Una testimonianza del compianto Sergio Bardotti, amico fraterno e stretto collaboratore artistico di Endrigo, circa le ragioni pratiche che principalmente spinsero la mamma di quel ragazzino 14enne ed ignaro, Claudia Smareglia (vedova da tempo; il marito Romeo Endrigo era morto nel 1939), a decidere di lasciare Pola: "Lui aveva dovuto fuggire dall'Istria diventata titina, non solo perchè italiano ma perchè fratello di uno della Decima Mas. Chiunque avessero preso col nome Endrigo lo facevano a fette, altro che metterlo nelle foibe" (dal libro "Occhi di ragazzo - Sergio Bardotti: un artista che non ha mai smesso di sognare", Milano, Rugginenti Editore, 2010).
Tutto il resto è poesia, quella di cui questa canzone è intrisa al di là di ogni dietrologia.
The song was written right after the height of the genocide in Guatemala in 1981-1983 by the US-backed Guatemalan army. Quote by guitarist Peter Buck at the time of the album's release:“Forty people a week disappear in Guatemala. Why? Where do they go? Why do we support that?” About this song he said: “It doesn’t mention political oppression or the death squads, but I think it gets across.” (It Crawled From The South, An R.E.M. Companion - Marcus Gray)
"Этот прозаический перевод средневековой баллады выполнен с текста, опубликованного в сборнике A Handful of Pleasant Delights (Горсть милых наслаждений) 1584 года."
Leonard Cohen, Lasciando Manicheverdi Traduzione italiana di Massimo Cotto
Da Leonard Cohen - Canzoni in una stanza, Tutti i testi a cura di Massimo Cotto, Arcana Editrice, 1993.
Il testo dato da Cattia Salto (integrazione 2012, aggiornamento giugno 2013) da L'Ontano - Tradizioni / Medioevo
Contiene la traduzione italiana della stessa Cattia Salto.
Nota.. Si riproduce qui l'intera pagina di cui al link (con la raccomandazione, per chiunque sia interessato, di frequentare il sito di Cattia Salto: è una meraviglia del Creato), compreso il commento (che è, ovviamente, un'integrazione perfetta all'introduzione, e contiene altri interessantissimi dati), le note originali di Cattia Salto ed i video, che sono stati qui “sciolti” direttamente nella pagina tranne quello relativo alla melodia per liuto attribuita a John Jonson (1540-1594), che non è più accessibile, e quello della versione di Loreena McKennitt, già presente in questa pagina. La traduzione italiana di Cattia Salto è data di seguito al testo in corsivo. Ovviamente, mi scuso con Cattia per questo imprescindibile... (continua)
Che pezzo incredibile e interessante la storia dietro la canzone! Mi sono permesso di integrare citando il nome del violinista che esegue l'indimenticabile assolo finale.
A proposito di grandi pezzi rock, penso che prossimamente inserirò, magari tra gli extra, "Purple Haze" di Hendrix, non tanto per il significato originale ma per come veniva interpretata dai soldati americani in Vietnam.
Ciao Lorenzo, ti prego di dare un'occhiata al mio tentativo di traduzione (teenage wasteland continua a tormentarmi!) e di proporne eventualmente una tua.
A proposito di grandi pezzi rock ancora esclusi dalle CCG, che ne pensi Lorenzo di "The Weight" di Robbie Robertson (lo straniero rifiutato, l'impossibilità del bene, ecc.)?
Fammi sapere.
Caro Bernart, ti faccio presente che wasteland ha anche il preciso significato di "deserto culturale" o "spirituale". Magari può aiutarti...ma "una terra che distrugge i giovani" è -a mio parere- una traduzione impropria. "Wasteland" è una terra già devastata, un "terreno incolto" o "lasciato all'abbandono". Secondo me il senso dell'espressione è: Devastazione culturale/spirituale degli adolescenti ("teenage" non è i "giovani" generici). Io, forse, avrei spinto in là traducendo: "Ragazzi devastati dentro". (Salud)
Ciao Riccardo, lo so che la mia traduzione è impropria ma ho tentato di seguire le indicazioni date dall'autore: "teenagers traveling across the wasteland to attend this concert". Così nel contesto della rock opera "Lifehouse", i cui protagonisti sono giovani (ma anche meno giovani) che dalla Scozia attraversano una Gran Bretagna devastata dall'inquinamento e dalla dittatura verso un concerto che è forse l'ultima speranza di libertà.
Più che della devastazione interiore, certamente presente, Townshend voleva quindi forse riferirsi alla possibilità che i giovani hanno di cambiare un mondo devastato dall'incuria e dall'irresponsabilità dei loro padri, o comunque di fuggire da esso verso un futuro migliore.
Solo per spiegarti la forzatura nella traduzione, di cui comunque non sono soddisfatto...
Nota. La presente traduzione è alternativa, cioè non intende sostituirne alcuna altra. Devo però avvertire che il traduttore traduce sempre e esclusivamente secondo la sua sensibilità, assumendo in base ad essa anche eventuali dichiarazioni o spiegazioni autoriali.
Caro Bernart, come vedi mi sono dedicato a una traduzione alternativa; ma spero che ne arrivino altre di altri. Vediamo un po' che cosa ne verrà fuori; ma secondo me la dichiarazione di Townshend è fatta per confondere le acque. Procedimento tipico, per altro, dei rockettari; oppure era semplicemente quel che Townshend aveva in testa in quel momento. Per questo, lo ribadisco, a mio parere è sempre meglio non basarsi mai troppo su dichiarazioni altrui. Chi traduce, deve tradurre secondo quel che ha in testa lui / lei. Salud!
Profetica. Ma che peccato che Bob Dylan, abbia dato la schiena, ad Obama il guerrafondaio, per farsi mettere la medaglia. Si è rimangiato tutto per una onorificenza.
Franco 5/12/2016 - 01:47
Caro Franco, mi pare che Dylan sia uno specialista nel rimangiarsi tutto, convertirsi, sconvertirsi, cambiare idea, spiazzare. Il caso che citi non mi sembra il più sconvolgente, anche considerando quanto abbia dimostrato Dylan di tenere alle onorificenze, anche quelle ben più prestigiose di una Freedom Medal.
Authentick Scots renderin by the Tuscan Unkend o' th' Twaenty First Century, as ae trowe olde ballad sang. Desember 4, 2016 06:17
Per BB. L'Anonimo Toscano ti manda anche la sua trasformazione di Elvis the Pelvis in autentico ballad man scozzese, con tanto di ritornello. Naturalmente, una ballata scozzese non può però avere un happy end; almeno una bella impiccagione ci vuole. Salud! [RV]
ROCKIN I' TH' GAOL HUIS (continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 4/12/2016 - 06:20
Grazie Anonimo Toscano, davvero grazie.
Ma questa versione di "Jailhouse Rock" risale al 17° o al 18° secolo?
Io propenderei addirittura per il 6° o 7° secolo, come si evince dalla presenza del "saxophoon" (ags. seaxafonas), antico strumento dei sàssoni. Ovviamente c'era anche l' "anglophoon", strumento degli angli. Salud!
Incredibol bat trù! E così il saxophoon è giunto fino ai giorni nostri mentre l'anglophoon si è perso per strada... Darwin docet.
Beh, sì, che "Jailhouse Rock" fosse anche una trasmissione radiofonica l'avevo scritto nell'intro... Io e il grande Elvis The Pelvis saremmo onorati se il brano fosse accolto tra le CCG DOCG ma forse devono essere d'accordo anche gli altri Admins...
Questa è la versione registrata nel 1965 da Caterina Bueno
in un’osteria di Santa Fiora (GR).
Cantata da un numeroso gruppo di minatori provenienti da varie zone dell’Amiata specialisti del «bei» che accompagnano con notevole maestria la vibrante prima voce di E. Brianti anche lui lavoratore dell’Amiata.
Nel coro spicca la voce di Caterina Bueno stessa.
STA AL CONFINE IL GRUPPO DEGLI EDELWEISS (continua)
3/12/2016 - 08:30
Grazie Riccardo per la traduzione.
Ti chiedo ancora una cortesia: nell'intro il copia/incolla di Gelsenkirchen mi è andato a capo... Potresti tirarlo su? Danke sehr!
Per Silvia Goi: Data la sua natura, abbiamo spostato il tuo commento direttamente nell'introduzione; anzi, adesso serve perfettamente proprio da introduzione (la pagina ne era finora priva). Grazie davvero per il contributo e speriamo a risentirci!
Tutto il resto è poesia, quella di cui questa canzone è intrisa al di là di ogni dietrologia.