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Prima del 2015-9-27

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A guerra

A guerra
Versi di Nicolau Tolentino de Almeida (1740-1811), poeta portoghese
Musica di José Luís Cerqueira de Mattos e Silva Tinoco (1932-), architetto, artista, musicista polistrumentista, compositore ed autore.
In “Saga” (1976), unico lavoro del gruppo rock progressive portoghese “Homo Sapiens”

Poesia satirica, illuminista, che denuncia la mentalità guerrafondaia del tempo, accentuando ironicamente il contrasto tra le definizioni retoriche ed antisonanti che celebrano la guerra e la verità di tutto l’orrore (morti, feriti, mutilati, straziati, storpiati,…) che invece provoca…

«Vejo a Europa em armas; ouço o flagelo da guerra ao redor os confins da minha pátria; e parece-me que não desaprovaria esta sátira aquele ministro hábil que, debaixo da direcção dos seus soberanos. intenta manter uma paz profunda no meio dos fogos das nações armadas».
(dalla dedica dell’autore al visconte di Vila Nova de Cerveira.)
Musa, pois cuidas que é sal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 11:57

Invasão

Invasão
[1940-41]
Versi di José Gomes Ferreira (1900-1985), scrittore e poeta, militante antifascista.
Musica di José Luís Cerqueira de Mattos e Silva Tinoco (1932-), architetto, artista, musicista polistrumentista, compositore ed autore.
In “Saga” (1976), unico lavoro del gruppo rock progressive portoghese “Homo Sapiens”
(Legenda escrita com sangue num
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 10:59
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Last Shift

Last Shift
1997
Industry

Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Stow your gear and charge your lamp
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:45
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Saboteur

Saboteur
1997
Industry

Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
The song of wheels is in my head and mutiny in my hands
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:42
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Drifting Through the Days

Drifting Through the Days
1997
Industry

Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
Sitting in the evening
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:38
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Big Chimney

Big Chimney
1997
Industry

Industry, un disco del secolo scorso, uno di quelli che riesce a commuoverti e farti incazzare allo stesso tempo; gli argomenti sono le vertenze di lavoro nell'acciaieria, i bambini al lavoro nelle miniere di carbone, la desolazione della dissocupazione, il paesaggio che cambia dopo la fine dell'era industriale e ancora picchetti di donne e potenziali operai sabotatori ipnotizzati dalla mostruosa macchina che oramai governa completamente la loro vita. Un disco anche memorabile musicalmente grazie al contributo di Danny Thompson, altro "grande vecchio" del folk inglese.
Flavio Poltronieri
All of my life I feed the big chimney
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:34
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Sweetheart on the Barricade

Sweetheart on the Barricade
1997
Industry

Inserisco la prima canzone da Industry, album che ci era stato segnalato da Flavio Poltronieri, inciso in collaborazione con Danny Thompson.

Industry, the first official collaborative release from singer/songwriter/guitarist Richard Thompson and double bassist Danny Thompson, is a superb collection of pieces: six songs by Richard and five instrumentals by Danny, revolving around the impact of the industrial age from the 18th century to the 1990s. The record doesn't come across as, and isn't meant to be, a history lesson, but rather an attempt to evoke the feel of the times and capture the lives of the people who lived and worked through the period. The Thompsons, joined by members of Danny's band Whatever, as well as his uncles Albert and Harry Thompson on trombones and Richard's longtime associates Dave Mattacks on drums and Christine Collister on backing vocals, incorporate... (continua)
They closed up the sooty gates of Ayres and Company
(continua)
inviata da dq82 22/9/2015 - 09:28
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Lutaremos, meu amor

Lutaremos, meu amor
[1961]
Versi di Daniel Damásio Ascensão Filipe (1925-1964), poeta capoverdiano
Sesta parte della poesia “Canto e lamentação da cidade ocupada”, nella raccolta “A invenção do amor e outros poemas” pubblicata nel 1961
Musica di Manuel Freire, in apertura di un suo 45 giri del 1968
Poi anche nell’album “Dedicatória” del 1971, in collaborazione con Fernando Alvim e Pedro Caldeira Cabral




Emigrato con la famiglia in Portogallo che era ancora un bambino, Daniel Filipe fece gli studi liceali a Lisbona, Divenne poi giornalista e poeta e veemente oppositore della dittatura salazarista, cosa che gli valse arresti e torture. Morì prematuramente, a soli 39 anni, nel 1964.
Pelo silêncio na planície
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2015 - 09:11

Breaking Down the Walls

Breaking Down the Walls
[2011]
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album intitolato “Cabaret of Souls” pubblicato nel 2012

Nel 2014 l’industria italiana delle armi ha fatturato per più di 2.5 miliardi di Euro, con un incremento del 23% rispetto all’anno precedente… Alla faccia della crisi!
E tra le “banche armate”, quelle che con i soldi di correntisti ed investitori finanziano l’industria bellica (Finmeccanica in testa, controllata dallo Stato italiano che ne detiene il 35% essendone il principale azionista), Unicredit, BNL e Banco di Brescia (UBI Banca) sfigurano soltanto davanti a colossi come Deutsche Bank, BNP Paribas e Barclays. (fonte: Banche Armate)
You don't often see my face
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2015 - 16:22
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Hands Like Gloves

Hands Like Gloves
Connie says she's alright
(continua)
inviata da Luca 'The River' 21/9/2015 - 09:50
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Freedom!

Freedom!
[2015]
Parole e musica di Pharrell Williams
Singolo uscito il 30 giugno 2015

Nel video diverse citazioni, a cominciare dal celebre ciclo fotografico di Sebastião Salgado sui dannati della miniera d'oro di Serra Pelada, in Brasile.
La la la la la la la la la
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2015 - 08:20
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République Liberté

République Liberté
(2015)

Suite à l'attentat contre Charlie-Hebdo du 7 janvier 2015 et la manifestation national du 11, nous avons réécrit les couplets de Vive la République, Vive la Liberté, un titre québécois d'origine nantaise, vraisemblablement composé durant la Révolution française, que nous avions enregistré en public en 1996.
Il était une barque, vion la,
(continua)
19/9/2015 - 11:13
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Un món, dues classes de persones

Un món, dues classes de persones
(2001)
Album: Respira
Hi ha una veu trencada que s’ofega al mig del mar
(continua)
19/9/2015 - 06:48
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Spalancate Milano

Spalancate Milano
Sulla stessa linea di Mamma, non sono più fascista i contromano danno voce ad un altro politico: Umberto Bossi.
Si noti il gioco di parole...
Laggiù, dove la nebbia annebbia la vista
(continua)
inviata da dq82 18/9/2015 - 16:42
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XI

XI
Testo e music di Buldog *anche in tedeschium
Dalll'allbuuum "Chrystus Miasta"
Qui trovaten http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Myślałem, gdy świt różowiał:
(continua)
inviata da Krzysiek 17/9/2015 - 23:01
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Libertà

Libertà
"Una sera d'estate andando verso il molo
mi imbattei in due giovinette
una si chiamava Libertà e l'altra impresa
parlammo e loro mi raccontarono questa storia...."

Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature
come dire,senza lacrime;
una sorta di campo di concentramento indolore
per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà,
ma ne saranno piuttosto felici
La libertà sicura e persuasa
(continua)
inviata da LORENZO SPINELLI 16/9/2015 - 18:35
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Arandora Star

Arandora Star
2006
Me 'Ne Vaje

L'Arandora Star fu una nave da crociera britannica; carica di internati civili, fu affondata da un U-Boot tedesco il 2 luglio 1940 durante la seconda guerra mondiale.

Durante la seconda guerra mondiale, i Paesi di entrambi gli schieramenti applicarono l'internamento dei cittadini originari dei Paesi nemici per timore dello spionaggio. La nave britannica quindi fu adattata a trasportare internati dell'Asse in Canada. Gli internati erano cittadini italiani, tedeschi e austriaci di sesso maschile, molti immigrati nelle Isole britanniche da decine di anni, tanto che molti avevano parenti, anche figli, che militavano nell'esercito britannico. A costoro vennero negati i diritti civili e politici, compresi quelli riconosciuti ai militari secondo la Convenzione di Ginevra. A molti venivano confiscate le proprietà. Ai familiari non fu detto che i parenti arrestati sarebbero stati... (continua)
Arandora Star è una nave da crociera
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 12:18
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Marşa Rojava [Destana Kobanê]

Kendal Maniş
Marşa Rojava [Destana Kobanê]
Scritta e composta da Kendal Maniş
Written and composed by Kendal Maniş

La canzone è un inno della resistenza che le milizie del PYD (Partito di Unione Democratica), ovvero le Unità di Protezione Popolare (YPG) e le Unità di Protezione della Donna (YPJ) oppongono a ISIS.

La Marcia del Rojava (letteralmente “Ovest”), scritta e composta da Kendal Maniş, è ormai un classico della musica di lotta curda; viene eseguita anche in Italia, in occasione delle manifestazioni a favore del Kurdistan. Presentiamo il testo originale e la traduzione italiana. (da Curdo in Rete)
Keç û xortên şoreşvan
(continua)
inviata da Lucone 16/9/2015 - 10:28
Percorsi: Dal Kurdistan

Cassino 1944

Cassino 1944
2010
Terra di fuoco
Arriva la guerra i primi di gennaio
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 10:02
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This World Over

This World Over
[1984]
Scritta da Andy Partridge
Nell’album intitolato “The Big Express”

Cosa racconterete ai vostri figli? Che la ragione per cui abbiamo sterminato ogni essere vivente sulla faccia della terra è quella di poter ergerci sopra tutto e affermare che l’abbiamo fatto nel suo nome?
Ah well, that's this world over
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2015 - 09:05
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Erin

Erin
2014
Minoranza rumorosa

Erin racconta la storia di un piccolo drappello di esplorazione dei Saraceni che, nel 711, dopo la conquista della Spagna, si spinsero in avanscoperta fino in Irlanda, ma colpiti dalla sua bellezza decisero che non potevano portare guerra ad un paese così bello...
Ti ho seguita notti fa,
(continua)
inviata da dq82 15/9/2015 - 16:12
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Ballo per l'onore (La ciociara)

Ballo per l'onore (La ciociara)
(testo e musica Benedetto Vecchio )

Il generale Juin, al termine della battaglia di Cassino, diede ai suoi “goumiers” (militari marocchini) carta bianca per due giorni, come premio della vittoria che implicava il diritto di vita e di morte sulle popolazioni civili, il furto dei loro beni e la violenza sulle donne (le cosiddette "marocchinate"). Così per due giorni e due notti razziarono, violentarono, uccisero. Stuprarono donne e bambine obbligando padri e mariti ad assistervi. Chi tentò di reagire venne ucciso.
Quann ‘la ciociara va alla mola,
(continua)
inviata da dq82 + Benedetto Vecchio 15/9/2015 - 15:56
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Patches

Patches
[1970]
Scritta da General Johnson (1941-2010, frontman del gruppo rhythm and blues “Chairmen of the Board”) e Ron Dunbar (1939-), produttore e songwriter.
Nel primo album dei Chairmen of the Board, intitolato “The Chairmen of the Board” (o “Give Me Just a Little More Time”)

Interpretata subito da Clarence Carter (1936-), bluesman e soulman cieco, che ne fece la sua hit più famosa.

“Patches” – letteralmente, pezze, rattoppi – è il soprannome di un bambino afroamericano, figlio di braccianti, cresciuto troppo in fretta in un’Alabama rurale dove il tempo sembra essersi fermato a prima della Guerra Civile… Ciò che si chiamava schiavitù ora si chiama segregazione, le catene di un tempo ora si chiamano sharecropping e schiavitù da debiti e morte precoce per la fatica, le privazioni e per un Dio inclemente, ma sempre ringraziato…

La canzone è strettamente legata alla splendida voce di Clarence... (continua)
I was born and raised down in Alabama
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 15:32
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House of Valparaíso

House of Valparaíso
[2008]

Parole e musica di Joey Burns
Nell’album “Carried to Dust”

Canzone che fa il paio con Victor Jara's Hands.
La Chascona è il nome della casa che Pablo Neruda si fece costruire a partire dal 1953 nel Barrio Bellavista di Santiago de Chile, alle falde del Cerro San Cristóbal.

E’ lì che il poeta visse e vi morì solo qualche giorno dopo il golpe fascista dell’11 settembre 1973. La casa fu saccheggiata dagli uomini di Pinochet e la biblioteca di Neruda fu data alle fiamme.
Dialing in a forgotten voice
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 11:13
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Mushroom Clouds

Mushroom Clouds
[1966]

Scritta da Arthur Lee, John Echols, Ken Forssi e Bryan MacLean
Nell’album d’esordio della celebre band di Los Angeles, intitolato semplicemente “Love”
Mushroom clouds are forming
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 10:27
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Anti-Pope

Anti-Pope
[1979]
Nell’album “Machine Gun Etiquette”
I'm going back to church tonight
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:49
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Across the Wire

Across the Wire
[2003]

Parole e musica di Joey Burns
Nell’album intitolato “Feast of Wire”
Alberto hits his brother on the back of the head
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:00
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Scuola

Scuola
[1977]
Album: "Diesel"
Ci dicevano, insistevano, di studiare
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 14/9/2015 - 20:20
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Zen Circus: Canzone di Natale

Zen Circus: Canzone di Natale
[2009]
--> "Andate Tutti Affanculo"

Ho cercato su questo sito se ci fosse o meno un percorso sulla tossicodipendenza, non mi pare di averlo trovato. In ogni caso, ho pensato a questa canzone degli Zen Circus, che non so neanche se abbia o meno il diritto di stare qui. Però penso che, al di là delle note apparentemente scanzonate, si nasconda un problema assai noto: una guerra contro il vuoto che sentiamo tutti noi dentro, contro i problemi che ci affliggono, contro le disgrazie che ci accadono intorno, e chi queste mestizie le combatte arrendendosi in partenza, perdendo la propria guerra, cedendo a delle sostanze stupefacenti.
Eccoli qua, sono già arrivati i parenti affamati.
(continua)
inviata da Luca 'The River' 14/9/2015 - 16:59
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Gente di merda

Gente di merda
[2009]
Prima come singolo nella compilation “Il paese è reale”, progetto ideato dagli Afterhours, poi nell’album degli Zen Circus significativamente intitolato “Andate tutti affanculo”, sempre del 2009.

Propongo il brano nel percorso “Guerra alla Terra”, visto che ci sono già sulle CCG/AWS alcuni brani che invocano l’estinzione del genere umano – di cui sono personalmente un sostenitore – come unica (seppur da taluni ritenuta un po’ troppo radicale) soluzione a tutti i problemi che affliggono il pianeta. E sarebbe anche bene che la cosa avvenisse prima che qualche scienziato ci metta in condizione di andare a far danni altrove…
Un mucchio di persone non hanno mai ragione,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 16:26
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Postumia

Postumia
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”


In Un giorno dopo l’altro, Tenco cantava che la speranza è ormai un’abitudine. Il brano Postumia, da questo punto di vista, non lascia scampo.

«Lo scrissi ricordandomi di una notte a Salerno, in piazza, in cui incontrammo dei ragazzi che non potettero assistere a un nostro concerto perché erano usciti dal lavoro in un bar molto tardi. Stavano letteralmente consumando il sabato sera ed erano anche un po’ alticci. Una scena questa che vedo dovunque, anche a Livorno, dove vivo. I ragazzi hanno perso la speranza, sentono di non averne più «Il futuro me lo bevo per non pensarci», canto nel brano. Tutti vivono questa perdita come dramma, ma io che non credo nella speranza ho un’altra idea: se non ti dai da fare le cose rimarranno esattamente così. Nel brano si vive anche uno scontro generazionale tra chi, gli anziani, ha vissuto la vera... (continua)
Due e ventisei del mattino metà febbraio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:46
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Canzone contro la natura

Canzone contro la natura
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”


«[il titolo del disco] è ispirato alle parole che Ungaretti rilasciò in una famosa intervista con Pasolini. Nello spirito lo abbiamo scelto perché rappresentava al meglio quello che volevamo comunicare con questo disco. Si parla di contrapposizione tra uomo e natura. Siamo gli unici esseri in questo pianeta che hanno coscienza di sé (a quanto pare). E siamo anche gli unici che riescono a remare contro la natura e odiare la loro stessa specie (nessun altro animale lo fa). Siamo partiti da questo percorso filosofico per realizzare dieci brani che alla fine parlano anche tanto di Italia. Molto spesso siamo stati tacciati di essere catastrofisti. Ci sono alcune band che con le loro canzoni danno spiragli di luce. Noi pensiamo, con Mario Monicelli, che la speranza sia una trappola. Ecco perché non indichiamo soluzioni né siamo consolatori. ».

Intervista a XL Repubblica.
Se questa notte fosse tutto ciò che ti rimane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:41
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Albero di tiglio

Albero di tiglio
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”

Ci sono delle canzoni in tema (la title track) e soprattutto l’Albero di tiglio, una ballata di cui andiamo molto fieri perché è molto diversa dalle cose che abbiamo fatto finora: è la rappresentazione dell’idea di un dio che si manifesta sotto forma di albero anziché di uomo. Come Zen Circus abbiamo volontariamente bistrattato l’idea di Dio. Io penso di pregare molto più di tanta gente che invece dice di farlo davvero. Lo penso perché credo che la musica sia una preghiera

Intervista a XL Repubblica.
Cani rabbiosi, qualche ratto qua e là
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:38
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The Riverbed

The Riverbed
(1999)
New Depression EP

Poi nell'album "Industrial silence" Deluxe edition 2010.
Testo trovato surockol
Moon,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 14/9/2015 - 12:07
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L’anarchico e il generale

L’anarchico e il generale
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”
Nella musica un po' omaggio un po' citazione del Pescatore di De André
Avvolte in carta di giornale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 11:49
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Le Rosier

Le Rosier
2015
Têtu

Le rosier è una bella canzone d’amore scritta dal compositore Mario Breault, la storia è quelle di un militare pronto alla diserzione piuttosto che rinunciare a rivedere il suo amore
On vous aurait vue étreindre la main d’un prétendant 
(continua)
inviata da Donquijote82 14/9/2015 - 11:39
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La processione della Madonna dei Porci (15 agosto)

La processione della Madonna dei Porci (15 agosto)
[1992]
In “Demo Nero”, poi nell’album d’esordio “Stanze” dell’anno seguente.
E’ una tradizione nell’hotel dove lavoro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 10:46
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Il primo giorno di scuola

Il primo giorno di scuola
[2015]
Singolo
Testo e musica di Belisari, Civaschi, Fasani

We don't need no education!
Uè mamma oggi è il primo giorno di scuola
(continua)
inviata da adriana 13/9/2015 - 20:11
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September 11, 2001

September 11, 2001
[11 settembre 2001]
Parole di Jason Molina (1973-2013), musicista e cantautore dell’Ohio, fondatore di formazioni come Songs: Ohia e Magnolia Electric Co.
Musica di Jason Molina, Will Oldham ed Alasdair Roberts

La canzone è rimasta inedita fino a pochi mesi fa.
Nel frattempo il suo autore è morto, il 16 marzo 2013, a soli 39 anni, stroncato dalla sua dipendenza dall’alcol.

Nel settembre del 2001 i musicisti Jason Molina, Will Oldham ed Alasdair Roberts avevano deciso di trovarsi per iniziare una collaborazione artistica. Si erano incontrati nella fattoria di Paul, fratello di Will Oldham, in una zona rurale del Kentucky.
L’11 Settembre li colse lì, e questa fu la loro istintiva risposta a quanto accaduto, un evento terribile che da allora non ha mai smesso di proiettare la sua ombra nefasta sull’intera umanità...
That's all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 22:42
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The Slave's Lament

The Slave's Lament
In “The Slave’s Lament” Burns accomuna il dolore dell’emigrante costretto dalle necessità a lasciare i suoi affetti, a quello dell’uomo nero messo in schiavitù e allontanato dal suo amato Senegal

L’atteggiamento di Burns nei confronti dello schiavismo è più blando e tuttavia importante: all’epoca ai neri si vuole negare l’appartenenza al genere umano, ritenendole creature prive di sentimenti umani, perciò sottolineare le eguaglianze negli affetti, contribuiva a far sorgere la compassione per la loro sofferenza. Questa propensione verso un trattamento più umano degli schiavi, non implicava però la denuncia del sistema e molti all’epoca consideravano la schiavitù come una necessità.
LAMENTO DELLO SCHIAVO
(continua)
inviata da Cattia Salto 11/9/2015 - 22:27
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Freedom Come Aa Ye

La versione dei Fairport Convention, nel disco “House Full – Live at the LA Troubadour” del 1970.
Freedom Come Aa Ye
BATTLE OF THE SOMME
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 11:47
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Oppressive (the Best Gay Possible)

Oppressive (the Best Gay Possible)
[2014]
Un remix che i Pet Shop Boys hanno prodotto a partire dal “Last Noble Call”, un “free speech” scritto da Panti Bliss, nome d’arte dell’irlandese Rory O'Neill, artista, autore, performer, drag queen e attivista per i diritti dei gay.

Nel gennaio del 2014, durante una popolare trasmissione sul’emittente televisiva RTÉ, Panti Bliss dimostrò, facendo nomi e cognomi, come parecchi giornalisti irlandesi siano omofobi. La dichiarazione scatenò numerose azioni legali e la RTÉ decise di rimuovere i contenuti dell’intervista dal suo sito. Il conduttore fece pubblica ammenda in diretta. Il caso approdò pure al Parlamento europeo. In tutta risposta Panti Bliss rincarò la dose e il 1 febbraio offrì il discorso che segue presso l’Abbey Theatre, il teatro nazionale irlandese di Dublino.

I Pet Shop Boys furono impressionati dalla performance e Chris Lowe la traspose in due remix (Dance e Slow Mix) intercalando le parole di Panti Bliss con una sorta di refrain vocale che recita: “Dov’è l’amore? Ti sto aspettando qui da così tanto tempo…”
[Refrain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 11:03
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It's a Sin

It's a Sin
[1987]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Actually”

Una riflessione di Neil Tennant sulla sua educazione in una scuola cattolica…
When I look back upon my life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 09:57
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Birthday Boy

Birthday Boy
[2002]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Release”

Una canzone scritta sotto Natale associando al rinnovarsi della nascita e dell’inevitabile martirio di Cristo il destino di tante altre moderne vittime dei cosiddetti “crimini d’odio”…

Come Stephen Lawrence, massacrato su di un bus a Londra nel 1993 solo perché nero. I suoi assassini – due giovani bianchi, tali Gary Dobson and David Norris – furono condannati quasi 20 anni dopo, a causa dei depistaggi e delle coperture offerte dalla polizia…

Come Brandon/Teena, transgender americano, stuprato e ucciso in Nebraska quello stesso anno, proprio nei giorni tra Natale e Capodanno…

Come Matthew Shepard, ventunenne gay del Wyoming, che nel 1998 fu massacrato di botte e lasciato a morire in mezzo ad un campo da due giovani omofobi che gli avevano offerto un passaggio…
Birthday boy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 09:44
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We're All Criminals Now

We're All Criminals Now
[2009]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe all’epoca dell’album “Yes”, uscita come singolo nella B-side di “Love etc.” e poi inclusa nella compilation “Format” pubblicata nel 2012.

“Yes, we're still banging on about the erosion of freedoms in the U.K. in the wake of the war on terror […] We are all under constant surveillance and are all treated as being potentially guilty, as if we are about to commit some kind of crime.” (Pet Shop Boys)

I PBS scrissero questo brano pensando alla terribile vicenda di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista… L’omicidio avvenne un paio di settimane dopo il 7 luglio, giorno in cui 4 attentati terroristici sconvolsero la capitale inglese, con un bilancio di 55 morti e 700 feriti.

Sulla morte di Jean Charles de Menezes si vedano Days of Fire e Joao Menezes
Videoed on the subway
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 08:56
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Lulù e Marlène

Lulù e Marlène
Io vedo un soldato (prima o seconda guerra mondiale) in trincea. Una battaglia è appena finita. Polvere, sangue, fumo di bombe e nebbia fredda si mescolano insieme, dando un aspetto irreale al paesaggio, ke il nostro soldato riesce a intravedere alzando di poco la testa x guardarsi intorno, ancora terrorizzato e confuso dal frastuono della battaglia. 
Improvvisamente si rende conto di essere ancora tutto intero, lui, fortunato in mezzo ai suoi compagni di trincea morti o gravemente mutilati. Allora incomincia a scrivere una lettera alla donna ke ama, poco importa se con la penna o solo col cuore. Lulù Marlène, si kiama. Xké se anke il titolo vuol far credere ke si tratti di 2 donne, in realtà nel testo ti accorgi ke è 1 sola ( "tu chiamerai...") 
Le racconta di come lo scenario sia talmente surreale, delle luci ke x lui sono vuote e senza colori, xké soffuse dalla nebbia e dal fumo. Di... (continua)
Giuseppe 10/9/2015 - 19:53
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Not One of Us

Not One of Us
[1980]
Parole e musica di Peter Gabriel
Nell’album cosiddetto (III) – il terzo da solista - o “Melt”, per via della copertina concepita, come le due precedenti, dal collettivo di art design inglese chiamato Hipgnosis.

“E’ solo acqua nella lacrima di uno straniero… Un corpo estraneo, una mentalità estranea non possono mai essere benvenute nella terra del cieco… Tu forse puoi assomigliarci e persino parlare come noi ma lo sai che c’è!?! Non sei uno di noi!”
It's only water
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/9/2015 - 11:24
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Penitentiary Blues

Penitentiary Blues
Got there on Monday
(continua)
10/9/2015 - 04:10
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(Farewell to You, Ye Fine) Spanish Ladies

anonimo
(Farewell to You, Ye Fine) Spanish Ladies
Questo sea shanty, dato l’argomento, era intonato dallo shantyman durante il viaggio di ritorno (homeward bound).
Il canto viene fatto risalire all’epoca di Napoleone quando Inghilterra e Spagna furono temporaneamente alleate contro la Francia rivoluzionaria (1793-1796): una canzone che dalla Royal Navy è passata ai mercantili e alle baleniere in rotta verso l’America. Come riportato nell'”Oxford Book of The Sea Song“, (Roy Palmer 1986) il testo di “Spanish Ladies” si trova trascritto sul giornale di bordo della Nellie nel 1796 ed è tra i più vecchi sea shanties conosciuti. Molti sostengono che la Marina Inglese non avrebbe mai permesso ai marinai di cantare durante il lavoro e così ad esempio nel film “Master and Commander” i marinai la cantano di sera durante il loro “tempo libero”.
tratto da terre celtiche
Arrivederci e Addio a voi, allegre Donne Spagnole arrivederci e addio a voi donne della Spagna
(continua)
inviata da Cattia Salto 10/9/2015 - 01:46

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]
Chanson italienne – La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug] – Riccardo Venturi – 2015 (8/9)

Une parodie de la Croisade des Garçons de Bertolt Brecht adaptée à ces lumineux temps nouveaux, et même très nouveaux. Basée sur la traduction de Ruth Leiser et Franco Fortini et peut-être même sur la musique de Benjamin Britten ou d'autres où on parle de gens en marche, de murs, de soldats, de gares, de premiers ministres, de quotas de réfugiés et même de chiens.

Voici, mon ami Lucien l'âne, une version française de cette « Crociata dei Siriani » de Riccardo Venturi, soit «  LA CROISADE DES SYRIENS ». Cette chanson est tirée en forme de parodie de la Croisade des Enfants Children's Crusade, Op. 82 [Der Kinderkreuzzug] de Bertolt Brecht, qui avait subi le même sort : traduction italienne de Franco Fortini, version française de Marco Valdo M.I. En voyant le texte hier dans les Chansons contre... (continua)
LA CROISADE DES SYRIENS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/9/2015 - 21:26




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