Senza macchine che vadano a fuoco
[2014]
La traccia che apre l’album “L’Italia peggiore”
“Siamo noi l'Italia peggiore, la feccia della società e il disonore delle nostre famiglie? Siamo noi la prova tangibile di un mondo in declino e di una comunità allo sbando? Siamo noi l'esempio calzante a cui contrapporre ciò che è bello, bravo e giusto? Siamo noi i cattivi in questa sceneggiatura banale e scritta male? Se aiuta a sentirsi meglio, volentieri.”
(Lo Stato Sociale)
Il disco uscì il 2 giugno 2014, feste della repubblica. Tutti i proventi delle prime due settimane andarono ad Emergency.
La traccia che apre l’album “L’Italia peggiore”
“Siamo noi l'Italia peggiore, la feccia della società e il disonore delle nostre famiglie? Siamo noi la prova tangibile di un mondo in declino e di una comunità allo sbando? Siamo noi l'esempio calzante a cui contrapporre ciò che è bello, bravo e giusto? Siamo noi i cattivi in questa sceneggiatura banale e scritta male? Se aiuta a sentirsi meglio, volentieri.”
(Lo Stato Sociale)
Il disco uscì il 2 giugno 2014, feste della repubblica. Tutti i proventi delle prime due settimane andarono ad Emergency.
Amore mio, strappami i pidocchi
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2016 - 21:37
Percorsi:
Genova - G8
Vien la primavera
anonimo
Canzone della tradizione popolare toscana (anarchica?) riconducibile ai canti del Maggio.
Su Il Deposito si afferma che il canto fu raccolto da Caterina Bueno nel fiorentino.
Ne trovo il testo anche sul sito dell’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, e infatti il brano fa parte del repertorio di Morbello Vergari e del Coro degli Etruschi da lui fondato nei primi anni 70.
Nell’album del Coro degli Etruschi intitolato “Quando ne vai in Maremma”, realizzato recentemente, nel quarantennale dalla fondazione.
Su Il Deposito si afferma che il canto fu raccolto da Caterina Bueno nel fiorentino.
Ne trovo il testo anche sul sito dell’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, e infatti il brano fa parte del repertorio di Morbello Vergari e del Coro degli Etruschi da lui fondato nei primi anni 70.
Nell’album del Coro degli Etruschi intitolato “Quando ne vai in Maremma”, realizzato recentemente, nel quarantennale dalla fondazione.
Vien la primavera, fioriscono bei fiori
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/1/2016 - 20:57
Eusko gudariak
EUSKAL HERRIA: UN RIEPILOGO DELL'ANNO TRASCORSO CON LO SGUARDO RIVOLTO AL FUTURO
(Gianni Sartori)
Breve premessa indispensabile: appare evidente come durante tutto il 2015 il governo spagnolo a guida Partido Popular abbia inasprito le politiche repressive sia nei confronti dei prigionieri e delle prigioniere baschi, sia perseguitandone gli avvocati (vedi gli arresti del gennaio 2015). Quanto al potere giudiziario ha messo in campo nuove norme giuridiche (sulla cui legittimità è lecito perlomeno dubitare) per ostacolare ogni liberazione legalmente prevista di prigionieri politici.
Adottando questa strategia, Madrid ha ottenuto soltanto di ostacolare ulteriormente il processo ormai avviato per una soluzione politica del conflitto. La strumentalità di questa presa di posizione governativa è apparsa chiaramente anche in occasione degli arresti in settembre di alcuni militanti di ETA che avevano... (continua)
Gianni Sartori 9/1/2016 - 19:16
Geordie, or My Geordie Will Be Hanged In A Golden Chain
anonimo
Ultimamente ho avuto fortuna di conoscere Kaśka, la nipote della signora Alina Janiak. Abbiamo pure cantato insieme il celebre brano di Faber. Inoltre Kasia mi ha segnalato questa esecuzione, per la quale Aldo Ascolese e Gianluca Origone hanno invitato di participare vocalmente la sua zia :)
Un salud generale
Un salud generale
Krzysiek 9/1/2016 - 18:32
The Lee Shore
When I woke this morning
(I) Dove beneath my floating home
Down below her graceful side
In the turning tide
To watch the sea fish roam
La traduzione letterale non rende ma in ogni caso la colomba non c'entra, si tratta di tuffarsi dalla barca e vedere i pesci liberi nel mare.
C'è anche un doppio senso in turning tide, che è sia il cambio di direzione della marea ma anche un modo di dire che significa cambio di direzione importante, che modifica molto la situazione). Del resto la canzone parte da riferimenti nautici come il titolo stesso.
(I) Dove beneath my floating home
Down below her graceful side
In the turning tide
To watch the sea fish roam
La traduzione letterale non rende ma in ogni caso la colomba non c'entra, si tratta di tuffarsi dalla barca e vedere i pesci liberi nel mare.
C'è anche un doppio senso in turning tide, che è sia il cambio di direzione della marea ma anche un modo di dire che significa cambio di direzione importante, che modifica molto la situazione). Del resto la canzone parte da riferimenti nautici come il titolo stesso.
Quando mi sono svegliato questa mattina,
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 9/1/2016 - 17:55
Que nos dejen vivir en paz
2007
Nomada
Nomada
Que se vayan los huracanes
(continua)
(continua)
inviata da dq82 9/1/2016 - 16:13
Le tourdion des manants
A riguardo la famosa rivolta guidata da Sébastien Le Balp (uno di cui fu processato, condannato e decapitato......il cadavere!!!) vorrei ricordare che la prima facciata dell'LP del caro Kerguiduff "Chansons en vrac" è interamente dedicata a questi avvenimenti: i testi delle canzoni (scritti prevalentemente dal compianto Gilles Fournel) sono davvero molto incisivi, nondimeno le melodie inventate da Serge e dall'amico (la modestia fatta persona!)Bernard Benoit. Che piacere per me, dopo tantissimi anni, riparlare di queste persone e poter condividere l'opera di, a mio parere, grandi e purtroppo in Italia misconosciuti artisti bretoni!
"Sébastien Le Balp est exhumé. On fait un procès à son cadavre qui est ensuite traîné sur une claie, rompu et exposé sur une roue. Il est décapité puis son corps est enterré à l’église de Kergloff tandis que son crane est recueilli à la chapelle de Saint-Drézouarn... (continua)
"Sébastien Le Balp est exhumé. On fait un procès à son cadavre qui est ensuite traîné sur une claie, rompu et exposé sur une roue. Il est décapité puis son corps est enterré à l’église de Kergloff tandis que son crane est recueilli à la chapelle de Saint-Drézouarn... (continua)
Flavio Poltronieri 9/1/2016 - 12:38
Il ritorno di Giuseppe
dicembre 2014 – genaio 2016
POWRÓT JÓZEFA
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 9/1/2016 - 02:03
Ciutat Morta
Dedicata a Patricia Heras e alle vittime del caso 4-F.
Dedicada a Patricia Heras i a les víctimes del cas 4-F
Dedicada a Patricia Heras y a las víctimas del caso 4-F.
Italiano
Català
Abbiamo finalmente trovato una canzone (si tratta in realtà di un pezzo strumentale) dedicata al caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni.
Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (El cas 4-F). Il film è disponibile su YouTube in versione originale (catalano e castigliano) non censurata e sottotitolata in inglese. Un cumulo di scandali e di violazioni dei più elementari diritti degli imputati che si conclude tragicamente con il suicidio di una ragazza, Patricia Heras, accusata di un fatto che non aveva commesso. Il documentario –... (continua)
Dedicada a Patricia Heras i a les víctimes del cas 4-F
Dedicada a Patricia Heras y a las víctimas del caso 4-F.
Italiano
Català
Abbiamo finalmente trovato una canzone (si tratta in realtà di un pezzo strumentale) dedicata al caso 4-F, un caso paradigmatico di repressione poliziesca, montatura giudiziaria e corruzione politica accaduto a Barcellona negli ultimi anni.
Per saperne di più vi consigliamo di guardare il documentario autoprodotto, estremamente ben fatto, Ciutat Morta (El cas 4-F). Il film è disponibile su YouTube in versione originale (catalano e castigliano) non censurata e sottotitolata in inglese. Un cumulo di scandali e di violazioni dei più elementari diritti degli imputati che si conclude tragicamente con il suicidio di una ragazza, Patricia Heras, accusata di un fatto che non aveva commesso. Il documentario –... (continua)
(strum. / instrum.)
inviata da dq82 & Lorenzo Masetti 9/1/2016 - 00:03
Petrodollars
dall'album " Salem City Rockers " (2015)
feat. Paloma Pradal
Un bel brano di questa rapper svizzera di origine libanese che ho scoperto stamattina su "Couleur 3". Testo tratto da genius.
La Gale est d'origine libanaise, un pays pétrolifère… mais le pétrole qui coule dans ses veines ne lui sert qu'à écrire des raps incendiaires, et à s'enflammer contre les fléaux qui touchent les siens (guerre au Proche-Orient, racisme subi en Europe…)
La Gale è d'origine libanese, un paese petrolifero... ma il petrolio che le scorre nelle vene le serve solo a scrivere dei pezzi rap incendiari e a infiammarsi contro i flagelli che si abbattono sulla sua gente (guerra nel vicino oriente, razzismo subito in Europa).
feat. Paloma Pradal
Un bel brano di questa rapper svizzera di origine libanese che ho scoperto stamattina su "Couleur 3". Testo tratto da genius.
La Gale est d'origine libanaise, un pays pétrolifère… mais le pétrole qui coule dans ses veines ne lui sert qu'à écrire des raps incendiaires, et à s'enflammer contre les fléaux qui touchent les siens (guerre au Proche-Orient, racisme subi en Europe…)
La Gale è d'origine libanese, un paese petrolifero... ma il petrolio che le scorre nelle vene le serve solo a scrivere dei pezzi rap incendiari e a infiammarsi contro i flagelli che si abbattono sulla sua gente (guerra nel vicino oriente, razzismo subito in Europa).
J'ai des as dans l'viseur qui me portent la poisse
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 8/1/2016 - 23:21
Sora padrona, bongiorno a lei
[secondo dopoguerra]
Stornelli di autore anonimo che Caterina Bueno registrò nel 1965 nel corso delle sue ricerche sui canti popolari toscani. Questa in particolare la raccolse nel grossetano dalle voci di abitanti dei luoghi e di minatori provenienti dall’Amiata.
Le sue registrazioni furono poi pubblicate nel 1980 dalla Fondazione Lavoratori Officine Galileo (FLOG) di Firenze nel disco “Toscana 1” (Siena - Grosseto), FonitCetra, in collaborazione con la Regione Toscana.
Caterina Bueno stessa interpretò la canzone nello spettacolo “Canzoni paradossali e Storie popolari toscane di dolente attualità” realizzato nel 1998.
Il testo che riporto è quello trovato sull’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana
“Questa canzone rappresentativa delle lotte sindacali per i patti agrari sostenute nel '900 venne raccolta nel 1976 dalla voce di Domenico Baffetti di Castell'Azzara... (continua)
Stornelli di autore anonimo che Caterina Bueno registrò nel 1965 nel corso delle sue ricerche sui canti popolari toscani. Questa in particolare la raccolse nel grossetano dalle voci di abitanti dei luoghi e di minatori provenienti dall’Amiata.
Le sue registrazioni furono poi pubblicate nel 1980 dalla Fondazione Lavoratori Officine Galileo (FLOG) di Firenze nel disco “Toscana 1” (Siena - Grosseto), FonitCetra, in collaborazione con la Regione Toscana.
Caterina Bueno stessa interpretò la canzone nello spettacolo “Canzoni paradossali e Storie popolari toscane di dolente attualità” realizzato nel 1998.
Il testo che riporto è quello trovato sull’ Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana
“Questa canzone rappresentativa delle lotte sindacali per i patti agrari sostenute nel '900 venne raccolta nel 1976 dalla voce di Domenico Baffetti di Castell'Azzara... (continua)
Sora padrona, bongiorno a lei
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2016 - 21:57
Ballata per un ferroviere
Chanson italienne – Ballata per un ferroviere – Gruppo sei Genova – 1970
La "Ballata per un ferroviere"est une chanson écrite et enregistrée sur un disque 45 tours du poète et parolier génois Riccardo Mannerini, ami de Fabrizio De André.
Composée en 1970, elle fut enregistrée par Mannerini avec le Gruppo 6 de Gênes.
Le morceau raconte l’aventure humaine – jusqu’à sa mort dramatique suite à une chute par la fenêtre de questure de Milan, où il était retenu pour des vérifications – du cheminot anarchiste Giuseppe Pinelli, qui était soupçonné d’avoir participé à l’attentat à la Banca Nazionale dell’Agricoltura en décembre 1969.
Quoique en désaccord avec les thèses officielles, Mannerini rapporte le fait que Giuseppe Pinelli n’est pas mort de façon accidentelle, ni ne s’est suicidé. Ce disque racontant l’assassinat de Pinelli lors de son interrogatoire suscita un grand intérêt au niveau national... (continua)
La "Ballata per un ferroviere"est une chanson écrite et enregistrée sur un disque 45 tours du poète et parolier génois Riccardo Mannerini, ami de Fabrizio De André.
Composée en 1970, elle fut enregistrée par Mannerini avec le Gruppo 6 de Gênes.
Le morceau raconte l’aventure humaine – jusqu’à sa mort dramatique suite à une chute par la fenêtre de questure de Milan, où il était retenu pour des vérifications – du cheminot anarchiste Giuseppe Pinelli, qui était soupçonné d’avoir participé à l’attentat à la Banca Nazionale dell’Agricoltura en décembre 1969.
Quoique en désaccord avec les thèses officielles, Mannerini rapporte le fait que Giuseppe Pinelli n’est pas mort de façon accidentelle, ni ne s’est suicidé. Ce disque racontant l’assassinat de Pinelli lors de son interrogatoire suscita un grand intérêt au niveau national... (continua)
BALLADE POUR UN CHEMINOT
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/1/2016 - 21:56
Un paese finto
[2013]
Parole e musica di Massimo Bubola
Nell’album “In alto i cuori”
Parole e musica di Massimo Bubola
Nell’album “In alto i cuori”
Vivevo in un paese finto
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/1/2016 - 11:47
Viaggio mediterraneo
2010
Oltre Noi
Testo da Kabìla.com, si possono trovare anche le parti in arabo
"…ogni luogo ha il volto di un cammino
che si specchia in un sogno rincorso da sempre…"
Oltre Noi
Testo da Kabìla.com, si possono trovare anche le parti in arabo
"…ogni luogo ha il volto di un cammino
che si specchia in un sogno rincorso da sempre…"
(Veniamo da terre lontane)
(continua)
(continua)
inviata da dq82 8/1/2016 - 10:17
Mike Harding: Christmas 1914
Ancora grazie a John Mullen perchè, scorrendo il suo blog ho scoperto una notizia davvero importante:
E’ stato finalmente confermato documentalmente che la “Tregua di Natale del 1914” non fu l’unico episodio. Anche l’anno successivo accadde una cosa analoga nelle trincee intorno a Laventie, Nord-Pas-de-Calais, dove si fronteggiavano tedeschi ed inglesi
Nick Bourne della BBC News racconta che la conferma è avvenuta dalla lettura del diario di un soldato inglese dei Royal Welsh Fusiliers, Robert Keating, poi purtroppo caduto in battaglia nell’estate del 1916.
Keating scriveva - così avvalorando altre testimonianze orali finora considerate inattendibili - che “la mattina di Natale, dopo colazione, urlammo i nostri auguri ai tedeschi...” e continua “dopo aver lasciato i tedeschi, uno dei loro ufficiali disse ad uno dei nostri che loro per i prossimi due giorni non avrebbero sparato, se noi... (continua)
E’ stato finalmente confermato documentalmente che la “Tregua di Natale del 1914” non fu l’unico episodio. Anche l’anno successivo accadde una cosa analoga nelle trincee intorno a Laventie, Nord-Pas-de-Calais, dove si fronteggiavano tedeschi ed inglesi
Nick Bourne della BBC News racconta che la conferma è avvenuta dalla lettura del diario di un soldato inglese dei Royal Welsh Fusiliers, Robert Keating, poi purtroppo caduto in battaglia nell’estate del 1916.
Keating scriveva - così avvalorando altre testimonianze orali finora considerate inattendibili - che “la mattina di Natale, dopo colazione, urlammo i nostri auguri ai tedeschi...” e continua “dopo aver lasciato i tedeschi, uno dei loro ufficiali disse ad uno dei nostri che loro per i prossimi due giorni non avrebbero sparato, se noi... (continua)
Bernart Bartleby 7/1/2016 - 23:03
A luta continua
Testo dal sito dei Rockin' Squat.
Ft: Ivor Lancellotti
Album: Confessions d'un enfant du siècle - Volume 2 (2009)
"A luta continua" è invece portoghese, uno slogan diffuso nella sinistra africana, poi diffusosi globalmente.
Ft: Ivor Lancellotti
Album: Confessions d'un enfant du siècle - Volume 2 (2009)
"A luta continua" è invece portoghese, uno slogan diffuso nella sinistra africana, poi diffusosi globalmente.
Je sais qu'ils essaient de faire tout pour qu'on parte dans le mur et qu'on aient plus de sta- bilité
(continua)
(continua)
inviata da leoskini 7/1/2016 - 21:14
Radio Bugliolo
[2000]
Parole e musica di Carlo Pestelli
Nell’album intitolato “Un’ora d’aria” del 2009
Testo trovato sul sito dell’autore
“Radio Bugliolo [bugliolo: recipiente usato come latrina nelle carceri, ndr] nasce da una notizia di cronaca risalente a qualche tempo fa, quando era in pieno svolgimento la campagna elettorale tra Al Gore e George Bush. Parla della pena di morte, in modo particolare della storia di un ragazzo entrato in carcere a 17 anni e ucciso a 33 dall'iniezione letale. In quel caso ricordo che si mosse un vasto movimento di opinione per scongiurare la diretta televisiva dell'esecuzione che era stata chiesta da alcuni delfini di Bush jr per lisciare il pelo all'elettorato più oltranzista.” (Carlo Pestelli)
Credo che il condannato a morte in questione fosse Shaka Sankofa, afroamericano di 36 anni, nato Gary Lee Graham, giustiziato nel 2000 per un omicidio commesso quando aveva... (continua)
Parole e musica di Carlo Pestelli
Nell’album intitolato “Un’ora d’aria” del 2009
Testo trovato sul sito dell’autore
“Radio Bugliolo [bugliolo: recipiente usato come latrina nelle carceri, ndr] nasce da una notizia di cronaca risalente a qualche tempo fa, quando era in pieno svolgimento la campagna elettorale tra Al Gore e George Bush. Parla della pena di morte, in modo particolare della storia di un ragazzo entrato in carcere a 17 anni e ucciso a 33 dall'iniezione letale. In quel caso ricordo che si mosse un vasto movimento di opinione per scongiurare la diretta televisiva dell'esecuzione che era stata chiesta da alcuni delfini di Bush jr per lisciare il pelo all'elettorato più oltranzista.” (Carlo Pestelli)
Credo che il condannato a morte in questione fosse Shaka Sankofa, afroamericano di 36 anni, nato Gary Lee Graham, giustiziato nel 2000 per un omicidio commesso quando aveva... (continua)
Benvenuti, e prendete posto sul divano in pelle umana
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 20:40
Coltan
caro Marco,
ringraziandoti intanto per le tue traduzioni faccio una riflessione a proposito del discorso "...chi parla nella canzone?" e non è sicuramente il coltan stesso ma bensì colui che viene sfruttato da milizie autorizzate (oltre che umiliato e offeso). Detto questo di cose ce ne sarebbero da dire tantissime, ma mi fermo in maniera prudente sulla canzone senza cercare di aprire un dibattito. Grazie al sostegno di Massimo Alberizzi per aver messo la canzone all'interno del suo quotidiano on line (garantisco che è stato l'unico). Altri giornalisti, testate, ecc non solo non ne hanno parlato ma addirittura risposto a me personalmente che la "questione coltan non fa notizia". E questo la dice lunga purtroppo. Ecco dove il mestiere e la professione giornalistica mi fa vomitare. Essere giornalisti dovrebbe essere una missione al servizio di tutti, guardando con gli occhi di chi legge, respirare... (continua)
ringraziandoti intanto per le tue traduzioni faccio una riflessione a proposito del discorso "...chi parla nella canzone?" e non è sicuramente il coltan stesso ma bensì colui che viene sfruttato da milizie autorizzate (oltre che umiliato e offeso). Detto questo di cose ce ne sarebbero da dire tantissime, ma mi fermo in maniera prudente sulla canzone senza cercare di aprire un dibattito. Grazie al sostegno di Massimo Alberizzi per aver messo la canzone all'interno del suo quotidiano on line (garantisco che è stato l'unico). Altri giornalisti, testate, ecc non solo non ne hanno parlato ma addirittura risposto a me personalmente che la "questione coltan non fa notizia". E questo la dice lunga purtroppo. Ecco dove il mestiere e la professione giornalistica mi fa vomitare. Essere giornalisti dovrebbe essere una missione al servizio di tutti, guardando con gli occhi di chi legge, respirare... (continua)
Andrea Sigona 7/1/2016 - 13:21
Antonio Soffiantini, detto Tunin
Chanson italienne – Antonio Soffiantini, detto Tunin – Anna Melato – 1973
Paroles de Nino Rota et Lina Wertmüller
Musique de Nino Rota
Tirée du film “Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei Fiori, nella nota casa di tolleranza...” « Film d’amour et d’anarchie ou bien : ce matin à 10 heures, dans la rue des Fleurs, dans la célèbre maison de tolérance… », de Lina Wertmüller.
Anna Melato est accompagnée par l'orchestre dirigé par Carlo Savina.
En 1932, un paysan lombard, Antonio Soffiantini, dit Tunin (Giancarlo Giannini), après le meurtre de son compagnon anarchiste par des carabiniers, se rend à Rome pour assassiner Mussolini. Dans la capitale, il entre en contact avec Salomé (Mariangela Melato), une prostituée amie d’un anarchiste du groupe, qui le reçoit dans la maison close où elle travaille en le présentant pour un parent. Tunin tombe amoureux d’une autre... (continua)
Paroles de Nino Rota et Lina Wertmüller
Musique de Nino Rota
Tirée du film “Film d’amore e d’anarchia ovvero: stamattina alle 10, in via dei Fiori, nella nota casa di tolleranza...” « Film d’amour et d’anarchie ou bien : ce matin à 10 heures, dans la rue des Fleurs, dans la célèbre maison de tolérance… », de Lina Wertmüller.
Anna Melato est accompagnée par l'orchestre dirigé par Carlo Savina.
En 1932, un paysan lombard, Antonio Soffiantini, dit Tunin (Giancarlo Giannini), après le meurtre de son compagnon anarchiste par des carabiniers, se rend à Rome pour assassiner Mussolini. Dans la capitale, il entre en contact avec Salomé (Mariangela Melato), une prostituée amie d’un anarchiste du groupe, qui le reçoit dans la maison close où elle travaille en le présentant pour un parent. Tunin tombe amoureux d’une autre... (continua)
ANTONIO SOFFIANTINI, DIT TUNIN
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2016 - 13:12
Tirallà
Canzone popolare facente parte del repertorio di Caterina Bueno, che la incise nel 1974 nell’LP intitolato “Se vi assiste la memoria”
Ripresa anche da Lucilla Galeazzi (nell'album tributo a Caterina Bueno con Riccardo Tesi e Maurizio Geri "Sopra i tetti di Firenze")
Testo trovato su Le radici con le ali
Come La monacella, un’altra storia di clausura forzata.
Ripresa anche da Lucilla Galeazzi (nell'album tributo a Caterina Bueno con Riccardo Tesi e Maurizio Geri "Sopra i tetti di Firenze")
Testo trovato su Le radici con le ali
Come La monacella, un’altra storia di clausura forzata.
E la mi’ mamma, per non darmi dote
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 11:12
Angelina
anonimo
Testo trovato sull’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana
Lo trovo – privo della terza strofa – anche nel repertorio del Coro dell’A.N.A. di Milano e in una ricerca scolastica sul canto folklorico nell’alta valle dell’Aniene, Lazio.
Lo trovo – privo della terza strofa – anche nel repertorio del Coro dell’A.N.A. di Milano e in una ricerca scolastica sul canto folklorico nell’alta valle dell’Aniene, Lazio.
Io a Verona conobbi 'na ragazza
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 10:32
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
La monacella
anonimo
Canzone popolare di impianto ottocentesco, ma che affonda le origini in epoca anche di molto precedente.
Testo trovato sull’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, con il seguente commento:
“La storia della monaca per forza, costretta a vivere in convento dopo aver provato una delusione d'amore. È un canto diffuso in gran parte dell'Italia centrale e settentrionale ed è noto in molte zone della Maremma. […] Una versione assai simile a quella che segue (soprattutto nelle prime strofe) è pubblicata nel libro di Marcello Conati: Canti popolari della Val d'Enza e della Val Cedra edito a Parma nel 1976, pag.193. Fra le annotazioni di Conati si legge che ‘il nucleo tematico ha origini sette e anche seicentesche risalendo ai tempi in cui, in aree di piccoli proprietari terrieri e fittavoli, la necessità di mantenere integra la scarsa proprietà onde trasmetterla i primogeniti... (continua)
Testo trovato sull’Archivio delle tradizioni popolari della Maremma grossetana, con il seguente commento:
“La storia della monaca per forza, costretta a vivere in convento dopo aver provato una delusione d'amore. È un canto diffuso in gran parte dell'Italia centrale e settentrionale ed è noto in molte zone della Maremma. […] Una versione assai simile a quella che segue (soprattutto nelle prime strofe) è pubblicata nel libro di Marcello Conati: Canti popolari della Val d'Enza e della Val Cedra edito a Parma nel 1976, pag.193. Fra le annotazioni di Conati si legge che ‘il nucleo tematico ha origini sette e anche seicentesche risalendo ai tempi in cui, in aree di piccoli proprietari terrieri e fittavoli, la necessità di mantenere integra la scarsa proprietà onde trasmetterla i primogeniti... (continua)
Era figlia d'un gran signore, la monacella
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/1/2016 - 09:49
Al Pivarol C'al Vin Dal Ciel (The Brave Scottish Piper)
Dopo Villa ora Kirpatrick suona la cornamusa in Cielo
da Redacon
David, l’ex boy scout scozzese, rintracciato dal giornalista Matteo Incerti, suonando il celebre strumento nell’assalto al Comando nazifascista di Albinea evitò la rappresaglia sugli abitanti. Il suo paracadute divenne abito nuziale per Albertina Magliani Giampellegrini, contattata tramite un articolo di Redacon. Una vicenda musicata dai Modena City Rambles. Si è spento nella sua casa a Girvan
Il cielo ha un suonatore di cornamusa in più. David Kirkpatrick, il ‘mad piper’ scozzese di OperazioneTombola, l’attacco Alleato-partigiano al comando tedesco della Linea Gotica occidentale a Botteghe d’Albinea il 27 marzo 1945 è spirato serenamente all’età di 91 anni a Girvan, sua città natale. Le sue gesta sono legate ad uno dei più importanti episodi della Resistenza. Negli ultimi 5 anni si erano di nuovo incrociate con le vite... (continua)
da Redacon
David, l’ex boy scout scozzese, rintracciato dal giornalista Matteo Incerti, suonando il celebre strumento nell’assalto al Comando nazifascista di Albinea evitò la rappresaglia sugli abitanti. Il suo paracadute divenne abito nuziale per Albertina Magliani Giampellegrini, contattata tramite un articolo di Redacon. Una vicenda musicata dai Modena City Rambles. Si è spento nella sua casa a Girvan
Il cielo ha un suonatore di cornamusa in più. David Kirkpatrick, il ‘mad piper’ scozzese di OperazioneTombola, l’attacco Alleato-partigiano al comando tedesco della Linea Gotica occidentale a Botteghe d’Albinea il 27 marzo 1945 è spirato serenamente all’età di 91 anni a Girvan, sua città natale. Le sue gesta sono legate ad uno dei più importanti episodi della Resistenza. Negli ultimi 5 anni si erano di nuovo incrociate con le vite... (continua)
dq82 7/1/2016 - 07:30
Amarcord CCG
Antiwar Songs Blog
Nella nostra homepage da tempo campeggia la scritta Canzoni contro la guerra – Anti War Songs è on line dalla sera del 20 marzo 2003, giorno in cui sono cominciati i bombardamenti statunitensi sull’Iraq. ed è assolutamente vero. Il sito fu effettivamente messo on line quella sera. La raccolta era iniziata sui newsgroup dedicati a […]
Antiwar Songs Staff 2016-01-06 22:21:00
Uomini o caporali
1997
Negro
2001
Belli... e pupe
"L'umanità io l'ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di un'esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi... (continua)
Negro
2001
Belli... e pupe
"L'umanità io l'ho divisa in due categorie di persone: uomini e caporali.
La categoria degli uomini è la maggioranza, quella dei caporali per fortuna è la minoranza.
Gli uomini sono quegli esseri costretti a lavorare tutta la vita come bestie, senza vedere mai un raggio di sole, senza la minima soddisfazione, sempre nell'ombra grigia di un'esistenza grama.
I caporali sono appunto coloro che sfruttano, che tiranneggiano, che maltrattano, che umiliano. Questi esseri invasati dalla loro bramosia di guadagno li troviamo sempre a galla, sempre al posto di comando, spesso senza avere l'autorità, l'abilità o l'intelligenza, ma con la sola bravura delle loro facce toste, della loro prepotenza, pronti a vessare il povero uomo qualunque.
Dunque, dottore, ha capito? Caporali si nasce, non si diventa: a qualunque ceto essi appartengano, di qualunque nazione essi... (continua)
Uomini o caporali
(continua)
(continua)
inviata da dq82 6/1/2016 - 21:22
I Fought the Law (and I Won)
La canzone originale di Sonny Curtis. incisa nel 1959 dai Crickets
E' stata interpretata da numerosissimi gruppi (ma la versione passata alla storia è quella dei Clash) : Widespread Panic, Richard Clapton, Ducks Deluxe, She Trinity, Beatsteaks, Viper, Bryan Adams, John Cougar Mellencamp, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Roy Orbison, Tom Petty, Social Distortion, Stiff Little Fingers, Waylon Jennings, Gary Allan, Green Day, Alvin and the Chipmunks, Ska-P, the Jolly Boys, Grateful Dead, Stray Cats, Mary's Danish, Claude François, Mano Negra, the Big Dirty Band, Lolita No. 18, the Brian Jonestown Massacre, Attaque 77, El Noi del Sucre, Die Toten Hosen, Status Quo, Nanci Griffith, La Vida Bohème, Anti-Flag, Chumbawamba, Tsuyoshi Kawakami and His Moodmakers, the Airborne Toxic Event, The Bad Shepherds, Johnny Marr, Colin Farrell, Kris Kristofferson, The Bangles.
Per quanto riguarda le band italiane i Gang la eseguono in tutti i concerti, anche con la Banda Bassotti, Niutàun, Guacamaya, Malavida, Hombre all'ombra, l'hanno rifatta anche i Finley.
E' stata interpretata da numerosissimi gruppi (ma la versione passata alla storia è quella dei Clash) : Widespread Panic, Richard Clapton, Ducks Deluxe, She Trinity, Beatsteaks, Viper, Bryan Adams, John Cougar Mellencamp, Johnny Cash, Bruce Springsteen, Roy Orbison, Tom Petty, Social Distortion, Stiff Little Fingers, Waylon Jennings, Gary Allan, Green Day, Alvin and the Chipmunks, Ska-P, the Jolly Boys, Grateful Dead, Stray Cats, Mary's Danish, Claude François, Mano Negra, the Big Dirty Band, Lolita No. 18, the Brian Jonestown Massacre, Attaque 77, El Noi del Sucre, Die Toten Hosen, Status Quo, Nanci Griffith, La Vida Bohème, Anti-Flag, Chumbawamba, Tsuyoshi Kawakami and His Moodmakers, the Airborne Toxic Event, The Bad Shepherds, Johnny Marr, Colin Farrell, Kris Kristofferson, The Bangles.
Per quanto riguarda le band italiane i Gang la eseguono in tutti i concerti, anche con la Banda Bassotti, Niutàun, Guacamaya, Malavida, Hombre all'ombra, l'hanno rifatta anche i Finley.
I FOUGHT THE LAW
(continua)
(continua)
inviata da dq82 6/1/2016 - 18:52
Anche questi son sardi
2012
ITALIA SVEGLIA! note per destare un paese – pt. 1
da “Canti per un'isola” 1965
testo: Bruno Rombi
musiche: Davide Giancotti
arrangiamento: Altera
"Anche questi son sardi" è una poesia dello scrittore 80enne Bruno Rombi (tradotto in più continenti ma non ancora del tutto compreso in Italia), trasformata in canzone: scritta per la sua terra nel 1965, parla adesso universalmente di identità, territorio e lavoro che non rispetta l'uomo... e dei ragazzi italiani che devono andare all'estero per trovare un futuro negato nel loro paese... Tra chitarre che raschiano le parole e l'elettronica che le costringe all'oggi.
ITALIA SVEGLIA! note per destare un paese – pt. 1
da “Canti per un'isola” 1965
testo: Bruno Rombi
musiche: Davide Giancotti
arrangiamento: Altera
"Anche questi son sardi" è una poesia dello scrittore 80enne Bruno Rombi (tradotto in più continenti ma non ancora del tutto compreso in Italia), trasformata in canzone: scritta per la sua terra nel 1965, parla adesso universalmente di identità, territorio e lavoro che non rispetta l'uomo... e dei ragazzi italiani che devono andare all'estero per trovare un futuro negato nel loro paese... Tra chitarre che raschiano le parole e l'elettronica che le costringe all'oggi.
Anche questi son sardi.
(continua)
(continua)
inviata da dq82 6/1/2016 - 14:16
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(da cantarsi sulla musica dell’Inno a Garibaldi).
ANGELO GALLI - 1906
tratto del
GRIDO DELLA FOLLA, dal N. 26. Anno IV. MILANO, 29 GIUGNO 1906.