La devisa republicana
2009
Fraternitat
Poesia di August Fourès (1848-1891), poeta e repubblicano federalista occitano musicata dal gruppo Du Bartàs
Fraternitat
Poesia di August Fourès (1848-1891), poeta e repubblicano federalista occitano musicata dal gruppo Du Bartàs
Al temps d'en primièr, quand la bèstia faleta
(continua)
(continua)
inviata da dq82 1/10/2016 - 23:42
I Had a Dream
(2016)
E' un sogno, anzi un incubo questo di Loudon Wainwright III. Donald Trump eletto presidente...
E' un sogno, anzi un incubo questo di Loudon Wainwright III. Donald Trump eletto presidente...
I had a dream - I don’t know what it meant,
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 1/10/2016 - 23:14
Percorsi:
Donald Trump
Old Man Trump
[1952]
Words by Woody Guthrie
Music by Ryan Harvey
Testo di Woody Guthrie
Musica di Ryan Harvey
feat. Tom Morello & Ani DiFranco
All'inizio degli anni '50 del secolo scorso, Woody Guthrie viveva a New York in un complesso di appartamenti di Brooklyn, il Beach Heaven Family Project ("Progetto familiare di Beach Haven"). Il contratto di locazione lo aveva firmato nel dicembre del 1950 ed è un documento assai interessante: da una parte la firma dell'autore di This Land Is Your Land, forse l'appello più chiaro all'uguaglianza e alla condivisione sociale per tutti in America, e dall'altra quella di mr Frederick Christ Trump, che in termini odierni si potrebbe definire un ricco, ricchissimo, straricco palazzinaro che si era fatto una fortuna immensa edificando nelle periferie newyorkesi.
Il contratto, scoperto dal giornalista Nick Lehr che ne ha parlato diffusamente nel suo blog The... (continua)
Words by Woody Guthrie
Music by Ryan Harvey
Testo di Woody Guthrie
Musica di Ryan Harvey
feat. Tom Morello & Ani DiFranco
All'inizio degli anni '50 del secolo scorso, Woody Guthrie viveva a New York in un complesso di appartamenti di Brooklyn, il Beach Heaven Family Project ("Progetto familiare di Beach Haven"). Il contratto di locazione lo aveva firmato nel dicembre del 1950 ed è un documento assai interessante: da una parte la firma dell'autore di This Land Is Your Land, forse l'appello più chiaro all'uguaglianza e alla condivisione sociale per tutti in America, e dall'altra quella di mr Frederick Christ Trump, che in termini odierni si potrebbe definire un ricco, ricchissimo, straricco palazzinaro che si era fatto una fortuna immensa edificando nelle periferie newyorkesi.
Il contratto, scoperto dal giornalista Nick Lehr che ne ha parlato diffusamente nel suo blog The... (continua)
I suppose that Old Man Trump knows just how much racial hate
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff trying to influence US presidential campaign 1/10/2016 - 20:12
Percorsi:
Donald Trump
The Negro Speaks of Rivers
THE ARAB SPEAKS OF RIVERS
La traduzione araba di Omar Offendum
La traduzione araba di Omar Offendum
العربي (بدلاً من الأسود هنا) يتحدث عن أنهار
(continua)
(continua)
1/10/2016 - 18:27
Gee, Ma, I Want To Go Home
anonimo
Oh, the food at the girls' camp
(continua)
(continua)
inviata da Gwen C. Katz 1/10/2016 - 04:33
L'infanzia di Maria
Tanto per essere stringato, non ho l'intenzione di contriubuire più se non completate "La Buona Novella" di Fabrizio.
Dicit
Prendetela come un capriccio o come cazzo Vi pare
Ciauludovsky
Dicit
Prendetela come un capriccio o come cazzo Vi pare
Ciauludovsky
Kri Kro 1/10/2016 - 01:30
Latrine
Chanson allemande – Latrine – Günter Eich – 1946
La description détaillée, obsédante, révoltante des latrines d'un camp de prisonniers allié plein de soldats allemands – l’auteur y a passé beaucoup de temps avant de retrouver la liberté – se réfère une citation de la poésie Andenken de grand Friedrich Hölderlin… S'agripper au beau pour ne pas tomber dans le macabre ? C’est possible, toutefois dans le troisième quatrain, Günter Eich fit rimer « Hölderlin » avec « Urin », déclenchant un scandale parmi ses contemporains… Qui sait si un des poètes plus aimés des nazis (Hölderlin) – abusé, malgré lui – n'était-il par contre rendu à la réalité pénible et difficile de l'Allemagne dans son « Année Zéro » ?
« Latrine » – avec « Inventur » – est une des œuvres les plus connues et représentatives de la « Trümmerliteratur », la littérature des décombres, en Allemagne de l'immédiate après-guerre.
Dialogue... (continua)
La description détaillée, obsédante, révoltante des latrines d'un camp de prisonniers allié plein de soldats allemands – l’auteur y a passé beaucoup de temps avant de retrouver la liberté – se réfère une citation de la poésie Andenken de grand Friedrich Hölderlin… S'agripper au beau pour ne pas tomber dans le macabre ? C’est possible, toutefois dans le troisième quatrain, Günter Eich fit rimer « Hölderlin » avec « Urin », déclenchant un scandale parmi ses contemporains… Qui sait si un des poètes plus aimés des nazis (Hölderlin) – abusé, malgré lui – n'était-il par contre rendu à la réalité pénible et difficile de l'Allemagne dans son « Année Zéro » ?
« Latrine » – avec « Inventur » – est une des œuvres les plus connues et représentatives de la « Trümmerliteratur », la littérature des décombres, en Allemagne de l'immédiate après-guerre.
Dialogue... (continua)
LATRINES
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/9/2016 - 22:21
An meinen Sohn Hans Werner
[1943?]
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.
Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”
A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (continua)
Versi di Werner Finck (1902-1978), cabarettista, attore e scrittore.
Interpretata dal rapper Smudo e dall’attore Peter Lohmeyer in un disco intitolato “Laut gegen Nazis #2. Werner Finck: Gedichte und Kurzgeschichten”, realizzato nell’ambito della campagna “Laut gegen Nazis – Rechte Gewalt kann jeden treffen” ideata ad Amburgo nel 2004 dal manager musicale Jörn Menge.
Inizialmente Werner Finck non si interessava di politica, il suo era un talento comico puro. Di sé stesso diceva di essere un “inguaribile individualista”. Ma dalla fine degli anni 20 fu la “politica” ad entrare in rotta di collisione con Finck ed il suo “Die Katakombe”: “Ci sono alcuni oggi che dicono che io ero contro i nazisti. Ma io vorrei che fosse chiaro questo: sono calunnie. La questione era ben diversa: erano i nazisti ad essere contro di me!”
A partire dal 1932 gli spettacoli di Finck divennero più mimetici,... (continua)
Du brauchst dich deines Vaters nicht zu schämen,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/9/2016 - 13:39
L'Internationale
TAMIL / TAMIL
"This is an adaption of The Internationale in Tamil from facebook. The source and transcription of the text were provided by Jonas Buchholz, M.A. and doctoral student at the University of Hamburg." [Juha Rämö]
The tamil version is written By: Newton Marianayagam .
சர்வதேச தொழிலாளர் கீதம் . மூலம் 1871 இல் பிரான்ஸ் மொழியில் Eugene Pottier இல் எழுதப்பட்ட்து.
Pierre Degeyter i 1888 இல் போடப்பட் இசை
இங்கு பாடப்படும் தமிழ் தழுவல் : நியூட்டன் மரியநாயகம்
சிங்களம் : விமுக்தி கீத்
"This is an adaption of The Internationale in Tamil from facebook. The source and transcription of the text were provided by Jonas Buchholz, M.A. and doctoral student at the University of Hamburg." [Juha Rämö]
The tamil version is written By: Newton Marianayagam .
சர்வதேச தொழிலாளர் கீதம் . மூலம் 1871 இல் பிரான்ஸ் மொழியில் Eugene Pottier இல் எழுதப்பட்ட்து.
Pierre Degeyter i 1888 இல் போடப்பட் இசை
இங்கு பாடப்படும் தமிழ் தழுவல் : நியூட்டன் மரியநாயகம்
சிங்களம் : விமுக்தி கீத்
சர்வதேச கீதம் [1]
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 30/9/2016 - 13:23
La terza guerra mondiale
(2016)
title track dell'album "La terza guerra mondiale"
La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.
Appino: Comunque la terza guerra mondiale è anche una provocazione perché si percepisce così tanto la voglia di sangue, di calci in culo, di violenza, spesso virtuale, perché i luoghi dove rimane la violenza fisica in Italia sono la famiglia e lo stadio. Mentre nel virtuale c'è una voglia di sangue incredibile, di mandare via, non parlo solo di immigrazione, parlo in generale di processi di piazza: "ci vorrebbe la guerra, ci vorrebbe il duce". Noi ci siamo immaginati un disco che non parla... (continua)
title track dell'album "La terza guerra mondiale"
La copertina del nuovo album degli Zen Circus è il nostro mondo al tempo dei social network. In primo piano ad un tavolo i tre componenti della band a prendere l'aperitivo, con i loro begli spritz davanti e i cellulari in mano a farsi i selfie, mentre dietro campeggia una città completamente distrutta dalla guerra. Macerie, fiamme e desolazione.
Appino: Comunque la terza guerra mondiale è anche una provocazione perché si percepisce così tanto la voglia di sangue, di calci in culo, di violenza, spesso virtuale, perché i luoghi dove rimane la violenza fisica in Italia sono la famiglia e lo stadio. Mentre nel virtuale c'è una voglia di sangue incredibile, di mandare via, non parlo solo di immigrazione, parlo in generale di processi di piazza: "ci vorrebbe la guerra, ci vorrebbe il duce". Noi ci siamo immaginati un disco che non parla... (continua)
Mi son svegliato con il sole
(continua)
(continua)
29/9/2016 - 21:39
Percorsi:
Gatti & gattacci
[Ain't Gonna Let Nobody] Turn Me Around
Questa versione della Baez è bellissima ma non credo, al contrario di quanto scritto nell'introduzione, che sia stata eseguita a Woodstock. Secondo i siti che riportano la tracklist completa del festival di Woodstock (ad esempio questo ed anche Wikipedia) la canzone non è stata eseguita a Woodstock e men che meno fa parte dell'LP ufficiale (che comunque era una selezione delle varie performance). Bisognerebbe ora capire da dove proviene questa versione live.
Leonardo 28/9/2016 - 22:56
Gervasio
2016
Storia vera di un disertore nostrano,fuggito a piedi dalle alpi fino nelle Marche durante la guerra del 15/18. Viaggiava a piedi spostandosi di notte e di giorno nascosto per paura di essere fucilato per diserzione. Grande gesto libertario ed anarcoide spontaneo di una persona senza nessuna fede politica o credo religioso è questo che ci è piaciuto molto e, per questo abbiamo realizzato questo pezzo dedicato a tutti i libertari e pacifisti di questa terra.
Storia vera di un disertore nostrano,fuggito a piedi dalle alpi fino nelle Marche durante la guerra del 15/18. Viaggiava a piedi spostandosi di notte e di giorno nascosto per paura di essere fucilato per diserzione. Grande gesto libertario ed anarcoide spontaneo di una persona senza nessuna fede politica o credo religioso è questo che ci è piaciuto molto e, per questo abbiamo realizzato questo pezzo dedicato a tutti i libertari e pacifisti di questa terra.
Primi del Novecento
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/9/2016 - 18:55
Percorsi:
Disertori, La Grande Guerra (1914-1918)
Ode an die Freude
FINLANDESE / FINNISH
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Kirsi Kunnas
https://en.wikipedia.org/wiki/Kirsi_Kunnas
Traduzione / Translation / Traduction / Suomennos: Kirsi Kunnas
https://en.wikipedia.org/wiki/Kirsi_Kunnas
OODI ILOLLE
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 28/9/2016 - 17:15
Per valli e monti/La cavalcata del disertore
2014
Stundai
Stundai
Per valli e monti ho cavalcato
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 28/9/2016 - 16:15
Percorsi:
Disertori
Gilberte de Courgenay
Vi allego una traduzione completa e fedele dell'originale.
Nota bene: Hans In Der Gand non è l'autore del brano bensì colui che l'ha resa popolare. Gli autori sono Robert Lustenberger e Oskar Portmann come si desume dalle ricerche di Franz Burgert pubblicate nel suo docu-libro «Das Lied von Courgenay» nel dicembre 2015.
Vedi anche http://www.srf.ch/sendungen/musikwelle-magazin/das-geheimnis-hinter-gilberte-de-courgenay-ist-gelueftet
Nota bene: Hans In Der Gand non è l'autore del brano bensì colui che l'ha resa popolare. Gli autori sono Robert Lustenberger e Oskar Portmann come si desume dalle ricerche di Franz Burgert pubblicate nel suo docu-libro «Das Lied von Courgenay» nel dicembre 2015.
Vedi anche http://www.srf.ch/sendungen/musikwelle-magazin/das-geheimnis-hinter-gilberte-de-courgenay-ist-gelueftet
Vicino a Prunterut nel Giura un locandiere ha una casa,
(continua)
(continua)
inviata da Claudio Ambrosi 28/9/2016 - 01:01
Dans la jungle
Tra tutte le cattive notizie dal mondo non possiamo che dirci per una volta rallegrati dalle novità che arrivano dalla Colombia dove il presidente Juan Manuel Santos e Rodrigo Londoño, leader delle FARC hanno firmato un accordo di pace. Bisognerà anche riconoscere al governo cubano di avere ospitato per quattro anni i negoziati che hanno portato a questo importante risultato.
CCG Staff 27/9/2016 - 21:28
Jesus Thinks You're a Jerk
[1988]
Lyrics and Music: Frank Vincent Zappa
Testo e musica: Frank Vincent Zappa
Album: Broadway the Hard Way
Lyrics and Music: Frank Vincent Zappa
Testo e musica: Frank Vincent Zappa
Album: Broadway the Hard Way
There's an ugly little wasel 'bout three-foot nine
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/9/2016 - 23:56
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Berlin simultan
[1920]
Versi di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Poesia pubblicata sulla rivista “Dada Almanach” fondata e curata da Richard Huelsenbeck (1892-1974), esponente del Dadaismo in letteratura, autore nel 1918 del manifesto di quel movimento artistico.
Successivamente messa in musica del compositore Friedrich Hollaender (1896-1976)
Interpretata da Rosa Valetti e poi da Trude Hesterberg
Una poesia dadaista del tutto profetica che racconta – in un gergo berlinese che farà la gioia del Venturi nel tradurla – non solo la Germania del primo dopoguerra, quella dell'umiliazione di Versailles e della debolezza e vulnerabilità della Repubblica e della democrazia – ma anche quella, di lì a venire ma già ben vitale, delle croci uncinate, dell'antisemitismo, dei pogrom e della nuova guerra...
[...] Negli Ufa-Film viva l’Imperatore,
già sventola al duomo la reazione,
con... (continua)
Versi di Walter Mehring (1896-1981), autore per il cabaret, poeta e scrittore.
Poesia pubblicata sulla rivista “Dada Almanach” fondata e curata da Richard Huelsenbeck (1892-1974), esponente del Dadaismo in letteratura, autore nel 1918 del manifesto di quel movimento artistico.
Successivamente messa in musica del compositore Friedrich Hollaender (1896-1976)
Interpretata da Rosa Valetti e poi da Trude Hesterberg
Una poesia dadaista del tutto profetica che racconta – in un gergo berlinese che farà la gioia del Venturi nel tradurla – non solo la Germania del primo dopoguerra, quella dell'umiliazione di Versailles e della debolezza e vulnerabilità della Repubblica e della democrazia – ma anche quella, di lì a venire ma già ben vitale, delle croci uncinate, dell'antisemitismo, dei pogrom e della nuova guerra...
[...] Negli Ufa-Film viva l’Imperatore,
già sventola al duomo la reazione,
con... (continua)
Im Autodreß ein self-made gent!
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/9/2016 - 23:52
Todo cambia
Se non ricordo male (perché non ricordo se l'ho letto o sentito), Numhauser la scrisse anche in risposta alle "solite" polemiche di chi lo accusava di essere divenatto un bel borghesone in esilio, lontano dal suo popolo sofferente.
Il senso del "tutto cambia" era anche quello di esprimere il sentimento degli esuli che erano andati avanti, pur avendo il cuore nella patria da cui erano esiliati.
Il senso del "tutto cambia" era anche quello di esprimere il sentimento degli esuli che erano andati avanti, pur avendo il cuore nella patria da cui erano esiliati.
Marco Ulivi 26/9/2016 - 23:39
Lied vom Warten
Chanson allemande – Lied vom Warten – Erich Kästner – 1947
Une chanson qu’Erich Kästner présenta au Cabaret Schaubude à Munich en 1947, interprétée par Ursula Herking.
Lorsque l’Allemagne, en décombres, devint une énorme salle d’attente de gare, avec millions de femmes qui espéraient le retour de leurs hommes prisonniers… Le nombre de soldats allemands prisonniers des Alliés et des Soviétiques à la fin de la seconde guerre mondiale est controversé. Encore plus controversé est le nombre de ceux qui moururent en captivité, mais furent indiscutablement très nombreux ceux qui ne revinrent jamais.
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson extraordinaire et elle l’est forcément, vu les circonstances. L’homme qui l’écrit, la chose est essentielle à comprendre, n’est pas prisonnier, ne l’a pas été ni par les Soviétiques, ni par les Alliés. Et pour cause, puisque Erich Kästner avait été... (continua)
Une chanson qu’Erich Kästner présenta au Cabaret Schaubude à Munich en 1947, interprétée par Ursula Herking.
Lorsque l’Allemagne, en décombres, devint une énorme salle d’attente de gare, avec millions de femmes qui espéraient le retour de leurs hommes prisonniers… Le nombre de soldats allemands prisonniers des Alliés et des Soviétiques à la fin de la seconde guerre mondiale est controversé. Encore plus controversé est le nombre de ceux qui moururent en captivité, mais furent indiscutablement très nombreux ceux qui ne revinrent jamais.
Tu vois, Lucien l’âne mon ami, c’est une chanson extraordinaire et elle l’est forcément, vu les circonstances. L’homme qui l’écrit, la chose est essentielle à comprendre, n’est pas prisonnier, ne l’a pas été ni par les Soviétiques, ni par les Alliés. Et pour cause, puisque Erich Kästner avait été... (continua)
CHANSON DE L’ATTENTE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/9/2016 - 21:55
We Have Won (Put Your Slave Flags in the Sky)
Un simpatico détorunement del "Jingle" pubblicitario (o "Inno", se proprio vogliamo) dei mondiali di calcio 2014.
Put your slave flags in the sky
(continua)
(continua)
inviata da leoskini 26/9/2016 - 19:47
Le Pendu
26 settembre 2016
Nota. Si tratta qui non certo di "tradurre", ma di accettare il gioco; vecchia e sempre attuale lezione dell'Eco alle prese con gli Esercizi di Stile di Queneau, o del Sergio Solmi alle prese con la Piccola Cosmogonia Portatile, sempre del Queneau. Tranquilli, eh, non mi pongo di certo a simile altezza; qui c'è, in fondo, da vedersela solo con degli acrostici. L'unico problema è che gli acrostici francesi sono di lunghezza differente da quelli in italiano; c'è stato, come s'immaginerà, da restringere e da allargare. Quanto alla "traduzione" vera e propria, mi ero munito di tutti i Rimbaldi e Villoni che ho in casa, ma li ho rimessi subito a posto preferendo fare, tanto che c'ero, per conto mio. Così, almeno, non ho scuse e ho agito con libertà d'enjambement (sic) e di estensioni personalissime ma che, almeno nelle intenzioni, dal testo escono per rientrarvi.
Nota. Si tratta qui non certo di "tradurre", ma di accettare il gioco; vecchia e sempre attuale lezione dell'Eco alle prese con gli Esercizi di Stile di Queneau, o del Sergio Solmi alle prese con la Piccola Cosmogonia Portatile, sempre del Queneau. Tranquilli, eh, non mi pongo di certo a simile altezza; qui c'è, in fondo, da vedersela solo con degli acrostici. L'unico problema è che gli acrostici francesi sono di lunghezza differente da quelli in italiano; c'è stato, come s'immaginerà, da restringere e da allargare. Quanto alla "traduzione" vera e propria, mi ero munito di tutti i Rimbaldi e Villoni che ho in casa, ma li ho rimessi subito a posto preferendo fare, tanto che c'ero, per conto mio. Così, almeno, non ho scuse e ho agito con libertà d'enjambement (sic) e di estensioni personalissime ma che, almeno nelle intenzioni, dal testo escono per rientrarvi.
L'IMPICCATO
(continua)
(continua)
26/9/2016 - 14:59
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Our War O.S.T.
Voce: Eugenio Finardi
La canzone scritta e cantata da Eugenio Finardi e Vittorio Cosma per il documentario “Our War” di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravallotti e Claudio Jampaglia che verrà presentato il 9 settembre alla Mostra del cinema di Venezia. Un ex marine (Joshua Bell), un attivista politico italiano (Karim Franceschi), una guardia del corpo svedese (Rafael Kardari): tre ventenni accomunati dalla scelta di arruolarsi come volontari nelle Unità di Protezione Popolare (YPG) in Rojava, la regione controllata dai curdi nel Nord della Siria, per combattere l’Isis. Le loro immagini, nel teatro di guerra più difficile e significativo degli ultimi decenni, si intrecciano con la vita quotidiana negli Stati Uniti, in Svezia e in Italia. E con una domanda che tocca tutti noi: per chi combattono?