparteni”, edita nel 2014 dall’ISSPE - Istituto Siciliano di Studi Politici ed Economici.
Testo trovato sul blog Il Sigillo

In questa ballata, commissionatale nel 1998 dall’amministrazione palermitana, Serena Lao rievoca la “rivolta del pane” del 1944, quando i soldati di quella che era stata la divisione di fanteria “Sabauda” del Regio esercito (un drappello di veterani fin dalla guerra d’Etiopia, inopinatamente mandato in Sicilia con compiti anche di ordine pubblico) spararono e lanciarono due bombe a mano contro una folla di civili disarmati che, al grido di “pane, pasta, lavoro!” si era raccolta in via Maqueda, davanti a Palazzo Comitini, per protestare contro la fame ed... (continua)
Viniti, ascutati, genti siciliani
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/5/2016 - 23:06
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‘N ciumi di genti

‘N ciumi di genti
[2001]
Parole e musica di Raimondo Minardi
Nell’album intitolato “Tra cielu e mari”
Testo trovato su Cultura siciliana, il sito curato da Nicolò La Perna. (La prima strofa, mancante, è stata trascritta all’ascolto da Bernart Bartleby)

“Un fiume di gente, a testa bassa, scorre lentamente davanti ai soldati...”
‘N ciumi di genti cui testi calati
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2016 - 22:06
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Toi mourir

Toi mourir
[1981]
Parole e musica di Serge Gainsbourg, con l’apporto di mostri sacri del reggae giamaicano come il batterista Sly Dunbar ed il bassista Robbie Shakespeare (Sly & Robbie) e il trio vocale femminile The I Threes che ha spesso accompagnato Bob Marley & The Wailers (una del trio è la vedova di Marley, Rita).
Nel disco “Mauvaises nouvelles des étoiles”, titolo preso in prestito da quello di un disegno del pittore espressionista tedesco Paul Klee (1879-1940), che Gainsbourg aveva acquistato in quel periodo (mica scemo!)

Nell’album non c’è solo La nostalgie camarade di significativo... Il trait d’union di diversi brani presenti è l’anticolonialismo, come pure in questa “Buana, tu dato me mucchio di cianfrusaglie, ma tu dato me anche armi e ora tu morire, tu andare a vedere tuo paradiso!”...
Toi mourir, toi mourir!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/5/2016 - 20:46
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Il partigiano William

Il partigiano William
2016
Tutti in pentola

Tratta da una poesia di Franco Ruvoli, Presidente sezione ANPI di Corticella dedicata al ricordo di Lino Michelini. Il nostro ricordo di Lino. Nome di battaglia: William. Il partigiano William.
Il Partigiano William, dei GAP fu comandante
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:49
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Presidente (io non voglio lavorare)

Presidente (io non voglio lavorare)
Monologo tratto dallo spettacolo "SOLO CON ABATJOUR - ovvero come ho salvato il mondo"
Presidente, Vostra Altezza
(continua)
inviata da adriana 25/5/2016 - 14:44
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Atto secondo scena ottava

Atto secondo scena ottava
2016
Tutti in pentola

Essere liberi e senza padroni. Come Cyrano.
Liberamente ispirata all'atto secondo, scena ottava, del Cyrano de Bergerac di Edmond Rostand
Che dovrei fare cercarmi un tutore?
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:43
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Silenzio, sei mia

Silenzio, sei mia
2016
Tutti in pentola

L'Italia. Una creatura meravigliosa lasciata sola, nella sua giovane vita democratica e repubblicana, nelle mani di chi non sa riconoscere quella meraviglia. E che, quindi, non ne ha alcun rispetto.

Un'incipit che si rifà a Bella Ciao, numerose citazioni dell'Inno di Mameli
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:40
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Le tre scimmiette

Le tre scimmiette
2016
Tutti in pentola

Le tre scimmiette. Una non vede. Una non parla. Una non sente. Troppi ormai di fronte alle ingiustizie sono come queste tre scimmiette. Chi non vede, chi non parla, chi non sente.

Le tre scimmie sagge (giapponese: 三猿, san'en o sanzaru, o 三匹の猿, sanbiki no saru, letteralmente "tre scimmie") sono un motto illustrato. Queste tre scimmie insieme danno corpo al principio proverbiale del "non vedere il male, non sentire il male, non parlare del male". I loro nomi sono "Mizaru", “scimmia che non vede”, "Kikazaru", “scimmia che non sente il male” e "Iwazaru", “scimmia che non parla del male”. A volte è rappresentata una quarta scimmia insieme alle altre, questa, "Shizaru" simboleggia il principio del “non compiere il male” e può essere raffigurata con le mani incrociate. Nei paesi occidentali, questa visione prettamente filosofica è spesso travisata e mal interpretata. Soprattutto... (continua)
Nel Piemonte, in Val di Susa
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:35
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Caronte

Caronte
2016
Tutti in pentola

Il Mediterraneo come l'Acheronte. Nuovi Caronte traghettano anime verso la vita e, sempre più spesso, verso la morte. Strizzando l'occhio al Sommo Dante, abbiamo tolto la patente a Caronte
Ed ecco verso noi venir per nave
(continua)
inviata da dq82 25/5/2016 - 14:27
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Grass

Grass
RUOHO
(continua)
inviata da Juha Rämö 25/5/2016 - 07:19
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Ostalghia

Ostalghia
Русский перевод Переводчика Ранее Известного как Гаспар де ла Нуи

Con traslitterazione. С транслитерацией.
ОСТАЛГИЯ
(continua)
24/5/2016 - 22:36
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Per non dimenticare (Canzone per Irma Bandiera)

Per non dimenticare (Canzone per Irma Bandiera)
Omaggio musicale del Cantautore Joe Natta a Irma Bandiera, partigiana italiana, medaglia d'oro al valor militare (Alla memoria)
Una canzone
(continua)
inviata da Joe Natta 24/5/2016 - 20:00
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
ITALIANO [5] - Salvo Lo Galbo

Modestissi-missimo tentativo di traduzione metrica.
Ché, però, per quanto modesto, ho la presunzione di ritenere comunque più riuscito di quello del signor Rapetti Giulio.
E scusate, ma non ce la faccio a mettere prima il nome e poi il cognome.
Gli conferirebbe l'importanza contro la cui consistenza mi batto da una vita.
NEL VENTO
(continua)
inviata da Salvo Lo Galbo 24/5/2016 - 16:27
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Cherry Blossom Trees

Cherry Blossom Trees
KUKKIVAT KIRSIKKAPUUT
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/5/2016 - 07:32
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Txoria Txori

Txoria Txori
Se fosse stata scritta nel '600, Txoria Txori avrebbe rappresentato un meraviglioso esemplare di Villanella alla Napoletana; certamente per la delicatezza della musica ma soprattutto per la caratteristica simbolicità/metaforicità delle parole.

La villanella si sviluppò all'incirca tra i secoli XIV e XV; musica "di città", dalle reminiscenze terrene ma dall'evoluzione colta. Nella villanella spesso e più che volentieri gli esseri umani ed i sentimenti assumono sembianze zoomorfe, frequentemente volatili, come nella nota "Vurria ca fosse ciaola" (vorrei essere uccello):


"Vurria ca fosse ciaola e che vulasse
a 'sta fenesta a dirte na parola
ma no ca me mettesse a la gajola (...)"

[Vorrei essere uccello e poter volare
a questa finestra a dirti una parola
ma non vorrei mi mettessi in gabbia]

Oppure ne "Lu Cardillo" (il canarino):

"Sto’ criscenno nu bello cardillo
quanta cose ca ll’aggia... (continua)
Si l'avesse tagliato 'e scelle
(continua)
inviata da Kàrpathos 23/5/2016 - 20:09
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Holocaust

Holocaust
EI KOSKAAN ENÄÄ
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/5/2016 - 08:06
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Lásko!

Lásko!
Bella
Grazie Alessio
Krzysiek 23/5/2016 - 03:30
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Soldier

Soldier
Bella davvero... sale piano piano :)
Grazie
Krzysiek 23/5/2016 - 03:06
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Systematic Execution

Systematic Execution
Un brano di death metal nella sua variante "brutal", che personalmente definirei piuttosto "brutta" e basta (ma purtoppo c'è a chi ci piace...)

Dal punto di vista testuale, non si tratta di CCG ma di una semplice descrizione, gelida e brutale (per l'appunto) di una qualsiasi guerra moderna.

Puro voyeurismo metallico. Inutile e penosa e fastidiosa.

L'ennesima cagata contribuita dal nostro anonymous.
Bernart Bartleby 22/5/2016 - 22:48
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Democracy

Democracy
DEMOKRATIA
(continua)
inviata da Juha Rämö 22/5/2016 - 09:49
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Soldier's Dream

Soldier's Dream
SOGNO DEL SOLDATO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2016 - 13:56
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Corso Regina Coeli

anonimo
Corso Regina Coeli
Potrebbe soltanto trattarsi di una delle strofe di Povero Matteotti
Infatti nel volume “Senti le rane che cantano - Canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto (Donzelli, 2005), il testo completo di “Povero Matteotti”, così come cantato dal Coro delle mondine di Trino Vercellese nei primi anni 60, riporta anche quella strofa.
Bernart Bartleby 20/5/2016 - 13:14
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Construção

Construção
A giudicare dalla risposta degli Admins, credo che il commento di Lucio del 30/8/2010 non sia stato ben inteso.
La poesia da lui proposta ha moltissimo a che vedere con la canzone di Chico Buarque. Infatti nel video il grande Nino Taranto interpreta una delle più intense poesie di Raffaele Viviani (1988-1950), attore di teatro, commediografo, compositore, poeta e scrittore nativo di Castellammare di Stabia.

“Fravecature” è del 1930 e come “Construção” è dedicata alle morti bianche, ieri come oggi così frequenti soprattutto in edilizia, specie dove diritti dei lavoratori e sicurezza dei cantieri sono espressioni del tutto insignificanti, sconosciute. Riprendo il testo in Napoletano e la sua traduzione italiana da La Poesia e lo Spirito

FRAVECATURE

All’acqua e a ‘o sole fràveca
cu na cucchiara ‘mmano,
pe’ ll’aria ‘ncopp’a n’anneto,
fore a nu quinto piano.

Nu pede miso fauzo,
nu muvimento... (continua)
Bernart Bartleby 20/5/2016 - 10:25

Hiroshima

Hiroshima
HIROSHIMA
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/5/2016 - 07:47
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Poem From A Prison Cell

Poem From A Prison Cell
Approviamo questo interessante contributo, anche se non si tratta di una canzone. Bisognerebbe pero' trovare il testo originale in arabo.
CCG Staff 20/5/2016 - 00:10




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