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I Hae Been At(In) Crookieden

anonimo
Il testo è un frammento di una ballata giacobita pubblicata in “Jacobite Relics”, 1810, così Hogg scrive”Is highly popular, and sung in many different ways. It appears, from the numberless copies I have got, that the song had been very short at first, and that parts had been added, now and then, by different hands, until some of the most common editions appear rather like a medley than a regular ballad. This set may be received as the most perfect, all the good verses being in it, and a kind of uniformity throughout. I have been told the song was originally composed by an itinerant ballad-singer, a man of great renown in that profession, ycleped ” mussel-mou’ed Charlie;”* and that while in his possession, it consisted only of four full stanzas, the two first, the first halves of the third and sixth, and the last verse, was made up of the last four lines of the sixth, and the following four:
2... (continua)
Where have you been all the day,
(continua)
inviata da Cattia Salto 11/9/2015 - 23:11
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The Braes o' Killiecrankie

anonimo
Killiecrankie è una parola che in gaelico significa “bosco tremulo” ovvero “il bosco degli alberi di pioppo” e sta a indicare un passo di montagna tra Blair Atholl e Pitlochry nel Perthshire: la valle percorsa e dal fiume Garry nel suo punto più stretto è attraversata dalla strada principale che unisce le Highlands e le Lowlands, quella che si dice una tipica “glen” scozzese.

LA BATTAGLIA: 27 luglio 1689 tra i giacobiti e le truppe inglesi guidate dal generale Huge Mackay

VERSIONE DI ROBERT BURNS (1789)
Chi canta è un soldato che chiede ad un altro soldato se abbia combattuto nella battaglia di Killiecrankil (Killiecrankie); la domanda è ironica perchè il primo soldatino è tutto elegante e spensierato, mentre colui che canta probabilmente è un veterano, che ha combattuto nelle truppe di MacKay, e ammonisce chi ascolta di aver incontrato Dundee (e le sue truppe indiavolate) a Killiecrankil.... (continua)
Where hae ye been sae braw, lad?
(continua)
inviata da Cattia Salto 11/9/2015 - 22:49
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September 11, 2001

September 11, 2001
[11 settembre 2001]
Parole di Jason Molina (1973-2013), musicista e cantautore dell’Ohio, fondatore di formazioni come Songs: Ohia e Magnolia Electric Co.
Musica di Jason Molina, Will Oldham ed Alasdair Roberts

La canzone è rimasta inedita fino a pochi mesi fa.
Nel frattempo il suo autore è morto, il 16 marzo 2013, a soli 39 anni, stroncato dalla sua dipendenza dall’alcol.

Nel settembre del 2001 i musicisti Jason Molina, Will Oldham ed Alasdair Roberts avevano deciso di trovarsi per iniziare una collaborazione artistica. Si erano incontrati nella fattoria di Paul, fratello di Will Oldham, in una zona rurale del Kentucky.
L’11 Settembre li colse lì, e questa fu la loro istintiva risposta a quanto accaduto, un evento terribile che da allora non ha mai smesso di proiettare la sua ombra nefasta sull’intera umanità...
That's all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 22:42
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Oppressive (the Best Gay Possible)

Oppressive (the Best Gay Possible)
[2014]
Un remix che i Pet Shop Boys hanno prodotto a partire dal “Last Noble Call”, un “free speech” scritto da Panti Bliss, nome d’arte dell’irlandese Rory O'Neill, artista, autore, performer, drag queen e attivista per i diritti dei gay.

Nel gennaio del 2014, durante una popolare trasmissione sul’emittente televisiva RTÉ, Panti Bliss dimostrò, facendo nomi e cognomi, come parecchi giornalisti irlandesi siano omofobi. La dichiarazione scatenò numerose azioni legali e la RTÉ decise di rimuovere i contenuti dell’intervista dal suo sito. Il conduttore fece pubblica ammenda in diretta. Il caso approdò pure al Parlamento europeo. In tutta risposta Panti Bliss rincarò la dose e il 1 febbraio offrì il discorso che segue presso l’Abbey Theatre, il teatro nazionale irlandese di Dublino.

I Pet Shop Boys furono impressionati dalla performance e Chris Lowe la traspose in due remix (Dance e Slow Mix) intercalando le parole di Panti Bliss con una sorta di refrain vocale che recita: “Dov’è l’amore? Ti sto aspettando qui da così tanto tempo…”
[Refrain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 11:03
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It's a Sin

It's a Sin
[1987]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Actually”

Una riflessione di Neil Tennant sulla sua educazione in una scuola cattolica…
When I look back upon my life
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 09:57
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Birthday Boy

Birthday Boy
[2002]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Release”

Una canzone scritta sotto Natale associando al rinnovarsi della nascita e dell’inevitabile martirio di Cristo il destino di tante altre moderne vittime dei cosiddetti “crimini d’odio”…

Come Stephen Lawrence, massacrato su di un bus a Londra nel 1993 solo perché nero. I suoi assassini – due giovani bianchi, tali Gary Dobson and David Norris – furono condannati quasi 20 anni dopo, a causa dei depistaggi e delle coperture offerte dalla polizia…

Come Brandon/Teena, transgender americano, stuprato e ucciso in Nebraska quello stesso anno, proprio nei giorni tra Natale e Capodanno…

Come Matthew Shepard, ventunenne gay del Wyoming, che nel 1998 fu massacrato di botte e lasciato a morire in mezzo ad un campo da due giovani omofobi che gli avevano offerto un passaggio…
Birthday boy
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 09:44
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We're All Criminals Now

We're All Criminals Now
[2009]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe all’epoca dell’album “Yes”, uscita come singolo nella B-side di “Love etc.” e poi inclusa nella compilation “Format” pubblicata nel 2012.

“Yes, we're still banging on about the erosion of freedoms in the U.K. in the wake of the war on terror […] We are all under constant surveillance and are all treated as being potentially guilty, as if we are about to commit some kind of crime.” (Pet Shop Boys)

I PBS scrissero questo brano pensando alla terribile vicenda di Jean Charles de Menezes, un giovane di origine brasiliana che nel 2005 fu inseguito ed abbattuto dalla polizia nella metropolitana di Londra perché scambiato per un terrorista… L’omicidio avvenne un paio di settimane dopo il 7 luglio, giorno in cui 4 attentati terroristici sconvolsero la capitale inglese, con un bilancio di 55 morti e 700 feriti.

Sulla morte di Jean Charles de Menezes si vedano Days of Fire e Joao Menezes
Videoed on the subway
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2015 - 08:56

Chanson des Exilés

Chanson des Exilés
Chanson des Exilés

Chanson française – Chanson des Exilés – Marco Valdo M.I. – 2015



Lucien l'âne mon ami, voici une chanson de l'exil : c'est la chanson des exilés. Pas d'un exil particulier, mais de tous les exils qui, dans le fond, se ressemblent. Simplement, il s'agit d'un exil à pied ; un exil qui se gagne à la plante du pied, car souvent même, c'est la dernière planche de salut.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, ce n'est pas à moi que tu dois exposer les bienfaits et les inconvénients de la marche… Ni les rigueurs de l'exil… Moi, qui, âne d'or pourtant, vit l'exil depuis tant de temps. Mais parle-moi de la chanson...

Elle est écrite aujourd'hui dans un moment où des cohortes d'exilés vont et viennent entre les pays, entre les continents. Il y a là une fuite éperdue qui rappelle les grandes migrations, dont nous sommes les descendants. Comme tu le sais, l'exil est une constante des... (continua)
Nous avons fui par des chemins perfides.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/9/2015 - 22:33
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Racconta una storia d'amore

Racconta una storia d'amore
[1976]

Album : Eppure soffia

Nonostante il titolo ingannevole, una grande canzone "contro".
Ho scritto una storia d’amore perché mi portasse fortuna
(continua)
inviata da Luca 'The River' 10/9/2015 - 18:25
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Not One of Us

Not One of Us
[1980]
Parole e musica di Peter Gabriel
Nell’album cosiddetto (III) – il terzo da solista - o “Melt”, per via della copertina concepita, come le due precedenti, dal collettivo di art design inglese chiamato Hipgnosis.

“E’ solo acqua nella lacrima di uno straniero… Un corpo estraneo, una mentalità estranea non possono mai essere benvenute nella terra del cieco… Tu forse puoi assomigliarci e persino parlare come noi ma lo sai che c’è!?! Non sei uno di noi!”
It's only water
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/9/2015 - 11:24
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No Peace No End

No Peace No End
[2015]
Parole e musica di Richard Thompson
Nell’album intitolato “Still”
Where were you when the walls were crumbling?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/9/2015 - 08:39
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Penitentiary Blues

Penitentiary Blues
Got there on Monday
(continua)
10/9/2015 - 04:10
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Brandon

Brandon
[2014]
Unico singolo estratto dall’album intitolato “Circulation”

Come Girls Don't Cry, una canzone dedicata a Teena Renae Brandon (1972-1993), giovane transgender del Nebraska il quale, in cerca di identità e felicità dopo un’infanzia segnata dagli abusi sessuali subiti in un ambito familiare dominato dall’ignoranza e dall’alcol, terminò il suo calvario nei giorni tra Natale e Capodanno del 1993, prima violentato e poi trucidato, insieme a due amici che avevano cercato di nasconderlo, da due balordi tranfobici.

La terribile storia di Brandon/Teena e l’omicidio suo e di Lisa Lambert e Phillip DeVine sono stati raccontati nel film “Boys Don't Cry”, diretto nel 1999 da Kimberly Peirce, con una grandissima Hilary Swank nel parte del protagonista.

Gli autori della violenza e delle brutali esecuzioni, tali Tom Nissen e John Lotter, sono stati condannati rispettivamente all’ergastolo e alla... (continua)
Brandon wants to cut her hair
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/9/2015 - 15:42
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I'm With Stupid

I'm With Stupid
[2006]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Fundamental”, un brano estratto poi come singolo insieme a Girls Don't Cry, che campeggia sul lato B dello stesso 45 giri.

Non un’ordinaria e insana storia d’amore come tante, ma quella della relazione malefica tra due macellai serial killer assassini di massa del nostro tempo, l’ex premier inglese Tony Blair e l’ex presidente americano George W. Bush…
Oh-oh, I'm with Stupid
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/9/2015 - 15:13
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Girls Don't Cry

Girls Don't Cry
[2006]
Scritta da Neil Tennant e Chris Lowe
Nell’album intitolato “Fundamental”, un brano estratto poi come singolo, B-side di “I'm With Stupid”, un altro brano del duo synthpop inglese che, per diverso motivo, merita a pieno titolo l’inclusione nelle CCG/AWS (e infatti mi appresto a proporlo)

Canzone dedicata a Teena Renae Brandon (1972-1993), giovane transgender del Nebraska il quale, in cerca di identità e felicità dopo un’infanzia segnata dagli abusi sessuali subiti in un ambito familiare dominato dall’ignoranza e dall’alcol, terminò il suo calvario nei giorni tra Natale e Capodanno del 1993, prima violentato e poi trucidato, insieme a due amici che avevano cercato di nasconderlo, da due balordi tranfobici.

La terribile storia di Brandon/Teena e l’omicidio suo e di Lisa Lambert e Phillip DeVine sono stati raccontati nel film “Boys Don't Cry”, diretto nel 1999 da Kimberly Peirce, con... (continua)
Somewhere out in the heart of suburbia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/9/2015 - 14:58
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72 Virgins

72 Virgins
Seventy-Two, Seventy-Two
(continua)
9/9/2015 - 02:58

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]

La crociata dei Siriani [Der Syrierkreuzzug]
[8 settembre 2015]
Una sostituzione della Crociata dei Ragazzi di Bertolt Brecht
adattata a questi luminosi tempi nuovi, anzi nuovissimi
Basata sulla traduzione di Ruth Leiser e Franco Fortini
e magari anche sulla musica di Benjamin Britten o di altri
dove si parla di gente in marcia, muri, soldati, stazioni,
primi ministri, quote profughi e anche cani.
In Siria, tra il '12 e il '15
(continua)
8/9/2015 - 07:51
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For the Rich Man

For the Rich Man
Di Steve Hill e Chris Hillman, dall'album Running, dei Desert Rose Band (1988)
Run in the night, hide in the shadows
(continua)
inviata da Piersante Sestini 4/9/2015 - 19:47
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Bandera del sol / Flag of the sun

Bandera del sol / Flag of the sun
[1992]

Album: Culture Swing

In tempi di estremo nazionalismo, l'unica bandiera che significa vita per tutti noi
Brínde a ti brínde a mi que estamos aquí
(continua)
inviata da Piersante Sestini 4/9/2015 - 18:37
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Sara e Francesca

Sara e Francesca
Milano. Sara e Francesca si amano, perciò si tengono per mano, vivendo con leggerezza e felicità la propria relazione. Sfidano, in questo modo, il pregiudizio e il "dibattito costante" del nostro paese, contrapponendo coraggio e amore.
La valigia pronta
(continua)
inviata da Sab.4 4/9/2015 - 18:18
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Tá sé ‘na lá

Tá sé ‘na lá
"While reworking an old song 'Níl sé ‘na lá' or 'It is not yet the day' the sentiments of this song came to mind. The song thus evolved into Tá sé ‘ná Lá….It is the day, the time for many changes." - Eithne Ní Uallacháin

An anti-famine song urging for unity among peoples and for action through compassion and the arts.
(From official website)
Song also recorded by:
Cathie Ryan
‘S tá sé n’lá a mhíle grá
(continua)
inviata da Robbi McMillen 3/9/2015 - 23:04
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Atlanduk

Atlanduk
Questa coinvolgente canzone inno alla libertà, è stata scritta in carcere da Kurash Sultan (dove era stato rinchiuso e torturato dalle autorità cinesi), il più famoso cantante, musicista e poeta, appartenente al popolo indigeno degli Uiguri e ci è giunta probabilmente solo perchè lui ha vissuto in esilio in Svezia fino alla precoce morte a 47 anni a causa di un attacco di cuore nel novembre 2006, inutile dire che le sue canzoni erano bandite nel Turkestan Orientale. Sarebbe bello se qualcuno la traducesse, visto che neppure il testo originale è facilmente reperibile.
Soltan bulup han ötken
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 2/9/2015 - 23:35
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Corrandes d'exili

Corrandes d'exili
enyorança in italiano significa nostalgia, non ignoranza.
ramon mantovani 2/9/2015 - 19:06
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Do generałów

Do generałów
[2010]
Parole di Julian Tuwim https://it.wikipedia.org/wiki/Julian_Tuwim
Musica di Buldog
Dall'album "Chrystus miasta"
Da http://www.tekstowo.pl/piosenka,buldog...
Warczy, straszy, groźnie ściąga brwi,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/9/2015 - 18:58
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I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]

anonimo
I padroni de le filande [Coragio ancor, putele]
Ciao, vi mando i link ai pdf della cpertina del cd in cui sono contenute le registrazioni dei brani raccolti dalle testimoni, negli anni '80, da Lucano Zanonato e dal Canzoniere Vicentino
http://static.soraimar.it/639/836.pdf
http://static.soraimar.it/639/837.pdf

Un caro saluto
Roberta
Roberta 2/9/2015 - 17:41
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Olur/Olmaz

Olur/Olmaz
"Ispirata da uno degli slogan creati alla fine degli anni '90 dal movimento femminista in Turchia, questa canzone è una maliziosa ribellione contro la dominazione maschile che permea la vita di ogni giorno; contro il sessismo e il "lavoro casalingo" che esso impone; contro il "nucleo familiare" come sede di oppressione, sessismo, moralismo violenza e sfruttamento. È una chiamata all'organizzazione ed alla lotta; una richiamo a scendere in strada ed in piazza contro chi vuole scrivere le nostre storie."

Inspired by one of the slogans coined at the end of the 90’s by the feminist movement in Turkey, this song is a mischievous rebellion against the male dominance that infuses everyday practices; against sexism and the “household work” it imposes; against the “nuclear family” as the site of oppression, sexism, moralism, violence and exploitation. It is a call to organizing and struggle; a call to the street and the square towards writing our own histories.

(http://tayfabandista.org/bandsista/)
Gelsin baba gelsin koca gelsin
(continua)
inviata da Andrea 2/9/2015 - 15:20

There Must Be Something Wrong

There Must Be Something Wrong
[1847]
Parole e musica di Isaac Baker Woodbury (1819-1858), compositore originario del Massachusetts.

L’interrogativo è antico assai…
La risposta è evidente e scontata: “la guerra che da 100.000 anni i ricchi fanno ai poveri”
La soluzione non è mai stata trovata, anche se in molti ci hanno provato anche a prezzo della vita…
When earth produces, free and fair, the golden waving corn;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 15:00

Right Over Wrong, Coming Right Along

Right Over Wrong, Coming Right Along
[1855]
Parole di Jesse Hutchinson
Musica degli Hutchinson Family Singers

Una canzone intrisa di ottimismo e di fiducia in Dio e negli uomini, la certezza che la schiavitù sarebbe finita, come anche lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo e le guerre, e la pace e la solidarietà avrebbero trionfato sul suolo patrio… Una bella utopia che si sarebbe infranta pochi anni dopo sui campi di battaglia di Bull Run e di Gettysburg…
Behold the day of promise comes, full of inspiration:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 14:21
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Loro

Loro
2015
La la la

soffermatevi invece sui passaggi cupo-sarcastici di Loro (mescalina.it)

fino a toccare problematiche di carattere sociale, come nel caso della profonda riflessione sul razzismo di “Loro”. (blogfoolk.com)
Però dopo dopo poco sono arrivati loro
(continua)
inviata da dq82 2/9/2015 - 12:48
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Luglio, agosto, settembre (nero)

Luglio, agosto, settembre (nero)
Grazie per la traduzione
Max 2/9/2015 - 12:15
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Slavery Is a Hard Foe to Battle

Slavery Is a Hard Foe to Battle
[1855]
Scritta da Judson Hutchinson sulla melodia di “Jordan is a Hard Road to Travel” di Dan Emmet (1815-1904), songwriter e fondatore alla metà del secolo del più importante “blackface minstrel group”, i Virginia Minstrels.
Testo trovato su The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
Interpretata da Peter Janovsky (ricercatore e docente newyorkese, nonchè chitarrista e folksinger) nel disco intitolato “Winners and Losers: Campaign Songs from the Critical Elections in American History, Vol. 1” pubblicato dalla Folkways Records nel 1978.

Davvero curioso che gli Hutchinsons, originari del nord e convinti abolizionisti, abbiano adottato per questa loro canzone una melodia composta dall’autore di “Dixie”, vero e proprio inno degli Stati schiavisti del sud, quel Dan Emmet che aveva fondato il primo ed il più famoso gruppo musicale di bianchi che, travisati da “niggers”, da “darkies”, da... (continua)
I looked to the South and I looked to the West,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 11:35
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Tamara Bunke

Tamara Bunke
(1971)
album: Patricio Manns

Dedicata a Tamara Bunke, detta Tania
El río al rodar
(continua)
inviata da dq82 2/9/2015 - 11:28
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Coltan

Coltan
Coltan
Pagina nata da un'idea di Andrea Sigona e di Salvatore Augusto Tonti, per sensibilizzare su questo tema drammatico ancora sconosciuto ai più.
adriana 2/9/2015 - 09:17
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John Brown's Body

anonimo
John Brown's Body
Il testo considerato originale della celeberrima canzone.
Datato 1861, sulla melodia de “Brothers, Will You Meet Me”
Da The Hardtacks. Folk music of the Civil War era
JOHN BROWN’S ORIGINAL MARCHING SONG
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/9/2015 - 08:48
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Gracias a la vida

Gracias a la vida
Da noi nelle chiese cantano qualche inno religioso sulle note della "The Ballad of Nick & Bart"... : D
Behhh... grrr
Tanto, tutto il mondo è un paese.
E la musica non ha frontiere :)
E viva Argentina!!!
Saludos
Krzysiek 1/9/2015 - 20:42
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On a soif !

On a soif !
On a soif !

Chanson française – On a soif ! – Grand Jojo – 1979



La voilà cette chanson dont je disais l'autre jour : «  Quant ... à ce petit refrain ironique et rageur, il trottait dans ma tête dès le départ, car c'est celui d'une chanson fort connue et appréciée dans nos régions. Il suffit que quelqu'un l'entame dans une soirée pour que tout le monde (ou presque) reprenne ce refrain : « Chef, un petit verre, on a soif ! » ; le titre de la chanson est d'ailleurs tout bêtement : « On a soif ! ». Je l’insérerai ici prochainement, car c'est aussi une chanson dite « du légionnaire ». Toute une histoire ! ».

Du point de vue du « légionnaire », c'est un peu comme pour le « Le Sergent Flagada », une fameuse mise en boîte.

Disons que la gloire de la Légion est assez malmenée. La critique sociétale du Grand Jojo prend toujours des biais étonnants, mais elle est assez efficace avec son air de... (continua)
Chef, un petit verre, on a soif !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 20:20
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Biały krzyż

Biały krzyż
[1968]
Testo di Janusz Kondratowicz
Musica di Krzysztof Klenczon
Da qui tekstowo.pl

La canzone fu presentata al VII Krajowy Festiwal Piosenki Polskiej w Opolu (VII Festival della canzone polacca a Opole) nel 1969 e si è aggiudicato il premio del ministro delle belle arti. Il pezzo fu composto da Krzysztof Klenczon in memoria del suo padre che durante il secondo conflitto mondiale faceva parte della resistenza polacca nelle fila della AK (Armata nazionale) e uno dei cosidetti "soldati maledetti", ex partigiani che furono perseguitati fino 1956 dal governo comunista polacco. Era nell'uso di segnare i posti della sepoltura dei combattenti partigiani con una croce bianca, visto che di solito veniva fatta dai tronchi di bettula. Nel finale del pezzo viene intonata una canzone partigiana "Rozszumiały się wierzby płaczące" che è già presente nel sito
Gdy zapłonął nagle świat,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 1/9/2015 - 20:14

La Guerre de l'Eau

La Guerre de l'Eau
La Guerre de l'Eau

Chanson française – La Guerre de l'Eau – Marco Valdo M.I. – 2015



Ah, Lucien l'âne mon ami, en ces temps de grandes migrations – quelles qu'en soient les raisons, elles sont toujours une fuite devant un danger ; un repli stratégique, dirait le militaire ; une tentative de trouver un lieu où il est possible de vivre à peu près correctement… Donc, en ces temps de migrations, qui bouleversent l'ordre établi chez les « assis » de ce monde et même parfois les consciences, on n'entend parler que de barrages et d'endiguements. Comme si on pouvait arrêter la pluie.

On le peut, ça s'est déjà vu… dit Lucien l'âne, un peu interloqué tout de même. En usant d'un parapluie ou en mettant un toit. C'est assez efficace…

Je ne l'ignore pas, mais un parapluie ou un toit de la taille d'un continent, ça me paraît difficile à mettre en œuvre. Ce que je voulais dire avec ces métaphores... (continua)
Après avoir marché pendant des mois,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/9/2015 - 16:31

The Contraband's Song of Freedom

The Contraband's Song of Freedom
[1865]
Parole e musica di Joseph Eastburn Winner (1837-1918), compositore.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
See the light now gently glowing,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 14:47

The Contraband of Port-Royal

The Contraband of Port-Royal
[1862]
Versi di John Greenleaf Whittier (1807-1892), poeta e militante abolizionista di religione quacchera
Musica di tal Ferdinand Mayer.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”.

“Finalmente la zappa e l’aratro sono nostri, nostre le mani che li stringono. Ora potremo comprare e vendere un maiale, o una mucca, ma mai più un bambino potrà essere comprato e venduto….”

Port-Royal potrebbe essere una cittadina del South Carolina, come pure un piccolissimo paesino della Virginia, famoso perché nei suoi pressi il 26 aprile del 1865 fu intercettato e ucciso l’assassino del presidente Abraham Lincoln, tal John Wilkes Booth.
Oh, praise an’ tanks! De Lord he come
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 12:19
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Go down, Moses

anonimo
Il testo che segue è stato reperito su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”, e potrebbe ben trattarsi della versione originale di “Go Down, Moses”, databile al decennio 1850-1861.
Go down, Moses
Su sito citato si annota che: “This Song, originated among the Contrabands, was first heard sung by them on their arrival at Fort Monroe; and was introduced here by their Chaplain, Rev. L. C. Lockwood. This song has been sung for about nine years by the slaves of Virginia.”

Dunque, la canzone sarebbe nata a metà 800 tra gli schiavi neri nelle piantagioni della Virginia. All’inizio della Guerra Civile il testo sarebbe poi stato cristallizzato dal reverendo L.C. Lockwood, cappellano dei cosiddetti Contrabands, gli schiavi fuggiaschi che si erano messi sotto la protezione dell’esercito dell’Unione, o addirittura arruolativisi. La melodia originale sarebbe stata arrangiata in ballata in 6/8 da Thomas Baker, violinista e compositore.

La canzone sarebbe stata intonata da Lockwood e da un corteo di Contrabands al loro ingresso in Fort Monroe, Hampton, Virginia, un fortino strappato ai sudisti... (continua)
O LET MY PEOPLE GO (THE SONG OF THE CONTRABANDS)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2015 - 11:43
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La procedura

La procedura
[2015]

Album:La staffetta
Come un automa
(continua)
inviata da adriana 1/9/2015 - 09:56
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Guerra

Guerra
[2015]
Testo e musica di Germano Bonaveri
Album:La staffetta
L’altra notte era qui, l’ho sentito arrivare
(continua)
inviata da adriana 1/9/2015 - 09:47
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Distopia

Distopia
[2015]

Album:La staffetta
Terra arida,
(continua)
inviata da adriana 1/9/2015 - 09:35
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Sobibor (Letter from Gaza)

Sobibor (Letter from Gaza)
[2015]

Album:La staffetta

“Sobibor (letter from Gaza)” un campo di concentramento nazista, è il luogo da cui parte questa lettera, che potrebbe partire oggi da Gaza, o dai mille luoghi illiberali di questo tempo e di tutti i tempi uguali che l’uomo ha comunque segnato d’orrore, è introdotta da suoni che rimandano a“Distopia” , a chiudere un cerchio e a negare un ritorno, una lettera pregna di sofferenza e amore, di bellezza contrapposta all’orrore e all’errore, “Ti scrivo un saluto da qui / (c’è così tanto orrore / che vorrei gridare). / Ferocia e bellezza / si confondono in me… / non smetterai mai di aspettare / un tramonto / per vedermi tornare".
Da:Bielle
Ti scrivo un saluto da qui.
(continua)
inviata da adriana 1/9/2015 - 09:30
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Detonazione

Detonazione
[2015]

Album:La staffetta
Nessuno ce l’ ha detto,
(continua)
inviata da adriana 1/9/2015 - 09:21
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Mo Ghile Mear

Mo Ghile Mear
La traduzione in italiano della versione di Sting & the Chieftains, l'altra traduzione in italiano è invece una traduzione del testo in gaelico come cantato ad esempio da Mary Black

in Terre Celtiche
Lui è il mio eroe, la mia sola luce,
(continua)
inviata da Cattia Salto 1/9/2015 - 07:34
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Sługi za szlugi

Sługi za szlugi
СЛУГИ ЗА ДЫМ
(continua)
inviata da Krzysiek 1/9/2015 - 00:38
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Guerra a la burguesía

anonimo
Guerra a la burguesía
Chanson argentine (espagnol) – Guerra a la burguesía – Anonimo – 1901

‎de « Los Anarquistas - Marchas y canciónes de lucha de los obreros anarquistas argentinos (1904 - ‎‎1936) » [« Les Anarchistes – Marches et chansons de lutte des ouvriers anarchistes argentins (1904-1936) ], édition d' Osvaldo Bayer, interprétation Virgilio Expósito (1972)

Le tango a aussi eu ses tonalités anarchistes et il était chanté dans les pique-niques typiques que les anarchistes faisaient dans l'île Maciel, un quartier du Dock Sud (El Docke) de Avellaneda, zone sud du Grand Buenos ‎Aires (Osvaldo Bayer)
GUERRE À LA BOURGEOISIE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 31/8/2015 - 21:39
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20 de Diciembre

20 de Diciembre
[1999]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Tiempos”

10 anni dopo l’invasione nordamericana di Panama, iniziata il 20 dicembre 1989…

Nella canzone Blades si chiede quanti furono i morti e si risponde che Dio solo lo sa: infatti, secondo gli USA furono 250 i panamensi uccisi, secondo l’ONU il doppio, ma secondo la Comisión de Derechos Humanos de Centroamérica (CODEHUCA) a morire furono tra i 2.500 ed i 3.000…
Chorrillo ardió, como Berlín. Un fuego intenso,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 15:42
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La carta perdida

La carta perdida
gracias a todos los que difunden estos temas gracias italia x mis antepasados que siempre estan en mis canciones
31/8/2015 - 15:30
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El apagón

El apagón
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
La traccia che apre l’album intitolato “Amor y control”
La electricidad, se interrumpió y, por el apagón,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 15:20
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Adán García

Adán García
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Amor y control”
El último día en la vida de Adán García
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 14:37
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Plantación adentro

Plantación adentro
Parole di Catalino “Tite” Curet Alonso (1926-2003), compositore portoricano
Musica di Curet Alonso e Rubén Blades
Nel disco del 1977 intitolato “Metiendo mano!”, con Willie Colón (1950-), musicista statunitense di origine portoricana.

Anche oggi nelle campagne, tanto al nord quanto al sud, “Sombra son la gente camará’”, “Le persone non sono che ombre, compagno… Terra, sole, vento, bastone e caporale…”
Es el año 1745
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 14:12
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Ζαβαρακατρανέμια

Ζαβαρακατρανέμια
Se posso permettermi un suggerimento per una più agevole fruizione del sito:
nonostante io abbia inserito la mia mail prima di scrivere il commento, non ho mai ricevuto notifica quando aggiungete una risposta; devo quindi o lasciare sempre aperta la tab nel browser ed aggiornare per vedere se c'è qualche risposta oppure ricordarmi le parti del sito in cui ho scritto. Sarebbe peccato che mi sfugga qualche risposta. Se non funziona la notifica via mail quale è allora lo scopo del campo mail? Grazie.
Vasiloukos 31/8/2015 - 13:22




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