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Taita Atahualpa

Taita Atahualpa
[1987?]
Parole e musica di Ángel Parra
Nel disco dal vivo “Ángel Parra en Alemania” pubblicato nel 1988.
Una canzone, precisamente un “huayno” dedicato al grande Atahualpa Yupanqui che nel 1992 Parra ebbe la fortuna di cantare proprio davanti al suo maestro, nel corso di un concerto congiunto a Zurigo. Era l’8 febbraio del 1992 e il payador argentino si sarebbe spento poche settimane dopo, il 23 maggio.
Quello con Parra fu “El último recital” di Atahualpa Yupanqui.
Taita Atahualpa me lo enseñó:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2016 - 22:12
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Fly Over

Fly Over
imagine a time, where there's no war and enter a place near the heart
(continua)
inviata da Zoran Krga 14/2/2016 - 09:07
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Luca Marenzio: Solo e pensoso i più deserti campi

Luca Marenzio: Solo e pensoso i più deserti campi
[1581]
Di Luca Marenzio il Nono Libro de Madrigali a cinque voci
Nouamente composto & dato in luce. In Venetia,
Appresso Angelo Gardano. 1599.
Sonetto XXXV dal Canzoniere di Francesco Petrarca [prima del 1337]







Il fatto che oggi sia domenica quattordici febbraio, e che in mezzo mondo oggi sia il giorno deputato all’amore ha, evidentemente, assai poco a che vedere con questa mia consueta inattualità. Si tratta, come tutti sapranno, di uno dei sonetti più celebri del Canzoniere petrarchesco, composto prima del 1337, in cui Petrarca descrive se stesso intento a camminare in luoghi remoti e selvaggi, nel tentativo (vano) di evitare i suoi pensieri amorosi e, soprattutto, per non mostrare agli altri il suo aspetto afflitto che rivela le sue pene sentimentali. Il sentimento interiore, si dice nelle storie della letteratura, è oggettivato attraverso il paesaggio esterno, poiché la... (continua)
Solo et pensoso [1] i più deserti campi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/2/2016 - 08:05
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I'm Afraid of Americans

I'm Afraid of Americans
[1997]
Written by David Bowie and Brian Eno
Scritta da David Bowie e Brian Eno
Featuring: Nine Inch Nails
Single / Singolo [14.X.1997]
Album: Earthling


I'm Afraid of Americans è un singolo di David Bowie estratto dall'album Earthling nel 1997. La canzone, scritta da Bowie e da Brian Eno, fu originariamente realizzata durante le sessioni in studio di Bowie per l'album del 1995 1.Outside, ma non fu pubblicata fino al rough mix apparso nella colonna sonora del film Showgirls. Il brano fu infine edito nuovamente per l'inclusione in Earthling.

Bowie spiegò in questo modo il significato del brano, il cui titolo tradotto in italiano significa letteralmente "Ho paura degli americani":


« It's not as truly hostile about Americans as say Born in the U.S.A.: it's merely sardonic. I was traveling in Java when [its] first McDonald's went up: it was like, "for fuck's sake." The invasion by any... (continua)
Uh-uh-uh uh, uh, uh-uh uh-uh-uh
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/2/2016 - 23:17

Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)

Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)
Vengeance et Mort – Till et Nelle (4)

Chanson française – Le Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 29

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continua)
Altesses divines, les cendres battent sur mon cœur.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/2/2016 - 18:38
Video!

Papaoutai

Papaoutai
(2013)
Album Racine carrée

Nel video viene mostrato un bambino che cerca di interagire con il padre (interpretato da Stromae) che siede su una poltrona con un'espressione che ricorda quella di un manichino mentre gli altri bambini danzano insieme ai propri padri. Nel finale il bambino si siede a fianco del padre assumendo la stessa rigida posizione. Il video ha ricevuto oltre 300 milioni di visualizzazioni ed è anche il video in lingua francese più visto di sempre su YouTube.

Il controverso significato del video rimase nascosto fino a quando Stromae in un'intervista dichiara che il video è una sorta di interpretazione della sua infanzia vissuta in mancanza del padre ucciso nel genocidio del Ruanda.

wikipedia
Dites-moi d'où il vient
(continua)
12/2/2016 - 23:52

Le Printemps – Till et Nelle (3)

Le Printemps – Till et Nelle (3)
Le Printemps – Till et Nelle (3)

Chanson française – Le Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 28

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails... (continua)
Les esprits de la terre
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/2/2016 - 19:39

The Factory Slave

The Factory Slave
[1880s]
Parole di Thomas Phillips Thompson (1843-1933), inglese di nascita ma trapiantato in Canada, giornalista, militante del Knights of Labor e poi del Partito socialista. Autore del volumetto di canzoni “The labor reform songster” pubblicato nel 1892 sul “Journal of the Knights of Labor”
Sulla melodia della popolare “Way Down upon the Swanee River”
Toiling amid the smoke and clamor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/2/2016 - 10:43
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La conduite

La conduite
Traditionnel / Tradizionale
Arrangement / Arrangiamento:
Gabriel Yacoub / Malicorne
Album: L'extraordinaire tour de France
d'Adélard Rousseau, dit
Nivernais La Clef des Cœurs,
Compagnon charpentier du Devoir [1978]

Come (quasi) sempre per le canzoni popolari “ristrutturate” dai Malicorne, è praticamente inutile cercare negli album dei riferimenti storici precisi. Non erano del resto, e non sono mai stati, dei “folkloristi” nel senso autentico del termine, bensì dei musicisti che intendevano reimpiantare un discorso musicale assai moderno su una tradizione molto antica e ricca. Per andare a saperne qualcosa di più e di meglio su questa canzone, probabilmente sei-settecentesca, siamo quindi dovuti ricorrere a un “forgotten book”, vale a dire l’Histoire de la chanson populaire en France di Julien Tiersot, pubblicato nel 1889 e ripubblicato nel 2013 a Londra da una casa editrice di testi... (continua)
Partons chers compagnons, le devoir nous l’ordonne
(continua)
inviata da DonQuijote82 + CCG/AWS Staff 12/2/2016 - 06:20

Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)

Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)
Le Roi Printemps – Till et Nelle (2)

Chanson française – Le Roi Printemps – Till et Nelle (2) – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 27

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de... (continua)
Au souffle tiède du roi Printemps
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2016 - 21:03
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Amen

Amen
(2016)
vincitore di Sanremo Giovani
Testo di Fabio Ilacqua
Musica di Francesco Gabbani e Fabio Ilacqua

Ora io sono quasi per l'ateismo di Stato, ma se soprassedete su questo, nonché sul fatto che 'sto tizio ha partecipato a quella sagra, fiera, Expo del nulla - esistenziale, musicale, sociale, morale e culturale - che è Sanremo, e provate ad ascoltare senza pregiudizi questo brano, forse converrete con me quando dico che che le nuove leve del cantautorato italiano hanno ancora qualche colpo da sparare, che non sono tutti delle 'Emma', la quale a sua volta, veleggia sempre in alto mare nelle classifiche di vendita, eventi infausti sui quali non ho niente da dire. Veramente. Quindi siamo in due a non aver niente da dire.

Venendo a questo pezzo, l'ho sentito per caso in auto, una sera che ero piuttosto alticcio, e che forse giusto le invocazioni di quelle anime pie sempre ansiose e desiderose... (continua)
Alla porta i barbari, nascondi provviste e spiccioli
(continua)
inviata da Alessandro Carènzan 11/2/2016 - 16:06

Oh com’è bella la vita

anonimo
Oh com’è bella la vita
[1941]
Canto parodistico raccolto nel 1963-64 da Cesare Bermani dalla voce di una mondina di Novellara, Reggio Emilia, che lo cantava nel 1944.
Testo trovato in “Due ricerche negli anni Sessanta del Novecento nel novarese e vercellese”, trascrizione di un intervento di Bermani ad un seminario musicale tenutosi ad Orta San Giulio nel 2015 e pubblicati sulla rivista La Piva dal Carner, ottobre 2015.
Lo trovo pure in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.

Sull’aria della famosissima strappalacrime “Mamma” composta nel 1940 da Bixio Cherubini e cantata da Beniamino Gigli, anche come protagonista dell’omonimo film diretto nel 1941 da Guido Brignone.
Oh com’è bella la vita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2016 - 14:47

Capitano, non voglio l’acqua

anonimo
Capitano, non voglio l’acqua
[1941]
Strofe raccolte nel bergamasco, parodia della littoria “La Sagra di Giarabub” (di Simeoni, De Torres, Ruccioni), celebrazione della battaglia dell’oasi libica di Jaghbub / الجغبوب, italianizzato nel ridicolo Giarabub (dicembre 1940 – marzo 1941)
Testo trovato in “Quella fame terribile tra fascismo e guerra”, ricerca di Filippo Colombara pubblicata su Patria Indipendente del 16 dicembre 2007.

Con “La Sagra di Giarabub”, strombazzata a tutto spiano dell’emittente radiofonica nazionale, il regime fascista intendeva celebrare l’eroica resistenza italiana contro gli inglesi, omettendo completamente il fatto che lo scontro in quel di Libia si era già concluso diverse settimane prima con la totale disfatta italiana: oltre 5.500 morti, contro i 500 inglesi, 10.000 feriti e 115.000 catturati… “La fine della mia terra la incomincia da Giarabub…”

La macchina della propaganda di guerra ci... (continua)
Capitano, non voglio l’acqua
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2016 - 13:43
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N.E.G.R.A.

N.E.G.R.A.
2015

N.E.G.R.A. è il titolo della canzone con la quale Cecile Vanessa Ngo Noug, ha partecipeto a Sanremo Giovani 2016, la sezione Nuove Proposte per intenderci, eliminata alla prima serata.

Come si evince dal titolo, la canzone parla di razzismo e vuole lanciare un messaggio agli uomini, che considerano le persone, nella fattispecie, le donne con la pelle scura come se fossero esseri inferiori, quando in realtà quello che cambia è il solo colore della pelle. Tuttavia, quando i maschietti vedono una donna “negra” ma nuda, allora non gli interessa più del colore della pelle. La conclusione è che le donne dalla carnagione scura, vengono considerate per soli scopi sessuali, per un’avventura e via.

L’emergente cantante romana di origine camerunense classe ’94, non poteva che essere parzialmente nuda (nulla di scandaloso per intenderci) nel video ufficiale di questo pezzo, che ascolteremo alla sessantaseiesima... (continua)
[Introduzione]
(continua)
inviata da Donquijote82 11/2/2016 - 11:14
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سپاہی

سپاہی
[1939-40]
Versi di Makhdoom Mohiuddin (1908-1969), poeta Urdu, militante comunista e rivoluzionario originario dello Stato indiano dell’Hyderābād. Nella raccolta il cui titolo (in hindi) è “Surkh Savera” (“Alba Rossa”) del 1944.
Musica di Salil Chowdhury (1923-1995), compositore indiano, bengalese, autore delle colonne sonore di moltissimi film, dagli anni 50 e fino alla sua morte.
Testo in urdu, hindi e inglese trovato su questo sito gestito da Noaman Ali
Nella colonna sonora del film “Usne Kaha Tha”, diretto nel 1960 da Moni Bhattacharjee. Qui il testo della canzone è tradotto in hindi ed accreditato al liricista Shankardas Kesarilal, detto Shailendra (1921-1966), con il titolo “Jaane Waale Sipahi Se Poochho”. Viene omessa l’ultima strofa del testo originale.

Il poeta Makhdoom Mohiuddin scrisse questi versi in urdu all’inizio della seconda guerra mondiale. Da comunista rivoluzionario... (continua)
جانے والے سپاہی سے پوچھو
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2016 - 11:06
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
POLACCO / POLISH [2] - Szymon Gruda

Versione polacca cantabile di Szymon Gruda segnalatami da Kaśka Janiak (very cool) [KW]
da questa pagina
PIERO
(continua)
inviata da Kaśka Janiak tramite Krzysiek Wrona 10/2/2016 - 19:30
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Mourir pour des idées

Mourir pour des idées



Dall'album "Suppliche e celebrazioni" (2008).
L'animazione è di Dario Faggella (http://www.faggella.it)
MORIR PER UN'IDEA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 18:30
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Pe' Stefano

A tutti i poeti manca un verso: ogni tanto anche lo staff di Canzoni Contro la Guerra inciampa su qualche canzone dalla micidiale e irreparabile bruttezza, come questo rap in romanesco imitazione di un originale già esiziale per proprio conto, la cui funesta aura adombra ogni pur lodevole intenzione...
Io non sto con Oriana 10/2/2016 - 16:29
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Fabrizio De André: Monti di Mola

Fabrizio De André: Monti di Mola
Dal blog Fabrizio De André in English

"Monti di Mola" takes place on the Emerald Coast of Sardinia. De André called the song a metaphor showing the impossibility of reaching one's dreams in a society that has become bureaucratic and standardized, where the imagination of the culture can't expand to accept "impossible dreams" that are on the verge of coming true. The song is in the Gallurese dialect.

It took six years after the tremendous success of Creuza de mä for De André to release his next studio album, Le nuvole (The Clouds). In the meantime, he and Mauro Pagani explored several avenues of musical collaboration which did not come to fruition. De André had this to say about Le nuvole: "I realized that people are just pissed off, and since Le nuvole is a symbol of this dissatisfaction, the transference, the intermediary for this general discontent, I would say that the album was welcomed... (continua)
MOUNTAINS OF MOLA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 09:55
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Sidùn

Sidùn
Dal blog Fabrizio De André in English


"Sidon is a coastal city halfway between the southern border of Lebanon and Beirut. At the time this song was written, Lebanon was in the midst of a civil war that began in 1975 and that saw Israel invade and push towards Beirut in 1982. In De André's words, "Sidon is the Lebanese city that gave us, beyond the letters of our alphabet, even the invention of glass. I imagined myself, after the sudden attack of General Sharon in 1982, as a middle-aged Arab man, dirty, desperate, certainly poor, holding in his arms his own son, chewed up by the steel tracks of an armored tank. . . . The 'little death' alluded to at the end of this song should not be confused with the death of a little boy. Rather it is understood metaphorically as the end of a civilization and culture of a small country: Lebanon, Phoenicia, which at its discretion was perhaps the greatest... (continua)
SIDON
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 05:58
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Nella mia ora di libertà

Nella mia ora di libertà
Dal blog Fabrizio De André in English

"In the final song, the worker realizes that individual protest has little chance of having results against power, and that to change things it's necessary to join with others and to act en masse, as did the students of May 1968 in France." - Dennis Criteser
IN MY HOUR OF FREEDOM
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2016 - 05:23
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Ballata degli impiccati

Ballata degli impiccati
Dal blog Fabrizio De André in English

"La ballata degli impiccati" is closely related to a 1462 poem, "Ballade des pendus" by François Villon, written in prison while waiting for his execution. Whereas Villon asks for pity for the condemned, the lyrics of De Andrè and Bentivoglio express rancor for those who judged, for those who buried, even for those who remembered, all of whom will inevitably also meet their ends.

Tutti morimmo a stento, released in 1968, was one of the first concept albums in Italy. In De Andrè's own words, the album "speaks of death, not of bubble gum death with little bones, but of psychological death, moral death, mental death, that a normal person can encounter during his lifetime." After the success of Volume I, De André was provided for this next album a cutting edge recording studio complete with an 80-member orchestra, directed by Gian Piero Reverberi, and a... (continua)
BALLAD OF THE HANGED MEN
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 21:49
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Fabrizio De André: Amico fragile

Fabrizio De André: Amico fragile
Dal blog Fabrizio De André in English


"De André wrote "Amico fragile" in a drunken rage after attending a party of rich Italians vacationing on Sardinia. They were only interested in having him play guitar and sing his songs, whereas De André wanted to engage people in discussions about events going on in Italy. He became ever more frustrated and inebriated with the shallowness of the evening, returning home to stay up all night and produce this "stream of semi-consciousness" rant. The song was a staple in his live shows and was one of De André's favorites." - Dennis Criteser
FRAGILE FRIEND
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:47
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Andrea

Andrea
Dal blog Fabrizio De André in English


"Andrea" is both an anti-war song and a statement of solidarity with and acceptance of gays, as the song is about the love between two men (Andrea is a man's name in Italian). The setting for the song is World War I, which can be deduced because intense battles occurred on the ground in the mountains of Trent during WWI, whereas in WWII Trent suffered bombing from the air by the Germans toward the end of the war.

Rimini grew out of De André's disappointments with the political events of the previous couple of years. In close collaboration with Massimo Bubola, a young 24-year-old who had just released his first album, De André explored several social and political themes, including abortion, homosexuality, and how the petty bourgeois attempted to move into the ranks of the powerful and rise above the political and social turmoil of the times. The music... (continua)
ANDREA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:36
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Canzone per l’estate

Canzone per l’estate
Dal blog Fabrizio De André in English

"The music of "Canzone per l'estate" is entirely De Gregori's, while the lyrics were co-written. De André described the song as somewhat autobiographical, describing the tension between the bourgeois life he grew up in and lived much of his life in, and his attraction to anarchism and to society's outcasts who seemed more genuine and alive than the upper classes. Indeed the song describes well the soul-sapping nature of a comfortable, prosperous life that takes one away from vitality and even political engagement ("your eyes closed to the people")." - Dennis Criteser
SONG FOR THE SUMMER
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 20:25
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La cattiva strada

La cattiva strada
Dal blog Fabrizio De André in English

"Literally, "cattiva strada" means "bad road." But in a moral sense, if you're straying down the wrong path, going down a slippery slope or leading someone astray, you're on a "cattiva strada" and more than a paving crew will be needed. Author and De André expert Cesare Romana observed the following about "La cattiva strada": "The song is among the most illustrative of the philosophy of a great moralist disguised as an 'immoralist.' The bad road represents a pirate ethic, and also the free port where the powers-that-be don't come. Thus it comes to be defined as bad, yet holding these mainstream powers at a distance endows a force most subversive and revolutionary that can be placed at our disposition: love. The fact is that De André never moved far from the bad road. He continued to think that the humanity, love and dignity of man resided there, and... (continua)
THE ERRANT WAY
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 18:41
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C'era una volta

C'era una volta
Chanson italienne – C'era una volta – Giorgio Laneve – 1976



Aux débuts des années '70, dans la vague « cantautorale » (chansonnière) italienne qui aura duré, plus ou moins, jusqu'à la fin de la décennie pour ensuite succomber (même musicalement) lors des années de strontium de la décennie suivante, Giorgio Laneve représenta une voix certes menue et polie, mais avec des traits d'originalité (et d'authentique poésie). Ingénieur électronique de formation, Giorgio Laneve commença fort jeune et, pendant une certaine période, il jouit même d'une certaine popularité, sans jouer des coudes (moi-même je me rappelle d'avoir vu une allusion à lui dans le journal de Mickey Mouse, je ne plaisante pas). En 1970, à 24 ans à peine, arriva à l'improviste en second au alors très célèbre « Disque pour l'été » avec Amore dove sei?Amour où es -tu ? , qui reste probablement sa chanson la plus célèbre. Il... (continua)
IL ÉTAIT UNE FOIS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/2/2016 - 15:23
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Riturnella

anonimo
Riturnella
Interpretazione degli Akusma in dialetto reggino.


Dall'album "Ritmi di Calabria" [2014]
RITURNELLA
(continua)
inviata da Andrea 9/2/2016 - 15:10
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Canzone per l’estate

Canzone per l’estate
In realtà, Fabrizio De André descrisse questa canzone (il cui testo è, sarà bene ricordarlo, stato scritto assieme a Francesco De Gregori) come in un certo qual modo autobiografica. Parla, secondo De André, della tensione tra la vita borghese in cui era cresciuto e aveva vissuto parte della sua vita, e l’attrazione per l’Anarchia e per gli “ultimi” della società, che gli sembravano molto più vivi e genuini delle classi superiori. Fatta salva l’oscurità del testo, caratteristica del resto saliente di quell’album “degregoriano”, si avverte comunque abbastanza bene l’attacco alla vita borghese, confortevole e prospera, che distoglie l’essere umano dalla vitalità e dall’impegno politico (gli “occhi chiusi sulla gente”). Per quel che mi riguarda, l’ho sempre avvertita molto come una canzone sulla dissoluzione della famiglia borghese.
Riccardo Venturi 9/2/2016 - 08:06
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Il testamento di Tito

Il testamento di Tito
Dal blog Fabrizio De André in English

"Il testamento di Tito" takes us into the Old Testament to the Ten Commandments. Tito, the so-called good thief from the Syriac Infancy Gospel, recounts how he violated each of the commandments (except "Thou shalt not kill"), offering critiques along the way. De André considered this song one of his very best for its hard-hitting social impact." - Dennis Criteser
TITO'S WILL
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:42
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Il Pescatore

Il Pescatore
Dal blog Fabrizio De André in English

"Il pescatore" was released in 1970 as a single. One of De André's most popular songs, it never appeared on a studio album, but can be heard on several live albums." - Dennis Criteser
THE FISHERMAN
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:27
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La domenica delle salme

La domenica delle salme
Dal blog Fabrizio De André in English

""La domenica delle salme" is one of De André's most political songs, full of references not easily discernible. The second verse refers to a Milan retirement home resident who was discovered dead under mysterious circumstances. The third verse may refer to a series of murders by a neo-Nazi duo who tagged themselves as Ludwig. The fourth verse refers to the Polish refugees who came to Italy after the fall of the Soviet Union and who worked the streets cleaning car windows (i.e., redoing the makeup of the capitalists heading off to the beach). The fifth verse refers to businessmen looking to profit from the opening of the countries of the former Soviet Union, and the sixth verse refers to the neo-Nazism that subsequently raised its head. The seventh verse may refer to the need for another visible symbol for members of the left and the right to use to... (continua)
PSALM SUNDAY
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 07:07
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
Dal blog Fabrizio De André in English

"This song was released in 1963 as the B side of a 45 with "Il fannullone" as the A-side. The text was written by a friend from childhood, Paolo Villagio, and the music is by De Andrè. The Battle of Poitiers occurred in 732, a battle between the Franks and the Moors in what is now northern France. The song is in the style of popular French pastourelles sung by medieval troubadours about encounters between knights and country girls. In 1965 a complaint was brought against De Andrè and his label Karim for obscene content in the lyrics. The case was settled in De Andrè's favor in 1968. The Italian in this song is an old style, and Riccardo Venturi has done a nice translation into a similarly "olde" style of English." - Dennis Criteser
CHARLES MARTEL RETURNS FROM THE BATTLE OF POITIERS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 06:56
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Il fannullone

Il fannullone
Dal blog Fabrizio De André in English


"Il fannul[l]one" was the A-side of De Andrè's third single on Karim, released in 1963. It was co-written with Paolo Villaggio, a childhood friend. There are several strains in this early song that will surface regularly in later songs: going against the grain of mainstream society, a sense of irony towards so-called respectable folk ("la gente per bene"), and an irreverent and playful attitude. The song no doubt sprang from the anti-conformist lifestyles of the two young authors. Riccardo Venturi called this song "deliciously revolutionary and subversive" and described it as a "hymn to doing nothing," where to do nothing is to live life truly, not allowing a dehumanized corporate complex to take it away from you." - Dennis Criteser
THE SLOUCH
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2016 - 06:20
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Le formiche

Le formiche
Chanson italienne – Le formiche – Giorgio Laneve – 1976

Aux débuts des années '70, dans la vague « cantautorale » (chansonnière) italienne qui aura duré, plus ou moins, jusqu'à la fin de la décennie pour ensuite succomber (même musicalement) lors des années de strontium de la décennie suivante, Giorgio Laneve représenta une voix certes menue et polie, mais avec des traits d'originalité (et d'authentique poésie). Ingénieur électronique de formation, Giorgio Laneve commença fort jeune et, pendant une certaine période, il jouit même d'une certaine popularité, sans jouer des coudes (moi-même je me rappelle d'avoir vu une allusion à lui dans le journal de Mickey Mouse, je ne plaisante pas). En 1970, à 24 ans à peine, arriva à l'improviste en second au alors très célèbre « Disque pour l'été » avec Amore dove sei?Amour où es -tu ? , qui reste probablement sa chanson la plus célèbre. Il fut même... (continua)
LES FOURMIS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/2/2016 - 23:29
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Timber (Jerry the Mule)

Timber (Jerry the Mule)
Splendida versione!!! What a Voice!!!
Si tratta di Jewel Brown, classe 1937, la quale - chissà perchè - ebbe una breve carriera e quasi solo come "sidegirl" di Louis Armstrong. Si ritirò dalle scene già nel 1971. Peccato...
E' tornata nel 2012 con un disco per la Dialtone Records, insieme al chitarrista Milton Hopkins, ma senza suscitare grande clamore...

Bernart Bartleby 8/2/2016 - 20:18
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Badland

Badland
BADLAND
(continua)
inviata da dq82 8/2/2016 - 13:05
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La Avenida de los Tilos

La Avenida de los Tilos
Non mi ero accorto che c'era già una canzone, contribuita pure di recente, sulla vicenda dei giovani rugbysti argentini, Ellos nos han separado...
Grazie DQ82!
Bernart Bartleby 8/2/2016 - 13:03
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
Esiste su YouTube anche una struggente interpretazione di questa canzone (in lingua originale) da parte del cantautore bolognese Germano Bonaveri.
Andrea Pesce 7/2/2016 - 23:54
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Petit Pasqua Noël

Petit Pasqua Noël
PICCOLO PASQUA NATALE
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci . 07.02.2016. Nizza 7/2/2016 - 23:34
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A Change Is Gonna Come

A Change Is Gonna Come
Fu rilasciata come bonus track del Greatest Hits del gruppo
A CHANGE IS GONNA COME
(continua)
7/2/2016 - 21:54
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Ho continuato la mia strada

Ho continuato la mia strada
C'ero anch'io alla Mandria e sono uno di quelli che ha suonato e cantato su quel palco, con il gruppo di Siracusa, per "sostituire" i contestati (non tanto loro quanto l'idea degli organizzatori di pagare qualcuno per esibirsi) Angelo Branduardi (quasi sconosciuto al tempo) e Napoli Centrale (appena costituito, Pino Daniele ha collaborato 2 anni dopo).
Non mi era più capitato di cantare questa canzone.
Ieri, a casa di vecchi amici non scout, raccontando dei tempi andati e della route, abbiamo trovato su youtube i remake di Paolo e di un gruppo del Molise https://www.youtube.com/watch?v=reyt1qdlSx4 .
Mi sono commosso e sono riaffiorati tutti i ricordi di quei giorni e di quella serata, nitidi, precisi, intensi.
E' .... bellissimo
Giampiero Divotti 7/2/2016 - 10:00
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Chant de l'Orapu‎

anonimo
Chant de l'Orapu‎
6.II.16

Per farmi un po'...perdonare la confusione che ho combinato con Le transporté, traduco qua il Canto dell'Orapu in una sua versione. Devo fare solo un appunto sulla parola “bricole”, dato che ho visto che se ne parla dell'introduzione. In francese, “bricole” è una parola credo molto antica che in origine indicava i finimenti del cavallo, poi passò a indicare la cinghia del facchino, vale a dire qualcosa di purtroppo molto simile alle corregge dei forzati che vediamo in questo canto. Però il senso normale è quello di cinghia per reggere pesi. Sempre anticamente, voleva dire anche “inganno, imbroglio” ma ha non so quanti significati ancora. “Bricolage” voleva dire, e vuol dire ancora, qualcosa come “fare mille mestieri” o meglio ancora, “sfacchinare”. Il significato di fare lavoretti di casa, il “fai da te”, è abbastanza recente e molto ironico visto che invece indicava tutt'altro che... (continua)
CANTO DELL'ORAPU
(continua)
6/2/2016 - 21:11
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De dödsdömda

De dödsdömda
d’après la version italienne de Riccardo Venturi
d’une chanson suédoise - De dödsdömda – Jan Hammarlund – 2008
Un poème de Karin Boye (1927)
mis en musique et chanté par Jan Hammarlund
Karin Boye (1900-1941).
La Grande Karin Boye, autrice de Kallocain, roman distopique qui anticipa 1984 de George Orwell, écrivit cette poésie en 1927 pour Sacco et Vanzetti. Le texte nous a été envoyé directement par l’ami Jan Hammarlund, que l’a mis en musique et chanté. [RV]

Le 22 août 2014 s’est déroulé à l’Istituto De Martino de Sesto Fiorentino, un important événement pendant lequel a été projeté le très rare et survivant film des enterrements de Sacco et de Vanzetti (présenté par l’Université Libertario de Florence). En marge, il m’est revenu à l’esprit que, en février 2008, j’avais traduit en italien cette chanson de Jan Hammarlund tirée d’une poésie de Karin Boye. La traduction nous la fîmes en réalité... (continua)
LES CONDAMNÉS À MORT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/2/2016 - 17:38
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Il tessitore damerino

Il tessitore damerino
2015
La donna, la taverna, il dado

feat. Marino Severini
Tu provenivi da una terra assai lontana,
(continua)
inviata da dq82 6/2/2016 - 12:57




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