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Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert

Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert
[1966]
Testo e musica: Mani Matter
Worte und Musik: Mani Matter
Lyrics and Music: Mani Matter
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: I han en Uhr erfunde ("Ho trovato un orologio")

All'osteria „Il Leone“ di Nottiswil, un immaginario paesino della Svizzera profonda, una sera va in scena il „Guglielmo Tell“ di Schiller, con modalità da sceneggiata napoletana: metà del paese recita, e l'altra metà è il pubblico, munito di enormi boccali di birra. Chiamare Mani Matter il „Brassens svizzero“ non è granché originale, dato che Mani Matter stesso, fin dai suoi primissimi inizi, aveva dichiarato a chiare lettere di ispirarsi in tutto e per tutto a Brassens. Certo è che, tra le canzoni di Mani Matter, questa è una delle più „brassensiane“ in assoluto, financo nella musica; come Brassens, si esibiva da solo con la sua chitarra e non è da escludere che anche i suoi baffoni neri non fossero, in... (continua)
Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert im Löie z Nottiswil
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 31/1/2016 - 23:54
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Wisława Szymborska: Kot w pustym mieszkaniu

Wisława Szymborska: Kot w pustym mieszkaniu
Umrzeć — tego nie robi się kotu.
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 31/1/2016 - 03:24
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Red Flowers

Red Flowers
(1962?)
dall'album "Tear Down The Walls" (1964) con Vince Martin

“It’s an anti-war song by Fred Neil which was written after the US dropped atomic bombs on Hiroshima and Nagasaki. The red canna flowers were the first flowers to bloom in the charred rubble, they became a symbol of courage and hope to the survivors.”
(Alex Gallacher, “The Attic Story and Karen Dalton – Red Are The Flowers”, su Folk Radio UK (FRUK))

Fred Neil scrisse questa canzone ben prima del 1964, anno di pubblicazione dell’album “Tear Down The Walls”. Infatti il brano si trova già interpretato da Karen Dalton nel disco “Cotton Eyed Joe”, un’incisione domestica realizzata nel 1962 a Boulder, Colorado, e riproposta in versione rimasterizzata nel 2007.

(Bernart Bartleby)
Red were the flowers
(continua)
30/1/2016 - 18:53
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Tear Down the Walls

Tear Down the Walls
(1964)

dall'album omonimo con Vince Martin.

Una bella canzone di libertà il cui slogan è stata poi ripresa dai Jefferson Airplane in We Can Be Together
Tear down the walls
(continua)
30/1/2016 - 18:47

Song for the Luddites

Song for the Luddites
24 December 1816
Written by George Gordon Noel, 6th Baron of Byron
24 Dicembre 1816
Scritta da Georges Gordon Noel, VI Barone di Byron
in: Thomas Moore's Letters and Journals of Lord Byron
in: Lettere e Diari di Lord Byron di Thomas Moore
Musica : Può darsi che ci sia
Music: It may exist

Il "Canto dei Luddisti" di Lord Byron fu scritto il 24 dicembre 1816 e da lui spedito a Thomas Moore in una lettera, facente parte dell'epistolario che i due si scambiavano. Il Canto fu pubblicato soltanto nel 1830, quando Thomas Moore diede alle stampe il vasto epistolario assieme ai diari di Byron.

Alla fine del 1816, l' “anno senza estate” che fu detto anche “Eighteen Hundred an' Frozen to Death”, George Gordon Noel, VI barone di Byron, scrisse questo “Canto dei Luddisti”, intendendolo, fin dal titolo, proprio come un componimento che dovesse essere non soltanto cantato, ma cantato per una lotta.... (continua)
As the Liberty lads o'er the sea
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 30/1/2016 - 04:54
Per ricordare Paul Kantner: We Can Be Together, un potente inno generazionale contro il potere guerrafondaio e conservatore.
Lorenzo Masetti 30/1/2016 - 00:16
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Maggie Holland: Black Cat

Maggie Holland: Black Cat
[1983]
A cat-rewriting by Maggie Holland
of Jesse Winchester's Black Dog [1970]
Album: Still Pause

Una riscrittura felina di Maggie Holland
di Black Dog di Jesse Winchester [1970]
Album: Still Pause

Poiché la Gatta Nera è la tua cattiva coscienza, altresì detta il Diavolo, non sperare che ti faccia vivere in tranquillità. Se ne sta in giro per tutto il giorno, la Gatta Nera, ma poi arriva a tormentarti il sonno. Non sai da dove sia venuta, quella Gatta Nera che non crede al peccato e non dubita mai del tuo desiderio; ma lo sai benissimo, invece, da dove sia arrivata perché quella Gatta Nera sei tu. Tu nel tuo vagare, tu nella tua vita inquieta e senza pace, tu che hai affidato a quella bestia nera i tuoi desideri e la tua voglia di non fermarti, e magari anche le tue pulsioni più terribili. Se la chiami, non viene; non è nata per obbedirti. Per quanto tu la rifiuti, per quanto tu dica... (continua)
Black cat up and sniffs her plate
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 29/1/2016 - 23:09

We are forces of chaos and anarchy

Antiwar Songs Blog
We are forces of chaos and anarchy
We Can Be Together è una canzone incredibile – che inseriamo oggi in memoria di Paul Kantner – che apre lo storico album Volunteers, quello con la copertina che ritrae i membri del gruppo davanti alla bandiera statunitense vestiti (o parzialmente vestiti) in modo del tutto eccentrico. La copertina si riferisce ovviamente alla title track […]
Antiwar Songs Staff 2016-01-29 23:04:00
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We Can Be Together

We Can Be Together
[1969]
dall'album Volunteers
Parole e musica di Paul Kantner

Questa incredibile canzone - che inseriamo oggi in memoria del chitarrista dei JA - apre lo storico album Volunteers, quello con la copertina che ritrae i membri del gruppo davanti alla bandiera statunitense vestiti (o parzialmente vestiti) in modo del tutto eccentrico. La copertina si riferisce ovviamente alla title track (l'ultima in scaletta) in cui il gruppo afferma "we are volunteers of America.". We Can Be Together è simile musicalmente e tematicamente.

La musica introduttiva è quasi marziale, ritmata, con batteria chitarra e piano che scandiscono il tempo di una marcia La chitarra solista e distorta di Kaukonen entra improvvisamente, come in una chiamata all'azione, introducendo il carattere di inno generazionale. Poi la musica si fa più tranquilla, e le parole potrebbero quasi far pensare ad una canzone d'amore,... (continua)
We can be together.
(continua)
29/1/2016 - 22:29

Trois cents ans de torture

Trois cents ans de torture
Trois cents ans de torture

Chanson française – Trois cents ans de torture – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 24

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent... (continua)
À son ami le Christ, Lucifer demande alors :
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/1/2016 - 14:51
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Slint

Slint
2015
Il teatro degli orrori

Il titolo richiama il nome della band statunitense e il testo parla di un tema delicato, di un uomo in un manicomio, una questione a voi cara visto che sostenete la campagna per l’abolizione della costrizione meccanica. P: Slint è un pezzo molto complesso, soprattutto dal punto di vista narrativo. Il titolo sì, suggerisce il gruppo, che fa parte del nostro percorso culturale e artistico in modo cruciale, tutti noi amiamo Spiderland e, in Spiderland, amiamo in particolar modo quel capolavoro che è Washer, uno di quei pezzi indimenticabili che ti restano dentro al cuore, dalla cui bellezza è impossibile fuggire. Slint, però, nel vocabolario urbano inglese indica anche un sottilissimo raggio di luce. Detto questo, io ho cercato di immaginare un possibile, verosimile me stesso, imprigionato in un SPDC, ovvero in un Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura, cosa che... (continua)
A volte non so perché
(continua)
inviata da dq82 28/1/2016 - 12:26

Imparare a non dimenticare

Antiwar Songs Blog
Imparare a non dimenticare
Primo on The Parapet è una canzone scritta da Peter Hammill per Primo Levi. Scritta nel 1992, alcuni anni dopo la sua morte, avvenuta a Torino l’11 aprile del 1987.  Primo Levi cadde nel vuoto, nella tromba delle scale del suo palazzo torinese. Ancora oggi non si sa con certezza se si sia trattato di […]
Antiwar Songs Staff 2016-01-27 21:24:00
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Marat ve vaně

Marat ve vaně
[1969]
Testo e musica di Karel Kryl
Dal suo secondo album "Rakovina"
Trovato qui http://basne.webzdarma.cz/kryl_marat_v...


Recitazione:
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 27/1/2016 - 21:15

Charles et Claes

Charles et Claes
Charles et Claes

Chanson française – Charles et Claes – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 23

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXIX)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous... (continua)
En l’an cinquante-huit du siècle,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/1/2016 - 16:15

Kje si, mati?

Kje si, mati?
[1941-42]
Versi di Karel Destovnik (1922-1944), poeta e partigiano sloveno, con il nome di battaglia di “Kajuh”. Morì in uno scontro coi nazisti il 22 febbraio 1944 in località Žlebnik, nei pressi della cittadina slovena di Šoštanj.
Musica dei compositori sloveni Matija Bravničar (1897-1977) e Dragotin Cvetko (1911-1993). Ignoro se fu composta negli anni della guerra o successivamente. C’è da dire che almeno Cvetko fu membro dirigente del “Kočevski zbor”, il CLN sloveno, e forse conobbe personalmente Karel “Kajuh” Destovnik.

Questo brano era cantato dalle prigioniere del KZ Ravensbrück ed è per questo incluso nell’antologia intitolata “Europa v boji 1939 – 1944”, realizzata segretamente nel campo da due prigioniere di nazionalità ceca, Vlasta Kladivová e Vera Hozáková. Su queste due donne coraggiose, sopravvissute all’Olocausto e in seguito docenti universitarie e perseguitate dai comunisti... (continua)
Veš, mama, rad bi ti napisal pismo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/1/2016 - 13:48
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Compagnons, dormez vous?

Compagnons, dormez vous?
[1943]
Parole di François Llenas
Musica di Maurice Tézé (a volte viene erroneamente indicato Guy Lafarge, un altro noto compositore dell’epoca)
Un grande successo di Fred Hébert e anche di Annette Lajon

Su Chants Protestants il testo della canzone viene tratto dall’edizione tedesca dell’antologia intitolata “Europa u boji 1939 – 1944”, realizzata segretamente a Ravensbrück da due prigioniere di nazionalità ceca, Vlasta Kladivová e Vera Hozáková (Su queste due donne coraggiose, sopravvissute all’Olocausto e in seguito docenti universitarie e perseguitate dai comunisti in Cecoslovacchia ed Unione Sovietica, si legga il commento alla canzone Рафенсбрюклид). Tuttavia “Compagnons, dormez vous?” non nacque nei campi ma racconta dei francesi costretti al lavoro obbligatorio in Germania dagli accordi fra il regime collaborazionista di Vichy e l’occupante nazista. Ovviamente la canzone circolò molto fra i prigionieri di lingua francese non solo a Ravensbrück ma in tutti i campi di concentramento allestiti dai tedeschi.
Là-bas, bien loin du pays
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/1/2016 - 11:21
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Mio angelo di cenere

Mio angelo di cenere
Mio Angelo di cenere [2007]

Traduzione Anna Ruchat di una poesia di Mariella Mehr

Si veda Kein Meer lag uns zu Füßen per saperne di più su Mariella Mehr, e la sua opera. Al momento non è reperibile le verisone originale della poesia
Mio angelo di cenere.
(continua)
inviata da dq82 27/1/2016 - 10:27
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The Soldier's Dream

The Soldier's Dream
The Soldier’s Dream
© Tony Smith 2015
Oh once there was a desert war and it was a time of joy
(continua)
inviata da Tony Smith 27/1/2016 - 10:11
Percorsi: Eroi
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Kein Meer lag uns zu Füßen

Kein Meer lag uns zu Füßen
Poesia tratta da Nachrichten aus dem Exil (1998)

Cantata in italiano da Fabio Turchetti
Mio Angelo di cenere [2007]

Il popolo Jenisch, denominato anche Yenishe, rappresenta la terza maggiore popolazione nomade europea, dopo i Rom ed i Sinti. Sono presenti in Germania (Regione del Reno), Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Francia, Belgio e Spagna (dove sono principalmente noti come Mercheros). Mentre le popolazioni romaní (Rom, Sinti, Kalé, Romanichals ed altre) sono, per l'appunto, etnie di derivazione indiana, gli Jenisch sono di origine germanica e hanno un loro proprio idioma. Per via di questa loro sostanziale differenza sono anche conosciuti come zingari bianchi (in tedesco: Weiße Zigeuner, in francese: Tziganes blancs).

Ci sono tracce che indicano la presenza di gruppi jenisch nella Svizzera dall'XI secolo e nella Germania nel XIII secolo. L'espressione "Fahrendes Volk" (popolo errante)... (continua)
Kein Meer lag uns zu Füßen,
(continua)
inviata da dq82 27/1/2016 - 09:59
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Es hätt e Bur es Töchterli

anonimo
[1781]
Testo e melodie: Anonimo
Worte und Melodien: Anonym
Lyrics and Tunes: Anonymous
Paroles et mélodies: Anonyme
Fonti / Quellen / Sources:
a) Testo / Worte / Lyrics / Paroles:
J. R. Wyß : Texte zu der Sammlung von Schweizer Kühreihen und Volksliedern 4 Ausg. Bern 1826 m S. 61
b) Melodie / Melodien / Tunes / Mélodies:
Deutscher Liederhort, 1) 1781 2) 1812
Es hätt e Bur es Töchterli
(continua)
inviata da Gaspard de la Nuit 27/1/2016 - 05:49
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Regarde un peu la France

Regarde un peu la France
Paroles et musique: Christophe Miossec
Album: Boire (1995)

Buonasera

Prima di tutto mi devo un po' scusare con voi se, praticamente, sono scomparsa appena comparsa...ma ho due figlie sposate sparse per la Francia e sono andata col treno a trovarle stando fuori quasi un mese e rompendo loro le scatole come si conviene a una vecchia mamma rompiscatole. Quando mi hanno chiesto che cosa combinavo, ho detto loro anche che mi ero infilata in un sito di canzoni contro la guerra (e altro) e si sono messe le mani nei capelli. Ora che sono tornata a casa dai miei gatti, eccomi di nuovo sperando di fare qualche cosa di utile.

Per ricominciare, ecco Christophe Miossec di cui ho visto che avete già una canzone: ma come fate a conoscere anche Miossec, dove siete andati a pescarlo? A me, devo dire, Miossec non è mai piaciuto poi così tanto, però ha fatto tre o quattro canzoni che invece mi piacciono... (continua)
Je t'en prie fais moi confiance
(continua)
inviata da Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 26/1/2016 - 20:38

Kopf Hoch!

anonimo
Kopf Hoch!
KZ Ravensbrück, 1942
Canto delle prigioniere di Ravensbrück, di autrice anonima, ripreso – con un paio di marginali modifiche nell’ultima strofa – da Rita Sprengel, anch’essa internata in quel campo con la mansione di operaia nel capannone della Siemens.

Rita Sprengel (1907-1993) era un avvocato berlinese specialista nelle cause di lavoro, militante di sinistra, e all’avvento del nazismo fu subito arrestata e detenuta prima a Moringen e poi a Ravensbrück. Voce dissidente nella DDR, le sue memorie raccolte in “Der rote Faden” furono pubblicate solo nel 1994, dopo la sua morte.

Trovo il testo su Chants Protestants, come ripreso da “Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück”, volume e CD a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Metropol Verlag, Berlino, 2005. Si tratta dell’edizione tedesca dell’antologia intitolata “Europa u... (continua)
Welch Fäden auch das Schicksal spinnt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2016 - 16:53

Appèl-gedachten (Onder de blauwe hemel)

Appèl-gedachten (Onder de blauwe hemel)
KZ Ravensbrück, 1944
Versi di Trien De Haan-Zwagerman
Cantabili sulla melodia dell’ottocentesca tedesca “In einem kühlen Grunde”, composta da Friedrich Glück nel 1814. Tra l’altro, la canzone originaria (testo di Joseph von Eichendorff) fu un cavallo di battaglia dei Comedian Harmonists, gruppo vocale maschile tedesco composto in parte da artisti di fede ebraica, la cui fulgida carriera fu stroncata dai nazisti nel 1935.

La poesia si trova - recitata da Dolly Van Der Pligt, una sopravvissuta di Ravensbrück - in “Europa im Kampf 1939–1944. Internationale Poesie aus dem Frauen-Konzentrationslager Ravensbrück”, volume e CD a cura di Constanze Jaiser e Jacob David Pampuch, Metropol Verlag, Berlino, 2005. Si tratta dell’edizione tedesca dell’antologia intitolata “Europa u boji 1939 – 1944”, realizzata segretamente a Ravensbrück da due prigioniere di nazionalità ceca, Vlasta Kladivová e Vera... (continua)
Onder de blauwe hemel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/1/2016 - 15:38
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Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)

Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
"Ab opere F. Gucciniorum" (Gucciniorum ?!?!? O quanti Guccini ci sono?!?!?)

AMICAE CARMEN
(continua)
26/1/2016 - 15:18
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Terra avvelenata

Terra avvelenata
2015

Un brano di denuncia, che dalla sincerità dell’indignazione e dalla forza del groove trae un’energia insolita.
Brano che ha partecipato a Musicultura Festival XXVI Edizione, nel 2015
Stammatin tengo paura
(continua)
inviata da dq82 26/1/2016 - 12:16
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Ricordati di Chico

Ricordati di Chico
….SI PARVA LICET...

Cari amici e compagni, invio questo testo, risalente ad una decina di anni fa, dove si paventava la definitiva trasformazione di un ambiente naturale raro e prezioso (Lumignano e dintorni, sui Colli Berici) in “parco giochi” per frustrati , figli -legittimi o meno- della società della merce e dello spettacolo. Purtroppo da allora la situazione si è ulteriormente degradata (v. la zona sopra Nanto) e con la nascita di associazioni come “Liberici” (che nel nome vorrebbero richiamarsi ad una malintesa “Libertà”, ma sono in realtà espressione di un liberismo consumista di marca capitalista e borghese) potrà soltanto peggiorare. Quanto all'obiezione: ma non ci sono problemi ambientali più “seri” in zona, ricordo che il sottoscritto si è occupato della Valdastico (Nord e Sud) già oltre 20 anni fa e così di tante altre vergogne ambientali di questo angolo del Nord-Est (dai materiali... (continua)
Gianni Sartori 26/1/2016 - 07:53
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The Human Shields

The Human Shields
The human shields © Tony Smith
2016
Early in the century and early in the year
(continua)
inviata da Tony Smith 26/1/2016 - 04:27
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War to End All Wars

War to end all wars © Tony Smith 2014
In nineteen hundred and fourteen
(continua)
inviata da Tony Smith 25/1/2016 - 23:16
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Cacca nello spazio

Cacca nello spazio
Chanson italienne – Cacca nello spazio – CapaRezza – 2008
Album "Le dimensioni del mio caos"
CACA DANS L'ESPACE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/1/2016 - 22:54
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Dachau blues

Dachau blues
[1970]
Testo e musica di Karel Kryl
Dall'album "Maškary", stampato in 1000 copie in allora Germania Ovest dall'editore Caston. Le 300 copie sono arrivate in qualche modo in Cecoslovacchia, comunque.
Ripreso da YT.
Anche il dipinto sulla copertina è l'opera di Kryl.




Presente anche sull'album "Solidarita" uscito nel 2014, contenente la registrazione del concerto che ha avuto luogo a Haus der Begegnung a Monaco di Baviera il 21.gennaio 1982 ,durante il quale Karel Kryl ha cantato le sue canzoni in tre lingue: ceco, tedesco e polacco.
Když stíny k sobě v touze lnou,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 25/1/2016 - 20:15
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Napalm Sticks To Kids

Napalm Sticks To Kids
Thanks a lot
Antoine 25/1/2016 - 19:38

Esterwegenlied

anonimo
Traduzione francese di Yves Kéler da Chants Protestants a partire dal testo in tedesco contenuto nel volume “Lieder aus den faschistischen Konzentrationslagern”, 1962, a cura della musicologa ebrea tedesca Inge Lammel (1924-2015) e di Günter Hofmeyer.
A ESTERWEGEN DANS LE CAMP
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2016 - 15:57

Spalona matka

Spalona matka
Sachsenhausen, 1944
Słowa: Nâzım Hikmet, Tadeusz Niemira
Muzyka: Aleksander Kulisiewicz
Nei dischi di Kulisiewicz intitolati “Chants de la déportation” (1975) e “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45” (1979).

I crediti di questa canzone sono attibuiti per il testo a Nâzım Hikmet e a tal Tadeusz Niemira. Nel primo caso non credo che l’attribuzione sia corretta, forse il testo si trovava in una corrispondenza con il poeta turco. Il secondo autore potrebbe essere invece Tadeusz Kostrzewski, nome di battaglia "Niemira", importante figura delle resistanza polacca, membro dell’Agat (Anty-Gestapo), il nucleo originario del Battalion Parasol dell’Armia Krajowa, arrestato dai nazisti nel 1944 e forse compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen…
In ogni caso, non ho riscontri precisi.

Il testo l’ho trovato in una ricerca “Ocalone We Wspomnieniach - Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” pubblicata dalla Biblioteca civica di Koszalin nel 2011.
To ja – spalona matka –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/1/2016 - 11:41
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Domestic Terror

Domestic Terror
Domestic Terror
© Tony Smith 2015
In Martin Place with Christmas looming
(continua)
inviata da Tony Smith 25/1/2016 - 03:07
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Compañeros

Compañeros
(1978)

Trentanove anni fa, il 24 gennaio 1977, in uno dei peggiori attentati fascisti che segnarono la Spagna nel periodo di transizione dopo la morte del dittatore, morirono cinque avvocati di sinistra noti come gli avvocati di Atocha. Nella strage risultarono implicati anche neofascisti italiani, nonché l'organizzazione segreta Gladio.

I nomi delle vittime: Luis J. Benavides (assassinato); Alejandro Ruiz (ferito); Enrique Valdelvira (assassinato); Javier Sauquillo (assassinato); Luis Ramos (ferito); Mª Dolores García (ferita); Serafín Holgado (assassinato); Miguel Sarabia (ferita); Ángel Rodríguez (assassinato)

L'attuale sindaca di Madrid, Manuela Carmena scampò all'attentato perché Luis Javier Benavides le aveva chiesto di utilizzare il suo ufficio per una riunione. Per saperne di più Wikipedia e La Zamarra de Gustavo che ha scritto 4 anni fa un ampio articolo su questa vicenda, dedicando alla memoria dei cinque uccisi questa canzone di Labordeta.
Compañero, compañero,
(continua)
24/1/2016 - 23:34
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Sallys Flat

Sallys Flat
Sallys Flat
© Tony Smith 2016

Sallys Flat

A SMALL town 260km west of Sydney could become the dumping ground for two Olympic-size swimming pools of nuclear waste under a Federal Government proposal.

Sally’s Flat in central west NSW is one of six towns short-listed to house a national radioactive waste management facility.

The town is just 15km from the historic gold mining village of Hill End, a popular tourist site near Bathurst that draws thousands of visitors every year, including school groups.
At Sallys Flat the people are rising
(continua)
inviata da Tony Smith 24/1/2016 - 21:20
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Gam Gam

Gam Gam
Questo brano lo faccio eseguire ai miei alunni nel giorno della memoria 27 Gennaio da ormai 30anni...suscita sempre emozioni diverse e particolari...
antonio madeo 24/1/2016 - 19:31
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The trumpets of Jericho

The trumpets of Jericho
Modena City Ramblers at CATERPILLAR AM del 25/12/2015
Medley Trumpets of Jericho/War is over

Video
History should teach us something
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 16:15
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Oda al Capital

Oda al Capital
Tierra y Libertad (2008)
Productor de injusticias de mil conflictos causante.
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:34
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Por la causa de las mujeres

Por la causa de las mujeres
Tierra y Libertad (2001)
Movimientos femeninos que reclaman igualdad
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:31
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Tierra y Libertad

Tierra y Libertad
Tierra y Libertad (2008)
El Fondo Monetario Internacional y el Banco Mundial,
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:30
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Patriotismo Fascista

Patriotismo Fascista
Tierra y Libertad (2008)
Promulgas una pureza racial
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:28

J’aime pas les beaufs

J’aime pas les beaufs
Soixante-dix
J’aime pas les cons en uniforme, en bleu marine en vert-de-gris
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:10

L’adieu aux larmes

L’adieu aux larmes
Soixante-dix
Les pauvres vont crever, c’est une question de temps
(continua)
inviata da dq82 24/1/2016 - 12:07




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