Ho selezionato come lingua l'inglese perchè siamo qui nel 700 avanzato, ma molti termini nella canzone mi sembrano proprio "Ænglisc", vero Riccardo? O sbaglio?
Saluti
B.B. 28/11/2016 - 09:08
Gnognò, BB...la ballata è in scozzese. Il quale, questo è vero, è sempre molto arcaico nel suo aspetto (ma questo anche tuttora) e nella sua terminologia (ad esempio, al posto di "must" usa "maun", che si rifà direttamente al norreno / islandese munu "dovere", ecc.). In effetti, lo scozzese è rimasto molto più vicino all'anglosassone di quanto non lo sia rimasto l'inglese standard. Lo scozzese lo riconosci spesso per la sua tendenza a eliminare certe consonanti tra due vocali: ad esempio qui hai il comunissimo "hae" per "have". Un'altro "hint": se trovi un'onnipresenza di "au" (qui "daur" = "dare", osare) e "ui" (ad es. "luik" per "look", "guid" per "good" ecc.), è scozzese al 100%. In linea di massima, il testo è perfettamente in linea con lo scozzese settecentesco (un'epoca d'oro della lingua). Salud!
I'm fucking sorry! E' che ho pensato che nelle terra dei Geordies non si parlasse lo scozzese (o non furono sempre acerrimi nemici?) e che nella parlata locale fosse invece rimasto molto dell'anglo-sassone delle origini.
Grazie per aver risposto al mio interrogativo e corretto l'errore.
Ma guarda che nella terra dei Geordies, il dialetto storico è già una via di mezzo tra i dialetti inglesi propriamente detti e quelli scozzesi. Inoltre bisognerebbe stabilire con certezza da dove provenisse questa versione della ballata; niente vieta, ad esempio, che il cantore di strada dal quale l'uomo politico di Castelnuovo sulla Tyne l'aveva sentita, fosse scozzese di origine. I cantori di strada provenivano comunque quasi sempre da zone rurali, e la ballata è un genere rurale; non bisogna mai pensare a una parlata di città, per una ballata. Le questioni sono, ovviamente, molto complesse, specie per quanto riguarda quella zona che in senso lato è detta "Scottish Border" (la quale, per altro, ha anche un genere di ballate tutto a se stante). L'anglosassone delle origini è comunque ben più presente, a livello fonologico e morfosintattico, nello scozzese storico. Però il dialetto storico... (continua)
This German version by Heinz Erich Karallus (see archive.org) isn't so old as others (2015). The song is normally sung in English the world over. Other German versions or translations of the song exist, especially in church and religious milieus. They aren't all made for singing, anyway. [RV]
English Lyrics: Zilphia Horton, Frank Hamilton,
Guy Carawan, Pete Seeger –1960;
Spanish Lyrics: Members of El Teatro Campesino;
Music: Traditional, based on a mid-19th Century revival
hymn “I’ll Overcome”
Sadly enough, lyrics in Gurmukhi script seem not to exist on the Web; only the following, pronunciation-based transcription is available. The version is from 1976.
Ciao dq82,
a proposito della versione ceca di questa canzone, propongo di inserire l'intero testo ceco di tre strofe e citare anche il nome dell'autore: Ivo Fischer.
Jednou budem dál, jednou budem dál,
jednou budem dál, já vím,
jen víru mít, doufat a jít,
jednou budem dál, já vím.
Cíl je blízko nás, cíl je blízko nás,
cíl je blízko nás, já vím,
jen víru mít, doufat a jít,
cíl je blízko nás, já vím.
Jednou přijde mír, jednou přijde mír,
jednou přijde mír, já vím,
jen víru mít, doufat a jít,
jednou přijde mír, já vím.
Di cantanti e gruppi cechi che hanno successivamente interpretato il brano ce ne sono stati molti, anche perché era una delle canzoni che hanno accompagnato la Rivoluzione di velluto dell'89. I principali interpreti erano gli Spirituál kvintet, ma basta mettere il titolo su youtube ed escono fuori tantissime versioni, tra cui anche quella bilingue che hai proposto tu (che mi pare molto bella).
Saluti!
grazie Stanislava, ho corretto come suggerito
Dq82
Di cantanti e gruppi cechi che hanno successivamente interpretato il brano ce ne sono stati molti, anche perché era una delle canzoni che hanno accompagnato la Rivoluzione di velluto dell'89. I principali interpreti erano gli Spirituál kvintet
Un ringraziamento enorme va a Flavio Poltronieri, per avere inserito il testo completo e corretto della canzone ed il rifacimento della traduzione in base ad esso. Un très grand merci, Flavio!
Riccardo Venturi 27/11/2016 - 18:39
Caro R, per farmi "perdonare" ti invio il breve, intenso testo di "Ar Vikinged" "I Vichinghi" dallo stesso disco, il quale offrirebbe in effetti parecchio materiale interessante, "Le Lamentations sur Saint-Aubin-du-Cormier" per esempio, che conclude ogni strofa con la frase:"Faites guerre à la guerre. La guerre est à damner."
Kenavo
F.
Tangwall ruz, ha tangwall du!
ha fuc'h! ha freuz! ha lazh!
int zo erruet da ouel yann vintin,
o deus hon taget pad an overn,
o deus dibennet an holl dud en iliz,
o deus drouklazhet eskob gunhard.
Incendie rouge, et incendie noir!
Et souffle de rage! Et destruction! Et meurtre!
Ils sont arrivés le matin de la fête de Saint Jean,
nous ont attaqué pendant la messe,
ont décapité tous les gens dans l'église,
ont assassiné l'évêque Gunhard.
Caro Flavio, non vedo proprio di che cosa tu avresti a fare "perdonare"; direi, anzi, che hai messo a posto questa pagina dove l'avviso di "lavori in corso" stazionava da più di tre anni. Trovare in rete i testi dei Tri Yann è sempre stata un'impresa abbastanza difficile, e le trascrizioni all'ascolto da qualsiasi lingua (ma il francese è una delle più dure da maneggiare, specie se modulata e abbinata a partiture musicali) sono sempre, e per forza di cose, labili e incerte.
Il "perdono" è per avere "osato" "correggere" il Sommo Maestro RV. Mi spiace che in effetti ci siano lacune così gravi in rete, come l'assenza di questi testi, ma a pensarci bene probabilmente sono lacune solo per 4 sparuti personaggi studiosi bretonanti (me, te e.....), non certo per una maggioranza (purtroppo neanche "silenziosa"!), comunque confermo che trascrivere ad orecchio il francese o il bretone o qualsiasi altra lingua può essere invero talvolta gran stressante (quando ero giovane trascrissi dalle registrazioni in cassetta, molti dei dialoghi col pubblico da parte di Leonard Cohen durante i suoi primi tours europei...non ti dico!!! Che tempi eroici però...quando lui mi scrisse su un foglietto il suo telefono e l'indirizzo per raggiungerlo...chissà dov'è andato adesso quell'uomo così affascinante e lento!). Comunque, tornando a noi, dopo "Rummadoù (Generations)", che è oramai di... (continua)
Si si, scelte loro. Non mi metto a sindacare sulla libertà artistica. Però noto anche una certa tendenza a scegliere l'inglese - e solo l'inglese - come lingua dell'arte.
Qualche mese fa mi son chiesto che musica si ascolta in quel di Praga e ho dovuto scorrere otto gruppi metal Cechi, prima di trovarne uno che cantasse nella loro lingua.
"Lady Soul" Sharon Jones ha combattuto a lungo con il cancro.
Alla fine ha perso la battaglia ma ci ha lasciato un pugno di dischi veramente belli, penso soprattutto a "100 Days, 100 Nights" (2007), "I Learned the Hard Way" (2010) e "Give the People What They Want" (2014), quest'ultimo realizzato quando già il tumore al pancreas di cui soffriva la stava lentamente uccidendo.
Ma Sharon Jones non ha smesso di fare musica fino all'ultimo, esibendosi dal vivo con la consueta energia e completamente calva, a causa della chemioterapia, rifiutando di indossare una parrucca...
Non sono esattamente un aficionado del defunto Lider Maximo, pero' sentirlo chiamarlo Noster Dux....
Capisco la traduzione letterale ...
Gianni 27/11/2016 - 01:01
Contro le traduzioni letterali poco si può. Un'alternativa sarebbe stata imperator, il cui significato primario è proprio quello di "comandante, colui che dà ordini". Salud. Strane le parole, vero...?
Mi piace moltissimo la canzone,vi chiedo scusi per il mio italiano, mi potete dire se il finale della canzone riferisce a qualcosa personale dell autore? Grazie!
E il gioco ha voluto che Leonard Cohen e Fidel Castro, oltre che finire nella stessa canzone ("Field Commander Cohen"), se ne andassero nello stesso mese dello stesso anno....