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Vengo anch'io? No, tu no!

Vengo anch'io? No, tu no!
Vengo anch'io? No, tu no!

Enzo Jannacci
Fiorenzo Fiorentini - Dario Fo - Enzo Jannacci – 1967

Tra i più grandi successi di Jannacci, l'album contiene l'omonimo singolo Vengo anch'io. No, tu no (scritto insieme a Dario Fo e Fiorenzo Fiorentini) che raggiunse la vetta delle classifiche italiane di vendita. Dal singolo a causa della censura vennero omesse le ultime due strofe.

Le ultime due strofe, infatti, si riferivano allo stato di dittatura di Mobutu in Congo e alla tragedia passata alla storia come il disastro di Marcinelle, avvenuta l’8 agosto 1956 in una miniera di carbone, in Belgio, quando morirono duecentosessantadue persone, di cui centotrentasei italiani. (Massimo Cotto)
Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 30/7/2015 - 19:23
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Ladybird

Ladybird
Parole e musica di Ted Edwards, folksinger del Lancashire
Alcuni termini sono in “lanky”, il dialetto della regione (childer per children, telly per TV, tha per you, thi per your, wom per home, ecc.)
Nel disco di Ewan MacColl del 1980 intitolato “Kilroy Was Here”, con Peggy Seeger

Un ritornello che più recentemente è stato ripreso dai Tears For Fears nella loro “Ladybird” contenuta nell’album “Everybody Loves a Happy Ending” del 2004.

“Ladybird” è il nome inglese della “Coccinella Magnifica”…
Ladybird sat on me hand
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2015 - 15:14
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In Praise of Famous Men (and Women)

In Praise of Famous Men (and Women)
[1979-80]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel suo disco del 1980 intitolato “Kilroy Was Here”, con Peggy Seeger

Canzone in “lode” dei grandi uomini che alla fine degli anni 70 si apprestavano a guidare la “perfida Albione” per oltre un decennio, i Tories di “Attila The Hen” (Attila la Gallina), di “Mag The Knife” (al posto del personaggio brechtiano Mackie Messer / Mack The Knife), della “Cast-Iron Lady” amica di Pinochet, della “Hitler in drag”, ossia – come sarà capito – “The Right Honourable The Baroness Margaret Thatcher”.

A far da paggetti alla Lady di Ferro una corte di “grandi uomini”, come Sir Edward Heath, altro pezzo grosso dei conservatori negli anni 60 e 70, e tutta la “press-gang” del Conservative Monday Club, la lobby incaricata di essere “The Guardian of the Tory Conscience”, gente come Lord Soames (ultimo governatore della Rhodesia prima che diventasse indipendente come... (continua)
Praise famous men and Attila the Hen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2015 - 14:15
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Lotto marzo

Lotto marzo
Secondo Volume

feat. Lucio Battisti (da "Un uomo che ti ama" in Lucio Battisti, la batteria, il contrabbasso, eccetera [1976])
A voi che venite deportate dall'Albania
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/7/2015 - 13:40
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I Never Go to Work (Seven Days of the Week)

anonimo
I Never Go to Work (Seven Days of the Week)
[anni 50?]
Testo in due versioni trovato sul solito e sempre ottimo Mudcat Café

L’ho assegnato ad anonimo perché l’attribuzione è incerta. Pare che fosse un cavallo di battaglia di John Hasted (1921-2002), celebre fisico e folksinger inglese.

Più recentemente ne hanno offerta una loro versione i They Might Be Giants nel loro album “per bambini” intitolato “Here Come the 123s” (2008)
[Version 1]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2015 - 13:09
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לבנון, בוקר טוב

לבנון, בוקר טוב
Levanòn, bokèr tov

[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter



Valzer con Bashir (in inglese: Waltz with Bashir, in ebraico: ואלס עם באשיר) è un film d'animazione del 2008 scritto e diretto da Ari Folman. Il titolo del film si riferisce alla "danza" di un soldato, che spara all'impazzata con il suo mitra sotto un poster di Bashir Gemayel, politico libanese ucciso nel 1982.

Nonostante la tecnica d'animazione, il film si colloca nel genere documentaristico, ripercorrendo con estrema crudezza e drammaticità i conflitti che coinvolsero il Libano nei primi anni ottanta e il massacro di Sabra e Shatila del 1982.

Israele, gennaio 2006. In un bar, il regista Ari Folman, ex-fante dell'esercito israeliano,... (continua)
לבנון, בוקר טוב [1]
(continua)
inviata da DonQuijote82 29/7/2015 - 12:52
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Kilroy Was Here

Kilroy Was Here
Parole e musica di Ewan MacColl
Il brano che dà il titolo al suo disco del 1980, con Peggy Seeger

Una canzone tremenda, che fra l’altro mi ha ricordato una scena di un bellissimo film, “The Shawshank Redemption” (“Le ali della libertà”, 1994), protagonisti Tim Robbins e Morgan Freeman, quella in cui il vecchio ergastolano Brooks (interpretato da James Allen Whitmore, Jr.), viene rimesso in libertà dopo oltre 50 anni passati in galera e non riesce più a sopportare la realtà fuori dalle mura del carcere. “Brooks was here”, incide sulla trave della sua squallida stanza prima di impiccarsi…

Brooks e Kilroy sono stati qui, con le loro divise ed il loro numero, questo è il segno che sono passati di qui, nessuno li ha visti?
Who was here when they handed out the heavy jobs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2015 - 11:29
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My Old Man

My Old Man
Parole e musica di Ewan MacColl
Nel disco intitolato “Kilroy Was Here” del 1980, con Peggy Seeger

Canzone dedicata da Ewan MacColl (nato James Henry Miller) al padre William Miller, operaio forgiatore e battilastra, militante socialista, uno che fu bandito da gran parte delle fabbriche scozzesi per via del suo attivismo sindacale. Con la Grande Depressione William Miller perse defitivamente il lavoro, ormai ultracinquantenne. Il giovane James Henry, nato nel 1915, non potè più andare a scuola e cominciò una vita fatta di lavoretti saltuari, tirando su qualche soldo cantando per le strade e costruendosi da solo l’istruzione che la società gli aveva negata frequentando assiduamente la biblioteca comunale di Manchester. William Miller, classe 1884, morì ancora giovane nel 1947.
My old man was a good old man
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2015 - 11:03
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Jeszcze Polska

Jeszcze Polska
[1991]
Testo e musica di Kazik Staszewski
Dal primo album solista di Kazik "Spalam się" (Brucio)
Il testo preso da Tekstowo.pl
A dilijonga daskonga dagonga
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 28/7/2015 - 21:03
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Danny Deever

Danny Deever
[1890]
Una delle più celebri “Barrack-Room Ballads” di Kipling (prima edizione 1892)
Originariamente concepite da Kipling su motivi militari tradizionali, le ballate furono in seguito rimusicate da Walter Damrosch (1862-1950), compositore e direttore di origine tedesca.
Esistono delle versioni (ignoro se su musica originale) di Peter Dawson (1962) e di Peter Bellamy (1976)
(Il disco “Barrack Room Ballads” di Ewan MacColl non ha invece nulla a che vedere con Kipling)

L’esecuzione di un soldato britannico di stanza in India, condannato per omicidio (un vero paradosso se si pensa al “lavoro” che normalmente compiono i soldati), raccontata da un’incredula e turbata recluta nel dialogo con un suo superiore.
"What are the bugles blowin' for?" said Files-on-Parade.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2015 - 13:12
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Sofðu unga ástin mín

Sofðu unga ástin mín
[1911]
Testo: Jóhann Sigurjónsson [1880-1919]
Musica: [?]
Dalla tragedia Fjalla-Eyvindur og Halla [1911]

Lyrics: Jóhann Sigurjónsson [1880-1919]
Music: [?]
From the tragedy Fjalla-Eyvindur og halla [1911]

Nello spettrale e lunare nordest dell'Islanda, a nord dell'enorme ghiacciaio Vatnajökull, si trova uno dei tanti hraun dell'isola: lo Óðáðahraun. Uno hraun è, in Islanda, una distesa più o meno vasta formata da lava raffreddata: un “campo di lava”, o “distesa lavica”. Quello di cui si parla qui, però, è vastissimo ed ha un nome singolare: significa infatti, alla lettera, “Hraun del Fuorilegge”, o “del Bandito”. Lo Óðáðahraun prende infatti il suo nome da uno dei più celebri fuorilegge islandesi e dalle sue tragiche vicende: si chiamava Eyvindur Jónsson, ma è più noto come Fjalla-Eyvindur (“Eyvindur delle Montagne”).

Eyvindur Jónsson era nato nel 1714 a Hrunamannahreppur, nell'Islanda... (continua)
Sofðu, unga ástin mín,
(continua)
inviata da Ríkarður V. Albertsson [Riccardo Venturi's Twin Brother from Iceland] 28/7/2015 - 12:17
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La canción quiere

La canción quiere
[1972]
Parole e musica di Alfredo Zitarrosa
Una milonga presente nel disco intitolato semplicemente “Alfredo Zitarrosa”, inciso in Argentina nel 1972. In Uruguay il disco comparve, censurato, nel 1974 con il titolo “Antología”. La canzone è compresa anche in “Textos políticos”, una raccolta pubblicata in Messico nel 1980.
Testo trovato su Cancioneros.com

Nella versione originale, ad un certo punto, alla voce di Zitarrosa se ne sovrappone una recitante che ricorda alcuni martiri della repressione in Uruguay. Difficile individuare i singoli protagonisti, visto che sono indicati solo per nome, ma “Líber” è sicuramente Líber Walter Arce Risotto (1940-1968), il primo studente urugayo a cadere sotto il fuoco dei militari.

Era il 12 agosto del 1968 a Montevideo e gli studenti universitari protestavano contro le misure emergenziali varate dal governo qualche settimana prima. Líber Arce fu ferito... (continua)
Fruto maduro
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2015 - 10:58
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In Memoriam (Easter 1915)

In Memoriam (Easter 1915)
[1915]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata postuma nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

“The title of this poem is, in its place in the collection, In memoriam (Easter 1915). The reference to the war which was to claim the poet's life shortly is contrasted with the beauty of nature and of lovers, whose lives will become irreparably torn apart by the gruesome reality of war, with its gallows far more horrid than the poem earlier in this cycle pictures […]” (Gary Bachlund)
The flowers left thick at nightfall in the wood
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2015 - 16:30

The Gallows

The Gallows
[1917]
Versi di Edward Thomas (1878-1917), poeta e scrittore gallese, caduto sul fronte francese durante la Grande Guerra, il 9 aprile 1917. Nella raccolta “Poems” pubblicata nell’ottobre dello stesso anno.
Musica di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Ten Poems of Edward Thomas” per pianoforte e voce tenore (2010)

Della crudeltà umana, verso i propri simili come pure verso gli animali.

Una poesia che non può non risentire del senso costante e ineluttabile della morte che il poeta respirò nelle trincee di Francia…
There was a weasel lived in the sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2015 - 15:59

Richard Milhous Nixon: I'm Not a Crook

Richard Milhous Nixon: I'm Not a Crook
Estratti di alcuni discorsi di Richard Milhous Nixon (1913-1994), presidente USA tra dal 1969 al 1974, noto criminale seriale sia in politica interna (scandalo Watergate) che estera (Indocina e America Latina).
Assemblaggio e musicalizzazione a cura di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Seven Presidential Pardons” (2007)
Testo trovato su The LiederNet Archive
I was not lying.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2015 - 14:24

Der kriegerische Wolf

Der kriegerische Wolf
[1759]
Parole di Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), scrittore e drammaturgo tedesco.
Una delle sue “Fabeln” pubblicate nel 1759.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Fünf Fablen” (2008)
Testo trovato su The LiederNet Archive
"Mein Vater, glorreichen Andenkens," sagte ein junger Wolf zu einem Fuchse, "das war ein rechter Held! Wie fürchterlich hat er sich nicht in der ganzen Gegend gemacht!Er hat über mehr als zweihundert Feinde, nach und nach, triumphiert, und ihre schwarze Seelen in das Reich des Verderbens gesandt. Was Wunder also, dass er endlich doch einem unterliegen musste!"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2015 - 11:17

L'âne et l'orang-outan

L'âne et l'orang-outan
L'âne et l'orang-outan

Chanson française – L'âne et l'orang-outan – Marco Valdo M.I. – 2015



Lucien l'âne mon ami, je crains bien que tu vas être ravi, car je viens de finir une chanson dont tu es un des protagonistes et dont tu es également le conteur. Une chanson qui est tombée des nuages gris de cet après-midi.

Quoi, quoi, quoi ? Que dis-tu ? Que dis-tu Marco Valdo M.I. mon ami ? Je ne comprends rien à tes propos. Je serais le personnage de ta chanson…

Non seulement le personnage, mais en quelque sorte son inspirateur, car je suis parti du commentaire que tu fis récemment à la chanson de Gilles, L'Homme et le Singe L'homme et le singe. Cependant comme personnage, tu n'es pas le seul ; le principal intéressé est un orang-outan, un de tes amis dont on a voulu faire un militaire et ce singe, personnage intelligent, n'aime pas ça. Enfin, voici comment les choses se passent dans la chanson :... (continua)
Soldats, ô beaux soldats,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/7/2015 - 20:49

A Love Supreme

A cozy gift,
(continua)
inviata da Carles Viadel 24/7/2015 - 23:55

Home

This place is not my home,
(continua)
inviata da Carles Viadel 24/7/2015 - 22:56
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Fifteen Months

Fifteen Months
(1969)
Parole e musica di Joan Baez

Nell'ottobre del 1967, Joan Baez, sua madre e un'altra settantina di donne furono arrestate per aver bloccato l'ingresso di giovane reclute all'Oakland California induction center, in sostegno dei giovani che rifiutavano la leva. Furono incarcerate nella prigione di Santa Rita e lì Joan incontrò l'attivista pacifista David Harris, il quale, pur trovandosi nel settore maschile, riuscì regolarmente a fare visita a Joan. All'uscita dal carcere, Joan si trasferì nella sua comune di oppositori alla leva nelle colline sopra Stanford. Dopo appena tre mesi dal loro primo incontro, decisero di sposarsi; la notizia fece impazzire letteralmente i media, la rivista TIME lo definì il matrimonio del secolo.

Dopo aver trovato un prete pacifista, una chiesa decorata con simboli della pace, in una cerimonia che unisse le religioni episcopale e quacchera, i due si sposarono... (continua)
The cats are sleeping here in the autumn sun.
(continua)
24/7/2015 - 22:25
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L'homme et le singe

L'homme et le singe
Parole e musica di Gilles (Jean Villard)
Interpretata da Gilles con Albert Urfer (1914-1985), pianista e chansonnier svizzero con cui Gilles ebbe una lunga collaborazione tra il 1948 ed il 1975, quando insieme si esibivano al cabaret “Chez Gilles”.

L’evoluzionismo rende giustizia di tutto, compreso degli inutili generali nelle loro pompose divise gallonate… Non so a che anno risalga questa canzoncina, ma ci sento echi de Le gorille del buon Brassens.
Messieurs, nous descendons du singe !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 13:52
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Νεραντζούλα

Νεραντζούλα
Nerantzoúla
[182?/1978]
Versione di Irene Papas / Ειρήνη Παππά (come da Lyrics of music by Vangelis) di una canzone popolare risalente alla guerra d’indipendenza greca contro la dominazione ottomana.
Musica tradizionale arrangiata da Evangelos Odysseas Papathanassiou / Ευάγγελος Οδυσσέας Παπαθανασίου, in arte Vangelis / Βαγγέλης.
Nell’album di Irene Papas intitolato “Ωδές”

“Νεραντζούλα” è diminutivo di “νεραντζιά”, l’arancio amaro, o melangolo.

Alberello d’arancio amaro fiammeggiante, dov’è la tua bellezza, dove sono i tuoi fiori? Il vento del nord te li ha strappati via, scuotendoti con violenza…

Un lamento, descrizione della condizione della Grecia sotto l'Impero Ottomano, che vorrei dedicare al popolo greco oggi, flagellato dalla ferocia della masnada di affaristi, politicanti e tecnoburocrati che domina questa Europa, la stessa che da sempre appoggia gli USA nella loro dissennata... (continua)
Νεραντζούλα φουντωμένη
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 12:37
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Gaia

Gaia
2003
Album:C'est la vie
Pedí lluvia y me echaron al aljibe
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:36
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Refugiado

Refugiado
1999
Tienes la puerta abierta
¿Dónde vas a parar refugiado
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:21
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Mano hermana

Mano hermana
1999
Tienes la puerta abierta

Dedicata al Subcomandante Marcos
En la selva Lacandona
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:16
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La mierda

La mierda
1999
Tienes la puerta abierta
Es la movida que tiene la vida:
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:14
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A estas alturas

A estas alturas
1999
Tienes la puerta abierta

Ci sono due strade: seguire la massa o ribellarsi a questo "status quo"
A estas alturas del camino
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 10:09

Epilogue

Epilogue
[1945]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

Le ultime parole scritte da Honts alla moglie Evelyn poco prima di finire ammazzato in Germania…
My heart, my mind, my soul is yours --
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:59

Telegram - Schism

Telegram - Schism
[1945]
Il testo è costituito dal telegramma ufficiale che annunciava la morte di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 25 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno, giusto poche settimane prima della fine della guerra.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive
WESTERN UNION 1945 APR 2 PM 6 24
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:48
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¿Qué voy a hacer yo?

¿Qué voy a hacer yo?
1990
Gente Impresentable

Spesso chi accetta di fare il militare non lo fa per chissà quale ideologia, ma per fame...
Yo era un pobre muchacho
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:47

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day

France, Having Survived the Normandy Invasion, D-Day
[1944]
Parole di George W. Honts (1907-1945), ufficiale medico nella 500th Medical Collecting Company dell’esercito americano, ucciso in Germania il 24 marzo 1945 durante l’attraversamento del Reno.

George W. Honts scrisse molte lettere d’amore alla moglie Evelyn, alcune delle quali sono state recentemente musicate da Alan Louis Smith (1955-), pianista e docente di strumenti a tastiera presso la USC Thornton School of Music di Los Angeles, California, nel ciclo intitolato “Vignettes: Letters from George to Evelyn: from the Private Papers of a World War II Bride”
Testo trovato su The LiederNet Archive

L’amore che irrompe tra le bombe ed il fango durante i terribili giorni del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia…
France July 2nd '44
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/7/2015 - 09:38
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Vals del abuso

Vals del abuso
2014
Contratiempos

Letra de Elhombreviento
Los golpes de las cabezas de los manifestantes
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:37
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Non è l'America

Non è l'America
2012
Rosso

L'intero album in download gratuito

L’album coni i testi tinti di rosso. Il rosso della vita, della terra e della follia
Sono partito con la barca 06
(continua)
inviata da dq82 24/7/2015 - 09:13

Poèmes pour la paix

Poèmes pour la paix
[1918]
Versi di Paul Éluard, che si firmava ancora col suo vero nome, Eugène Émile Paul Grindel.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

Quando scoppiò la Grande Guerra Eugène Émile Paul Grindel aveva circa 19 anni ed era ammalato di tubercolosi. Questo non impedì però il suo richiamo sotto le armi e quella guerra se la fece tutta, persino la terribile battaglia della Somme del luglio-ottobre 1916. Sopravvisse, e nel 1918 lo ritroviamo in una fureria a Mantes-Gassicourt, nella Seine-et-Oise. Nel maggio dello stesso anno nasce Cécile, sua figlia, avuta con la compagna Helena Diakonova, detta Gala (che fu in seguito amante di Max Ernst e moglie di Salvador Dalí), che Paul Éluard aveva sposata nel 1916, appena maggiorenne.
Nel mese di luglio il poeta dà alle stampe, in 400 esemplari, un volumetto contenente queste 11, semplici poesie: il trionfo della vita contro l’orrore della guerra e della morte.
Monde ébloui,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 15:42

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan

G. K. Chesterton: A Ballade of an Anti Puritan
[1915]
Versi di Gilbert Keith Chesterton (1874-1936), meglio noto come G. K. Chesterton, scrittore, poeta ed intelettuale inglese. Nella sua raccolta del 1915 intitolata semplicemente “Poems”
Musica per pianoforte e voce baritono di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano.

In questa divertente poesia G. K. Chesterton racconta di quanto si annoiò una volta che fu invitato nel salotto di Mary Augusta Ward, in arte Mrs Humphry Ward (1851-1920), scrittrice di matrice vittoriana e puritana che fu anche la fondatrice della - incrèdibol bat trù! - Women's National anti-suffrage League, proprio così, un movimento femminile che si opponeva al riconoscimento del diritto di voto alle donne (!)

Per G. K. Chesterton, intellettuale di grande spessore (e infatti era alto quasi due metri e pesava 130 kg!), la vita e la verità e la bellezza sono altrove, anche solo in un semplice pub.

E’... (continua)
They spoke of Progress spiring round,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 14:20
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I Hear an Army Charging Upon the Land

I Hear an Army Charging Upon the Land
[1907]
Versi di James Joyce, nella raccolta intitolata “Chamber Music”
Come suggerisce il titolo, tutte le 36 poesie contenute nella raccolta hanno un’innata musicalità, e infatti sono state messe in musica da innumerevoli compositori, da Luciano Berio a Syd Barrett a Jim O'Rourke ai Mercury Rev.

Lo stesso Joyce era un ottimo musicista e non è escluso che questa e altre poesie le avesse concepite musicalmente lui stesso.
I hear an army charging upon the land,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 13:39
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
I.
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/7/2015 - 13:17

The Hearse Song (the Worms Crawl In)

anonimo
The Hearse Song (the Worms Crawl In)
[1914-18?]
Canzone di autore anonimo su di una melodia infantile.
Recentemente (2007) riproposta con musica originale (per pianoforte e voce) da Gary Bachlund, compositore classico tedesco-americano.

Sulle CCG/AWS non poteva mancare una “allegra” canzoncina come questa, composta da qualche soldato negli anni in cui la Morte spazzava le trincee della Grande Guerra (ma forse addirittura i campi di battaglia della guerra di Crimea).
Esistente in numerose versioni, le due che seguono sono tratte dalla raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Questa l’introduzione che il grande poeta e scrittore americano faceva del brano:

“Casualty records of the world war indicated in round numbers ten million dead and twenty million crippled. The Hearse Song was popular in all branches of service, though in the aviation corps it had more variants.”
The old Grey Hearse goes rolling by,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 11:38
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Nella Francia

Nella Francia
2015
Carroarmato Vol. Unougualeazero
Egregi nuclearisti in doppio petto
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:56
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C'era una volta

C'era una volta
2013
S/t
tutti in fila guardali sono davvero in tanti
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:47
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Ancora tra le montagne

Ancora tra le montagne
tumulto​/​la prospettiva split 2013
Portafogli gonfi di morte
(continua)
inviata da dq82 23/7/2015 - 10:44
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Why Aye Man

Why Aye Man
[2002]
Parole e musica di Mark Knopfler
Nell’album intitolato “The Ragpicker's Dream”

Una canzone che racconta di un gruppo di lavoratori inglesi del nord-est che, per trovare occupazione negli anni infernali del governo Thatcher, sono costretti ad emigrare in Germania: “Nae more work on Maggie’s Farm”…
We had no way of staying afloat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/7/2015 - 08:57
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Deija

Deija
[2014]
Testo e musica di Alessandro Mannarino
Dall'album "Al monte"
Con questa canzone vorrei salutare chi se fosse ricorda de me ancora al rione Monti a Roma.
Il primo Dio fu un buco dentro al cielo
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/7/2015 - 20:39

Et si personne ne me réponde

Sous l'influence de Georges Moustaki.
Et je chercherais mon bonheur de toute façon
(continua)
inviata da Carles Viadel 22/7/2015 - 16:21
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007 (Shanty Town)

007 (Shanty Town)
[1967]
Parole e musica di Desmond Dekker
Singolo di Desmond Dekker and the Aces che dà il titolo al successivo LP
Inclusa nella colonna sonora del film musicale The Harder They Come

Uno dei più famosi brani rocksteady di sempre fu scritto da Desmond Dekker in occasione di un “riot” scoppiato in una baraccopoli di West Kingston, Giamaica, una zona vicino al mare chiamata Four Shore Road, quando un bel giorno il governo si presentò coi bulldozer per spianare tutto quanto. Ma i “rudeboys” – originariamente, negli anni post indipendenza, giovani neri ribelli provenienti dalle “shanty towns” e dagli “slums”, in seguito piccoli criminali – si opposero sfidando la repressione poliziesca.

Il titolo “007” e il riferimento al film “Ocean 11” testimoniano l’amore che i rudeboys di allora avevano per i film della serie di James Bond ma anche per quelli d’azione e di gangsters americani. (fonte:... (continua)
0-0-7
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2015 - 12:08

Don' Let Yo' Watch Run Down

anonimo
Don' Let Yo' Watch Run Down
Una “negro song”, un canto di lavoro.
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

Il lamento di un lavoratore afroamericano addetto alla costruzione e manutenzione dei binari ferroviari (“levee” è l’argine della massicciata), pagato mezzo dollaro al giorno. Il canto è rivolto – come al solito, come nelle “chain gang songs” - al “captain”, il “boss” o, più semplicemente, la guardia armata che sopravvede al lavoro. Il pensiero, invece, è rivolto a “Luluh”, la donna amata, alla quale non basta quella paga da fame, che Luluh è una donna difficile da accontentare. Il canto si chiude con un’appello alla solidarietà, se non altro emotiva, rivolto ai propri fratelli neri.
Don' let yo' watch run down, Cap'n,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/7/2015 - 10:48
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Tu voluntad más fuerte que el destierro

Tu voluntad más fuerte que el destierro
[1982]
Parole e musica di Isabel Parra
Brano che dà il titolo al suo disco del 1983

Non so se questa bellissima canzone sia dedicata a Violeta Parra, o a Víctor Jara
En estos días oscuros de nostalgia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 14:56

The Woman Cried

The Woman Cried
Versi di Bobby Sands, scritti in carcere e contenuti nella raccolta “Writings from Prison”
Musica dei Dublin City Ramblers, folk band irlandese fondata nel 1970
Un singolo del 1981 che si accompagna a The Ballad Of Bobby Sands e “Farewell Gallant Comrades”

Canzone dedicata alla fallita rivolta irlandese del 1798, quella capeggiata da Wolfe Tone.
The humble home in dead of night,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 14:29
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Whatever You Say, Say Nothing

Whatever You Say, Say Nothing
[1982]
Parole e musica di Colum Sands
Nel disco intitolato “Unapproved Road”

Una canzone molto originale sulla “freedom of speech and expression”…
You all know what I’m speaking of when I mention you-know-what,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 13:39
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Heaven Help the Working Girl

Heaven Help the Working Girl
[1967]
Parole e musica di Harlan Perry Howard (1927-2002), autore di celebri brani di musica country.
Singolo che diede il titolo all’album di Norma Jean del 1968.
“Good morning, sir, what'll you have?” That's how I start my day
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 11:03

A.R.U.

anonimo
A.R.U.
[1894]
Parole di anonimo lavoratore licenziato e costretto ad una vita da “hobo”
Su di un qualche motivo popolare in seguito armonizzato da tal Henry Francis Parks
Testo trovato nella raccolta curata da Carl Sandburg ed intitolata The American Songbag, 1927.

L’acronimo “A.R.U.” sta per “American Railway Union”, un’organizzazione sindacale radicale leaderata da Eugene V. Debs, e l’autore - o gli autori – erano lavoratori che presero parte al grande sciopero che nel 1894 paralizzò il traffico ferroviario in tutto il nord-ovest degli States e che ebbe il suo epicentro nella città di Pullman, nell’Illinois.

“Mamma, guadda il pumman!”, è forse una delle prime frasi di senso compiuto pronunciate dai bimbetti.

E il signor George Pullman era un industriale, ‎costruttore di carrozze ferroviarie, tram e bus, che aveva avuto la geniale idea di costruire un’intera città, a sé stesso intitolata,... (continua)
Been on the hummer since ninety-four,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/7/2015 - 10:19
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Plus rien ne m'étonne

Plus rien ne m'étonne
Album: Coup de gueule (2004)
Ils ont partagé le monde, plus rien ne m'étonne
(continua)
inviata da CCG Staff via Anita Tijoux 20/7/2015 - 21:11
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War Orphans

War Orphans
No, la canzone non è mai stata incisa dal suo autore in alcun disco, era un inedito, poi nel maggio 74, Paul Motian nel suo secondo LP per la ECM ne ha incisa una nuova versione (sempre con Haden in formazione)(nel medesimo disco è presente pure un'altra appassionata proposta di Song For Chè).
E' quasi impossibile pensare al mondo della musica senza più Ornette Coleman. Ho sempre avuto somma ammirazione per questo musicista che ha spaccato la critica in due già dal suo apparire sulla scena del bebop sul finire degli anni 50: al Five Spot Club di New York quando iniziava a suonare lui la maggior parte se ne andavano, altri però lo considerarono profetico...una sera lo aggredirono, gli ruppero il sassofono di plastica bianca e gli spaccarono i denti...(tra l'altro ricordo che nel 2006 anche qui in Italia, all'aeroporto della Malpensa di Milano, qualcuno pensò bene di rubargli il suo contralto... (continua)
Flavio Poltronieri 20/7/2015 - 19:08

Hammer Man

anonimo
Hammer Man
[XIX° secolo]
Canto ritmico degli operai afroamericani (e non) addetti alla posa dei binari ferroviari.
La fonte principale è la raccolta di canzoni e ballate realizzata tra il 1907 ed il 1930 dal reverendo metodista Gilbert Reynolds Combs nella contea di Madison, Kentucky. Ripresa da Carl Sandburg in una fondamentale raccolta da lui curata e intitolata The American Songbag, pubblicata nel 1927.
Al proposito si vedano anche John Henry e Jackhammer John
Drivin' steel, drivin' steel,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:56
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Jackhammer John

Jackhammer John
[1944]
Parole e musica di Woody Guthrie
Nelle raccolte “Woody Guthrie Sings Folk Songs”, con Leadbelly, Sonny Terry e Cisco Houston (Smithsonian Folkways Records, 1989) e “The Asch Recordings” (Smithsonian Folkways Records, 1997-99).




Oggi è stato per lo più sostituito dal braccio di una pala meccanica, ma quello del “martellista”, l’operaio addetto al martello pneumatico (sulle strade, sulle ferrovie, nelle miniere…), è stato fino a non molto tempo fa uno dei lavori più duri ed alienanti da che l’uomo ha inventato degli attrezzi meccanici per frantumare e perforare…

Le malattie professionali legate all’uso intensivo del martello pneumatico vanno da importanti disturbi uditivi a gravi sindromi articolari e vascolari.
Il testo della canzone restituisce in tutto e per tutto il suono e la vibrazione ripetitiva dell’attrezzo, ormai trasferitisi in permanenza nel corpo e nella vita del povero John…
Jackhammer John was a jackhammer man,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/7/2015 - 16:36
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Apesar de você

Apesar de você
Wow. Non avevo nessuna idea di cosa dicesse questa canzone. Come ignorare un testo così bello?
Grazie!
giuliano 20/7/2015 - 15:17
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Wenn das Eisen mich mäht

Wenn das Eisen mich mäht
KUN PÄÄTTYY ELONI
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/7/2015 - 09:55
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Colony

Colony
Damian Dempsey è anche colui che ha musicato ed interpretato la splendida poesia di Bobby Sands The Rhythm of Time...
B.B. 20/7/2015 - 09:34
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Betri heimur

Betri heimur
19 luglio 2015
UN MONDO MIGLIORE
(continua)
19/7/2015 - 12:08
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Dio è morto

Dio è morto
JUMALA ON KUOLLUT
(continua)
inviata da Juha Rämö 19/7/2015 - 10:47




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