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20 de Diciembre
![20 de Diciembre](img/upl/Chorrillo-blanco-estadounidenses-madrugada-diciembre_LPRIMA20141219_0223_28.jpg)
Chorrillo ardió, como Berlín. Un fuego intenso,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 15:42
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El apagón
![El apagón](img/upl/MI0002020183.jpg)
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
La traccia che apre l’album intitolato “Amor y control”
Parole e musica di Rubén Blades
La traccia che apre l’album intitolato “Amor y control”
La electricidad, se interrumpió y, por el apagón,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 15:20
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Adán García
![Adán García](img/upl/MI0002020183.jpg)
[1992]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Amor y control”
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Amor y control”
El último día en la vida de Adán García
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 14:37
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Plantación adentro
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Parole di Catalino “Tite” Curet Alonso (1926-2003), compositore portoricano
Musica di Curet Alonso e Rubén Blades
Nel disco del 1977 intitolato “Metiendo mano!”, con Willie Colón (1950-), musicista statunitense di origine portoricana.
Anche oggi nelle campagne, tanto al nord quanto al sud, “Sombra son la gente camará’”, “Le persone non sono che ombre, compagno… Terra, sole, vento, bastone e caporale…”
Musica di Curet Alonso e Rubén Blades
Nel disco del 1977 intitolato “Metiendo mano!”, con Willie Colón (1950-), musicista statunitense di origine portoricana.
Anche oggi nelle campagne, tanto al nord quanto al sud, “Sombra son la gente camará’”, “Le persone non sono che ombre, compagno… Terra, sole, vento, bastone e caporale…”
Es el año 1745
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 14:12
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G.D.B.D.
![G.D.B.D.](img/upl/0075596035262_600.jpg)
[1984]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Buscando América”
Pare che Rubén Blades abbia scritto questa canzone dopo una conversazione con Gabriel García Márquez…
Il titolo è acronimo per “Gente Despertando Bajo Dictaduras”, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro: della banalità del male.
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Buscando América”
Pare che Rubén Blades abbia scritto questa canzone dopo una conversazione con Gabriel García Márquez…
Il titolo è acronimo per “Gente Despertando Bajo Dictaduras”, non credo ci sia bisogno di aggiungere altro: della banalità del male.
Despiertas.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 11:36
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Prohibido olvidar
![Prohibido olvidar](img/upl/PanamaM-113JustCauseUS-Invasion.jpg)
[1991]
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Caminando”
Canzone contro tutte le dittature, ma che nello specifico si riferisce certamente a Panama e a quello che il paese dovette passare prima sotto la dittatura militare di Omar Torrijos (morto nel 1981 in un “incidente” orchestrato dalla CIA nel 1981) e di Manuel Antonio Noriega (uomo della CIA e fortemente implicato col narcotraffico), poi con la sanguinosa occupazione militare statunitense, ufficialmente realizzata proprio per arrestare Noriega, che evidentemente era nel frattempo diventato uno scomodo fantoccio.
Al proposito consiglio a tutti la visione di “The Panama Deception”, film diretto nel 1992 dalla regista statunitense Barbara Trent, censuratissimo e misconosciuto nonostante abbia vinto l’Oscar per il miglior documentario.
Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Caminando”
Canzone contro tutte le dittature, ma che nello specifico si riferisce certamente a Panama e a quello che il paese dovette passare prima sotto la dittatura militare di Omar Torrijos (morto nel 1981 in un “incidente” orchestrato dalla CIA nel 1981) e di Manuel Antonio Noriega (uomo della CIA e fortemente implicato col narcotraffico), poi con la sanguinosa occupazione militare statunitense, ufficialmente realizzata proprio per arrestare Noriega, che evidentemente era nel frattempo diventato uno scomodo fantoccio.
Al proposito consiglio a tutti la visione di “The Panama Deception”, film diretto nel 1992 dalla regista statunitense Barbara Trent, censuratissimo e misconosciuto nonostante abbia vinto l’Oscar per il miglior documentario.
Prohibieron ir a la escuela e ir a la universidad
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/8/2015 - 10:53
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Himno Nacional de Costa Rica
![Himno Nacional de Costa Rica](img/thumb/a13530_130x140.jpeg)
Nella quasi totalità dei casi, gli inni nazionali sono, non troppo curiosamente, un'apologia al nazionalismo e al bellicismo, e per questa ragione può sembrare un po' curioso proporne uno come canzone contro la guerra, ma penso che l'inno del Costa Rica lo meriti proprio in quanto eccezione.
La Costa Rica ha infatti il lodevole primato in quanto ad abolizione dell'esercito permanente, e se questo non lo rende esattamente un paese paradisiaco, gli ha di certo evitato tutte le sofferenze che hanno seguito i vari colpi di stato fascisti nell'area centro e sudamericana.
L'inno rispecchia quindi questa scelta, e per una volta non si parla di sangue da versare per la patria, di cannoni che tuonano. e in generale di morte, ma di "cielo limpido e azzuro" e "candida pace" per concludersi con l'esclamazione "vivano sempre il lavoro e la pace".
Mi sembra notevole, sicuramente innalza un po' tutta la categoria degli inni nazionali. A voi il giudizio se sia appropriato o meno.
La Costa Rica ha infatti il lodevole primato in quanto ad abolizione dell'esercito permanente, e se questo non lo rende esattamente un paese paradisiaco, gli ha di certo evitato tutte le sofferenze che hanno seguito i vari colpi di stato fascisti nell'area centro e sudamericana.
L'inno rispecchia quindi questa scelta, e per una volta non si parla di sangue da versare per la patria, di cannoni che tuonano. e in generale di morte, ma di "cielo limpido e azzuro" e "candida pace" per concludersi con l'esclamazione "vivano sempre il lavoro e la pace".
Mi sembra notevole, sicuramente innalza un po' tutta la categoria degli inni nazionali. A voi il giudizio se sia appropriato o meno.
Noble patria, tu hermosa bandera
(continua)
(continua)
inviata da leoskini 30/8/2015 - 20:43
Percorsi:
Inni e Controinni
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Świadkowie
![Świadkowie](img/upl/_dwn1440938344_1837613858.jpg)
[1978]
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album live "Strącanie aniołów" registrato durante il concerto il 15 febbraio 1982 a Stoccolma. Pubblicato in Svezia nel 1982 da casa discografica Safran 78.
Il titolo è stato ispirato dal programma televisivo omonimo (I testimoni) che andava in onda nella televisione di stato polacca a cavallo degli anni 70' e 80' e cerchava di ricongiungere le familie divise a causa della sciagura della seconda guerra modiale o per trovare le tracce dei familgliari scomparsi. Bisogna aggiungere che il destino delle persone ammazzate e perseguitate dai Russi veniva ommesso visto che fu il tema tabù nei media ufficiali. La formula della trasmissione consisteva nella lettura ad alta voce delle lettere scritte dai telespettatori e anche la canzone è composta dalle cinque lettere brevi, l'ultima scritta e recitata in russo, più quattro versi di chiusura che commentano in maniera strugente la vicenda di cui l'esito si può pressumere dal confronto degli scritti.
Dal sito Jacek.Kaczmarski.art.pl
Parole e musica di Jacek Kaczmarski
Dall'album live "Strącanie aniołów" registrato durante il concerto il 15 febbraio 1982 a Stoccolma. Pubblicato in Svezia nel 1982 da casa discografica Safran 78.
Il titolo è stato ispirato dal programma televisivo omonimo (I testimoni) che andava in onda nella televisione di stato polacca a cavallo degli anni 70' e 80' e cerchava di ricongiungere le familie divise a causa della sciagura della seconda guerra modiale o per trovare le tracce dei familgliari scomparsi. Bisogna aggiungere che il destino delle persone ammazzate e perseguitate dai Russi veniva ommesso visto che fu il tema tabù nei media ufficiali. La formula della trasmissione consisteva nella lettura ad alta voce delle lettere scritte dai telespettatori e anche la canzone è composta dalle cinque lettere brevi, l'ultima scritta e recitata in russo, più quattro versi di chiusura che commentano in maniera strugente la vicenda di cui l'esito si può pressumere dal confronto degli scritti.
Dal sito Jacek.Kaczmarski.art.pl
Od trzydziestu lat szukam syna. Wojnę przeżył, wiem to, bo pisał. Na tym zdjęciu jest razem z dziewczyną, która mieszka ze mną do dzisiaj. W jego liście ostatnim - przeczytam: "Jadę do was, uściskaj tatę, mam dla niego na wojnie zdobytą marynarkę w angielską kratę. Sam ją noszę na razie choć mała". Syn był wielki, barczysty i silny. Jeśli wie ktoś, co się z nim stało - niech da znać. Bardzo proszę. Pilne.
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 30/8/2015 - 13:08
Percorsi:
L'Arcipelago Gulag
The Berlin Wall Tune
![The Berlin Wall Tune](img/upl/Brodskij.jpg)
December 17, 1981 issue
17 dicembre 1981
17 декабря 1981
Parole di Iosif Aleksandrovič Brodskij / Иосиф Алексaндрович Бродский / Joseph Brodsky
Trovate qui
17 dicembre 1981
17 декабря 1981
Parole di Iosif Aleksandrovič Brodskij / Иосиф Алексaндрович Бродский / Joseph Brodsky
Trovate qui
for Peter Viereck
(continua)
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 30/8/2015 - 11:03
Percorsi:
Il Muro di Berlino, 1961-1989
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Oratorio de los trabajadores
![Oratorio de los trabajadores](img/upl/oratrabad.jpg)
[1971/72]
Texto: Julio Rojas
Música y dirección: Jaime Soto León
Relatos: Freddy Hube, Luís Vera, Adrián Otárola
Intérpretes: Conjunto Huamarí, Violeta Ludwig (solista)
Reedición y regrabación: 2010
"Por iniciativa de la Central Única de Trabajadores, se empezó a trabajar a fines del año 1971 en la elaboración de este reportaje musical que constituye un testimonio vivo de lo que ha sido la lucha sindical en nuestro país; desde sus comienzos en el siglo pasado hasta la conquista de un Gobierno Popular el día de hoy."
“Su iniziativa della Central Única de Trabajadores si cominciò a lavorare alla fine del 1971 alla stesura di questo reportage musicale che costituisce una viva testimonianza di ciò che è stata la lotta sindacale in nostro paese; sin dall'inizio nel secolo scorso fino alla conquista, oggi, di un governo popolare.”
Testo: Julio Rojas
Musica e direzione orchestra: Jaime... (continua)
Texto: Julio Rojas
Música y dirección: Jaime Soto León
Relatos: Freddy Hube, Luís Vera, Adrián Otárola
Intérpretes: Conjunto Huamarí, Violeta Ludwig (solista)
Reedición y regrabación: 2010
"Por iniciativa de la Central Única de Trabajadores, se empezó a trabajar a fines del año 1971 en la elaboración de este reportaje musical que constituye un testimonio vivo de lo que ha sido la lucha sindical en nuestro país; desde sus comienzos en el siglo pasado hasta la conquista de un Gobierno Popular el día de hoy."
“Su iniziativa della Central Única de Trabajadores si cominciò a lavorare alla fine del 1971 alla stesura di questo reportage musicale che costituisce una viva testimonianza di ciò che è stata la lotta sindacale in nostro paese; sin dall'inizio nel secolo scorso fino alla conquista, oggi, di un governo popolare.”
Testo: Julio Rojas
Musica e direzione orchestra: Jaime... (continua)
Primera Parte
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2015 - 23:47
Ole Shady (or the Song of the Contraband)
![Ole Shady (<Em>or</Em> the Song of the Contraband)](img/upl/Fort_monroe_doctrine_cartoon.jpg)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (continua)
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (continua)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:58
The Old Contraband
John L. Zieber
[1865]
Parole di tal John L. Zieber
Music di tal Rudolph Wittig
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Un vecchio “contraband” saluta la libertà e dice addio alla piantagione dove ha trascorso come schiavo gran parte della vita, consapevole che “I hab work’d out my own salvation”, che lui stesso – con tutti gli anni di duro lavoro e sofferenza passati – ha contribuito alla propria liberazione…
“Addio baracca, addio campi di cotone e di granturco, andrò via da qui all’alba…”
Quale sarà stato il destino di questo vecchio schiavo finalmente libero? L’interrogativo sembra essere ancora aperto nell’America di oggi…
Parole di tal John L. Zieber
Music di tal Rudolph Wittig
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Un vecchio “contraband” saluta la libertà e dice addio alla piantagione dove ha trascorso come schiavo gran parte della vita, consapevole che “I hab work’d out my own salvation”, che lui stesso – con tutti gli anni di duro lavoro e sofferenza passati – ha contribuito alla propria liberazione…
“Addio baracca, addio campi di cotone e di granturco, andrò via da qui all’alba…”
Quale sarà stato il destino di questo vecchio schiavo finalmente libero? L’interrogativo sembra essere ancora aperto nell’America di oggi…
I’m a contraband from de old plantation,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:31
The Southern Contraband
![The Southern Contraband](img/upl/contrabands.jpg)
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (continua)
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (continua)
O I’se a Southern nigger
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 13:59
The War Will Soon Be Over
![The War Will Soon Be Over](img/upl/contraband.jpeg)
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:46
Babylon Is Fallen!
![Babylon Is Fallen!](img/upl/Henry-Clay-Work.jpg)
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(continua)
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inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:15
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Tania, guerrilera
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1973
Brotando del silencio/breaking out of the silence
Tamara Bunke Bider, più nota come Tania la Guerrigliera (Buenos Aires, 19 novembre 1937 – Puerto Mauricio, 31 agosto 1967), è stata una rivoluzionaria e guerrigliera tedesca naturalizzata argentina.
Tamara nasce da genitori tedeschi, militanti comunisti in esilio in Argentina. Dopo la guerra i genitori di Tamara decidono di tornare in Germania, nella parte orientale, per costruire il socialismo. Tamara, sentimentalmente legata all'America Latina, dove è nata, studia lingue romanze e diviene interprete per il governo, incarico che la porta a conoscere Che Guevara. In seguito, decide di trasferirsi a Cuba e dedicare la sua vita alla rivoluzione cubana; la militanza rivoluzionaria la porterà a diventare agente segreto prima e guerrigliera poi, col nome in codice Tania, esperienza che la condurrà alla morte.
Nel 1952 la famiglia decide... (continua)
Brotando del silencio/breaking out of the silence
Tamara Bunke Bider, più nota come Tania la Guerrigliera (Buenos Aires, 19 novembre 1937 – Puerto Mauricio, 31 agosto 1967), è stata una rivoluzionaria e guerrigliera tedesca naturalizzata argentina.
Tamara nasce da genitori tedeschi, militanti comunisti in esilio in Argentina. Dopo la guerra i genitori di Tamara decidono di tornare in Germania, nella parte orientale, per costruire il socialismo. Tamara, sentimentalmente legata all'America Latina, dove è nata, studia lingue romanze e diviene interprete per il governo, incarico che la porta a conoscere Che Guevara. In seguito, decide di trasferirsi a Cuba e dedicare la sua vita alla rivoluzione cubana; la militanza rivoluzionaria la porterà a diventare agente segreto prima e guerrigliera poi, col nome in codice Tania, esperienza che la condurrà alla morte.
Nel 1952 la famiglia decide... (continua)
Tania, sofiadora incansable,
(continua)
(continua)
inviata da dq82 28/8/2015 - 10:00
Percorsi:
Che Guevara
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Henna
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Attenti al lupo non è di Dalla ma di Ron, e Canzone è di Samuele Bersani. Perché Lucio Dalla sapeva riconoscere il buono e l'interessante anche negli altri. Infatti sono stati due successi, ma tu non lo puoi sapere perché chi dice che Dalla era in declino, di musica non capisce un granché! Scusa, ma i giudizi dati alla viva al parroco mi sono insopportabili!
Marghe 27/8/2015 - 08:28
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Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
![Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)](img/thumb/c3641_130x140.jpeg?1372773073)
Un giorno inevitabilmente il sole contemplerà la ruggine degli inutili cannoni. C'è stato un tempo in cui è vissuto chi ha creduto che ciò fosse possibile prima dell'estinzione dell'umanità.
Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio
io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato
e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido
ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?
(Alessio Lega)
Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio
io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato
e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido
ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?
(Alessio Lega)
26/8/2015 - 23:28
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Giovanni Passannante
![Giovanni Passannante](img/thumb/c38862_130x140.jpeg?1328620038)
Segnaliamo sul blog Sullo stato di mente di Giovanni Passanante una sintesi e parziale trascrizione - a cura di Maria Cristina Costantini - della perizia psichiatrica cui fu sottoposto Passannante.
CCG Staff 26/8/2015 - 23:11
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Nella Somalia bella
anonimo
La versione de La Macina , con la partecipazione di Marino Severini in Aedo Malinconico Ed Ardente, Fuoco d'Acque Di Canto vol.2" sebbene intitolato "La sposa morta" riprende questo canto
![Nella Somalia bella](img/upl/aedo2.jpg)
LA SPOSA MORTA
(continua)
(continua)
inviata da dq82 26/8/2015 - 13:04
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Violeta Parra: El Amor
![Violeta Parra: El Amor](img/thumb/c6466_130x140.jpeg?1328284449)
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015
Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015
Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.
O AMOR
(continua)
(continua)
26/8/2015 - 10:45
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Francesco Guccini: Bologna
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Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
BOLOGNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2015 - 22:45
Déclaration universelle des droits de l'âne
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Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.
Auguri asinelli!
Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 25/8/2015 - 14:29
L'eccidio di Fucecchio
anonimo
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Poveri cuori umani
di Luca Baiada
da carmilla online
«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.
Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (continua)
di Luca Baiada
da carmilla online
«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.
Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (continua)
daniela -k.d.- 24/8/2015 - 08:55
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Varsavia
![Varsavia](img/thumb/c71_130x140.jpeg?1512858011)
Una spruzzatina di propaganda patriottarda, cioè Varsavia oggi secondo sappiamo chi : D
https://www.youtube.com/watch?v=qTWOhggtCQQ
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krzyś 23/8/2015 - 23:49
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Vietnam Love Song
![Vietnam Love Song](img/thumb/c12503_130x140.jpeg?1328395141)
Died at the entrance to the pass
Heard Ms Collins sing this in concert many years ago.
Thank you for the Vietnamese place names.
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Thank you for the Vietnamese place names.
Steve Carr 23/8/2015 - 16:31
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Nuclear
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Questa canzone è perfetta per quel gioco. Se sarà come i precedenti parlerà di un soldato e di come la guerra cambia la gente. Non è un gioco che esalta la guerra, tutt‘altro
Stefano 23/8/2015 - 13:55
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What Did You Do in the War, Dad?
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PAPÀ, CHE COSA HAI FATTO IN GUERRA?
(continua)
(continua)
inviata da Vincenzo 22/8/2015 - 14:34
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Il giorno di San Patrizio
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IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continua)
(Gianni Sartori)
Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continua)
Gianni Sartori 22/8/2015 - 13:53
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L'Internationale
![L'Internationale](img/upl/armborg.jpg)
Le origini dell'Internazionale nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi
Le memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, pubblicate nel 1954 con il titolo di "Mezzo secolo di Anarchia 1898-1954" dalle Edizioni Scientifiche Italiane (con prefazione di Gaetano Salvemini), si chiudono (pp. 362/363 nella ristampa del 1978 pubblicata dalle Edizioni Anarchismo di Alfredo Maria Bonanno) con un interessante storia di una ricerca effettuata dall'autore quando ancora si trovava rifugiato negli Stati Uniti: la ricerca sulle origini dell' "Internazionale". La ricerca si svolse sul finire del 1943 ed è collegata all'esecuzione dell'Internazionale (in quanto, allora, inno dell'Unione Sovietica alleata degli USA, della Gran Bretagna e della Francia) da parte di Arturo Toscanini. Chiunque abbia dimestichezza con questa pagina del sito leggerà qui di seguito delle cose già ben note; ma occorre... (continua)
Le memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, pubblicate nel 1954 con il titolo di "Mezzo secolo di Anarchia 1898-1954" dalle Edizioni Scientifiche Italiane (con prefazione di Gaetano Salvemini), si chiudono (pp. 362/363 nella ristampa del 1978 pubblicata dalle Edizioni Anarchismo di Alfredo Maria Bonanno) con un interessante storia di una ricerca effettuata dall'autore quando ancora si trovava rifugiato negli Stati Uniti: la ricerca sulle origini dell' "Internazionale". La ricerca si svolse sul finire del 1943 ed è collegata all'esecuzione dell'Internazionale (in quanto, allora, inno dell'Unione Sovietica alleata degli USA, della Gran Bretagna e della Francia) da parte di Arturo Toscanini. Chiunque abbia dimestichezza con questa pagina del sito leggerà qui di seguito delle cose già ben note; ma occorre... (continua)
Riccardo Venturi 22/8/2015 - 12:55
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Friday Morning
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Vorrei ricordare anche le versioni di Bob and Carole Pegg e di Robert Johnson presenti rispettivamente in "And Now It Is So Early" e in "Lovely In The Dances", due eccellenti omaggi del folk inglese alle canzoni di Sydney Carter.
Flavio Poltronieri 22/8/2015 - 12:40
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A Song for Alan Turing
![A Song for Alan Turing](img/thumb/c46363_130x140.jpeg?1388175897)
Piacenza, 22 agosto 2015
CANZONE PER ALAN TURING
(continua)
(continua)
22/8/2015 - 01:00
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La ballata della mietitura
![La ballata della mietitura](img/thumb/c50490_130x140.jpeg?1440167739)
Braccianti e terre sottratte ai boss: "Siamo rimasti senza manodopera"
Una cooperativa di Gioia Tauro denuncia il boicottaggio dei clan
di Giuseppe Baldessarro, da La Repubblica del 21 agosto 2015
GIOIA TAURO. Il meccanico che si occupava della manutenzione dei trattori è andato via senza dare una spiegazione. Le ditte che venivano chiamate per sgomberare gli agrumeti dalla legna delle potature sono tutte sparite. Da mesi anche affittare una motozappa per qualche ora di lavoro è diventato impossibile. Non si trovano più neppure braccianti nella Piana di Gioia Tauro. O meglio, non se ne trovano disposti a lavorare sulle terre sequestrate al Gruppo Oliveri.
C'è puzza di 'ndrangheta nella storia denunciata dalla cooperativa Giovani in Vita, che si occupa di gestire i patrimoni che lo Stato ha sottratto ai criminali della provincia reggina. Un tanfo che si sente lontano un miglio e rischia... (continua)
Bernart Bartleby 21/8/2015 - 14:26
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Mamma Roma Addio
![Mamma Roma Addio](img/upl/GIANNI-ALEMANNO-Casamonica-Foto-e1395670148781.jpg)
Addio Roma!
(Va detto che all'evento durante il quale l'incauto postfascistone si fece fotografare con il boss erano presenti anche diversi piddini, tra cui l'attuale ministro del lavoro Poletti...)
(Va detto che all'evento durante il quale l'incauto postfascistone si fece fotografare con il boss erano presenti anche diversi piddini, tra cui l'attuale ministro del lavoro Poletti...)
Bernart Bartleby 21/8/2015 - 12:50
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Gloire au Dix-septième
![Gloire au Dix-septième](img/thumb/c704_130x140.jpeg?1361734197)
Gloire au 17ème nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, rifugiato in Francia
L'anarchico italiano Armando Borghi (Castel Bolognese, 6 aprile 1882 - Roma, 21 aprile 1968) è l'autore di importantissime memorie (pubblicate nel 1954 dalle Edizioni Scientifiche Italiane con prefazione di Gaetano Salvemini, e ripubblicate nel 1978 dalle Edizioni Anarchismo), intitolate "Mezzo Secolo di Anarchia". Nel 1912 Armando Borghi, per sfuggire ad una delle sue numerose carcerazioni in Italia, si trovava rifugiato a Parigi (dove conobbe e frequentò, tra gli altri, il famoso e quasi mitico Amilcare Cipriani); a pagina 124 del volume si trova la seguente testimonianza su questa canzone di Montéhus, quasi sicuramente la prima e forse l'unica in lingua italiana e resa pochissimi anni dopo la sua composizione:
"[...] Spesso mi sorprendo ancor oggi [Borghi scrive tra il 1945 e il 1946, ndr] ad ascoltare... (continua)
L'anarchico italiano Armando Borghi (Castel Bolognese, 6 aprile 1882 - Roma, 21 aprile 1968) è l'autore di importantissime memorie (pubblicate nel 1954 dalle Edizioni Scientifiche Italiane con prefazione di Gaetano Salvemini, e ripubblicate nel 1978 dalle Edizioni Anarchismo), intitolate "Mezzo Secolo di Anarchia". Nel 1912 Armando Borghi, per sfuggire ad una delle sue numerose carcerazioni in Italia, si trovava rifugiato a Parigi (dove conobbe e frequentò, tra gli altri, il famoso e quasi mitico Amilcare Cipriani); a pagina 124 del volume si trova la seguente testimonianza su questa canzone di Montéhus, quasi sicuramente la prima e forse l'unica in lingua italiana e resa pochissimi anni dopo la sua composizione:
"[...] Spesso mi sorprendo ancor oggi [Borghi scrive tra il 1945 e il 1946, ndr] ad ascoltare... (continua)
Riccardo Venturi 21/8/2015 - 11:22
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Nustalgia (Nostalgia di Ribera)
![Nustalgia (Nostalgia di Ribera)](img/thumb/c49346_130x140.jpeg?1440102730)
La canzone venne in seguito introdotta da una breve parte recitata tratta da uno scritto di Leonardo Sciascia:
Matri, pirchì ti siccaru li vini ? si matri terra, t'asciucasti tutti li tò sciumi. Foru li tò figli tinti, però, matri, tu hai figli boni. E iu, matri terra sugnu un figliu bonu, un figliu sanu, unu chi cu orgogliu grida: "Sugnu sicilianu!"
Bernart Bartleby 21/8/2015 - 09:20
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Raskolnikow
![Raskolnikow](img/thumb/c46783_130x140.jpeg?1392469687)
Casamonica a Roma! Oi!
... una rosa è una rosa, è una rosa, è una rosa...
Il mondo rimane rigido nella sua pazzia
Oi!
... una rosa è una rosa, è una rosa, è una rosa...
Il mondo rimane rigido nella sua pazzia
Oi!
krzyś 21/8/2015 - 00:41
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List
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20 agosto 2015 (a Breslavia siempre sono)
LA LETTERA
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 20/8/2015 - 22:58
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Parole e musica di Rubén Blades
Nell’album intitolato “Tiempos”
10 anni dopo l’invasione nordamericana di Panama, iniziata il 20 dicembre 1989…
Nella canzone Blades si chiede quanti furono i morti e si risponde che Dio solo lo sa: infatti, secondo gli USA furono 250 i panamensi uccisi, secondo l’ONU il doppio, ma secondo la Comisión de Derechos Humanos de Centroamérica (CODEHUCA) a morire furono tra i 2.500 ed i 3.000…