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Atlanduk
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Questa coinvolgente canzone inno alla libertà, è stata scritta in carcere da Kurash Sultan (dove era stato rinchiuso e torturato dalle autorità cinesi), il più famoso cantante, musicista e poeta, appartenente al popolo indigeno degli Uiguri e ci è giunta probabilmente solo perchè lui ha vissuto in esilio in Svezia fino alla precoce morte a 47 anni a causa di un attacco di cuore nel novembre 2006, inutile dire che le sue canzoni erano bandite nel Turkestan Orientale. Sarebbe bello se qualcuno la traducesse, visto che neppure il testo originale è facilmente reperibile.
Soltan bulup han ötken
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 2/9/2015 - 23:35
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Corrandes d'exili
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enyorança in italiano significa nostalgia, non ignoranza.
ramon mantovani 2/9/2015 - 19:06
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Do generałów
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[2010]
Parole di Julian Tuwim https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Tuwim
Musica di Buldog
Dall'album "Chrystus miasta"
Da http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Parole di Julian Tuwim https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Tuwim
Musica di Buldog
Dall'album "Chrystus miasta"
Da http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Warczy, straszy, groźnie ściąga brwi,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/9/2015 - 18:58
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I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]
anonimo
![I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]](img/thumb/c47670_130x140.jpeg?1405096933)
Ciao, vi mando i link ai pdf della cpertina del cd in cui sono contenute le registrazioni dei brani raccolti dalle testimoni, negli anni '80, da Lucano Zanonato e dal Canzoniere Vicentino
http://static.soraimar.it/639/836.pdf
http://static.soraimar.it/639/837.pdf
Un caro saluto
Roberta
http://static.soraimar.it/639/836.pdf
http://static.soraimar.it/639/837.pdf
Un caro saluto
Roberta
Roberta 2/9/2015 - 17:41
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Olur/Olmaz
![Olur/Olmaz](img/art/t2349384.jpg)
"Ispirata da uno degli slogan creati alla fine degli anni '90 dal movimento femminista in Turchia, questa canzone è una maliziosa ribellione contro la dominazione maschile che permea la vita di ogni giorno; contro il sessismo e il "lavoro casalingo" che esso impone; contro il "nucleo familiare" come sede di oppressione, sessismo, moralismo violenza e sfruttamento. È una chiamata all'organizzazione ed alla lotta; una richiamo a scendere in strada ed in piazza contro chi vuole scrivere le nostre storie."
Inspired by one of the slogans coined at the end of the 90’s by the feminist movement in Turkey, this song is a mischievous rebellion against the male dominance that infuses everyday practices; against sexism and the “household work” it imposes; against the “nuclear family” as the site of oppression, sexism, moralism, violence and exploitation. It is a call to organizing and struggle; a call to the street and the square towards writing our own histories.
(http://tayfabandista.org/bandsista/)
Inspired by one of the slogans coined at the end of the 90’s by the feminist movement in Turkey, this song is a mischievous rebellion against the male dominance that infuses everyday practices; against sexism and the “household work” it imposes; against the “nuclear family” as the site of oppression, sexism, moralism, violence and exploitation. It is a call to organizing and struggle; a call to the street and the square towards writing our own histories.
(http://tayfabandista.org/bandsista/)
Gelsin baba gelsin koca gelsin
(continua)
(continua)
inviata da Andrea 2/9/2015 - 15:20
There Must Be Something Wrong
![There Must Be Something Wrong](img/upl/20150430_hutchinsonfamilysingers_33.jpg)
[1847]
Parole e musica di Isaac Baker Woodbury (1819-1858), compositore originario del Massachusetts.
L’interrogativo è antico assai…
La risposta è evidente e scontata: “la guerra che da 100.000 anni i ricchi fanno ai poveri”…
La soluzione non è mai stata trovata, anche se in molti ci hanno provato anche a prezzo della vita…
Parole e musica di Isaac Baker Woodbury (1819-1858), compositore originario del Massachusetts.
L’interrogativo è antico assai…
La risposta è evidente e scontata: “la guerra che da 100.000 anni i ricchi fanno ai poveri”…
La soluzione non è mai stata trovata, anche se in molti ci hanno provato anche a prezzo della vita…
When earth produces, free and fair, the golden waving corn;
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 15:00
Right Over Wrong, Coming Right Along
![Right Over Wrong, Coming Right Along](img/upl/20150430_hutchinsonfamilysingers_33.jpg)
[1855]
Parole di Jesse Hutchinson
Musica degli Hutchinson Family Singers
Una canzone intrisa di ottimismo e di fiducia in Dio e negli uomini, la certezza che la schiavitù sarebbe finita, come anche lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e le guerre, e la pace e la solidarietà avrebbero trionfato sul suolo patrio… Una bella utopia che si sarebbe infranta pochi anni dopo sui campi di battaglia di Bull Run e di Gettysburg…
Parole di Jesse Hutchinson
Musica degli Hutchinson Family Singers
Una canzone intrisa di ottimismo e di fiducia in Dio e negli uomini, la certezza che la schiavitù sarebbe finita, come anche lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e le guerre, e la pace e la solidarietà avrebbero trionfato sul suolo patrio… Una bella utopia che si sarebbe infranta pochi anni dopo sui campi di battaglia di Bull Run e di Gettysburg…
Behold the day of promise comes, full of inspiration:
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 14:21
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Loro
![Loro](img/art/t1557987.jpg)
2015
La la la
soffermatevi invece sui passaggi cupo-sarcastici di Loro (mescalina.it)
fino a toccare problematiche di carattere sociale, come nel caso della profonda riflessione sul razzismo di “Loro”. (blogfoolk.com)
La la la
soffermatevi invece sui passaggi cupo-sarcastici di Loro (mescalina.it)
fino a toccare problematiche di carattere sociale, come nel caso della profonda riflessione sul razzismo di “Loro”. (blogfoolk.com)
Però dopo dopo poco sono arrivati loro
(continua)
(continua)
inviata da dq82 2/9/2015 - 12:48
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Slavery Is a Hard Foe to Battle
![Slavery Is a Hard Foe to Battle](img/upl/OmW8vP2.jpg)
[1855]
Scritta da Judson Hutchinson sulla melodia di “Jordan is a Hard Road to Travel” di Dan Emmet (1815-1904), songwriter e fondatore alla metà del secolo del più importante “blackface minstrel group”, i Virginia Minstrels.
Testo trovato su The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
Interpretata da Peter Janovsky (ricercatore e docente newyorkese, nonchè chitarrista e folksinger) nel disco intitolato “Winners and Losers: Campaign Songs from the Critical Elections in American History, Vol. 1” pubblicato dalla Folkways Records nel 1978.
Davvero curioso che gli Hutchinsons, originari del nord e convinti abolizionisti, abbiano adottato per questa loro canzone una melodia composta dall’autore di “Dixie”, vero e proprio inno degli Stati schiavisti del sud, quel Dan Emmet che aveva fondato il primo ed il più famoso gruppo musicale di bianchi che, travisati da “niggers”, da “darkies”, da... (continua)
Scritta da Judson Hutchinson sulla melodia di “Jordan is a Hard Road to Travel” di Dan Emmet (1815-1904), songwriter e fondatore alla metà del secolo del più importante “blackface minstrel group”, i Virginia Minstrels.
Testo trovato su The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
Interpretata da Peter Janovsky (ricercatore e docente newyorkese, nonchè chitarrista e folksinger) nel disco intitolato “Winners and Losers: Campaign Songs from the Critical Elections in American History, Vol. 1” pubblicato dalla Folkways Records nel 1978.
Davvero curioso che gli Hutchinsons, originari del nord e convinti abolizionisti, abbiano adottato per questa loro canzone una melodia composta dall’autore di “Dixie”, vero e proprio inno degli Stati schiavisti del sud, quel Dan Emmet che aveva fondato il primo ed il più famoso gruppo musicale di bianchi che, travisati da “niggers”, da “darkies”, da... (continua)
I looked to the South and I looked to the West,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 11:35
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Coltan
![Coltan](img/upl/coltan5-1024x567.jpg)
Coltan
Pagina nata da un'idea di Andrea Sigona e di Salvatore Augusto Tonti, per sensibilizzare su questo tema drammatico ancora sconosciuto ai più.
Pagina nata da un'idea di Andrea Sigona e di Salvatore Augusto Tonti, per sensibilizzare su questo tema drammatico ancora sconosciuto ai più.
adriana 2/9/2015 - 09:17
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John Brown's Body
anonimo
![John Brown's Body](img/thumb/c38934_130x140.jpeg?1329517986)
Il testo considerato originale della celeberrima canzone.
Datato 1861, sulla melodia de “Brothers, Will You Meet Me”
Da The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
Datato 1861, sulla melodia de “Brothers, Will You Meet Me”
Da The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
JOHN BROWN’S ORIGINAL MARCHING SONG
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 08:48
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Gracias a la vida
![Gracias a la vida](img/thumb/c168_130x140.jpeg?1328478417)
Da noi nelle chiese cantano qualche inno religioso sulle note della "The Ballad of Nick & Bart"... : D
Behhh... grrr
Tanto, tutto il mondo è un paese.
E la musica non ha frontiere :)
E viva Argentina!!!
Saludos
Behhh... grrr
Tanto, tutto il mondo è un paese.
E la musica non ha frontiere :)
E viva Argentina!!!
Saludos
Krzysiek 1/9/2015 - 20:42
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On a soif !
![On a soif !](img/upl/L25C325A9gionnaire2BJojo2B.png)
On a soif !
Chanson française – On a soif ! – Grand Jojo – 1979
La voilà cette chanson dont je disais l'autre jour : « Quant ... à ce petit refrain ironique et rageur, il trottait dans ma tête dès le départ, car c'est celui d'une chanson fort connue et appréciée dans nos régions. Il suffit que quelqu'un l'entame dans une soirée pour que tout le monde (ou presque) reprenne ce refrain : « Chef, un petit verre, on a soif ! » ; le titre de la chanson est d'ailleurs tout bêtement : « On a soif ! ». Je l’insérerai ici prochainement, car c'est aussi une chanson dite « du légionnaire ». Toute une histoire ! ».
Du point de vue du « légionnaire », c'est un peu comme pour le « Le Sergent Flagada », une fameuse mise en boîte.
Disons que la gloire de la Légion est assez malmenée. La critique sociétale du Grand Jojo prend toujours des biais étonnants, mais elle est assez efficace avec son air de... (continua)
Chanson française – On a soif ! – Grand Jojo – 1979
La voilà cette chanson dont je disais l'autre jour : « Quant ... à ce petit refrain ironique et rageur, il trottait dans ma tête dès le départ, car c'est celui d'une chanson fort connue et appréciée dans nos régions. Il suffit que quelqu'un l'entame dans une soirée pour que tout le monde (ou presque) reprenne ce refrain : « Chef, un petit verre, on a soif ! » ; le titre de la chanson est d'ailleurs tout bêtement : « On a soif ! ». Je l’insérerai ici prochainement, car c'est aussi une chanson dite « du légionnaire ». Toute une histoire ! ».
Du point de vue du « légionnaire », c'est un peu comme pour le « Le Sergent Flagada », une fameuse mise en boîte.
Disons que la gloire de la Légion est assez malmenée. La critique sociétale du Grand Jojo prend toujours des biais étonnants, mais elle est assez efficace avec son air de... (continua)
Chef, un petit verre, on a soif !
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 20:20
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Biały krzyż
![Biały krzyż](img/upl/Krzysztof_Klenczon_zmarl_5147679.jpg)
[1968]
Testo di Janusz Kondratowicz
Musica di Krzysztof Klenczon
Da qui tekstowo.pl
La canzone fu presentata al VII Krajowy Festiwal Piosenki Polskiej w Opolu (VII Festival della canzone polacca a Opole) nel 1969 e si è aggiudicato il premio del ministro delle belle arti. Il pezzo fu composto da Krzysztof Klenczon in memoria del suo padre che durante il secondo conflitto mondiale faceva parte della resistenza polacca nelle fila della AK (Armata nazionale) e uno dei cosidetti "soldati maledetti", ex partigiani che furono perseguitati fino 1956 dal governo comunista polacco. Era nell'uso di segnare i posti della sepoltura dei combattenti partigiani con una croce bianca, visto che di solito veniva fatta dai tronchi di bettula. Nel finale del pezzo viene intonata una canzone partigiana "Rozszumiały się wierzby płaczące" che è già presente nel sito
Testo di Janusz Kondratowicz
Musica di Krzysztof Klenczon
Da qui tekstowo.pl
La canzone fu presentata al VII Krajowy Festiwal Piosenki Polskiej w Opolu (VII Festival della canzone polacca a Opole) nel 1969 e si è aggiudicato il premio del ministro delle belle arti. Il pezzo fu composto da Krzysztof Klenczon in memoria del suo padre che durante il secondo conflitto mondiale faceva parte della resistenza polacca nelle fila della AK (Armata nazionale) e uno dei cosidetti "soldati maledetti", ex partigiani che furono perseguitati fino 1956 dal governo comunista polacco. Era nell'uso di segnare i posti della sepoltura dei combattenti partigiani con una croce bianca, visto che di solito veniva fatta dai tronchi di bettula. Nel finale del pezzo viene intonata una canzone partigiana "Rozszumiały się wierzby płaczące" che è già presente nel sito
Gdy zapłonął nagle świat,
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/9/2015 - 20:14
La Guerre de l'Eau
![La Guerre de l'Eau](img/upl/Lac2BAmoun2BIran.png)
La Guerre de l'Eau
Chanson française – La Guerre de l'Eau – Marco Valdo M.I. – 2015
Ah, Lucien l'âne mon ami, en ces temps de grandes migrations – quelles qu'en soient les raisons, elles sont toujours une fuite devant un danger ; un repli stratégique, dirait le militaire ; une tentative de trouver un lieu où il est possible de vivre à peu près correctement… Donc, en ces temps de migrations, qui bouleversent l'ordre établi chez les « assis » de ce monde et même parfois les consciences, on n'entend parler que de barrages et d'endiguements. Comme si on pouvait arrêter la pluie.
On le peut, ça s'est déjà vu… dit Lucien l'âne, un peu interloqué tout de même. En usant d'un parapluie ou en mettant un toit. C'est assez efficace…
Je ne l'ignore pas, mais un parapluie ou un toit de la taille d'un continent, ça me paraît difficile à mettre en œuvre. Ce que je voulais dire avec ces métaphores... (continua)
Chanson française – La Guerre de l'Eau – Marco Valdo M.I. – 2015
Ah, Lucien l'âne mon ami, en ces temps de grandes migrations – quelles qu'en soient les raisons, elles sont toujours une fuite devant un danger ; un repli stratégique, dirait le militaire ; une tentative de trouver un lieu où il est possible de vivre à peu près correctement… Donc, en ces temps de migrations, qui bouleversent l'ordre établi chez les « assis » de ce monde et même parfois les consciences, on n'entend parler que de barrages et d'endiguements. Comme si on pouvait arrêter la pluie.
On le peut, ça s'est déjà vu… dit Lucien l'âne, un peu interloqué tout de même. En usant d'un parapluie ou en mettant un toit. C'est assez efficace…
Je ne l'ignore pas, mais un parapluie ou un toit de la taille d'un continent, ça me paraît difficile à mettre en œuvre. Ce que je voulais dire avec ces métaphores... (continua)
Après avoir marché pendant des mois,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 16:31
The Contraband's Song of Freedom
![The Contraband's Song of Freedom](img/upl/Fort_monroe_doctrine_cartoon.jpg)
[1865]
Parole e musica di Joseph Eastburn Winner (1837-1918), compositore.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Parole e musica di Joseph Eastburn Winner (1837-1918), compositore.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
See the light now gently glowing,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 14:47
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Go down, Moses
anonimo
Il testo che segue è stato reperito su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”, e potrebbe ben trattarsi della versione originale di “Go Down, Moses”, databile al decennio 1850-1861.
![Go down, Moses](img/upl/vc96.2.jpg)
Su sito citato si annota che: “This Song, originated among the Contrabands, was first heard sung by them on their arrival at Fort Monroe; and was introduced here by their Chaplain, Rev. L. C. Lockwood. This song has been sung for about nine years by the slaves of Virginia.”
Dunque, la canzone sarebbe nata a metà 800 tra gli schiavi neri nelle piantagioni della Virginia. All’inizio della Guerra Civile il testo sarebbe poi stato cristallizzato dal reverendo L.C. Lockwood, cappellano dei cosiddetti Contrabands, gli schiavi fuggiaschi che si erano messi sotto la protezione dell’esercito dell’Unione, o addirittura arruolativisi. La melodia originale sarebbe stata arrangiata in ballata in 6/8 da Thomas Baker, violinista e compositore.
La canzone sarebbe stata intonata da Lockwood e da un corteo di Contrabands al loro ingresso in Fort Monroe, Hampton, Virginia, un fortino strappato ai sudisti... (continua)
Dunque, la canzone sarebbe nata a metà 800 tra gli schiavi neri nelle piantagioni della Virginia. All’inizio della Guerra Civile il testo sarebbe poi stato cristallizzato dal reverendo L.C. Lockwood, cappellano dei cosiddetti Contrabands, gli schiavi fuggiaschi che si erano messi sotto la protezione dell’esercito dell’Unione, o addirittura arruolativisi. La melodia originale sarebbe stata arrangiata in ballata in 6/8 da Thomas Baker, violinista e compositore.
La canzone sarebbe stata intonata da Lockwood e da un corteo di Contrabands al loro ingresso in Fort Monroe, Hampton, Virginia, un fortino strappato ai sudisti... (continua)
O LET MY PEOPLE GO (THE SONG OF THE CONTRABANDS)
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 11:43
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Alekos
![Alekos](img/thumb/c50533_130x140.jpeg?1441118566)
TEMPO DI COLLERA (Alekos Panagulis)
Voi, tombe che camminano
insulti viventi alla vita
assassini del vostro stesso pensiero
manichini antropomorfi
Voi che invidiate le bestie
che offendete l'idea del Creato
che chiedete rifugio all'ignoranza
permettete alla Paura di farvi da guida
Voi che avete dimenticato il Passato
che vedete il Presente con occhi appannati
che non avete interesse per il futuro
che respirate solo per morire
Voi che solo per gli applausi avete mani
e che domani applaudirete
più forte di tutti come sempre
e come ieri, e come oggi
Sappiate allora voi
scuse viventi di ogni tirannia
che i tiranni li odio tanto
quanto ho nausea di voi
Che freddo fa
qui nel cielo degli eroi!
Voi, tombe che camminano
insulti viventi alla vita
assassini del vostro stesso pensiero
manichini antropomorfi
Voi che invidiate le bestie
che offendete l'idea del Creato
che chiedete rifugio all'ignoranza
permettete alla Paura di farvi da guida
Voi che avete dimenticato il Passato
che vedete il Presente con occhi appannati
che non avete interesse per il futuro
che respirate solo per morire
Voi che solo per gli applausi avete mani
e che domani applaudirete
più forte di tutti come sempre
e come ieri, e come oggi
Sappiate allora voi
scuse viventi di ogni tirannia
che i tiranni li odio tanto
quanto ho nausea di voi
Che freddo fa
qui nel cielo degli eroi!
1/9/2015 - 10:37
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Mo Ghile Mear
![Mo Ghile Mear](img/thumb/c3235_130x140.jpeg?1328967405)
La traduzione in italiano della versione di Sting & the Chieftains, l'altra traduzione in italiano è invece una traduzione del testo in gaelico come cantato ad esempio da Mary Black
in Terre Celtiche
in Terre Celtiche
Lui è il mio eroe, la mia sola luce,
(continua)
(continua)
inviata da Cattia Salto 1/9/2015 - 07:34
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Guerra a la burguesía
anonimo
![Guerra a la burguesía](img/upl/bal2Bpopulaire2Btango.png)
Chanson argentine (espagnol) – Guerra a la burguesía – Anonimo – 1901
de « Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936) » [« Les Anarchistes – Marches et chansons de lutte des ouvriers anarchistes argentins (1904-1936) ], édition d' Osvaldo Bayer, interprétation Virgilio Expósito (1972)
Le tango a aussi eu ses tonalités anarchistes et il était chanté dans les pique-niques typiques que les anarchistes faisaient dans l'île Maciel, un quartier du Dock Sud (El Docke) de Avellaneda, zone sud du Grand Buenos Aires (Osvaldo Bayer)
de « Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - 1936) » [« Les Anarchistes – Marches et chansons de lutte des ouvriers anarchistes argentins (1904-1936) ], édition d' Osvaldo Bayer, interprétation Virgilio Expósito (1972)
Le tango a aussi eu ses tonalités anarchistes et il était chanté dans les pique-niques typiques que les anarchistes faisaient dans l'île Maciel, un quartier du Dock Sud (El Docke) de Avellaneda, zone sud du Grand Buenos Aires (Osvaldo Bayer)
GUERRE À LA BOURGEOISIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2015 - 21:39
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La carta perdida
![La carta perdida](img/thumb/c6249_130x140.jpeg?1328476972)
gracias a todos los que difunden estos temas gracias italia x mis antepasados que siempre estan en mis canciones
31/8/2015 - 15:30
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Argentina
![Argentina](img/thumb/c50475_130x140.jpeg?1439982251)
Chanson italienne – Argentina – Francesco Guccini – 1983
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (continua)
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson de Francesco Guccini qui raconte l'Argentine. Enfin, une certaine Argentine ou une chanson qui raconte une histoire où il est question de l'Argentine. En soi, le récit d'une émigration exotique, d'un voyage au bout du monde donnerait déjà à la chanson toute son importance et sa place ici-même.
En effet, il y a une longue, forte et nombreuse tradition d’émigration italienne vers l'Argentine. J'ai entendu dire qu'on estime actuellement qu'environ la moitié de la population argentine aurait une ascendance italienne.
En écoutant la chanson, on ressent cette prégnance, cette liaison transhistorique et transgéographique. Mais si je t'ai dit cela, c'est pour parler d'autre chose à propos de l'Argentine et ce que je voudrais souligner tient au moment où Francesco Guccini crée cette chanson. C'était... (continua)
ARGENTINE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2015 - 11:41
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Corsica mea
![Corsica mea](img/art/t6420753.jpg)
Invio questo (tardivo) ricordo di Yves Stella, uno dei fondatori del FLNC. Su un vecchi numero ormai introvabile di "Frigidaire (fine 1989 o inizi 1990, non ricordo) una lunga intervista che avevo realizzato con Yves a Bozen
In memoria di un patriota Corso
di Gianni Sartori - 26/04/2013
Magro, affilato. Ironico e calmo, ma sprizzante energia. Fumatore.
Così ricordo Yves Stella. Ho avuto l'onore di conoscerlo nel 1989 a Bozen (Tirolo). Un convegno sull'Europa dei popoli a cui parteciparono, tra gli altri, i baschi José Antonio Egido (Takolo) e Txema Montero (all'epoca, rispettivamente, responsabile degli Esteri e parlamentare europeo di Herri Batasuna), Eva Klotz e il catalano Aureli Argemi del CIEMEN. Erano i giorni immediatamente successivi all'assassinio del deputato di Herri Batasuna Josu Muguruza e l'evento gli venne dedicato.
Yves Stella è morto l'anno scorso, il 15 luglio 2012,... (continua)
In memoria di un patriota Corso
di Gianni Sartori - 26/04/2013
Magro, affilato. Ironico e calmo, ma sprizzante energia. Fumatore.
Così ricordo Yves Stella. Ho avuto l'onore di conoscerlo nel 1989 a Bozen (Tirolo). Un convegno sull'Europa dei popoli a cui parteciparono, tra gli altri, i baschi José Antonio Egido (Takolo) e Txema Montero (all'epoca, rispettivamente, responsabile degli Esteri e parlamentare europeo di Herri Batasuna), Eva Klotz e il catalano Aureli Argemi del CIEMEN. Erano i giorni immediatamente successivi all'assassinio del deputato di Herri Batasuna Josu Muguruza e l'evento gli venne dedicato.
Yves Stella è morto l'anno scorso, il 15 luglio 2012,... (continua)
Gianni Sartori 31/8/2015 - 08:23
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Bandiera rossa (Pankrti)
![Bandiera rossa (Pankrti)](img/thumb/c49363_130x140.jpeg?1428781635)
Dopo vent'anni il loro italiano sembra discretamente migliorato.
Versione live.
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30/8/2015 - 22:48
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Świadkowie
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30 agosto 2015
Devo confessare che questo canto è stato uno di quelli che mi hanno segnato di più nei tempi della mia gioventù, quando si OCCULTAVA la gran parte della nostra storia moderna. È 'na "bella canzona" pure questa. Nell'attesa della versione cantabile ho aggiunto fra le parentesi la traduzione polacca della parte in russo che ho trovato qui
Devo confessare che questo canto è stato uno di quelli che mi hanno segnato di più nei tempi della mia gioventù, quando si OCCULTAVA la gran parte della nostra storia moderna. È 'na "bella canzona" pure questa. Nell'attesa della versione cantabile ho aggiunto fra le parentesi la traduzione polacca della parte in russo che ho trovato qui
I TESTIMONI
(continua)
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inviata da Krzysztof Wrona 30/8/2015 - 20:21
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Das Lied vom Klassenfeind
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Trad. Salvo Lo Galbo
Un tentativo di versione italiana in versi alessandrini per rendere, chissà, a chi s'ingegnasse di musicarla, la "Canzone del nemico di classe", propriamente una canzone.
Un tentativo di versione italiana in versi alessandrini per rendere, chissà, a chi s'ingegnasse di musicarla, la "Canzone del nemico di classe", propriamente una canzone.
1.
(continua)
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inviata da Salvo 30/8/2015 - 18:13
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La Fabbrica
![La Fabbrica](img/thumb/c739_130x140.jpeg?1328915785)
English translation by ZugNachPankow
Traduzione inglese di ZugNachPankow
Traduzione inglese di ZugNachPankow
THE FACTORY
(continua)
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inviata da ZugNachPankow 30/8/2015 - 14:01
The Berlin Wall Tune
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Dall'album "Superata" del 2000
Dal sito czyzykiewicz.com
Dal sito czyzykiewicz.com
MELODIA MURU BERLIŃSKIEGO
(continua)
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inviata da Krzysztof Wrona 30/8/2015 - 11:21
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Eusko gudariak
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ANCHE SE RISALE ALL'ANNO SCORSO, INVIO QUESTO CONTRIBUTO ALLA CAUSA BASCA, ciao
GS
Gernika
di Gianni Sartori - 25/04/2014
Aprile. Ma i baschi sicuramente non dormono. Come ogni anno nel giorno di Pasqua hanno partecipato in migliaia all'Aberri Eguna (Giorno della Patria Basca) inalberando striscioni a favore dell'indipendenza e dei prigionieri politici, oltre a migliaia di ikurrinas (bandiere basche) e arano beltzak. Quest'anno tra l'altro cadeva il cinquantesimo anniversario del primo Aberri Eguna celebrato in Hegoalde (Paese basco sotto amministrazione spagnola) dopo la Guerra Civile (1936-1939), ancora in pieno regime franchista. Insieme ai militanti dei movimenti e delle formazioni politiche di Euskal Herria, alla celebrazione hanno presenziato centinaia di internazionalisti provenienti da Galizia, Castiglia, Paisos Catalans, Irlanda, Palestina, Sahara...
La prima celebrazione dell'Aberri... (continua)
GS
Gernika
di Gianni Sartori - 25/04/2014
Aprile. Ma i baschi sicuramente non dormono. Come ogni anno nel giorno di Pasqua hanno partecipato in migliaia all'Aberri Eguna (Giorno della Patria Basca) inalberando striscioni a favore dell'indipendenza e dei prigionieri politici, oltre a migliaia di ikurrinas (bandiere basche) e arano beltzak. Quest'anno tra l'altro cadeva il cinquantesimo anniversario del primo Aberri Eguna celebrato in Hegoalde (Paese basco sotto amministrazione spagnola) dopo la Guerra Civile (1936-1939), ancora in pieno regime franchista. Insieme ai militanti dei movimenti e delle formazioni politiche di Euskal Herria, alla celebrazione hanno presenziato centinaia di internazionalisti provenienti da Galizia, Castiglia, Paisos Catalans, Irlanda, Palestina, Sahara...
La prima celebrazione dell'Aberri... (continua)
Gianni Sartori 30/8/2015 - 09:54
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Canzone di gennaio
![Canzone di gennaio](img/thumb/c37893_130x140.jpeg?1399612253)
Credo che "signorina anarchia" sia in riferimento a "se ti tagliassero a pezzetti, dove talvolta sostituiva "signorina fantasia".
Leoskini 29/8/2015 - 23:56
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L'America
![L'America](img/thumb/c431_130x140.jpeg?1335907608)
"Tra l'altro parlare degli americani come di un popolo senza cultura è a dir poco superficiale. La cultura americana è ricchissima, bellissima. Certo, se la si conosce almeno un po'." Senza offesa, ma credo che tu non abbia colto il senso del monologo.
29/8/2015 - 11:22
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Oratorio de los trabajadores
![Oratorio de los trabajadores](img/upl/hwamary.jpg)
Piacenza/Firenze, 20-29 agosto 2015
Due parole del traduttore. In alcuni punti si è preferita una traduzione un po' “esplicativa” (e ad sensum) piuttosto che seguire la lettera; ma solo quando strettamente necessario. La traduzione è corredata di note, ma anch'esse solo quando ritenute necessarie. Il testo dell'oratorio è di per sé un compendio storico, e specialmente nelle parti recitate fornisce spiegazioni sufficienti.
Due parole del traduttore. In alcuni punti si è preferita una traduzione un po' “esplicativa” (e ad sensum) piuttosto che seguire la lettera; ma solo quando strettamente necessario. La traduzione è corredata di note, ma anch'esse solo quando ritenute necessarie. Il testo dell'oratorio è di per sé un compendio storico, e specialmente nelle parti recitate fornisce spiegazioni sufficienti.
ORATORIO DEI LAVORATORI
(continua)
(continua)
29/8/2015 - 00:28
The Old Contraband
John L. Zieber
![The Old Contraband](img/upl/Fort_monroe_doctrine_cartoon.jpg)
“Contraband” oggi non significa altro che “contrabbando” ma all’epoca erano chiamati “contrabands” gli schiavi afroamericani fuggiaschi che ancora non erano stati dichiarati liberi o che si univano alle truppe dell’Unione. “Contraband” significava quindi che quel negro non era più schiavo ma nemmeno ancora libero. I contrabands si raccoglievano in campi quasi sempre posti nelle vicinanze di un accampamento militare o di un fortino nordista, ma vivevano in completa separazione dai bianchi, anche se da questi assistiti.
Molti contrabands chiesero ed ottennero (o fu loro imposto, o non avevano molte alternative…) di combattere nelle fila dell’Unione, ma i vertici militari non consentirono la creazione di unità miste: i contrabands furono destinati ai reggimenti delle United States Colored Troops, dove già erano integrati americani di origine asiatica, o delle isole del Pacifico, o indigeni... (continua)
Molti contrabands chiesero ed ottennero (o fu loro imposto, o non avevano molte alternative…) di combattere nelle fila dell’Unione, ma i vertici militari non consentirono la creazione di unità miste: i contrabands furono destinati ai reggimenti delle United States Colored Troops, dove già erano integrati americani di origine asiatica, o delle isole del Pacifico, o indigeni... (continua)
Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:33
Contraband Now
Frank Wardlaw
![Contraband Now](img/thumb/c50507_130x140.jpeg?1440714627)
Scusate, direi di mettere da parte, almeno per il momento questa canzone perchè potrebbe trattarsi (vedi anche il "nigger speak" adottato) di un testo nostalgico dei tempi della schiavitù: "I giorni migliori per zio Sambo sono passati, adesso lui è soltanto un contraband"...
La questione non è semplice perchè l'abolizionismo nordista non fu sempre genuino (in fondo l'Unità degli USA non fu poi tanto diversa dall'Unità d'Italia, una guerra di occupazione), il Sud aveva le sue ragioni da difendere e l'"emancipazione" dei neri fu spesso un pretesto, tant'è che al sud lo schiavismo non fu affatto sradicato e tutt'al più si passò al segregazionismo.
La questione non è semplice perchè l'abolizionismo nordista non fu sempre genuino (in fondo l'Unità degli USA non fu poi tanto diversa dall'Unità d'Italia, una guerra di occupazione), il Sud aveva le sue ragioni da difendere e l'"emancipazione" dei neri fu spesso un pretesto, tant'è che al sud lo schiavismo non fu affatto sradicato e tutt'al più si passò al segregazionismo.
Bernart Bartleby 28/8/2015 - 09:47
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