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Prima del 2016-3-6

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Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], incl. Desolation Row by Bob Dylan

Via della Povertà [versioni modificate e versione da album], <i>incl.</i> Desolation Row <i>by</i> Bob Dylan
da un'intervista a Francesco De Gregori

"il pubblico magari si aspetta canzoni più note all’inizio, ma era un modo per qualificare la proposta, per evidenziarla al massimo, al punto che alla fine inizio con una canzone che dura 11 minuti, non proprio una cosa normale". Il pezzo a cui si riferisce è Desolation row, il capolavoro che chiudeva Highway 61 Revisited, e che era di molto precedente alla recente decisione di tradurre Dylan, e che molti anni fa fu inciso da Fabrizio De Andrè. "Fu un momento straordinario della mia vita", ha raccontato ricordando l’incontro con Faber, "venne a sentirmi al Folkstudio, e io cantai questa mia versione di Desolation row, ne rimase affascinato, lui conosceva pochissimo Dylan, era piuttosto francofono, musicalmente parlando, e così gli si era aperta una grande porta verso l’America. Decise di inciderla, ma mi chiese di aggiustarla insieme perché si adattasse al suo stile. Per me fu un'esperienza incredibile. Ero un ragazzo e lui era già De André".
6/3/2016 - 23:12
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U lamentu d'Antuninu l'ulmisgianu

U lamentu d'Antuninu l'ulmisgianu
Riscrittura in lingua italiana corrente
di Riccardo Venturi, 6 marzo 2016
LAMENTO DI ANTONINO L’OLMETANO
(continua)
6/3/2016 - 19:13
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Azadî bo Kurdistan


KURDISTAN: LA LOTTA CONTINUA
(Gianni Sartori - 6 marzo 2016)

SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI CURDI

I prigionieri curdi del PKK e le prigioniere curde del PAJK (Partito della Liberazione delle Donne del Kurdistan) hanno iniziato uno sciopero della fame nelle prigioni turche dove sono rinchiusi. Lo sciopero si preannuncia a tempo indeterminato e in alternanza, a turno.

Deniz Kaya, parlando a nome del PKK e del PAJK, ha dichiarato che questa protesta dei prigionieri va interpretata come un “avvertimento” al presidente turco Recep Tayyp Erdogan e al governo AKP. Con questo sciopero i prigionieri intendono rivendicare “il riconoscimento dell'autonomia per il popolo curdo e le liberazione di Abdullah Ocalan”.
I prigionieri hanno così voluto portare all'attenzione dell'opinione pubblica l'attuale politica di annientamento condotta, con una barbarie senza precedenti, dal governo turco... (continua)
Gianni Sartori 6/3/2016 - 16:41
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Mar dei migranti

Mar dei migranti
Chanson italienne – Mar dei migranti – Sine Frontera – 2015

Un morceau, explication du titre, qui affronte une thématique aujourd’hui plus que jamais tristement actuelle et voisine : le drame vécu par des milliers de personnes forcées de guerres et la misère à abandonner leur pays natal, en défiant la mer, pour rejoindre les côtes européennes. Le texte raconte à la première personne, le malheureux voyage d’un réfugié, à bord d’un canot pneumatique bourré de personnes, à la recherche d’une vie qu’on espère meilleure. Comme toujours sensibles aux thèmes sociaux, les Sine Frontera décident de leur dédier ce premier morceau, anticipation du nouveau disque « Restiamo umani – Restons humains », à cette tragédie collective, évoquée dans ce voyage, qui malgré son apparente brièveté kilométrique, semble ne jamais finir, tout autant que dangereux, et qui comporte le douloureux éloignement des affections... (continua)
MER DES ÉMIGRÉS
(continua)
inviata da m 6/3/2016 - 15:23
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1947

1947
grazie per queste informazioni su Endrigo e sulla canzone '1947' che ho sentito ieri sera per la prima volta cantata da un gruppo di canto popolare: mi ha profondamente commossa senza sapere chi l'avesse scritta.
Mi colpisce perché sono nata a Gorizia e trapiantata a Milano dai miei genitori che hanno dovuto emigrare per lavoro. Soprattutto mio padre ha sofferto per questa lontananza e, appena in pensione, si è ritrasferito a Gorizia con mia madre. Ha ragione Endrigo, ma anch'io ho pensato alla strada costeggiata dai tigli dove abitava mia nonna... mentre la mia prozia era rimasta oltre confine.
Potere di una canzone quando è scritta con il cuore....
arna orlandi 6/3/2016 - 09:51
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Maledetto sia Copernico

Maledetto sia Copernico
Chanson italienne – Maledetto sia Copernico – Michele Mari – 2007


Dialogue maïeutique


Tiens, dit Lucien l’âne en riant, voilà Copernic qui revient. Si je me rappelle bien, c’était lui qui fermait le bal de ta dernière version française.

Eh oui !, Lucien l’âne mon ami. C’était bien lui et sa révolution copernicienne qui concluait L’INQUISITION Inquisizione. Mais cette fois, au lieu d’éloges, il reçoit une volée de bois vert, il est maudit.

« Maudit soit Copernic,
Maudit soit Copernic ! »

On ne peut être plus clair, dit Lucien l’âne en riant aux éclats. Pauvre Copernic !

Halte !, Lucien l’âne mon ami. C’est de l’humour, c’est pour rire. En fait, de toute façon, Copernic s’en fout, vu qu’il est mort il y a près d’un demi-millénaire. C’est l’humour d’un de nos contemporains qui dit regretter la grandeur passée de l’humanité, quand l’homme se croyait encore cet être merveilleux créé... (continua)
MAUDIT SOIT COPERNIC
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/3/2016 - 22:03
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Inquisizione

Inquisizione
Chanson italienne – Inquisizione – Elio e le Storie Tese – 2016
"Figgatta De Blanc" (2016)

Depuis que le monde est monde, l’Inquisition brûle les gens ; plus au Moyen Âge qu’à d’autres époques, mais de toute façon, on les brûle. Les gens brûlés se comptent par milliers, si pas davantage. Cela dépendait de ceux auxquels il plaît d’enquêter, le phénomène serait toujours très répandu. Il n’est heureusement pas le cas chez nous actuellement, car un fort mouvement d’opinion s’y oppose.


Dialogue maïeutique

Nous qui pensions, Lucien l’âne mon ami, que notre opéra-récit Till le Gueux qui s’élève tout entier contre l’Inquisition était une sorte de sujet hors du temps présent et peu répandu dans la chanson contemporaine, voici qu’une chanson italienne récente (ô combien, elle vient de sortir) aborde de face ce sujet de la confrontation entre la libre pensée et la religion, entre les athées et les... (continua)
INQUISITION
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/3/2016 - 14:27
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Demoghèla!

anonimo
Demoghèla!
mio nonno, Capodistria 1888, ha combattuto in Galizia ed è stato fatto prigioniero dai russi - di cui ha sempre parlato bene in riferimento alla prigionia - e la sua esperienza è stata così forte da ammutolirlo di fronte a noi ragazzi perchè evidentemente nel cercare una risposta alle nostre domande gli tornava in mente l'orrore provato.
come se non bastasse, il susseguente regime fascista gli ha mandato in guerra gli unici due figli maschi ed è stato un caso se uno è tornato a casa dopo l'8 settembre ed è sopravvissuto alle vicende seguenti e l'altro è uscito vivo dal campo di concentramento in germania.
Mi sembra anche troppo per un uomo solo, anche se oggi (2016!!) assistiamo a cose ben più orrende.
Adriano Milocchi (prima eravamo Milloch) 4/3/2016 - 10:26
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You Only Need Say Nothing

You Only Need Say Nothing
Straight to the censors
They were even angrier when Lucey recorded The Road Is Much Longer at 3rd Ear Records. With “instigating” songs such as Lungile Tabalaza and You Only Need Say Nothing, it was sent straight to the censors at the Publications Board.

The former was about a young man who “jumped” to his death from the fifth floor at the branch’s offices in Port Elizabeth.

The latter had lyrics such as “And there’s teargas at the funeral of a boy gunned down by cops/ They say that there are too many mourners and this is where it stops/ And the moral of the episode — Is to do what you are told”.

To impress his bosses, Erasmus went to work even before the censors. In between planting bombs, harassing Winnie Mandela and about 500 other transgressions, the overzealous cop focused his attention on Lucey.

He called WEA Records (they distributed LPs for 3rd Ear Records) and told them the... (continua)
dq82 4/3/2016 - 09:34
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Lungile Tabalaza

Lungile Tabalaza
It is also a very South African story, telling of the darkness and brutality of apartheid, which Lucey covered as a tele­vision journalist and also sang about as a protest singer.

Although his overtly left-wing songs drew the attention of the state and the security police in the late 1970s, it took years before he found out why his promising musical career came to an inexplicable end in the early 1980s. In 1995 a security branch policeman, Paul Erasmus, revealed in the Mail & Guardian how his covert operation destroyed Lucey’s career.

So Erasmus fucked up your life?

“Ja, ja, ja, but, once again, put it in the perspective of what was happening in South Africa and what was happening to other people … I was relatively lucky, I was relatively easily let off the hook — I wasn’t murdered.”

Are you and Erasmus friends now?

“Yes, I would say so. And I know it is very painful to some of my... (continua)
4/3/2016 - 09:25
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Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)

Luoghi comuni (Una cantata irrisolta)
grazie. La biografia è pronta e sono in trattative editoriali. Ci sono 2 gruppi in facebook. Il mio, che è Gruppo Wilcock Veliterno (ossia di Velletri) e il Juan Rodolfo Wilcock Club e interagiamo fra di noi. Puoi seguirci, se vuoi. E' appena uscita una ristampa della sua traduzione di Finnegans Wake, con testo di Joyce in inglese e l'Osservatore Romano ha pubblicato una recensione.A presto, ciao
marisa 4/3/2016 - 09:07
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Resistenza

Resistenza

YVES STELLA, un rivoluzionario corso
(Bozen, novembre 1989)

di Gianni Sartori

Difficile resistere alla tentazione di descriverlo come il prototipo dell'eroe popolare corso, personificazione del Corso ancestrale anonimo e collettivo; asciutto, abbronzato, felino; sprizza energia e trasmette umanità. Dietro le lenti uno sguardo ironico e comprensivo, impastato di pietra e frasche. Sobrio, apparentemente esile; in realtà plasmato da intemperie e vicissitudini, come le steli granitiche di Filitosa, purificate dal vento e dalla salsedine; indistruttibili e incorruttibili. Ha un solo difetto grave: fuma.*

Di incontrarlo al convegno di Bozen EUROPA '93 (organizzato, in vista del mercato unico europeo del '93, da Radiotandem in collaborazione con alcune organizzazioni culturali sudtirolesi) non me l'aspettavo proprio.
Oltre al giornalista Giovanni Giacopuzzi, uno degli organizzatori,... (continua)
Gianni Sartori 3/3/2016 - 16:37
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Le déserteur

Le déserteur
PIEMONTESE / PIEDMONTESE / PIÉMONTAIS [1]

Reinterpretazione piemontese di Torino 1954
SIGNORNO'
(continua)
3/3/2016 - 15:21
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Via della Croce

Via della Croce
Dal blog Fabrizio De André in English

The Way of the Cross refers to the Stations of the Cross, the artistic representations in Roman Catholic churches depicting Christ carrying his cross to his crucifixion. "Via della Croce" is De Andrè's description of the Procession to Calvary. - Dennis Criteser
WAY OF THE CROSS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/3/2016 - 02:01
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Drei Minuten Gehör!

Drei Minuten Gehör!
Chanson allemande – Drei Minuten Gehör ! – Kurt Tucholsky – 1922
Publié sous le nom de Theobald Tiger in Republikanische Presse, 29.07.1922, Nr. 6

Connais-tu Lucien l’âne mon ami, la ville où l’art de Tucholsky fleurit ?

Oh, oh, dit Lucien l’âne, je connais de Tucholsky sa réputation de polémiste contre la guerre et le militarisme. Nous connaissons aussi son penchant pour les jolies dames et notamment Mademoiselle Ilse. Je sais aussi qu’il vit très tôt la montée des périls, la venue du Péril. Il s’y opposa tant qu’il put, puis il se suicida, épuisé, à l’étranger.

Aurait-il patienté quelques années… Parfois, j’ai l’impression qu’on se suicide trop vite, dit Marco Valdo M.I., pensif.

Donc, avant ça, il fit très tôt (1920) de très nombreux textes pour alerter les Allemands contre l’esprit de revanche, contre les détracteurs de la République de Weimar qui, malgré tous ses défauts et ses... (continua)
TROIS MINUTES D’ATTENTION
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/3/2016 - 23:48
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La canson dlë sfolà

Victor Tagliabue
Dopo le fatiche di un giorno non c’è niente di più bello
(continua)
inviata da dq82 2/3/2016 - 17:51
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Mean Talking Blues

Mean Talking Blues
Con "The Asch Recordings" s'intende una serie di registrazioni che Woody Guthrie fece presso la casa discografica di Moses Asch a New York tra il 1944 ed il 1945.
Questa canzone in particolare (n. 900 in catalogo) fu registrata il 24 maggio 1945.

Tutte quelle registrazioni videro la luce in dischi diversi prima di venire raccolte tutte insieme nei quattro volumi pubblicati dalla Smithsonian Folkways Records tra il 1997 ed il 1999.

"Mean Talking Blues" compariva già nel disco intitolato "Poor Boy" pubblicato nel 1968, sempre dalla Folkways Records.
Bernart Bartleby 2/3/2016 - 14:04




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