Buonasera a tutti. Dispiace leggere di aver fatto «inkazzare» qualcuno condividendo un mio lavoro con tutti, chiedendo al contempo di non «scroccarlo». Non ho mai pensato nemmeno per un istante di far male a nessuno e chiedo umilmente scusa se l’ho fatto inavvertitamente.
«E' una cosa, quella di citare sempre dettagliatamente le fonti, che in Rete in pochi hanno l'abitudine di fare (...). Questo credo possa essere uno dei motivi che spingono quelli come il sig. Yuri Garrett a fare gli antipatici.»
Chi fa «inkazzare» è naturalmente anche «antipatico». Antipatico perché chiede di verificare l'uso che viene fatto delle sue traduzioni (che non vorrebbe venissero sfruttate a scopi commerciali, come peraltro è successo) e di citare la fonte. Evidentemente è troppo per chi fa la guerra alle multinazionali innalzando il vessillo della guerra al copirait, ma in realtà abbatte solo i piccoli che... (continua)
YG 22/11/2016 - 20:49
Caro Yuri Garrett, non posso che ringraziarla, in primo luogo per la sua traduzione e poi anche per il suo intervento risolutore, o comunque chiarificante.
Ora mi dispiace un po' per quell'"antipatico", che però era da intendersi per l'appunto tra virgolette.
Per quanto riguarda il tema non facile del copirait, penso semplicemente che voglio che chiunque abbia la libertà di copiare=diffondere ciò che di bello, e di vero, c'è nell'infinita Rete, purchè si citino per benino autori e fonti (per rispetto alle persone e alla verità) e purchè nessuno guadagni sul sudore di un altro.
Per quel che mi riguarda, prendo atto anch'io dell'intervento e delle spiegazioni del sig. Yuri Garrett (al quale auguro di potersi comprare, col suo lavoro della mente, non una, ma due ville con relativo idraulico al seguito). Forse, lo ammetto, su questo aspetto sono un tipo' un po' particolare e, non di rado, parecchio antipatico. Assumo quindi responsabilmente la mia antipatia al riguardo, e amen; per il resto, ognuno campi come gli pare e come gli riesce meglio, e ribadisco solo che la traduzione del sig. Garrett è ottima -a mio parere- sotto tutti gli aspetti e che il mio antipaticissimo intervento era proprio motivato dal fatto di non volergli "scroccare" alcunché. Nessuna intenzione di sminuire il suo lavoro della mente, però avrei un problema a un rubinetto e mi costerà parecchio caro; lo ho sempre detto che ho sbagliato tutto nella vita... (Salud)
in effetti in tutta questa storia c'è del paradossale...
Il cattivo predone sono io, e son passato per buono e sono stato pure ringraziato...
Il buono eri tu, Riccardo, che mi hai messo inutilmente in guardia dall'infrangere copirait, anche se non ne condividi il concetto...
La vittima è lei, Garrett, che però il fin dei conti non è stato defraudato proprio di nulla e, forse, su questo sito ha trovato più rispetto che negli altri 500 che davvero l'hanno depredato... Di fatto la sua traduzione ed il suo sito, trasudante di amore per Cohen, hanno avuto qui un'occasione in più per incrementare l'attenzione che meritano...
Quindi, alla fine, nessuno ha fatto del male a nessuno, anzi... E quindi, di cosa stiamo parlando?
Due parole del traduttore. Per un caso fortuito, mi ricordo quando ho fatto la traduzione di questa ballata, nel 1988. Ero alla “Misericordia di Pontassieve” a fare il mio servizio civile (venti mesi di ambulanze notturne); su un tavolino a aspettare le chiamate, coi quadernacci e la penna, e cinque o sei ragazzotti che giocavano a calcetto balilla facendo un casino terrificante. Però già allora avevo la “campana di vetro”, nel fare certe cose, che mi ha sempre accompagnato. Con questo ricordo rispolvero quella vecchia traduzione, corredandola di alcune piccole note. Al di fuori di queste, avverto che il nome "Maisry" (Maisery in alcune versioni) non ha nulla a che vedere con "Mary": presente in altre ballate tradizionali, è piuttosto una forma estremamente debased di Margery, Marjorie ed è quindi, propriamente, "Margherita" (ma nel significato originale di "perla").
LADY MAISRY (continua)
22/11/2016 - 05:54
Per Bernart Bartleby. Spero che mi perdonerai se ho un po' modificato il testo da te dato della ballata (non di molto, comunque): l'ho riportato a quello dato da Robert Jamieson (1772-1844) nella sua famosa collezione Popular Ballads And Songs From Tradition, Manuscripts And Scarce Editions With Translations Of Similar Pieces From The Ancient Danish Language (1806). E' del resto grazie a lui che conosciamo Lady Maisry, vale a dire quello che la trascrisse nel 1799 come hai accennato nell'introduzione. Come potrai vedere, il testo del Jamieson è veramente in scozzese "duro e puro". E visto che la vuoi mettere (ma secondo me negli extra...), non hai forse ancora visto quello del Tam Lin. Lì, però, ci aveva messo le manine di sicuro Robert Burns: fra lui e Sir Walter Scott, come dire, ci hanno pasticciato parecchio con le ballate tradizionali.
In questa lezione mancano sia il prologo (il rifiuto dei pretendenti scozzesi) che l’epilogo (la vendetta dell’amante sulla famiglia di lei e/o il suicidio) e addirittura l’intera causa della vicenda è taciuta, sintetizzata nel messaggio che Lady Margery riesce a far pervenire all’amato a Londra, un anello d’oro con incastonate delle pietre preziose a formare una coroncina di fiori, un simbolo, credo, di offerta di amore e di matrimonio, il pegno che forse lui le aveva regalato.
Tutto no, diciamo per due terzi e scegliendo sempre e solo una versione delle tante che dava. Considera che le "English and Scottish Popular Ballads" (cinque volumi) non le ho mai avute "di mio": ai tempi dei tempi, preinternettiani, mi servivo della copia della biblioteca (io ho sempre avuto delle antologie tipo il Quiller-Couch, la Penguin eccetera, libri che ho letteralmente distrutto). Ho cominciato a studiarle e tradurle che ero ancora al liceo, mi sa la prima a meno di diciott'anni o roba del genere. Successe poi che al prim'anno di università mi imbattei nel professor Sergio Baldi, credo l'unico in Italia che abbia mai pubblicato una silloge di Child Ballads (trenta in tutto) con traduzioni italiane, in un volumetto della Sansoni del tutto introvabile. Io lo avevo, ma mi è stato "prelevato" da una ex fidanzata incazzata a morte, non ha importanza. Importanza ebbe il fatto che da quando... (continua)
Si pero' sulla way back machine si vede solo la prima pagina. Rik se hai ancora da qualche parte i file lo si puo' riesumare in qualche modo su altervista o su autistici.org
Per BB: Sì, è proprio quello! Però sono davvero poco addentro nelle compere 'lettrònie, qualcuno mi spiega come si fa? Non nascondo che mi piacerebbe parecchio riaverlo...
Per Lorenzo: su file ho solo i primi due volumi della roba che ho fatto io, gli altri due ce li ho ancora (sic) dattiloscritti in uno scatolone. E nello stesso scatolone ci sono pure i quaderni a mano.
Per Riccardo:
Tempo fa ho fatto degli acquisti su Comprovendolibri.
Registrazione, ricerca e poi contatto diretto col venditore.
L'unica cosa particolare è che ogni tot settimane devi rinnovare l'iscrizione (ma con un clic) per dire che ci sei, sennò ti cancellano e poi devi ri-registrarti...
Beh certo che è una emozione rivedere quel sito...non so se avete notato la "grafica", quello altro che "1.0", era "-1.0", non mi riusciva nemmeno andare a capo e i testi erano tutti scritti di seguito :-) Pensare che sarebbe linkato a Wikipedia in bretone :-) Ora mi ci faccio uno sniff sniff...
Nota. Il ritrovamento del mio vecchio sito nei meandri del passato internettaro mi permette di mettere anche la prima versione della traduzione di "Lady Maisry", che avevo fatto probabilmente seguendo una versione diversa da quella presente in questa pagina. Nelle antologie che avevo (ed ho) la stessa ballata era spesso presente in versioni diverse, e a volte facevo traduzioni diverse (Iudas l'ho tradotta cinque o sei volte, ad esempio.) Come si dice: tu' is meglio che uàn...però davvero un ringraziamento enorme va a Bernart che a Lorenzo. Magari, chissà, un giorno o l'altro vi regalo lo scatolone delle ballate con quadernacci e tutto :-)
Visto che volevi, ci vuoi pensare tu a mettere il Tam Lin? Però, sinceramente, io andrei negli Extra, casomai. Se per caso vuoi, comunque, ti avverto che la traduzione è una delle primissime che ho fatto: è del 1982. Proviene da un quaderno con Titti e il Gatto Silvestro, che scannerizzerei se avessi uno scanner, con tutti i disegnini relativi. Essendo datata 19 febbraio 1982, avevo diciotto anni e cinque mesi. Vabbè.
All'inserimento del Tam Lin devo pensarci meglio, alla luce della tua traduzione, per quanto giovanile.
L'idea mi era balenata leggendo il saggio del professor Freedman citato in introduzione. Mi era sembrato interessante che proprio la più antica delle tre ballate messe a confronto fosse anche quella dove la donna è protagonista positiva e non vittima o vittima/carnefice...
Ma vedo che il racconto è del tutto fantastico, a differenza degli altri due... Non so quindi se quel confronto abbia poi un gran senso...
Decisamente il Tam Lin è una ballata di tematiche del tutto soprannaturali, e nel suo nucleo originario deve essere antichissima; questo non lo si può ovviamente affermare con certezza, perché la conosciamo solo nella sua forma settecentesca con tutta probabilità rimaneggiata dal Burns. Però le ballate autentiche contenenti elementi soprannaturali del genere affondano veramente la loro origine nella notte dei tempi, specie quando in esse non compare nemmeno una briciola di cristianesimo. Indi per cui, decisamente ci penserei bene prima di metterla qua dentro. Salud!
Beh, sì, quella del blog potrebbe essere un'idea. Vedrò cosa fare anche se ultimamente, sul lato blogghistico sono parecchio latitante; rassicuro però krzyś, lo "sniff sniff" era solo una lacrimuccia in stile disneyano, e non ho mai "sniffato" nulla in quel senso, me ne guardo bene. Ho una sola droga nella mia vita e si chiama peperoncino "Trinidad Scorpion". Salud!
Ti farei da segretario nel trascrivere tutte ste du'cento ballate e passa, ma devo pur guadagnarmi da vivere in qualche modaccio .
In un blog o in qualsiasi l'altra maniera lo dovresti fare però, secondo me.
Fà un pensierino... e in gamba.
In questo video un noto esponente del neofascismo britannico (credo defunto nel frattempo) inneggia alla distruzione dell'I.R.A. ostentando una "croce cerchiata delle ss francesi" (parente stretta della svastica tonda) identica a quella della Charlemagne, dell'OAS e di tutto il neofascismo europeo (e non) che spesso, strumentalmente, ci (e si) racconta di sostenere la lotta di liberazione del popolo irlandese.
Altro che "CELTICA"...
Chanson italienne – Il pazzo che ride – Litfiba – 2000
Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, en faisant la version française de ce « fou qui rit », il m’est venu à l’esprit que Victor Hugo avait écrit – il y a de cela bien longtemps sans doute, un roman gigantesque intitulé : « L’Homme qui rit », dont je n’ai certes pas l’intention de te raconter l’histoire, si la chose t’en dit, il te suffit de trouver le livre et de lire. Lire Hugo n’est certes pas une perte de temps.
Alors, Marco Valdo M.I. mon ami, pourquoi me parles-tu de Hugo et son « Homme qui rit » ?
D’abord, comme je te l’ai signalé, par l’étrange similitude, la curieuse proximité des deux titres. Ensuite, comme tu me connais, simplement pour dire quelque chose, car, comme toi, je cause, je cause, c’est tout ce que sais faire. Cependant, j’ai des raisons plus précises de le faire. Les deux personnages se ressemblent ; tous les deux sont... (continua)
“...keep a clean nose / watch the plain clothes / you dont't need a weatherman / to know which way the wind blows” 1)
(subterranean homesick blues)
Alla fine sembra che Robert Zimmerman (nato nel 1941 e diventato Bob Dylan, in onore del poeta Dylan Thomas, solo nel 1962 ) questo premio Nobel andrà a prenderselo, magari l'anno prossimo in occasione di un concerto a Stoccolma.
Legittimi, per quanto scontati, gli “atroci dubbi” alla Nanni Moretti: per farsi maggiormente notare è meglio presenziare a qualche cerimoniale o evitare di andarci?
Scarterei invece il paragone con gli illustri precedenti di Jean-Paul Sartre (nel 1964) e di George Bernard Shaw (nel 1925) 2).
Anche perché il primo avrebbe comunque ritirato il premio in denaro in un secondo tempo, forse per devolverlo a qualche nobile causa o per rimediare ad un periodo di ristrettezze finanziarie.... (continua)
11. Traduzione finlandese di Otto Manninen
11. Finnish translation by Otto Manninen
Otto Manninen (13 August 1872, Kangasniemi – 6 April 1950, Helsinki) was a Finnish writer, poet, and a celebrated translator of world classics into Finnish language. Along with Eino Leino in the early 20th century, he is considered as a pioneer of Finnish poetry. Manninen translated the works of Homer, Sophocles, Euripides, Heine, Ibsen, Petőfi and Runeberg into Finnish. - Read Article
Otto Manninen (13. elokuuta 1872 Kangasniemi – 6. huhtikuuta 1950 Helsinki) oli suomalainen kirjailija, runoilija ja suomentaja. Ystävänsä Eino Leinon ohella hän oli 1900-luvun alkupuolen suomalaisen runouden uranuurtajia. - Read Article
Otto Manninen (født 13. august 1872 i Kangasniemi i Finland, død 6. april 1950 i Helsingfors) var en finsk forfatter og oversetter.
Manninen var lektor ved Helsingfors universitet 1913–1937... (continua)
SAAMEN SUVUN LAULU (continua)
inviata da Juha Rämö 21/11/2016 - 13:41
13. Traduzione russa di Juha Janhunen e Tatijana Narlykova 13. Russian translation by Juha Janhunen and Tatijana Narlykova
La traduzione russa disponibile consta solo della 1a e della 5a strofa dell'inno. Nelle edizioni di Wikipedia (tranne quella russa, ovviamente) la traduttrice è indicata come “Narlykovoy”: si tratta di un errore dovuto alla scorretta interpretazione di un genitivo russo (Нарлыковой = “di Narlykova”).
The Russian translation available includes only verse 1 and 5 of the original anthem. The various editions of Wikipedia (except, of course, the Russian edition) state “Narlykovoy” as one of the translators: this is a fault due to uncorrect rendering of a Russian genitive form ( Нарлыковой = “Narlykova's”) [RV]
«E' una cosa, quella di citare sempre dettagliatamente le fonti, che in Rete in pochi hanno l'abitudine di fare (...). Questo credo possa essere uno dei motivi che spingono quelli come il sig. Yuri Garrett a fare gli antipatici.»
Chi fa «inkazzare» è naturalmente anche «antipatico». Antipatico perché chiede di verificare l'uso che viene fatto delle sue traduzioni (che non vorrebbe venissero sfruttate a scopi commerciali, come peraltro è successo) e di citare la fonte. Evidentemente è troppo per chi fa la guerra alle multinazionali innalzando il vessillo della guerra al copirait, ma in realtà abbatte solo i piccoli che... (continua)