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Vengo da lontano

Vengo da lontano
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

ancora più interessante la terza delle voci a cui è dedicato questo intervento, quella di Jagjit Rai Mehta, bracciante di stalla indiano in un’azienda agricola di Piadena, in provincia di Cremona: la voce di un’esperienza quasi utopica di condivisione e integrazione senz’altro insolita ma anche per questo segno di una possibilità alternativa. Tanto per cominciare, Jagjit, figlio di un cantore sacro Punjabi, canta su una specie di monodia affine a quelle del padre, ma in italiano:

Jagjit ha composto questa canzone (che di volta in volta improvvisa aggiungendo altri versi) in occasione della Festa della Lega di Cultura di Piadena a Pontirolo di Drizzona. Si tratta di un evento annuale al quale partecipano centinaia di persone venute letteralmente da tutta Europa, per cantare, chiacchierare, mangiare insieme sull’aia e nel prato della casa... (continua)
Vengo da lontano
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2016 - 18:51

Istaranyieri baan ahai

Istaranyieri baan ahai
Artisti Vari - We are not going back (Nota, 2016)

In un articolo del novembre 2009 sulla rivista Internazionale, la scrittrice italo-somala Cristina Ali Farah parlava di Geedi, un giovane migrante somalo, allievo della scuola di italiano per stranieri Asinitas, che aveva scritto una canzone intitolata “Istaranyieri baan ahai”, sono straniero. Da tempo, nel Circolo Gianni Bosio (un’organizzazione romana indipendente di ricerca sulle culture popolari, la musica popolare, la storia orale) ci stavamo chiedendo se la musica dei migranti che ascoltavamo nelle strade, nei tram, nelle metropolitane di Roma, non fosse davvero la nuova musica popolare della città multietnica e multiculturale. La notizia su Geedi, insieme ad altri incontri avvenuti in quei giorni, ci convinse che si poteva fare. L’incontro con lui qualche tempo dopo grazie a Cristina Ali Farah fu l’inizio di un progetto che va avanti... (continua)
Istaranyeeri baan ahayoo
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2016 - 18:35
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Anak

Anak
1978
Anak

Freddie Aguilar compose questa canzone sul rapporto conflittuale tra padre e figlio, in seguito alla sua fuga da casa a 18 anni.
Questa canzone è una CCG nella misura in cui compare nell'album We are not going back nell'interpretazione di Camilo Cosmecio.
Anak è una semplice canzone sul rapporto conflittuale padre figlio... sull'album we are not coming back, ne viene data una reinterpretazione che tronca alcune strofe finali, diventando quindi il lamento di un emigrato per la lontananza del figlio, secondo il principio che la musica dei migranti diviene materia terza rispetto sia al paese di provenienza che a quello di arrivo.
Noong isilang ka sa mundong ito
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2016 - 18:07
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Poor Murdered Woman

anonimo
Poor Murdered Woman
[183?]
Una canzone il cui autore si dice sia stato tal Mr. Fairs, un fabbricante di mattoni di Leatherhead, nel Surrey inglese. Ma l’attribuzione è incerta.
Interpretata da diversi artisti inglesi, tra i quali Martin Carthy con Dave Swarbrick nel loro disco “But Two Came By” del 1968, e Shirley Collins in “No Roses” del 1971, con The Albion Country Band.
Testo trovato su English Folk Music.

Non ho voluto proporre la versione di Martin Carthy, che pure è precedente, ma quella di una donna, Shirley Collins, per il motivo che il 25 novembre è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne. Eppure credo che anche oggi saranno numerose le uccise, le ferite, le stuprate, che purtroppo It's a Man's Man's Man's World, un mondo in mano alla violenza dei maschi, potenti e/o impotenti, dove i più deboli (i maschi che rifiutano la violenza, e le donne non complici dei maschi aguzzini, e i bambini,... (continua)
It was Hankey the Squire as I've heard men say
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2016 - 14:31
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The Weary Cutters

anonimo
The Weary Cutters
[18° secolo]
Testo che compare in diversi pubblicazioni ottocentesche, come “Northumbrian Minstrelsy. A Collection of the Ballads, Melodies and Small-Pipe Tunes of Northumbria”, a cura di J. Collingwood Bruce e John Stokoe, pubblicata dalla Society of Antiquaries of Newcastle-upon-Tyne nel 1882.
Testo trovato su 52 Folk Songs interpretate da Phil Edwards.
Nel suo album “52 Folk Songs: Red”

Ma certamente il brano è da datarsi anteriormente, per via dell’esplicito riferimento all’ammiraglio britannico Horatio Nelson (1758-1805), uno che per mare cominciò ad andarci che non aveva ancora dieci anni e che a cavallo tra 700 e 800 combattè tante battaglie navali contro i francesi, fino all’ultima di Trafalgar del 1805, dove trovò la morte per mano di un cecchino.
E’ proprio durante la seconda metà del 700 che il sistema dell’“impressment”, dell’arruolamento forzato, cui ricorsero in particolare... (continua)
Oh, the weary cutters and oh, the weary sea,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2016 - 13:25
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Ja njewěm

Ja njewěm
[2009]
Uta Šwejdźic / Paul Nagel (Berlinska Dróha)
Album: Berlinska Dróha

Il più piccolo dei popoli slavi (se si escludono i Croati del Molise) è anche quello, probabilmente, che ha più nomi. Storicamente si chiamano “Vendi”, il nome con cui erano noti nel Medioevo; pare che tale denominazione debba essere ricondotta a quella di Veneti, onnipresente nell'antichità e di origine celtica (come il Gwened di Vannes in Bretagna, e come anche i Veneti di casa nostra). Insomma, un popolo celtico poi slavizzato stanziato in quella plaga dell'Europa orientale che è stata interamente slava nell'Alto Medioevo e che poi è stata germanizzata con le buone e con le cattive (più con le cattive). Accanto a altri popoli slavi dai nomi fantasmagorici (Slovinzi, Obodriti, Polabi...), formarono un tempo dei temibili popoli guerrieri che, verso il IX secolo, prima di essere schiacciati e ridotti pressoché in... (continua)
Sym ja serb sym ja němc
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/11/2016 - 23:25
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Rifiuto

Rifiuto
[1984-86]
“Topi Puzzolenti”, HC Punk band torinese, dai profondi anni 80.
Dal MiniLP intitolato “Vergognati”, pubblicato nel 1986.
La produzione era della Chaos (l'etichetta dei Wretched) e della Blu Bus (l'etichetta dei Kina)
Nel 2009 è stata riproposta una compilation con la loro opera omnia, consistente in una sola demo e in questo MLP, un pugno di canzoni brutte ma incazzate.
Testo trovato su Punk4Free
Ti hanno ammaestrato a dir sempre di sì
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/11/2016 - 23:08
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I fabbricanti d'armi

I fabbricanti d'armi
Parole e musica di Valter Vaioli.
Lyrics and music by Valter Vaioli.

Testo trovato sul sito ufficiale di Valter Vaioli, ma non risulta sia stato pubblicato, né l'anno in cui è stata scritta.
I fabbricanti d’armi
(continua)
inviata da dq82 24/11/2016 - 10:43
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Drenica

Drenica
Parole e musica di Valter Vaioli.
Lyrics and music by Valter Vaioli.

La versione dal vivo è cantata da Giacomo Gentiluomo, con Giulia Lorimer (voce dei Whisky Trail).
Al violino una ragazza americana "Hellison"

Febbraio 1998. Il TG della sera manda in onda un servizio che si è impresso indelebilmente nella mia memoria: un paesaggio di campagna coperta di neve; sulla strada segni di pneumatici di camion. Dalle case si leva del fumo. Qua e là si scorgono, ai lati della strada e vicino alle case, delle macchie scure sulla neve. Ecco lo zoom della telecamera che lentamente avvicina la scena. In mezzo al fumo compaiono delle fiamme: le case stanno bruciando. L’ immagine si avvicina ancora e diventa più definita: le macchie scure sono i corpi immobili di persone uccise, uomini, donne, bambini e vecchi, ed ovunque sangue. In mezzo al massacro ti accorgi di quel silenzio assoluto dove non si... (continua)
Fa freddo e nevica a Drenica
(continua)
inviata da dq82 24/11/2016 - 10:33
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Il violino di Vik

Il violino di Vik
2016
"Viva la lotta partigiana"
Soffia il grido della Nakba*
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2016 - 17:04

Matty Rentz (Child #306)

anonimo
Matty Rentz (Child #306)
Child #306
[ca. XVII secolo]
From Percy's Folio / Dal manoscritto del Percy
Unreleased / Inedita

Ci scrive l'Anonimo Toscano del XXI Secolo: “Gentile Staff di 'Canzoni Contro la Guerra', ho assistito in questi giorni al consueto e periodico revival delle 'Child Ballads', e mi sono per l'ennesima volta chiesto come mai ancora (e qui mi rivolgo specificamente al sig. Riccardo Venturi, che sembra essere piuttosto addentro nella materia) non abbiate inserito Matty Rentz. Matty Rentz, scoperta in una pagina a lungo dimenticata del celebre Percy Folio (ma dal medesimo antiquario mai inserita nelle sue altrettanto celebri Reliques of Ancient English Poetry). Ugualmente mi stupisco del fatto che il sig. Venturi continui imperterrito ad affermare che le Child Ballads siano in numero di 305, quando oramai da tempo al canone Childiano Matty Rentz, riconosciuta come autentica già da Sir Arthur Quiller-Couch... (continua)
Hi ho, hi ho, holy day,
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 23/11/2016 - 16:16
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Turing

Turing
2015
Geni dominanti
2015
Geni dominanti

Per la storia di Alan Turing si veda The Apple
Fascino
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2016 - 16:16
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Restiamo umani (piombo fuso)

Restiamo umani  (piombo fuso)
2015
Geni dominanti
Sono tornato ieri
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2016 - 14:59
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La Sposa

La Sposa
2016
Ultreya

Il video è ispirato al multi premiato docu-film IO STO CON LA SPOSA (presentato alla mostra del cinema di Venezia e vincitore tra gli altri del David di Donatello) e ai fatti di cronaca riferiti alla protesta dei profughi fermati dala polizia francese alla frontiera di Ventimiglia. Dopo la realizzazione del brano, contenuto nell'album "Ultreya" IRMA Records, prima dell'uscita è stato inviato al regista Antonio Augugliaro, che con entusiasmo ha concesso in esclusiva le immagini per la realizzazione di un videoclip. Il progetto musicale nasce come autonoma opera di denuncia del tema di stringente attualità dell'immigrazione ottenendo in seguito anche il riconoscimento di stima degli stessi autori del film, dando vita a questa prestigiosa collaborazione artistica. Maggiori informazioni al sito http://www.iostoconlasposa.com
Quante belle case lungomare vorrei abitarci con te
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2016 - 14:31
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Leonard Cohen: Lovers

Leonard Cohen: Lovers
[1955]
Versi di Leonard Cohen da “Let Us Compare Mythologies”, la sua prima raccolta poetica pubblicata nel 1956 in ambito universitario.

Nel disco collettivo “Six Montreal Poets” pubblicato dalla Folkways Records nel 1957.

Non sono un profondo conoscitore di Cohen e non mi lancio in un’esegesi di questa tremenda poesia. Anzi, se qualcuno mi aiutasse a capirla meglio…
Mi pare comunque che Cohen parli dell’amore ai tempi dell’Olocausto, potrei dire, un po’ come in Dance Me to the End of Love
During the first pogrom they
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/11/2016 - 08:41
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I Hate Myself

I Hate Myself
(2016)

Siamo quattro ragazze e dal primo giorno che abbiamo fondato il gruppo, cerchiamo di proporre sia musica del tutto alternativa, sia di abbattere ogni discriminazione di genere. Abbiamo scritto questo brano dopo il suicidio di Tiziana Cantone, provando ad immaginare come si sia sentita prima di compiere un atto estremo. La canzone è rivolta anche a tutti coloro che al giorno d'oggi soprattutto, sono vittime di bullismo e violenza insensata. L'obiettivo principale è raccontare attraverso la musica vicende a noi vicine.. in un modo o nell'altro siamo state anche noi vittime di discriminazioni, e dare sostegno e voce a tutti coloro che non riescono a combattere da soli.
I'm not human
(continua)
22/11/2016 - 18:43
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La Marì del söcher, staffetta partigiana

La Marì del söcher, staffetta partigiana
2015
rESISTENZA liberi di cantare

Poesia di Massimo Mahem Pintossi

La Marì del söcher staffetta partigiana, il cui testo è di “Mahem” Pintossi, poeta prima che cantautore, scomparso nel gennaio 2014. Un brano in versione live che vuole essere un omaggio alle staffette partigiane ed inevitabilmente a tutte le donne che hanno contribuito alla liberazione del nostro paese.
La storia è nata
(continua)
inviata da Dq82 22/11/2016 - 12:23
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Lady Maisry

anonimo
Lady Maisry
[Child #65A]
[18° secolo, o forse prima]
Trattasi della prima di molte versioni presenti sulla raccolta “The English and Scottish Popular Ballads” (1882-98) curata da Francis James Child.
Versioni di questa ballata erano però già comparse in raccolte precedenti, magari con titoli diversi, come nel caso di “Bonnie Susie Cleland”, presente in “Minstrelsy Ancient and Modern”, una raccolta pubblicata nel 1827 a cura di William Motherwell.
La prima trascrizione di una lezione orale sembra addirittura datata 1799.

La prima tentazione che ho avuto imbattendomi nelle decine di versioni di questa violenta e feroce ballata è stata probabilmente la stessa in cui cadde (con una certa ragione) Peter Bellamy nei primi anni 70, ossia quella di sparigliare tutto, mandare a cagare la tradizione classica (d'altra parte fu lui il fondatore dei Young Tradition!) e riscriverne il testo con propria musica.... (continua)
The young lords o the north country
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/11/2016 - 22:40
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Sámi soga lávlla

Sámi soga lávlla
Musica / Music / Musique / Musihkka / Musikk / Музика: Arne Sørli (1904-1969) [1960]
Testo / Lyrics / Paroles / Sánit / Ord / Стихи: Isak Saba [1906]

The Sami are an indigenous Finno-Ugric people inhabiting the arctic area of Norway, Sweden, Finland, and the Kola Peninsula of Russia. There are altogether nine Sami languages: Northern Sami (20 000 native speakers, divided into Torne, Finnmark and Sea Sami dialects), Lule Sami (2 000 native speakers), Southern Sami (600 native speakers), Skolt Sami, Inari Sami and Kildin Sami (some 300 native speakers each), Ume Sami and Pite Sami (some 20 native speakers both), and Ter Sami (2 native speakers in 2014). Three Sami languages have gone distinct, Kainuu Sami, spoken by Sami hunter-fishers living in areas south of the present Sami Land, by 1800, Kemi Sami around 1900 and Akkala Sami in 2003.

The original Northern Sami lyrics of the song were... (continua)
1. Il testo originale in Sami Settentrionale (Grafia attuale normalizzata)
(continua)
inviata da Juha Rämö 21/11/2016 - 13:28
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Onkel Sam och den snälle gossen

Onkel Sam och den snälle gossen
Poesia di Stig Dagerman (28 gennaio 1954)
Musica di Fred Åkerström
Album: Dagsedlar åt kapitalismen [1967]

A poem by Stig Dagerman (28 January, 1954)
Music by Fred Åkerström
Album: Dagsedlar åt kapitalismen [1967]

En dikt av Stig Dagerman (28 januari 1954)
Musik av Fred Åkerström
Album: Dagsedlar åt kapitalismen [1967]







Gossen Franco satt och grät vid grinden.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2016 - 04:39
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Nantucket Sleighride (to Owen Coffin)

Nantucket Sleighride (to Owen Coffin)
[1971]
Scritta da Felix Pappalardi e Gail Collins
Nell'album intitolato “Nantucket Sleighride”

“Nantucket sleighride” è un'espressione usata in passato dai cacciatori di balene dell'isola di Nantucket, nei pressi di Cape Cod, Massachusetts, ad indicare ciò che avveniva quando la balena veniva arpionata, trascinando con sé l'imbarcazione a tutta velocità nel tentativo di divincolarsi. Se l'arpione e le funi reggevano al primo strappo e al trascinamento, allora i cacciatori potevano avere la meglio sull'animale quando, esausto per il dolore, la fatica ed il sanguinamento, riuscivano ad avvicinarlo e ad ucciderlo...

La caccia ai cetacei è cosa antichissima. Furono i baschi a farne un'attività redittizia, tanto che già nel 400 le balene erano sparite dal golfo di Biscaglia. I balenieri baschi si spinsero così sempre più al largo nel nord Atlantico, fino alle isole Fær Øer e poi fino in Groenlandia,... (continua)
Goodbye, little Robin-Marie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/11/2016 - 23:01
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200 Ans d'Hypocrisie

200 Ans d'Hypocrisie
1989
II

Il loro primo singolo “200 Ans d'Hypocrisie”, del 1988, è una sorta di hardcore un po' inusuale per loro, una canzone di forte protesta: viene lanciato in risposta alle celebrazioni del Bicentenario della Repubblica di Francia e fa da apripista al loro album d'esordio, che vede la luce di lì a poco.
Quoi? cette horde d'anthropophage
(continua)
inviata da dq82 20/11/2016 - 17:53
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Zobi la mouche

Zobi la mouche
1988
Mlah

Le Negresses vertes, i negri verdi, devono il loro nome ad un quadro di Vladimir Tretschikoff "la ragazza cinese" che fu paragonata, orrore orrore, alla Gioconda. "Negro verde" divenne in Francia un insulto per gli stranieri.

E Le Negresses Nertes erano un gruppo di ragazzi delle banlieu a Nord-Est di Parigi, figli di immigrati, perlopiù algerini, senza arte nè parte, che, in pieno stile Committments decidono di mettere su un gruppo musicale. Zobi la Mouche è uno dei primi singoli e anche uno dei loro maggiori successi: Io sono la mosca che entra nelle bocche dei predicatori della Bibbia ed esco dalle loro narici, entro nelle loro scarpe ed esco dai buchini, miro ad una bella ragazza e faccio centro... come a dire "noi siamo brutti, sporchi e cattivi", ma voi non siete meno putridi. E con le ragazze riusciamo lo stesso. "Nelle grandi città non c'è alcuna pietà", era quasi 30... (continua)
On m'appelle Zobi,
(continua)
inviata da dq82 20/11/2016 - 17:11
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Ballada o Krzyżowcu

Ballada o Krzyżowcu
Parole e musica di Mirosław Hrynkiewicz
cantata anche da Paweł Orkisz
una ballata degli scout polacchi
da http://teksty.wywrota.pl/tekst-chwyty/...
Wolniej, wolniej, wstrzymaj konia
(continua)
inviata da krzyś 19/11/2016 - 23:59

Squadristi, ricordate il gran macello

anonimo
Squadristi, ricordate il gran macello
[dopo il 1921]

Questo testo l'ho reperito su Wikitesti, preceduto dalle seguenti laconiche informazioni: “Canzoni della Toscana 1921- Dante Priore - Santi Bigi “il Bruco”.
Vado quindi per deduzioni:
Le strofe si riferiscono alla devastazione di Foiano della Chiana, Arezzo, perpetrata dai fascisti nell'aprile del 1921;
Dante Priore, aretino, è colui che raccolse il canto, probabilmente negli anni 70. L'abbiamo già incontrato come informatore di canzoni quali Quand' a i' cucco salivamo, Tante storie si sente cantare, Gli Austriaci da Gorizia e Il general Cadorna;
Santi Bigi, detto Il Bruco, poeta contadino di Terranuova Bracciolini, Arezzo, è probabilmente l'autore delle strofe. L'unica traccia che trovo di lui in Rete è dal sito dell'“Associazione del Fagiolo Zolfino di Pratomagno” dove si racconta che Il Bruco nell'immediato secondo dopoguerra compose il testo di una zinganetta (una... (continua)
Squadristi, ricordate il gran macello
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/11/2016 - 23:26
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Dicono

Dicono
2016
Cuore Elettroacustico

Racconta di quello che la gente dice e sente dire, dei luoghi comuni che ci martellano e che, radicandosi nelle menti più fragili, generano paure e diffidenze nello straniero, nel diverso.
Dicono se sei sensibile e ti preoccupi per ogni cosa bruci prima.
(continua)
inviata da Dq82 19/11/2016 - 18:29

Le jour où la paix viendra

Le jour où la paix viendra
Le Jour où la Paix viendra

Chanson française – Le Jour où la Paix viendra – Marco Valdo M.I. – 2016

Mon ami Lucien l’âne, écoute-moi, je t’en prie et avec beaucoup d’attention.

Mais enfin, Marco Valdo M.I. mon ami, tu sais bien que je ne fais que ça…

Alors, tu te souviens certainement, Lucien l’âne mon ami, que l’autre jour, j’avais été rechercher il y a presque un demi-siècle une chanson de Gilbert Bécaud, intitulée « Le Jour où la Pluie viendra ». J’y avais noté des accents prophétiques et écologiques qui évoquaient le réchauffement climatique et la désertification de zones entières dans presque tous les continents. En fait, dans tous les continents, car même les déserts glacés et les sommets arides se désertifient. Ce n’était pourtant pas là le premier moteur de cette chanson qui se voulait chanson d’amour, propre à frapper au cœur les midinettes, qui étaient la clientèle principale... (continua)
Le jour où la paix viendra,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/11/2016 - 13:32
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Oppskrift for herrefolk

Oppskrift for herrefolk
[1989]
Testo e musica di Mari Boine
Lyrics and music by Mari Boine
Ord og musikk: Mari Boine
Album: Gula Gula

The Sami people are an indigenous Finno-Ugric people inhabiting the arctic area of Norway, Sweden, Finland, and the Kola Peninsula of Russia. Although the Sami are nowadays socially and economically far better off than most of the indigenous minorities in the world, they have for centuries been the subject of discrimination and abuse by the dominant cultures claiming possession of their lands right unto the present day and seeking to suppress their native Sami languages. Like in this song by Mari Boine, Norway has been heavily criticized for its 19th and 20th century policy of Norwegianization and discrimination against the aboriginal population of the country. [JR]

The lyrics have been reshaped as from this neo.braininformation page, so that the metrical structure of the song... (continua)
Trekk grensa på kartet og kall det for stata
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/11/2016 - 12:39
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Dimmi dei Nazi

Dimmi dei Nazi
2012
Grande Nazione

I Litfiba hanno partecipato alla realizzazione della colonna sonora del film: "Pivano blues-sulla strada di Nanda" firmando il brano "Dimmi dei nazi".

Il brano è uno strumentale, ma il titolo racconta dell'incontro tra Ernest Hemingway e Fernanda Pivano.

Nel 1943, a Torino la Pivano venne arrestata per essersi recata al comando delle SS dove era trattenuto il fratello Franco, catturato poiché presso la sede dell'Einaudi di Torino era stato trovato il contratto, erroneamente intestato al fratello, per la traduzione del romanzo di Ernest Hemingway Addio alle armi. Questo romanzo non sarà pubblicato in Italia fino al 1949 perché ritenuto lesivo dell'onore delle Forze Armate dal regime fascista, sia per la descrizione della disfatta di Caporetto, sia per un certo antimilitarismo sottinteso nell'opera. Il fratello verrà immediatamente rilasciato ma la Pivano viene interrogata... (continua)
Strumentale
inviata da dq82 19/11/2016 - 11:04
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Il pazzo che ride

Il pazzo che ride
2000
Elettromacumba
Sento le voci
(continua)
inviata da dq82 19/11/2016 - 10:46
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Le Jour où la Pluie viendra

Le Jour où la Pluie viendra
Le Jour où la Pluie viendra
Chanson française – Gilbert Bécaud – 1957
Paroles :Pierre Delanoë.
Musique : Gilbert Bécaud



À la fin des années cinquante du siècle dernier, dit Marco Valdo M.I.

Oui, à la fin des années cinquante du siècle dernier ? Mais encore ? Qu’y avait-il de si particulier dont tu veux me parler ?, Marco Valdo M.I. mon ami.

Tout simplement, Lucien l’âne mon ami, tout simplement d’une chanson. D’une chanson française qui fit des ravages en France et dans les pays voisins de langue française et puis, ensuite, elle se répandit – une fois traduite -, dans le monde entier. Elle y emmena aussi son interprète.

Bien, bien, Marco Valdo M.I. mon ami, dit Lucien l’âne. Mais tout cela ne me dit pas de qui et de quoi il s’agit. Aurais-tu l’obligeance d’éclairer ma lanterne ?

Pour ce qui est de la chanson, répond Marco Valdo M.I., elle s’intitule « Le Jour où la pluie viendra »... (continua)
Le jour où la pluie viendra,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 18/11/2016 - 22:25
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The Shooting of His Dear (or Polly Vaughan)

The Shooting of His Dear (<Em>or</Em> Polly Vaughan)
[Fine 18° sec? O più antica?]
Una canzone popolare irlandese già ben conosciuta – ma disdegnata - da Robert Jamieson (1772 – 1844), antiquario scozzese che nel 1806 curò l'edizione della raccolta “Popular Ballads And Songs From Tradition, Manuscripts And Scarce Editions With Translations Of Similar Pieces From The Ancient Danish Language”.
Le versioni e gli interpreti del brano sono moltissimi, sicchè ho deciso di proporre qui il testo di una delle prime registrazioni, quella di A. L. Lloyd risalente al 1951, come trovata su English Folk Music
Dalla raccolta curata da Peter Kennedy ed Alan Lomax intitolata “The World Library of Folk and Primitive Music: England”, Columbia Masterworks, USA, 1955.


Il tema della donna magica che si trasforma in animale, una bianca cerva, come nella Complainte de la blanche biche, o, come in questo caso, un bianco cigno – e si noti però l'identico candore... (continua)
Come all you young fellows that carry a gun,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 22:22
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Intossicato

Intossicato
(2016)
Eutòpia

“Intossicato”, introdotta dal suono dell’organo, usa un altro luogo di ingiustizia del nostro paese, la terra dei fuochi, per denunciare una situazione generale
Intossicato
(continua)
inviata da Dq82 18/11/2016 - 22:17
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Donaukinder

Donaukinder
2009
Liebe ist für alle da

Tutto è iniziato la mattina del 31 Gennaio nella miniera d’oro di Aurul, vicino Baia Mare in Romania. I minatori erano come sempre a lavoro nei pozzi e tutto sembrava tranquillo. Ma nella vicina diga il livello delle acque cariche di scorie minerarie, tra cui una grande quantità di cianuro usato per l’estrazione dell’oro, era molto alto. Purtroppo gli addetti ai servizi di sicurezza si sono accorti troppo tardi che quelle acque avevano cominciato a traboccare al di là delle pareti di cemento e ormai la quantità di veleno riversato nei fiumi Lepos e Zamos era già elevatissima. Da questi due fiumi il veleno è poi stato portato nel Tisa che a sua volta si getta nel Danubio. Il giorno dopo sembrava che il fatto non fosse poi così grave ma - secondo alcune voci - l’incidente si è ripetuto e una nuova ondata di veleno ha continuato a portare morte in tutta la zona.... (continua)
Donauquell dein Aderlass
(continua)
inviata da Dq82 18/11/2016 - 22:02
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Der Tamboursg'sell

anonimo
Der Tamboursg'sell
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Der Tamboursg'sell” è del 1901, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.




Perchè il povero tamburino è stato condannato a morte? “Se fossi rimasto un tamburino non sarei stato messo in prigione…”, dice il malcapitato. Quindi forse ha tentato di disertare, o si è comportato da vigliacco di fronte al nemico… Non è dato sapere. Fatto sta che il tamburino se ne va mestamente al patibolo.
Ich armer Tambourgesell,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 12:54
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Revelge

anonimo
Revelge
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono per la maggior parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri per orchestra.
La composizione di “Revelge” è del 1899, di poco posteriore al corpus principale dei Lieder, ma la prima esecuzione avvenne a Vienna solo nel 1905.

Un esercito viene distrutto in battaglia ma il tamburino, ancorché morto pure lui, si ostina a pestare sul suo tamburo e risveglia tutti i suoi camerati, portandoli in un’orrenda sfilata di cadaveri putrescenti e scheletri per le strade del paese natale, affinchè la sua bella possa rivederlo ancora… Trallallì, trallallà!

Danse macabre! Un tema ricorrente nella letteratura e nell’arte, soprattutto quella tardomedievale…
Des Morgens zwischen drein und vieren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 11:21

Der Schildwache Nachtlied

anonimo
Der Schildwache Nachtlied
Canzone presente in “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), raccolta di canzoni popolari tedesche dal Medioevo al 18° secolo, i cui brani furono in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.
"Ich kann und mag nicht fröhlich sein;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 09:34
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Das irdische Leben

anonimo
Das irdische Leben
[18° sec.?]
Canzone popolare tedesca presente nella raccolta “Des Knaben Wunderhorn” di Clemens Brentano ed Achim von Arnim (1805-08), i cui brani furono poi in gran parte musicati da Gustav Mahler tra il 1887 ed il 1898, alcuni per solo pianoforte e altri – come questo – per orchestra.

Propongo questo cinico brano per il percorso sulla violenza contro l’infanzia, ma ovviamente la morale sottesa è più profonda: Madre Natura, il fluire stesso della vita e del tempo, sono indifferenti al destino dell’uomo e la sua esistenza trascorre nel bisogno, nella sofferenza e nel pianto…

AAARGHHH!!!
„Mutter, ach Mutter, es hungert mich!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2016 - 08:53

La canzone di Carlotta

La canzone di Carlotta
[1968]
Versi di Elsa Morante, dalla raccolta “Il mondo salvato dai ragazzini e altri poemi” (parte terza - “Canzoni popolari”), Einaudi.
La musica? Beh, si tratta di una canzone...
Testo trovato su Storie dimenticate

“La canzone che chiude l’intero libro è una trasfigurazione mitico-favolosa della esperienza storica del Nazismo, la cui politica di discriminazione e di deportazione si trasforma in una paradossale e insensata violenza che incontra sin dai suoi esordi la decisa resistenza di un gruppo di fanciulli, che la neutralizzano con il loro gioco delle stelle gialle, indossate al posto degli ebrei.”

(da “Oltre la menzogna. Saggi sulla poesia di Elsa Morante”, a cura di Gandolfo Cascio, in “quaderni di poesia 3” dell'Istituto Italiano di Cultura per i Paesi Bassi, 2015)
Ecco i miei dati anagrafici
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2016 - 22:46
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La canzone degli I. M. e dei F. P.

La canzone degli I. M. e dei F. P.
[1968]
Versi di Elsa Morante, dalla raccolta “Il mondo salvato dai ragazzini e altri poemi” (parte terza - “Canzoni popolari”), Einaudi.
Mi risulta che la poesia sia stata musicata addirittura dal maestro Nicola Piovani che al pianoforte ha accompagnato la recitazione di Carlo Cecchi nello spettacolo “Doppio Assoluto”, andato in scena al Teatro Vascello di Roma nel 2012.
In ogni caso – musicata o meno – si tratta pur sempre di una canzone...
Testo trovato su La Recherche.it

"Che significa F.P.? Si tratta di un'abbreviazione per Felici Pochi.
E chi sono i felici pochi? Spiegarlo non è facile, perché i Felici Pochi sono indescrivibili.
Benché pochi, ne esistono d'ogni razza sesso e nazione e poca età società condizione e religione. Di poveri e di ricchi (però, se nascono poveri, loro, in generale, tali rimangono, e se nascono ricchi, presto si fanno poveri) di giovani e di vecchi (però... (continua)
Ah, Dottori Dottori! alla vostra età!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2016 - 22:12
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The W.A.N.D. (The Will Always Negates Defeat)

The W.A.N.D. (The Will Always Negates Defeat)
Album: At War with the Mystics. (2006)
(You've got the power in there, waving your wand in the air)
(continua)
17/11/2016 - 21:40
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The Warlike Lads of Russia

The Warlike Lads of Russia
Una canzone ottocentesca, “A New Song—Bonaparte's Escape from Russia”, il cui testo, contenuto su di un foglio volante (broadsheet), fece da base per una sostanziale riscrittura da parte di Nicolas Paul "Nic" Jones, classe 1947, folksinger, chitarrista e violinista inglese attivo tra gli anni 60 e l’inizio degli anni 80 e tornato solo recentemente sulla scena.
Trovo il brano nella raccolta intitolata “Unearthed” pubblicata nel 2001, che contiene registrazioni di esibizioni live di Nic Jones precedenti al 1982.
Testo trovato su English Folk Music

I dati della disfatta francese nella campagna di Russia del 1812, così come citati nelle ultime strofe di questa canzone, sono sbagliati assai per sottostima. Gli storici ritengono che degli oltre 600.000 uomini che componevano la Grande Armata napoleonica ben 400.000 risultarono morti o dispersi e 100.000 almeno caddero prigionieri dei russi…... (continua)
When Bonaparte from Poland into Muscovy went,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2016 - 10:09
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In nome di Dio

In nome di Dio
2016
Eutòpia

Il pezzo più duro dell'album, dedicato alle vittime del Bataclan. Una dura denuncia contro tutti gli assassini in nome di Dio e contro l'imperialismo americano.
In nome di Dio
(continua)
inviata da Lorenzo 16/11/2016 - 21:41
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Just a Note (the Exile Song)

Just a Note (the Exile Song)
[1958]
Parole e musica di Ewan MacColl e Peggy Seeger, con la produzione di Charles Parker della BBC Radio
Da “Song of a Road”, secondo capitolo delle Radio Ballads composte tra il 1958 ed il 1964 da Ewan MacColl per la BBC Radio

“Song of a Road” era dedicato alla costruzione della prima autostrada in Gran Bretagna, la M1, da Londra a Leeds
“Just a Note (The Exile Song)” è dedicata agli operai irlandesi che lavorarono in quell’impresa.
Just a note for time is short dear.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2016 - 16:00
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Here's Adieu to All Judges and Juries

anonimo
Here's Adieu to All Judges and Juries
[19° sec.]
Una ballata ottocentesca ripresa innanzitutto da Martin Carthy nel suo album “Landfall” del 1971.
Testo trovato su English Folk Music

Se nel Regno britannico di 6-700 il destino di un ribelle, di un ladro, o di un “poacher”, un bracconiere, poteva essere la morte ‎per impiccagione (vedi Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain), ‎nei primi decenni dell’800 la giustizia preferiva non sprecare un paio di braccia e spediva i ‎condannati nelle colonie penali e nelle fattorie-prigioni in Australia.‎
Un modo piuttosto spiccio per colonizzare nuove terre ed ampliare i confini dell’Impero a costo ‎zero o, meglio, facendo pagare il prezzo a poveracci, criminali comuni e prigionieri politici…‎
Here's adieu to all judges and juries!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2016 - 13:31
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Treblinka

Treblinka
1981
Symphony For A Genocide

A Treblinka non c'era la tipica selezione per gli abili e inabili al lavoro una volta scesi dai treni; la direzione era sempre e solo la morte. A parte i prigionieri schiavi lasciati in vita per i lavori nel lager, chi entrava a Treblinka doveva morire subito. All'inizio non c'erano forni crematori e nei primi 8 mesi furono usate vaste fosse comuni per lo smaltimento dei cadaveri e poi in seguito venne usata la cremazione, effettuata su gigantesche graticole costruite con binari ferroviari.

Si stima che nel solo campo di sterminio di Treblinka vennero uccise dalle 700.000 alle 900.000 persone. Pur essendo un noto luogo di morte, Treblinka non risulta tra i lager più tristemente famosi, nonostante la sua altissima micidialità seconda solo ad Auschwitz - Birkenau. Ciò perché di quell'immane carneficina nel dopoguerra erano rimasti in vita soltanto 18-20 sopravvissuti... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 16/11/2016 - 12:58
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Sobibor

Sobibor
1981
Symphony For A Genocide

Una delle cose che impressiona dello sterminio nei lager è la quasi totale assenza di ribellione. La spersonalizzazione, il terrore e la fame ottennero che il massimo tentativo di ribellione al sistema lager fosse il suicidio. Uniche eccezioni quella del Sondercommando di Auschwitz, la fuga da Treblinka e quella più generalizzata del campo di Sobibor, resa possibile anche dalla presenza tra i prigionieri di soldati dell'Armata Rossa.

Il Campo di sterminio di Sobibór fu teatro dell'unico tentativo riuscito di rivolta da parte di prigionieri ebrei in un campo di concentramento.
Il 14 ottobre 1943, alcuni membri di un'organizzazione interna segreta con a capo l'ufficiale dell'armata rossa Aleksandr Pečerskij, riuscirono a uccidere 11 guardie delle SS e un certo numero di guardie ucraine: sebbene il loro piano consistesse nell'uccidere tutto il personale delle... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 16/11/2016 - 12:32
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Maria coraggio

Maria coraggio
2016
Eutòpia

“Maria coraggio” è il titolo del singolo dei Litfiba, al secolo Piero Pelù e Ghigo Renzulli, contenuto nell’ultimo lavoro Eutòpia. Il retroscena della canzone è stato svelato nel corso di una trasmissione radiofonica su Virgin Radio nella quale così si esprime Piero Pelù: “È una storia dura. L’ho scritta qualche anno fa, ma ora l’ho perfezionata con Ghigo. La storia di Lea Garofalo è la storia dura di una donna che si ribella al clan ‘ndranghetistico di famiglia, diventa collaboratrice di giustizia, vive in un programma di protezione speciale e poi viene tradita dalla stessa famiglia che la uccide barbaramente. È una storia terribile, Lea Garofalo è una donna rock in maniera esponenziale, noi in confronto siamo veramente dei boy scout. E come lei è la figlia Denise che saluto e spero ci stia ascoltando. Ciao Denise, siamo con te”.

La storia processuale di Lea Garofalo.

Il... (continua)
Tic toc, tic toc,
(continua)
inviata da Dq82 16/11/2016 - 09:55
Percorsi: Mafia e mafie
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The Streets of Derry

The Streets of Derry
Un’Irish Rebel Song di autore anonimo, forse risalente alla ribellione del 1798.
La canzone è certamente connessa con “The Maid Freed from the Gallows”, “Gallows Pole”, “The Prickly Bush” e tutto quel ricco filone delle “ballate del patibolo”

Shirley Collins la interpreta a partire dal suo album del 1967 intitolato “The Sweet Primeroses”
Molti altri artisti l’hanno fatta loro e nelle numerose versioni assume anche i titoli alternativi di “Derry Gaol” e “Hail a Brighter Day” (English Folk Music)
Now after morning there comes an evening
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/11/2016 - 09:19
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El Muro (de la Vergüenza)

El Muro (de la Vergüenza)
Versione inglese di Shanon
THE WALL (OF SHAME)
(continua)
inviata da Shanon 16/11/2016 - 02:42
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
MALTESE / MALTESE [Joseph Cannizzaro]

La traduzione in lingua maltese inviatami appositamente da Joseph Cannizzaro di La Valletta (su richiesta tramite conoscente).

I was sent this translation into the Maltese language by Joseph Cannizzaro of La Valletta on request by the intermediary of an acquaintance. [RV]
IT-TWEĠIBA HIJA DAQQA FIL-RIĦ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/11/2016 - 00:16
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Blowin' in the Wind

ESTONE / ESTONIAN [Heldur Karmo]

La versione estone di Blowin' in the Wind è del 1965 ed è opera di uno dei maggiori cantautori estoni, Heldur Karmo (1927-1997). Heldur Karmo, tra traduzioni e testi autonomi, è autore di oltre 3500 canzoni.

The Estonian version of Blowin' in the Wind is from 1965, by Heldur Karmo (1927-1997). Heldur Karmo has written over 3500 songs (own songs and translations). [RV]
VASTUST TEAB VAID TUUL
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2016 - 23:25
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Fiume Sand Creek

Fiume Sand Creek
POLACCO / POLISH [Azalia]

Versione polacca di Azalia da Lyrics Translate

Piosenka została napisana w hołdzie rdzennym mieszkańcom Ameryki. Odnosi się do krwawej masakry z 1864r., o której można przeczytać pod poniższym linkiem
RZEKA SAND CREEK
(continua)
15/11/2016 - 22:23
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Mastrogiovanni

Mastrogiovanni
Maestro morì in psichiatria a Vallo della Lucania: in appello condannati 11 infermieri

Sentenza d’Appello per il decesso di Francesco Mastrogiovanni ,che fu bloccato per quattro giorni in ospedale: confermate condanne per sei medici, pene ridotte. I Radicali: "Ora legge Mastrogiovanni"

In primo grado erano stati tutti assolti ma la corte d'Appello di Salerno ha invece deciso che anche gli undici infermieri imputati nel processo per la morte del maestro elementare Francesco Mastrogiovanni hanno avuto delle responsabilità per il trattamento inumano e la morte dell'uomo.
Si tratta di Maria D'Agostino Cirillo, Maria Carmela Cortazzo, Antonio De Vita, Giuseppe Forino, Alfredo Gaudio, Antonio Luongo, Massimo Minghetti, Nicola Oricchio, Raffaele Russo, Massimo Scarano a Antonio Tardio. Mastrogiovanni è deceduto il 4 agosto del 2009 dopo quattro giorni di ricovero nell'ospedale di Vallo della... (continua)
Io non sto con Oriana 15/11/2016 - 21:33
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You Want It Darker

You Want It Darker
E' un brano bellissimo, che solleva interrogativi, più che dare risposte. Credo.
L'unica cosa che mi sembra di riuscire a cogliere è che questo brano tira le fila del rapporto che Leonard Cohen ha avuto con la spiritualità, con Dio - durante tutta la sua vita.
So che può sembrare puerile, ma in questi giorni non riesco a cercare di capire, riesco solo a provare dolore e gratitudine infinita
Grazie a voi per le vostre belle riflessioni (sempre belle e interessanti, anche quando non le condivido) e grazie sempre a Leonard Cohen
Isabel Archer 15/11/2016 - 20:22
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L'errore

L'errore
Grazie a voi, ovviamente...
Rocco Pezzano 15/11/2016 - 18:37
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All Our Trades Are Gone

All Our Trades Are Gone
[1992]
Parole e musica di Mick Fitzgerald (1951-2016), attore, musicista, cantautore e cantatorie dublinese
Nell’album di June Tabor intitolato “Angel Tiger”

Una canzone dedicata a quanti nella Gran Bretagna di fine secolo scorso sono stati esclusi dal lavoro e posti ai margini della società. Credo che l’autore, Mick Fitzgerald, scomparso solo qualche mese fa, si riferisse in particolare alla gente “pavee”, detta anche “irish travellers” o “tinkers”, i nomadi d’Irlanda e Gran Bretagna…
We will sit here in the morning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2016 - 08:59
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Au suivant

Au suivant
La versione di Scott Walker, da "Scott Walker Sings Jacques Brel" inciso tra il 1967 ed il 1970:

Bernart Bartleby 15/11/2016 - 08:08
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
KELARTICO / KELARTIC [Risyart Vāndtŭar]
PANDIS IN TO VĂND
(continua)
15/11/2016 - 02:14
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
AFRIKAANS [2 - Floris Groenewald / Kabaal klankbaan]



"Kabaal klankbaan is Gauteng-based musician Floris Groenewald’s folk-rock music project. “It’s not a stage name,” says Floris, “but a band, of which I’m the only permanent member.” They play acoustic, alternative folk-rock, which varies from indie-pop songs, folky dystopian love songs, bluesy rock & roll, to songs about robots and video games.

Most live performances consist of one guy with an acoustic guitar, harmonica, and stompbox, rocking and rolling and folking in an attempt to ignore genre limitations. His next show might be Afrikaans, English, bilingual, folky, rocky, accompanied or solo. In 2015 Kabaal klankbaan performed several times as a duo, joined by saxophinist Andre van Coller.

Kabaal klankbaan has released a debut album, Dit wat oorgebly het, in October 2012, closely followed by a standalone, free download single,... (continua)
WARREL IN DIE WIND
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2016 - 00:47
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
AFRIKAANS [1 - Koos van der Merwe]



La versione in afrikaans di Koos van der Merwe. Koos van der Merwe è musicista, cantautore, traduttore e teologo; particolarmente note in Sudafrica le sue versioni in afrikaans da Leonard Cohen. Si è dedicato a Bob Dylan con un intero album di cover del 2015, Tamboerynman, dal quale è tratta questa versione di Blowin' in the Wind qui riprodotta da Nobody Sings Dylan like Dylan.

The Afrikaans version by Koos van der Merwe. Koos van der Merwe is a musician, folksinger, translator and theologian; his Afrikaans versions from Leonard Cohen are specially known in South Africa. He turned then to Bob Dylan with a whole cover album released in 2015, Tamboerynman, including the following version of Blowin' in the Wind here reproduced from Nobody Sings Dylan like Dylan. [RV]
VERLORE IN DIE WIND
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2016 - 00:19
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
GRECO / GREEK [2 - Evfokas / Ευφοκάς]

L'originale di questa versione cantabile proviene da Lyricstranslate (18.07.2011), ma è stata ripresa da parecchi altri siti e non è escluso che sia stata cantata visto che l'autore (che si firma "Evfokas") specifica chiaramente che essa è fatta per essere cantata.

This Greek version was first released by Lyricstranslate (18.07.2011), but it is now included in several other sites and may even have been sung by someone provided that its author, who signs "Evfokas", states clearly he has composed it for singing. [RV]

"H μετάφραση είναι λυρική για να την τραγουδήσετε.
Η ακριβής μετάφραση του κομματιού θα ήταν η απάντηση φυσάει στον άνεμο το οποίο όμως δεν έχει το νόημα του στίχου που είναι ότι η απάντηση παρασύρεται από (πετάει μέσα εις) τον άνεμο."
ΦΥΣΑΕΙ Ο ΑΝΕΜΟΣ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικó Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 14/11/2016 - 23:08
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A to Z

A to Z
[2008]
Parole e musica di Christopher Thorpe-Tracey, in arte Chris T-T, classe 1974, cantautore di Brighton, GB.
Nell'albun intitolato “Capital” e poi nel disco collettivo “From the Mourning of the World” del 2013.

From the Mourning of the World
They closed the airports
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/11/2016 - 22:43
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
FRISONE (OCCIDENTALE) / (WEST) FRISIAN [Ernst Langhout - Johan Keus]



La versione in frisone occidentale (West-Frysk) di Ernst Langhout (Oudkerk, 16 maggio 1956) e Johan Keus. Sfortunatamente, il testo frisone non è ancora reperibile in rete (chi lo avesse a disposizione, è pregato di segnalarcelo). Ernst Langhout e Johan Keus hanno pubblicato due album di cover di Dylan in frisone, Dylan yn it Frysk 1/2. La versione frisone di Langhout e Keus è, a mio parere, una delle migliori in ogni lingua.

The West Frisian version by Ernst Langhout (Oudkerk, 16 May, 1956) and Johan Keus. Sadly enough, the Frisian lyrics aren't available (please inform us if you know them). Ernst Langhout and Johan Keus have released two cover album from Bob Dylan, Dylan yn it Frysk 1/2. In my opinion, Langhout and Keus' Frisian version is among the best ever written in any language. [RV]
RÛZJEND YN É WYN

[ ... ]
inviata da Riccardo Venturi 14/11/2016 - 21:42




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