Do prostego człowieka
Naturalmente concordo con voi per "padroni panciuti", anziché "vergini panciute". Purtroppo il mio errore è stato causato da un paio di originali che danno "pannami", anziché "panami". Grazie e cordiali saluti. Paolo Statuti
Paolo Statuti 18/9/2015 - 22:16
Ya parte el galgo terrible
Noto che sul sito manca "venceremos"... C'è una ragione particolare?
leoskini 18/9/2015 - 21:58
Spalancate Milano
Sulla stessa linea di Mamma, non sono più fascista i contromano danno voce ad un altro politico: Umberto Bossi.
Si noti il gioco di parole...
Si noti il gioco di parole...
Laggiù, dove la nebbia annebbia la vista
(continua)
(continua)
inviata da dq82 18/9/2015 - 16:42
Davide van de Sfroos: Akuaduulza
Perchè è una musica stregata, son oramai gli anni che me sta perseguita'. Alla faccia de' 'sto stregon' lagese, basta
Mi raccomadi al sig. Mefisto ????
O no!!!
Mi raccomadi al sig. Mefisto ????
O no!!!
krzyś 18/9/2015 - 00:49
Ballada wrześniowa
Propongo di spartire finalmente la germania fra la Polonia, La Francia e l'Italia!!!
krzyś 17/9/2015 - 23:07
XI
Testo e music di Buldog *anche in tedeschium
Dalll'allbuuum "Chrystus Miasta"
Qui trovaten http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Dalll'allbuuum "Chrystus Miasta"
Qui trovaten http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Myślałem, gdy świt różowiał:
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek 17/9/2015 - 23:01
Heaven Help the Working Girl
TAIVAS TYÖLÄISNAISTA VARJELKOON
(continua)
(continua)
inviata da Juha Rämö 17/9/2015 - 18:52
Libertà
"Una sera d'estate andando verso il molo
mi imbattei in due giovinette
una si chiamava Libertà e l'altra impresa
parlammo e loro mi raccontarono questa storia...."
Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature
come dire,senza lacrime;
una sorta di campo di concentramento indolore
per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà,
ma ne saranno piuttosto felici
mi imbattei in due giovinette
una si chiamava Libertà e l'altra impresa
parlammo e loro mi raccontarono questa storia...."
Ci sarà in una delle prossime generazioni un metodo farmacologico per far amare alle persone la loro condizione di servi e quindi produrre dittature
come dire,senza lacrime;
una sorta di campo di concentramento indolore
per intere società in cui le persone saranno private di fatto delle loro libertà,
ma ne saranno piuttosto felici
La libertà sicura e persuasa
(continua)
(continua)
inviata da LORENZO SPINELLI 16/9/2015 - 18:35
Don't Take My Papa Away From Me
The above Finnish translation of this song last ever written by Joe Hill is from a 1982 book titled »Rauhanlauluja« (Peace Songs). The text was first published in »Palkkaorjain lauluja« (The Wage Slaves' Songs, Duluth, Minnesota, 1925) by Rock Maple Ridge Workers Association.
Juha Rämö 16/9/2015 - 18:28
Arandora Star
2006
Me 'Ne Vaje
L'Arandora Star fu una nave da crociera britannica; carica di internati civili, fu affondata da un U-Boot tedesco il 2 luglio 1940 durante la seconda guerra mondiale.
Durante la seconda guerra mondiale, i Paesi di entrambi gli schieramenti applicarono l'internamento dei cittadini originari dei Paesi nemici per timore dello spionaggio. La nave britannica quindi fu adattata a trasportare internati dell'Asse in Canada. Gli internati erano cittadini italiani, tedeschi e austriaci di sesso maschile, molti immigrati nelle Isole britanniche da decine di anni, tanto che molti avevano parenti, anche figli, che militavano nell'esercito britannico. A costoro vennero negati i diritti civili e politici, compresi quelli riconosciuti ai militari secondo la Convenzione di Ginevra. A molti venivano confiscate le proprietà. Ai familiari non fu detto che i parenti arrestati sarebbero stati... (continua)
Me 'Ne Vaje
L'Arandora Star fu una nave da crociera britannica; carica di internati civili, fu affondata da un U-Boot tedesco il 2 luglio 1940 durante la seconda guerra mondiale.
Durante la seconda guerra mondiale, i Paesi di entrambi gli schieramenti applicarono l'internamento dei cittadini originari dei Paesi nemici per timore dello spionaggio. La nave britannica quindi fu adattata a trasportare internati dell'Asse in Canada. Gli internati erano cittadini italiani, tedeschi e austriaci di sesso maschile, molti immigrati nelle Isole britanniche da decine di anni, tanto che molti avevano parenti, anche figli, che militavano nell'esercito britannico. A costoro vennero negati i diritti civili e politici, compresi quelli riconosciuti ai militari secondo la Convenzione di Ginevra. A molti venivano confiscate le proprietà. Ai familiari non fu detto che i parenti arrestati sarebbero stati... (continua)
Arandora Star è una nave da crociera
(continua)
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 12:18
Marşa Rojava [Destana Kobanê]
Kendal Maniş
Scritta e composta da Kendal Maniş
Written and composed by Kendal Maniş
La canzone è un inno della resistenza che le milizie del PYD (Partito di Unione Democratica), ovvero le Unità di Protezione Popolare (YPG) e le Unità di Protezione della Donna (YPJ) oppongono a ISIS.
Written and composed by Kendal Maniş
La canzone è un inno della resistenza che le milizie del PYD (Partito di Unione Democratica), ovvero le Unità di Protezione Popolare (YPG) e le Unità di Protezione della Donna (YPJ) oppongono a ISIS.
La Marcia del Rojava (letteralmente “Ovest”), scritta e composta da Kendal Maniş, è ormai un classico della musica di lotta curda; viene eseguita anche in Italia, in occasione delle manifestazioni a favore del Kurdistan. Presentiamo il testo originale e la traduzione italiana. (da Curdo in Rete)
Keç û xortên şoreşvan
(continua)
(continua)
inviata da Lucone 16/9/2015 - 10:28
Percorsi:
Dal Kurdistan
Cassino 1944
2010
Terra di fuoco
Terra di fuoco
Arriva la guerra i primi di gennaio
(continua)
(continua)
inviata da dq82 16/9/2015 - 10:02
Ho continuato la mia strada
Posso dirvi che è stato il canto d'ingresso del mio matrimonio.
Michele Martino
Michele Martino
16/9/2015 - 09:51
The Green Fields Of France (No Man's Land)
“Flowers of the Forest”, richiamata da Bogle nel ritornello, è un’antica – e una delle più famose – canzoni scozzesi. Il testo settecentesco di Jean Elliot riportato in uno dei contributi non è quello originale (sconosciuto) ma solo una delle tante versioni, tra le quali la prima nota è quella risalente alla prima metà del 600 presente nel “John Skene of Halyards Manuscript” con il titolo di "Flowres of the Forrest".
La canzone è un lamento composto in morte del re di Scozia James IV e di tutti i dignitari e combattenti scozzesi che furono massacrati dagli inglesi nella battaglia di Flodden Field, Northumberland, combattuta il 9 settembre 1513. Fu una vera disfatta tattica per gli scozzesi i quali, benchè più numerosi, ebbero perdite da 5 ad 8 volte superiori rispetto agli inglesi (7.000/13.000 morti contro 1.500 circa) e videro sterminati quasi integralmente i vertici del regno.
Oggi “Flowers... (continua)
La canzone è un lamento composto in morte del re di Scozia James IV e di tutti i dignitari e combattenti scozzesi che furono massacrati dagli inglesi nella battaglia di Flodden Field, Northumberland, combattuta il 9 settembre 1513. Fu una vera disfatta tattica per gli scozzesi i quali, benchè più numerosi, ebbero perdite da 5 ad 8 volte superiori rispetto agli inglesi (7.000/13.000 morti contro 1.500 circa) e videro sterminati quasi integralmente i vertici del regno.
Oggi “Flowers... (continua)
Bernart Bartleby 16/9/2015 - 09:47
Such a Parcel of Rogues in a Nation
Nell'ultima strofa ho tradotto il testo in modo un po' involuto, è più corretto invece:
Piuttosto che vedere il giorno
di quel tradimento che ci venderà tutti,
vorrei che la mia vecchia testa grigia giacesse in terra
con Bruce e il leale Wallace!
Piuttosto che vedere il giorno
di quel tradimento che ci venderà tutti,
vorrei che la mia vecchia testa grigia giacesse in terra
con Bruce e il leale Wallace!
Cattia Salto 16/9/2015 - 00:28
Ἀμοργός
una curiosità:
anni fa in Bretagna ho sentito musicare per voce e arpa un testo greco di Giorgos Andreou dal titolo "Lettera al Signor Nicos Gatsos" da parte del duo femminile Sedrenn.
Il testo recita tra l'altro:
Il violino spezzato del mondo urla ancora...dei soldati danzano tutte le notti dentro taverne vuote...noi aspettiamo tutte le primavere ciò che si allontana. Signor Nicos, amico mio, tutto è là, quello che hai lasciato e quel che conosci dopo gli anni d'angoscia e quando sarai tornato verrò a portarti nella caraffa dorata l'acqua amara della dimenticanza....per quanto tempo ancora sotto il giogo le povere madri morte nell'albergo di Ulisse...
Si può ascoltare qui:
Lettre à Monsieur Nicos Gatsos - YouTube
anni fa in Bretagna ho sentito musicare per voce e arpa un testo greco di Giorgos Andreou dal titolo "Lettera al Signor Nicos Gatsos" da parte del duo femminile Sedrenn.
Il testo recita tra l'altro:
Il violino spezzato del mondo urla ancora...dei soldati danzano tutte le notti dentro taverne vuote...noi aspettiamo tutte le primavere ciò che si allontana. Signor Nicos, amico mio, tutto è là, quello che hai lasciato e quel che conosci dopo gli anni d'angoscia e quando sarai tornato verrò a portarti nella caraffa dorata l'acqua amara della dimenticanza....per quanto tempo ancora sotto il giogo le povere madri morte nell'albergo di Ulisse...
Si può ascoltare qui:
Lettre à Monsieur Nicos Gatsos - YouTube
Flavio Poltronieri 15/9/2015 - 18:35
Erin
2014
Minoranza rumorosa
Erin racconta la storia di un piccolo drappello di esplorazione dei Saraceni che, nel 711, dopo la conquista della Spagna, si spinsero in avanscoperta fino in Irlanda, ma colpiti dalla sua bellezza decisero che non potevano portare guerra ad un paese così bello...
Minoranza rumorosa
Erin racconta la storia di un piccolo drappello di esplorazione dei Saraceni che, nel 711, dopo la conquista della Spagna, si spinsero in avanscoperta fino in Irlanda, ma colpiti dalla sua bellezza decisero che non potevano portare guerra ad un paese così bello...
Ti ho seguita notti fa,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 15/9/2015 - 16:12
Ballo per l'onore (La ciociara)
(testo e musica Benedetto Vecchio )
Il generale Juin, al termine della battaglia di Cassino, diede ai suoi “goumiers” (militari marocchini) carta bianca per due giorni, come premio della vittoria che implicava il diritto di vita e di morte sulle popolazioni civili, il furto dei loro beni e la violenza sulle donne (le cosiddette "marocchinate"). Così per due giorni e due notti razziarono, violentarono, uccisero. Stuprarono donne e bambine obbligando padri e mariti ad assistervi. Chi tentò di reagire venne ucciso.
Il generale Juin, al termine della battaglia di Cassino, diede ai suoi “goumiers” (militari marocchini) carta bianca per due giorni, come premio della vittoria che implicava il diritto di vita e di morte sulle popolazioni civili, il furto dei loro beni e la violenza sulle donne (le cosiddette "marocchinate"). Così per due giorni e due notti razziarono, violentarono, uccisero. Stuprarono donne e bambine obbligando padri e mariti ad assistervi. Chi tentò di reagire venne ucciso.
Quann ‘la ciociara va alla mola,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 + Benedetto Vecchio 15/9/2015 - 15:56
Patches
[1970]
Scritta da General Johnson (1941-2010, frontman del gruppo rhythm and blues “Chairmen of the Board”) e Ron Dunbar (1939-), produttore e songwriter.
Nel primo album dei Chairmen of the Board, intitolato “The Chairmen of the Board” (o “Give Me Just a Little More Time”)
Interpretata subito da Clarence Carter (1936-), bluesman e soulman cieco, che ne fece la sua hit più famosa.
“Patches” – letteralmente, pezze, rattoppi – è il soprannome di un bambino afroamericano, figlio di braccianti, cresciuto troppo in fretta in un’Alabama rurale dove il tempo sembra essersi fermato a prima della Guerra Civile… Ciò che si chiamava schiavitù ora si chiama segregazione, le catene di un tempo ora si chiamano sharecropping e schiavitù da debiti e morte precoce per la fatica, le privazioni e per un Dio inclemente, ma sempre ringraziato…
La canzone è strettamente legata alla splendida voce di Clarence... (continua)
Scritta da General Johnson (1941-2010, frontman del gruppo rhythm and blues “Chairmen of the Board”) e Ron Dunbar (1939-), produttore e songwriter.
Nel primo album dei Chairmen of the Board, intitolato “The Chairmen of the Board” (o “Give Me Just a Little More Time”)
Interpretata subito da Clarence Carter (1936-), bluesman e soulman cieco, che ne fece la sua hit più famosa.
“Patches” – letteralmente, pezze, rattoppi – è il soprannome di un bambino afroamericano, figlio di braccianti, cresciuto troppo in fretta in un’Alabama rurale dove il tempo sembra essersi fermato a prima della Guerra Civile… Ciò che si chiamava schiavitù ora si chiama segregazione, le catene di un tempo ora si chiamano sharecropping e schiavitù da debiti e morte precoce per la fatica, le privazioni e per un Dio inclemente, ma sempre ringraziato…
La canzone è strettamente legata alla splendida voce di Clarence... (continua)
I was born and raised down in Alabama
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 15:32
Il galeone
Un'annotazione: si scrive pugniamo, anche se all'occhio "stona" un po'; perché la radice verbale è pugn-, e la desinenza del modo indicativo tempo presente prima persona plurale è -iamo per tutte le coniugazioni (cant-iamo, ten-iamo, cred-iamo, dorm-iamo).
Un suggerimento: sarebbe utile scrivere la parola coltrice con l'accento. Pochi infatti sanno che si pronuncia cóltrice (come cóntro); da cóltre - coperta, ma anche telo funebre.
P.S.: sì, è un testo un po' legnoso, sia da capire sia da pronunciare; ma una volta capito, è stupendo. ;)
Un suggerimento: sarebbe utile scrivere la parola coltrice con l'accento. Pochi infatti sanno che si pronuncia cóltrice (come cóntro); da cóltre - coperta, ma anche telo funebre.
P.S.: sì, è un testo un po' legnoso, sia da capire sia da pronunciare; ma una volta capito, è stupendo. ;)
(NOTA: "Pugniam" e' stato corretto nel testo)
Stefano Stronati 15/9/2015 - 12:22
Mushroom Clouds
[1966]
Scritta da Arthur Lee, John Echols, Ken Forssi e Bryan MacLean
Nell’album d’esordio della celebre band di Los Angeles, intitolato semplicemente “Love”
Scritta da Arthur Lee, John Echols, Ken Forssi e Bryan MacLean
Nell’album d’esordio della celebre band di Los Angeles, intitolato semplicemente “Love”
Mushroom clouds are forming
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 10:27
Anti-Pope
[1979]
Nell’album “Machine Gun Etiquette”
Nell’album “Machine Gun Etiquette”
I'm going back to church tonight
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:49
Percorsi:
Antiwar Anticlericale
Across the Wire
[2003]
Parole e musica di Joey Burns
Nell’album intitolato “Feast of Wire”
Parole e musica di Joey Burns
Nell’album intitolato “Feast of Wire”
Alberto hits his brother on the back of the head
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/9/2015 - 09:00
Scuola
[1977]
Album: "Diesel"
Album: "Diesel"
Ci dicevano, insistevano, di studiare
(continua)
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 14/9/2015 - 20:20
Supper's Ready
Questa è una canzone immortale e unica, come dimostrano questi commenti di anni ed anni...Avevo 3 anni quando questo capolavoro è stato pubblicato e mai mi stancherò di ascoltarlo e cantarlo. Grazie per la traduzione e la passione!
Luca 14/9/2015 - 19:11
Gente di merda
[2009]
Prima come singolo nella compilation “Il paese è reale”, progetto ideato dagli Afterhours, poi nell’album degli Zen Circus significativamente intitolato “Andate tutti affanculo”, sempre del 2009.
Propongo il brano nel percorso “Guerra alla Terra”, visto che ci sono già sulle CCG/AWS alcuni brani che invocano l’estinzione del genere umano – di cui sono personalmente un sostenitore – come unica (seppur da taluni ritenuta un po’ troppo radicale) soluzione a tutti i problemi che affliggono il pianeta. E sarebbe anche bene che la cosa avvenisse prima che qualche scienziato ci metta in condizione di andare a far danni altrove…
Prima come singolo nella compilation “Il paese è reale”, progetto ideato dagli Afterhours, poi nell’album degli Zen Circus significativamente intitolato “Andate tutti affanculo”, sempre del 2009.
Propongo il brano nel percorso “Guerra alla Terra”, visto che ci sono già sulle CCG/AWS alcuni brani che invocano l’estinzione del genere umano – di cui sono personalmente un sostenitore – come unica (seppur da taluni ritenuta un po’ troppo radicale) soluzione a tutti i problemi che affliggono il pianeta. E sarebbe anche bene che la cosa avvenisse prima che qualche scienziato ci metta in condizione di andare a far danni altrove…
Un mucchio di persone non hanno mai ragione,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 16:26
Percorsi:
Guerra alla Terra
Postumia
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”
In Un giorno dopo l’altro, Tenco cantava che la speranza è ormai un’abitudine. Il brano Postumia, da questo punto di vista, non lascia scampo.
«Lo scrissi ricordandomi di una notte a Salerno, in piazza, in cui incontrammo dei ragazzi che non potettero assistere a un nostro concerto perché erano usciti dal lavoro in un bar molto tardi. Stavano letteralmente consumando il sabato sera ed erano anche un po’ alticci. Una scena questa che vedo dovunque, anche a Livorno, dove vivo. I ragazzi hanno perso la speranza, sentono di non averne più «Il futuro me lo bevo per non pensarci», canto nel brano. Tutti vivono questa perdita come dramma, ma io che non credo nella speranza ho un’altra idea: se non ti dai da fare le cose rimarranno esattamente così. Nel brano si vive anche uno scontro generazionale tra chi, gli anziani, ha vissuto la vera... (continua)
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”
In Un giorno dopo l’altro, Tenco cantava che la speranza è ormai un’abitudine. Il brano Postumia, da questo punto di vista, non lascia scampo.
«Lo scrissi ricordandomi di una notte a Salerno, in piazza, in cui incontrammo dei ragazzi che non potettero assistere a un nostro concerto perché erano usciti dal lavoro in un bar molto tardi. Stavano letteralmente consumando il sabato sera ed erano anche un po’ alticci. Una scena questa che vedo dovunque, anche a Livorno, dove vivo. I ragazzi hanno perso la speranza, sentono di non averne più «Il futuro me lo bevo per non pensarci», canto nel brano. Tutti vivono questa perdita come dramma, ma io che non credo nella speranza ho un’altra idea: se non ti dai da fare le cose rimarranno esattamente così. Nel brano si vive anche uno scontro generazionale tra chi, gli anziani, ha vissuto la vera... (continua)
Due e ventisei del mattino metà febbraio
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:46
Canzone contro la natura
[2014]
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”
«[il titolo del disco] è ispirato alle parole che Ungaretti rilasciò in una famosa intervista con Pasolini. Nello spirito lo abbiamo scelto perché rappresentava al meglio quello che volevamo comunicare con questo disco. Si parla di contrapposizione tra uomo e natura. Siamo gli unici esseri in questo pianeta che hanno coscienza di sé (a quanto pare). E siamo anche gli unici che riescono a remare contro la natura e odiare la loro stessa specie (nessun altro animale lo fa). Siamo partiti da questo percorso filosofico per realizzare dieci brani che alla fine parlano anche tanto di Italia. Molto spesso siamo stati tacciati di essere catastrofisti. Ci sono alcune band che con le loro canzoni danno spiragli di luce. Noi pensiamo, con Mario Monicelli, che la speranza sia una trappola. Ecco perché non indichiamo soluzioni né siamo consolatori. ».
Intervista a XL Repubblica.
Nell’album intitolato “Canzoni contro la natura”
«[il titolo del disco] è ispirato alle parole che Ungaretti rilasciò in una famosa intervista con Pasolini. Nello spirito lo abbiamo scelto perché rappresentava al meglio quello che volevamo comunicare con questo disco. Si parla di contrapposizione tra uomo e natura. Siamo gli unici esseri in questo pianeta che hanno coscienza di sé (a quanto pare). E siamo anche gli unici che riescono a remare contro la natura e odiare la loro stessa specie (nessun altro animale lo fa). Siamo partiti da questo percorso filosofico per realizzare dieci brani che alla fine parlano anche tanto di Italia. Molto spesso siamo stati tacciati di essere catastrofisti. Ci sono alcune band che con le loro canzoni danno spiragli di luce. Noi pensiamo, con Mario Monicelli, che la speranza sia una trappola. Ecco perché non indichiamo soluzioni né siamo consolatori. ».
Intervista a XL Repubblica.
Se questa notte fosse tutto ciò che ti rimane
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 12:41
The Riverbed
(1999)
New Depression EP
Poi nell'album "Industrial silence" Deluxe edition 2010.
Testo trovato surockol
New Depression EP
Poi nell'album "Industrial silence" Deluxe edition 2010.
Testo trovato surockol
Moon,
(continua)
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 14/9/2015 - 12:07
Le Rosier
2015
Têtu
Le rosier è una bella canzone d’amore scritta dal compositore Mario Breault, la storia è quelle di un militare pronto alla diserzione piuttosto che rinunciare a rivedere il suo amore
Têtu
Le rosier è una bella canzone d’amore scritta dal compositore Mario Breault, la storia è quelle di un militare pronto alla diserzione piuttosto che rinunciare a rivedere il suo amore
On vous aurait vue étreindre la main d’un prétendant
(continua)
(continua)
inviata da Donquijote82 14/9/2015 - 11:39
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra, Disertori
La processione della Madonna dei Porci (15 agosto)
[1992]
In “Demo Nero”, poi nell’album d’esordio “Stanze” dell’anno seguente.
In “Demo Nero”, poi nell’album d’esordio “Stanze” dell’anno seguente.
E’ una tradizione nell’hotel dove lavoro
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2015 - 10:46
La vaccata
Chanson italienne – La vaccata – Ivan Della Mea – 2000
Langue: italien
[2000]
Texte : Ivan Della Mea
Musique : Paolo Ciarchi
Interprétation et guitare : Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Une vache demande l'asile politique et l'hospitalité à ses camarades ânes
de Rosa Luxembourg
Salut camarades. Je suis Rosa. Rosa Luxembourg. Longtemps j'ai été la vache d'Ivan Della Mea qui, par bonté, me gardait dans sa maison, à Milan, rue Montemartini, de Sudadio Giudabestia. Comme on voit, il écrivit aussi une chansonnette sur moi ; ô Dieu, une vraie vacherie – comme le dit du reste le titre – qu'il eut la bonne idée, dans l'album de la Cantagranda, de faire jouer et chanter par ce fou furieux de Paolo Ciarchi ; dans la chanson, d'autre part, il préfigurait mon abattage.
Le problème est que, le pauvre Ivan s'en est allé d'abord ; et je me suis retrouvée seule et sans but. Et où le trouverai-je... (continua)
Langue: italien
[2000]
Texte : Ivan Della Mea
Musique : Paolo Ciarchi
Interprétation et guitare : Paolo Ciarchi
Album: La Cantagranda
Une vache demande l'asile politique et l'hospitalité à ses camarades ânes
de Rosa Luxembourg
Salut camarades. Je suis Rosa. Rosa Luxembourg. Longtemps j'ai été la vache d'Ivan Della Mea qui, par bonté, me gardait dans sa maison, à Milan, rue Montemartini, de Sudadio Giudabestia. Comme on voit, il écrivit aussi une chansonnette sur moi ; ô Dieu, une vraie vacherie – comme le dit du reste le titre – qu'il eut la bonne idée, dans l'album de la Cantagranda, de faire jouer et chanter par ce fou furieux de Paolo Ciarchi ; dans la chanson, d'autre part, il préfigurait mon abattage.
Le problème est que, le pauvre Ivan s'en est allé d'abord ; et je me suis retrouvée seule et sans but. Et où le trouverai-je... (continua)
LA VACHERIE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/9/2015 - 21:41
Il primo giorno di scuola
Uè mamma oggi è il primo giorno di scuola
(continua)
(continua)
inviata da adriana 13/9/2015 - 20:11
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