Ole Shady (or the Song of the Contraband)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (continua)
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (continua)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:58
The Southern Contraband
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (continua)
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (continua)
O I’se a Southern nigger
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 13:59
The War Will Soon Be Over
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:46
Babylon Is Fallen!
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.
Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:15
'O surdato 'nnammurato
Pochi lo fanno notare ma il verso "Sei stato lo prim'ammore" seguito da " lo primo e l'ultimo sarai per me" sottintende il timore - quasi la consapevolezza, data l'alta percentuale di caduti al fronte della guerra 15-18 - che la morte impedirà comunque un'altra relazione amorosa.
Gianni G. 27/8/2015 - 22:22
Gracias a la vida
Una cosa curiosa: mi sono ricordata di aver trovato una traduzioine italiana di "Gracias a la vida" nel libro dei canti di una parrocchia marchigiana, neppure di quelle ispirate al Concilio Vaticano Secondo. Anche la mia amica di Roma si ricorda di averla cantata in chiesa. Mahhh.....
Maria Cristina Costantini 27/8/2015 - 20:30
Azadî bo Kurdistan
segnalo in ETNIE, la lotta dei curdi è per l'umanità" intervista ai rappresentanti del popolo curdo in Italia (UIKI Onlus) di Gianni Sartori
Gianni Sartori 27/8/2015 - 16:30
The Officers of Dixie
anonimo
[1861-65]
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.
Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.
Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
By A Growler
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 15:41
Percorsi:
Eroi
L'âme slave
L'ÂME SLAVE
Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()
Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...
Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (continua)
Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()
Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...
Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (continua)
L'air slave,
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2015 - 12:03
Eroi
[2007]
Nell’album intitolato “Spettri”
Nell’album intitolato “Spettri”
Segreto indomito e disperso
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 09:43
Percorsi:
Eroi
Eusko gudariak
segnalo, sempre in ETNIE ", storia del paese basco a fumetti di Gianni Sartori, SECONDA puntata"
CIAO
GS
CIAO
GS
GIANNI SARTORI 27/8/2015 - 09:28
Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
Un giorno inevitabilmente il sole contemplerà la ruggine degli inutili cannoni. C'è stato un tempo in cui è vissuto chi ha creduto che ciò fosse possibile prima dell'estinzione dell'umanità.
Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio
io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato
e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido
ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?
(Alessio Lega)
Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio
io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato
e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido
ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?
(Alessio Lega)
26/8/2015 - 23:28
Giovanni Passannante
Segnaliamo sul blog Sullo stato di mente di Giovanni Passanante una sintesi e parziale trascrizione - a cura di Maria Cristina Costantini - della perizia psichiatrica cui fu sottoposto Passannante.
CCG Staff 26/8/2015 - 23:11
Sullo stato di mente di Giovanni Passanante
Antiwar Songs Blog
Giovanni Passannante era un cuoco lucano di Salvia, un piccolo paese di circa mille abitanti vicino Potenza. Il 17 novembre 1878, a Napoli, con un coltellino di poco conto, attenta – in nome della “Repubblica universale” – alla vita di Umberto I, re d’Italia, che riporta una piccola ferita ad una gamba. L’attentatore, che qualche ora prima, […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-26 20:57:00
Violeta Parra: El Amor
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015
Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015
Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.
O AMOR
(continua)
(continua)
26/8/2015 - 10:45
Bill and I (a Picket Song)
Frank Wardlaw
[1861]
Ignoro chi sia stato Frank Wardlaw, autore e compositore di questo brano, forse uno dei protagonisti, due soldati dell’Unione in turno di guardia notturno…
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Guerra civile americana. Accampamento dell’Unione. I soldati Bill e Frank (?) sono destinati ad un turno di sentinella. E’ una notte chiara, tranquilla, e i due pensano già a quando getteranno i fucili alle ortiche e torneranno dalle fidanzate… Poi, un rumore: è un attacco dei confederati! Frank scatta subito ma Bill rimane paralizzato dal terrore… Frank spara nel buio e ferisce un ribelle, un ragazzino (“a schoolgirl’s toy”), che gli muore tra le braccia invocando la mamma, mentre Frank cerca in qualche modo di confortarlo chiamandolo “Fratello”… Poi Frank torna verso il posto di sentinella e trova Bill ancora lì, impietrito, con gli... (continua)
Ignoro chi sia stato Frank Wardlaw, autore e compositore di questo brano, forse uno dei protagonisti, due soldati dell’Unione in turno di guardia notturno…
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Guerra civile americana. Accampamento dell’Unione. I soldati Bill e Frank (?) sono destinati ad un turno di sentinella. E’ una notte chiara, tranquilla, e i due pensano già a quando getteranno i fucili alle ortiche e torneranno dalle fidanzate… Poi, un rumore: è un attacco dei confederati! Frank scatta subito ma Bill rimane paralizzato dal terrore… Frank spara nel buio e ferisce un ribelle, un ragazzino (“a schoolgirl’s toy”), che gli muore tra le braccia invocando la mamma, mentre Frank cerca in qualche modo di confortarlo chiamandolo “Fratello”… Poi Frank torna verso il posto di sentinella e trova Bill ancora lì, impietrito, con gli... (continua)
The moon had just gone down, sir,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 10:43
Write a Letter to My Mother
[1864]
Parole di E. Bowers
Musica di P.B. Isaacs
Canzone risalente alla guerra civile americana, cavallo di battaglia di Charlie Poole (1892-1931), operaio tessile, musicista country virtuoso del banjo e leader del gruppo “North Carolina Ramblers”.
Una canzone che racconta di due fratelli rincontratisi dopo molto tempo. L’occasione però è tragica, la prima o la seconda battaglia di Bull Run, combattute tra Stati Uniti e Stati confederati ribelli nel 1861 e 1862. Il soldato confederato ha ferito mortalmente il fratello che combatteva per l’Unione ed è caduto prigioniero. Il moribondo cerca di calmare la disperazione del fratello ricordandogli della famiglia e dell’infanzia e poi gli chiede di comunicare alla madre la sua morte, ma senza rivelarle la tragica circostanza…
Un aspetto forse ancora assente dalle CCG (ne trovo un vago accenno in Kill the King sulla guerra civile inglese nel... (continua)
Parole di E. Bowers
Musica di P.B. Isaacs
Canzone risalente alla guerra civile americana, cavallo di battaglia di Charlie Poole (1892-1931), operaio tessile, musicista country virtuoso del banjo e leader del gruppo “North Carolina Ramblers”.
Una canzone che racconta di due fratelli rincontratisi dopo molto tempo. L’occasione però è tragica, la prima o la seconda battaglia di Bull Run, combattute tra Stati Uniti e Stati confederati ribelli nel 1861 e 1862. Il soldato confederato ha ferito mortalmente il fratello che combatteva per l’Unione ed è caduto prigioniero. Il moribondo cerca di calmare la disperazione del fratello ricordandogli della famiglia e dell’infanzia e poi gli chiede di comunicare alla madre la sua morte, ma senza rivelarle la tragica circostanza…
Un aspetto forse ancora assente dalle CCG (ne trovo un vago accenno in Kill the King sulla guerra civile inglese nel... (continua)
Raise me in your arms my brother.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 09:41
Blackbirds and Thrushes
anonimo
Canzone ottocentesca presente nella raccolta “English Folk Song” (1907?) curata da Cecil J. Sharp (1859-1924), protagonista del folklore revival in Inghilterra ai primi del 900.
Su di una melodia molto simile a quella di un’altra canzone tradizionale, “Hares on the Mountain”
Trovo il brano nel repertorio di Shirley Collins (in “Sweet England” del 1959) e di Ewan MacColl (in “English And Scottish Love Songs”, 1959, con Isla Cameron).
Su di una melodia molto simile a quella di un’altra canzone tradizionale, “Hares on the Mountain”
Trovo il brano nel repertorio di Shirley Collins (in “Sweet England” del 1959) e di Ewan MacColl (in “English And Scottish Love Songs”, 1959, con Isla Cameron).
As I was a-walking for my recreation,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 08:56
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Francesco Guccini: Bologna
Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)
Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?
«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».
Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre
"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".
Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
BOLOGNE
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2015 - 22:45
Fare You Well, My Darling
anonimo
[1862]
La fonte del testo che segue è il quarto dei dodici volumi di cui è composto Rebellion Record: a Diary of American Events: with documents, narratives illustrative incidents, poetry, etc. a cura di Frank Moore (1828-1904, giornalista), resoconto della Guerra Civile americana pubblicato a New York tra il 1861 ed il 1868.
L’autore della canzone sarebbe un soldato sudista (“rebel soldier”) di nome Levi F. Jones ferito nella battaglia di New Bern, North Carolina, combattuta il 14 marzo 1862.
In assenza di ulteriori riscontri, ho preferito attribuirla ad anonimo.
E’ interessante come diversi decenni dopo, precisamente nel 1937, i grandi ricercatori John A. ed Alan Lomax abbiano raccolto un testo - poi incluso in “Our Singing Country: Folk Songs and Ballads”, New York 1941 - pressochè identico dalla voce di una ragazza di Murrells Inlet, South Carolina, e lo abbiano introdotto con una... (continua)
La fonte del testo che segue è il quarto dei dodici volumi di cui è composto Rebellion Record: a Diary of American Events: with documents, narratives illustrative incidents, poetry, etc. a cura di Frank Moore (1828-1904, giornalista), resoconto della Guerra Civile americana pubblicato a New York tra il 1861 ed il 1868.
L’autore della canzone sarebbe un soldato sudista (“rebel soldier”) di nome Levi F. Jones ferito nella battaglia di New Bern, North Carolina, combattuta il 14 marzo 1862.
In assenza di ulteriori riscontri, ho preferito attribuirla ad anonimo.
E’ interessante come diversi decenni dopo, precisamente nel 1937, i grandi ricercatori John A. ed Alan Lomax abbiano raccolto un testo - poi incluso in “Our Singing Country: Folk Songs and Ballads”, New York 1941 - pressochè identico dalla voce di una ragazza di Murrells Inlet, South Carolina, e lo abbiano introdotto con una... (continua)
So fare you well, my darling,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/8/2015 - 16:22
Percorsi:
Canzoni d'amore contro la guerra
Déclaration universelle des droits de l'âne
Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.
Auguri asinelli!
Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 25/8/2015 - 14:29
Let the Power Fall
(1971)
Album: "Let the Power Fall"
Album: "Let the Power Fall"
Oh, let the power fall on I, Far I
(continua)
(continua)
24/8/2015 - 22:23
An Anthem for the Space Age
[1962]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.
Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.
Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Yesterday is gone, today is racing on and tomorrow rolls towards us
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2015 - 11:30
Percorsi:
Storie dallo Spazio Profondo
L'eccidio di Fucecchio
anonimo
Poveri cuori umani
di Luca Baiada
da carmilla online
«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.
Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (continua)
di Luca Baiada
da carmilla online
«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.
Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (continua)
daniela -k.d.- 24/8/2015 - 08:55
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Texto: Julio Rojas
Música y dirección: Jaime Soto León
Relatos: Freddy Hube, Luís Vera, Adrián Otárola
Intérpretes: Conjunto Huamarí, Violeta Ludwig (solista)
Reedición y regrabación: 2010
"Por iniciativa de la Central Única de Trabajadores, se empezó a trabajar a fines del año 1971 en la elaboración de este reportaje musical que constituye un testimonio vivo de lo que ha sido la lucha sindical en nuestro país; desde sus comienzos en el siglo pasado hasta la conquista de un Gobierno Popular el día de hoy."
“Su iniziativa della Central Única de Trabajadores si cominciò a lavorare alla fine del 1971 alla stesura di questo reportage musicale che costituisce una viva testimonianza di ciò che è stata la lotta sindacale in nostro paese; sin dall'inizio nel secolo scorso fino alla conquista, oggi, di un governo popolare.”
Testo: Julio Rojas
Musica e direzione orchestra: Jaime... (continua)