Il titolo del brano è una citazione di Al-Biruni, scienziato persiano vissuto nel XII secolo, che era solito pronunciare tale frase per indicare l'inadeguatezza della propria lingua nel descrivere argomenti di carattere scientifico.
Mentre il "paio d'ali" per "abbandonare il pianeta" è un'altro preciso riferimento che vi lascio il piacere di ricercare e cogliere da voi stessi.
Dunque, per chi ne sa cogliere il significato, ciò che si ammira in questo testo è proprio LA SEMPLICITÀ con cui il Maestro è riuscito a racchiudere in poche CHIARISSIME righe alcuni profondissimi concetti filosofici.
Uno per ogni riga, in effetti. Tutti distinti, ma tutti concatenati.
in questo bellissimo testo la Sapienza si trasforma in Poesia!!!
In epoche diverse da questa la Cultura era il più prezioso degli ornamenti, perché si poteva sfoggiarlo sempre e ovunque, senza tema che si sporcasse, che si rovinasse... (continua)
ho il vago sospetto che il "racunajte na nas" di cui sopra sia un riferimento a questa canzone
che non affatto male ed è assente sul sito. Nonostante sia ironica e partigiana, è sostanzialmente un'ode al nazionalismo yugoslavo.
Mi chiedo quindi se valga la pena di aggiungerla. "Contro la guerra" di sicuro non è.
leoskini 30/7/2015 - 21:11
La conosciamo bene quella canzone, ma non l'abbiamo inserita perché non è contro la guerra, è in pratica un inno dedicato al Partito Comunista Jugoslavo. Balašević stesso si è in seguito distanziato da quella canzone, senza tuttavia rinnegarla, dicendo che "non la canta da anni". Se ne parla a proposito di un'altra canzone, Requiem.
(la canzone poi è stata inserita perché, pur essendo un inno al partito è anche una canzone che dice che bisogna preservare la pace).
Chanson italienne – Vengo anch'io. No, tu no! – Enzo Jannacci – 1967
Auteurs : F. Fiorentini - D. Fo - E. Jannacci
Regarde, Lucien l'âne mon ami, comment vont les choses dans ce monde étrange dans lequel il nous est arrivé de vivre parallèlement l'un à l'autre.
Sans doute, sans doute. Pour paraphraser en le détournant le titre de la chanson que tu as récemment traduite : Je viens moi aussi et toi de même. Mais au fait, dis-moi Marco Valdo M.I. mon ami, ce qu'elle vient faire ici cette chanson et aussi, un peu, pourquoi tu l'insères en italien, comme si nos amis des CCG n'en avaient pas connaissance. Elle leur aurait donc échappé ?
D'abord, commençons par le commencement. Et... Au commencement était Carlo Levi.
Quoi ? Que vient faire Carlo Levi dans cette affaire ? Tu ne vas quand même pas me dire que c'est Carlo Levi qui t'as fait connaître cette chanson… Si je me souviens bien, Carlo... (continua)
JE VIENS MOI AUSSI. NON TOI NON ! (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/7/2015 - 19:26
Grazie Marco Valdo M.I., è stata una vera sorpresa!
Un abbraccio a te ed a Lucien Lane.
Ciao!
30 luglio 2015 Til Péturs Cetica, 22.09.1958-30.07.2015
Due parole del traduttore. Nonostante la traduzione sia letterale, è stata fatta con la massima cura. E' dedicata al conte Pietro Cetica, anarchico fiorentino, scomparso oggi 30 luglio 2015 all'età di 57 anni. Nella traduzione mi sono permesso solo di interpretare gullin þín, alla lettera "il tuo oro", con "il tuo tesoro": sono i miseri giocattoli della bambina, alcuni vecchi ossi di zampe animali e una scatola di pietra.
In the spectral, moon-like northeast part of Iceland, north of the huge Vatnajökull glacier, lies one of the many hrauns in the island: the Óðáðahraun. A hraun is, in Iceland, a large stretch of cold lava: a “lava field”, as it is often called. The hraun we are talking about here is really very large, and bears an unusual name: its translated name means “Outlaw's Lava Field”. As a matter of fact, the Óðáðahraun is named after the tragic lifestory of one of Iceland's best known outlaws: his name was Eyvindur Jónsson, but he is perhaps better known as Fjalla-Eyvindur (“Eyvindur of the Mountains”).
Eyvindur Jónsson was born 1714 in Hrunamannahreppur, in southern Iceland. The 18th century may have been Iceland's hardest and darkest time in its history: after any remnants of its ancient free institutions had been suppressed, the island lived under the Danish yoke. The Danes had... (continua)
Chanson italienne – Gli animali – Alessandro Mannarino – 2014
Paroles et musique : Alessandro Mannarino
Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson qui devrait bien te plaire. Elle raconte des histoires d'animaux ; On dirait un vrai zoo, ou à tout le moins une ménagerie. Elle devrait figurer dans un bestiaire.
Merci bien, j'aime beaucoup les chansons où il est question des animaux et j'aime aussi les bestiaires. De quels animaux parle-t-elle, celle-ci ?
Elle parle du chien, de l'âne, des chiroptères (plus connus sous le nom de chauves-souris, mais ça n'allait, pas pour la rime), du mulet, du crocodile, des serpents, de l'agnelet, du singe et des poissons…
Ça fait du monde et ce serait peut-être le moment de rappeler aux humains les droits des animaux et spécifiquement, ceux de l'âne par le biais de cette Déclaration Universelle des droits de l'âne que tu publias ici-même, il y a quelques... (continua)
Ho ascoltato questa canzone per la prima volta casualmente mentre guidavo per il mare con il CD di Battiato acquistato anni prima. Ne sono rimasto estasiato.
Paolo Torino
ביירות [Beyrut]
La versione ebraica di Zeev Tene
Zeev Tene's Hebrew version
La version hébraïque de Zeev Téné
Zeev Tenen hepreankielinen versio
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[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter
Valzer con Bashir (in inglese: Waltz with Bashir, in ebraico: ואלס עם באשיר) è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman. Il titolo del film si riferisce alla "danza" di un soldato, che spara all'impazzata con il suo mitra sotto un poster di Bashir Gemayel, politico libanese ucciso nel 1982.
Nonostante la tecnica d'animazione, il film si colloca nel genere documentaristico, ripercorrendo con estrema crudezza e drammaticità i conflitti che coinvolsero il Libano nei primi anni... (continua)