Lorenzo, che bella questa canzone!
Hai ascoltato "Skeleton Tree"?
Non sapevo che Nick Cave l'anno scorso avesse perso il figlio appena quindicenne, un incidente legato all'LSD...
Saluti
Bernart Bartleby 10/12/2016 - 22:23
Di Skeleton Tree ho ascoltato solo il singolo e forse un altra canzone. Mi sembra un disco molto cupo, cosa in effetti comprensibile dopo una tragedia del genere...
Patti Smith canta "A Hard Rain's A-Gonna Fall", si emoziona e sbaglia le parole alla cerimonia per il Nobel a Dylan.
I chose A Hard Rain because it is one of his most beautiful songs. It combines his Rimbaudian mastery of language with a deep understanding of the causes of suffering and ultimately human resilience.
Ho scelto A Hard Rain perché è una delle sue canzoni più belle. Combina la sua maestria di linguaggio alla Rimbaud con una profonda comprensione delle motivazioni che stanno dietro la sofferenza e la resilienza umana
Condivido tutto quanto sopra riportato e continuo ad inorridire come la prima volta che seppi, nel lontano 1960, in occasione del centenario dell'aggressione garibaldina (sarebbe meglio dire garibaldesca, cioè aggressione brigantesca),sponsorizzata da Inghilterra e Francia e, da dietro le quinte, anche da un giovane zio Sam!
Purtroppo gli "storici" attuali non sono da meno di quelli che aiutarono a scrivere i primi libri di storia dopo la forzata unificazione. Non sono da meno i politici, anche quelli che ricoprono cariche istituzionali: tutti succubi e proni alla vulgata savoiarda. Poi c'è un professorino (ma ormai anche lui sta invecchiando!) che ha scritto addirittura un libro per difendere Fenestrelle dichiarando che trattasi di tutte invenzioni dei meridionali, dei neoborbonici. Ovviamente tra questi vanno annoverati anche i Del Boca: tutti revisionisti! Come se la storia fosse un... (continua)
Italo Zamprotta 9/12/2016 - 19:41
Per opportuna conoscenza:
FENESTRELLE E IL GENOCIDIO (INESISTENTE) DEI BORBONICI
di Massimo Novelli da La Repubblica Torino del 3 agosto 2012
Quanti furono i prigionieri di guerra borbonici e papalini che morirono al forte San Carlo di Fenestrelle tra il 1860 e il 1865, dopo il crollo del Regno delle Due Sicilie e la proclamazione del Regno d’Italia? Per Juri Bossuto e Luca Costanzo, autori del saggio “LE CATENE DEI SAVOIA”, in uscita a settembre con l’Editrice Il Punto-Piemonte in Bancarella, il loro numero ammonta a circa una quarantina. Si tratta dunque di una cifra ben diversa da quella fissata in decine di migliaia di presunte vittime sterminate nei presunti lager sabaudi, che da anni, tra siti Internet e libelli vari, vengono contrabbandate senza il sostegno di alcuna fonte archivistica, o di altro tipo, dalla pubblicistica neoborbonica e antiunitaria. L’anno scorso, sempre in estate,... (continua)
“[...] Ciccilla fu condannata a morte. La pena esemplare, dopo una campagna di sensibilizzazione, fu commutata dal re in un ergastolo scontato, secondo alcune fonti, presso la fortezza di Fenestrelle. Nel famigerato lager piemontese per meridionali, nella Val Chisone, sarebbe morta 15 anni dopo.
La morte della brigantessa calabrese nel gelido forte alpino riflette un’idea romantica e letterariamente efficace, ma probabilmente falsa: la fortezza era un carcere prettamente maschile. È più verosimile pensare ad una Ciccilla tornata in libertà e forse anche al brigantaggio, aiutata da qualche potere forte verso cui si era dimostrata comprensiva negli anni delle scorribande con
Monaco. L’incertezza è comunque dettata dall’introvabilità del certificato di morte. [...]”
Grazie delle tue precisazion. ilDeposito.org ha ripreso (citando, ed effettivamente non riscontrando) il tuo commento del 2011. Ultimamente un componente del coro "La Grangia"di Torino ci ha chiesto conto di questa attribuzione, e, a parte questa nota in Canzoni contro la guerra, non ho trovato niente (ho anche preso visione dell'edizione digitalizzata della raccolta dei canti di Brofferio, ma niente).
Comunque, chiarito l'equivoco, ilDeposito.org eliminerà Brofferio come autore di questo canto.
Un caro saluto
Roberta 10/12/2016 - 08:16
Scusami, ho controllato ancora, perchè alla fine ho avuto dei dubbi: probabilmente non è andata come ho scritto sopra. Ho controllato, il canto l'abbiamo inserito nel 2008, quindi se ho capito bene, la tua informazione l'hai presa dal Deposito e hai scritto la nota qui sopra. Sinceramente dopo 8 anni non ricordo proprio da dove possiamo averla presa, anche se effettivamente sembra che l'unica fonte possa essere Davide Riccio su Kult Underground (a cui andrebbe chiesto da dove abbia preso l'informazione), ma io non ricordo di aver mai visto il suo lavoro, e magari mi sbaglio. Pensavo di aver usato Canzoni Contro la guerra come fonte, nma le date mi dicono che no...
Scusa ancora per l'equivoco, ma 8 anni sono proprio tanti
Un caro saluto
Ciao, sì, ricordo che all'epoca non ebbi dubbi sull'attribuzione al Brofferio per via dell'indicazione univoca su Il Deposito e su Kult Underground. Il tenore dell'informazione era netto per cui non mi posi problema.
In realtà non c'è un riscontro preciso e poi il testo della canzone appare assolutamente popolare.
Saluti
Page attribution has been changed from Arne Sørli to Isak Saba as the original author of the Sami poem of 1906. The policy of this website is normally attributing a song or composition (poem etc.) to the author of the written matter, except of course in case of merely musical pieces (labeled "Instrumental"). But there are exceptions: rules and policies without reasonable exceptions are usually called "dictatorship". As an hommage to the musician Arne Sørli, who turned Isak Saba's poem into a song and an anthem of the admirable Sami people, I want to mention that he could speak and write 19 languages, including all Nordic and Sami languages: something that really strikes me greatly. Chapeau.
Riccardo Venturi 9/12/2016 - 07:34
Rules and exceptions aside, after this and an earlier comment of mine I can only say that I’m confused and I may not be the only one.
This was no reproach at all. Anyway, I Come and Stand at Every Door has been credited to Pete Seeger because it is a song in English, not in Turkish. Hikmet's poem isn't the song, and Pete Seeger's translation is rather free. But I admit things may be quite confusing, sometimes: this is one of the most puzzling problems we have in this website, and we often decide on a case by case basis. Quite often, we credit a song to the singer; the focus is often upon the person who most contributed to make a song generally known (e.g. as here). This is a really difficult question. Who is to be credited for the Ode an die Freude, Beethoven or Schiller? We have chosen Beethoven in this case, and it may be wrong. Should we chose Schiller? It could be wrong, too. Näkemiin.
Dear Mr. Venturi and whoever is in charge of the policies of this webpage,
I wasn’t meaning to criticize you in one way or the other. I just wanted to take up an issue that has bothered me ever since I contributed my first translation to this web page seven years ago, i.e. the question of which was first, the hen or the egg. Having read your answer to my question, I guarantee to you that I’ll never ever question the policy of cuius regio, eius religio again.
Hai ascoltato "Skeleton Tree"?
Non sapevo che Nick Cave l'anno scorso avesse perso il figlio appena quindicenne, un incidente legato all'LSD...
Saluti