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‎4. Reich

‎4. Reich
NELJÄS VALTAKUNTA
(continua)
inviata da Juha Rämö 29/10/2016 - 14:47

Ballad Of The Green Berets (A Parody)

anonimo
Ballad Of The Green Berets (A Parody)
Ancora un'altra parodia, di Leda Randolph
(questa rischia di essere una delle canzoni più parodiate della storia...)
da Broadside 69

"Feeling that someone just had to came up with another set of words to that song I gave it a try and wound up with the following." L.R.
MEN WHO DIE
(continua)
28/10/2016 - 18:57
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How Far We Have Come?

How Far We Have Come?
(1965)

da Broadside #65 dicembre 1965

Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 61 del 15 agosto 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”

Una completa storia degli Stati Uniti, dallo sterminio dei nativi all'imperialismo.
When our fathers came to this golden land
(continua)
28/10/2016 - 18:01
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Io dico no

Io dico no
"Io dico no" è una canzone che vuole mettere in luce i controsensi della globalizzazione moderna, della omertà sociale, dell egoismo, della ricchezza smodata e della ricerca metodica del successo economico, il video riprende le conseguenze di tali azioni.
mentre il mondo sta impazzendo
(continua)
inviata da Andalò Leonardo 28/10/2016 - 08:11

Letter From Vietnam

Letter From Vietnam
Parole e musica di Ruth Jacobs
Testo da Broadside #64 , novembre 1965
I had a dream, Mom, I had it last night
(continua)
27/10/2016 - 22:17

McGeorgie McPorgie

McGeorgie McPorgie
(1965)
Pubblicato su Broadside #62
McGeorgie McPorgie McPuddin' McPie
(continua)
27/10/2016 - 22:03

There's Rain in the Forest

There's Rain in the Forest
(1965)
da Broadside #60 luglio 1965

Parole del Dr. Alex Comfort
Musica: The Cruel Wars (High Germany)
There's rain in the forest there's planes in the sky
(continua)
27/10/2016 - 21:14
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Masters Of War

Masters Of War
FINLANDESE / FINNISH [2] - Paleface (Karri Miettinen)

Traduzione finlandese 2 / Finnish translation 2 / Traduction finnoise 2 / Suomennos 2: Paleface (Karri Miettinen)

Audio link to the song performed by Paleface & Wentus Blues Band:
KUOLEMAN KAUPPIAAT
(continua)
inviata da Juha Rämö 27/10/2016 - 13:35
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You're on Your Last Go 'Round

You're on Your Last Go 'Round
1940
Pubblicata in Broadside #40, late february 1964 con un'introduzione dello stesso Guthrie.
Non mi risulta sia mai stata incisa.

La canzone parla dei politici che baciano i bambini negli incontri pubblici. Guthrie indica di chiedergli cosa hanno votato riguardo alla guerra, al lavoro, alla casa

Every time a guy that's a running for office comes around he kisses your kids, hugs your wife, cranks your car, winds up your cat, and puts out your clock.. He'll Kid you and skid you, he’ll pull you and bull you, he’ll take you and shake you, he'll scrape you and rape you, he'll kiss you and miss you, he'll smell you and sell you, he'll promise to live with you, marry you, send you money, give you a job, put you up in business, build you a hornet plant you a garden, ship you some chickens and smuggle you a bottle of whiskey from Old Mexico .. He'll promise you everything you need and say the... (continua)
Now, I'n a gonna toll you what to do,
(continua)
inviata da Dq82 27/10/2016 - 12:39

Medgar Evers

Medgar Evers
1963
Tune: Jesse James
Broadside #37, gennaio 1964


Canzoni su, o con riferimenti a, Medgar Evers
Songs on, or referring to, Medgar Evers



Medgar Evers was a man, he tried to stop the Klan,
(continua)
inviata da Dq82. 27/10/2016 - 12:15
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Hitler Ain't Dead

Hitler Ain't Dead
Vietnam




Questa traduzione, non essendo disponibile la versione originale (non si conosceva nemmeno il titolo originale) era inserita come canzone a se stante dal 6/1/2010.
Viene qui integrata ed eliminata

HITLER È VIVO
(continua)
inviata da Dq82 (originariamente 6/1/2010) 27/10/2016 - 08:52
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And Freedom Too

And Freedom Too
Parole e musica di Bill Frederick, sul quale poche informazioni sono reperibili in Rete.
Nei primi anni 60 era un giovane studente in chimica ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì alcune sue canzoni su Broadside Magazine. Si veda anche Just Another Day
Questa fu pubblicata sul # 58 del 15 maggio 1965.
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”

Una canzone ironica che spiega che cosa ci fosse dietro ai proclami di voler "difendere la libertà dal Comunismo" in Vietnam.

"Now let us assume that we lost Indo-China. If Indo-China goes, several things happen right away. The peninsula, the, last bit of land hanging on down there, would be scarcely defensible. The tin and tungsten that we so greatly value from that area would cease coming.... So when the U.S. votes $400,000,000... (continua)
From the steaming Mekong Delta
(continua)
26/10/2016 - 23:19

O pescecan terribile

O pescecan terribile
[primi anni del 900]
Parole e musica di Antonio Mazzuccato, direttore del Gruppo corale Borgo Vittoria di Torino negli anni tra il 1908 e il 1922, così come eseguito nel 1973 da Angelo Giorcelli, classe 1890, operaio FIAT, membro originario del coro, durante un'intervista condotta da Emilio Jona e Sergio Liberovici
In Jona, Liberovici, Castelli, Lovatto - "Le ciminiere non fanno più fumo. Canti e memorie degli operai torinesi", Donzelli 2008.


La corale nacque nel 1903 all’interno del Circolo Educativo Socialista di Borgo Vittoria, che poi ebbe sede presso l'imponente edificio della Casa del Popolo di Borgo Vittoria e Madonna di Campagna, costruito intorno al 1910 con il finanziamento e la forza lavoro dei circoli rionali socialisti, e incendiato dai fascisti nel 1922. In seguito, sulle sue ceneri, venne allestita una sala cinematografica, l'Apollo, con annessa sala danze. Oggi vi sorge... (continua)
O pescecan terribile
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2016 - 22:55
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War Machine

War Machine
Album: "Who Is the Sender?" (2015)

Bill Fay dopo aver pubblicato negli anni '70 due dischi acclamati dalla critica ma di scarso successo commerciale, è tornato dopo più di 40 anni a incidere dischi, prima con Life is People del 2012 poi con questo Who is the Sender?.

Più ancora che il precedente, il nuovo album esprime frustrazione e costernazione per lo stato in cui è ridotto il mondo, guerre e persecuzione.

Questa War Machine è un'amara descrizione della natura umana pronta ad uccidere finanziando senza fare domande una micidiale macchina da guerra.
All the leaves are falling
(continua)
26/10/2016 - 22:32

Ballad for Bill Moore

Ballad for Bill Moore
1963
Broadside #26, maggio 1963
Tune: "That Lonesome Valley"

Hanno scritto canzoni per William Moore anche Phil Ochs, Wolf Biermann e Pete Seeger

On April 17,1963 Rev. Billy Graham wired Rev. Martin Luther King Jr. to “Put the brakes on a little bit."
On April 26 an Alabama judge found Rev. King and nine other Negro leaders guilty of contempt and gave a fine and jail sentences...
Meanwhile U.S. Attorney General Robert Kennedy paid a "courtesy call“ on the Alabama governor....Then flying back to the Capitol, he, with other Washington officials, went hiking along the Chesapeake & Ohio Canal on April 27.
During this period another hiker, William Moore, walked
southern roads carrying a message with an appeal for
decency to southern governors. A big friendly, smiling, peaceable family man with three children, Bill Moore carried a sign: “End Segregation in America - Eat At Joe's... (continua)
O Bill Moore walked that lonesome highway,
(continua)
inviata da dq82 26/10/2016 - 21:29
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Einheitsfrontlied

Einheitsfrontlied
Traduttore sconosciuto / Translator unknown / Traducteur inconnu / Översättaren okänd

Audio link to the song performed by Maria Hörnelius & Spartacus Accordion Orcestra in 1980:
ENHETSFRONTSÅNG
(continua)
inviata da Juha Rämö 26/10/2016 - 18:31

Ballad of Hattie Carroll

Ballad of Hattie Carroll
1963
Broadsides #23 marzo 1963
Musica di sua figlia Hedy West da Broadsides #26 maggio 1963

La versione ufficiale dei fatti: l’incidente tra William Devereux Zantzinger (le fonti non concordano mai sulla corretta grafia del nome, se sia Zanzinger o Zantzinger, che è la versione usata da Dylan) e Hattie Carroll avviene all’una e quaranta nella notte tra l’8 e il 9 febbraio 1963 all’Emerson Hotel di Baltimore, durante una festa di beneficenza nota come “Il ballo delle zitelle” [The Spinsters’ Ball]. All’una e trenta il comportamento di Zantzinger, 24 anni, probabilmente ubriaco, si fa pericoloso. Con un finto bastone da parata, pare di legno, insegue una cameriera nera di trent’anni di nome Ethel Hill, picchiandola ripetutamente. Dieci minuti dopo chiede un bicchiere di bourbon e ginger ale a un’altra cameriera di nome Hattie Carroll, 51 anni, madre di undici figli, sofferente di ingrossamento... (continua)
Come all you poor & honest people
(continua)
inviata da dq82 26/10/2016 - 18:03

The Sharpsville Massacre

John Steele
The Sharpsville Massacre
1963
Broadside #23, marzo 1963
(Tune: "Streets Of Laredo")

The world grows small. Eighty-three men, women and children lie dead in the hot streets of Sharpsville in South Africa. On the other side of the globe a Canadian writes a song So that they shall not be forgotten: "A song is one of the most effective ways of keeping alive an event in history... Sharpsville is a symbol ... of dynamic change and we sing it to remind the many people who enjoy South African fruit, holidays and wealth that the change is a reality" John Steele.

Il massacro di Sharpeville avvenne in Sudafrica il 21 marzo 1960, nel periodo di massima intensità delle proteste popolari contro la politica dell'apartheid messa in atto dal National Party. Durante una manifestazione pacifica a Sharpeville, la polizia sudafricana aprì il fuoco sulla folla dei dimostranti, uccidendo 69 persone.
As I walked out in the hot streets of Sharpsville,
(continua)
inviata da dq82 26/10/2016 - 17:23
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Einheitsfrontlied

Einheitsfrontlied
versione svedese degli Eld Attack Krossa (da me giusto scoperti dalla pagina su De mördades fria republik, grazie mille.)



Nessuna idea su come procurarmi il testo.
leoskini 26/10/2016 - 17:22
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Italiella

Italiella
nota nr.3 indica il famoso pesce di San Raffaele presente nell'omonima chiesa sita a Napoli nel rione Mater Dei. Secondo la tradizione, le donne che volevano uscire incinte, dovevano baciare proprio il pesce che la statua di San Raffaele ha (ancora oggi) tra le sue mani.
amedeo 26/10/2016 - 17:15

Talking Riot Blues

Talking Riot Blues
1963
Broadside 20, Febbraio 1963
Sullo stesso broadside compare Masters Of War di Dylan
The witch-hunters came to Frisco town
(continua)
inviata da dq82 26/10/2016 - 17:01

Peace March Song

Two by two we walk a - long,
(continua)
inviata da dq82 26/10/2016 - 16:42

In Roma fu rapito

anonimo
In Roma fu rapito
[1924]
Una delle tante cantate che si diffusero in tutta Italia dopo il rapimento e l’assassinio del deputato Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario
Riferita nel 1960 a Jona e Liberovici da alcuni informatori anonimi nel mantovano.
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio

Nell’ultima strofa sono ricordati i nomi di altri due figure importanti del socialismo di allora, il pugliese Giuseppe Di Vagno e l’emiliano Antonio Piccinini.
L’avvocato e parlamentare socialista Di Vagno – che abbiamo già incontrato citato nella canzone Bandiera rossa – fu ucciso da squadristi a colpi di pistola nel 1921 durante un comizio a Mola di Bari.

Antonio Piccinini era di Reggio Emilia,... (continua)
In Roma fu rapito
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2016 - 16:02
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Le déserteur

Le déserteur
ESPERANTO [4] - La Perdita Generacio

LA DIZERTANTO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/10/2016 - 14:02

A lavorare noi siam condannati (o Il contadino)

anonimo
A lavorare noi siam condannati (<em>o</em> Il contadino)
[primi anni del 900]
Una cantata operaia riferita da Giuseppe Bertolino, classe 1895, piemontese, operaio meccanico, socialista e poi, dopo la scissione di Livorno del 1921, comunista.
Bertolino riferiva di aver imparato questo canto frequentando la Società operaia di mutuo soccorso “Fratellanza” di Mondovì, Cuneo.

In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
A lavorare noi siam condannati
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2016 - 13:05
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A tirannia

A tirannia

I canti degli zolfatari si presentano frequentemente come canti monostrofici aventi la struttura della canzuna, ovvero di verso endecasillabo a rime alterne, anche se si possono trovare canti in forme diverse con strofe costituite da un numero di versi inferiore ad otto e spesso, soprattutto nei canti dei carusi, si presentano sotto forma di distici.

A differenza dei canti dei carrettieri, dei contadini, quelli degli zolfatari, per lo più, non venivano cantati durante il lavoro; infatti la durezza del lavoro lasciava poco spazio al canto. Tuttavia qualche eccezione la si può riscontrare.

Al riguardo, un esempio di canto di lavoro degli zolfatari viene riportato da Alberto Favara nel Corpus di musiche popolari siciliane: è il canto numero 370, indicato come appartenente alle zone di Villarosa e Caltanissetta; in esso viene evidenziata una peculiarità rispetto agli altri canti di mestiere.... (continua)
Bernart Bartleby 26/10/2016 - 10:37

Inno anticlericale

anonimo
[1907-08?]
Sull’aria dell’Inno di Mameli, testo reperito in un quaderno manoscritto di canzoni compilato da Emilio Grosso, operaio tessile di Vallemosso (Vercelli)
In “Le ciminiere non fanno più fumo - Canti e memorie degli operai torinesi”, a cura di Emilio Jona, Sergio Liberovici, Franco Castelli, Alberto Lovatto, Donzelli 2008.
Fratelli d’Italia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2016 - 09:55
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Omissis

Omissis
2016
Stato d'eccezione

Omissis: parti di testo, parole o frasi di atti o documenti che sono state tralasciate o sottaciute in quanto ritenute non necessarie, o molto più spesso 'da secretare' per motivi di sicurezza militare o di convenienza politica. Per decenni e decenni gli 'omissis' hanno coperto nomi e responsabilità di mandanti, esecutori e complici delle stragi compiute durante il periodo della storia italiana che viene ricordato come come 'Strategia della Tensione'. A più riprese, ma anche recentemente, si è ricorso all'uso strumentale e politicamente propagandistico di annunci di 'desecretamento' di fonti che invece ancora ai giorni nostri sono chiuse e non lasciano fluire la verità sui misteri di quegli anni. Ciò che risulta lampante è la permanente mancanza di volontà politica di voler definitivamente fare chiarezza su quelle stragi di Stato e sui depistaggi conseguenti la cui... (continua)
Omissis…Omissis…Omissis!
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2016 - 23:16

Let Us Have Peace

Let Us Have Peace
(1965)
Pubblicata su Broadside #82 luglio 1967

Slow, hymn-like
When all mankind forgets
(continua)
25/10/2016 - 23:14

War Blues

Ronnie Petersen
War Blues
Well I'm thinkin' about the war
(continua)
25/10/2016 - 22:05

The Same Old Song

The Same Old Song
(1966)
da Broadside #78
My country, right or wrong, boys
(continua)
25/10/2016 - 21:51

Kriege wird es immer geben

Kriege wird es immer geben
[1947?]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non conoscevano compromessi né tabù di sorta e distruggevano senza pietà “gli eterni valori tedeschi”: attaccavano... (continua)
Kriege wird es immer geben
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:51

Amnestierten-Song

Amnestierten-Song
[1947]
Versi di Joachim Hackethal (1924-2003), attore e cabarettista tedesco
Musica degli Amnestierten
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.
Il brano si può ascoltare nella corposa (in 7 CD!) raccolta “Kabarett 1946 – 1969” edita dalla tedesca Polyphon.

“Die Amnestierten, gli Amnistiati, fu un gruppo di Kabarett itinerante creato nel 1947 da alcuni studenti in filologia dell’Università di Kiel (Schleswig-Holstein, vicino al Mar Baltico) e capeggiato da Joachim Hackethal.
Gli Amnistiati cominciarono a esibirsi nella mensa universitaria dove avevano improvvisato un palcoscenico; cominciarono con le parodie di scrittori come Hermann Hesse e Thomas Mann.
Gli Amnistiati scorrazzavano per la tutta la Germania su un malconcio autobus rosso, si esibivano dove potevano, non... (continua)
Unbelastet,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 21:19
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Corbari

Corbari
2016
Stato d'eccezione

Operaio e attore in tempo di pace, Sirio Corbari divenne dopo l'8 settembre 1943 comandante di una unità partigiana indipendente, La Banda Corbari, che imperversò nella zona dell'Appennino tra Ravenna e Forlì, distinguendosi non solo nel compiere azioni militari di notevole ardimento, ma anche nella tendenza a porre l'avversario in situazioni ridicole, sfruttando l'elemento della derisione e della beffa quale arma propagandistica della propria lotta. Corbari non era particolarmente amato né dal CLN, che Iui stesso considerava vittima delle "beghe da politicanti", né dal PCI, che lo definiva spregiativamente "comunista romantico". Amato e sostenuto dalle popolazioni che vivevano nella sua zona di azione, Corbari divenne presto una sorta di mito che si alimentava continuamente di nuovi aneddoti e racconti. Caduto vittima di un tradimento, Corbari rimase ferito in uno... (continua)
Corbari è partigiano, è anche comandante
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2016 - 12:59

Citizen of Wallonia ! Et ric et rac !

Citizen of Wallonia ! Et ric et rac !
Citizen of Wallonia ! Et ric et rac !

Filastroque wallonne à l’usage des riches et des puissants d’Europe et du Nouveau Monde.
Marco Valdo M.I. – 2016



Lucien l’âne mon ami, tu te souviens sans doute de cette récente version française d’une chanson de Dario Fo, intitulée « Peuple qui de toujours » (Popolo che da sempre) et du commentaire où je faisais allusion à la petite ritournelle de révolte wallonne : « Et ric et rac ». Eh bien, aujourd’hui, je vais en faire une chanson pour saluer la résistance qui se dessine face aux impératifs des grands d’Europe et du Nouveau Monde par le biais du refus d’accepter le fait accompli du CETA.

« Et ric et rac ! », c’est formidable, Marco Valdo M.I., car je l’aime bien cette ritournelle. Et puis, c’est bien mieux et moins langoureux que « Ma Cabane au Canada », qui comme tout le monde sait « est blottie au fond des bois, on y voit des écureuils sur... (continua)
Citizen of Wallonia !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/10/2016 - 12:28
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Memoria con divisa

Memoria con divisa
2016
Stato d'eccezione

Risposta a Cristicchi e all'operazione di propaganda avviata con lo spettacolo Magazzino 18.

Dopo un ventennio di martellante e grossolano "revisionismo", la memoria storica degli italiani assume un carattere autoassolutorio grottesco; così oggi, per esempio, i più sanno - com'è giusto che sia - cosa sono le foibe e l'esodo degli italiani dall'Istria, ma ignorano che nell'Aprile 1941 l'Italia alleata della Germania nazista invase la Jugoslavia, annettendosi con le armi interi territori e attuando una criminale bonifica etnica con la deportazione di interi villaggi. Per non parlare delle nostre avventure coloniali, culminate con la guerra d'Etiopia e "l'impiego di gas di qualunque specie e su qualunque scala" (parole del Duce). Ha scritto Angelo Del Boca: "Gli italiani, però, si differenziano nettamente dagli altri popoli per il continuo ricorso a uno strumento autoconsolatorio,... (continua)
Mistificatore della storia
(continua)
inviata da Dq82 25/10/2016 - 12:14

Leg weg das Strickzeug, liebe Olga

anonimo
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga
[fine 1944]
Parole e musica di autore anonimo.
Trovo il testo sul bel lavoro di Christian Hörburger intitolato “Nihilisten - Pazifisten – Nestbeschmutzer. Gesichtete Zeit im Spiegel des Kabaretts”, 1993.

Si tratta di versi stampati su fogli volanti che comparvero a Berlino alla fine del 1944, quando ormai la Germania era sull’orlo della capitolazione ed Hitler chiamava a raccolta il “Volkssturm”, letteralmente “Assalto popolare”, una milizia di vecchi e ragazzini e anche invalidi e donne, armati con qualche fucile e Panzerfaust, che avrebbe dovuto opporsi alle armate sovietiche ed alleate in inarrestabile avanzata…
Leg weg das Strickzeug, liebe Olga,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2016 - 08:51




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